28 November, 2024
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«L’intervento del Consorzio Industriale del Medio Campidano, condiviso dalla Regione, per evitare la cosiddetta “vendita a spezzatino” dello stabilimento Keller di Villacidro, ci consente di continuare a mantenere in piedi la trattativa con l’investitore privato che ha già presentato un piano di rilancio per la ripresa produttiva della fabbrica e il reimpiego dei lavoratori. L’assessorato dell’Industria non ha mai mollato la presa sulla vicenda e l’iniziativa del Consorzio giunge a conclusione di un percorso lungo e articolato durante il quale abbiamo lavorato silenziosamente, con molta pazienza e con molta prudenza, per non compromettere il futuro del sito industriale.»
L’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, commenta gli ultimi sviluppi legati alla questione Keller.
«Ora abbiamo più tempo per continuare le interlocuzioni con l’unica società che si è proposta per l’acquisizione della fabbrica. Il Consorzio – aggiunge l’assessore dell’Industria – ha utilizzato una legge dello Stato che consente di riacquistare un’azienda dopo aver decurtato i finanziamenti pubblici ai quali la stessa azienda ha potuto attingere in passato. È un momento decisivo, sono state stanziate risorse ingenti per il rilancio delle ferrovie sia in Italia che in Sardegna, grazie al Patto siglato con il Governo, e la Keller ha tutte le carte in regola, a partire dall’alta professionalità dei dipendenti, perché possa giocare un ruolo in questa partita. L’intervento del Consorzio è solo un primo passo, adesso accelereremo le interlocuzioni avviate con il Governo e Trenitalia. Ricordo che solo un paio di anni fa la Keller veniva data per spacciata. Se oggi finalmente possiamo intravvedere uno spiraglio per la ripresa riproduttiva – conclude Maria Grazia Piras -, lo si deve al fatto che abbiamo agito da subito e con scrupolo.»

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«Che a distanza di tre mesi dalla nascita dell’Ats i diabetici sardi si trovino in questa situazione è intollerabile, indegno di un Paese civile.»

La denuncia arriva dal consigliere regionale dei Riformatori sardi Michele Cossa, che ieri ha presentato un’interrogazione sull’argomento. «L’incidenza del diabete in Sardegna è tra le più alte del mondo, giacché interessa ben il 5 per cento della popolazione – aggiunge il consigliere dei Riformatori sardi -. Occorre un intervento di emergenza, che assicuri in tempi rapidi la fornitura dei microinfusori. Ma poi occorre snellire le procedure, inutilmente macchinose, e intervenire per fornire il materiale – per i microinfusori e per la misurazione della glicemia – in misura adeguata. Perché costringere le persone a fare ore e ore di attese che si potrebbero tranquillamente evitare? Per di più si tratta di persone che non hanno neanche diritto ad usufruire di permessi dal lavoro.»

«I tempi della transizione verso la ASL unica si stanno allungando in modo intollerabile, ovviamente a spese dei pazienti – conclude Michele Cossa -. Il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore Luigi Arru dicano cosa intendono fare per garantire ai diabetici quella vita normale che la tecnologia oggi consente.»

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In occasione della Giornata Mondiale del Sonno organizzata dalla World Association of Sleep Medicine, che si svolge il 17 marzo 2017, l’UO di Pneumologia del P.O. Santa Barbara di Iglesias aderisce all’iniziativa organizzando una giornata di “porte aperte” durante la quale, dalle 9.00 alle 12.00, i medici e gli operatori del centro saranno a disposizione degli utenti per fornire informazioni e coordinare un momento di confronto.

Verrà illustrata l’attività che il Centro svolge in supporto a chi soffre dei disturbi del sonno, in particolare soffermandosi sulla sindrome delle apnee ostruttive (OSAS), la più diffusa, con un’incidenza del del 24% negli uomini e del 9% nelle donne. Questa patologia, ancora oggi sottostimata e sottodiagnosticata, ha gravi conseguenze a lungo termine quali la morbilità cardiovascolare, ipertensione arteriosa, aritmie, infarto, ictus, deficit cognitivi.

Ha inoltre esiti immediati alla sonnolenza diurna: gli infortuni sul lavoro e gli incidenti stradali, tra le conseguenze più tragiche: il problema oggi è ancora più attuale alla luce del recente DM che riguarda le modalità di rilascio della patente a chi soffra di questa patologia.

