26 November, 2024
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Al via la collaborazione tra Regione Sardegna e Rai Sardegna, per la valorizzazione della cultura e della lingua sarda. La programmazione radiofonica e televisiva della sede Rai Sardegna inizierà il 6 marzo. Al momento la programmazione televisiva è in fase di definizione, mentre quella radiofonica ha un palinsesto programmato sino alla prossima stagione estiva.
«La firma della convenzione tra Rai e Regione, che risale al 19 dicembre scorso, è un risultato importante che abbiamo perseguito a lungo – ha detto l’assessore della Cultura Claudia Firino durante la conferenza stampa di questa mattina in assessorato –. Avevamo bisogno che nel contratto fossero riconosciuti aspetti importanti per la Sardegna, come l’uso della lingua sarda in tv e la presenza della Rai in maniera articolata nel territorio isolano.» Claudia Firino ha inoltre messo in evidenza il permanere di una normativa discriminatoria nei confronti della lingua sarda, per sanare la quale c’è l’impegno della Regione.
«Siamo però delusi – ha proseguito l’assessore regionale della Cultura – per il mancato riconoscimento a livello nazionale della minoranza linguistica del sardo. Le norme nazionali della Rai tutelano alcune lingue minoritarie e altre no: tra le escluse c’è la nostra. Il mio auspicio e il mio impegno forte va in questa direzione: vogliamo che nella convenzione Stato – Rai, che sarà firmata a breve, il sardo venga riconosciuto al pari delle altre lingue minoritarie. E’ arrivato il momento – ha concluso Claudia Firino – di dotarci di strumenti trasparenti che consentano non solo di accedere alle risorse, ma che disciplinino e tutelino questo patrimonio culturale.»

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E’ stata firmata ieri, a Villa Devoto, la convenzione tra Regione e Banco di Sardegna che rende subito operativi gli aiuti per i prestiti di conduzione agraria a tasso agevolato destinati alle piccole e medie imprese agricole operanti nel settore della produzione primaria e della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, approvato dalla Giunta nello scorso mese di novembre.
Il documento, siglato tra il presidente della Regione e assessore dell’Agricoltura ad interim Francesco Pigliaru e il direttore generale del Banco di Sardegna Giuseppe Cuccurese, infatti, permetterà la rapida erogazione da parte dell’agenzia regionale ARGEA dei contributi sugli interessi dei prestiti agrari d’esercizio o conduzione per il sostegno alle spese che l’imprenditore agricolo o l’allevatore sopporta o anticipa nella gestione dell’azienda.

«Quello di oggi – dice Francesco Pigliaru – è un altro tassello importante nella nostra politica a favore dell’accesso al credito per le piccole e medie imprese agricole: sono 2,5 milioni di euro che mettiamo per abbattere gli interessi ed è un aiuto importante perché permetterà alle aziende di avere liquidità ad un tasso molto agevolato. Non è ovviamente la soluzione di tutto, ma è un altro pezzo di quello che possiamo fare per aiutare in questo momento difficile chi oggi lavora in campagna, soprattutto nelle imprese più piccole che sono la maggioranza del tessuto produttivo agricolo, e permettergli di guardare con più fiducia al futuro.»

«In questi mesi – aggiunge Giuseppe Cuccurese – abbiamo lavorato per coprire tutta la gamma delle esigenze delle imprese agricole e facilitare l’accesso al credito degli imprenditori agricoli. Di questo intervento sui prestiti di conduzione beneficeranno soprattutto i piccoli imprenditori, perché col contributo in conto interessi i prestiti avranno un costo vicino a zero. È interesse di tutti aiutare le piccole aziende perché in Sardegna rappresentano l’ossatura del settore primario: con lo sforzo di tutti e interventi di sistema come questo stiamo andando nella giusta direzione.»
2,5 milioni per finanziare fino a 2000 domande. Dopo la delibera della Giunta regionale dello scorso 25 novembre, che destinava 2,5 milioni di euro ancora giacenti presso ISMEA (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) e il decreto del 14 febbraio che ha stabilito le disposizioni necessarie per attuare l’intervento, la convenzione è l’ultimo passaggio formale per la piena e immediata operatività dell’intervento. Secondo le previsioni, potranno essere finanziate tra le 1.400 e le 2.000 domande, con l’attivazione di prestiti che mediamente ammonteranno tra i 30 e i 50mila euro.

