29 November, 2024
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Sarà revisionato ed aggiornato il prezzario regionale per i lavori pubblici in Sardegna, strumento di riferimento e di indirizzo per gli operatori pubblici e privati del settore. Lo ha annunciato l’assessore regionale dei Lavori pubblici Paolo, Maninchedda. Ad occuparsene sarà un gruppo di lavoro che è stato costituito presso il Servizio dei Contratti Pubblici e dell’Osservatorio Regionale (SCO).

Gli operatori economici interessati devono trasmettere, all’indirizzo di posta elettronica prezzario@regione.sardegna.it, entro 30 giorni dalla pubblicazione dell’avviso sul sito istituzionale della Regione Sardegna, i listini prezzi aggiornati, riguardanti prodotti da utilizzare nel campo dei lavori pubblici o, in alternativa, l’indirizzo dell’eventuale sito internet di riferimento.

«La rilevazione dei prezzi elementari dei materiali sarà condotta su base statistica e la loro determinazione è desunta attraverso il calcolo del valore medio tra i prezzi di listino rilevati nel corso di specifiche indagini di mercato – spiega Paolo Maninchedda -. Per quanto concerne i prezzi elementari della mano d’opera, le tariffe adottate per operaio comune, qualificato o specializzato e il capo squadra, verranno costituite dalla media dalle tariffe tratte dalle tabelle dei contratti nazionali di categoria delle province di Cagliari, Oristano, Nuoro e Sassari.»

Nell’elenco prezzi elementari saranno compresi quelli della manodopera, dei materiali, dei noli, dei trasporti, delle attrezzature speciali, carburanti e materiali di consumo in genere.

Al prezzario, che è articolato in tre voci (prezzi elementari, semilavorati, voci finite) dovranno attenersi, per tutte le opere finanziate dalla Regione, l’Amministrazione regionale e tutti gli altri Enti pubblici.

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Mangiando più verdure si possono prevenire tante malattie. A iniziare da alcune patologie croniche a carattere autoimmune o cardiovascolari. A rivelarlo una ricerca multidisciplinare, coordinata dal professor Germano Orrù del servizio di Biologia Molecolare dell’AOU di Cagliari, eseguita attraverso lo studio dei batteri rilevati nella placca dentale dei nostri avi. L’analisi della popolazione batterica orale ha svelato una differenza sostanziale, tra sardi attuali e quelli di 200 anni fa, per un gruppo di batteri che sono strettamente correlati con la dieta. 

Insomma, la correlazione tra ciò che mangiamo e le malattie che possiamo contrarre è forte. Una scoperta importante fatta grazie a una metodologia innovativa.  «L’estrazione del DNA della placca dentale dei nostri antenati – spiega Germano Orrù – ci consente di studiare e analizzare le informazioni che ricaviamo, senza distruggere i denti e le ossa. La comunità batterica che circonda il nostro corpo viene denominato microbiota, e nella nostra bocca è costituito da più di 800 specie batteriche differenti, l’informazione contenuta in esso, è di gran lunga maggiore rispetto a quella che si potrebbe ricavare dalle corrispettive cellule dei tessuti orali».

«Le abitudini alimentari dei sardi – dice ancora il ricercatore dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari – hanno subito un drastico cambiamento dagli anni Cinquanta in poi, determinando un’alterazione del microbiota del cavo orale. Un numero troppo elevato di batteri anaerobi fa sì che questi possono attraversare le barriere tessutali ed entrino in circolo sanguigno esponendoci a malattie come l’artrite reumatoide, o patologie come l’aterosclerosi.»

Diverse ricerche hanno dimostrato che, un’alimentazione ricca di carne incrementa il livello di questi microrganismi. Lo studio di Orrù e collaboratori ha rilevato che nelle placche dentali dei nostri antenati la percentuale di batteri anaerobi risultava molto bassa rispetto ai sardi attuali (100 volte in meno).

Il lavoro è stato svolto su reperti rinvenuti in un ossario sigillato nel Comune di Villaputzu. Le ossa sono stata catalogate tramite radiografie per stabilire l’età e, grazie ai sistemi molecolari dei laboratori dell’Aou di Cagliari è stato determinato il sesso e il profilo del microbiota. All’indagine hanno partecipato attivamente tre giovani ricercatrici, Eleonora Casula, Maria Paola Contu e Cristina Demontis.

