27 November, 2024
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Una nuova legge per lo spettacolo e un emendamento alla legge di stabilità 2017 per incrementare di almeno 500mila euro gli stanziamenti a valere sul capitolo della legge 1 del 22 gennaio 1990, articolo 56 – Contributi per attività di spettacolo – aumentandolo così fino a otto milioni di euro. È questo l’impegno assunto dal presidente della commissione, Gavino Manca, al termine del ciclo di audizioni con le organizzazioni dello spettacolo che sono state ricevute dal parlamentino della Cultura in due sedute separate a causa delle divergenze interne al comparto, sui criteri introdotti dall’articolo 9 comma 3 della legge di stabilità dello scorso anno (legge n. 5 dell’11 aprile 2016) per la ripartizione delle risorse aggiuntive del 2016 (un milione di euro).

In sede di approvazione della manovra 2016, l’Aula ha dato il via libera ad un emendamento che ha ammesso alla ripartizione del milione di euro aggiuntivo ai 6.500.000 euro di stanziamento del capitolo per l’articolo 56 LR 1/90, soltanto le organizzazioni dello spettacolo che, nell’ultimo triennio, hanno subito una riduzione dei contributi superiore al 40 per cento. Le associazioni beneficiare sono state 69 e quelle escluse 28.

Le prime, rappresentate da Assoartisti (Vincenzo De Rosa e Ilaria Zedda), Cosass (Giulio Landis) e Le compagnie del cocomero (Monica Pistidda) hanno formulato auspici perché sia mantenuta tale misura di salvaguardia mentre gli organismi professionali dello spettacolo rappresentati in commissione da Massimo Palmas (Festival internazionale jazz in Sardegna), Barbara Vargiu (Le ragazze terribili), Stefano Mancini (Cooperativa teatro e\o musica) e Giuseppe Giordano (Associazione l’intermezzo) hanno denunciato l’ingiustificata penalizzazione, lamentando difficoltà tali da spiegare i licenziamenti nel frattempo intervenuti.

Sulla base di tali considerazioni il presidente della commissione, Gavino Manca, ha rivolto un appello perché cessino le contrapposizioni tra le diverse organizzazioni e si è detto disponibile per ricercare forme di intesa e collaborazione al fine di rafforzare la richiesta di nuove risorse e soprattutto per favorire confronto e dialogo in vista della elaborazione della nuova legge dello spettacolo che entrerà nell’agenda dei lavori della commissione Cultura all’indomani dell’approvazione della legge di stabilità 2017, il cui esame inizia in Aula il prossimo mercoledì.

Cosass, Assoartisti, Compagnie del cocomero e gli organismi professionali dello spettacolo hanno concordato, invece, sulla inopportunità che i termini per la presentazione della domanda di contributo ai sensi dell’articolo 56 della LR. 1/90 siano fissati con decreto dall’assessore competente (così come previsto da una modifica introdotta nella proposta di legge di stabilità 2017 approvata nella commissione Bilancio) e continuino, dunque, ad essere stabiliti in legge.

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Domani pomeriggio, a partire dalle ore 16.30, nell’aula “Maria Lai” della facoltà di Giurisprudenza di Cagliari, in via Nicolodi 10, si terrà la presentazione del libro di Enzo Tortora “Lettere a Francesca“.

Lo comunica il Comitato per la Cittadinanza Attiva.

«… A quasi trent’anni dalla morte di Enzo Tortora, la sua compagna Francesca Scopelliti consegna alla memoria degli italiani una selezione delle lettere che il celebre giornalista e presentatore televisivo le scrisse dall’inferno del carcere nel quale era stato sbattuto per “pentito” dire.»

All’incontro, moderato da Massimo Marongiu, interverranno la compagna di Enzo Tortora ed ex senatrice Francesca Scopelliti, il giornalista e storico direttore di Radio Radicale, l’avvocato cagliaritano Luigi Concas e il magistrato Paolo De Angelis.

