20 July, 2024
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La prima commissione Autonomia si è riunita questa mattina per discutere della programmazione dei lavori. Nelle prossime settimane il parlamentino si occuperà del DL 416 sul funzionamento del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, la cui istruttoria è stata iniziata diversi mesi fa.

Rimane aperta la discussione su Forestas: «L’approvazione in Consiglio dell’emendamento della Giunta sull’adeguamento degli effetti economici del contratto oggi applicato ai lavoratori non muta di una virgola gli obiettivi a cui questa commissione sta lavorando, su mandato unanime dei presidenti dei gruppi e su impulso della Presidenza del Consiglio, che ha in corso interlocuzioni con la direzione generale dell’Inps – ha detto il presidente Francesco Agus -. L’ente previdenziale, sia chiaro, non ha nessun obbligo formale a fornire al Consiglio una risposta ed è evidente che in assenza di novità spetti alla conferenza dei capigruppo dare un indirizzo chiaro, depositare la proposta di legge oggi all’attenzione della commissione o indicare un’altra soluzione. Personalmente sono convinto riguardo al fatto che le questioni poste all’Inps, tanto quella della presidenza agricola quanto quella sui lavoratori stagionali, siano corrette dal punto di vista tecnico e sia quindi possibile per i presidenti di gruppo in tempi brevi presentare formalmente la proposta di legge e procedere alla sua calendarizzazione».

Il parlamentino ha poi trattato il tema delle Province, con riferimento agli esiti del referendum costituzionale nell’ordinamento sardo, esiti che impongono un ripensamento sul loro ruolo anche con riguardo alla situazione finanziaria, ormai al limite del dissesto: ripetutamente il Consiglio regionale è dovuto intervenire nelle ultime manovre finanziarie per consentire l’approvazione dei bilanci delle Province.

Giuseppe Meloni (Pd) ha chiesto di mettere all’ordine del giorno la proposta di istituire la provincia gallurese cancellata dal referendum ma secondo la commissione è prima necessario un confronto con i gruppi (quantomeno quelli della maggioranza), con la Giunta e con i rappresentanti dei Sindaci. 

E’ stata poi inserita nella programmazione, su proposta di Paolo Zedda (Sdp), la discussione della Pl 300 sulla trasparenza del procedimento delle nomine e delle designazioni di competenza della Regione. L’iter della proposta sarà preceduto da un ciclo di audizioni. Il parlamentino si occuperà anche del demanio marittimo su proposta di Gennaro Fuoco (Sardegna).

Il tema della revisione della legge elettorale, invece, su proposta di Salvatore Demontis (Pd) inizierà dall’esposizione delle proposte presentate sino a ora. Parallelamente verranno portati avanti dei passaggi informali con i gruppi consiliari affinché si esprimano sulle priorità da dare all’iter di revisione.

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Il piano per la tutela e valorizzazione delle zone umide della Sardegna prende ufficialmente il via con la ripartizione territoriale di 20 milioni di euro di fondi Fsc del Patto per la Sardegna. La destinazione del finanziamento è stata approvata dalla Giunta su proposta dell’assessore della Programmazione Raffaele Paci. L’intervento, in sinergia con interventi dell’Assessorato dell’Ambiente già in corso, è una delle politiche speciali all’interno della programmazione territoriale, e la ripartizione dei fondi è stata messa a punto dalla cabina di regia. «Le zone umide sono una grande risorsa della Sardegna e stiamo mettendo in atto una politica complessiva per la loro valorizzazione – dice Raffaele Paci -. Non parliamo solo di tutela ambientale, che pure è prioritaria, ma anche di potenziarne le attività produttive, incentivare la nascita di attività turistiche e sportive, salvaguardare e tutelare la forza lavoro occupata nelle attività economiche e promuovere nuova e qualificata occupazione».