L’obiettivo della ricerca è stato quello di raccogliere più informazioni possibili, perché comprendendo il passato si può intervenire nel presente e prevenire le malattie del futuro. «Con questa metodologia – conclude Germano Orrù – la nostra azienda diventa un punto di riferimento per lo studio anche del DNA antico». 

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I lavoratori AIAS manifesteranno per i loro diritti domani 27 marzo, davanti alla sede AIAS di Cortoghiana, pesantemente interessata dagli sviluppi della vicenda retributivi, disciplinari, giudiziari ed assistenziali.

«Non possiamo che condividere l’assunto della protesta, pur esitando nello sciopero della fame, che la dignità ed il decoro dei professionisti della salute si misura anche con il pieno riconoscimento economico del servizio reso, diritto del tutto indipendente dalle paventate difficoltà economiche se ASL, Regione, Assessorati ed istituzioni non corrispondessero quanto all’AIAS eventualmente ancora dovuto, o se i finanziamenti comunque ricevuti fossero stati diversamente amministrati», si legge in una nota del presidente IPASVI di Carbonia Iglesias Graziano Lebiu.

«Di fronte all’acclarato conflitto istituzionale con il rimpallo delle responsabilità tra terzi, siamo assolutamente preoccupati che a farne le spese, come al solito, possano essere i cittadini stretti nella morsa dell’inefficienza gestionale e del rischio di restare privi di punti di riferimento assistenziali – aggiunge Graziano Lebiu -. Saremo quindi presenti al presidio di fronte alla sede della struttura AIAS di Cortoghiana per sostenere il punto di vista infermieristico a tutela della salute del cittadino che ambisce a pieno titolo ad essere mantenuto e preso in carico ed in cura da chi ne ha le competenze, da chi riesce a mantenerle, da chi riesce a motivare ed essere motivato, da chi sia messo nelle condizioni tecniche di ben agire, nel rispetto anche dei precetti del Codice Deontologico.»

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Sabato 25 marzo l’Istituto Minerario “Asproni” di Iglesias ha ospitato due conferenze tenute dai volontari di Fondazione per un Mondo Libero dalla Droga.

Una conferenza di informazione e di prevenzione agli studenti di età compresa tra i 15 e i 19 anni in un Istituto Superiore, si propone un unico obiettivo: illuminare i ragazzi sugli effetti reali delle droghe e sui pericoli veri che correranno qualora decidessero di farne uso.

Quale modo migliore di comunicare un simile messaggio se non attraverso la voce di un ex consumatore che, dopo aver toccato il fondo, ne è uscito e, con coraggio ed emozione, racconta la sua storia così che i giovani possano rendersi conto che le sirene dei pusher non porteranno altro che problemi a se stessi, nei rapporti con i familiari, con gli amici (quelli veri) e li attende un futuro senza prospettive e di sicuro insuccesso?

E quale riconoscimento migliore che ricevere dai ragazzi, alla fine della conferenza, una dichiarazione come: «Non ho mai provato la droga e dopo questa conferenza sono fermamente convinta che non ne farò mai uso. Ho acquisito nuove nozioni che cercherò di trasmetterle anche ad altre persone»; e un’altra testimonianza dice: «Un’esperienza molto interessante. Spero possa essere utile affinché altri ragazzi e ragazze della mia età siano in grado di decidere di vivere senza le droghe. Ho capito che la droga è una illusione e mi fa schifo».

E ancora, una docente sorpresa per l’insolita attenzione ed interesse dimostrato dagli studenti, scrive: «Ho trovato la conferenza molto interessante. È stata condotta dai relatori in modo adeguato per l’utenza a cui si riferiva. Non è stata una lezione, ma una serie di esperienze che tutti possono provare e potranno evitare nel caso si pensasse di iniziare a farle».

