27 November, 2024
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Si è risolta stamane, con le firme dell’Accordo tra la Regione e le organizzazioni sindacali e il collegato accordo procedimentale tra l’Aspal e i comuni di Bosa, Birori, Borore, Flussio, Macomer, Ottana, Silanus, Sindia, Siniscola, Suni e Tinnura, la vertenza riguardante i lavoratori tessili ex Legler. Il progetto speciale firmato nell’aula consiliare del comune di Macomer, che ha richiesto un lungo lavoro preparatorio, mette in sicurezza i 22 lavoratori rimasti parte del bacino, dando loro la possibilità di essere impiegati in iniziative attivate dai comuni firmatari per un periodo di due anni più un eventuale terzo, in modo da permettere il raggiungimento dei requisiti pensionistici. Per la Regione l’accordo è stato firmato da Filippo Spanu, in rappresentanza del presidente Pigliaru, dall’assessora del Lavoro Virginia Mura e da Massimo Temussi, direttore generale dell’Aspal, soggetto attuatore del Piano.
«Grazie all’impegno di tutti abbiamo chiuso una vicenda molto delicata», ha commentato Filippo Spanu, attuale assessore al Personale che ha seguito tutta la vertenza quando era Capo di Gabinetto della presidenza della Regione. «L’accordo di oggi mette insieme Regione, Comuni e organizzazioni sindacali – ha aggiunto Spanu -, grazie all’intesa diamo sicurezze ai 22 lavoratori ex Legler per accompagnarli nell’ultimo tratto della loro vita lavorativa. È stato un lavoro corale che considero una buona pratica da prendere ad esempio in altri casi complicati».
«Ci sono stati momenti difficili, soprattutto all’inizio – ha detto l’assessore del Lavoro Mura – perché l’accordo che era stato stipulato dalla precedente Giunta regionale non era più applicabile in seguito al cambio del quadro normativo nazionale. Siamo riusciti a onorare l’impegno politico, trovando una soluzione efficace e duratura, che permette di mettere in sicurezza i lavoratori. Ai sindaci del territorio voglio anche anticipare che stiamo rivedendo le nostre politiche, cercando di ragionare per nuove misure in grado di dare risposte più immediate a territori in sofferenza.»
Con l’intesa raggiunta stamane, le amministrazioni comunali promuoveranno progetti di valenza sociale a favore dei lavoratori espulsi dal settore tessile ex Legler. Questi progetti potranno riguardare numerosi ambiti (Educazione e istruzione, con particolare riguardo al contrasto alla dispersione scolastica; Accoglienza e inserimento sociale di soggetti svantaggiati e vulnerabili; Assistenza sanitaria e socio sanitaria; Accompagnamento e assistenza sociale; Cultura, turismo e ricreazione; Inclusione sociale e pari opportunità; Promozione della cittadinanza attiva e partecipata; Protezione civile; Protezione dell’ambiente; Tutela e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale) e – come detto – avranno la durata di due anni con la possibilità di proroga per un terzo, per favorire il raggiungimento del trattamento pensionistico dei lavoratori oggetto dell’accordo.
La Regione, attraverso l’Aspal, interviene finanziariamente con una quota di 27mila euro annui per lavoratore, sufficiente a garantire una retribuzione minima per lavoratore di 700 euro netti per 20 ore di lavoro settimanali. I Comuni potranno integrare l’orario di impiego dei lavoratori, e la conseguente retribuzione, con risorse proprie. L’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro avrà il compito di soggetto attuatore: oltre a erogare i finanziamenti, riceverà e valuterà le proposte progettuali dei comuni, e acquisirà dalle amministrazioni tanto le relazioni intermedie relative allo stato di attuazione del Piano, che la relazione finale.

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«La Protezione civile è impegnata in una grande campagna di cultura della sicurezza e questo vale anche per i luoghi di balneazione. L’anno scorso abbiamo raddoppiato le risorse. Stiamo intanto lavorando sulla stagione 2017, puntando a riconfermare le cifre del 2016, e subito dopo la prossima manovra finanziaria incontreremo i Comuni per confrontarci sui criteri di erogazione e garantire un sistema efficiente». Lo ha detto l’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano.
Anche per il 2017 verranno quindi definiti i criteri di assegnazione ed erogazione dei contributi ai Comuni per gli interventi di salvamento a mare. I fondi saranno finalizzati alla predisposizione dei programmi di previsione e prevenzione del rischio balneare a beneficio dei comuni costieri sardi. «L’incontro con i Comuni – ha concluso l’assessore Spano – ci permetterà di essere ancora più precisi ed efficaci».