Nel maggio 2016, con la delibera che istituiva il Parco regionale delle zone umide dell’area metropolitana di Cagliari, la Giunta ha individuato nell’Università di Cagliari il soggetto di adeguata esperienza per la predisposizione dello studio di valorizzazione delle zone umide e lagunari della Sardegna. Attraverso lo studio sono stati individuati i territori che saranno prioritariamente oggetto di intervento: Golfo di Oristano; Golfo di Palmas e Mare Interno; Golfo di Cagliari e Costa da Capoterra a Teulada; Ogliastra e VI-VII Sarrabus; Baronie e Gallura; Golfo dell’Asinara e Nurra.

Al Golfo di Oristano (Montiferru, Sinis e Planargia; Costa del Sinis-Terra dei Giganti; Terralbese e Linas; Fenici) vanno 6 milioni; al Golfo di Palmas e Mare Interno (Arcipelago del Sulcis, Sulcis) 2 milioni; a Golfo di Cagliari e costa da Capoterra a Teulada (Nora e Bithia, Città metropolitana) 4 milioni; a Ogliastra e VI-VII Sarrabus (Nord Ogliastra, Ogliastra e Valle del Pardu; Sarrabus) 2 milioni; a Baronie e Gallura (Monte Acuto e Riviera di Gallura; Montalbo) 2 milioni; infine, 4 milioni sono destinati a Golfo dell’Asinara e Nurra (Rete metropolitana nord Sardegna).

«Investiamo sulla capacità di ridurre le pressioni sulle risorse naturali, tutelare coste e paesaggio rurale, contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici e orientare l’economia in un’ottica di sostenibilità economica, ambientale e sociale. I principi ispiratori della strategia regionale – conclude Raffaele Paci – sono quelli di integrazione, tutela, gestione e valorizzazione dei beni comuni, in questo caso quelli ambientali, in tutte le altre politiche attraverso un uso più efficiente delle risorse e una politica di prevenzione più che di risanamento.»

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E’ in programma domenica 3 dicembre, dalle ore 9.30 alle ore 13.30 e dalle ore 15.00 alle ore 19.30, nel Centro culturale di via Cattaneo, a Iglesias, il convegno-giornata di studi “PACE, LAVORO, SVILUPPO ri-costruire il presente, ri-pensare il futuro”.
Ripensare il futuro del Sulcis-Iglesiente per promuoverne l’uscita dalla drammatica crisi economica e morale in cui un modello di sviluppo tanto consumistico quanto competitivo e violento lo ha gettato; questo l’obiettivo del convegno organizzato ad Iglesias dal “Comitato Riconversione Rwm per la pace ed il lavoro sostenibile”.

25 organizzazioni della società civile coinvolte nella preparazione, 14 relatori, 3 moderatori, una decina di esperti di diritto, etica, sindacato, nonviolenza attiva, imprenditorialità ecosostenibile; questi i numeri, evidentemente significativi, del primo evento culturale organizzato dal giovanissimo Comitato, costituito solo nel maggio scorso.

 – E’ possibile progettare e perseguire una riconversione della struttura economica del territorio che non si basi né sull’industria bellica locale (con le sue nefaste conseguenze in giro per il mondo e particolarmente in Yemen) né sulle grandi industrie energivore ed inquinanti che da decenni ne condizionano lo sviluppo?

– E’ possibile iniziare a pensare il territorio come la casa comune da lasciare in eredità ai nostri figli, anziché trattarlo come lo scaffale di un supermercato da saccheggiare come se non ci fosse un domani?

– E’ possibile guardare ai paesi extraeuropei come altre case in cui vivono persone simili a noi, con sentimenti, desideri di sviluppo, valori da preservare e non essere complici di chi li vuole dissanguare e lasciare senza risorse e senza speranze?

– Da dove iniziare per esplorare nuove strade, dare nuove risposte al giusto bisogno di occupazione, promuovere i valori della solidarietà umana, della responsabilità ambientale, della sostenibilità?

Sono queste le domande alle quali cercherà di offrire spunti per una risposta collettiva il convegno di Iglesias, con un fitto programma ricco di interazioni positive e propositive.

