27 November, 2024
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La Sardegna si proietta nella seconda fase dell’attuazione del progetto per lo sviluppo della rete in fibra ottica in tutto il territorio regionale. Il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, con gli assessori degli Affari generali Filippo Spanu e degli Enti locali Cristiano Erriu, ha incontrato Alessio Beltrame, il capo della segreteria del ministro dello Sviluppo economico Antonello Giacomelli e i rappresentanti di Infratel Maurizio Decina (presidente), Salvo Lombardo (direttore generale) e Chicco Porcu (componente del Consiglio di amministrazione). Nel corso della riunione si è discusso dei tempi e delle modalità del prossimo bando che riguarderà 39 comuni di medie dimensioni e a cui verrà dato corso con l’imminente accordo tra Giunta e Governo. Nel bando, rivolto agli operatori privati, viene previsto di mettere a gara il completamento dell’infrastruttura nei restanti comuni a fallimento di mercato e l’affidamento della gestione dell’intera opera realizzata con il contributo dei fondi europei.
Dall’incontro è emerso che nei 17 comuni in cui i lavori sono stati conclusi, si potrà procedere da subito all’attivazione dei servizi di connettività. Infratel, nel suo sito, ha pubblicato l’avviso indirizzato ai potenziali gestori.
«Dobbiamo correre per creare una rete capillare che garantisca avanzati servizi di connettività a cittadini e imprese – ha detto l’assessore degli Affari generali Filippo Spanu –. Nell’incontro di oggi abbiamo posto le basi per portare la fibra ottica in tutte le aree in cui gli operatori privati non hanno intenzione di intervenire. Abbiamo inoltre ragionato in termini molto costruttivi sulla gestione delle nuove infrastrutture. Esprimo soddisfazione per la possibilità di dare immediata operatività alle reti già pronte e collaudate-»
«Il progetto per lo sviluppo della banda ultralarga, che coinvolge in questa prima fase 313 comuni, ha una valenza strategica e si lega – ha sottolineato l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu – agli altri interventi che la Giunta sta attuando per contrastare il grave fenomeno dello spopolamento e garantire ai territori nuove prospettive di sviluppo.» 
Attualmente, in base ai dati diffusi da Infratel sono 67 i cantieri attivi in Sardegna. Nel corso del mese di marzo saranno aperti ulteriori 77 cantieri, altri 32 nel prossimo mese di aprile. Entro il mese di giugno, secondo le previsioni della società in house del ministero dello Sviluppo economico, i comuni con lavori in corso per la posa della fibra ottica, saranno 200.

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Oggi, mercoledì 8 marzo, il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha ricevuto la presidente di Business Europe, Emma Marcegaglia, accompagnata dal Direttore Generale Markus Beyrer.

Nel corso del colloquio, sono stati affrontati temi legati alla creazione di nuovo lavoro, alla crescita, alla competitività e al futuro dell’Europa.

Tajani e Marcegaglia hanno convenuto sull’importanza di una politica industriale europea che mobiliti e coordini tutti gli strumenti a livello nazionale ed Ue – dal completamento del mercato unico, al governo dell’economia, alle riforme, fino alla politica commerciale -, per attirare più investimenti industriali.

Entrambi hanno sottolineato che l’Europa deve mantenere la barra dritta verso una società aperta e il libero scambio basato sul rispetto di regole e concorrenza leale. Il recente accordo con il Canada è un buon esempio di partenariato economico e commerciale che crea posti di lavoro e aiuta le PMI europee, mantenendo alti standard sociali, sanitari e di sicurezza.

Per Tajani e Marcegaglia il governo dei flussi migratori passa anche da una più moderna politica di sviluppo per l’Africa. Serve una robusta diplomazia economica europea per promuovere più investimenti, anche privati, e trasferimenti di saper fare in sicurezza, infrastrutture, energie pulite, imprenditorialità, formazione e capacità amministrativa. La proposta della Commissione del fondo europeo per lo sviluppo sostenibile in Africa, che il Parlamento vuole approvare prima dell’estate, è un buon passo in questa direzione.

Si è discusso anche della necessità di una industria e di un mercato europeo della difesa per sfruttare le economie di scala e promuovere interoperabilità e ricerca comune, evitando doppioni e sovraccapacità.

Secondo il presidente del Parlamento e la Presidente di Business Europe, oggi come non mai è necessaria l’unità europea. L’Europa ha bisogno di essere cambiata non di essere indebolita. Le celebrazioni per il 60° anniversario dei Trattati di Roma non devono limitarsi ad una cerimonia formale, ma rappresentare l’occasione per rafforzare la nostra capacità di dare risposte concrete ai cittadini europei.

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I “Centristi per la Sardegna” preparano l’appuntamento elettorale amministrativo di Primavera.
Con le adesioni nei consigli comunali di Cagliari, Quartu, l’ex sindaco della terza città della Sardegna, Davide Galantuomo, Sestu, il giovane consigliere Gianluca Usai e della Città metropolitana, si inizia a radicare nel territorio il movimento politico “Centristi per la Sardegna”, emanazione del progetto nazionale “Centristi per l’Europa”, promosso da Pier Ferdinando Casini e guidato dal ministro dell’ambiente, Gian Luca Galletti e dal presidente della Bicamerale per gli affari Regionali ed ex ministro della funzione pubblica, Gianpiero D’Alia.

Federico Ibba, consigliere comunale del capoluogo, nominato negli scorsi mesi coordinatore regionale del movimento, annuncia oggi la presenza di liste e di candidati a sindaco nei principali centri che andranno al voto in primavera come Selargius, popoloso comune dell’area metropolitana di Cagliari ed il capoluogo di provincia di Oristano. «L’obiettivo – spiega Ibba – è quello di creare le condizioni di riaggregare gli elettori moderati e gli amministratori che credono nei valori del popolarismo europeo contribuendo a costruire una casa non preconfezionata a Roma o a Bruxelles ma che sia espressione di movimenti civici dai quali cresca una nuova classe dirigente».