La diagnosi precoce della sindrome e il trattamento idoneo, risultano pertanto di estrema importanza nel prevenire la comparsa delle varie patologie ad essa collegate, con un conseguente miglioramento della qualità e dell’aspettativa di vita.

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Resta molto animato il dibattito sulle candidature per il prossimo congresso del Partito democratico che sarà chiamato, il 30 aprile, ad eleggere il nuovo segretario regionale.

«Ho chiesto a Giuseppe Luigi Cucca – che si è reso disponibile – di esaminare insieme le nuove condizioni politiche in cui si svolge il congresso del PD sardo», ha scritto sul suo profilo Facebook Francesco Sanna, uno dei due candidati rimasti in corsa per la segreteria regionale del Partito Democratico della Sardegna, insieme allo stesso Giuseppe Luigi Cucca, dopo il no della commissione nazionale di garanzia alla richiesta di riapertura dei termini avanzata dalle minoranze interne delle componenti La Traversata e ReteDem a seguito della rinuncia di Yuri Marcialis che ha lasciato anche il partito per aderire ad Articolo 1-Mdp.

«L’obiettivo – ha aggiunto Francesco Sanna – è quello di consentire il massimo coinvolgimento di tutti i democratici che vogliano prendervi parte attivamente e di rendere più facile l’emersione di temi e proposte per  la Sardegna.»

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Il senatore del Partito democratico Silvio Lai chiede alla Regione Sardegna di fare chiarezza sui progetti sulle energie rinnovabili.

«Oggi l’AD di ENI, che il Governo intende confermare ad aprile, ha comunicato che due dei 14 progetti sulle energie rinnovabili, previsti per produrre 220 MW sono già partiti in Sardegna e la prima produzione dovrebbe iniziare a fine 2017 o all’inizio del 2018 – scrive in una nota Silvio Lai -. Credo che su queste dichiarazioni si debba fare immediata chiarezza perché vogliamo capire se sia una fuga in avanti dell’Amministratore Delegato o se invece ci sia già l’autorizzazione per gli impianti.»

«Credo che la Regione debba chiarire se abbia già autorizzato gli ennesimi impianti fotovoltaici che servono solo ad ENI e non certo alla Sardegna oppure se Descalzi sia male informato dai suoi collaboratori, che danno per fatte iniziative che devono ancora partire – aggiunge il senatore del Pd -. Io spero che siamo in quest’ultimo caso, perché davvero non si sente l’utilità di campi fotovoltaici da autorizzare ad ENI. Rischiamo di ripetere la pessima esperienza di EOn che chiese alla Regione, ottenendo risposta positiva, di fare subito campi fotovoltaici in cambio di un investimento da 800 milioni di euro che poi non ha mai effettuato.»

«Spero che la Regione, memore anche di questo precedente, abbia mantenuto e continui a mantenere la schiena dritta su questa vicenda. La riscrittura del protocollo della chimica verde – conclude Silvio Lai – non può partire da un ulteriore omaggio alla multinazionale che ha da restituire molto all’isola prima di chiedere ancora.»

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«Lavorare con noi significa non solo far parte di un’azienda dinamica e in continua crescita ma anche condividere un progetto fatto di sapere, saper fare e saper essere ove l’attenzione al cliente è al primo posto.»

Questo il messaggio rivolto dalla catena di negozi Kasanova a tutti i giovani volenterosi.

Con oltre 180 negozi in tutta Italia, l’azienda è leader nel settore dei casalinghi e delle liste nozze. Nata quasi 50 anni fa, è una meravigliosa storia imprenditoriale tutta italiana. Il successo è stato tale che la catena è cresciuta di anno in anno aprendo nuovi negozi in tutta Italia e assumendo molti giovani. Anche per il 2017 sono previste tante nuove aperture e tantissimi nuovi posti di lavoro…

L’articolo completo è consultabile nel sitohttp://www.diariolavoro.it/lavoro_kasanova2017.html.

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Si è svolto nella sala del Consiglio comunale di La Maddalena l’incontro tra gli operatori economici aderenti al circuito IAC- Isole Amiche del Clima: il progetto di sostenibilità ambientale promosso dal Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena. Un momento di confronto per tracciare un bilancio dell’attività avviate nel corso dell’ultimo anno e rilanciare le iniziative e i progetti comuni in vista della prossima stagione estiva.

