26 November, 2024
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Si avvicina l’appuntamento con la tradizionale Sfilata di Carnevale per le vie di Carbonia che si terrà domenica 26 febbraio 2017, con partenza da Piazza Ciusa, alle ore 15.00. Anche le premiazioni si terranno in Piazza Roma.

L’animazione sarà curata da “Il Centro Rinasce”.

Per l’occasione, ingresso con biglietto ridotto in tutti i musei di Carbonia: Museo del Carbone e Museo dei Paleoambienti Sulcitani PAS (presso la Grande Miniera di Serbariu), Parco Archeologico di Monte Sirai e Museo Archeologico Villa Sulcis.

C’è ancora tempo, sino al 24 febbraio, per le iscrizioni: tutti coloro che volessero partecipare sono invitati a presentare la domanda. Al momento sono previsti almeno una decina tra carri e gruppi.

Per informazioni, per il ritiro e la consegna dei moduli di iscrizione, gli interessati possono recarsi presso:

– l’Ufficio Cultura, Spettacolo e Turismo, Torre Civica 3° piano, in piazza Roma, dal lunedì al venerdì, dalle ore 10.00 alle 12.00 e il martedì e il giovedì anche nel pomeriggio dalle ore 16.00 alle 18.00. Telefono: 0781.694416-417. E-mail: aderiu@comune.carbonia.ci.it; aloberto@comune.carbonia.ci.it

I moduli possono essere scaricati anche dal sito www.comune.carbonia.ci.it, nella sezione Servizi Comunali – Servizio Cultura, Spettacolo e Turismo.

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Tirrenia e Moby saranno protagoniste di Transpotec, il Salone dei Trasporti e della Logistica che si tiene presso il quartiere fieristico di Verona da oggi al 25 febbraio.

La manifestazione, la più importante del settore in Italia, è pensata per offrire prodotti, soluzioni e risposte concrete per tutti gli operatori del settore: gruppi armatoriali, autotrasportatori, aziende della logistica integrata, grande distribuzione, corrieri. Un’imperdibile occasione utile a confrontarsi e discutere a 360 gradi con i tanti attori della filiera del trasporto, un’opportunità per incontrare i protagonisti del settore merci anche a livello internazionale e, perché no, una spinta ad aprirsi a nuovi mercati.

Tirrenia e Moby presenteranno alle migliaia di visitatori che popoleranno Veronafiere la propria offerta di prodotti, servizi e soluzioni studiate per le esigenze degli operatori del settore. Le due Compagnie del Gruppo Onorato Armatori si presentano forti di un network di rotte per l’Italia, Corsica, Francia e Malta, e una varietà di soluzioni pensate per gli autotrasportatori.

Non a caso negli ultimi mesi l’offerta è ulteriormente aumentata con l’avvio a novembre della nuova rotta Genova-Livorno-Catania-Malta, che si conferma strategica per gli autotrasportatori, in sinergia con le rotte storiche di Tirrenia in Sicilia, come la Ravenna-Brindisi-Catania, la Napoli-Palermo e la Cagliari-Palermo. Novità che ha contribuito al positivo inizio d’anno, dove il traffico merci rotabile ha registrato in Sicilia un + 20% nel solo mese di gennaio.

Un successo nato anche in virtù di un’oculata scelta dei partner. Tirrenia e Moby si avvalgono infatti del prezioso contributo di FAI Service, cooperativa che da più di 30 anni eroga servizi di prima qualità nel settore dell’autotrasporto. Una realtà in grado di offrire sempre nuove idee e prodotti innovativi ai propri soci.

Ecco tutti i collegamenti offerti dalle Compagnie del Gruppo Onorato Armatori: 

Partenze per la Sardegna (Moby-Tirrenia): Genova-Olbia; Genova-Arbatax; Livorno-Olbia; Piombino-Olbia; Civitavecchia-Cagliari; Civitavecchia-Arbatax; Civitavecchia-Olbia; Genova-Porto Torres; Napoli-Cagliari; Palermo-Cagliari; Bonifacio-Santa Teresa di Gallura.

Partenze per la Sicilia (Tirrenia): Cagliari-Palermo; Napoli-Palermo.

Partenze per la Corsica (Moby): Livorno-Bastia; Genova-Bastia; Nizza-Bastia; Santa Teresa di Gallura-Bonifacio.