Semplici cittadini, lavoratori dell’industria e degli altri settori produttivi, politici, sindacalisti, uomini di chiesa e di partito, imprenditori e intellettuali, tutti sono invitati a partecipare ed a contribuire alla ricerca di soluzioni alternative alla drammatica situazione attuale. Insieme è possibile.

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La Consulta Ambiente e Territorio della Sardegna si schiera ancora al fianco del soprintendente ai Beni Culturali Fausto Martino.

«Questa volta la colpa ascrittagli da parte del sindaco di Cagliari – si legge in una nota della Consulta – è di aver censurato i lavori di manutenzione effettuati dal Comune sulla Torre dell’Elefante, e manifestato l’intento di valutare la congruità di un ponteggio messo in opera con un ancoraggio alla torre. Cosa impensabile in tempi di ponteggi leggeri e autoportanti. Martino dovrà valutare i danni: ben 50 fori di trapano segnano infatti la facciata: una ferita inferta a un monumento di immenso valore architettonico e storico, uno dei simboli della città, la cui importanza travalica l’ambito regionale. È sorprendente la minimizzazione del presunto danno da parte di esperti, non tutti competenti nella materia del restauro, sicuri che un paramento murario antico valga quanto una superficie per il tiro a segno.

La Consulta Ambiente e Territorio della Sardegna ritiene inevitabile e doveroso l’intervento del Soprintendente, il quale fa solo quanto è parte dei suoi compiti istituzionali. Quando gli interventi sono svolti con criteri dubbi e il danno è palese, un Sovrintendente ha il dovere di intervenire nell’interesse pubblico. La Legge italiana ha istituito, come organismi deputati a tale superiore funzione per terzietà e competenza, proprio le Soprintendenze ai Beni culturali. Fortunatamente esse si esprimono sui principi della Tutela e non in base ad opportunità contingenti della politica.»

«Il patrimonio culturale e ambientale del Paese vive nel flusso delle generazioni ed appartiene alle comunità grazie alla Costituzione. Esso può sopravvivere agli interventi umani solo attraverso un monitoraggio tecnico eseguito con gli adeguati strumenti  culturali. La tutela, operata mediante controlli, non è mai vincolo ostruzionistico, ma garanzia di salvaguardia della ricchezza materiale e immateriale dei nostri monumenti, luoghi, territorio. È interesse di ciascuno – conclude la Consulta Ambiente e Territorio della Sardegna – stare dalla parte di chi presidia tali valori impedendo che si disperdano.»

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violenza sulle donne

Un pieghevole, in formato tascabile, dedicato alle donne vittime o a rischio di violenza, che raccoglie tutti i numeri di pubblica utilità, dal numero verde nazionale 1522, attivo 7/24, ai “centri antiviolenza della Sardegna” e ancora ai “centri di ascolto per gli uomini maltrattanti”, da distribuire capillarmente nelle strutture pubbliche e private ad alta concentrazione di pubblico e utenza (ospedali, tribunali, scuole, uffici pubblici ecc.).

È l’iniziativa della Commissione regionale pari opportunità, sotto l’egida dell’assessorato dell’Igiene e sanità e dell’assistenza sociale, su progetto grafico della DG Comunicazione della Presidenza della Regione Sardegna, perché quando si parla di violenza “prevenzione” è la parola d’ordine, ma pone la necessità di sapere a chi rivolgersi in caso di emergenza o in situazioni di allarme e pericolo, avendo a portata di mano i numeri utili.

«La violenza sulle donne è un fatto di estrema gravità – sottolinea la presidente della Commissione regionale pari opportunità Gabriella Murgia – che colpisce la salute delle donne e mina inesorabilmente l’equilibrio psicofisico dei figli, di intere famiglie, della collettività. Il pieghevole si inserisce tra le azioni positive di informazione e di sensibilizzazione che abbiamo voluto realizzare proprio a novembre, il mese di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne.»