Undici per il momento gli aderenti certificati dagli Uffici del Parco Nazionale: il chiosco “Poldo Beach”, il chiosco “Eolo” a Bassa Trinita, il chiosco “I Mille” a Caprera, il “Grand Hotel Resort Ma&Ma”, il bar “Zì Antò” a Punta Tegge, il bar “Fiume” nel centro storico di La Maddalena, il “B&B Chez Cocò” e “Osteria Chez Cocò” a Cala Gavetta, l’hotel “Nido d’Aquila”, “Villa Taphros” e il B&B “La Siesta”. Nuovi operatori hanno partecipato all’incontro nella sala del comune di La Maddalena e stanno avviando il percorso d’inserimento all’interno della rete di promozione per la sostenibilità ambientale delle strutture commerciali presenti all’interno dell’area Parco.

Il progetto dell’Ente Parco persegue una strategia che si basa sulla creazione e la diffusione del marchio IAC – Isole Amiche del Clima identificativo dell’attenzione all’ambiente e al territorio da parte degli operatori economici, promuovendo e favorendo i valori dello sviluppo sostenibile. La sostenibilità ambientale diventa in questo modo fonte di vantaggio competitivo e di riposizionamento nel mercato turistico. Un approccio che considera allo stesso tempo l’aspetto puramente economico, ma anche la coesione sociale, la tutela dell’ambiente e la promozione della cultura delle destinazioni turistiche.

Il marchio IAC rappresenta uno strumento di promozione delle caratteristiche qualitative del territorio capace di integrare attenzione all’ambiente e sviluppo sostenibile attraverso azioni e benefici per l’economia locale. Il percorso attuato dall’Ente Parco è coerente con i principi della Carta Europea del Turismo sostenibile, che prevede un costante percorso di condivisione e concertazione con gli operatori locali, le istituzioni e le associazioni di categoria.

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Su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, la Giunta regionale ha approvato ieri gli indirizzi per la redazione del PRAI, il Piano Regionale Antincendio 2017-2019, il primo dopo l’entrata in vigore della legge 8 del 2016 (“Legge forestale della Sardegna”).

«Il Piano regionale antincendio per il prossimo triennio – ha spiegato Donatella Spano – terrà conto dell’applicazione della nuova legge forestale e vedrà il coinvolgimento di tutti gli attori che possono contribuire al controllo e utilizzo del territorio.»

E’ chiara la visione di una macchina di difesa della natura e delle vite umane ancora più avanzata. «Il nuovo approccio – sottolinea la titolare dell’Ambiente – punta a realizzare un sistema antincendio sempre più moderno, efficiente, tecnologicamente avanzato e scientificamente evoluto. Il Piano dovrà definire, con maggiore precisione, gli interventi legati al post-incendio volti alle indagini, al monitoraggio e al ripristino delle aree percorse dal fuoco».

Il Piano sarà corredato dalle prescrizioni regionali antincendio e dai singoli “piani ripartimentali”, cioè i documenti che contengono il dettaglio e l’organizzazione delle risorse presenti nei singoli territori. Prevede un coinvolgimento del mondo della ricerca e dovrà dare maggiore risalto alle attività di prevenzione e di mitigazione nonché una maggiore evidenza alle fasi di coordinamento e gestione delle attività di bonifica dell’incendio. L’Esecutivo ha inoltre fornito gli indirizzi per gettare le basi metodologiche e tecniche per la futura zonizzazione regionale, cioè l’individuazione di aree omogenee in termini di regime storico, pericolosità e rischio incendio, con l’obiettivo di calibrare al meglio e a scala di dettaglio gli obiettivi specifici, gli interventi di prevenzione e mitigazione, e l’organizzazione della lotta attiva.

La redazione del Piano è stata affidata dalla Giunta al direttore generale della Protezione civile regionale, il quale costituirà un’apposita task force insieme ai principali soggetti del sistema regionale antincendio. Infine i diversi assessorati, per i propri ambiti di competenza, potranno fornire un utile contributo.

