27 November, 2024
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La violenza contro le donne non è accettabile a nessun livello e in nessun luogo al mondo, e la schiavitù sessuale è un abominio. La chiave per sconfiggerla è mandare a scuola sempre più bambine e donne, in tutti i paesi sia sviluppati che in via di sviluppo, dare loro un buon livello di istruzione perché dall’istruzione nasce la consapevolezza.

Questo il messaggio forte dell’avvocatessa nigeriana e professoressa universitaria Hauwa Ibrahim al convegno “Liberare le donne dalla violenza”, organizzato dall’Ufficio di informazione in Italia del Parlamento europeo insieme ad ActionAid Italia, al Dipartimento Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei ministri e alla Rappresentanza in Italia della Commissione europea.

«La lotta alla violenza – ha proseguito la Ibrahim – deve essere tra le priorità di oggi, di domani e degli anni a venire. Dobbiamo agire perché nessuna forma di violenza sia più tollerabile. Io sono stata in prima persona una vittima della violenza contro le donne: sono stata data in sposa all’età di 10 anni, poi quasi per caso ho ricevuto un’istruzione, sono diventata avvocato, sono riuscita ad arrivare a insegnare a Harvard e ho lavorato per salvare più di 200 ragazze da Boko Haram.»

E, sull’organizzazione terroristica attiva in Nigeria, la Ibrahim spiega: «Boko Haram è in una condizione di maggiore debolezza in questo momento perché c’è un governo credibile e un Presidente incorruttibile. Questo ci insegna una cosa: che è importante il ruolo del parlamento europeo, che ad esempio nel 2016 ha conferito il premio Sakharov a Nadia Murad e Lamiya Aji – due jazide vittime della schiavitù sessuale dell’Isis,- è importante l’attività che le molte fantastiche Ong svolgono contro la violenza sulle donne in italia e in Europa, ma è altrettanto importante che in paesi come il mio, la Nigeria, abbiamo leader e governi credibili che contrastino le nefandezze di organizzazioni quali Boko Haram».

All’incontro hanno partecipato anche le deputate del Parlamento Europeo Silvia Costa (S&D) ed Eleonora Forenza (Gue/Ngl).

Per Silvia Costa, è necessario «ricostruire un dibattito in cui la donna sia soggetto della politica e non oggetto, perché le donne sono il primo soggetto del cambiamento e solo grazie a un loro maggior coinvolgimento si potrà fare la differenza». L’eurodeputata ha ribadito che tra gli obiettivi più importanti da perseguire a livello europeo c’è la firma e la ratifica – da parte non solo di tutti gli Stati membri Ue, ma dell’Unione europea in quanto tale – della Convenzione di Istanbul, voluta dal Consiglio d’Europa per prevenire e lottare contro tutte le forme di violenza sulle donne. Purtroppo «ancora 14 stati membri non l’hanno firmata», ha sottolineato Costa, da anni impegnata a Bruxelles per la difesa dei diritti delle donne. «La protezione deve essere senza confini e non solo delle cittadine europee ma anche delle migranti e delle profughe – ha spiegato l’europarlamentare precisando che, anche in Italia – è necessario lavorare di più sulla formazione e sulla modalità con la quale applicare le leggi a tutela delle donne».

Nel suo intervento, Eleonora Forenza ha riconosciuto come il tema della violenza sulle donne abbia finalmente una definizione larga e onnicomprensiva, grazie ai grandi progressi fatti sia a livello politico che sociale.

La risposta alla violenza di genere passa anche attraverso progetti europei, come ha spiegato Livia Zoli, Capo Unità Policy e Lobby di ActionAid: «La violenza domestica è un fenomeno diffuso in tutta Europa. L’esperienza pratica ci insegna che molto spesso le donne rimangono in relazioni violente perché non dispongono di sufficiente autonomia economica per provvedere a se stesse e ai propri figli e al contempo che in una situazione di violenza spesso ci sono fattori economici di sopraffazione. Per questo ActionAid guida un consorzio europeo di organizzazioni unite nel progetto WE GO!, realizzato grazie al sostegno finanziario dell’Unione europea, che intende rafforzare i servizi di supporto per le donne vittime di violenza domestica in Europa, con particolare attenzione ai servizi offerti dai centri antiviolenza per favorire l’empowerment economico delle donne».