«Nessuna alleanza precostituita con partiti o coalizioni che ricalcano quella del governo nazionale – aggiunge Federico Ibba -, valutiamo caso per caso il nostro sostegno privilegiando i movimenti e partiti che fanno parte della famiglia dei popolari europei ma ad una sola condizione: liste e sindaci con un forte segno di rinnovamento e discontinuità col passato.»

Federico Ibba.

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«Servizio di recupero della fauna selvatica fermo dal primo gennaio 2017. Nell’ex Provincia di Carbonia-Iglesias l’affidamento del pronto soccorso e assistenza veterinaria della fauna selvatica terrestre in difficoltà (mammiferi, uccelli, rettili e anfibi, spesso da proteggere e preservare) è in stand-by a causa delle lungaggini burocratiche scaturite dalla nascita della Provincia del Sud Sardegna. Lo stesso servizio non è operativo nemmeno nel territorio dell’ex Provincia del Medio Campidano, inglobata, insieme a Carbonia-Iglesias, nella neonata Sud Sardegna.»

A sostenerlo è Ignazio Locci, vicepresidente del Consiglio regionale della Sardegna.

«Il punto – aggiunge Ignazio Locci – è che le risorse certamente non mancano, visto che nel gennaio scorso è stata bandita una gara, poi andata deserta, per per l’affidamento delle mansioni di cui sopra. E oggi, quasi a metà marzo, a tre mesi dall’interruzione, l’ente non ha bandito la nuova gara d’appalto. E non si capisce per quale motivo gli uffici competenti non abbiano ancora proceduto con la gara pubblica. Si tratta di prestazioni di fondamentale importanza, che si affiancano al lavoro svolto dal Corpo Forestale, al quale ora è però lasciato l’onere di provvedere interamente alla cura e al soccorso della fauna selvatica. A questo punto – conclude il vicepresidente del Consiglio regionale -, vorremmo sapere quando il commissario Giorgio Sanna intende procedere con il bando e assicurare così un servizio indispensabile per l’intero territorio»

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Nuovo appuntamento con la rassegna “Carbonia Scrive”: giovedì 16 marzo, alle ore 18.00, presso la Biblioteca comunale di Carbonia, in viale Arsia, verrà presentato il libro di Fabrizio Fenu: “Solideo, l’amico dei dinosauri”. Saranno presenti l’autore e l’assessore della Cultura del comune di Carbonia, Emanuela Rubiu.

Flavia, come tutti i bambini, è particolarmente curiosa. E questa curiosità la porta a sperimentare un incontro molto particolare con il giovane Solideo che, per magia, riesce a portarla indietro nel tempo, quando i dinosauri abitavano la Terra. Ecco allora che i due ragazzi incontreranno il Tyrannosaurus, il Velociraptor e tanti altri esemplari di una fauna oggi completamente estinta. Grazie a Solideo e alle sue conoscenze Flavia imparerà a distinguere i diversi animali, le loro caratteristiche, le abitudini, il cibo che consumavano.

Con questo racconto illustrato, Fabrizio Fenu riesce a trasportarci in un ambiente oramai scomparso e, attraverso gli occhi di Flavia, ci spiega ogni particolare, ogni singolo aspetto di un mondo che non c’è più ma che è sempre affascinante.

È anche, e soprattutto, la storia di un’amicizia tra i due piccoli protagonisti.

Tante informazioni accompagnate dai disegni dei bambini delle scuole che hanno seguito questo progetto con entusiasmo. Un libro per ragazzi fatto dai ragazzi.

L’autore, Fabrizio Fenu, è nato a Oristano nel 1970, si è laureato in Lettere Moderne presso l’Università di Cagliari. Vive a Carbonia dove, dopo aver dedicato vari anni all’insegnamento, lavora nel Museo del Carbone presso la Grande Miniera di Serbariu come guida, mediatore culturale e responsabile delle attività didattiche. Ha collaborato con riviste con  numerosi articoli sul mondo minerario sardo e, in particolare, sulla vita dei minatori del Sulcis. La passione per questo argomento è alla base dei suoi primi libri, La bambina e la miniera (2009) e Flavia e il minatore (2010), pubblicati da Arkadia Editore, nonché della collaborazione alla stesura della sceneggiatura di Il paese delle sirene (2011), una graphic novel del fumettista Ruggero Soru. Ha pubblicato inoltre Solideo, l’amico dei dinosauri (Arkadia Editore 2011), una favola moderna che ricostruisce il mondo dei dinosauri attraverso gli occhi curiosi e incantati dei due piccoli protagonisti e la favola Al Malak al Aswuad, la formica amica della pace, inserita nel libro fotografico sul Darfur Amal. La bambina delle caramelle (Arkadia Editore 2012), il cui ricavato è stato devoluto interamente in beneficenza. Sempre nel 2012 ha pubblicato il racconto Il coccodrillo verde, all’interno della raccolta La cella di Gaudì, dodici storie scritte da dodici autori che hanno prestato la loro penna ad altrettanti uomini reclusi in una struttura penitenziaria.

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In occasione del San Valentino dell’anno 2017, presso la sede del club: ristorante “Tanit”, il Rotary Club Carbonia ha organizzato un incontro con l’obiettivo di trasmettere messaggi di solidarietà e sensibilizzazione, scegliendo come tema la violenza sulle donne, partendo dalla considerazione che anche il territorio di Carbonia e comuni limitrofi non sia esente dalla polemica citata. Attraverso la conversazione, tenuta dalla socia dr.ssa Maria Mameli, sul tema: “Riconoscere la violenza sulle donne: dalla presa in carico ad un nuovo progetto di vita. La realtà del nostro territorio.”, i presenti si sono soffermati non solo sulla rilevazione del fenomeno in termini di numeri e casistica sul territorio, ma è stato anche sottolineato come, rompendo il silenzio e l’omertà, vi sia sempre la possibilità, per le vittime, di riuscire a liberarsi dalle catene della violenza, recuperare una nuova identità e costruire un nuovo progetto di vita caratterizzata dalla dignità e dalla libertà.

