27 November, 2024
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E’ stata inaugurata stamane, a Cagliari, la nuova sede operativa della provincia del Sud Sardegna. Erano presenti l’assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu, l’amministratore straordinario Giorgio Sanna e il sindaco della Città metropolitana Massimo Zedda. La sede, definita un presidio, un punto d’appoggio per gli amministratori dei 107 comuni che ne fanno parte, sarà operativa dopo l’assegnazione del personale che sarà costituito, è stato sottolineato, da dipendenti della Provincia, senza esterni.

L’assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu (ex sindaco di Santadi), ha sottolineato che oggi «prende forma l’assetto organizzativo della sede di una provincia vasta come quella del Sud Sardegna, che comprende punti operativi nel Sulcis, Medio Campidano e Comuni che non sono entrati nella città metropolitana di Cagliari».

«Questa sede è un centro di risposta – ha rimarcato l’amministratore straordinario Giorgio Sanna – un punto di protocollazione e di orientamento per l’utente che chiede anche lo svolgimento di una pratica.»

Le nuove province sono enti di secondo livello e le elezioni si terranno subito dopo le elezioni amministrative. A votare saranno i sindaci che dovranno anche a scegliere quale sarà il capoluogo, in quanto la scelta di Carbonia fatta dall’amministratore straordinario Giorgio Sanna, è temporanea.

Essendo i sindaci chiamati a votare 107, la possibilità concreta è che si venga a determinare una maggioranza per concentrazione geografica ed il capoluogo potrebbe diventare un Comune oggi assolutamente imprevedibile.

La sensazione, inoltre, è che si rischi una situazione di ingovernabilità dell’ente intermedio che si estende dall’estremo sud ovest all’estremo sud est della Sardegna, fino all’Alto Campidano e alla Barbagia più meridionale, un territorio senza alcuna omogeneità e, in molti casi ,con interessi ed esigenze completamente diverse. Probabilmente, quando questa provincia del Sud Sardegna è stata concepita a livello regionale, molti pensavano che avrebbe avuto vita breve, perché il Governo Renzi stava predisponendo la cancellazione di tutte le province italiane, ma l’esito del referendum dello scorso 4 dicembre ha cambiato completamente le carte in tavola ed ora la suddivisione del territorio regionale della Sardegna in una Città metropolitana, Cagliari, e in quattro province, Sassari, Nuoro, Oristano e Sud Sardegna è una scelta definitiva.

Se per Sassari, Nuoro e Oristano poco cambia rispetto al presente ed al passato, il futuro della provincia del Sud Sardegna si prospetta tutto in salita e la stessa esigenza di creare la sede operativa inaugurata oggi, nel capoluogo, come punto d’appoggio per i 107 Comuni, ne è la conferma palese. Senza considerare poi che alcuni Comuni hanno già manifestato la volontà di uscire alla nuova provincia e di ritornare in quella di origine.

Di seguito l’elenco dei 107 comuni della provincia del Sud Sardegna, dal quale emerge chiaramente la vastità del territorio (6.530 kmq, 357.071 abitanti, 54,68 abitanti x kmq) e la sua eterogeneità.

Arbus, Armungia, Ballao, Barrali, Barumini, Buggerru, Burcei, Calasetta, Carbonia, Carloforte, Castiadas, Collinas, Decimoputzu, Dolianova, Domus De Maria, Domusnovas, Donori, Escalaplano, Escolca, Esterzili, Fluminimaggiore, Furtei, Genoni, Genuri, Gergei, Gesico, Gesturi, Giba, Goni, Gonnesa, Gonnosfanadiga, Guamaggiore, Guasila, Guspini, Iglesias, Isili, Las Plassas, Lunamatrona, Mandas, Masainas, Monastir, Muravera, Musei, Narcao, Nuragus, Nurallao, Nuraminis, Nurri, Nuxis, Orroli, Ortacesus, Pabillonis, Pauli Arbarei, Perdaxius, Pimentel, Piscinas, Portoscuso, Sadali, Samassi, Samatzai, San Basilio, San Gavino Monreale, San Giovanni Suergiu, San Nicolò Gerrei, San Sperate, San Vito, Sanluri, Santadi, Sant’Andrea Frius, Sant’Anna Arresi, Sant’Antioco, Sardara, Segariu, Selegas, Senorbì, Serdiana, Serramanna, Serrenti, Serri, Setzu, Seui, Seulo, Siddi, Siliqua, Silius, Siurgus Donigala, Soleminis, Suelli, Teulada, Tratalias, Tuili, Turri, Ussana, Ussaramanna, Vallermosa, Villacidro, Villamar, Villamassargia, Villanova Tulo, Villanovaforru, Villanovafranca, Villaperuccio, Villaputzu, Villasalto, Villasimius, Villasor, Villaspeciosa.

