28 November, 2024
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Il Partito democratico ha presentato un progetto di legge per la disciplina e la promozione delle start up culturali.

«Dall’industria culturale arriva un’opportunità concreta di crescita e sviluppo – spiega il deputato del Pd Emanuele Cani -. Per questo motivo sono tra i firmatari del progetto di legge, presentato dal Pd che disciplina e promuove le start up culturali in Italia. Un processo che deve vedere protagonista anche la Sardegna. La Giunta regionale dal novembre scorso ha avviato un percorso di finanziamento all’impresa culturale e creativa, in particolare al settore dell’editoria. Un primo passo che si dovrebbe però estendere anche alle start up che nascono proprio attorno a un progetto di valorizzazione del patrimonio culturale.»

«Si tratta di un settore che merita la dovuta attenzione e il giusto sostegno, andando a sfatare il luogo comune che con la “cultura non si mangia” – aggiunge Emanuele Cani. Il nostro paese e la nostra regione hanno un patrimonio culturale del valore inestimabile che, troppo spesso, non viene valorizzato in maniera piena e compiuta. Eppure le industrie creative utilizzano la cultura come portare avanti i progetti che riguardano sia l’architettura, la moda, lo stesso design. I cosiddetti lavoratori creativi rappresentano in Europa il 7,2 per cento della forza lavoro. L’Italia è sotto questa soglia. Sarebbe opportuno, invece – conclude Emanuele Cani -, incentivare i più giovani che vogliono investire in un’impresa nuova e sostenibile.»

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Venti quintali di ramoscelli d’olivo sardi arriveranno in Piazza San Pietro a Roma e saranno offerti in omaggio ai 120.000 fedeli che assisteranno alla Santa Messa della Domenica delle Palme, presieduta dal Santo Padre. Uno straordinario omaggio voluto dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio che l’anno scorso era stato donato dalle Città dell’Olio della Liguria. Un passaggio di testimone che il prossimo 9 aprile vedrà protagoniste le 27 Città dell’Olio della Sardegna di cui fanno parte anche le Camere di Commercio di Cagliari e Sassari. Dalle valli di Lanaitto di Oliena alle pianure di Alghero, dai giardini del Villacidrese e di Bosa alle colline del Sulcis, passa la gara di solidarietà che in queste settimane sta coinvolgendo centinaia di persone. Proprio in occasione delle potature stagionali verranno raccolti i ramoscelli d’olivo, che non andranno in alcun modo a danneggiare le piante.
«Si tratta di un riconoscimento molto importante per i numerosi territori della Sardegna che in occasione della Domenica della Palme saranno testimonial eccezionali della nostra Isola in uno dei momenti più sacri e toccanti della Cristianità. Tanti amministratori sardi saranno ambasciatori delle nostre tradizioni e porteranno in piazza San Pietro e davanti al Santo Padre un pezzo di storia agricola della Sardegna – ha detto l’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, in occasione della conferenza stampa di presentazione dell’evento, che si è tenuta oggi nel primo piano della Torre, in viale Trento, a Cagliari -. Auguro a tutti gli organizzatori una buona riuscita dell’iniziativa, con la speranza che ogni contributo di conoscenza sulle nostre produzioni aiuti sempre di più a crescere il comparto olivicolo sardo e più in generale tutto il nostro agroalimentare.»
«Il paesaggio olivicolo sardo – ha sottolineato ​l’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu – rappresenta un valore aggiunto e produttivo ma anche culturale e identitario, che vede i Comuni attori attivi e ambasciatori di eccellenze. Con loro, la Regione lavora ad una candidatura del paesaggio olivetato a patrimonio dell’Unesco. Sarà un sigillo meritato e straordinario di promozione delle nostre biodiversità e di integrazione euromediterranea.»
Il dono dell’olivo ha un forte significato simbolico nella festa cristiana della Domenica delle Palme, un significato in cui il Cristo stesso, attraverso il suo sacrificio, diventa strumento di riconciliazione e di pace per tutta l’umanità. In questa chiave di lettura, l’olivo diventa pianta sacra e sacro è anche l’olio che se ne ricava.
Sono 27 le Città dell’olio della Sardegna: Alghero, Berchidda, Bolotana, Bosa, Dolianova, Escolca, Gergei, Gonnosfanadiga, Ilbono, Ittiri, Masainas, Oliena, Orgosolo, Orosei, Osini, Riola Sardo, Santadi, Seneghe, Serrenti, Sini, Uri, Usini, Villacidro, Villamassargia, Ussaramanna e le Camere di Commercio di Cagliari e Sassari. «Dai lavori portati avanti in questi ultimi mesi dall’Associazione – ha spiegato il vice presidente nazionale delle Città dell’Olio, Valentino Carta -, i soggetti coinvolti saliranno presto a 29 con l’ingresso dei Comuni di Olbia e Giba».
Il dono dei ramoscelli d’olivo si inserisce all’interno delle diverse iniziative di promozione che fanno seguito al Protocollo d’Intesa firmato lo scorso 27 giugno tra la Regione Sardegna, e nello specifico dagli assessorati dell’Agricoltura e degli Enti Locali, con l’associazione nazionale Città dell’Olio. L’accordo prevede una collaborazione per la promozione e la valorizzazione dei territori e della cultura del paesaggio olivicolo dell’Isola. Un’intesa che punta quindi da un lato allo sviluppo di un turismo dell’olio e dall’altro a far cogliere ai cittadini le numerose opportunità messe a disposizione dal Programma di sviluppo rurale. In base al protocollo, la Regione si è impegnata nelle politiche di promozione e valorizzazione per favorire la conoscenza delle produzioni tipiche anche attraverso attività di educazione alimentare, di conoscenza dei sistemi produttivi e dei prodotti, di attenzione alle comunità locali e al mantenimento del paesaggio attraverso le politiche di gestione e valorizzazione del territorio, secondo quanto predisposto dal Piano Paesaggistico Regionale.
All’iniziativa di oggi hanno partecipato, oltre ai rappresentanti delle Giunta regionale, il vice presidente nazionale delle Città dell’Olio, Valentino Carta, il coordinatore regionale delle Città dell’Olio della Sardegna e sindaco di Santadi, Elio Sundas, il direttore dell’ufficio per le Comunicazioni sociali della Diocesi di Cagliari, don Giulio Madeddu, e diversi rappresentanti delle amministrazioni coinvolte nel progetto.