Ribellarsi ed uscire da una situazione di violenza richiede tanta forza e tanta capacità di compiere un duro e tortuoso lavoro anche dentro se stessi, ma risulta sicuramente il punto di partenza per la riaffermazione della propria identità di donna, anche attraverso il supporto dei servizi presenti sul territorio.

Il Rotary Club Carbonia, attraverso la conversazione, sensibilizza le persone sull’importanza della segnalazione dei casi di violenza ai servizi preposti, affinché la vittima possa essere tutelata ed aiutata in maniera efficace.

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Si svolgeranno domani, giovedì 9 marzo, alle 15.30, nella chiesa della parrocchia della Beata Vergine di Valverde, a Iglesias, i funerali della giovane Federica Madau, 31 anni, vittima della violenza omicida del marito, Gianni Murru, dal quale si stava separando, giovedì 2 marzo.

La tragica fine di Federica Madau, madre di tre bambine di 4, 6 e 9 anni, ha sconvolto la comunità di Iglesias che sabato sera ha partecipato numerosa alla fiaccolata organizzata per le vie del centro storico, in sua memoria e in segno di rifiuto di ogni forma di violenza sulle donne.

Il sindaco Emilio Gariazzo ha proclamato il lutto cittadino per domani, in concomitanza con i funerali della giovane Federica Madau e invita i cittadini ad esprimere la loro partecipazione al lutto cittadino mediante la sospensione delle attività in segno di raccoglimento e rispetto durante i funerali.

                   

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Quattro incontri per non dimenticare Attilio Manca, il medico siciliano morto in circostanze ancora da chiarire e che potrebbe aver assistito all’intervento alla prostata al quale nel 2003 era stato sottoposto in una clinica di Marsiglia il mafioso Bernardo Provenzano, o quanto meno potrebbe averlo visitato prima o dopo l’intervento. Uccidendo il dottor Manca il boss di Corleone si sarebbe così liberato di un pericoloso testimone di quella trasferta. Della vicenda parla il libro “Suicidate Attilio Manca”, scritto da Lorenzo Baldo e con la prefazione di don Luigi Ciotti, che verrà presentato dal fratello di Attilio Manca, l’avvocato Gianluca Manca, nel corso di quattro incontri. Venerdì 10 marzo appuntamento, alle ore 10.00, al Teatro Civico di Ozieri e alle ore 17.00, nella sala convegni del Centro Fiera del Tappeto di Mogoro, mentre sabato 11 il libro verrà presentato alle ore 8.30 a Guspini presso l’Aula Magna dell’Istituto Buonarroti (via Spano 7) e alle ore 11.30 a Senorbì nell’Aula Magna dell’Istituto Einaudi (in piazza del Popolo 1).

Gli incontri (promossi da Libera Sardegna in collaborazione con Sardegna Solidale e l’Ufficio Scolastico Regionale) rientrano nell’ambito delle iniziative “Verso il 21 marzo”, che culmineranno con la celebrazione della “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie” in programma a Locri (manifestazione nazionale) e a Olbia (manifestazione regionale).

Come ha scritto don Ciotti, «non posso non pormi una serie di domande di fronte alla tesi sostenuta con forza dagli avvocati della famiglia Manca, ossia che le omissioni e le false piste dell’indagine sono collegate al fatto che fare luce sulla morte di Attilio Manca significa scoperchiare parte della cosiddetta trattativa Stato-mafia, avviata da Cosa nostra per chiedere, in cambio della cessazione della stragi, quella del regime di carcere duro per i boss. Sono domande a cui la Direzione distrettuale antimafia di Roma, a cui è stato assegnato un ulteriore filone di indagini, mi auguro sappia rispondere».

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Kareem Abdul-Jabbar.

Sabato 11 marzo, a partire dalle 16.45, si svolgerà all’Aurum di Pescara (Largo Gardone Riviera) la sesta edizione dell’Oscar Pomilio Blumm Forum, evento organizzato da Pomilio Blumm per commemorare il fondatore Oscar Pomilio.

La conferenza stampa si terrà sempre l’11 marzo, alle 15.15, all’Aurum.

L’edizione 2017 vuole indagare, secondo l’approccio del Forum, multidisciplinare ed internazionale, su “Il Frattempo. Ripartire dal pensiero: tra progettualità e azione”, ovvero sullo spazio che divide il dire dal fare, la teoria dalla realizzazione. Tra gli speaker di quest’anno: Kareem Abdul-Jabbar, preminente personalità americana nata come fenomeno sportivo e diventata in seguito un punto di riferimento culturale nella società statunitense, infatti, è Ambasciatore Culturale Globale degli Stati Uniti ed ha ricevuto da Obama la più alta onorificenza USA: la medaglia presidenziale della Libertà; Pietro Montani, filosofo, professore ordinario di Estetica all’Università “La Sapienza” di Roma, già directeur d’Études Associé presso all’EHESS di Parigi, si è occupato di estetica dei nuovi media, di teoria del cinema e di filosofia dell’immagine ed è considerato uno dei massimi teorici italiani di cinema. Terzo ospite del panel sarà l’artista portoghese Delio Jassè, finalista del docu-reality trasmesso da Sky Arte “Pomilio Blumm Prize”, dedicato all’omonimo premio d’arte internazionale. 

A moderare l’incontro sarà il giornalista Luca Sofri, direttore del quotidiano on line Il Post, mentre aprirà il Forum Franco Pomilio ICS Chairman, presidente di Pomilio Blumm e autore di libri sulla comunicazione istituzionale quali “La Repubblica della Comunicazione”, “Comunicazione 3.0”, nato da una conversazione col grande sociologo Zygmunt Bauman, e “Comunicare la trasparenza”. A chiudere l’incontro sarà Massimo Pomilio, MD della Pomilio Blumm, project manager e advisor per clienti della pubblica amministrazione e per istituzioni europee. 