Partenze per l’isola d’Elba e Arcipelago Toscano (Moby-Toremar): Piombino-Portoferraio; Piombino-Cavo; Piombino-Rio Marina; Livorno-Capraia; Livorno-Gorgona; Gorgona-Capraia; Piombino-Pianosa; Rio Marina-Pianosa; Porto S. Stefano-Giglio; Porto S. Stefano-Giannutri; Cavo-Portoferraio.

Collegamenti con le Isole Tremiti (Tirrenia): Termoli-Tremiti.

Collegamenti solo merci (Tirrenia): Ravenna-Brindisi-Catania; Cagliari-Livorno; Genova-Cagliari; Genova-Livorno-Catania-Malta.

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L’incendio della “Bibliocabina”, reinventata dall’associazione Trevessu di Iglesias vicino al Mercato Civico, ha convinto studenti e insegnanti dell’IPIA “Ferraris” a organizzare un FLASH MOB dal titolo “MARATONA DI LETTURA”, venerdì 24 febbraio, dalle ore 9,00 fino alle 13,30, per sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza della lettura e dei libri.

L’appuntamento per tutti è davanti al mercato. Gli organizzatori si augurano che, con la collaborazione della popolazione, la maratona di lettura prosegua per tutta la giornata. Perciò invitiamo le scuole della città, le associazioni, i singoli abitanti, a raggiungerci presso la “Bibliocabina” per dare la propria adesione e, tutti insieme, un segnale di reazione civile.

I consiglieri comunali del gruppo Cas@ Iglesias, riguardo il danneggiamento della “bibliocabina“, intanto, hanno presentato un esposto alla Polizia di Stato, con la quale chiedono che vengano acquisiti i filmati registrati dalle telecamere di proprietà del comune di Iglesias (compatibilmente con il tempo di durata delle registrazioni che verranno automaticamente cancellate il prossimo sabato 25 febbraio 2017), posizionate in corrispondenza degli angoli del civico mercato e direzionate sull’area prospiciente la via Gramsci, tra le ore 21.00 di sabato 18 febbraio e le ore 7.00 della domenica 19 febbraio. Chiedono inoltre che vengano svolti gli opportuni accertamenti, valutando gli eventuali profili di illiceità penale degli stessi e, nel caso, di individuare i possibili responsabili e procedere nei loro confronti.

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Venerdì 17 marzo alle 16, l’auditorium dell’Osservatorio Astronomico di Cagliari – via della Scienza n. 5, località Cuccuru Angius, Selargius – ospita le selezioni di “Famelab”, la competizione dedicata a quanti amano la scienza. La partecipazione è libera: occorre essere maggiorenni e non aver compiuto quarantuno anni al 30 aprile 2017. Per iscriversi si deve accedere al link https://goo.gl/PpFpQe .

I partecipanti devono raccontare in tre minuti la propria passione per i temi della scienza a una giuria tecnica formata da esperti e rappresentanti del mondo scientifico e della comunicazione. “FameLab” approda per la prima volta a Cagliari. Con un obiettivo: contribuire alla ricerca di nuovi talenti in Sardegna. L’iniziativa è curata da Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn – sezione di Cagliari) e Istituto nazionale di astrofisica (Osservatorio astronomico di Cagliari (Inaf-Oac) – in collaborazione con l’Università del capoluogo e l’associazione Laboratorio scienza. Un pool di enti di pregio, credito e statura internazionale, impegnati da quest’anno in questo speciale progetto di divulgazione scientifica.

L’evento nasce nel 2005 dal Cheltenham Science Festival, che si tiene nel Regno Unito e viene promosso in venticinque nazioni. “FameLab” arriva in Italia nel 2012 grazie all’organizzazione “Psiquadro-Perugia Science Fest”. L’idea è di far uscire la scienza dalle aule e renderla divertente, incoraggiando giovani ricercatori, studenti universitari e professionisti del settore, a condividere il loro interesse davanti a telecamere e pubblico. A seguire, le valutazioni della giuria. Oltre al coinvolgimento degli specialisti di Cagliari, “FameLab” Italia apre le selezioni anche ad Ancona, Catania, L’Aquila, Modena, Napoli, Padova, Perugia, Torino e Trieste. Da ciascuna città verranno selezionati due finalisti che parteciperanno alla “FameLab Masterclass”, workshop di formazione in comunicazione della scienza.