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Domani, mercoledì 22 marzo, alle 12.00, si riunisce la commissione d’inchiesta sull’efficienza del sistema sanitario regionale e sull’adeguatezza dei suoi costi, presieduta da Attilio Dedoni, per la programmazione dei lavori.  

Scade domani, alle 14.00, il termine per la presentazione degli emendamenti alla Manovra finanziaria. Per giovedì, alle 16.00, è stata convocata la commissione Bilancio, presieduta da Franco Sabatini, che lavorerà anche nei giorni successivi  per poter arrivare in Aula, come previsto, il 28 marzo per l’esame dell’articolato, delle tabelle e degli emendamenti ammessi. Il voto finale sul provvedimento  è previsto entro la fine del mese. Sempre giovedì, ma alle 11,30, l’assessore della Sanità, Luigi Arru, sarà sentito in audizione dalla Sesta commissione sul servizio di elisoccorso regionale.

 

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Nei prossimi bandi di Iscol@ la Regione ha previsto la possibilità di introdurre la modellazione informativa (BIM) come elemento premiale.
Il dato è scaturito dal workshop che si è svolto ieri nell’Aula Magna della Facoltà di Ingegneria, a Cagliari, alla presenza dei responsabili del progetto Iscol@, di progettisti e rappresentanti degli enti locali e del mondo della scuola.
In questo modo il BIM diventa parte integrante del piano straordinario promosso dalla Giunta Pigliaru finalizzato alla riqualificazione e al miglioramento delle infrastrutture scolastiche.
La modellazione informativa dell’edificio, consente di avere una visione integrata delle diverse fasi del ciclo di vita degli edifici scolastici durante le fasi di pianificazione, progettazione, costruzione e gestione.
L’obiettivo è realizzare infrastrutture in cui sussista una piena coerenza tra l’idea progettuale e le effettive esigenze di studenti, docenti e operatori scolastici.
Il BIM inteso quale metodo di gestione digitale del processo edilizio è in fase attuazione in tutti i paesi europei che gradualmente ne stanno affermando l’obbligatorietà a partire dal Regno Unito (aprile 2016) Francia, Spagna, Germania e notizie attendibili danno anche per l’Italia una graduale applicazione così come previsto dal D.Lgs. 50/2016 a partire dal prossimo 2018 fino alla completa obbligatorietà per la Pubblica amministrazione al 2022.
Intanto prosegue il confronto tra l’unità di progetto, costituita presso la Presidenza della Regione, amministratori locali e progettisti sulle idee progettuali e sugli interventi già realizzati nei comuni della Sardegna.
Giovedì, a Villa Devoto, sono in programma gli incontri sui nuovi istituti scolastici di Guasila, Santulussurgiu, Soleminis e Uta.