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I dati di produzione totale e pro capite dei rifiuti urbani e di quelli sui rifiuti speciali, verranno pubblicati online nel sito della Regione. Lo ha deciso oggi, con apposita delibera, la Giunta Pigliaru, su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, nel rispetto della normativa nazionale.

La legge n. 221/2015 sulla green economy, infatti, ha posto questo compito in capo all’amministrazione regionale, in modo da consentire all’organo di governo di esercitare un’azione di vigilanza sulla gestione dei rifiuti sul territorio regionale.

«La Sardegna si distingue dalla regioni centro meridionali collocandosi al 7° posto al livello nazionale, affianco alle regioni più virtuose. Cresciamo di anno in anno nella raccolta differenziata, nel riciclo e nella diminuzione complessiva dei rifiuti prodotti. Non solo siamo coerenti alle direttive europee, ma speriamo di anticipare i risultati che l’UE prevede per il 2020» ha spiegato l’assessora Spano, che oggi ha presentato in Giunta anche il 17° Rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani in Sardegna relativo al 2015. Nel documento viene confermato quanto già previsto nella redazione dell’ultimo aggiornamento del Piano regionale dei rifiuti.

I dati evidenziano, in sintesi, la tendenza di un andamento decrescente della produzione dei rifiuti urbani già osservato negli anni precedenti, con un calo significativo dei rifiuti a smaltimento grazie, soprattutto, all’adozione di sistemi di gestione più efficienti anche in alcuni centri interessati da fenomeni turistici importanti.

I sardi hanno conseguito il 56% di raccolta differenziata, a livello regionale. 206 Comuni su 377 hanno superato il 65 per cento e addirittura 47, tra questi ultimi, hanno superato il 75 per cento. Alcuni centri di media dimensione interessati da notevoli flussi turistici, come Orosei e Siniscola, oltrepassano la soglia del’80 per cento. «Segnali positivi e incoraggianti – ha concluso l’assessore Spano – che ci devono ispirare per il miglioramento di altre performance, come quella del tasso di riciclaggio, oggi al 45 per cento, e che la normativa europea fissa al 50 per cento entro il 2020».

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La Giunta regionale ha stanziato due milioni di euro per realizzare una pista ciclabile che collegherà Teulada al porto. La proposta dell’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci, consente di rimodulare un vecchio Pia (Programma Integrato d’Area) risalente al 1996 e mai portato a compimento. Una decisione che, all’interno del sistema turistico culturale della Sardegna, si integra con la pista ciclabile regionale di duemila chilometri che sta prendendo forma con i primi 15 milioni di euro stanziati dalla Giunta e che rientrerà nel circuito ciclabile europeo.
«Il comune di Teulada – ha detto l’assessore Raffaele Paci – ci ha chiesto questa rimodulazione e noi abbiamo molto volentieri deciso di destinare il finanziamento alla pista ciclabile, all’interno di una visione ambientale e turistica fortemente sostenibile e compatibile con lo splendido ambiente in cui viviamo.»
«Con le piste ciclabili – spiega l’assessore della Programmazione – possiamo costruire e valorizzare un prodotto Sardegna legato a sostenibilità, crescita economica delle zone interne e destagionalizzazione, complementare all’offerta che arriva dalle coste e dal mare. C’è una importante domanda in questa direzione, noi stiamo provando a dare risposte adeguate alle esigenze di un mercato sempre più competitivo.»

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Cagliari si prepara ad ospitare la Settimana sociale dei cattolici italiani. In autunno, dal 26 al 29 ottobre, la Fiera di viale Diaz diventerà il quartiere generale di oltre 1200 delegati provenienti da ogni regione per fare il focus sul tema.

«La Settimana sociale è un’opportunità importante di critica, di analisi, di comprensione e proposte per affrontare le problematiche legate al lavoro – ha detto il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda -. Ma sarà anche un’occasione per mettere in risalto la parte più pulita del Paese, capace, com’è, di esprimere, sebbene in maniera carsica, solidarietà, generosità, serietà ed onestà.»