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La sagra della patata 2017 sbanca il “tavolo amico” di Monastir. Il comune sardo viene invaso dai visitatori, e l’ultimo weekend di marzo si trasforma in una continua festa a cielo aperto. Presi d’assalto i tantissimi stand gastronomici: chi si è messo in fila per gustare i vari piatti proposti non è rimasto deluso. Grandissimo successo hanno riscosso tutti gli eventi proposti: dalla sfilata dei boes e merdules di Ottana, passando per il folk del gruppo Janas, i “giogus antigusu” di Gonnesa, la musica di Nicola Agus, la presentazione del volume “Ricerca sull’abbigliamento monastirense”, con la partecipazione di tre super esperti di tradizioni popolari sarde: Ottavio Nieddu, Carlo Peddio e Nazareno Orrù. Senza dimenticare il contest culinario con la presenza di chef Giuseppe Falanga della “Italian chef cooking school”, dove in tanti hanno potuto proporre la propria ricetta basata sulla patata. Un risultato, nei numeri, che supera qualunque più rosea previsione della vigilia. E c’è già una certezza: la sagra della patata torna anche l’anno prossimo.

«Numeri altissimi, trentamila persone fanno sì che la prima edizione non sarà l’unica. Torneremo con la sagra della patata l’anno prossimo, anche per identificare la città con il nostro principale prodotto tipico – afferma Gianluca Lampis, assessore comunale alle Attività produttive -. Grazie a tutti gli organizzatori, dalla Pro Loco a Invitas, oltre alle tantissime associazioni che hanno garantito la fruibilità dei siti archeologici e la possibilità di effettuare visite guidate tra i nostri gioielli».

Soddisfatto Ivan Scarpa, di Invitas: «È stato un grandissimo onore collaborare con Comune e Pro Loco, il risultato raggiunto a livello di presenze ci riempiono di gioia, speriamo di poter continuare a collaborare, in futuro, con una realtà fantastica quale è Monastir».

Migliaia i pasti cucinati dallo chef Manuele Fanutza, numero uno del Letizia di Nuxis, così come da chef Tony Porseo: «Bellissimo vedere tanta gente felice e soddisfatta dai nostri prodotti culinari. Eventi di questo tipo servono a raccontare, anche attraverso i piatti, la nostra splendida Isola».

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Una Dinamo Banco di Sardegna dai due volti, bellissima nei primi 7′ e normale, a tratti in ombra per oltre mezz’ora, ha trovato una reazione d’orgoglio nei due minuti finali, quando la partita sembrava ormai compromessa, rimontando uno svantaggio di 6 punti e vincendo di un solo punto sulla Vanoli Cremona dell’ex Darius Johnson Odom, grazie a due tiri liberi realizzati da David Lighty.

Proprio l’ultimo arrivato s’è reso protagonista di una grande partita, soprattutto nel primo tempo , il migliore (19 punti, 4 su 5 da 2 punti, 3 su 6 da 3 punti, 2 su 2 ai tiri liberi decisivi, 2 rimbalzi, 4 assist, 19 di valutazione) dietro uno straordinario Trevor Lacey (24 punti, 5 su 7 da 2 punti, 3 su 5 da 3 punti, 5 su 5 ai riti liberi, 6 rimbalzi, 3 assist, 30 di valutazione).

Coach Federico Pasquini all’inizio ha mandato in campo un quintetto con due italiani, Lacey, D’Ercole, Sacchetti, Lawal e Lighty, coach Lepore ha risposto con Johnson Odom, Harris, Biligha, Turner e Thomas. La Dinamo ha iniziato alla grande, prima con Trevor Lacey, 6 punti consecutivi con un’azione da 3 punti e una tripla in pochi secondi, poi con un David Lighty in grande spolvero, autore di un primo quarto perfetto con 10 punti, 2/2 da due, 2/2 da tre e 3 assist, 8 punti consecutivi in poco più di un minuto con 2 triple. La Dinamo è scappata sul +10 con Lacey, Sacchetti e Lighty, Cremona ha reagito con Harris e Turner. Avanti sul 21 a 9, la Dinamo ha subito la reazione dei padroni di casa che si sono riportati rapidamente in parità con Biligha, l’ex Johnson Odom e Carlino, concludendo il primo quarto sul 27 a 27.