Come ogni anno, nell’ambito dell’Oscar Pomilio Forum, si svolgerà la premiazione ed esposizione delle opere vincitrici di Blumm Prize Next Artists, premio d’arte rivolto agli studenti dei licei artistici di tutta Europa e del bacino del Mediterraneo, chiamati ad interpretare il concetto di rinoceronte, simbolo di straordinaria evoluzione della specie ed emblema moderno e riconoscibile di Pomilio Blumm.

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I quattro nuovi assessori della Giunta Pigliaru hanno prestato giuramento stamane in Consiglio regionale.

Il presidente Ganau ha aperto la seduta con all’ordine del giorno le comunicazioni della Giunta ai sensi dell’art. 121 del Regolamento interno. Dopo le formalità di rito, il presidente ha comunicato all’Aula la decisione del consigliere Francesco Agus, eletto nelle liste di Sel, di aderire al Gruppo Misto.

Gianfranco Ganau ha quindi dato la parola alla consigliera del Centro democratico Annamaria Busia che, in occasione della Festa della donna, ha voluto ricordare con un breve intervento la necessità di azioni più stringenti per la realizzazione di una vera parità di genere.

Annamaria Busia, citando dati Ocse e Censis, ha ricordato le difficoltà vissute dalle donne sul lavoro e la crescente esposizione a episodi di violenza fisica e morale. «Le donne lavorano, in media, 4 ore in più degli uomini in ambito familiare mentre la loro retribuzione sia nel settore pubblico che privato è inferiore a quella dei lavoratori maschi. Le donne, anche se più istruite, hanno inoltre minori prospettive di carriera».

Nonostante ciò, la rappresentanza femminile nelle istituzioni locali, grazie alla introduzione della doppia preferenza di genere, è cresciuta negli ultimi anni. Le donne-sindaco sono aumentate di sette volte rispetto agli anni scorsi.

Annamaria Busia si è poi soffermata sui dati allarmanti sulla criminalità: «14 milioni di donne hanno subito nella vita una violenza fisica o psicologica da parte di un uomo. Negli ultimi 15 anni sono 1740 le vittime di omicidio. Crimini che colpiscono indirettamente anche i bambini. Il numero degli orfani che hanno perso la madre per mano del padre è salito a 1628. Dati che fanno riflettere e ci fanno dire non una di meno».
Il presidente Ganau ha ringraziato la consigliera per l’intervento “condivisibile e opportuno vista la giornata”.

Anche il capogruppo dei Cristiano socialisti popolari, Pierfranco Zanchetta, ha voluto rivolgere un omaggio e un riconoscimento alle donne sarde e a quelle presenti in Aula. «Colleghe che hanno un compito difficile – ha detto Zanchetta – il mio non è un riconoscimento formale ma un pensiero sincero rivolto a tutte le donne anche a quelle della mia isola (La Maddalena) che stanno per diventare madri e chiedono attenzione per il punto nascita dell’ospedale».

Si è quindi passati alla discussione dell’ordine del giorno. Sull’ordine dei lavori è intervenuto il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis che ha chiesto al presidente Ganau di mettere a disposizione dell’Aula la nota degli assessori dimissionari Francesco Morandi e Claudia Firino per capire le ragioni della loro uscita dalla Giunta e avere contezza del contenuto.

Il presidente Ganau ha comunicato di non avere a disposizione la nota ma solo i decreti assessoriali con la nomina dei nuovi assessori. Ha quindi invitato i nuovi componenti dell’esecutivo a presentarsi davanti al banco della presidenza per il giuramento. I neo assessori Pier Luigi Caria (Agricoltura e riforma pastorale). Barbara Argiolas (Turismo, artigianato e commercio), Filippo Spanu (Affari generali e Riforme) Giuseppe Dessena (Cultura e Pubblica istruzione), ascoltata la formula di rito, hanno giurato davanti al Consiglio.

Il presidente Ganau ha quindi dato la parola al presidente della Giunta Francesco Pigliaru per le comunicazioni all’Aula.

«Ho ascoltato con interesse i dati sulla questione femminile in Italia – ha esordito Pigliaru – sono dati che ci inducono a riflettere, è il caso di trovarci in quest’Aula per una discussione approfondita sullo stato delle politiche di genere».

Francesco Pigliaru è poi entrato nel merito delle sue comunicazioni al Consiglio relative  al rimpasto di Giunta. «Oggi presentiamo una squadra di governo rinnovata e un programma ambizioso – ha detto Pigliaru – siamo contenti di sottoporci a un dibattito ampio».

Il presidente della Regione ha quindi ricordato i risultati raggiunti nei primi tre anni della legislatura a partire dalle azioni per mitigare gli svantaggi dovuti alla condizione di insularità. A questo mira il Patto per la Sardegna, firmato con il Governo nazionale, che metterà a disposizione 2,9 miliardi di euro. Il presidente ha poi proseguito parlando delle riforme in campo sanitario con l’adozione dell’Azienda unica regionale e della legge di riordino del sistema degli enti locali, senza dimenticare gli interventi a sostegno dei soggetti più deboli come il reddito di inclusione sociale e quelli per la scuola (1174 cantieri aperti in 844 plessi scolastici), per l’industria, con le vertenza Alcoa ed Eurallumina, per il rilancio di Igea e la riorganizzazione di Abbanoa.

«Si tratta di riforme strutturali e di progetti strategici per la Sardegna. In passato non si è avuto il coraggio di farli perché non producono effetti immediatamente tangibili – ha sottolineato Pigliaru – c’è  bisogno di un lungo lavoro di governo. L’obiettivo è far uscire l’Isola dalla crisi e ricostruire la fiducia nella politica da parte dei cittadini. Questo è il momento in cui la nostra azione riformista deve avere la capacità di affermarsi.»