Gli aiuti, in regime de minimis, verranno concessi in conto interessi per operazioni di credito di durata fino a 12 mesi. Agevoleranno, tra le altre cose, l’acquisto di sementi e concimi, mangimi, antiparassitari, carburanti, il pagamento di prestazione e salari, gli affitti e le rate assicurative ed è destinato alle PMI, condotte da imprenditori agricoli con sede operativa in Sardegna. L’importo dell’operazione di credito non potrà essere inferiore a 5mila euro per azienda. In ogni caso, l’intervento regionale, così come previsto dalla normativa comunitaria, non potrà eccedere l’importo complessivo degli aiuti “de minimis” di 15mila euro, concessi a un’impresa nell’arco di tre esercizi finanziari.
ARGEA gestirà le domande. Le domande possono essere presentate ai servizi territoriali di ARGEA, che istruirà le richieste di contributo mediante procedimento a sportello e determinerà il possesso dei requisiti e l’eventuale importo massimo dell’agevolazione. Il provvedimento di ammissibilità verrà poi trasmesso da ARGEA all’azienda e all’istituto di credito convenzionato, che poi provvederà ad avviare l’iter per l’apertura della linea di credito.

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Hanno ritirato ieri gli scuolabus l’Unione dei Comuni del Guilcer (Abbasanta, Aidomaggiore, Boroneddu, Ghilarza, Norbello, Paulilatino, Sedilo, Soddì, Tadasuni), l’Unione dei Comuni del Barigadu (Ardauli, Bidonì, Busachi, Fordongianus, Neoneli, Nughedu Santa Vittoria, Samugheo, Sorradile, Ula Tirso), Comune di Loculi e Onifai. Fanno parte della fornitura dei 42 mezzi acquistati dalla Regione per i Comuni, e del totale dei 36 bus attualmente consegnati. I restanti 6 mezzi saranno collaudati e giungeranno a breve a destinazione per il trasporto degli studenti.

«E’ la più importante azione di rinnovo del parco autobus destinati al trasporto scolastico degli ultimi trent’anni nella nostra Regione – ha detto durante la consegna di 7 scuolabus ai sindaci e dirigenti scolastici è l’assessore della Pubblica Istruzione Claudia Firino -. Un impegno preso con le nostre comunità, soprattutto quelle delle aree interne, già nei primi mesi di mandato per il diritto allo studio di tutti i ragazzi, disabili compresi in quanto i mezzi sono tutti accessibili. In queste settimane portiamo finalmente a compimento il progetto di una scuola di qualità anche per ciò che concerne la parte dei servizi. Negli ultimi due anni abbiamo infatti incrementato le risorse destinate al trasporto scolastico gestito dai Comuni, stabilendo per la prima volta criteri chiari e trasparenti per l’accesso alle risorse.»

«Diamo in consegna oggi sette scuolabus a due Unioni dei Comuni e due Municipi che hanno scelto di collaborare per gestire i servizi di supporto ai loro studenti. Tre esempi del messaggio che abbiamo sempre voluto trasmettere ai territori della nostra isola, specie quelli più in difficoltà: una scuola di qualità, il diritto allo studio di studentesse e studenti, che si rafforza quando i centri lavorano insieme con la capacità di pensarsi comunità, oltre i propri confini. Con l’acquisto di questi mezzi non consideriamo certamente concluso il lavoro: abbiamo, infatti ,presentato un progetto su fondi premiali del Miur pari a oltre tre milioni – ha concluso Claudia Firino -, per finanziare l’acquisto di ulteriori scuolabus.»

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Da oggi è possibile attivare la domiciliazione bancaria per il pagamento della bolletta attraverso lo sportello o attraverso il contact center Abbanoa. Un nuovo servizio che va incontro alle esigenze del cliente, reso più “snello” da Abbanoa proprio con l’intento di facilitare tutte le operazioni commerciali e renderle sempre più accessibili e fruibili.

