29 November, 2024
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Per venire incontro alle famiglie in difficoltà, è attivo a Cagliari il bando per richiedere il cosiddetto “bonus idrico”. In pratica, i cittadini con Isee inferiore a 5mila euro potranno beneficiare di un rimborso proporzionato al proprio nucleo familiare, sul pagamento delle bollette d’acqua dal 2012 al 2015.

Il provvedimento è stato adottato dalla Giunta comunale con propria deliberazione n. 24 lo scorso 10 marzo 2017. «Si tratta – spiega l’assessore ai Servizi Sociali Ferdinando Secchi – di una misura che permetterà a circa 600 famiglie cagliaritane di poter avere un po’ di sollievo».

Al momento, secondo quanto annunciato nel corso di un incontro con gli organi di stampa dal rappresentante dell’esecutivo cittadino, «lo stanziamento iniziale per venire incontro ai cittadini è di circa 230mila euro». Ma c’è la possibilità concreta che questo stanziamento venga ampliato, in modo da accogliere le richieste di un numero maggiore di cittadini.

E, infatti, «entro la fine dell’anno Egas – ha annunciato Paolo Porcu, direttore generale Ente di Governo d’ambito della Sardegna – autorizzerà la società Abbanoa Spa ad erogare un nuovo bonus idrico, relativo all’anno 2016, che potrebbe avere un valore economico doppio rispetto a quello all’attuale che si riferisce al quadriennio 2012-2015». Gli effetti sociali del prossimo bonus saranno quindi positivamente più sostanziosi.

Requisito principale per accedere al bonus idrico è quello di essere residenti nel comune di Cagliari, cittadinanza italiana o di uno Stato aderente all’Unione europea (altrimenti occorre avere regolare permesso di soggiorno o carta di soggiorno). Bisogna essere titolari di contratto di fornitura idrica (diretta o condominiale) ed avere due certificazioni Isee del nucleo familiare, inferiore o uguale a 5mila euro relativi al periodo 2012- 2015, o anche 2014-2017.

Il valore del bonus per un lasso di tempo di 4 anni di consumo (dal 2012 al 2015) è fissato in 127 euro a persona, individuando l’importo spettante per nucleo familiare moltiplicando la somma (127) per il numero dei componenti residenti presso l’utenza, così come risulta da verifica presso i registri dell’anagrafe comunale, alla data di pubblicazione del bando.

Le persone interessate all’assegnazione del bonus devono presentare domanda, all’Ufficio Protocollo del Comune di Cagliari nella via Crispi 2, utilizzando l’apposita modulistica scaricabile dal portale istituzionale (www.comune.cagliari.it). In alternativa può essere ritirata negli uffici circoscrizionali del Servizio Politiche sociali e Salute o nella sede dell’Assessorato delle Politiche Sociali di piazza Alcide De Gasperi 2 (Palazzo Civico via Sonnino). Per richiedere il bonus c’è tempo fino al 30 aprile 2017.

«Le graduatorie – ha sottolineato l’assessore Ferdinando Secchi – saranno formate sulla base delle verifiche effettuate sulla documentazione prodotta e secondo l’ordine cronologico di arrivo della domanda». Dopodiché, saranno pubblicate (entro il prossimo 30 giugno).

A questo punto «il Comune – ha spiegato Rossella Loi di Abbanoa Spa – dovrà inviare al gestore del servizio idrico (Abbanoa), l’elenco dei beneficiari così potranno ricevere il bonus, sotto forma di rimborso sulle fatture non pagate (periodo 2012-2015) o su quelle successive, in relazione al numero dei componenti il nucleo familiare (127 euro per ogni componente il nucleo familiare)».

In decisa controtendenza rispetto ad un sistema sempre più orientato all’economia burocratica, il bando adottato dall’Amministrazione comunale rappresenta quindi «un’iniziativa importante – ha detto Rita Polo, presidente della commissione consiliare Politiche sociali e salute – capace, com’è, di incidere su un bene primario e comune qual è l’acqua, e sulle tasche dei cittadini che possono avere un disagio economico».