«Ma la grande sfida di oggi – ha sottolineato il primo cittadino stamattina in Municipio durante l’incontro con il comitato organizzatore per la presentazione ufficiale dell’evento – è quella di permettere ai comuni virtuosi, che non hanno dilapidato risorse e che hanno i bilanci in ordine, di essere messi nelle condizioni di poter spendere i propri fondi per intaccare il disagio delle famiglie e dei giovani in particolare.»

«Il comune di Cagliari – ha concluso Massimo Zedda – ha il più basso tasso d’indebitamento in Italia, come istituzione locale. Il totale d’indebitamento di tutti gli enti locali del Paese è pari al 2,5% dell’indebitamento dello Stato. Di questo, il 2% è attribuibile al Comune di Roma, mentre lo 0,5% è ripartito tra tutto il sistema provincie e comuni, a fronte di una spesa del 6% sul totale nazionale. Il Comune di Cagliari ha in cassa 280milioni di euro, 192 come Città Metropolitana. Se fossimo messi nelle condizioni di spendere riusciremo ad alleviare le difficoltà che oggi vivono le famiglie.»

«La Settimana sociale di Cagliari, la numero 48, coinciderà con il 60° anniversario della precedente in Sardegna quando, dal 22 al 29 settembre 1957, furono affrontati gli aspetti umani delle trasformazioni agrarie», ha ricordato l’arcivescovo di Cagliari Arrigo Miglio. Allora, alla guida della diocesi cittadina c’era il vescovo Paolo Botto, sindaco Mario Palomba, mentre alla presidenza della Regione era Giuseppe Brotzu.

«La scelta di affrontare la tematica del lavoro è nata dal fatto che oggi più che mai, il lavoro è un punto fragile e nevralgico della società italiana», ha detto monsignor Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto e presidente del Comitato scientifico e organizzatore della Settimana sociale del prossimo ottobre. «Quest’anno si è decisa come sede Cagliari perché è uno dei territori più significativi dove il tema del lavoro, della difesa dell’ambiente, dell’accoglienza, sono importanti. L’obiettivo è di offrire qualcosa che sia utile a tutto il Paese, alle istituzioni e alla società civile. Indicare un percorso positivo e propositivo anche a livello normativo».

All’incontro di oggi a Palazzo Baccaredda, c’era anche il vicesindaco e assessore Luisa Anna Marras. Hanno invece accompagnato l’arcivescovo, Mauro Magatti, segretario del Comitato organizzatore, e lo staff dell’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro della Cei.

Il presidente Francesco Pigliaru, con gli assessori Caria, Erriu, Mura e Spanu, ha ricevuto oggi a Villa Devoto l’arcivescovo Arrigo Miglio e mons. Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto, assieme al Comitato organizzatore della 48° Settimana Sociale dei Cattolici.
«Questa iniziativa arriva in un momento di straordinaria difficoltà e ci fa piacere poterne ragionare assieme – ha commentato il presidente Pigliaru -. Due sono i problemi cruciali che creano ancora molta ansia e difficoltà di gestione, nelle società occidentali: la globalizzazione e l’evoluzione tecnologica. In tutta Europa si sta riflettendo molto su come affrontare la sfida. Da parte nostra abbiamo fatto investimenti importanti come le politiche di Flexicurity, con sperimentazioni tra le migliori d’Italia». Menzionando una ripresa economica che tarda ad arrivare, Francesco Pigliaru ha poi detto che «dobbiamo essere creativi per individuare interventi di breve periodo e non rinunciare all’idea delle politiche attive».

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Musica tradizionale armena venerdì 10 marzo, alle 21.00, nel Teatro Massimo di Cagliari (via De Magistris) per il nuovo appuntamento con Le Salon de Musique, la rassegna organizzata dall’associazione culturale Suoni & Pause.

Protagonista della serata sarà il duo composto da Aram Ipekdjian (duduk) e Irma Toudjian ( al pianoforte), che proporrà un concerto dal titolo “Komitas”.

Komitas è il nome del musicista più amato dagli armeni, fondatore della moderna musica armena e al tempo stesso personalità a cui si deve la conservazione e la trasmissione di migliaia di canti della memoria popolare.