Francesco Pigliaru ha quindi indicato gli obiettivi futuri. «Ci concentreremo sulla lotta alla dispersione scolastica, si è fatto molto con il progetto Iscola ma bisogna fare di più – ha detto Pigliaru – così come è nostro intento completare la riforma della sanità con il riordino della rete ospedaliera, intervenire per creare una forte sinergia nel sistema aeroportuale e migliorare la mobilità interna ed esterna dei sardi».

Il presidente ha poi rimarcato la necessità di lavorare per avere più peso in Europa. In questa direzione va l’alleanza con altre isole periferiche come la Corsica e le Baleari: «E’ un’opportunità per fare un’azione congiunta e coordinata nei confronti dei rispettivi governi e presentarsi più forti in Europa».

Francesco Pigliaru ha quindi garantito l’impegno della Giunta per la soluzione di alcune vertenze aperte come quella sulla chimica verde a Porto Torres e lo “scandaloso” abbandono de La Maddalena. Non meno importanti saranno le azioni per la sconfitta definitiva della peste suina.

Sul fronte dell’urbanistica, il presidente ha annunciato la presentazione in tempi rapidi di una nuova legge. «Il provvedimento è pronto» mentre sulle zone interne ha confermato l’impegno a portare avanti azioni efficaci contro lo spopolamento. «Il Piano delle zone interne mette a disposizione 150 milioni di euro che possono finanziare interventi mirati, fuori dagli slogan e dalle politiche generiche».

Francesco Pigliaru ha poi ribadito l’attenzione della Giunta al mondo delle campagne. «L’Agricoltura è un settore in cui crediamo, occorre renderlo più moderno, la tecnologia può dare un grande aiuto. L’obiettivo è creare un’agricoltura più ricca e capace di dare reddito».

Sulla finanza pubblica, Francesco Pigliaru ha chiarito che la Regione non farà passi indietro nella vertenza per la riduzione degli accantonamenti: «700 milioni all’anno sono inaccettabili. Faremo una battaglia forte». Stesso discorso sul fronte dell’occupazione. «In passato abbiamo puntato molto su politiche attive del lavoro e sulla flex security sperando in una ripresa che non c’è stata. Le misure nazionali non hanno prodotto i risultati sperati. Serve un’integrazione per garantire maggiore inclusione sociale. Azioni e progetti sono pronti».

Il presidente Pigliaru si è detto sicuro che Giunta rinnovata sarà all’altezza della sfida. «Serve una maggioranza più coesa. Non nascondo la complessità del percorso che ci ha portato sin qui. Ho cercato di garantire la massima inclusione – ha detto ancora Francesco Pigliaru – occorre adesso procedere insieme per raggiungere i risultati che sono alla nostra portata. Sarà un successo se riusciremo a convincere chi guarda alla politica con scetticismo. Per questo occorre lavorare duro come una vera squadra per raggiungere gli obiettivi. Abbiamo una Giunta rinforzata – ha concluso Pigliaru – ho grande fiducia nel lavoro dei nuovi assessori. In tutta l’Isola aspettano risultati».

Il presidente Ganau ha quindi aperto la discussione sulle comunicazioni del presidente.

Attilio Dedoni, capogruppo dei Riformatori sardi, ha rivolto il suo in bocca al lupo agli assessori senza però risparmiare critiche all’esecutivo. «L’ottimismo è un dato fondamentale nell’azione politica, ma esagerare ci conduce in strade molto strette se non del tutto occluse – ha detto Dedoni – dire che questa Giunta sia stata un baluardo degli interessi della Sardegna nei confronti del Governo fa sorridere. Non siamo stati all’altezza, abbiamo considerato il Governo amico ma non abbiamo fatto gli interessi della Sardegna».

Secondo Dedoni, il Patto firmato con il Governo Renzi ha portato la Sardegna nella condizione attuale: «Se non ci sono entrate non potranno esserci uscite. Altre regioni prima di applicare il principio del pareggio di bilancio hanno aspettato. Noi invece abbiamo rinunciato ai ricorsi per la vertenza entrate accontentandoci di battaglie di retroguardia come quella sugli accantonamenti – ha proseguito l’esponente dei Riformatori sardi – meglio sarebbe stato insistere sul fronte delle accise che valgono 4 miliardi di euro all’anno. Noi abbiamo firmato per questo un ricorso alla Corte costituzionale sostituendoci alla Giunta».

Attilio Dedoni ha quindi duramente criticato la politica dei trasporti: «Niente è stato fatto per dare alla Sardegna la possibilità di interconnettersi con l’Italia e l’Europa – ha detto Dedoni – lo stesso vale per la viabilità interna e il rilancio del trenino verde, nelle zone interne». Stesso giudizio per  i mancati interventi a favore del commercio e dell’artigianato («vergognoso il modo con cui avete affrontato il tema»).

Il consigliere di minoranza ha parlato, infine, di riforme bocciando senza mezzi termini l’azione della Giunta e della maggioranza: «Non è vero che la riforma sanitaria consentirà di ridurre la spesa. Si stima un 5% di aumento. Noi proponevamo una Asl unica che si occupasse solo di acquisti e di personale. Si è fatto invece il doppione del doppioni. Di fatto avremo 9 Asl».

Attilio Dedoni ha quindi concluso il suo intervento rivolgendo un invito alla Giunta: «In questi due anni facciamo le cose possibili. Si individuino 5 punti su cui concentrarsi, la minoranza è pronta a dare il suo contributo a patto che siano nell’interesse esclusivo del popolo sardo».