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«Un ospedale come il Businco dovrebbe tendere a migliorare la qualità della vista dei pazienti. Invece chiude a tempo indeterminato il proprio punto di ristoro, applicando un ingiustificabile supplemento di pena per pazienti che ogni giorno lottano per la propria sopravvivenza. Eppure sarebbe un problema facilmente risolvibile anche con soluzioni temporanee, se non fosse per la sciatteria e il pressapochismo con cui viene amministrata la più importante azienda ospedaliera della Sardegna.»

La denuncia arriva oggi dal consigliere regionale dei Riformatori sardi Michele Cossa, che evidenzia il fatto come alla discutibile organizzazione di alcuni servizi (come l’erogazione della chemioterapia), che costringe i pazienti a trascorrere ore e ore di inutile attesa, si aggiunga oggi l’impossibilità di fruire di un servizio necessario quanto basilare per la qualità della vita delle persone, che certo non può essere sostituito dai distributori automatici.

«Il bar di un ospedale, in particolare di un ospedale oncologico, non può essere considerato ala stregua di un semplice esercizio commerciale: i pazienti oncologici vivono la fase più drammatica della loro esistenza, essi e i loro familiari sono psicologicamente provati. Meriterebbero comprensione, rispetto e attenzione, calore umano e un servizio che nessun distributore automatico può dare. Ricevono invece la negazione , non si sa per quanto tempo, di un servizio minimo – sottolinea Michele Cossa -. Il problema non riguarda solo pazienti e familiari ma anche il personale che affronta turni di lavoro logoranti e che ha bisogno di rifocillarsi, anche nell’interesse della qualità del servizio reso alla collettività, che richiede operatori nel pieno della loro efficienza e serenità. Sostenere che tutto questo può essere sostituito da semplici macchinette è sciocco e offensivo. È indispensabile – conclude Michele Cossa – che l’assessore della Sanità Luigi Arru agisca al più presto nei confronti della Direzione generale dell’azienda ospedaliera per trovare con urgenza una soluzione.»

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Sono 48 ore intense, quelle che si prepara a vivere Monastir. Per un weekend, la città del Cagliaritano diventa protagonista indiscussa grazie alla sagra della patata. Un fiume di eventi, tutti unici, legati tra loro dal “sapore”: il gusto di uno tra i principali simboli dell’economia del Comune, infatti, è il nucleo dal quale partono la maggior parte degli appuntamenti, tutti a costo zero e incentrati sulla cultura, il relax e l’allegria. Sabato 25 e domenica 26 marzo ci sarà spazio per convegni, giochi per bambini, degustazioni, esposizioni di eccellenze agroalimentari e artigianali, ed esibizioni musicali.

Lo street food, i costumi e maschere sarde della tradizione – spiccano i boes e merdules di Ottana – il folk del gruppo Janas, i “giogusu antigusu” di Gonnesa, il musicista Nicola Agus, la presentazione del volume “Ricerca sull’abbigliamento monastirense”, curato dal gruppo folk locale Janas e che vede la partecipazione di Ottavio Nieddu, Carlo Peddio e Nazareno Orrù, tre tra i maggiori conoscitori e appassionati di tradizioni popolari sarde. È un villaggio dell’identità, quello pronto ad aprirsi a Monastir, imbastito dal Comune, dalla Pro Loco e da Primavera Sulcitana. Sul versante del buon cibo, gli chef Manuele Fanutza e Tony Porseo hanno i fornelli già caldi, tanto quanto le idee per elaborare ricette, con protagonista la patata, evento che dà il via alla sagra. Nella serata finale, grande e imperdibile chiusura in gusto: la finalissima del contest culinario, con la presenza di chef Giuseppe Falanga della “Italian chef cooking school” e i concorrenti di una notte da chef. E proprio dal “palcoscenico naturale” allestito in quel di Monastir che avviene la proclamazione del vincitore del corso, esclusivo e gratuito, di cucina.