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La Confesercenti provinciale di Cagliari sta provando ad evitare che vengano prese decisioni che sarebbero deleterie per le numerosissime attività di impresa che sono operative nel centro storico, senza considerare le centinaia di posti di lavoro che si metterebbero a rischio, in una economia che stenta a decollare.

«E’ incredibile che non si capisca che la presenza dei tavolini all’aperto dei pubblici esercizi crea economia, è un presidio importante per la sicurezza dei quartieri ed aumenta il valore delle attività di impresa e degli immobili delle zone interessate – commenta Emanuele Frongia, vice presidente della Confesercenti provinciale – ma, soprattutto, danno lavoro a centinaia di persone che in alternativa dovrebbero lasciare il nostro territorio per andare altrove, creando un danno economico estremamente rilevante. La città di Cagliari si sta orientando a divenire città turistica e per molti versi lo è già – conclude Emanuele Frongia – e una decisione come quella paventata ci farebbe fare un salto indietro di almeno vent’anni.»

«Martedì saremo a colloquio con l’assessore regionale dell’Ambiente Donatella Spano – commenta Roberto Bolognese, presidente della Confesercenti provinciale – per trovare una soluzione per scongiurare questo pericolo che oggi riguarda la città di Cagliari ma, se dovesse passare questa linea, il pericolo si estenderebbe per tutto il territorio Regionale, creando non pochi pericoli per la nostra economia. La Confesercenti chiederà maggiori controlli nelle zone interessate da parte delle Forze dell’Ordine, infatti, il problema in questione non nasce dalla presenza dei tavolini dei pubblici esercizi, ma dalle persone che, dopo la chiusura dei bar e dei ristoranti, continuano a bivaccare nelle piazze con bottiglie di birra o altro, fino a notte fonda, creando rumore e abbassando il livello di sicurezza nelle zone interessate. È evidente – conclude Roberto Bolognese – che la presenza dei controlli determinerebbe una minor incidenza del problema.»

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Anche il consigliere regionale di Forza Italia Edoardo Tocco si schiera contro le rigide regole della movida a Cagliari.

«E’ l’ennesimo colpo mortale ad un’economia già troppo precaria, con il rischio concreto di ridurre il volume d’affari delle attività produttive che si allungano in tutto il centro del capoluogo. Per questo motivo non possiamo accettare passivamente le decisioni della Regione. Auspichiamo che il sindaco Massimo Zedda non firmi nessuna ordinanza – dice Edoardo Tocco -. In una città come la nostra, nella quale la ripresa economica stenta a decollare, ancora una volta non vengono tenute nella giusta considerazione le difficoltà che gli operatori del settore affrontano per mandare avanti le proprie attività, tenendo conto anche delle esigenze dei residenti di Stampace, Marina e dintorni. Bisognerebbe lavorare insieme per raggiungere obiettivi finali nell’interesse della collettività ma senza indebolire il sistema turistico.»

«Si tenga conto – conclude Edoardo Tocco – che il traffico crocieristico nel porto di Cagliari richiederebbe altre misure per l’accoglienza del popolo dei vacanzieri. Al contrario, si penalizzano ulteriormente gli esercizi commerciali diventati anche dei luoghi di aggregazione sociale. Un altro schiaffo che va oltre l’agonia di un porto turistico ancora senza guida, considerato che si attende ancora la nomina dell’autorità portuale della Sardegna.»

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«Il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, non firmi l’ordinanza sugli orari di chiusura dei locali.» Lo affermano il coordinatore dei Riformatori sardi, Alessandro Palomba, e i consiglieri comunali Giorgio Angius e Raffaele Onnis.