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Sulla vertenza AIAS e sull’inizio dello sciopero della fame di un dipendente, interviene il sindaco di Carbonia, Paola Massidda.

«La notizia apparsa nei giorni scorsi sul sito dell’AIAS e relativa al mancati pagamenti da parte dell’Amministrazione comunale di Carbonia, nel periodo 2014/2016 per euro 367.699,62 (quota sociale) dal 1990/2016 euro 25.581,68 (Assistenza) e dal 1985/2016 euro 23.322,01 (trasporti) E’ DESTITUITA DI OGNI FONDAMENTO – scrive in una nota Paola Massidda -. Non solo. Esistono crediti che questa Amministrazione vanta nei confronti della Società sui quali mi riserverò di essere più esaustiva nelle prossime ore. Ancora una volta l’AIAS, distintasi in questi anni per l’incapacità di far fronte agli impegni contrattuali e al pagamento del giusto salario ai lavoratori, tenta di mistificare la realtà inserendo in queste ore, in cui lo scontro con le organizzazioni sindacali si fa più caldo, elementi fuorvianti tesi a distrarre l’opinione pubblica e ad addossare ad altri le proprie responsabilità. La notizia è dunque falsa – aggiunge il sindaco di Carbonia – e nelle prossime valuterò con i legali del Comune se denunciare l’AIAS per diffamazione e calunnia. È mio dovere difendere l’onorabilità di questa Amministrazione in tutte le sedi opportune ma è mio dovere stare al fianco dei malati e delle loro famiglie e dei lavoratori, ai quali va tutta la mia solidarietà. Questa Amministrazione – conclude Paola Massidda – è al fianco dei lavoratori che nella giornata odierna hanno iniziato lo sciopero della fame di fronte alla sede AIAS di Cagliari e più in generale di tutti i lavoratori ai quali non viene riconosciuto il giusto salario alla base della della piena dignità di ogni persona.»

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La vertenza AIAS non si sblocca e uno dei dipendenti, Antonello Repetto, rappresentante sindacale della Cisal, oggi ha iniziato lo sciopero della fame, in viale Poetto, a Cagliari, davanti alla sede centrale AIAS, in segno di nuova clamorosa protesta per rivendicare il pagamento degli stipendi arretrati.

«Sono 8 mesi che non pagano! Ogni tanto ci danno acconti da fame! Come se non bastasse, a 27 colleghi, fra i quali ci sono anch’io, hanno comminato una sanzione disciplinare di 10 giorni di sospensione dal lavoro e dalle retribuzione. Tutto questo, per aver richiesto alla ASL di Carbonia alcuni diritti tramite l’articolo 1676 del codice civile. Talvolta richiedere i propri diritti di questi tempi peggiora la situazione», ha detto Antonello Repetto, che è seguito dal suo medico di famiglia.

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Ancora una sconfitta in trasferta per la Sulcispes Sant’Antioco, che al PalaManchia di Alghero ha incassato il terzo stop nella “Poule A” del campionato di Serie D. Dopo una settimana resa difficile dai tanti problemi fisici, i lagunari hanno provato in tutti i modi di opporsi alla potenza dei catalani, che hanno avuto però la meglio grazie all’ottima serata degli esperti Salvatore, Bonalume, Boni e Brembilla: quattro giocatori di categoria superiore che sono stati capaci di realizzare ben 61 dei 66 punti complessivi mandati a referto dalla Coral.
La Sulcispes, dal canto proprio, è stata tradita dalle percentuali piuttosto deficitarie, sia dal campo che dalla lunetta (14/32 da due punti e appena 11/22 ai liberi). Dopo un inizio equilibrato (15-13 per Alghero al 10’), gli uomini di Granchi hanno guadagnato la doppia cifra di vantaggio a ridosso dell’intervallo lungo, salvo poi subire la rimonta della Sulcispes, che è riuscita a portarsi avanti di un punto nel corso del terzo periodo. Nell’ultimo quarto e mezzo, però, i padroni di casa hanno innestato le marce alte e sono scappati via senza più voltarsi.

«Non cerchiamo assolutamente alibi – commenta coach Paolo Massidda – ma in settimana gli infortuni ci hanno impedito di preparare la gara come avremmo voluto. E’ un peccato, ma ora guardiamo avanti con grande fiducia, consapevoli che il cammino verso i playoff è ancora lungo. Faccio inoltre i complimenti alla Coral, che ha dimostrato di essere una signora squadra. Con giocatori del calibro di Salvatore, Bonalume, Boni e Brembilla, sono destinati a fare strada anche nei playoff.»