Alla finale internazionale del concorso prenderà parte il vincitore italiano che si confronterà con gli altri concorrenti provenienti da ogni parte del mondo. La gara si svolgerà a giugno, a Cheltenham in Inghilterra.

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Dopo oltre due anni di discussioni e aspri confronti in Consiglio regionale, la Giunta Pigliaru ha fatto sua la mozione presentata il 27 maggio 2014 dal Partito dei Sardi e ha approvato ieri una delibera ad hoc con cui dà il via libera alla costituzione dell’Organismo pagatore regionale in agricoltura. Un passo che libera la Regione Sardegna e il mondo dal giogo dell’Agea (l’Agenzia nazionale per le erogazioni in agricoltura), la cui gestione ha da sempre rappresentato un limite per lo sviluppo delle imprese agricole sarde, spesso penalizzate da ingiustificabili iniquità e ritardi nell’erogazione dei contributi comunitari e delle comunicazioni amministrative.

L’inquadramento dell’Organismo pagatore all’interno dell’Argea consentirà agli agricoltori sardi di vedersi pagare i contributi comunitari direttamente dall’Agenzia regionale, saltando l’accidentato percorso amministrativo che finora, passando per Roma, è stato caratterizzato da intollerabili lungaggini burocratiche.

Il Partito dei Sardi, in una nota, esprime soddisfazione per il risultato raggiunto che premia una battaglia partita da lontano: «La nostra mozione, presentata in Consiglio regionale nel maggio del 2014, ha dovuto superare sia le resistenze dettate da una vecchia concezione della politica regionale, sempre succube e mai propositiva, sia l’ostilità di un apparato burocratico fossilizzato a “su connottu”», commenta il consigliere regionale del PdS, Piermario Manca. «Ora che la Giunta regionale ha avviato la costituzione dell’Organismo pagatore sardo, l’erogazione dei contributi comunitari sarà gestita in loco evitando inutili ritardi e incomprensioni tra i vari organismi che attualmente governano questi processi – aggiunge Piermario Manca -. Da sempre sosteniamo che l’Agea nazionale si distingua per una gestione dei contributi comunitari iniqua, caratterizzata da penalizzazioni mai comunicate e ritardi che molte volte hanno superato l’anno».

E la battaglia non è ancora conclusa: «Non ci consolano le dichiarazioni del ministro Martina, che pochi giorni fa ha assicurato l’arrivo, entro febbraio, di 100 milioni di euro di contributi per gli agricoltori sardi – sottolinea Piermario Manca -. Ci saremmo aspettati un “mea culpa” da parte del ministro per il ritardo nell’erogazione di quei contributi, e non la rassicurazione sul pagamento di aiuti finanziari dovuti e in massima parte erogati dalla comunità europea – continua il consigliere regionale -. Il percorso per la costituzione dell’Organismo pagatore non è finito, perché dopo il via libera della Giunta, con l’inquadramento all’interno dell’agenzia Argea, sarà necessario seguire l’iter per il riconoscimento dello stesso Organismo sardo a livello ministeriale. Noi siamo convinti che non ci saranno ulteriori ostacoli, ma a tal proposito vigileremo affinché sia rispettato il cronoprogramma elaborato dall’Argea e si possa arrivare, già dal prossimo anno, ai pagamenti in loco senza passare per Roma».

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Il Consiglio regionale ha respinto (20 sì, 32 no) la mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore dell’Ambiente Donatella Spano.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con la mozione n° 285 (Pittalis e più) sulla sfiducia all’assessore dell’Ambiente Donatella Spano, ai sensi dell’art. 118 del regolamento.

Il presidente ha dato la parola al primo firmatario della mozione, il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, per illustrarne il contenuto.