In avvio di secondo quarto, la Vanoli Cremona ha allungato con due triple di Wojciechowski e s’è portata avanti di 7 punti, 37 a 30, ma la Dinamo ha operato un contro break, con 5 punti di Lacey, una tripla del capitano Devecchi e una di un super Lighty, ribaltando il punteggio sul 37 a 41, con un parziale di 11 a 0.

Botta e risposta dai 6.75 tra Stipcevic e Johnson Odom e una seconda tripla del play croato ha mandato le due squadre al riposo all’intervallo lungo sul 48 a 49.

L’inizio del terzo quarto è stato tutto di marca cremonese. Con un parziale di 14 a 4 la Vanoli scappa via sul + 9, squadre negli spogliatoi sul punteggio di 48-49. Al rientro dall’intervallo lungo Cremona mette a segno un parziale di 14-4: i lombardi siglano il +8: 61 a 53. Reazione sassarese e squadre divise da soli 4 punti, sul 68 a 64, con due tiri liberi di Trevor Lacey, al 30′.

La prima metà dell’ultimo quarto è stata equilibrata, poi ha allungato la Vanoli sul +7 al 33′, 71 a 64, Due tiri liberi di Trevor Lacey ed una tripla di Rok Stipcevic hanno permesso alla Dinamo di tornare a -2, 71 a 69, ma altre due triple di Mian e Biligha hanno riportato ancora a +6 la Vanoli al 38′: 77 a 71. A quel punto per la Dinamo sembrava tutto compromesso ma la Vanoli non ha più segnato e la Dinamo, punto su punto, ha rimesso in piedi la partita con un 1 su 2 di Dusko Savanovic (opaca la sua partita) dalla lunetta, un canestro da dotto di Rok Stipcevic e un altro tiro libero di Dusko Savanovic: 77 a 76.

A una manciata di secondi dalla fine, la partita si è decisa sulla palla recuperata da Trevor Lacey su Fabio Mian e sul fallo subito da David Lighty che è andato in lunetta a 4′ dalla sirena ed ha realizzato con grande freddezza i due tiri liberi del sorpasso e quindi della vittoria, perché l’estremo tentativo di Darius Johnson Odom con un tiro dalla lunghissima distanza, non è andato a buon fine.

Stanotte la Dinamo rientrerà in Sardegna dove, a partire da domani, preparerà la sfida di ritorno con il Monaco dei quarti di finale di Basketball Champions League, in programma mercoledì alle 20.30 al PalaSerradimigni. L’obiettivo è rimontare il 62 a 73 di Montecarlo ed entrare nella storia con la qualificazione alle Final Four.

 

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Un Carbonia rimaneggiatissimo per le assenze di ben sei titolari, Giuseppe Corona, Momo Cosa, Claudio Cogotti, Daniele Guberti, Giovanni Congiu e Nicola Serra, infortunati e squalificati, ha perso in casa con la San Marco, 2 a 1, e dice addio alle ultime speranze di riagganciare il Samassi in testa alla classifica (ora distante 8 punti a 6 giornate dalla fine della stagione regolare) per giocarsi la promozione diretta in Eccellenza regionale. Ora l’obiettivo dei biancoblu deve essere la difesa del secondo posto che porta ai play-off, traguardo niente affatto scontato, visto che il Guspini Terralba, oggi vittorioso per 1 a 0 sul Siliqua, s’è riportato a quattro punti di distanza.

La partita odierna si è decisa nel primo tempo, con il doppio vantaggio degli ospiti, firmato in apertura dall’ex Claudio Mura (figlio di Giuseppe, per dieci anni consecutivi colonna del Carbonia negli anni ’80) e con Davide Farci, abile ad approfittare di una leggerezza di Daniele Bove. Il Carbonia ha reagito, andando a segno prima del riposo con Stefano Demontis su rigore, ma tutti i successivi tentativi, in un secondo tempo giocato tutto all’attacco, prima con Daniele Contu e Stefano Demontis e poi Alessandro Cosa, non sono andati a buon fine, in diversi casi per la bravura del portiere ospite. Il Carbonia ha reclamato, vanamente, anche per un paio di episodi dubbi nell’area di rigore avversaria.