La domiciliazione bancaria delle bollette è prima di tutto facile: da oggi è possibile attivare il servizio di addebito della bolletta sul conto direttamente direttamente allo sportello oppure chiamando il call center Abbanoa al numero gratuito di assistenza clienti 800 062 692 (e inviando via email la documentazione); è conveniente: se si sta attivando una nuova fornitura e contestualmente si sceglie la domiciliazione bancaria come metodo di pagamento, non si deve versare il deposito cauzionale. Se invece il cliente ha già pagato il deposito e ha consumi annui minori di 500 mc (180 mc l’anno è il consumo medio di una famiglia), Abbanoa restituisce l’importo; è comoda: le scadenze non sono più un problema; è, infine, sicura: il cliente ha 8 settimane di tempo dall’addebito sul conto per avere indietro i soldi della bolletta: 8 settimane di tempo per esercitare la facoltà di rimborso attraverso la tua banca.

«I servizi a km zero (direttamente da casa) si arricchiscono di una importante novità. Consentire l’accesso alla domiciliazione bancaria garantendo un servizio disponibile direttamente allo sportello, via mail o telefonicamente (e non più solo ed esclusivamente recandosi presso la propria banca), rappresenta la volontà dell’azienda di accelerare sui servizi fruibili online e in real team. Il tutto senza mai perdere di vista quello che per Abbanoa è un punto fermo: il cliente, sempre al centro», ha detto l’Amministratore Unico Alessandro Ramazzotti.

Ancora più nello specifico, con la domiciliazione bancaria è possibile addebitare l’importo da pagare, alla data di scadenza della bolletta, sul proprio conto corrente bancario. Rimane la possibilità di controllare regolarmente i consumi attraverso la bolletta cartacea (o in formato pdf allegata alla fattura elettronica per le pubbliche amministrazioni), che continuerà a essere inviata prima della scadenza. Non solo: in caso di anomalie il cliente ha 8 settimane di tempo per chiedere indietro i soldi della bolletta (sarà poi la banca a riaccreditarli).

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Da anni si parla di bonifiche, per restituire il territorio che per decenni ha ospitato gli impianti del polo industriale e minerario, ma fino ad oggi passi in avanti ne sono stati compiuti decisamente pochi, anche dopo gli interventi effettuati nell’ambito del Piano di disinquinamento approvato un quarto di secolo fa. Nei giorni scorsi sono arrivate buone notizie, da Roma, che inducono ad un moderato ottimismo sull’avvio di un serio piano di bonifiche in Sardegna. La conferenza di servizi convocata dal ministero dell’Ambiente sul programma di messa in sicurezza e risanamento della falda acquifera dell’area industriale di Portovesme, infatti, ha avuto un esito positivo.

Il progetto incorpora le azioni già in atto da parte delle aziende all’interno delle aree degli stabilimenti e nel perimetro del bacino dei fanghi rossi e viene esteso alle aree esterne, in particolare all’area a valle prossima al mare. I costi di investimento e di gestione saranno sostenuti dalle imprese sulla base del principio “chi inquina paga” e alla Regione è stato delegato il lavoro di coordinamento in merito.

«Il lavoro di messa in sicurezza del territorio è lungo e impegnativo ma abbiamo raggiunto un altro risultato importante, frutto di una concreta cooperazione fra Assessorato, Provincia, ministero dell’Ambiente e le altre Amministrazioni – dichiara l’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano -. Voglio sottolineare la grande professionalità dei funzionari pubblici che hanno definito il programma e lo hanno portato all’approvazione. I programmi di bonifica sono infatti compatibili con le attività industriali e dimostrano la reale attenzione posta sia al tema dell’ambiente che del lavoro e della produzione.»

Ha espresso grande soddisfazione anche il coordinatore del Piano Sulcis Tore Cherchi, il quale ha sottolineato che «si tratta di un notevole passo in avanti nel risanamento ambientale dell’area industriale. Insieme con i programmi già in atto per la bonifica dei suoli, le cui modalità di attuazione nel futuro impediranno la infiltrazione del sottosuolo la decisione sulle falde completa la strategia in atto».