Coral Alghero-Sulcispes Sant’Antioco 66-54

Coral: Paddeu, Ponziani, Di Mauro, Bonalume 17, Brembilla 8, Furesi, Boni 15, Franceschini 5, Maltagliati, Pischedda, Baldino, Salvatore 21. Coach: Granchi

Sulcispes: Farci 4, S. Massidda 4, Frau, Peloso 2, Russo 3, Cavassa 9, Fox Layne 11, Righetti 12, Cuccu 6, Markovic 3. Coach: P. Massidda.

Parziali: 15-13; 35-23; 54-40

Arbitri: Spissu di Alghero e Fiorin di Nurachi.

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Con la rielezione del presidente Ruggero Alcanterini, al quarto mandato consecutivo, si sono conclusi i lavori della XXIII Assemblea Nazionale ed il Congresso Elettivo del Comitato Nazionale Italiano Fair Play, associazione benemerita riconosciuta. Nell’illustrare le attività progettuali realizzate, non ultima l’iniziativa di promuovere “Amatrice Capitale del Fair Play” con una importante manifestazione allo Stadio di Domiziano di Roma, dove è stata anche annunciata l’istituzione del “Domitianus Fair Play International Award”, la cui cerimonia di assegnazione è prevista per lunedì 5 giugno, al Salone d’Onore del CONI, Ruggero Alcanterini ha anche spiegato le motivazioni della scelta della location sarda: «La scelta di Alghero è motivata dal fatto che ha uno straordinario bagaglio di peculiarità storiche e un’offerta culturale, artistica ed etica che ne fa un esempio quasi unico a livello nazionale», motivazione per la quale ha anche ufficialmente proclamato “Alghero Capitale mediterranea del fair play 2018”.a dal Coni, che si sono svolti nell’auditorium del San Michele nel cuore del centro storico di Alghero. Nell’illustrare le attività progettuali realizzate, non ultima l’iniziativa di promuovere “Amatrice Capitale del Fair Play” con una importante manifestazione allo Stadio di Domiziano di Roma, dove è stata anche annunciata l’istituzione del “Domitianus Fair Play International Award”, la cui cerimonia di assegnazione è prevista per lunedì 5 giugno, al Salone d’Onore del CONI, Alcanterini ha anche spiegato le motivazioni della scelta della location sarda: «La scelta di Alghero è motivata dal fatto che ha uno straordinario bagaglio di peculiarità storiche e un’offerta culturale, artistica ed etica che ne fa un esempio quasi unico a livello nazionale», motivazione per la quale ha anche ufficialmente proclamato “Alghero Capitale mediterranea del fair play 2018”.

Il Comitato Italiano Fair play, che vanta un importante protocollo di collaborazione con l’Anci e sinergie internazionali tramite EFPM (European Fair Play Movement), CIFP (International Fair Play Committee), Isca (International Sport and Culture Association) ed ENGSO (European No- Governmental Sports Organisation), oltre che con la UBAE (Unione Barcelonina Agrupaciò Esportiva) in Catalogna, considera Alghero città di riferimento per tutte le iniziative inerenti la responsabilità sociale attraverso l’etica, la cultura e lo sport in chiave nazionale e intercontinentale, con particolare riferimento all’area euro-mediterranea. Che il riconoscimento di “Alghero Capitale del Fair Play nel mediterraneo” per il ruolo morale «possa stimolare ad estendere il messaggio del Comitato Nazionale Italiano Fair Play all’intera nazione quei grandi valori culturali che storicamente le appartengono» è l’auspicio del sindaco Mario Bruno, che ha ricevuto l’importante riconoscimento, accompagnato da una medaglia e dal distintivo CNIFP, dal Presidente Alcanterini, dal vicepresidente Franco Cassano e dal campione Olimpionico Daniele Masala, anche lui insignito per la sua storia sportiva. Significativo il messaggio di saluto del presidente del CONI, Giovanni Malagò, che ha invitato i membri dell’associazione a «rinnovare le sfide che vi caratterizzano per contribuire a radicare una cultura sportiva che sia il punto di riferimento per lo sviluppo del Paese. E’ questo il traguardo da raggiungere insieme, grazie al vostro fondamentale supporto, con coraggio, passione e capacità, facendo dei valori che rappresentano l’architrave del nostro movimento un manifesto da sventolare con orgoglio».

«La città che ospita il consesso – ha aggiunto – è destinata a diventare un punto di riferimento nel Mediterraneo nell’ambito della vostra attività, rispecchia certamente una scelta ponderata e opportuna, corollario di un’azione costellata di iniziative meritorie come quella che vi ha visto recentemente in prima linea nell’attribuzione del premio internazionale di capitale del Fair Play ad Amatrice».