La giornata è stata positiva per il Carloforte che in casa ha liquidato anche l’Arbus e si è confermato al settimo posto, con 34 punti, a due soli punti dal quarto posto ed orami salvo a sei giornate dalla fine. Ancora una sconfitta esterna invece per la Monteponi che dopo l’1 a 3 subito nello scontro salvezza sul campo del Quartu 2000, ha ora un ritardo di 8 punti dalla quota play-out ed ormai è ad un passo da un’amarissima retrocessione.

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Si completa martedì 28 marzo, a Milano, il giro di conferenze di presentazione di Time in Jazz, il festival ideato e diretto da Paolo Fresu nel suo paese natale, Berchidda, e in altri centri del nord Sardegna, che il prossimo agosto arriva al traguardo della sua 30ª edizione.

Dopo Bologna (giovedì scorso, presente tra gli altri il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini) e Roma (la sera dopo, all’Auditorium Parco della Musica), il trombettista prosegue nel capoluogo lombardo il racconto della manifestazione che ha fondato nel 1988 e divenuta, anno dopo anno, uno degli eventi più apprezzati nel panorama dei festival jazz. A colloquiare con lui alle 11.00 all’Auditorium Lattuada – due autorevoli firme della critica e del giornalismo musicale: Franco Fayenz e Enzo Gentile. L’appuntamento, proposto in collaborazione con la Civica Scuola di Musica “Claudio Abbado”, sarà seguito da un incontro informale di Paolo Fresu con gli studenti della storica istituzione milanese e in particolare dei Civici Corsi di Jazz.

Per festeggiare nel migliore dei modi le sue trenta edizioni, Time in Jazz ha messo in cantiere un cartellone come sempre fitto di nomi e appuntamenti che si snoderanno per nove giorni consecutivi, dall’8 al 16 agosto, in luoghi e spazi differenti: la grande arena allestita nella piazza centrale di Berchidda, teatro dei concerti serali, ma anche i boschi e le chiesette campestri nei dintorni del paese e i siti più rappresentativi delle altre località in cui il festival fa tappa. Nel cast, nomi di primo piano della scena jazzistica nazionale e internazionale, alla testa di proprie formazioni o alle prese con progetti ad hoc: il sassofonista inglese Andy Sheppard con il suo quartetto e in duo con il chitarrista norvegese Eivind Aarset; in arrivo dagli Stati Uniti il pianista Uri Caine col suo trio, una formazione storica del calibro dell’Art Ensemble of Chicago e un gruppo giovane come gli Huntertones; dalla Germania sbarcano invece in Sardegna la tromba e il flicorno di Markus Stockhausen insieme al pianista Florian Weber; polacco, ma da tempo trapiantato nella Grande Mela, è un altro grande trombettista, Tomazs Stanko, atteso a Berchidda con il suo New York Quartet; e polacco è anche il violinista Adam Baldych in duo col pianista norvegese Helge Lien, mentre la scena transalpina è rappresentata dal trio del batterista Philippe Garcia e dal quartetto del trombettista Erik Truffaz. E poi gli italiani: i pianisti Dino Rubino, Enrico Zanisi e Giovanni Guidi, la cantante Ada Montellanico, il trombonista Gianluca Petrella, il contrabbassista Marco Bardoscia, i sassofonisti Raffaele Casarano e Francesco Bearzatti, la clarinettista sarda Zoe Pia e due trombettisti della statura di Enrico Rava e, naturalmente, Paolo Fresu, atteso come sempre in svariate occasioni, compreso un omaggio a Lucio Dalla e Fabrizio De André con il cantante Gaetano Curreri e il pianista Fabrizio Foschini che riporterà il festival, dopo qualche anno di assenza, in quello che fu il buen retiro dell’indimenticabile Faber a L’Agnata.

 

 

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La Pallacanestro Nuoro, trascinata dallo statunitense Ryan Nitz, autore di ben 38 punti, ha travolto la Sulcispes Sant’Antioco con il punteggio di 90 a 68 nella “Poule A” del campionato di serie D. A tradire gli uomini di Massidda, alla quarta sconfitta nella “Poule A”, è stato, soprattutto, un approccio difensivo non all’altezza nel corso del primo tempo, chiuso in svantaggio di 22 lunghezze con il punteggio di 54 a 32.