«Cagliari non è Las Vegas, recitava il titolo di una trasmissione radiofonica di qualche anno fa, e nessuno pretende di farla diventare come la città del Nevada, ma se parliamo di Cagliari città turistica non possiamo permettere che gli sforzi fatti in questi ultimi anni in tale direzione vengano vanificati – si legge in una nota dei Riformatori sardi -. Non possiamo far finta di nulla su quello che è un servizio non solo offerto ai turisti ma anche agli stessi cittadini, senza considerare la grande opportunità occupazionale data ai tanti cagliaritani (più o meno giovani) che lavorano nel settore, sia come imprenditori che come dipendenti.»

«È necessario trovare un accordo che soddisfi il legittimo benessere dei cittadini residenti e gli interessi della città dal punto di vista sociale, turistico e occupazionale – aggiunge la nota -. L’assessore Marzia Cillocu afferma che la decisione del Tavolo Tecnico si basa su dati Arpas 2014 e che oggi le cose sono cambiate, tra le altre cose non tutto il quartiere Marina è classificato allo stesso modo. La decisione è stata presa unilateralmente dai funzionari del Tavolo Tecnico, la successiva partecipazione degli Organi Politici non ha portato a nessuna soluzione in senso opposto.»

«Come Riformatori sardi chiediamo l’immediata riapertura del confronto, attorno al tavolo non si siedano solo i tecnici ma anche i politici, il Comitato dei Residenti e le associazioni dei commercianti e dei ristoratori. Non si possono prendere le giuste decisioni – concludono i Riformatori sardi – senza il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati.»

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Domani, domenica 2 aprile, alle 11.00, terzo appuntamento alla Galleria Comunale d’Arte di Cagliari con Musei in Musica, la rassegna dei Musei Civici organizzata in collaborazione con il Conservatorio di Musica “G.P. da Palestrina”. L’edizione 2017, pur restando fedele alla formula vincente delle passate stagioni, si presenta con una veste rinnovata. Quest’anno, infatti, affida ai grandi maestri dell’arte internazionale del XX secolo il compito di “illustrare” le emozioni suscitate dall’ascolto dei capolavori della storia della musica.

Questa settimana una breve presentazione sull’artista William Turner, a cura della storica dell’arte Cristina Pittau, introdurrà il trio Costa Mura Fabi, formato da Maria Lucia Costa, Egidio Fabi e Alessandro Mura, che proporrà una selezione di capolavori di Beethoven e Mendelssohn. La performance sarà accompagnata dalla proiezione di immagini con le opere del “maestro della luce”.

I Musei Civici di Cagliari, da anni, promuovono la ricerca di continue contaminazioni tra le diverse arti, con la letteratura, prosa e poesia, con il teatro, con la danza e, soprattutto, con la musica per individuare possibili e inattese sinestesie. Difficile non pensare alla musica di fronte ad un dipinto che colpisce per il “timbro” o la “vibrazione” del colore… naturale appare perdersi nell’astrazione della sua forma capace, proprio come una melodia musicale, di sintetizzare l’essenza di un’emozione.

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Mirko Idili.

L’Unione sindacale territoriale della Cisl Gallura ha confermato il segretario generale uscente Mirko Idili alla guida dell’organizzazione. La votazione è avvenuta oggi durante il congresso che si è svolto nell’hotel Doubletree by Hilton di Olbia. A completamento della segreteria sono stati eletti anche Rosa Casto, riconfermata nel ruolo, e Masino Fresi che prende il posto di Alberto Farina, da sempre colonna portante della Cisl gallurese, che proseguirà la sua attività nel sindacato in qualità di segretario generale della Federazione dei pensionati in Gallura; il suo saluto alla segreteria generale provinciale è stato accolto con commozione da Mirko Idili.