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Giovedì 16 marzo si apre in facoltà di Ingegneria – via Marengo 2, Cagliari – l’iniziativa organizzata dal corso di studi di Ingegneria meccanica. Curati dai professori Daniele Cocco (coordinatore del corso) e Pier Francesco Orrù (responsabile commissione tirocini), i cinque incontri in calendario si svolgono con primarie aziende operanti in Sardegna ma con profili e presenze su scenari e mercati internazionali.

«Il seminario si articola attraverso un ciclo di cinque incontri con aziende operanti in importanti settori della realtà produttiva e imprenditoriale regionale, nazionale e internazionale» spiega Pier Francesco Orrù. «Nel corso degli incontri – aggiunge Daniele Cocco – i relatori presenteranno le problematiche organizzative e gestionali, i metodi di lavoro, il ruolo ricoperto dagli ingegneri nell’azienda, attraverso l’illustrazione di alcuni casi studio». Il seminario si conclude con una relazione di approfondimento su uno o più temi trattati durante gli incontri. Agli studenti che svolgono positivamente la relazione conclusiva, il corso di studio in Ingegneria meccanica riconosce 2 crediti (Cfu) a valere sui crediti a scelta (tipologia D). Gli studenti di altri corsi possono chiedere il riconoscimento dei crediti formativi ai rispettivi Consigli del corso di studio.

Il ciclo seminariale si tiene da giovedì 16 a venerdì 31 marzo. Si apre con Argiolas formaggi (dalle 15.00 alle 19.00), si prosegue martedì 21 con i relatori di Imi Remosa (15.00/19.00), a seguire, giovedì 23, la Saras (14.30/18.30). Quindi, giovedì 30 è la volta dell’Heineken (15.00/19.00) e venerdì 31 si chiude con la Conad (15.00/19.00).   

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Gli stanziamenti inseriti dal ministro Martina nel cosiddetto “bando per gli indigenti” sono inaccettabili ed impongono alla Giunta ed al Consiglio regionale una risposta forte e determinata contro un provvedimento che, per l’ennesima volta, danneggia in modo pesantissimo i pastori sardi.

A dirlo è Eugenio Lai, consigliere regionale del neonato gruppo “Sinistra per la Democrazia ed il Progresso”.

«La gravissima crisi della pastorizia in Sardegna – aggiunge Eugenio Lai – richiede risposte immediate ed eccezionali, senza le quali si mettono a rischio di sopravvivenza non solo le filiere del latte e del pecorino, ma la stessa agricoltura sarda, settore primario e storico “pilastro” dell’economia regionale, su cui la Regione e la stessa Unione europea stanno investendo risorse ingenti. In altre parole – conclude Eugenio Lai -, senza un sostegno concreto e con appena qualche “elemosina” di Stato, pastorizia ed agricoltura non ripartono e rischia di fermarsi tutta l’economia sarda, un’eventualità che le Istituzioni autonomistiche non devono nemmeno prendere in considerazione.»

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Tre consiglieri regionali eletti nelle liste di Sinistra, Ecologia e Libertà, Daniele Secondo Cocco, Luca Pizzuto ed Eugenio Lai, hanno dato vita oggi al nuovo gruppo consiliare denominato “Sinistra per la democrazia e il progresso”, nel quale si riconosce anche il neo assessore della Pubblica istruzione e Cultura Giuseppe Dessena che ha sostituito Claudia Firino, sfiduciata qualche settimana fa proprio dai tre consiglieri.

«È in corso nella politica italiana e sarda un terremoto che ha disgregato partiti, comunità politiche e realtà sociali e dove risulta essere distrutto anche il centro sinistra nella forma in cui lo conoscevamo – scrivono in una nota i tre consiglieri e il neo assessore -. Tutto questo mentre nel mondo e in Italia avanzano populismi e fascismi in modo pericoloso e preoccupante. Non possiamo rimanere indifferenti a tutto ciò che succede intorno a noi e abbiamo il dovere di riconnetterci al nostro popolo e di ricostruire un centro sinistra e una sinistra moderna capace di futuro.»