Angelo Carta, capogruppo del Psd’Az, ha ricordato le critiche pesanti rivolte alla Giunta da alcuni esponenti dei partiti di maggioranza. «In merito al rimpasto ho sentito parlare di pasticcio e di rifiuti – ha detto Carta – qualcuno si è scordato che la coalizione senza di lei non sarebbe qui. I suoi voti sono stati superiori a quelli dei partiti. Chi oggi sbraita senza di lei non sarebbero qui. Bene ha fatto ad assumere decisioni che le spettano, legittimato dal risultato elettorale. Giudizi e critiche sono frutto della perdita di una poltrona. Lavoro, industria, zone interne, strade, occupazione non compaiono nelle affermazioni dei cosiddetti leader che oggi annusano l’aria per capire dove sistemare se stessi».

Angelo Carta ha quindi posto il tema della questione morale ricordando la storica intervista rilasciata 36 anni fa da Enrico Berlinguer ad Eugenio Scalfari: «Il segretario comunista disse allora che i partiti non facevano più politica, erano macchine di potere e di clientela, non conoscevano le esigenze della gente, non avevano idee e programmi e gestivano interessi di parte, talvolta loschi – ha ricordato Carta – sono parole che, dopo 36 anni, descrivono bene la situazione attuale».

Il capogruppo sardista ha quindi invitato il presidente Pigliaru a porre rimedio a questa situazione: «Si è chiesto se questo accada anche in Sardegna? Se non lo ha fatto lo faccia perché altrimenti la profezia di Berlinguer si realizzerà. Lei è onesto, in lei confidiamo perché queste pratiche vengano debellate. E’ suo compito impedire che i sardi per la ricerca di un lavoro perdano la propria dignità. Riuscire a ricomporre la frattura tra la politica e il popolo darà un senso alla legislatura – ha detto Carta – i partiti devono uscire dalle banche e dalle fondazioni, il lavoro interinale non deve trasformarsi in schiavismo politico».

Angelo Carta ha quindi concluso con un appello al presidente: «Occorre fermare una piovra maledetta che vuole impossessarsi dalla Sardegna. Bisogna bloccare gli squali che non vengono da fuori. Gli assessorati non si trasformino in una “cosa loro” ma siano la casa di tutti i sardi».

Il capogruppo di Sel Daniele Cocco ha manifestato molto interesse per il rilancio dell’azione programmatica del governo regionale su cui si è soffermato il presidente, riconoscendo però che «è vero che le riforme strutturali non producono effetti nell’immediato ma nei prossimi due anni gli effetti si dovranno vedere, perché saranno due anni durissimi nei quali dovranno finalmente arrivare le risposte che i sardi attendono». «Sono convinto – ha aggiunto Cocco – che i risultati arriveranno e lo auspico soprattutto per la riforma degli Enti locali che ha sancito la perequazione fra territori e dimostra che si sta cominciando ad operare in modo reale a favore delle zone interne per combattere spopolamento e povertà». «Se lavoriamo bene su questi due problemi – ha insistito Cocco – le risposte arriveranno». Sul piano politico il capogruppo di Sel ha detto di credere «nella qualità dei nuovi assessori che vanno incoraggiati ad operare per il bene della Sardegna, ho fiducia nel presidente Pigliaru che non ha nascosto i problemi a cominciare dalla vertenza con lo Stato sugli accantonamenti perché, una vertenza che va rafforzata perché i nostri diritti non sono stati riconosciuti e non possiamo più permetterci di attendere ancora; molto inciderà sul successo di questo nuovo passaggio istituzionale la coesione e l’unità che tutti sapremo mettere in campo».

Per l’Udc il capogruppo Gianluigi Rubiu, rivolgendo prima di tutto gli auguri di buon lavoro a nome dei i sardi ai nuovi assessori per il loro lavoro, ha affermato che «Pigliaru ha fatto l’elenco delle cose fatte ma non condividiamo l’enfasi sui risultati ottenuti anche se tutto non è stato negativo come sul metano». «Tuttavia – ha avvertito – molti problemi restano da risolvere ed alcuni si sono aggravati a cominciare dalla sanità; se il presidente si sedesse da semplice cittadino in un pronto soccorso si renderebbe conto delle attese che sarebbe costretto a sopportare, se si rivolgesse al medico di famiglia per una visita specialistica vedrebbe che servono due o tre mesi in più e, se decidesse di curarsi altrove, si accorgerebbe che la mobilità passiva è cresciuta del 30%». Ciò significava, ad avviso di Rubiu, «che modello dell’azienda unica non è quello giusto per la Sardegna, come ha riconosciuto lo stesso manager ricordando che la sua idea per la sanità sarda era diversa». Gianluigi Rubiu si è poi soffermato sulle vicende dell’agricoltura, lamentando «la pesante eredità di un assessorato allo sbando che ha lavorato al di sotto delle aspettative perdendo 3 anni del Piano di sviluppo rurale, allontanando tanti giovani imprenditori che nell’attesa si sono indebitati mentre altri hanno superato l’età per essere ammessi ai contributi e si sono ritrovati esclusi». Il capogruppo dell’Udc ha infine richiamato la complessa vicenda dei lavoratori dell’Ati-Ifras dove, «una legge approvata all’unanimità dal Consiglio è stata disattesa un giorno dopo dal vertice amministrativo, ennesimo segno di una grave mancanza di coesione nella maggioranza che non ha più alcuna forza propulsiva».