La Direzione generale delle politiche sociali finanzia annualmente i centri e le case ai sensi della L.R. 7 agosto 2007, n. 8 “Norme per l’istituzione di centri antiviolenza e case di accoglienza per le donne vittima di violenza”. La Giunta regionale, con delibera n. 52/40, ha esitato in questi giorni le linee guida per l’annualità 2017.

«Il messaggio rivolto alle donne è chiaro: le istituzioni sono presenti, anche attraverso delle organizzazioni riconosciute per legge, supportate da staff di psicoterapeuti, medici, educatori, che lavorano alacremente per offrire ascolto e risolvere situazioni talvolta drammatiche, attraverso azioni di protezione e accoglienza per le madri e i loro figli. Il gratuito patrocinio è uno strumento validissimo garantito dallo Stato, che oltre ad aumentare l’accesso alla giustizia per reati di abuso sessuale, stalking e maltrattamenti familiari, favorisce l’emersione dei fenomeni spesso consumati in solitudine ed abbandono. I centri di ascolto uomini maltrattanti, attraverso l’auto responsabilizzazione degli autori di violenza nelle relazioni affettive, promuovono percorsi di recupero con buone prospettive di reinserimento nelle famiglie di appartenenza. Il prossimo obiettivo – conclude Gabriella Murgia – è l’istituzione dell’Osservatorio regionale sulla violenza di genere. La modifica è stata inserita nella L.R. n. 8 del 2007. Dobbiamo fare sistema e unire gli sforzi attraverso protocolli e modalità operative condivise tra i centri antiviolenza, i servizi sociali, le forze dell’ordine e le associazioni che operano nei settori della prevenzione, contrasto e sicurezza contro la violenza femminile.»

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Fine settimana a Monserrato al MoMoTI per Il Grande Teatro dei Piccoli, alla sua quindicesima edizione fino al 24 dicembre. Sabato 2 e domenica 3 dicembre alle 17.00, nel teatro in via 31 marzo 1943 n. 20, è di scena l’attore e burattinaio di Ravenna Vladimiro Strinati nello spettacolo “Nicola e il mare”

Scritta da Strinati con Danilo Conti, che ne firma la regia, e Antonella Piroli, la pièce attinge dalla suggestione e dalla riscrittura di fiabe come ColaPesce, Il Sale. Il tema è quello del rapporto con la natura, con la genesi dell’esistenza, con le fiabe e i miti popolari che ci propongono uomini che conoscono il valore degli elementi. Il linguaggio scenico scelto è quello della presenza di un attore che agisce con oggetti e figure per costruire scene musicali nelle quali il testo, rarefatto, è affidato al discorso diretto tra i personaggi. 

Sabato 16 e domenica 17 dicembre la stagione per famiglie targata Is Mascareddas fa un’ultima tappa a Cagliari al Teatro Massimo con lo spettacolo “Uno, due, tre…”: una semplice storia di colori, proposta dalla compagnia di Ravenna Drammatico Vegetale, che pare ricavata da un quadro di Piet Mondrian, per attori e animazioni con oggetti e immagini. Un affresco a tre dimensioni raccontato da due attori di poche, anzi pochissime parole,  ideato da Pietro Fenati, in scena con Elvira Mascanzoni. 

Le battute conclusive della stagione teatrale sono in programma a Monserrato, al MoMoTI, sabato 23 e domenica 24 dicembre con i padroni di casa nello spettacolo di narrazione con pupazzi e oggetti “Doni” (in sostituzione della piéce “Giacomina e il popolo di legno” annunciata in precedenza). In scena la burattinaia Donatella Pau.