Oltre al presidente, nel consiglio direttivo nazionale, sono stati eletti: Orazio Anania, Roberto Antonangeli, Gavino Carta, Franco Cassano, Giorgio De Tommaso, Federico Locci, Mauro Maresu, Claudio Perazzini, Gesumino Roggio, Giampiero Ventura Mazzuca, Umberto Silvestri, Cesare Chessa. supplente Gianfranco Tartaglia. Cassano e de Tommaso sono stati confermati rispettivamente vice presidente vicario e segretario generale.

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Si è svolta sabato, nel pattinodromo di Via Rockfeller, a Cagliari, una manifestazione organizzata da Raffaele Onnis consigliere comunale, Alberto Del Piano appassionato, Gianluca Lai presidente Wipeout Board Club A.S.D., alla quale hanno partecipato tanti appassionati, tra i quali Francisco Porcella “Big Wave Raider” di fama Mondiale e Alessandro Piu, campione Italiano di surf.

Sono migliaia gli appassionati in città che da più di vent’anni sognano di avere una struttura a norma, fruibile e dignitosa, per praticare la loro disciplina che è stata recentemente inserita alle prossime Olimpiadi di Tokyo nel 2020. Cagliari non ha uno “skate park” a norma, di conseguenza quotidianamente gli appassionati si riversano nelle strade e nelle piazze, comportando un disagio di ordine pubblico già noto a questa amministrazione, o in alternativa, parte di loro migra verso altre strutture al di fuori del territorio comunale, come ad esempio gli skate park di Uta, San Sperate, Sinnai, Dolianova;

In occasione della manifestazione, Raffaele Onnis ha illustrato la mozione, sottoscritta anche dal collega Giorgio Angius, che verrà discussa in Consiglio comunale e con la quale si chiede  di:

 interrompere e  ritirare l’incarico già affidato per la realizzazione di un’opera, appaltata per più di 100.000 euro, definita da tutti gli skaters inutile

 realizzare uno skate park con la stessa spesa:

· avvalendosi di un progettista con conoscenza specialistica nella

progettazione in materia

· tenendo conto del parere dei praticanti in fase progettuale

· affidando i lavori di realizzazione dell’opera ad un’impresa con esperienza nel settore.

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Nel corso dell’assemblea regionale dell’AIEA – Associazione Esposti Amianto – che si è tenuta a Bono sabato scorso, il consigliere regionale del Partito Democratico Daniela Forma ha comunicato la prima apertura politica dell’assessore regionale dell’Ambiente Donatella Spano, rispetto alla richiesta di attivarsi per richiedere formalmente al ministro dell’Ambiente il riconoscimento dello status di Sito di Interesse Nazionale ai fini delle bonifiche per l’area industriale di Ottana.

«Tale apertura – spiega Daniela Forma – è stata data in risposta ad una interpellanza che unitamente al consigliere regionale Daniele Cocco, abbiamo depositato lo scorso mese di Dicembre. Infatti,avevamo appena ottenuto l’istituzione e la convocazione del Tavolo Tecnico dell’Amianto da parte dell’assessorato regionale della Sanità che sta lavorando per aggiornare il protocollo di sorveglianza sanitaria degli ex esposti, al fine di garantire una diagnosi certa e precoce delle patologie asbesto correlate, e rendere uniforme la sua applicazione da parte degli SpreSAL su tutto il territorio regionale. A quel punto – aggiunge Daniela Forma – abbiamo concentrato la nostra azione politica rispetto alla Vertenza Amianto-Ottana sul filone ambientale, ossia quello delle bonifiche e del risanamento ambientale di un’area che, a nostro avviso, non ha ancora avuto un riconoscimento adeguato e proporzionato ai danni subiti dalla decennale presenza dell’industria chimica di Stato.»

Il decreto legislativo n. 152/2006 “Norme in materia ambientale” stabilisce all’articolo 252 i criteri di individuazione dei Siti di Interesse Nazionale (SIN) che vengono riconosciuti mediante Decreto del ministro dell’Ambiente d’intesa con le regioni interessate.

«A nostro avviso – sottolinea Daniela Forma – alcuni criteri previsti dal suddetto decreto legislativo dovevano essere necessariamente presi in considerazione e approfonditi dall’Assessorato Regionale dell’Ambiente per avvallare la richiesta a beneficio del sito di Ottana. In particolare si sarebbe dovuto tenere conto del rischio sanitario ed ambientale derivante dal superamento delle concentrazioni soglia di rischio, dell’impatto socio economico causato dall’inquinamento dell’area e dell’insistenza in passato di impianti chimici integrati.»