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Grande festa in maschera questo pomeriggio, martedì grasso, a Portoscuso, organizzata dall’Istituto Comprensivo V. Angius e dalle associazioni culturali e di volontariato, sponsorizzata dall’Amministrazione comunale che si è fatta carico della pubblicizzazione dell’evento ed ha messo a disposizione della Scuola secondaria di I grado e della Scuola primaria di Paringianu, i locali della Tonnara Su Pranu e della Sala Corpus, e la merenda con zeppole, chiacchiere e bibite, con distribuzione nelle location e in Piazza Giovanni XXIII a cura dell’associazione Sa Fabbrica.

Il traffico verrà regolamentato dagli uomini della Polizia locale, con chiusura al traffico delle strade interessate alla manifestazione che avrà inizio alle 14.30 e dovrebbe concludersi all’imbrunire, intorno alle 19.00.

 

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E’ stato sottoscritto a Roma da Confartigianato Alimentazione, Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil, il nuovo contratto nazionale di lavoro per le imprese dell’alimentazione-panificazione.

Il nuovo contratto verrà applicato ai dipendenti delle imprese artigiane, delle imprese non artigiane che occupano fino a 15 dipendenti del settore alimentare, e ai dipendenti delle imprese della panificazione fino a 249 dipendenti. In Sardegna interessa circa 1.500 imprese e più di 4mila lavoratori dipendenti.

«Il nuovo contratto – commenta Stefano Mameli, segretario regionale di Confartigianato Imprese Sardegna – fa un significativo passo in avanti nella direzione di consentire alle imprese del settore il migliore collocamento delle risorse umane e di rispondere di più e meglio alle nuove esigenze dei consumatori. Inoltre consente di rappresentare di più e meglio la straordinaria varietà delle imprese italiane del settore alimentare, da quelle tradizionali fino alle attività più specifiche.»

Nel rinnovo viene estesa l’applicabilità del contratto alle imprese che svolgono somministrazione di pasti e bevande in attività di ristorazione, vale a dire i pubblici esercizi quali ristoranti, bar, tavole calde, ecc.

Per quanto riguarda la parte economica, è stato definito un aumento salariale medio pari a 55 euro per i dipendenti delle imprese alimentari artigiane. L’accordo fornisce alle imprese alimentari artigiane e alle piccole e medie imprese del settore, strumenti contrattuali innovativi, in primis introducendo una nuova tipologia di contratto di lavoro finalizzata al reinserimento lavorativo di alcune specifiche categorie di persone: disoccupati o lavoratori in sospensione di lavoro, coloro che non abbiano conseguito un titolo di studio di istruzione secondaria superiore, persone prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi potranno accedere ad un contratto che ne potenzia l’occupabilità. L’accordo di rinnovo ribadisce quanto sia importante che le imprese del settore aderiscano agli Enti Bilaterali dell’Artigianato, in Sardegna l’EBAS (Ente Bilaterale dell’Artigianato della Sardegna), anche alla luce della più recente normativa che affida a questi enti l’erogazione degli ammortizzatori sociali in caso di crisi aziendale.

«Quella dell’alimentazione – sottolinea il segretario di Confartigianato – è un’attività che necessita di creatività gusto, competenza che non sono assimilabili alla routine dei precotti e che non è diversa in quanto a spirito ed a capacità di innovazione a quella dei maestri pasticceri. In Sardegna il settore è in crescita è oggi si rinnovano le relazioni industriali, si rilanciano bilateralità e formazione, consolidando nel contempo la parte salariale; in tema di mercato del lavoro si sperimenta poi il contratto di reinserimento a favore di categorie svantaggiate.»

In ogni caso – conclude Mameli – è un grande risultato un rinnovo di spessore e di prospettiva che assicura un importante passo in avanti per le tante imprese sarde e loro dipendenti alimentare.»

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Dopo la manifestazione dello scorso 1° febbraio (alla quale si riferisce la fotografia allegata) e i successivi interventi fatti da Governo e Regione per cercare di dare le prime risposte alle legittime rivendicazioni del mondo agricolo, i problemi del settore agro-pastorale sardo sono ancora al centro del dibattito politico, anche all’interno della stessa coalizione di maggioranza di centrosinistra in Consiglio regionale.