Pierfranco Zanchetta, capogruppo di Cps, ha manifestato vivo apprezzamento per l’invito del presidente Pigliaru a concentrarsi sulle cose da fare, sottolineando positivamente anche il richiamo dello stesso presidente «a ricostruire un rapporto di fiducia all’interno della maggioranza e nei confronti della società sarda, un richiamo che va colto in pieno e impegna tutto il Consiglio a mantenere alto il valore delle Istituzioni ed il suo rapporto con la comunità regionale». Particolarmente significative, a giudizio di Zanchetta, «anche le sottolineature sulle zone interne che va allargata a tutte le periferie che meritano più attenzione e sul rafforzamento della rivendicazione contro lo Stato». La lettera di mandato per i nuovi assessori, ha proseguito Zanchetta, «apre una nuova fase di confronto fra esecutivo e maggioranza che dovrà caratterizzarsi per una collaborazione più forte e per il superamento della litigiosità interna; in sostanza a due anni dalla fine della legislatura bisogna stare sul pezzo e, a questo proposito, richiamo l’attenzione del Consiglio sulla battaglia delle donne di La Maddalena che stanno protestando per il punto nascita, ritengo insomma che anche dal confronto più duro deve emergere la capacità di risolvere i problemi con competenza e senza leggerezza». Ancora più positivo, ha concluso il capogruppo dell’Upc, «il passaggio che il presidente ha voluto dedicare alla situazione dell’ex arsenale che spero sia definita in tempi brevissimi grazie al lavoro del tavolo con lo Stato; la nostra disponibilità, quindi, c’è tutta, ma è fondamentale orientarci sul raggiungimento di risultati veri in un rinnovato rapporto fra maggioranza ed esecutivo».

Il consigliere Gianfranco Congiu, capogruppo del Partito dei sardi, ha definito il dibattito sulla nuova Giunta «non rituale e per questo abbiamo detto chiaramente le ragioni del nostro dissenso che attengono ala ricaduta delle nostre politiche sulla società sarda, questo è il grande tema sul quale insistiamo perché a nostro giudizio la società sarda è stretta nel duopolio urbano nord sud delle aree urbane a danno di altre aree e, pro noi, perequazione significa non lasciare nessuno indietro e dare attuazione alla riforma che poggiava proprio sul caposaldo della perequazione». Ora, ha continuato Congiu, «dobbiamo chiudere la legislatura recuperando questo ritardo ed è su questa sfida che saremo giudicati dagli elettori». Esaminando alcune tematiche specifiche Congiu ha detto ancora che «in agricoltura serve più robustezza per ottimizzare le risorse e l’impatto positivo sui territori, sull’istruzione non emerge del tutto l’idea della Regione per le aree marginali e le politiche vanno meglio calibrate, sulla sanità va bene l’obiettivo generale ma un sistema di elisoccorso articolato su tre basi fa nascere ancora una volta il problema della copertura delle zone più marginali». «Su questo problema ritorneremo con le nostre proposte – ha avvertito il capogruppo del Pds – perché dal nostro punto di vista bisogna puntare sulle zone più difficilmente raggiungibili». Concludendo con una osservazione politica, Gianfranco Congiu ha assicurato che il Partito dei Sardi «sta nella maggioranza e questo significa lavorare ad un percorso di coesione fondato sulle medesime priorità».

Per il gruppo Misto, il consigliere Gaetano Ledda ha raccolto invito del presidente Pigliaru al pragmatismo e rivolgendosi ai nuovi assessori, ha chiesto a Dessena «più attenzione per dimensionamento scolastico», ad Argiolas di «proseguire nell’ottimo lavoro già svolto», a Spanu «icona della Regione, di valorizzare sua conoscenza della macchina amministrativa»; a Caria, infine, ha ricordato che «la legislatura si gioca su questo settore primario perché, in questi due anni, i bandi non sono partiti e ci sono i problemi aperti del prezzo del latte e del pecorino».

Sempre per il Gruppo Misto, il consigliere Fabrizio Anedda ha sostenuto che «lo sviluppo Sardegna parte dalla piccole e medie imprese con particolare importanza all’artigianato ed all’agricoltura e, sotto questo profilo, in questi tre anni c’è stato poco lavoro di squadra, dimenticando che il turismo è un settore traversale che coinvolge cultura, trasporti, commercio ed artigianato». La strada giusta, ha concluso, «è quella di coinvolgere di più gli amministratori locali e gli assessori hanno proprio il compito di rimuovere queste criticità». Quanto alla sua forza di appartenenza, Anedda ha assicurato che, «pur essendo l’unico partito di maggioranza fuori dal governo regionale, ci impegneremo a fondo su lavoro, sanità e politiche di inclusione sociale».

Il consigliere Emilio Usula (Rossomori) ha proseguito per conto del gruppo Misto: «Celebriamo oggi una liturgia stanca e stantia per una piccola operazione di restauro della giunta logorata da troppi tiri di giacchetta». I Rossomori hanno quindi bocciato “contenuti e metodo” del rimpasto («siamo fuori dalla maggioranza per aver constatato la progressiva distanza tra la giunta e i sardi»). L’altro consigliere eletto nei Rossomori, Paolo Zedda ha rivolto gli auguri alla giunta e al presidente ed ha indicato come priorità, in vista della conclusione della legislatura, il tema della scuola e l’istruzione.

Il consigliere Giovanni Satta (Uds-Misto) ha insistito sulla strategicità del settore dell’agricoltura («è il cardine dell’economia sarda che però in questi ultimi tre anni è stato colpevolmente trascurato»). «Fuori da quest’aula – ha concluso l’esponete della minoranza – non c’è l’entusiasmo che faceva trasparire l’intervento del presidente della Regione: serve un’inversione di rotta e ridurre lo scollamento la Giunta e il Consiglio».

Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco ha rivolto auguri di buon lavoro ai nuovi assessori ed ha ringraziato gli uscenti “per il lavoro svolto” ed ha quindi salutato con favore la cosiddetta “lettera di mandato”.  L’esponete della maggioranza ha quindi replicato ad alcuni giudizi negati espressi sugli organi d’informazione dall’ex presidente Cappellacci: «Oggi facciamo il primo intervento manutentivo alla squadra di governo dopo tre anni di governo mentre ricordo 25, 26, 27 giuramenti di assessori della passata legislatura e un po’ di pudore non guasterebbe».