Simon Ovart, presidente del Comitato Nazionale UN Women Italia, ha ricordato le troppe barriere che le donne devono affrontare quotidianamente: «L’empowerment economico delle donne è necessario per una crescita equa e sostenibile. Molti paesi hanno fatto notevoli progressi, negli anni, grazie a politiche di integrazione e occupazione, ma nonostante questo la disuguaglianza di genere persiste, così come il differenziale salariale. Diversi studi di mercato hanno rivelato che le aziende con un maggior numero di donne in posizione di management hanno prestazioni migliori e una migliore reputazione».

Francesca Brezzi, presidente dell’Osservatorio Studi di Genere dell’università Roma Tre, ha ribadito la necessità di sensibilizzare al problema i figli maschi e di insegnare alle figlie a percepire i segnali precursori della violenza. «In particolare – ha osservato – la rieducazione si mette in pratica attraverso la strategia delle quattro P: promuovere, proteggere, punire e prevenire. È inoltre indispensabile dare voce alle donne vittime e reintegrarle, promuovendo al tempo stesso la riflessione da parte degli uomini».

Per Vittoria Doretti, responsabile Rete Regionale Codice Rosa-Regione Toscana, è necessario «un percorso che aiuti le vittime di tutte le discriminazioni», e occorre chiedersi cosa accade alle donne che hanno subito violenza per comprendere i rischi e i problemi della reintegrazione.

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I sindaci dei comuni di Teulada Daniele Serra e Sant’Anna Arresi Teresa Pintus denunciano il forte e non più sostenibile ritardo nei trasferimenti dallo Stato delle risorse previste dalla legge 104/90 e successive modifiche. Tali disposizioni di legge prevedono per i Comuni oberati da servitù militari dei fondi a ristoro dei disagi e dei vincoli per la presenza dei poligoni e delle esercitazioni. Risorse versate direttamente ai Comuni e da questi utilizzate per la realizzazione di opere pubbliche e politiche sociali a beneficio dell’intera comunità.

In una nota Daniele Serra e Teresa Pintus sottolineano che «gli ultimi versamenti effettuati risalgono ormai al lontano 2012 e riguardavano le annualità 2005-2009, il ritardo accumulato e quindi di 8 annualità per una cifra che ammonta a circa 3 milioni di euro per Teulada e circa 450mila euro per Sant’Anna Arresi. Risorse fresche, importanti e quanto mai utili in un periodo di forte crisi e difficoltà come quello che stiamo attraversando, che consentirebbero l’immediato avvio di opere e cantieri con indubbi benefici anche per l’occupazione».

«La problematica non è nuova e negli anni più volte è stata sollevata dai Sindaci e dalla Regione Sardegna – sottolineano Daniele Serra e Teresa Pintus –, sia attraverso l’invio di documenti ufficiali e delibere di consiglio votate all’unanimità, sia durante incontri a vari livelli, in tutte le sedi possibili. Tutte le richieste indirizzate sono rimaste inascoltate. Oltre al versamento del pregresso e alla puntualità nei pagamenti abbiamo sempre chiesto la corresponsione delle cifre per annualità e non più per quinquennio e il fatto che siano stralciate dai vincoli di bilancio affinché tali risorse siano effettivamente e facilmente programmabili e spendibili per il territorio e per le comunità con tempistiche certe. Ci preme ricordare che la tematica non può essere ritenuta oggetto di negoziazione tra le varie vertenze sulle servitù militari. Essa infatti è già disciplinata da una legge dello Stato e in quanto tale va applicata senza indugio.»

A tale proposito, ritenendo non più rinviabile la conclusione della vicenda, i sindaci di Teulada e di Sant’Anna Arresi chiederanno l’autorevole e pressante intervento della Regione Sardegna e la collaborazione delle altre comunità aventi la medesima problematica, affinché si convochi quanto prima un incontro con il ministro della Difesa per la soluzione della vertenza.

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Mare e Miniere giunge nel 2017 alla sua decima edizione, in occasione della quale è in fase di elaborazione un ricchissimo programma artistico, educativo e naturalistico, il cui obiettivo principale è ridare centralità ai luoghi legati al mare e alla cultura geomineraria del Sulcis Iglesiente, un territorio dalle radici culturali profondissime e dal fascinoso patrimonio storico ed archeologico. Seguendo la collaudata formula delle precedenti edizioni, dall’area sulcitana la rassegna si irradierà in tutta l’isola con concerti ed eventi che toccheranno località di tutta la Sardegna, coinvolgendo le comunità e richiamando per buona parte dell’anno visitatori non solo interessati a consumare il magnifico blu delle acque mediterranee, ma anche a trovare benessere psico-fisico personale e a dedicarsi alla formazione culturale.

