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Fabio Enne.
Lunedì pomeriggio, alle ore 16.00, a Iglesias, oltre 80 delegati, in rappresentanza di quasi 16mila lavoratori iscritti, parteciperanno al 10° congresso della Cisl territoriale. I lavori saranno presieduti dal segretario generale regionale, Ignazio Ganga, e dal segretario confederale Giovanni Luciano.
Il segretario generale territoriale, Fabio Enne, con la lettura della relazione per conto della segreteria uscente, farà un bilancio dell’attività svolta negli ultimi quattro anni e indicherà, soprattutto, proposte e programmi per il prossimo quadriennio 2017-2021, decisivo per le sorti del territorio.
«La Cisl, assolutamente scettica circa il lavoro programmatico della Giunta Pigliaru – si legge in una nota di presentazione dell’appuntamento congressuale -, ritenendo inefficace, per lo sviluppo economico del Sulcis, l’operosità del Governo nazionale, rilancerà una nuova stagione di forte rivendicazione, che attraversa la definizione delle vertenze industriali, aperte da anni, ma considera necessario si presti la massima attenzione istituzionale per promuovere azioni veloci propedeutiche allo sviluppo economico territoriale, verso i servizi, le infrastrutture, il turismo, il commercio, l’agroindustria, l’agricoltura e in termini generali verso nuove attività produttive.»
«Per la Cisl territoriale – si legge ancora nella nota – sono maturi i tempi per passare all’incasso delle decine di promesse governative e regionali. Ma è anche il momento che Giunta e Consiglio regionale dichiarino, col massimo della franchezza, quale è il progetto della Regione per lo sviluppo del Sulcis Iglesiente. Rifiuteremo un disegno politico mirato a “staccare lentamente la spina” del tessuto industriale del Sulcis Iglesiente, dove si sta palesando anche l’indifferenza verso tutti gli altri settori merceologici, che confermano un disastro sociale che grava sull’intera collettività. Chiederemo il rispetto per la popolazione del Sulcis e impegni precisi per la sua adeguata dimensione sociale. La Cisl – conclude la nota – chiederà questa chiarezza alla classe politica locale e regionale. Senza di essa, la mobilitazione sarà forte, massiccia e determinata.»