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Prosegue con successo, a Sant’Antioco, l’attività del servizio InformaLavoro “Ci Siamo!”, uno sportello a disposizione dei cittadini che fornisce informazioni e supporto necessari per cogliere e costruire nuove opportunità di lavoro. Attivato dall’assessorato dei Servizi sociali e delle Politiche giovanili nel marzo del 2016 e gestito dalla Cooperativa sociale onlus “Millepiedi”, riceve settimanalmente una media di 20 ragazzi e ad oggi conta 275 giovani seguiti passo dopo passo in percorsi specifici, con un’età tendenzialmente superiore ai 30 anni, residenti nel Comune di Sant’Antioco e di cui una piccola percentuale proveniente da Carbonia, Calasetta e San Giovanni Suergiu. In riferimento all’età, si sottolinea che nell’ultimo anno il 50% circa dei nuovi accessi è rappresentato da giovani, per la fascia 15-30 anni, che si rivolgono al Servizio per avere indicazioni sulla ricerca attiva di occasioni lavorative, di formazione e per la stesura del Cv europass.

Il servizio “Ci Siamo!” offre un ampio ventaglio di opportunità: dal supporto nella ricerca di lavoro/tirocinio/formazione, ad un vero e proprio sostegno attraverso un percorso orientativo finalizzato ad aumentare la propria consapevolezza rispetto ai punti di forza e alle potenzialità che permettono di scegliere e agire in maniera attiva per un inserimento o reinserimento nel mercato del lavoro. Ma non solo: lo sportello opera anche in qualità di orientamento nella costruzione di iniziative imprenditoriali, supportando gli utenti nella valutazione dell’idea progettuale e nell’eventuale ricerca di possibili forme di finanziamento. Accanto all’InformaLavoro si colloca il Centro Eurodesk, che integra l’InformaLavoro attraverso la diffusione di informazioni attendibili e costantemente aggiornate su iniziative e programmi dell’Unione Europea destinati alla mobilità transazionale di giovani e adulti. Dal momento dell’apertura ad oggi, il Centro Eurodesk ha anche permesso a 5 giovani di spostarsi in Europa per formazione, lavoro ed esperienze alla pari. Oltre all’attività di sportello, il Centro organizza anche diverse iniziative a tema (l’”APERIEUROPA”, progetto “Primi passi .. in Europa”, Adesione alla Campagna Nazionale di Time to move 2017, etc.).

«E’ un servizio al quale teniamo molto, funziona bene ed è guardato con interesse anche da altri Comuni del territorio quale esempio di buona prassi – commenta l’assessore delle Politiche sociali Eleonora Spiga– crediamo sia utilissimo ai giovani e, in generale, a chiunque desideri supporto e sostegno per essere inserito o reinserito nel mercato del lavoro. Ma può essere utile anche per i ragazzi che non hanno le idee chiare su quale percorso intraprendere a conclusione del ciclo di studi di secondo grado.» 

Lo sportello è aperto al pubblico il martedì e il giovedì dalle 10.00 alle 12.30 e il mercoledì dalle 15.00 alle 17.00 nella sede dell’assessorato dei Servizi sociali e delle Politiche giovanili, in via Risorgimento 37, a Sant’Antioco.

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Dovranno attendere sino al 3 gennaio i 45 lavoratori ex Ati Ifras ancora da assumere all’interno di Igea. 

Quello stesso giorno, infatti, l’agenzia formativa convenzionata comincerà l’attività di formazione. Nel frattempo, va avanti il percorso per il reimpiego dei 490 lavoratori dell’Area Parco Geominerario: complessivamente sono ormai definite in modo certo le posizioni di 189 lavoratori, mentre per altri 151 devono essere ancora completate anche con i progetti di enti locali e pubblici. 

E’ quanto emerso dall’ultimo incontro tenutosi ieri sera tra la Regione e i sindacati, sulla vertenza che si protrae da più di un anno.

I lavoratori che portano avanti dai primi di ottobre i due presidi sul tetto del Duomo di Sassari e sotto i portici del palazzo della Regione, però, non smobilitano in attesa del prossimo incontro del tavolo partenariale convocato, sempre dall’assessore degli Affari generali, Filippo Spanu, per il 20 dicembre.

Dopo il pressing dei lavoratori del presidio, intanto, il comune di Sassari ha presentato cinque progetti per l’inserimento lavorativo di 46 persone per le quali saranno avviate le procedure finalizzate all’assunzione. L’Aspal e l’assessorato degli Enti locali hanno istruito i piani finanziari ed i cronoprogrammi di alcuni degli Enti firmatari dell’accordo procedimentale. 