Quest’anno sarà Portoscuso ad ospitare, nella splendida cornice della Vecchia Tonnara Su Pranu, l’anteprima dei seminari di canto condotti da Elena Ledda e Simonetta Soro che si terranno dal 16 al 19 marzo 2017. Indirizzato sia a cantanti già formati, sia a quanti desiderano per la prima volta avvicinarsi al mondo della musica popolare, lo stage prevede lezioni frontali nel corso delle quali saranno approfondite le tecniche vocali, partendo dall’apprendimento di brani della tradizione.

Ad impreziosire queste tre giornate di studio, sarà un imperdibile programma di eventi serali che si aprirà il 17 marzo, alle ore 20,00, con il doppio concerto che proporrà canti e musiche del Nord Italia, con il Duo D’Altrocanto composto da Elida Bellon e Giulia del Prete e dell’one man show del talentuoso percussionista Gigi Biolcati, ben noto per essere l’anima ritmica di Banditaliana. Ad aprire la serata sarà il Duo D’Altrocanto.  A seguire il percussionista piemontese presenterà il suo disco di debutto omonimo “Da Spunda”, un disco funambolico suonato esclusivamente da solo, accompagnando la propria voce con una pluralità di percussioni (includenti anche vassoi metallici, damigiane, giocattoli), sintetizzatori, kalimba, piano elettrico, chitarra classica, la “fast-foot” – cassetta di legno suonata a piedi nudi da lui creata – e una chitarra autocostruita con materiali di recupero, percossa da una bacchetta del ristorante cinese. Del tutto uniche le performances di “Body Percussion” e la trasformazione del ritmo del dialetto in una sorta di rap.

Il giorno seguente, il 18 marzo, alle ore 18,30, sarà la volta dei Domo Emigrantes che proporranno “Kolymbetra Musica Mediterranea” viaggio nelle musiche dell’Italia Meridionale che si snoderà dalla Campania al Salento fino a toccare la Sicilia.

Il 19 marzo alle 18,30 il duo composto da Marcello Peghin (Chitarra elettrica, chitarra sint, chitarra 10 corde lives electronics) e Mariano Piras (Oud, saz, serraggia,mandola, ghironda) proporranno la sonorizzazione dal vivo del video Giampiero Dore “Isola dalle vene d’argento”, un suggestivo viaggio in musica e immagini attraverso la Sardegna, una visione poetica e senza una meta precisa, un vagabondare tra suoni, spazi e luoghi. A seguire si terrà lo spettacolo di Danze e Musiche Orientali con la compagnia Noyeleh diretta da Marta Pisano. 

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I Riformatori sardi ancora contro la provincia del Sud Sardegna nel giorno dell’inaugurazione della sede operativa a Cagliari: «Il nuovo servizio – attacca il consigliere regionale Michele Cossa –  sarà dotato di un ufficio protocollo e una minima dotazione di uffici tecnico-amministrativi di primo orientamento alle istanze dell’utenza». Prevedibile, a questo punto, l’attivazione servizi analoghi anche nel Sarcidano, nel Medio Campidano e nel Sarrabus.

«Come dimostrano peraltro le incredibili richieste fatte dallo stesso commissario nel corso di un’imbarazzante audizione nella commissione Autonomia – aggiunge Michele Cossa – la provincia del Sud Sardegna si troverebbe sotto organico, e quindi servono soldi per nuove assunzioni. Follia pura. Anziché incentivi alle aziende vogliono continuare la politica  di sprechi, assistenzialismo e clientelismo che li caratterizza. Un insulto a tutti coloro che si guadagnano il pane tutti i giorni senza chiedere nulla a nessuno, e vengono vessati dal fisco e dall’ottusità della burocrazia. Lo spreco dei soldi dei contribuenti, insomma, non si ferma – conclude Michele Cossa -. Anzi: continua inarrestabile, con la connivenza della Regione.»