«L’assessorato regionale dell’Ambiente si è quindi attivato per istruire la pratica SIN Ottana, la quale risulta ancora parziale perché l’assessorato è in attesa degli esiti dei piani di caratterizzazione di un’area specifica e quindi della relativa analisi del rischio sanitario-ambientale ed inoltre necessita delle valutazioni di carattere sanitario da parte dell’assessorato competente. Ciononostante, poiché viene soddisfatta la previsione dell’art. 252 comma 2 lett. f) bis (presenza attuale o in passato di impianti chimici integrati), poiché emerge una contaminazione limitata all’acqua di falda e in attesa dell’acquisizione di ulteriori elementi che possano avvalorare tecnicamente l’avvio dell’istanza al ministero dell’Ambiente, l’assessore regionale dell’Ambiente è stata comunque in grado di dare una prima risposta politica alla nostra richiesta. Pertanto, nella risposta all’interpellanza presentata insieme al consigliere regionale Daniele Cocco, l’Assessore Regionale dell’Ambiente si rende disponibile a proseguire il confronto e ad acquisire ulteriori elementi per avvalorare l’avvio dell’istanza e per portare all’attenzione del Ministro dell’Ambiente la situazione ambientale dell’area industriale di Ottana. Si tratta di un’apertura politica importante – conclude Daniela Forma – che ora sono certa verrà riempita di contenuti tecnici e dovrà essere portata al più presto sul tavolo del confronto non solo con il ministero dell’Ambiente ma anche con il Governo e con l’ENI.»

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Il consigliere regionale Luca Pizzuto, esponente del nuovo gruppo Sinistra per la Democrazia e il Progresso”, ha scritto una lettera appello al presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau e al presidente della VI commissione Raimondo Perra, per accelerare l’esame della proposta di legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario e il confronto politico sul tema del “fine vita”.

«Alla fine di ottobre del 2015 ho presentato, con altri 11 consiglieri regionali, una proposta di legge per regolamentare le “Dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario” (Dat) e per istituire il registro regionale delle volontà dichiarate – scrive Luca Pizzuto -. Fu, oggi come allora, il tentativo di iniziare a rispondere alle istanze dei tanti che attendono da anni un riscontro al soddisfacimento dei loro diritti di libera scelta, posto che la tematica generale del fine vita è di competenza esclusiva dello Stato.»

«Era stato l’appello del caro compagno Walter Piludu, ora scomparso dopo una lunga e dolorosa malattia, a farci sentire l’urgenza di accendere i riflettori sull’argomento anche su base regionale – aggiunge Luca Pizzuto -. Oggi, dopo l’altro triste fatto di cronaca del giovane dj milanese Fabiano Antoniani e senza che nulla dal punto di vista legislativo sia cambiato, sento il bisogno di riproporre con urgenza questo tema.»

«Per questo, lo scorso 9 marzo ho scritto una lettera appello al presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau e al presidente della VI commissione Raimondo Perra. Non è più il tempo di rimandare: la scelta sulla sofferenza è un argomento intimamente personale e di questo occorre prendere atto. Mi aspetto, confidando nella grande sensibilità dei presidenti e dei miei colleghi consiglieri, che la proposta di legge venga presto calendarizzata e che sia uno stimolo anche per il Parlamento nazionale – conclude Luca Pizzuto – per riprendere l’esame delle tante proposte di legge depositate da anni sul tema del “fine vita”.»

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Sabato 18 marzo, alle ore 17.00, presso il Centro Culturale di Via Asquer, a Fluminimaggiore, verrà presentato il libro “L’Emissario”, di Paolo Oggianu.

“L’Emissario” è la storia del sequestro dei fratellini Casana avvenuto nella marina di Arbus nel 1979, visto attraverso gli occhi del mediatore Padre Cosimo Onni, celebre gesuita lussurgese. Un romanzo che ricostruisce in maniera minuziosa e fedele fatti realmente accaduti in un crescendo di suspence pathos che ci accompagnano fino all’epilogo conosciuto. Un romanzo che racconta la verità nuda e cruda su uno dei sequestri che, alla fine degli anni ’70, ha fatto clamore per come è stato orchestrato, condotto e risolto.

L’evento, patrocinato dal comune di Fluminimaggiore, vedrà la partecipazione di due giornalisti che, all’epoca dei fatti narrati nel libro, seguirono la vicenda anche nel loro sviluppo giudiziario: si tratta di Marco Corrias, già inviato di “Terra!” per Mediaset, e Franco Carta, corrispondente de La Nuova Sardegna.

Sarà una serata all’insegna del confronto e della memoria rievocando il periodo più nero dei sequestri in Sardegna.