Il capogruppo dei democratici ha quindi ribadito i concetti espressi dal presidente Pigliaru nel suo intervento di apertura («siamo di fronte a un rinnovato impegno di coesione all’interno della maggioranza») ed ha escluso fratture politiche («ci sono state solo normali discussioni») affermando che solo l’assessore Elisabetta Falchi si è dimessa per ragioni politiche mentre Demuro ha lasciato la Giunta per motivi personali ed il resto degli avvicendamenti è motivato «dalla necessità di dare una scossa all’azione di governo». Pietro Cocco ha quindi ricordato le riforme approvate (enti locali e Asl unica) e la scommessa di una nuova rete ospedaliera, nonché i risultati ottenuti con il “patto” da 2miliardi e 900 milioni di euro siglato con il governo. «Sulla scuola forse non abbiamo brillato come ci si attendeva – ha concluso il capogruppo – così come è accaduto al livello nazionale nonostante sia siano stabilizzati i precari della scuola e i trolley degli insegnanti abbiano viaggiato più nei servizi televisivi che nei porti e negli aeroporti».

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, è ritornato sulla  richiesta formulata in apertura di seduta per avere la disponibilità delle lettere con le quali hanno rassegnato le dimissioni gli assessori Firino e Morandi: «Ho chiesto la lettera di dimissione di Firino e Morandi perché immaginavo quello che avremmo assistito alla recita del presidente Pigliaru che, infatti, ha fatto finta che niente fosse accaduto nel merito della sostituzioni di quattro assessori». «La verità – ha proseguito Pittalis – è che Demuro ha sbattuto la porta come ha fatto la Falchi e Firino con Morandi si sono dimessi per “tutelare la loro dignità personale e politica”».

A giudizio del consigliere di Fi «c’era, c’è ed è destinata a perdurare fino alla fine della legislatura una pesante crisi politica». Pietro Pittalis ha ricordato le dichiarazioni critiche rese alla stampa dal segretario del Partito dei sardi (il rimpasto non ci rappresenta) ed ha quindi definito il rimpasto in  Giunta «un gioco di equilibrismi e tra le correnti e gli spifferi del Pd».

Il capogruppo della minoranza ha insistito sugli indicatori negativi della Sardegna («la disoccupazione è aumentata, il Pil è allo 0.9 in meno contro 1 per cento più del resto delle regioni, la povertà cresce come il disagio sociale») ed ha contestato al presidente Pigliaru il tentativo di “nascondere” il risultato referendario («ha assunto una posizione precisa come fautore del sì mentre in Sardegna c’è stata la più alta percentuale di no»). «Le nostre – ha concluso Pittalis – non sono le critiche della opposizione ma il grido di dolore del corpo sociale e di tutti i sardi contro le vostre politiche del nulla».

Nell’intervento in sede di replica, il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha ribadito il dibattito non rituale a seguito della comunicazione all’Aula degli assessori ed ha riconosciuto in aperture la fondatezza delle affermazione del capogruppo del Psd’Az, Carta, in ordine al tema della cosiddetta questione morale: «Puntare sulla trasparenza degli assessorati è un punto fondamentale e gli assessorati non sono proprietà di nessuno». Il presidente si è quindi riferito alle dichiarazione del capogruppo Udc, Rubiu per affermare che «nel comparto agricolo ci si è limitati alla gestione delle emergenze e che per il futuro servirà andrà oltre se si vuole garantire maggiore redditività e più sviluppo».

Francesco Pigliaru si è quindi soffermato sull’opportunità di un confronto sui “contenuti” («l’onorevole Pittalis ha però perso l’occasione di parlare dei contenuti») ed ha invitato gli esponenti della minoranza a soffermarsi “nel merito delle cose” («diteci cosa non vi piace di Iscol@, della nuova continuità, o dove stiamo sbagliando nel gestire il patto con lo Stato»). Il presidente della Regione ha escluso categoricamente l’esistenza di una crisi politica in seno alla maggioranza («Pittalis forse la auspica ma non esiste») ed ha dichiarato apprezzamento per la proposta avanzata dal capogruppo dei Riformatori, Dedoni: «Pronti ad indicare le cinque cose chiare da fare e su cui collaborare tutti, nell’interesse dei sardi, da qui al termine della legislatura»

Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha quindi dichiarato conclusi i lavori ed ha annunciato la convocazione dell’Aula al domicilio, ricordando la convocazione della conferenza dei capigruppo nel primo pomeriggio, alle 15.00, con all’ordine del giorno la programmazione dei lavori dell’assemblea.

La manovra finanziaria 2017-2019 approderà in Consiglio regionale mercoledì prossimo 15 marzo. Lo ha deciso nel pomeriggio la conferenza dei capigruppo. Il documento contabile dovrebbe essere approvato entro la fine del mese.

Questo nel dettaglio il programma dei lavori dell’Aula e della Commissione Bilancio deciso dai presidenti dei gruppi.

Mercoledì 15 marzo, ore 16.00 seduta del Consiglio regionale:

1) Discussione e approvazione del D.L. 401 “Modifiche alla legge regionale 11 aprile 2016, n. 6 (Bilancio di previsione per l’anno 2016 e bilancio pluriennale per gli anni 2016-2018) conseguenti alla sentenza della Corte costituzionale n. 6 del 2017”.

2) Proposta di istituzione della Commissione d’inchiesta sul sistema di protezione civile in Sardegna

3) Manovra finanziaria 2017-2019, relazioni di maggioranza e opposizione .

Giovedì 16 marzo, ore 10.00, seduta del Consiglio regionale:

Manovra finanziaria 2017-2019. Discussione generale e approvazione passaggio agli articoli.

Mercoledì 22 marzo ore 14.00: scadenza dei termini per la presentazione degli emendamenti.

Giovedì 23 marzo, ore 16,00: seduta della Commissione bilancio per l’esame degli emendamenti.

28, 29 e 30 marzo sedute del Consiglio regionale:

1) Manovra finanziaria 2017-2019: discussione dei singoli articoli e delle tabelle.

2) Bilancio interno del Consiglio.