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L’associazione “Meglio in due” ritorna alla carica sulla doppia preferenza di genere. «Basta con le promesse per le donne della nostra terra, vogliamo la doppia preferenza di genere nella legge elettorale regionale – dicono Carla Poddana, Elena Secci e Lucia Tidu -. Siamo partite nel mese di agosto 2016 con un’idea, quella di coinvolgere l’intero territorio della Sardegna in una battaglia di democrazia paritaria; il nostro sogno era quello di far entrare con forza nel Consiglio regionale la voce di una terra che chiede la parità di genere, che pretende un meccanismo di riequilibrio che è stato già sperimentato e ha portato ottimi risultati nei comuni sopra i 5.000 abitanti, il nostro obiettivo è quello di portare a casa il risultato».

«Fino a questo momento si tratta di discussioni e di promesse che ancora non hanno portato a fatti concreti. Non ci fermeremo fino ad ottenere il risultato. Abbiamo previsto altre importanti iniziative nei vari territori della Sardegna e siamo pronte a lottare. Vorremmo un 8 marzo diverso, uno nel quale oltre a un simbolo floreale vi fosse anche una doverosa certezza, quella della doppia preferenza di genere nella Legge Elettorale Regionale; lo dobbiamo a noi stesse, a chi ci ha sostenuto in questa battaglia e lo dobbiamo alla nostra Sardegna alla quale non possiamo consegnare ancora una volta una democrazia non paritaria. Questo Consiglio regionale è formato da 56 uomini e 4 donne. Vi sembra che vi sia un problema di equilibrio di genere – concludono Carla Poddana, Elena Secci e Lucia Tidu -? La risposta è Sì, quindi basta promesse, è tempo di agire.»

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Il deputato del Partito democratico Emanuele Cani interviene nuovamente sull’emergenza che investe i malati di sclerosi multipla nel Sulcis Iglesiente.

«La preoccupazione dei pazienti colpiti da sclerosi multipla, espressa nel corso del convegno promosso dall’associazione Amici della vita a Iglesias, sui tagli che riguardano la riabilitazione e fisioterapia non può in alcun modo essere sottovalutata – scrive in una nota Emanuele Cani -. Taglio del servizio è un doloroso colpo alle persone, ricordiamo che il nostro territorio ha la più alta incidenza di questa malattia, costrette a convivere con tutti i problemi che provoca la sclerosi multipla. In questo contesto emerge una necessità, che è quella di andare oltre il semplice calcolo ragionieristico ma che dia una profonda attenzione ai problemi e alle esigenze dei pazienti.»

«L’incontro di Iglesias è un primo passo di un percorso che ritengo debba essere compiuto in maniera seria. Per questo motivo si rende opportuno che sia convocato un incontro con l’assessore regionale della Sanità Luigi Arru e le persone che devono convivere con la sclerosi multipla. Sarebbe il primo passo – conclude Emanuele Cani – di un percorso finalizzato a trovare una soluzione ai disagi provocati da una eventuale riduzione del servizio.»

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E’ stato avviato l’iter per la gara di affidamento del servizio di progettazione esecutiva, coordinamento della sicurezza, direzione e contabilità dei lavori per la realizzazione del “Sito di raccolta nella valle del Rio San Giorgio in Località Casa Massidda”. L’importo complessivo dell’appalto per i servizi di progettazione è pari a €. 1.487.453,32, al netto degli oneri previdenziali ed iva.

«Con questo atto – spiega il sindaco, Emilio Gariazzo – iniziamo a spendere il finanziamento complessivo di € 43.013.422,76 delegato dalla Regione in favore del comune di Iglesias per la realizzazione del sito di raccolta nella valle del Rio San Giorgio. Dopo tante parole e tanti buoni propositi, arrivano i fatti: inizia il percorso virtuoso per la messa in sicurezza e la bonifica del nostro territorio.»

Il progetto verrà illustrato venerdì 10 marzo, alle ore 10.30, in una conferenza stampa in programma al Centro Direzionale.

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E’ stata firmata stamane la convenzione tra l’assessorato regionale della Sanità e Federfarma Sardegna, per la sperimentazione nelle farmacie della Tessera Sanitaria – Carta Nazionale dei Servizi, partita sei mesi fa nella provincia di Cagliari.

Nelle cento farmacie coinvolte sono state attivate 7mila tessere, utili per l’accesso ai servizi telematici sanitari e non solo, per il Fascicolo sanitario elettronico, per la scelta e revoca del medico di medicina generale, valide come codice fiscale, per l’assistenza sanitaria nell’Ue e come certificato di firma digitale.
La sottoscrizione della convenzione Regione-Federfarma consentirà di estendere alle farmacie del territorio regionale l’erogazione del servizio al cittadino, grazie al supporto di personale appositamente formato.
Dopo la provincia di Cagliari, il servizio sarà a regime in quella di Oristano, per poi partire nel Sassarese e, via via, coprire l’intero territorio.