Tema portante dell’assemblea è stata la necessità, da parte del territorio gallurese, di trovare una forma di governance intermedia che possa inserirsi tra i Comuni e la Regione. Durante la sua relazione, Mirko Idili ha lanciato il “Patto per la Gallura” e ha chiamato tutti i rappresentanti della politica e delle forze economiche e sociali a ritrovare coesione e unità di intenti: due elementi necessari per poter difendere le risorse e le potenzialità in via di sviluppo in Gallura. «Basta con le divisioni e con i conflitti campanilistici tra Alta e Bassa Gallura. L’economia di questo territorio è in ripresa. Lieve, ma c’è. E ci sono opportunità importanti da saper cogliere: il Mater Olbia è certamente una di queste. E’ un progetto che va difeso perché rappresenta una risorsa per tutta l’isola, non solo per la Gallura. Dobbiamo farlo capire a tutti, anche ai gufetti che sperano che il Mater Olbia non si faccia». Idili ha anche fatto riferimento all’acquisizione del 49 per cento di Meridiana da parte di Qatar Airways: «Un risultato auspicato quando, tempo fa, decidemmo di firmare l’accordo che prevedeva la fuoriuscita dal perimetro aziendale di centinaia di lavoratori esclusivamente nella previsione di favorire una partnership autorevole con Qatar Airways ed un nuovo piano industriale che consentisse, con l’acquisto di 50 aeromobili, di poter riassumere tutti coloro che ad oggi usufruiscono degli ammortizzatori sociali». Opportunità e potenzialità di sviluppo che però hanno bisogno della massima coesione tra politica e  forze sociali che devono essere in grado di ripensare una forma di autogoverno intermedio: «La vecchia Provincia non aveva più ragione di esistere – ha detto Idili – perché era stata spogliata di competenze e risorse economiche. Tuttavia si è creato un pericoloso vuoto amministrativo che deve essere colmato e la risposta a questa esigenza non può essere certo il ritorno alla vecchia provincia di Sassari».

Una sfida che è stata immediatamente accolta dai politici galluresi che sono intervenuti al congresso.

Gian Piero Scanu, deputato Pd, ha tuonato in difesa del Mater Olbia e contro quei «personaggi della politica regionale i quali sperano che il progetto affondi ma lo fanno ragionando in nome e per conto delle cliniche private di Cagliari».

Settimo Nizzi, sindaco di Olbia, ha spiegato: «E’ ripartito il dialogo tra noi sindaci galluresi ed è stato un atto importante per spezzare certi vecchi schemi che bloccavano la crescita delle nostre comunità. Rappresentiamo un territorio che intende dialogare con le altre aree sarde e italiane, ma non abbiamo intenzione di ricominciare i viaggi della speranza verso Sassari per ottenere ciò che ci spetta. Dobbiamo decidere da soli come gestire la Gallura: da quando non c’è più la Provincia non è più possibile nemmeno tappare i buchi delle strade, piazzare un palo della luce, fare manutenzione nelle scuole».

Pierfranco Zanchetta, consigliere regionale di La Maddalena: «Abbiamo necessità del sostegno di tutti altrimenti la nostra proposta di legge per l’istituzione di una Provincia nel Nordest della Sardegna, non passerà. Abbiamo di fronte forze opposte e contrarie, invochiamo la mobilitazione del territorio».

Giuseppe Meloni, consigliere regionale: «Vogliamo far capire che la nuova Provincia non dovrà essere un carrozzone politico ma avrà il preciso ruolo di fare da argine contro l’arretramento istituzionale, in Gallura, da parte dello Stato e della Regione».

Antonio Satta, sindaco di Padru: «Questa è una battaglia che bisogna vincere nell’interesse della Gallura: dobbiamo quindi sostenere i consiglieri regionali e la loro proposta di legge. Il consiglio comunale di Padru ha già approvato un ordine del giorno a favore di questa proposta».

Pierluigi Caria, neo assessore regionale dell’Agricoltura: «Il mio ruolo mi impone una visione totale della Sardegna, ma provengo dalla Gallura, comunità per la quale avrò ovviamente un occhio particolare. Credo che questo territorio abbia le carte in regola per ottenere l’autonomia».

Alberto Farina si è soffermato sulle condizioni generali della Cisl regionale: «Il sindacato in Sardegna ha ripreso slancio, il lavoro che è stato fatto da Ignazio Ganga in questi pochi mesi è davvero significativo e a lui faccio i miei complimenti».

