Il ricordo di Pietro Cocco dei compagni di Cortale, il paese calabrese nel quale venne confinato due volte.
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Alla vigilia dell’incontro odierno, organizzato per ricordare la figura di Pietro Cocco a cent’anni dalla nascita, il Circolo di Cortale (CZ) “Enrico Berlinguer” del Partito della Rifondazione Comunista, ha inviato un ricordo di Pietro Cocco.
Cortale è il piccolo paese situato in provincia di Catanzaro (oggi ha 2.117 abitanti) nel quale Pietro Cocco venne confinato due volte, la prima per ben due anni il 2 settembre del 1935, quando aveva solo 18 anni, a causa di «manifestazioni sediziose con affissioni di stampe clandestine». A Cortale rimase molto legato, perché vi conobbe la donna che sarebbe poi diventata sua moglie. E vi tornò con la compagna Filomena per ben due volte, nel 1999 e nel 2001.
Riportiamo il testo integrale.
Pietro Cocco nasce nel 1917. Cent’anni fa. Cent’anni fa la Rivoluzione d’Ottobre, Rivoluzione che tanto ha significato per milioni di uomini e donne nel mondo e anche per Pietro Cocco. La vita delle persone a volte lambisce, a volte intreccia, subisce o segna la Storia. La vita di Pietro Cocco ne racchiude tutti gli aspetti. All’inizio subisce, poiché ribelle, le ritorsioni del regime fascista ma, il confino, non fiacca la sua tempra. Confinato a Cortale (CZ), conosce persone che, come lui, subiscono ingiustizie e patimenti, conosce l’amore, intreccia rapporti che dureranno nel tempo. Nel dopoguerra, tornato definitivamente in Sardegna, con la moglie e i due figli, il giovane ribelle è ormai un maturo dirigente politico e sindacale che contribuisce a quel lungo cammino che porterà le classi popolari a lottare per l’affermazione dei loro diritti. Per Cortale, Pietro Cocco fu ispiratore delle idee comuniste, aveva “formato” un gruppo di artigiani del luogo che si incontravano, discutevano di politica, sul “che fare”… Il PCI nacque da quel grumo raccolto attorno ad un sardo caparbio che, con intelligenza, seppe seminare idee di libertà, uguaglianza, riscatto sociale.
Quando, nel 1975, si ricostituì a Cortale la sezione del PCI, dopo la lunga diaspora dell’emigrazione degli anni sessanta, i compagni più anziani ricordavano spesso a noi, a noi giovani di allora, l’antico passato e nei loro racconti non mancava mai il ricordo di Pietro Cocco. Sembravano racconti “fantastici”, quasi il mito “delle origini”.
Poi il PCI fu sciolto; per le compagne e i compagni della sezione “Giuditta Levato” di Cortale le strade divergono… Alcuni di noi scelsero di ricominciare e costituirono il Circolo di Rifondazione Comunista intitolato ad Enrico Berlinguer. In questo nuovo inizio si intrecciano i racconti, e il nome di Pietro Cocco ritorna. .. Il compagno Pietro Mascaro, allora segretario del Circolo, in una ricerca archivistica sui confinati, decide di “cercare” Pietro Cocco. Nasce, rinasce così un rapporto fecondo che porta Pietro Cocco a tornare, con la cara compagna Filomena, dopo più di cinquant’anni, a Cortale per ben due volte, nel 1999 e nel 2001. Fu un’emozione grande per noi tutti, ancora più grande per gli anziani che poterono riabbracciare un loro antico compagno, colui che aveva ispirato e contribuito alla nascita del locale PCI. Negli incontri, presso il nostro Circolo o in Sardegna, dove fummo suoi ospiti, ci affascinava sempre l’acume politico, l’intelligenza delle sue riflessioni, l’etica e il rigore delle sue analisi.
Il mondo è cambiato, le idee comuniste sono spesso considerate in modo negativo o giudicate obsolete.
Noi pensiamo ancora che l’umanità abbia bisogno di libertà, certamente, ma soprattutto di giustizia sociale. Non c’è pace, non c’è libertà piena senza giustizia. Il mondo nuovo che tutti vagheggiavano nell’89, alla caduta del “muro”, è stata una mera chimera. L’odierno panorama pullula di muri, reali e mentali, la solidarietà tra i popoli quasi una bella favola per pochi nostalgici. Eppure noi ancora pensiamo che «un altro mondo è possibile»… E in questo nostro sentire più acuta è la nostalgia per compagni come Pietro Cocco che avevano una “risposta” o le “domande giuste”. La sua lunga vita, vissuta con passione e rettitudine, indica ancora che l’impegno per «cambiare le cose esistenti» è non solo possibile ma necessario. Così come necessaria è la nostra memoria.
Un caro abbraccio ai familiari di Pietro, alle compagne e ai compagni, alle cittadine e ai cittadini di Carbonia.
I compagni del Circolo di Cortale (CZ) “Enrico Berlinguer” del Partito della Rifondazione Comunista