E’ nel corso dei venti minuti iniziali, infatti, che i barbaricini hanno costruito un vantaggio nell’ordine delle venti lunghezze, poi difeso fino alla sirena finale. Nel secondo tempo, grazie all’applicazione di Massidda, Cavassa e Russo, i sulcitani sono riusciti a reggere la forza d’urto dei padroni di casa, senza però mai avvicinarsi realmente nel punteggio.

Dall’altra parte, invece, lo statunitesne Ryan Nitz è stato bravo non solo a colpire sia da fuori sia in avvicinamento a canestro, ma anche a mettere in ritmo i compagni di squadra. A distinguersi, anche stavolta, sono stati Atzei e Sitzia, autori rispettivamente di 17 e 16 punti personali. Dall’altra parte invece i migliori marcatori sono stati Cavassa (20) e Markovic (22).

«Sapevamo che sarebbe stata una partita difficile – commenta coach Paolo Massidda – ma perdere con un distacco così ampio non può certamente rendermi soddisfatto. Per vincere partite come questa ci vuole ben altra applicazione in difesa. Ci stiamo avvicinando ai playoff, il livello agonistico sta salendo e non possiamo permetterci di approcciare queste partite in maniera morbida. Nitz ha poco a che vedere con questa categoria – conclude Paolo Massidda – ma non possiamo concedere così tanto sotto i tabelloni. Abbiamo diversi lunghi di stazza fisica importante, ed è necessario che anche loro riprendano a darci una mano.»

Pall. Nuoro – Sulcispes Sant’Antioco 90-68

Pall. Nuoro: Murgia, Fruttero, Cossu 9, Puddu 3, Nitz 38, Atzei 17, Soru, Pinna, Sitzia 16, Zidda 4, Mereu 3. Coach: Moledda.

Sulcispes: Farci, Cavassa 20, Massidda 8, Piras, Fox Layne, Righetti 3, Peloso 2, Cuccu 13, Russo, Markovic 22. Coach: Massidda.

Arbitri: Mele e Battaglia di Sassari.

Parziali: 27-18; 54-32; 67-49.

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Il sindaco, Elvira Usai, ha convocato il Consiglio comunale di San Giovanni Suergiu, in seduta ordinaria pubblica, per martedì 28 marzo, alle 16.30, nella nuova aula consiliare di via Roma, con dieci punti all’ordine del giorno.

I lavori verranno aperti con l’esame delle interrogazioni sulle borse di studio, il progetto “Treno della memoria”  e sull’utilizzo della palestra I.T.G. Marconi di via Gramsci.

Seguiranno gli altri nove punti: atto di indirizzo per l’esternalizzazione della gestione ordinaria dei tributi IMU – TASI e tributi minori (TOSAP – Pubblicità – Affissioni) e coattiva per i tributi maggiori e minori; IUC – componente TARI – approvazione delle tariffe TARI anno 2017; approvazione della relazione al Piano finanziario del servizio di igiene urbana, finalizzato alla determinazione delle tariffe TARI per l’anno 2017; ricognizione degli immobili di proprietà suscettibili di alienazione e/o valorizzazione ed approvazione dello schema Piano delle alienazioni e/o delle valorizzazioni degli immobili; approvazione del programma triennale dei lavori pubblici 2017/2019 e dell’elenco annuale dei lavori pubblici da realizzare per l’anno 2017; presentazione al Consiglio comunale della nota di aggiornamento al documento unico di programmazione (DUP) periodo 2017/2019 (art. 170, comma 1 del D.Lgs. n. 267/2000); approvazione del bilancio di previsione finanziario 2017/2019 (art. 11 D.Lgs. n. 118/2011); adozione del regolamento comunale per l’erogazione del servizio di illuminazione lampade votive nel cimitero comunale; e, infine, presa d’atto della relazione del segretario comunale per l’anno 2016, artt. 9, 10 e 11 del regolamento di disciplina dei controlli interni.