Un ruolo determinante nel congresso che si è svolto oggi lo ha avuto Gigi Petteni, segretario confederale della Cisl nazionale. Petteni ha tracciato lo scenario in cui si sta muovendo il sindacato per la tutela del lavoro e dei diritti a esso connessi: «La politica ha ascoltato i populismi quando si è trattato di decidere cosa fare sui voucher, mentre avrebbe dovuto ascoltare chi conosce a fondo le realtà lavorative. La Cisl non parla mai, mai alla pancia della gente ma sempre al cervello e al cuore. Gli attacchi della politica nei confronti delle organizzazioni sindacali sono stati evidenti ma noi, come da tradizione, abbiamo evitato lo scontro e cercato il dialogo, presentando proposte. In questo modo abbiamo ottenuto i risultati cercati su tanti importanti temi».

La conferma di Mirko Idili alla guida della Cisl Gallura è stata elogiata anche dal segretario regionale dell’organizzazione sindacale, Ignazio Ganga: «Con la nuova segreteria regionale abbiamo deciso di seguire tutti i congressi e di incontrare tutti i lavoratori e le lavoratrici. Abbiamo l’esperienza per sostenere le ragioni del lavoro e del sociale in questa regione. ci impegneremo per risolvere, in via definitiva, i problemi emersi anche durante questo congresso». L’intervento del segretario regionale si è focalizzato anche sullo spopolamento in Sardegna: «Per combattere questo fenomeno servono risorse – ha spiegato – dobbiamo spendere meglio i fondi europei. Perdere di vista pezzi di questa regione porta la stessa a essere considerata “roba di altri”. E’ quindi necessaria una riforma della Regione per sburocratizzare il Palazzo e dare risorse ai territori». Ignazio Ganga ha mostrato all’assemblea un contenitore con, all’interno, una manciata di terra della Gallura e ha spiegato che la Cisl sarda ha deciso di raccogliere una porzione di suolo da tutti gli otto territori dell’Isola. La terra sarà mischiata in un vaso in cui sarà piantato un ginepro. «Un albero scelto perché è molto robusto e diffuso in tutta l’isola. Simbolicamente rappresenterà le radici della Cisl sarda».

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Secca sconfitta per 3 a 0 (25 a 20, 25 a 18, 25 a 22) per la VBA/Olimpia Sant’Antioco, sul campo del Cus Insubria Volley Varese, nella nona giornata di ritorno del girone B della regular season della B1 di volley maschile. La squadra sulcitana, arrivata sul campo dei lombardi rinfrancata dalla netta vittoria ottenuta sette giorni fa sul Volley Segrate, non è di fatto mai entrata in partita, cedendo abbastanza nettamente nei primi due set ai più motivati e determinati avversari ed accennando una reazione solo nel terzo set, ceduto con il parziale meno netto dei tre.

Con questa sconfitta, la VBA/Olimpia resta ferma a quota 43 punti, saldamente al quarto posto in classifica, alle spalle delle tre formazioni che si stanno giocando la promozione diretta e l’accesso ai play-off, Pallavolo Saronno, Tipiesse Mokamore Bergamo (prossimo avversario sabato prossimo, alle 15.30, al PalaGiacomoCabras di Sant’Antioco) e i Diavoli Rosa Brugherio.

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Giovedì 6 aprile, presso la Biblioteca comunale Nicolò Canelles, in via Gramsci 11, a Iglesias, verrà presentato il primo romanzo di Isabella Floris “La linea morbida e lenta”. Interverrà il dottor Roberto Poletti. Letture a cura di Clara Congia. L’inizio è fissato alle ore 18.00.