Nasce in Anatolia, nell’attuale Kütahya, come Soghomon Gevorki Soghomonyan, il 26 settembre 1869. A un anno rimane orfano della madre, a dieci muore anche il padre, così viene cresciuto dalla nonna fino al 1881, anno in cui, grazie alla bellezza del suo canto,  è accolto al seminario di Echmiadzin, scelto tra 20 orfani. In questo modo riesce a portare avanti la propria educazione. Nel 1890 viene ordinato monaco, tre anni più tardi diventa sacerdote. È allora che assume, in onore di un Catholicos e poeta del VII secolo, il nome di Komitas, con il quale verrà conosciuto e ricordato.

Il concerto di venerdì sarà l’occasione per sentire il suono del duduk, uno strumento della tradizione musicale armena che nel 2005 l’Unesco ha inserito nella lista dei Patrimoni orali e immateriali dell’umanità.

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I vini Siddùra continuano a mietere successi in Europa. Il ruolo da protagonista lo conquista questa volta Nùali, il passito di moscato giallo, ultimo nato della cantina di Luogosanto, che si è aggiudicato due ori e un argento in grandi concorsi enologici internazionali. A premiare il vino dolce del brand Siddùra sono stati i giudici del Berliner (oro), Vinalies (oro) e Mundus Vini (argento). Grande riconoscimento internazionale anche per il Tìros 2014, blend di Sangiovese e Cabernet  Sauvignon, che è stato votato nel concorso Mundus Vini 2017 come il miglior vino della categoria con il premio “Best of Show Sardinia”. Il rosso di Siddùra ha portato in Sardegna tre medaglie d’oro ottenute nelle stesse competizioni del Vecchio Continente: Berliner e Mundus Vini si svolgono in Germania, mentre il Vinalies ha luogo in Francia.

«Tutte le medaglie vinte inorgogliscono – dichiara Massimo Ruggero, amministratore delegato di Siddùra – ma sono particolarmente felice per i due ori e un argento conquistati da Nùali, il passito della nostra cantina nato solo qualche mese fa e che già raccoglie consensi da parte di prestigiose giurie internazionali. Anche le nuove medaglie d’oro di Tìros rappresentano un riconoscimento per il nostro lavoro, ma anche una grande vittoria per la Sardegna. Conquistare premi così importanti in Germania e in Francia è un risultato significativo perché ci confrontiamo con un pubblico molto selettivo.»

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Sabato 11 marzo, alle 18.00, nel Museo MAGMMA di Villacidro (nella Casa Santi Anna e Gioacchino, in via San Gavino), sarà inaugurata la personale di Vitaliano Angelini, artista tra i maggiori rappresentanti della Scuola d’arte di Urbino, che nei primi anni Sessanta si stabilì in Sardegna per insegnare disegno.

Inserita nel ciclo “La Sardegna e la scuola di Urbino”, la mostra propone 32 opere realizzate con diverse tecniche (acrilico e collage, acrilici e pastelli a olio, calcografie, acquarelli, litografie) nel periodo che dagli anni ’60 arriva sino ai giorni nostri. Lavori, quelli di Vitaliano Angelini, da cui emerge, scrive il critico Michele Dal Colle nel testo di presentazione dell’esposizione, come si sia davanti a un “poeta-pittore legato intensamente alla sua città (…), tra le punte di diamante di quell’ambito di artisti che ha sviluppato la tradizione urbinate delle arti visive”.

La sua pittura densa e corposa, scrive ancora Dal Colle, «vive della luce che la investe, rivela stati d’animo e passioni difficilmente reprimibili, slanci emotivi considerati come vitali momenti liberatori, come espressione di gioia e di libertà, sa alternare, con equilibrio, l’accendersi della luce ed il cadere delle ombre».

Attualmente presidente degli Incisori urbinati, Vitaliano Angelini è tra le decine di artisti che, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, dalla Scuola di Urbino arrivò nell’isola per colmare la carenza di insegnanti di discipline artistiche, proprio come accadde anche a Dino Marchionni a cui il MAGMMA è dedicato.

La mostra sarà visitabile sino al 16 aprile, dal martedì alla domenica 16.30 alle 18.30.