«Per questo – aggiungono – oggi annunciamo la nascita di un nuovo gruppo consiliare che si chiama “Sinistra per la Democrazia e il Progresso”, a cui aderisce a titolo personale anche il consigliere Paolo Zedda, portando un patrimonio di contenuti e di valori che richiamano la storia della lotta per l’autodeterminazione della Sardegna e per l’affermazione della sovranità, elemento politico centrale per la riorganizzazione della nostra Regione e per l’avanzamento culturale e sociale. La scelta di chiamarci “Sinistra per la Democrazia e il Progresso” nasce dalla convinzione che il progresso nella logica capitalista del mondo della globalizzazione sia in realtà una logica di regresso per noi inaccettabile.»

«Crediamo invece che debba esserci una spinta di sinistra che metta al centro il tema della democrazia, a cui è stato fatto pagare un prezzo troppo alto in questi anni, il tema del lavoro e dell’autodeterminazione dei territori – sottolineano ancora Daniele Secondo Cocco, Luca Pizzuto, Eugenio Lai e Giuseppe Dessena -. Aderiamo (in modo non acritico) al Movimento nazionale Art.1 e aderiamo con intento di costruire e spostare a sinistra questa realtà che sta nascendo: riteniamo che sia necessario mettere al centro del dibattito il tema del lavoro e quello dei diritti, in una società che ormai svende i diritti e vede il lavoro non come strumento di emancipazione e di costruzione di autonomia e libertà, ma come mero strumento di sopravvivenza e di schiavitù.»

«Continuiamo il nostro percorso con intento di portare avanti battaglie e lotte contro la povertà e per il diritto alla felicita di tutti. In questo – concludono – ci riteniamo in processo, aperti e disponibili per costruire in modo paritario con tutte le realtà del centro sinistra e della sinistra un nuovo movimento politico proiettato verso il futuro.»

Luca Pizzuto.

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«Oggi al Senato abbiamo approvato la legge delega per le norme di contrasto alla povertà, di riordino delle prestazioni e del sistema degli interventi e dei servizi sociali. È una norma che apre una strada che va nella giusta direzione, che mira ad un aiuto concreto alle famiglie italiane in difficoltà estrema, rivedendo gli strumenti in uso ora diversificati, ingiusti e inadeguati.»

Il senatore del Partito democratico Silvio Lai commenta così l’approvazione nell’aula di Palazzo Madama del disegno di legge delega per il contrasto alle povertà.

«I numeri sono importanti e in aumento e per questo motivo credo che il provvedimento approvato oggi rappresenti un primo, pur importante, passo – aggiunge Silvio Lai -. A questo dovranno seguirne altri per riuscire ad arrivare a tutte le persone che vivono in condizioni di povertà assoluta, così come giustamente è stato sollecitato in questi mesi da quelle associazioni e organizzazioni del terzo settore, come le mie Acli, che quotidianamente vivono la frontiera della povertà, provando a dare aiuto e dignità alle persone.

Due sottolineature tra le altre.

In primo luogo occorre estendere gli interventi previsti da questa legge a tutti coloro che ne hanno diritto. Per farlo servono scelte precise, da impostare già nel prossimo DEF e da confermare poi nella legge di bilancio.

È un passo determinante e il nostro impegno deve essere quello di continuare su questa strada.

In secondo luogo con questa norma si affronta con serietà e nel concreto il problema.

La creazione del reddito di inclusione consente non solo di dare un aiuto economico ma prevede anche l’attivazione di progetti personalizzati che possono aiutare i beneficiari a reinserirsi nel mondo del lavoro. Non solo assistenzialismo dunque e questo non può che essere un elemento caratterizzante di questa norma, rispetto ad altre proposte demagogiche e populiste.»

«Infine, oltre all’intervento economico la legge delega affronta anche il delicato tema della necessità di riorganizzare, di unificare e di strutturare tutti gli strumenti di lotta alla povertà. Le somme stanziate sono le più ingenti messe a disposizione fino ad oggi da un Governo. E nei prossimi sei mesi si dovranno rendere operative in decreti attuativi le misure previste in questa legge.