A prendere posizione sullo slittamento di sei mesi nell’apertura dei bandi regionali riservati a giovani agricoltori che ha danneggiato decine di candidati che, a causa del rinvio, hanno superato i limiti di età e hanno visto sfumare la possibilità di accedere agli aiuti, con richiesta di chiarimenti al riguardo e dell’adozione dei dovuti rimedi, è il Gruppo consiliare del Partito dei Sardi, con un’interrogazione in Consiglio regionale, diretta al presidente Francesco Pigliaru, nella sua qualità di assessore ad interim all’Agricoltura e riforma agropastorale.

«In sostanza – sottolinea del gruppo del Pds in una nota -, i bandi per l’annualità 2016 “Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020 – Sottomisura 6.1 – Aiuti all’avviamento di imprese per i giovani agricoltori – Pacchetto giovani” e “Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020 – Sottomisura 6.1 – Aiuti all’avviamento di imprese per i giovani agricoltori modalità semplice” sono stati pubblicati il 18 luglio 2016, e prevedevano come finestra utile per la presentazione delle domande il periodo compreso tra il 15 settembre 2016 e il 16 gennaio 2017, in conformità a quanto stabilito con le direttive approvate con il decreto dell’assessore dell’Agricoltura e Riforma agro-pastorale n. 1632/34 del 14 luglio 2016. Secondo quanto indicato nei bandi, è considerato giovane agricoltore una persona che abbia un’età non superiore a quaranta anni al momento della presentazione della domanda, che possieda adeguate qualifiche e competenze professionali, che si insedi per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo dell’azienda. Pertanto, si annovera tra le condizioni di ammissibilità relative al beneficiario il possesso di un’età compresa tra diciotto anni compiuti e quarantuno anni non ancora compiuti al momento della presentazione della domanda.»

«Facendo affidamento alle modalità e ai tempi pubblicati nel luglio 2016 – prosegue la nota del gruppo del Pds -, diversi futuri imprenditori sulla soglia dei 41 anni hanno avviato tutte le procedure necessarie per la presentazione delle domande: alcuni hanno perfino  proceduto all’iscrizione nel Registro delle Imprese della Camera di Commercio, aperto la partita IVA, stipulato e registrato contratti di affitto, pagato acconti ai tecnici, presentato progetti al SUAP, proprio per acquisire e soddisfare gli ulteriori requisiti e condizioni previsti la partecipazione al bando.

Purtroppo, per loro con un decreto del 13 settembre 2016, l’assessore all’Agricoltura e Riforma agropastorale ha stabilito la sospensione dell’apertura dei bandi, in vista del recepimento di una serie di modifiche al Programma di Sviluppo Rurale, con la rassicurazione che, in ogni caso, i bandi sarebbero stati riavviati non oltre il 21 ottobre 2016. In seguito si sono succedute ulteriori proroghe, revoche e modifiche, fino ad arrivare all’ultimo decreto assessoriale del 20 febbraio scorso, con il quale è stato deciso  che la presentazione delle domande di partecipazione ai bandi possa avvenire nel periodo compreso tra il 15 marzo 2017 ed il 14 aprile 2017.

Intanto, in questi sei mesi di limbo, diversi imprenditori interessati alle procedure, hanno superato i limiti di età stabiliti in origine dai bandi e si sono visti sbarrare la porta verso quegli aiuti che avrebbero consentito loro di avviare un’impresa agricola.»

Per questi motivi i consiglieri del Gruppo del PdS, Gianfranco Congiu, Augusto Cherchi, Roberto Desini, Piermario Manca e Alessandro Unali, con l’interrogazione presentata ieri in Consiglio regionale, chiedono:

a) le ragioni per le quali, dall’originaria pubblicazione, avvenuta il 18 luglio dello scorso anno, si è dovuto attendere il Decreto n. 395/DecA/8 del 20 febbraio 2017 per riaprire i bandi della sottomisura 6.1 e del “pacchetto giovani” per l’annualità 2016, con lo slittamento di ben sei mesi del termine iniziale di partecipazione, dal 15 settembre 2016 al 15 marzo 2017;

b) le misure di tutela che intenda apprestare per i soggetti che, originariamente in possesso del requisito anagrafico prescritto per la partecipazione ai suddetti bandi, per effetto dagli innumerevoli atti di sospensione, revoca e modifica che hanno interessato i bandi in questione rischiano di veder svanire definitivamente la possibilità di accedere ai benefici ivi previsti e risultano irragionevolmente e illegittimamente pregiudicati per aver posto in essere una serie di azioni finalizzate ad acquisire e soddisfare i restanti requisiti e condizioni prescritti dai bandi stessi.