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Il comune di Milano ha indetto vari concorsi per l’assunzione complessiva di 178 figure professionali. Le figure ricercate sono le seguenti: sei posti di istruttore dei servizi culturali – categoria C – posizione economica 1; diciannove posti di istruttore direttivo dei servizi amministrativi – categoria D – posizione giuridica D1; otto posti di funzionario dei servizi amministrativi – categoria D – posizione giuridica D3; dieci posti di funzionario dei servizi informativi – categoria D – posizione giuridica D3; due posti di conservatore dei beni culturali – categoria D – posizione giuridica D3; quattro posti di avvocato – categoria D – posizione giuridica D3. trentaquattro posti di collaboratore dei servizi amministrativi – categoria B – posizione; tre posti di istruttore direttivo dei servizi culturali – categoria D – posizione giuridica D1; un posto di istruttore direttivo dei servizi amministrativi – area relazioni internazionali – categoria D – posizione giuridica D1; tredici posti di istruttore direttivo dei servizi tecnici – categoria D – posizione giuridica D1; ventisette posti di…

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://www.diariolavoro.it/concorso_comune_milano.html .

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Il fortissimo vento di maestrale che spira su tutta la costa sud occidentale dell’Isola sta provocando grossi disagi ed ha costretto la Delcomar a sospendere le corse tra Carloforte e Portovesme, concentrando tutti i traghetti sulla linea Carloforte – Calasetta che, seppure con qualche disagio, resta praticabile. Le forti raffiche stanno creando problemi anche nei centri abitati.

Resta valido fino alla mezzanotte di oggi l’avviso di condizioni meteorologiche avverse diramato ieri dal Centro funzionale decentrato – Settore Meteo dell’Arpas, per una perturbazione con fronte freddo associato proveniente da Nord Ovest sul Mar ligure, che induce forti gradienti barici superficiali sulla Sardegna e conseguente sostenuta ventilazione al suolo. Le condizioni dinamiche e termodinamiche stanno favorendo, come annunciato, raffiche particolarmente intense e frequenti.

Per tutta la giornata di oggi si prevedono quindi venti dal quadrante nord occidentale, in progressiva rotazione dal quadrante nord orientale, con intensità forte, localmente fino a burrasca e fino a burrasca forte sulle coste del settore settentrionale e sulle coste esposte del settore occidentale.

Su tutta l’Isola le raffiche raggiungono l’intensità di burrasca forte, fino a tempesta nel settore settentrionale, Sulcis Iglesiente, Campidano, coste esposte e rilievi maggiori.

I mari settentrionali e occidentali sono molto mossi, con mareggiate anche forti lungo le coste esposte.

I fenomeni dovrebbero attenuarsi a partire da questa sera.

 

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«L’inaugurazione della sede operativa della “nuova” provincia del Sud Sardegna a Cagliari è un evidente spreco di soldi pubblici, una beffa a danno dei Comuni periferici e una violazione dello statuto della stessa Provincia (articolo 3). In sostanza, l’esempio lampante di quando la politica abdica ai principi su cui si dovrebbe reggere, fallendo clamorosamente.»

Il vicepresidente del Consiglio regionale, Ignazio Locci (Forza Italia) è molto duro nella scelta della sede operativa del nuovo ente intermedio.

«Si tratta di una scelta assurda che rasenta il ridicolo – aggiunge il consigliere regionale di Sant’Antioco -. I motivi sono svariati ed evidenti a tutti, meno che all’assessore Cristiano Erriu e al commissario dell’ente Giorgio Sanna. Individuare la sede a Cagliari, Comune che non rientra tra i molteplici che compongono quella del Sud Sardegna, è l’unica scelta che non si sarebbe dovuta compiere. Forse sarebbe stato più opportuno optare per un Comune di natura periferica, magari proprio tra quelli che intendono recedere (Sarrabus, Gergei e Barbagia di Seulo). Così, invece, sa tanto di ufficio diplomatico di cui, ovviamente, si pagano i costi. Tanto valeva che il Commissario scegliesse il salotto di casa sua.»

«Naturalmente questo ufficio diplomatico della “nuova” Provincia (sulla cui legittimità ci sarebbe tanto da discutere) ha dei costi che probabilmente potranno essere sostenuti quest’anno, visto che l’ente parte dall’anno zero. Ma di sicuro non l’anno prossimo, considerato che il rischio default è dietro l’angolo a causa degli accordi capestro sottoscritti tra Governo e Regione-scendiletto. Se Erriu, quando parlava di razionalizzazione, intendeva questo, allora forse si è spiegato male. Noi siamo certi – conclude Ignazio Locci – che l’operazione sia uno sberleffo a danno dei sardi, di cui l’assessore e la Giunta dovranno rendere conto.»