Riteniamo sia stato fatto una grande sforzo ma, come detto, pensiamo che viste le dimensioni del fenomeno si debba lavorare per fare ancora di più, per arrivare a tutte le persone in povertà assoluta, dando gli strumenti per uscire definitivamente da quella condizione.

Per questo – conclude Silvio Lai – credo che sarà fondamentale l’apporto in termini di sollecitazione e di proposta delle associazioni di volontariato e promozione sociale, per realizzare il nuovo sistema, sviluppare i nuovi strumenti e vigilare sulla loro applicazione.»

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L’assessorato regionale dell’Industria ha pubblicato il bando per le azioni destinate allo sviluppo di progetti sperimentali di reti intelligenti nei comuni della Sardegna. Le risorse disponibili per la sua attuazione ammontano a 3 milioni e 900mila euro.
Il bando, finanziato nell’ambito del programma Por Fesr Sardegna 2014/2020 – asse prioritario IV – energia sostenibile e qualità della vita – azione 4.3.1″, si attua attraverso il sostegno alla progettazione e realizzazione di micro reti elettriche da parte dei Comuni della Sardegna che, grazie all’utilizzo di sistemi di accumulo e di opportuni sistemi di gestione, realizzino l’integrazione tra produzione, accumulo e consumo, per massimizzare l’autoconsumo.
Il finanziamento consiste in un contributo a fondo perduto nella misura del 100% delle spese ammissibili ed effettivamente sostenute, fino ad un massimo di 150mila euro, iva esclusa, per ciascun progetto.
Le domande di accesso al finanziamento, complete di tutti i dati richiesti e firmate digitalmente dal legale rappresentante dell’ente, potranno essere inviate dalle ore 9.00 del 20 aprile alle ore 14.00 del 20 luglio 2017 all’indirizzo di posta elettronica certificata: industria@pec.regione.sardegna.it.
Eventuali informazioni potranno essere richiesti all’Ufficio relazioni con il pubblico al numero telefonico: 070/6067037 o inviando una e-mail all’indirizzo: ind.urp@regione.sardegna.it . Per chiarimenti di carattere tecnico-amministrativo inviare una e-mail all’indirizzo: bandienergia@regione.sardegna.it .

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«La diversità delle esperienze regionali deve essere ulteriormente valorizzata e lo Stato deve rendersi conto che questa differenziazione è ricchezza».

Lo ha detto l’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu che, in rappresentanza del presidente Pigliaru, coordinatore delle Regioni speciali e delle Province autonome di Trento e Bolzano nella Conferenza delle Regioni, è stato sentito oggi in audizione dalla Commissione parlamentare per le questioni regionali.
Filippo Spanu ha spiegato che «i Presidenti delle Regioni a Statuto speciale e delle Province autonome di Trento e di Bolzano hanno avviato, anche grazie al lavoro svolto dal mio predecessore Gianmario Demuro su delega del presidente Pigliaru, un produttivo e unitario confronto sulle modalità e sulle procedure per rivitalizzare la specialità, aspetto caratterizzante non solo dell’assetto politico-istituzionale ma anche della vita culturale del Paese».
«L’esito del referendum confermativo dello scorso 4 dicembre – ha sottolineato l’assessore Spanu – non deve far passare in secondo piano l’assoluta necessità che il processo della riforma degli Statuti debba svilupparsi attraverso uno stretto coinvolgimento delle regioni interessate. La previsione di procedure innovative di intesa preventiva sui contenuti delle riforme – ha aggiunto l’esponente della Giunta Pigliaru – può aprire concretamente la strada ad una stagione di modernizzazione della specialità in linea con i principi contenuti nella Dichiarazione di Aosta». Le Regioni speciali, in questa fase, hanno deciso di presentare soluzioni concrete che l’esponente della Giunta ha delineato nel corso dell’audizione. La Commissione parlamentare per le questioni regionali sta svolgendo un’indagine conoscitiva sulle forme di raccordo tra lo Stato e le autonomie territoriali e sull’attuazione degli Statuti speciali.
«Nel procedimento di revisione degli Statuti si prospetta – ha chiarito Filippo Spanu – la previsione di un’intesa da parte della Regione interessata espressa con apposita deliberazione da parte del Consiglio regionale o provinciale. Nel caso di mancato accordo nel testo, si potrebbe ipotizzare, come ultima strada percorribile per la modifica dello Statuto, la nomina di una Commissione paritaria di convergenza composta da senatori, deputati e consiglieri regionali, designati dai Presidenti delle rispettive assemblee.»
Nel corso dell’audizione davanti alla Commissione parlamentare per le questioni regionali, l’Assessore degli Affari generali ha inoltre ribadito l’esigenza di «potenziare il funzionamento delle norme di attuazione che consentono agli Statuti di vivere e rappresentano uno strumento di eccellenza in grado di dare flessibilità e dinamismo agli ordinamenti speciali».