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I sindaci dei Comuni oberati dalle servitù militari, Antonello Ecca di Arbus, Anna Paola Marongiu di Decimomannu, Luca Montella di La Maddalena, Mariano Carta di Perdasdefogu, Teresa Pintus di Sant’Anna Arresi, Daniele Serra di Teulada, Gian Luigi Serra di Ulassai, Giuseppe Loi di Villagrande Strisaili, Sandro Porcu di Villaputzu e Walter Marongiu di Villasor, hanno inviato una lettera al ministro della Difesa Roberta Pinotti e al presidente della Giunta regionale Francesco Pigliaru e, per conoscenza al presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana, contenente la richiesta di un incontro urgente sul tema degli indennizzi ai Comuni gravati da servitù militari, legge 104/90 e successive modifiche e integrazioni.

«I sindaci dei comuni di Arbus, Decimomannu, La Maddalena, Perdasdefogu, Sant’Anna Arresi, Teulada, Ulassai, Villagrande Strisaili, Villaputzu e Villasor rimarcano il forte e non più sostenibile ritardo nei trasferimenti dallo Stato delle risorse previste dalla legge 104/90 e successive modifiche e integrazioni (Dlgs 66/2010) – si legge nella lettera -. Tali disposizioni di legge prevedono per i Comuni oberati da servitù militari dei fondi a ristoro dei disagi e dei vincoli per la presenza dei poligoni e delle esercitazioni. Risorse destinate ai Comuni e da questi utilizzate per la realizzazione di opere pubbliche e politiche sociali a beneficio dell’intera comunità.

Gli ultimi versamenti risalgono ormai al lontano 2012 e riguardavano le annualità 2005-2009, il ritardo accumulato e quindi di 8 annualità per una cifra che, a solo titolo di esempio, ammonta a circa 1,3 milioni di euro Arbus, 600mila euro Decimomannu, 2,4 milioni di euro La Maddalena, 450mila euro Sant’Anna Arresi, 3 milioni di euro Teulada, 2,2 milioni di euro Villaputzu, 1,3 milioni di euro Villasor, etc. Risorse fresche, importanti e quanto mai utili in un periodo di forte crisi e difficoltà come quello che stiamo attraversando, che consentirebbero l’immediato avvio di opere e cantieri con indubbi benefici anche per l’occupazione.»

«La problematica non è nuova e negli anni è più volte stata sollevata dai Sindaci e dalla Regione Sardegna sia attraverso l’invio di documenti ufficiali e delibere di consiglio votate all’unanimità, sia durante incontri a vari livelli, in tutte le sedi possibili – aggiungono i sindaci -. Tutte le richieste indirizzate sono rimaste inascoltate. Oltre al versamento del pregresso e alla puntualità nei pagamenti abbiamo sempre chiesto la corresponsione delle cifre per annualità e non più per quinquennio e il fatto che siano stralciate dai vincoli di bilancio affinché tali risorse siano effettivamente e facilmente programmabili e spendibili per il territorio e per le comunità con tempistiche certe. Ci preme ricordare che la tematica non può essere ritenuta oggetto di negoziazione tra le varie vertenze sulle servitù militari. Essa, infatti, è già disciplinata da una legge dello Stato e in quanto tale va applicata senza indugio.»

Ritenendo non più rinviabile la conclusione della vicenda, i sindaci chiedono al ministro della Difesa la convocazione di un incontro urgente per affrontare e risolvere la problematica e l’autorevole intervento della Regione Sardegna, nella persona del presidente della Giunta, affinché si faccia portavoce e promotore di quanto possa occorrere per la tematica in oggetto.

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L’affidamento in house ad Abbanoa della gestione del servizio idrico integrato finisce nel mirino dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) e dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac). Ne ha dato notizia, questa mattina in conferenza stampa, il consigliere dell’Upc, Antonio Gaia, che, insieme ad altri 22 consiglieri, lo scorso giugno ha trasmesso all’Anac la richiesta di parere sulla gestione dell’acqua nell’Isola.

Antonio Gaia con i capigruppo di Psd’Az (Angelo Carta), Riformatori (Attilio Dedoni), Udc (Pierluigi Rubiu), “Sinistra per la democrazia e il progresso” (Daniele Cocco) e col consigliere dei Rossomori, Emilio Usula, ha illustrato la deliberazione dell’Agcm del 7 febbraio 2017 nella quale è scritto che «la disciplina del controllo analogo in vigore non consente in concreto ad Egas (ex Ato) l’esercizio effettivo dello stesso controllo sulla società di gestione». L’autorità garante ha quindi invitato i soggetti interessati «a modificare la disciplina del controllo analogo di Egas su Abbanoa spa al fine di rispettare i requisiti previsti dall’ordinamento comunitario e nazionale per la legittimità dell’affidamento del servizio in house».