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È, da tempo e piacevolmente chiara ai più, la direzione intrapresa da Sardegna Teatro, stabile di rilevante interesse culturale, non solo sulla carta. Un luogo abitato, di inclusione atto ora a produrre ed ora a veicolare, teatro e non solo. Reduci felici dalla venuta dell’orda diretta da Ricci/Forte (in scena Still life, una riflessione sull’omofobia profonda e ben metabolizzata, visto l’empatia suscitata nel pubblico) ci si avvia verso una serata d’intrecci e legami tra linguaggi e produzioni originali del territorio; il tutto si terrà presso il Teatro Massimo, il 22 marzo, dalle ore 17.00 alle 22.30. Si riporta il programma, come da comunicato stampa.
A Cagliari nasce MGallery, un nuovo spazio espositivo in città dedicato alle arti visive contemporanee e alle performing arts. Il progetto si sviluppa grazie alla sinergia tra Sardegna Teatro e Conzorzio Camu’- Exma e con il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission. Lo spazio è situato all’interno del Teatro Massimo con ingresso in via De Magistris 12, Cagliari, ripensato e riadattato per l’occasione. Con la nascita di MGallery Sardegna Teatro ed Exma escono dai loro confini, attraversano e mescolano i linguaggi artistici con una programmazione di mostre temporanee. In questo senso MGallery rappresenta un ampliamento dello spazio teatrale, un luogo di incontro, di socialità e arricchimento per il pubblico. L’intento è fare del Teatro Massimo uno spazio cittadino sempre più accogliente, dove vengono favoriti gli scambi e le connessioni tra pubblico, artisti e territorio. La collaborazione fra Sardegna Teatro ed Exma si inserisce nel programma Ex-Out (già avviato tra aprile e giugno 2016 alla MEM), con il quale l’Exma entra nelle maglie della città e raggiungere nuovi pubblici, attivando nuove connessioni e collaborazioni. Per l’anno 2017 Ex-Out al Teatro Massimo sarà curato da Micaela Deiana: intorno ai temi della performatività nella produzione artistica e della commistione fra linguaggi. Il taglio transdisciplinare è pensato per creare un dialogo fruttuoso fra le due organizzazioni.
L’ingresso di via De Magistris sarà allestito da Insortu, artista cagliaritano che agisce nei centri storici e nelle periferie della città con delle azioni a metà tra la performance ed il giardinaggio, con l’obiettivo di risvegliare la coscienza sul nostro rapporto con la natura. Start alle ore 17.00 nella sala M3 con lo spettacolo “Esodo” tributo a Sergio Atzeni, prodotto da Sardegna teatro – scritto, interpretato e diretto da Valentino Mannias, giovane e talentuoso vincitore del premio Hystrio alla vocazione nel 2015. Esodo è la storia di un uomo che parte dalla Sardegna in cerca di fortuna. Una brillante narrazione di un viaggio attraverso le generazioni. Alle ore 18.00, nel foyer, il pubblico verrà accolto dagli chef di Labocuci Sardegna, (Laboratorio di Cucina Sardegna). Un gruppo di giovani e talentuosi chef che hanno deciso di unirsi per collaborare e operare insieme per diffondere la cultura del buon cibo sardo, lavorando in sintonia con l’ambiente, sfruttando e valorizzando le eccellenze della nostra terra e rispettando stagionalità e sostenibilità. Dalle ore 18.00 alle ore 20.30 il foyer si trasformerà in una grande piazza dove sarà possibile degustare le prelibatezze preparate sul momento. Alle ore 19.00 nella MGallery l’inaugurazione della mostra Performing Green, il progetto espositivo ideato all’interno del progetto Heroes 20.20.20 della Fondazione Sardegna Film Commission secondo l’ottica della sostenibilità culturale, ambientale e sociale. All’interno della mostra si presentano le produzioni sostenute da FSFC e gli scatti dei fotografi Alessandro Toscano e Carlos Solito. La mostra, realizzata prevalentemente su supporto digitale e materiali facilmente trasportabili, vuole porsi come narrazione agile nella movimentazione e nell’installazione, e per questo sostenibile nella sua proposta in contesti e tempi differenti. L’inaugurazione sarà accompagnata dalla musica live del compositore Gavino Murgia che è anche curatore del soundscape della mostra di Carlos Solito.
Alle ore 21.00 nella sala M1 il debutto ufficiale dello spettacolo “Macbettu” di Alessandro Serra, tratto dal Macbeth di Shakespeare recitato in sardo e, come nella più pura tradizione elisabettiana, interpretato da soli uomini. L’idea nasce nel corso di un reportage fotografico tra i carnevali della Barbagia. Uno spettacolo che indaga nei segni arcaici dell’isola. Per saperne di più http://www.sardegnateatro.it/spettacolo/macbettu
C.C.