Per i servizi telematici ed il Fascicolo Sanitario Elettronico, la Sardegna è tra le Regioni più all’avanguardia, insieme a Lombardia, Emilia Romagna, Puglia e Toscana.

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I consiglieri regionali Alessandra Zedda e Edoardo Tocco (Forza Italia) ieri hanno organizzato un incontro con le società sportive nella sala convegni dell’hotel Sardegna, per presentare i punti salienti della manovra finanziaria per lo sport sardo, richiamando l’attenzione sul momento di difficoltà.

I due consiglieri regionali di Forza Italia hanno sottolineato che lo sport sardo si trovi con l’acqua alla gola, in presenza di ritardi nell’erogazione dei contributi, rialzo dei costi per le trasferte e taglio dei finanziamenti per l’universo delle società.

«Nel prossimo documento contabile avremo una decurtazione consistente di risorse, con stanziamenti già approvati a favore di una platea più larga per le realtà giovanili – dicono gli esponenti degli azzurri – ma che penalizza notevolmente le squadre che partecipano ai campionati nazionali federali. Siamo consapevoli che in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando occorre rivedere, rimodulare e migliorare i costi delle attività ma per fare questo occorre certezza nell’ammontare dei finanziamenti disponibili e nell’erogazione delle risorse.»

Le società hanno auspicato l’accelerazione delle pratiche per l’assegnazione dei contributi: «Non si può continuare con ritardi inconcepibili, con lo stanziamento dei finanziamenti a stagione ormai in corso – concludono Zedda e Tocco -. Chiederemo all’assessore Dessena di impegnare le risorse per le società sportive entro giugno, per consentire alle squadre di programmare i diversi campionati. Un intervento è fondamentale per agevolare le società nelle trasferte. Molte società sono costrette a rinunciare ai viaggi nella Penisola per la mancanza di risorse. E’ una situazione non accettabile per la galassia dello sport sardo, che rischia di scomparire».

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Alle 18.30 la Dinamo Banco di Sardegna scende in campo, alla Antares di Le Mans, contro il Le Mans Sarthe di coach Alexandre Menard nel match di ritorno del Round of 16 della Champions League. La sfida con i francesi vale il biglietto per la qualificazione al prossimo turno dei playoff. I 16 punti di vantaggio conquistati all’andata non sono un alibi per abbassare la guardia, perché non costituiscono una garanzia assoluta, come insegna il turno precedente, contro il Nymburk, quando Savanovic e compagni sono riusciti a centrare la qualificazione solo nei secondi finali, per un solo punto, dopo aver vinto il match d’andata con 22 punti di margine. Questa sera la squadra di Federico Pasquini, per passare il turno, dovrà giocare la partita perfetta.

Le Mans è una squadra camaleontica e ostica, da affrontare con grande attenzione perché ha nel suo roster tanti giocatori pericolosi. Il più rappresentativo è Mickael Gelabale, draftato nel 2005, lungo atletico e versatile dalla grande esperienza. Giordan Watson è un piccolo, di ruolo e di taglia, dalle grandi potenzialità, con mani veloci e punti rapidi. Tra i giocatori da annoverare sotto un buon profilo atletico troviamo Wilfried Yeguete, ottimo saltatore che dà alla squadra energia e verticalità, eccellente rimbalzista, non un lungo tout court ma un undersize che gioca da 5, e Lahaou Konatè. Nel reparto lunghi hanno Petr Cornelie, buon rimbalzista e tiratore da fuori con mano educata che spesso lavora lontano dal canestro, Mouphtaou Yarou, il giocatore più fisico e muscolare. Occhi puntati, infine, su Olivier Hanlan, classe ‘92, seconda scelta al draft del 2015 dagli Utah Jazz: il classico giocatore che può fare la differenza nella gara secca, vera mina vagante. A chiudere il roster Ryan Pearson, giocatore versatile dalla lunga esperienza, e il veterano Pape Philippe Amagou guardia di esperienza pericoloso dall’arco. Il campo di Le Mans è un campo caldo per i parametri francesi, capace di fare la differenza nei match che contano.

Arbitreranno l’incontro i signori Srdan Dozai, Apostolos Kalpakas e Boris Krejic.