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Il primo bando regionale “Terra ai giovani” ha tagliato il nastro del traguardo questa mattina con la firma dei contratti, avvenuta nella sede della presidenza della Giunta a Villa Devoto, fra i 10 vincitori delle concessioni e la Regione: 651 ettari di terre incolte di proprietà della Regione Sardegna sono stati concessi in affitto agevolato per 15 anni, eventualmente rinnovabili una sola volta, a 10 aziende condotte da giovani agricoltori sotto i 40 anni. All’iniziativa hanno partecipato il capo di Gabinetto della presidenza, Gianluca Serra, l’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, il capo di Gabinetto degli Enti locali, Matteo Muntoni, la direttrice generale dell’Agenzia Laore Sardegna, Maria Ibba e il direttore generale dell’assessorato dell’Agricoltura, Sebastiano Piredda.
«La dimostrazione che Terra ai giovani sia un progetto vincente l’abbiamo avuta oggi ascoltando le tante storie raccontate dai ragazzi che hanno vinto il bando. Esperienze e progetti imprenditoriali diversi, ma accomunati da un’idea: costruire il proprio futuro investendo nel comparto agricolo – ha detto il neo assessore Pier Luigi Caria -. Seguiremo queste aziende garantendo assistenza costante attraverso i nostri tecnici e fra non molti mesi andremo a trovare gli assegnatari per fare il punto della situazione. Il costante e sinergico impegno che le diverse strutture della Regione, in primis Laore, hanno messo e stanno mettendo in campo per far partire il prima possibile anche il secondo bando di Terra ai giovani.»
688 ettari di terre incolte, di proprietà della Regione e delle Agenzie Laore e Agris, sono stati messi a bando in 11 lotti: 10 sono stati assegnati, mentre quello ubicato in agro di San Vito (circa 36,77 ettari) è andato deserto. Sono otto i territori interessati dal provvedimento: Sassari, Alghero, Serramanna, Villasor, Vallermosa, Ussana, Donori e San Vito. Terra ai giovani ha l’obiettivo di favorire il ricambio generazionale in agricoltura e di ripopolare le aree rurali dell’Isola. Destinatari dell’iniziativa sono infatti i giovani under 40. Il progetto, ideato dall’assessorato dell’Agricoltura in collaborazione con la presidenza della Giunta e l’assessorato degli Enti locali, è stato seguito e curato in tutti i suoi passaggi dalle strutture di Laore.
Sono state ammesse a valutazione 107 domande delle 128 presentate. In fase di istruttoria è stata data priorità a chi ha presentato progetti aziendali innovativi nella produzione, trasformazione e commercializzazione. Priorità anche a chi ha seguito studi specifici e a chi ha dimostrato capacità ed esperienza lavorativa. Uguale attenzione è stata rivolta a chi aderisce a Organizzazioni di produttori, Cooperative agricole e sociali, Consorzi di tutela o altre reti d’impresa. Una premialità è stata inoltre riconosciuta agli imprenditori agricoli professionali e ai coltivatori diretti.
La gara per il lotto 1 di San Vito è andata deserta, mentre il lotto 2 di Sa Segada e di Fighera, proprietà di Laore in agro di Alghero (16,24 ettari), è stato aggiudicato a Davide Saccu, coltivatore diretto dal 2015. L’azienda opera in territorio di Alghero con la produzione di ortaggi in pieno campo, cereali, leguminose da granella e prato pronto in rotoli. Il progetto imprenditoriale valorizzato dalla Regione prevede la coltivazione di uva da tavola, frutticoltura e olivicoltura intensiva.
Il lotto 3 di Pimpisu, proprietà di Laore in agro di Serramanna (21,71 ettari), è stato aggiudicato a Martina Lunesu, coltivatrice diretta dal 2012 e titolare di un’azienda ovina nel territorio di Serramanna. L’imprenditrice intende destinare il lotto alla coltivazione di cereali da granella, erbai da foraggio ed erba medica per alimentazione zootecnica.
Il lotto 4 di Rumanedda, proprietà di Laore in Comune di Sassari (6,21 ettari), è stato aggiudicato all’azienda condotta da Mario Riccardo Loi. Trattandosi di un primo insediamento in agricoltura l’impresa non ha uno storico produttivo e ha proposto di utilizzare il lotto con una coltivazione del bambù gigante e con un allevamento di suini in “plein air”.