Una ragazza alla ricerca di se stessa, tra agi e disagi di una vita, in un paese con una cultura diversa dalla propria, si trova davanti a una scelta importante che ne influenzerà il futuro. In questa instabilità emotiva e lavorativa l’unica via di fuga sembra essere Graziano, un giovane scrittore a chilometri di distanza da lei, ma costantemente presente grazie al mondo virtuale dei social. Un viaggio verso Smirne e una cultura tra antiche tradizioni e voglia di emancipazione culturale e verso l’interiorità di una ragazza alla ricerca del suo centro.

Isabella Floris nasce a Cagliari nel 1980, si laurea a Roma in Lingue per la Comunicazione Internazionale e conclude i suoi studi con il Master Itals, in didattica della lingua italiana, a Venezia. Al momento vive in Sardegna, dove insegna inglese e italiano agli stranieri.

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La solidarietà non conosce confini, varca il mare e dalla Sardegna arriva a Cascia, terra di fede ma anche di sofferenza. Nella zona del centro Italia il terremoto, infatti, ha lasciato ferite ancora aperte che necessitano di essere curate. Per questo Sardegna Solidale ha aderito alla iniziativa “Sa paradura”, grazie alla quale, secondo una antichissima consuetudine isolana, i nostri pastori doneranno mille capi ovini alle aziende del centro umbro.

Su iniziativa di Coldiretti Sardegna e del gruppo musicale degli Istentales, con la collaborazione della sezione sarda di Prociv Italia (in collaborazione con il Csv Sardegna Solidale), del Casiss (Corpo ausiliario di soccorso internazionale San Silvestro), dell’azienda Carni Sarde, Coldiretti Umbria e con il patrocinio del Consiglio regionale della Sardegna e di tante altre associazioni, la manifestazione si svolgerà domenica 2 aprile, al termine di un fine settimana ricco di appuntamenti, organizzati nell’ambito della Fiera del Capo Lanuto.

Dopo un pranzo offerto alla comunità con prodotti tipici sardi, alle ore 16.00, i capi provenienti dalla Sardegna saranno divisi equamente tra i pastori casciani che hanno aderito all’iniziativa. E proprio loro, rispettando la consuetudine, il prossimo anno si recheranno in Sardegna con un agnello nato dalle pecore per completare la simbolica costruzione di questo straordinario ponte solidale e di fratellanza.

“Sa paradura” viene da lontano nel tempo e nasce come solidarietà concreta, soprattutto nelle comunità barbaricine, verso gli allevatori colpiti da calamità o avversità di vario genere che hanno determinato la moria o la scomparsa del gregge. L’usanza voleva e, in alcune zone, vuole ancora oggi, che ogni pastore/allevatore mettesse gratuitamente a disposizione di chi ha subìto il danno un capo di bestiame in modo che il gregge potesse essere ricostituito e l’attività lavorativa e di sostentamento familiare riprendere. Solidarietà concreta, appunto, fatta di gesti e azioni solide e solidali.

Gli allevatori sardi, nonostante il momento di grave difficoltà che stanno vivendo a causa dell’irrisorio costo del latte alla produzione, non hanno voluto dimenticare chi sta peggio di loro “esportando” l’usanza de “Sa paradura” a favore di pastori e allevatori del centro Italia colpiti dal terremoto, dove sono a rischio 3.300 posti di lavoro.

«Abbiamo voluto concentrare l’iniziativa su un unico territorio, Cascia e le frazioni – spiega il presidente regionale di Prociv Italia Emilio Garau – soprattutto perché ci sono molti allevamenti che hanno subito molti danni e gli allevatori hanno perso oltre che le strutture anche molti animali. Quando l’abbiamo presentata gli amministrazione di Cascia sono rimasti meravigliati perché ignoravano questa nostra usanza.»

A chiudere, la due giorni seguirà lo spettacolo musicale e folk presentato da Giuliano Marongiu, che vedrà protagonisti il gruppo Istentales, il coro “Amici del Folklore” di Nuoro, i “Tenores Unta Vona” di Orgosolo, i “Mamuthones Antigos” di Samugheo, Francesca Lai e le maschere “S’Urtzu” di Sadali.