Sono 88 le assunzioni in programma, mentre il Parco Monte Arci non ha sottoscritto l’accordo e ha comunicato l’intenzione di riproporre un progetto ridimensionato. Un avviso dell’assessorato del Lavoro, con scadenza il prossimo 22 dicembre, servirà a tutelare il personale anche assunto a tempo determinato, collaboratori e consulenti a contratto del bacino ex Ati Ifras, mentre 111 lavoratori hanno sinora sottoscritto gli atti transattivi.

«Purtroppo, dal mese di marzo 2017, quando si era parlato per la prima volta delle assunzioni a oggi con la scadenza, al 31 dicembre, della Naspi da 400 euro per diversi lavoratori, possiamo affermare che la Regione non ha rispettato i tempi – dice Simone Testoni, dirigente sindacale dell’Ugl – a parte una quarantina di assunzioni già incamerate tutte le altre sono per ora solo sulla carta. Bisogna accelerare le procedure e la Regione non deve scaricare le responsabilità sui sindacati.»

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L’Associazione Sportiva Dilettantistica Asso Sulcis Onlus Carbonia, in collaborazione con la FISDIR (Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettiva Relazionale) e con il patrocinio ed il contributo economico dell’Amministrazione comunale, ha organizzato per domenica 10 dicembre l’8ª Coppa di Nuoto Città di Carbonia.

Si tratta di una manifestazione di nuoto a carattere regionale, riservata alle persone con disabilità.

Il campo di gara sarà la piscina comunale di Carbonia, dalle ore 9.30 alle 12.30.
«Siamo orgogliosi di sostenere un’iniziativa meritoria come l’8ª Coppa di Nuoto Città di Carbonia, che dà l’opportunità alle persone con disabilità di partecipare a competizioni fra pari, favorendone nel contempo l’inclusione sociale, l’integrazione e l’aggregazione», ha detto l’assessore dello Sport Valerio Piria.

 

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La Sulcispes ha iniziato con una vittoria il girone di ritorno del campionato di serie D. I biancoblu si sono imposti nettamente sull’Elmas con il punteggio di 74 a 55 (primo tempo 36 a 33). Avanti di una sola lunghezza nel primo quarto, 15 a 14, la Sulcispes ha incrementato il vantaggio in tutti i quarti successivi, chiusi sempre in vantaggio: 21 a 19, 18 a 7 e 20 a 15. E’ stata una partita piacevole, giocata con la giusta intensità.

«Abbiamo giocato un buon match, anche se spesso pecchiamo in continuità nel gioco di squadra con diverse leggerezze evitabili, sia in attacco che in difesa – ha commentato a fine match il coach Paolo Massidda -, negli ultimi due quarti siamo stati più incisivi e, infatti, i parziali parlano chiaro. Castiglia e Aralossi fermi ai box sono assenze che pesano sulle manovre di gioco, ed avendo una panchina abbastanza corta bisogna stringere i denti».

«Domenica giocheremo a Serramanna e non sarà semplice, poiché troveremo una squadra che, dopo la sconfitta pesante dell’andata, ci darà sicuramente del filo da torcere. Vogliamo aggiudicarci l’incontro – ha concluso Paolo Massidda -, in maniera tale da mantenere inalterato il margine che abbiamo in classifica sulle inseguitrici, fondamentale per arrivare fra le prime quattro.»

Sulcispes – Elmas 74 a 55.

Parziali: 15 a 14, 21 a 19, 18 a 7, 20 a 15.

Sulcispes: Casula 21, Cera, Rasset 20, Pintus 4, Castiglia, Cavassa 8, Basciu, Ingrande, Tosadori 13, Peloso 6, Era 2. All.: Paolo Massidda.

Basket Elmas: Bruni 2, Sanna 4, Calandra 17, Manai 10, Maresca 16, Proietti, Orrù 4, Piga 2, Del Rio. All: Alessio Orani.