Il lotto 5, con l’azienda San Michele, di proprietà del demanio regionale Monte dei Pascoli e ubicata fra i territori di Donori e Ussana (138,83 ettari), è stato aggiudicato all’imprenditrice agricola professionale, Francesca Piras, che già opera nei Comuni di Gairo e Lanusei nell’allevamento di bestiame allo stato brado e nelle colture arboree. Il Piano di valorizzazione aziendale per il lotto prevede l’allevamento bovino da carne, caprino da latte, l’apicoltura, le coltivazioni erbacee e l’olivicoltura.
Il lotto 6, il più esteso fra quelli messi a bando (350,04 ettari), interessa l’azienda Monte Pascoli di Cixeddu in territorio di Vallermosa. Aggiudicatario è il perito agrario e coltivatore diretto dal 2014, Francesco Pintus. L’azienda Pintus ha un indirizzo produttivo foraggero-zootecnico, con allevamento di ovini, e opera tra i Comuni di Bitti, Lula e Orune. Il progetto premiato dalla Regione prevede l’allevamento di ovini di razza sarda, di caprini e di bovini da carne.
Il lotto 7 riguarda l’azienda Is Figus, di proprietà della Regione Autonoma della Sardegna, che si estende fra i territori di Serramanna e Villasor (24,06 ettari). Aggiudicataria la Società agricola Il Mandorlo Srl, costituita nel 2016. Amministratore unico è Francesco Matta, agronomo e coltivatore diretto dal 2006. Matta opera in agro di Villasor nella produzione di cereali e ortive in pieno campo. Il Piano di valorizzazione proposto dalla Società prevede di realizzare un impianto intensivo di mandorlo, coltivazioni di ortive annuali in pieno campo e asparagi.
Il lotto 8 con l’azienda di Porticciolo, di proprietà della Regione Autonoma della Sardegna, si trova in agro di Alghero (18,73 ettari). Aggiudicataria la Società agricola Agave di Maria Pasqua Piras e figli, già attiva dal 2007 in territorio di Alghero nella produzione e trasformazione di prodotti agricoli primari e nel settore ricettivo con la gestione di un agriturismo. Il progetto premiato dalla Regione prevede di destinare il lotto alle coltivazioni di cereali e leguminose, piante officinali, frutticoltura, olivicoltura, uva da tavola, ma anche all’allevamento di galline ovaiole e all’agriturismo.
I lotti 9, 10 e 11 interessano l’azienda Agris di Giviamolas in agro di Villasor. I 23,37 ettari del lotto 9 sono stati aggiudicati alla Società agricola S’Acqua Bia, costituita nel 2011. Il legale rappresentante è l’agrotecnico e coltivatore diretto, Davide Nonne. La Società, a esclusiva vocazione agricolo-zootecnica, opera nei territori di Musei e San Gavino Monreale. Il Piano di valorizzazione aziendale prevede l’allevamento di ovini di razza sarda e la coltivazione di foraggere e cereali da granella (grano duro).
I 20,47 ettari del lotto 10 sono stati aggiudicati alla Società agricola Antigu Medau Sas, costituita nel 2010. La Società, che ha sede in territorio di Narcao, è amministrata dall’agrotecnico Nicola Graccione e dal Socio Accomandatario l’agronomo Luigi Biffi. Il 90% delle attività è dedicato all’allevamento di capre da latte e produzione di foraggi, mentre il 10% all’apicoltura. Stesso indirizzo riguarda il Piano di valorizzazione aziendale presentato per il lotto.
Chiude il bando Terra ai giovani il lotto 11 con 32,64 ettari aggiudicati alla Società agricola Monte Omo Ss. La Società è di primo insediamento ed è rappresentata dall’agronomo Matteo Cabriolu e da Carla Etzi. Il Piano di valorizzazione aziendale proposto punta sulla coltivazione di piante da frutto (drupacee e agrumi) e di orticole in pieno campo, che verranno progressivamente ridotte a favore dei fruttiferi.
E’ in arrivo un secondo bando. Le strutture di Laore stanno già lavorando da alcuni mesi nell’individuare nuovi terreni liberi o da riprendere prossimamente in possesso da parte della Regione. Fino a ora, oltre al lotto di San Vito che sarà riproposto nel prossimo bando, sono stati segnalati in fase preliminare circa 300 ettari, localizzati in 9 Comuni della Sardegna.