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La lotta alla mafia è un problema che riguarda tutti, nessuno può sottrarsi. È questo il grido che oggi si è alzato forte ad Olbia in occasione della celebrazione della ventiduesima Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, organizzata da Libera Sardegna in collaborazione con Sardegna Solidale, in contemporanea con la manifestazione nazionale svoltasi a Locri. Cinquemila tra studenti, volontari, cittadini, rappresentanti delle istituzioni, delle forze dell’ordine e amministratori hanno gremito piazza Mercato e qui, così come in altre quattromila piazze italiane, sono stati letti gli oltre 950 nomi delle vittime innocenti della mafia.

Sul palco di Olbia c’erano anche tre familiari delle vittime delle mafie: Claudia Loi (sorella di Emanuela, l’agente di scorta del giudice Borsellino uccisa nella strage di via D’Amelio), Pino Tilocca (figlio di Bonifacio, il sindaco di Burgos ucciso da un attentato dinamitardo nel 2004) e Cesare Castelbuono, da anni residente in Sardegna, figlio del vigile urbano Salvatore Castelbuono ucciso il 26 settembre del 1978 a Villafrati nel Palermitano.

«Tutti i nomi dei caduti nella lotta alla mafia vanno ricordati con la stessa forza e la stessa dignità -ha detto Claudia Loi -. Da quel 19 luglio la mia vita è profondamente cambiata ma nonostante tutto io non conservo sentimenti di odio verso gli assassini di mia sorella, ma un profondo sentimento di memoria, legalità e di giustizia. Ora con mio fratello Marcello e mia nipote Manuela portiamo avanti l’eredità che ci deriva dal sacrificio di Emanuela. Siamo sentinelle della memoria, la lampada che illumina la strada della giustizia. E questo oggi è il filo conduttore della nostra vita.»

«La mafia non può essere battuta solo grazie all’impegno delle forze dell’ordine, ma serve la mobilitazione di tutti noi – ha aggiunto Cesare Castelbuono -. E il tempo non cancellerà il ricordo di chi ha creduto nella giustizia e nella legalità».

Si è invece rivolto direttamente ai ragazzi Pino Tilocca. «Noi familiari possiamo vivere una giornata come questa da soli con rabbia oppure in piazza insieme a tante persone, e per questo vi ringrazio per la vostra presenza – ha affermato –. La morte di mio padre è un elemento incancellabile, però oggi io posso essere qua in mezzo a migliaia di persone a parlarne, mentre chi ha ucciso mio padre deve stare zitto e nascosto. Noi possiamo sventolare le nostre bandiere, loro no». Per Tilocca «la qualità reale della lotta alla mafia è data dalla presenza e della partecipazione dei cittadini a giornate come questa. Oggi in Italia la Giornata della Memoria e dell’Impegno è stata celebrata in quattromila piazze, piene di gente viva che non solo ricorda ma dichiara il suo impegno per il futuro. Perché noi vogliamo essere l’esempio di una Italia migliore».

Aprendo la manifestazione, il referente regionale di Libera Giampiero Farru ha ricordato la recente approvazione della legge che istituzionalizza la Giornata del 21 marzo. «Siamo ad Olbia per rilanciare il messaggio che chi non ha memoria non ha storia, perché la memoria è la forza di cambiamento attiva sul fronte dell’impegno e responsabilità. E questa piazza gremita di giovani ci fa dire che anche in Sardegna ci sono testimoni di bellezza».

«La vostra presenza ad Olbia ci riempie il cuore – ha sottolineato nel suo intervento il sindaco di Olbia Settimo Nizzi -. Giornate come questa devono servire per ricordarci che le istituzioni devono lavorare affinché tutti noi possiamo vivere in una società civile dove il diritto prevale sull’abuso.»

«La lotta alla mafia è un problema che riguarda tutti, nessuno può sottrarsi – ha dichiarato il prefetto di Sassari Giuseppe Marani -, perché la lotta alla mafia non è una lotta degli altri. La scuola ha un compito fondamentale per educare alla legalità e la lotta alla dispersione è lotta alla legalità. E ai familiari delle vittime dico: abbiate la certezza che noi non dimenticheremo.»