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L’Amministrazione comunale ha ricevuto diverse richieste di verifica di incremento della disponibilità di sosta nei rioni interessati dai lavori di adeguamento delle sezioni stradali (annualità 2015 e 2016), per le vie: Tirso, Bacu Abis, Caput Acquas, Tanas, Sardegna, Marche (da via Cagliari a via Piolanas), Puglie, Piolanas, Coghinas, Curiel, Veneto, Anglona, D’Annunzio, Abruzzi, Tripoli, Barbagia, Sella, Roux e Millelire.

Tali lavori hanno contribuito al perseguimento di diversi obiettivi, tra i quali uno dei più significativi, è aver implementato i percorsi pedonali pienamente fruibili anche da parte di persone diversamente abili, anziani, bambini e passeggini; nel fare ciò si sono persi un certo numero di parcheggi pubblici, mentre per prassi consolidata su tali vie il parcheggio veniva effettuato caoticamente su marciapiede.

Il tracciamento della segnaletica di sosta ha seguito, nelle vie interessate da tali lavori, il criterio di lasciare libero il passaggio alle auto in corrispondenza dei cancelli, presupponendo che ciascuno di essi conducesse ad aree di soste private, correttamente ubicate nei cortili. È però possibile che, cercando di tutelare tali aree private, siano andati persi alcuni parcheggi su strada che potevano essere lasciati nella disponibilità della collettività.

Premesso che il luogo più idoneo alla sosta privata sotto casa siano i cortili e non la pubblica via, è comunque intenzione dell’Amministrazione comunale recuperare il maggior numero possibile di stalli di sosta su strada, destinando a parcheggio, lungo tali vie, tutte le aree che di fatto non svolgono funzione di accesso carrabile alle aree di sosta private.

A tal fine, per poter rendere operative le fasi di tracciamento di (eventuali) stalli di sosta aggiuntivi su strada, si invitano i residenti in tali vie a presentare domanda di autorizzazione/regolarizzazione al passo carrabile, entro il 31/03/2017; la procedura si concluderà, previa autorizzazione/regolarizzazione da parte degli uffici, con l’affissione del cartello a carico di chi presenta la domanda.

La modulistica è reperibile sul sito istituzionale del comune di Carbonia: http://www.comune.carbonia.ci.it/urbiportal/content/it_IT/6600.html

La mancata presentazione di domanda di passo carrabile entro il 31/03/2017 equivale a implicita attestazione di non necessità dello stesso e, di conseguenza, il comune di Carbonia procederà al tracciamento di stalli di sosta aggiuntivi anche su tali aree.

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«I tagli senza una governance per le specialità sanitarie sono inconcepibili». Edoardo Tocco, consigliere regionale di Forza Italia, vicepresidente della commissione sanità, attacca la maggioranza di centrosinistra, sottolineando che «senza questo quadro e con le incertezze legate alla qualità delle prestazioni, è impossibile affrontare la politica dei tagli ai servizi come sta avvenendo nell’arcipelago de La Maddalena e in molte realtà periferiche della Sardegna, con diversi presidi ospedalieri che rischiano di essere privati dei servizi essenziali».

«Sarebbe necessario adottare sistemi di ricezione delle richieste di assistenza primaria nelle 24 ore, finalizzati ad assicurare la continuità delle cure e ad intercettare prioritariamente la domanda a bassa intensità centralizzando almeno su base provinciale le chiamate al servizio di continuità assistenziale condividendo con il sistema di Emergenza-urgenza le tecnologie e integrando i sistemi – aggiunge Edoardo Tocco -. L’azienda di emergenza urgenza è ancora ferma al palo, è inconcepibile pensare alle sforbiciate all’interno delle strutture territoriali senza un servizio avanzato di elisoccorso.»

Sulla questione dei farmaci, Edoardo Tocco conclude sostenendo che «l’obiettivo dovrebbe essere quello di facilitare la vita sia ai pazienti che ai professionisti, con un polo logistico che possa rappresentare una sorta di centro acquisti dei farmaci, incentivando così la tracciabilità dei medicinali e senza privare dei servizi i cittadini».