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Anche la Regione è protagonista del percorso verso la realizzazione del nuovo stadio a Cagliari. Oggi l’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci, il Presidente del Cagliari Calcio Tommaso Giulini e il presidente della Sfirs Paolo Sestu hanno sottoscritto un MoU (Memorandum of Understanding) in cui la Regione si impegna a mettere a disposizione un finanziamento a condizioni agevolate – attraverso la Sfirs con i fondi Jessica – che sarà attivato nel caso in cui sarà la stessa società del Cagliari Calcio ad aggiudicarsi l’affidamento dell’incarico per la costruzione il nuovo stadio.
«La costruzione del nuovo stadio di calcio è un investimento importante per la città e l’intera regione, non solo dal punto di vista sportivo ma anche per la riqualificazione della città in chiave di attrazione turistica – ha detto l’assessore Raffaele Paci -. La presenza all’interno del Campionato di serie A del Cagliari Calcio, che rappresenta l’intera Sardegna, è un attrattore turistico importante e la costruzione del nuovo stadio e dei servizi annessi sicuramente contribuirà a valorizzare l’area e a migliorare la qualità della vita dei cittadini. Ecco perché la Regione garantisce disponibilità, per quanto le compete, a supportare questo percorso. La copertura del fabbisogno finanziario da parte di un soggetto privato di un’opera così complessa può essere realizzata, infatti, anche con finanziamenti agevolati di natura pubblica, per accorciare e ottimizzare i tempi di avvio e realizzazione del progetto.»

«È importante per il Cagliari Calcio poter contare anche sul supporto concreto della Regione Sardegna per la realizzazione del nuovo stadio – sostiene il presidente Giulini -. La Società sta lavorando affinché il sogno possa diventare realtà: dare a tutti i nostri tifosi una nuova casa, moderna ed accogliente. Un progetto notevole e ambizioso, per realizzarlo ci sarà davvero bisogno del sostegno di tutti i soggetti coinvolti. Ritengo che il documento firmato oggi rappresenti un esempio concreto di come sia possibile fare sistema tra pubblico e privato e dell’importanza del gioco di squadra.»