È datata 13 febbraio, invece, la comunicazione con la quale l’Autorità nazionale anticorruzione ha ammesso possibili anomalie nella gestione del servizio idrico: «In quanto appare carente il prescritto requisito del controllo analogo, inteso come controllo che l’ente proprietario della società in house deve esercitare su quest’ultima con caratteri di incisività e dominanza analoghi a quelli che si rinvengono nel controllo che lo stesso ente esercita sui propri servizi». «Dagli atti – scrive l’Anac – sembra che il rapporto che si instaura tra l’ente titolare della quota azionaria maggioritaria (Regione Sardegna), che in tale veste dovrebbe esercitare il “controllo analogo”, e la società in house (Abbanoa spa) è solo indiretto, perché mediato da Egas che, quale ente di governo dell’ambito della Sardegna (ex Ato) svolge la funzione di programmazione, organizzazione e controllo sull’attività di gestione del servizio idrico integrato affidata ad Abbanoa».

«Significa – ha precisato Antonio Gaia – che Enac e Agcm riconoscono fondate le nostre denunce sull’illegittimità dell’affidamento in house ad Abbanoa della gestione del servizio idrico integrato perché gli Enti Locali, attraverso Egas, non esercitano il cosiddetto controllo analogo sull’ente gestore dell’acqua, in caso contrario dovrebbero nominare il collegio dei revisori dei conti, il consiglio di amministrazione e il direttore di Abbanoa.»

L’esponente della maggioranza ha quindi preannunciato la presentazione di una mozione consiliare bipartisan in Consiglio regionale per «restituire legittimità e correttezza alla delicata gestione dell’acqua in Sardegna».

Antonio Gaia ha concluso il suo intervento denunciando una serie di comportamenti vessatori da parte di Abbanoa nei confronti dei cittadini sardi ed ha affermato: «Ci auguriamo che con gli interventi dell’Anac e dell’Agcm si possa dare “la svolta” perché Abbanoa è percepita in Sardegna alla stregua di Equitalia».

«Nessuno strumentalizzi la nostra iniziativa – ha tuonato il capogruppo Psd’Az, Angelo Carta – accusandoci di voler mettere a rischio la gestione pubblica della risorsa idrica perché noi vogliamo l’acqua pubblica gestita dai Comuni e le province e non già soltanto da sei grandi amministrazioni locali in accordo con la Regione.»

Emilio Usula (Rossomori) ha parlato di “tentativi striscianti per privatizzare Abbanoa” ed ha ricordato come l’interpellanza a suo tempo presentata sull’argomento sia rimasta, dopo anni, senza alcuna risposta da parte del presidente della Giunta e dell’assessore dei Lavori pubblici.

«Sono uno dei trenta sindaci che non ha aderito al sistema Abbanoa – ha proseguito il capogruppo di “Sinistra per la democrazia e il progresso”, Daniele Cocco – e denuncio pressanti ingerenze per costringere anche il mio Comune a farlo ma resisteremo, perché è evidente che la gente non sopporta più l’attuale gestione dell’acqua e se ci fosse un referendum i sardi voterebbero in massa contro Abbanoa.»

Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, ha quindi ricordato l’appuntamento referendario di Oristano in programma domenica 19, proprio sull’adesione o meno ad Abbanoa, ed ha avanzato il dubbio che «dietro i grossi crediti delle grosse società di forniture» si nasconda il tentativo di privatizzare la società che gestisce il servizio idrico.

«Apriamo il caso Abbanoa in Consiglio – ha concluso Gianluigi Rubiu, capogruppo dell’Udc -, ma portiamo in Aula anche gli altri due “mostri” che vessano i sardi, Area e Enas.»

I consiglieri di maggioranza e opposizioni hanno quindi svolto una serie di considerazioni sulle politiche di recupero crediti adottate da Abbanoa ed hanno criticato duramente “gli slacci”: «Sono atti criminali, al di fuori delle regole.»