Pietro Pittalis, dopo aver rivolto un augurio di bentornato al presidente Pigliaru, è entrato nel merito della mozione citando un messaggio, carico di disagio, inviato dal sindaco di Fonni nel pieno dell’ondata di maltempo, che faceva riferimento fra l’altro a mezzi spazzaneve fermi a Cagliari, mezzi Anas parcheggiati nei pressi di una casa cantoniera, un mezzo dei Vigili del Fuoco preso d’assalto dai pastori disperati. «Quelle del sindaco di Fonni – ha sostenuto Pittalis – sono le stesse parole di tanti Sindaci della Sardegna che sono stati abbandonati a se stessi, senza risorse e senza mezzi, addirittura additati come capri espiatori, e a volte trattati senza nemmeno il dovuto riguardo». «La mozione quindi – ha aggiunto – riporta all’attenzione del Consiglio e dell’opinione pubblica quanto accaduto in quelle settimane e la Regione non può continuare a nascondere la verità di disservizi e ritardi sui quali non può cadere il silenzio; spero perciò che l’assessore eviti la solita autodifesa e che la maggioranza non si presti ad una difesa d’ufficio, perché non possiamo dimenticare quanto accaduto soprattutto per evitare che i fatti di allora si ripetono». «Noi riteniamo – ha detto il capogruppo di Forza Italia – che le strutture della Regione siano inadeguate per ruoli, funzioni e capacità gestionale; i fatti sono incutibili e tutti abbiamo avvertito che la Giunta e l’assessore non hanno trovato di meglio che scaricare colpe e responsabilità senza una parola di autocritica, ricordiamo tutti l’imbarazzo sulla comunicazione relativa alle strade transitabili, poi ritrattata, e le immagini grottesche dell’assessore e del vice presidente della Regione nelle centrali operative della protezione civile». «Le nostre critiche alla struttura di vertice – ha detto Pietro Pittalis – sono oggettive perché non si è mostrato in grado di fronteggiare le situazioni più difficili, ed ha anzi ignorato forti elementi di preoccupazione come quelli espressi dal comandante della forestale che, il 13 gennaio scorso, comunicava che per tutto l’inverno non si potevano utilizzare i mezzi perché privi delle zavorre e quindi devono restare fermi». «Insomma – ha concluso Pietro Pittalis – il governo regionale è apparso distinto e distante dal mondo reale; noi non vogliamo che ai disastri naturali seguano i disastri sociali e siamo convinti che non bisogna dichiarare guerra alla natura ma alle istituzioni che non si dimostrano responsabili; l’unica strada percorribile, per noi, è quella delle dimissioni dell’assessore per manifesta incapacità».

Per i Riformatori sardi il consigliere Michele Cossa, dopo aver espresso le sue felicitazioni per la guarigione del presidente Pigliaru, ha parlato di un «problema gigantesco per le implicazioni che ha sulla vita delle persone e dei beni pubblici e privati della nostra Regione, perché siamo convinti che un sistema di protezione civile degno di questo nome deve garantire sicurezza di persone e cose uscendo dalla logica dell’adempimento e del trasferimento del cerino, come abbiamo visto dal 18 gennaio in poi». Michele Cossa ha poi criticato «gli allerta meteo incomprensibili, gli amministratori locali messi sulla graticola dall’assessore dell’Ambiente come ultimo anello della catena, quello più debole, quello che resta con il cerino in mano». «Inoltre – ha aggiunto – è mancata chiarezza delle comunicazioni, nei manuali operativi che bisognerebbe leggere per capire come mai l’allerta gialla riversi la responsabilità della sua corretta interpretazione sui Sindaci». «Oggi – ha concluso – servono scelte diverse e di qui nasce la mozione».

Il consigliere Luigi Crisponi, sempre dei Riformatori, si è associato agli auguri al presidente Pigliaru, osservando sulla mozione che «è inutile riprendere a recitare il rosario dell’inadeguatezza della macchina della protezione civile». «Piuttosto – ha sostenuto – quello della protezione civile è un problema che, come altri, viene da lontano; mi riferisco al dibattito del 29 settembre in Consiglio con cui si censurò la campagna antincendi su cui era emerso un problema serio per la mobilitazione dell’apparato difforme sul piano temporale da quanto indicato dal governo regionale, con la conseguenza che restarono scoperti i mesi di ottobre e novembre». «Ebbene – ha sintetizzato – da quegli errori non si è imparato nulla, anzi assistiamo ancora ad una grave disorganizzazione ed al profondo scollamento fra Regione e amministrazioni comunali; alcuni esempi di questa realtà sono la mancanza di comunicazione fra la protezione civile di Oliena, che ha comunicato cessazione dell’attività e il Sindaco manco lo sapeva, alla scuola del corpo forestale per la formazione degli operatori di cui non si sa più nulla».