«La chiesa non poteva non esserci ma ci siete soprattutto voi e questa è la cosa più importante – ha detto il vescovo della diocesi di Tempio Ampurias monsignor Sebastiano Sanguineti -. Abbiamo visto quello che è successo a Locri, quindi è evidente che la mafia non gradisce il messaggio che arriva da queste piazze. E allora anche da Olbia si deve levare alto il grido: basta con le mafie, basta con il malaffare, gli appalti truccati, le ruberie nelle mille forme in cui si manifestano!»

«Non facciamo cadere il coraggio – ha proseguito il vescovo di Ozieri monsignor Corrado Melis – e anzi facciamo sì che il coraggio che ha animato le vittime che oggi ricordiamo sia ogni giorno anche il nostro.»

A nome di tutti gli studenti presenti è intervenuto il giovane Emanuele Corongiu dell’Istituto Marconi di Cagliari: «Nelle nostre scuole in questi mesi abbiamo ricordato figure importanti per la lotta alla mafia come Pio La Torre, e noi oggi siamo qui per ricordare le vittime della mafia, perché non si può sconfiggere la mafia non se ne parla».

Significativi anche gli interventi del presidente del Co.Ge. Bruno Loviselli («Ciò che la mafia teme di più è la confisca dei beni») e di padre Salvatore Morittu che ha affermato: «Certe volte noi sardi ci illudiamo che la mafia nella nostra isola non ci sia, ma io ai ragazzi dico questo: ogni volta che comprate una dose di droga, quei soldi vanno tutti alla mafia. È da lì che deve cominciare la nostra lotta».

Dopo gli interventi e la lettura dei nomi, dai maxischermi allestiti in piazza Mercato è stato rilanciato l’intervento che il fondatore di Libera don Luigi Ciotti ha tenuto dal palco di Locri. La manifestazione olbiese si è conclusa con la musica degli Almamediterranea.

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Abbanoa celebra la “Giornata mondiale dell’acqua”, ma non fa nulla per garantirne la fruibilità anche alle famiglie sarde disagiate, le cosiddette “utenze deboli”, il cui numero è tristemente crescente. Doveroso chiedersi che fine abbia fatto, dunque, il “Regolamento per l’attuazione di agevolazioni tariffarie a carattere sociale” che, approvato il 3 agosto del 2016 dal Comitato istituzionale d’ambito (Egas), non ha ancora trovato applicazione. Un progetto che garantirebbe una mano d’aiuto di non poco conto a chi versa in condizioni di profondo malessere e ha difficoltà a pagare le bollette dell’acqua.

Lo scopo del testo, oltre ad andare incontro alle famiglie in difficoltà, è quello di contenere il fenomeno della morosità, maggiormente diffuso, appunto, in quei nuclei che si trovano in condizioni socio-economiche disagiate. Con il regolamento verrebbe creato un fondo ad hoc destinato al finanziamento di agevolazioni tariffarie a carattere sociale. Ma non si capisce come mai, nonostante la gravità della situazione, certificata da un numero di morosi che cresce costantemente, Abbanoa ed Egas non facciano quanto di loro competenza. E oggi che si celebra la “Giornata mondiale dell’acqua”, è quanto mai auspicabile una presa di posizione degli enti competenti, affinché si diano una mossa e garantiscano, finalmente, un sostegno a chi ha veramente bisogno.

Ignazio Locci

Vicepresidente Consiglio regionale

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Dopo la pubblicazione della nota del ministero dell’Istruzione, di cui avevamo parlato qualche articolo fa, come ogni anno, gli uffici scolastici regionali tra cui quelli della Regione Sardegna hanno indetto i concorsi per soli titoli per i profili professionali del personale ATA dell’aera A e B per le scuole delle varie province italiane (anno scolastico 2017/2018).

Il personale ATA è quello non-docente presente nelle scuole: amministrativi, bidelli ma anche tecnici, cuochi, guardarobieri… I bandi sono stati pubblicati dai vari uffici regionali dell’istruzione in date diverse, quindi hanno scadenze diverse e, comunque, la presentazione delle domande deve essere effettuata entro il mese di aprile. Il ministero ricorda altresì che, esclusivamente per la scelta delle istituzioni scolastiche in cui si richiede l’inclusione nelle graduatorie di circolo e di istituto di 1ª fascia per l’anno scolastico 2017/2018 (allegato G), sarà adottata la modalità telematica. Tale applicazione web implica che i termini della trasmissione on-line del modello G saranno contestuali in tutto il territorio nazionale. Di conseguenza dovranno essere inviati:..

L’articolo completo è consultabile nel sitohttp://www.diariolavoro.it/ata_sardegna_2017.html .