Il consigliere Giuseppe Fasolino, di Forza Italia, dopo gli auguri al presidente Pigliaru, ha parlato di una «situazione veramente delicata che dovrebbe spingere l’assessore a porsi tre domande, nello spirito di una la mozione che non personalizza ma chiede attenzione su un problema di grandissima importanza che tocca da vicino la vita delle popolazioni: se il sistema di protezione civile è stato in grado di gestire le emergenze, se il sistema di allerta funziona, se l’organizzazione dei nuclei di intervento è efficiente». Secondo Fasolino «bisogna ripartire daccapo partendo dalla certezza che non si può scaricare tutto sui Sindaci, perché molte cose non vanno e bisogna correggerle, partendo per esempio dagli avvisi che richiedono presenze h24 ma nessuno ne copre i costi, o dall’impossibilità per i Sindaci di comprare perfino un gruppo elettrogeno, pur avendo i soldi in cassa».

Ancora per Forza Italia, il consigliere Ignazio Locci ha dichiarato che «non è con piani dei Comuni né con rapporto migliore con il vertice regionale della protezione civile che si possono cambiare le cose che non vanno, è invece la catena di comando delle responsabilità (anche penali) riversate sui Sindaci che va profondamente riformata, altro che stare attenti alle carte ed alle comunicazioni formali». I Sardi, secondo Locci, «percepiscono che la protezione civile sarda non è all’altezza in tutte le sue componenti e, sotto questo profilo, bisogna avere il coraggio di non tenere in disparte le Forze Armate che in questi anni hanno dimostrato di essere l’unica istituzione pubblica di stare sul campo con efficienza e professionalità; ed è sbagliato che in Sardegna non ci sia un rapporto stabile con gli enti militari che sarebbe un grande valore aggiunto per la comunità regionale uscendo dal rivendicazionismo su entrate e servitù».

Roberto Desini, del Partito dei Sardi, ha rivolto in apertura un bentornato al presidente Pigliaru e, quanto alla mozione, l’ha definita «fuori luogo nei tempi e nei contenuti e lo dico al di là delle difese d’ufficio e sulla base dell’esperienza di Sindaco quando ho potuto verificare il significato della presenza dell’assessore e e del direttore della protezione civile; per queste ragioni non ci sto ad assistere alla deriva populista del discredito delle istituzioni e del qualunquismo». «Sulla base dei numeri che spesso non raccontano quantità e qualità del lavoro della protezione civile – ha aggiunto Desini – bisogna riconoscere che nevicate come quella che si è abbattuta sulla Sardegna non si verificavano dal ‘56 ed erano prevedibili solo in parte; lo stesso sito del Comune di New York riportava l’eccezionalità dell’ondata di maltempo, con la cancellazione di ben 3000 voli ma non c’era nessuna mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco». Va ricordato invece, ha continuato il consigliere, «che la Regione sarda è stata l’ultima Regione a istituire il centro regionale di protezione civile, il 1° gennaio 2015, mentre doveva nascere dal 2004; questa Giunta ha fatto quanto doveva, fermo restando che si può sempre migliorare ma senza gettare la croce sulla istituzioni, confrontiamoci piuttosto sulle cose concrete e pensiamo al bene comune».

Stefano Tunis, esponente di Forza Italia, ha detto che «qui nessuno sta cercando di addossare all’assessore colpe che non ha, il punto centrale è che bisogna superare l’interpretazione burocratica della protezione civile, con le montagne di carte che nascondono qualunque dimensione umana, con i Sindaci che hanno avuto sulle loro spalle un livello di responsabilità enorme senza nessuno strumento per affrontarle, con i cittadini che hanno vissuto la paura di non potersi sentire sicuri nemmeno all’interno della propria casa». «In questo periodo – ha detto poi Tunis – si sta facendo il rimpasto, un contesto in cui non ci si può nascondere dietro atti amministrativi, mentre sarebbe molto più utile una seria autocritica sull’approccio immateriale ad una settore delicatissimo come la protezione civile; per svolgere un ruolo ci vogliono attitudini e non solo conoscenze scientifiche e non è possibile che ci si sia resi conto dell’inadeguatezza del sistema regionale di fronte alle circostanze».

Il consigliere di Sel Francesco Agus, dopo aver rivolto un augurio di bentornato al presidente Pigliaru, ha annunciato il voto contrario alla mozione, «sia per i temi che per lo strumento utilizzato, ricorrendo ancora una volta alla gogna pubblica per fini personalistici, pur riconoscendo che il sistema ha storture che sopravvivono a diverse legislature». Non si può però parlare di negligenze, ad avviso di Agus, «ma i tempi sono connessi alla sicurezza ed alla salute dei sardi e queste domande devono avere risposte; è vero che il sistema non è il migliore possibile ed occorre una profonda revisione di meccanismi di previsione, di allerta e di comunicazione in effetti troppo gergali nella consapevolezza che non si possono cambiare agli enti naturali». Per cui le criticità sono evidenti ma al tempo stesso superabili, ha affermato Agus, auspicando che «avere indicazioni in questo senso in sede di replica, dimenticando che la protezione civile si nutre di fiducia e funziona se opera in un clima di fiducia e questo meccanismo virtuoso in Sardegna non è scattato, nemmeno nella città di Cagliari». Dico no, ha concluso Agus, «alla cessione di responsabilità verso chi non ha mezzi ed auspico che si possa operare in un rinnovato clima di fiducia rifacendosi a buone prassi».

Paolo Truzzu, consigliere del gruppo Misto-Fdi, ha dichiarato che «non è facile intervenire quando sono gioco sicurezza e salute della comunità e qualcuno può pensare ad operazioni opache dell’opposizione, mentre è auspicabile che la discussione sia davvero utile a non nascondere la polvere sotto il tappeto». Se a Fonni ci fosse stato l’aeroporto, ha proseguito Truzzu riferendosi all’intervenendo del collega Desini, «avremmo sentito che le piste erano libere, per cui certi fatti non possono essere ignorati ed un assessore politico, di fronte a situazioni del genere, avrebbe subito rassegnato le dimissioni». Tutti i Sindaci, ha poi ricordato Truzzu, «stanno dicendo che il sistema di allerta non funziona e ignorare questo dato significa non incidere sul sistema dimenticando fra l’altro che i nostri Sindaci ascoltano i bollettini dell’Aeronautica e non quelli della protezione civile regionale; detto questo è certo che l’assessore non è un metereologo ma il problema esiste e non affrontarlo compiutamente è una sua responsabilità, come è stata sua responsabilità assicurare che le strade erano libere salvo poi rettificare dopo qualche ora senza chiedere scusa ed anzi scaricando su Sindaci, così come è stata responsabilità del direttore affermare che la nevicata di Fonni non era colpa sua, un fatto inaccettabile che giustifica le richiesta delle dimissioni».

Per i Rossomori Emilio Usula, dopo gli auguri al presidente Pigliaru, ha parlato di una mozione «con qualche forzatura che, però, è senz’altro l’occasione per migliorare una gestione della protezione civile poco coerente e inadeguata rispetto alle esigenze della nostra Regione, pur non volendo speculare su eventi naturali eccezionali». Sul piano più generale, Usula ha preso spunto dai temi della mozione per affrontare altre contraddizioni dell’assessorato dell’Ambiente, «come le gravi incoerenze sulla gestione dei rifiuti, le scelte in aperto contrasto con il programma elettorale della maggioranza, un piano dei rifiuti che ancora non c’è e crea disuguaglianze a scapito dei più virtuosi, la gestione ostinata ed ottusa di impianti come quello di Tossilo, sostenuta con supponente indifferenza rispetto a posizioni più volte espresse da forze politiche, amministrazioni e cittadini, dallo stesso Consiglio regionale, il sostegno ad impianti industriali a carbone in grave contraddizione con gli impegni dichiarati». Per questo, ha concluso Usula, «annuncio il mio voto di astensione».

Dopo l’on. Emilio Usula ha preso la parola l’on. Fabrizio Anedda, che ha salutato il rientro in Aula del presidente Pigliaru e ha detto: «Il maltempo non è colpa dei politici né degli amministratori locali ma è loro responsabilità gestire le emergenze. Oggi gli ovili sono attrezzati, non si fa più la transumanza  e il maltempo avrà di sicuro creato disagio ma non facciamo demagogia. Il mio voto verso questa mozione, offensiva verso l’assessore, è un no».

Per l’on. Giuseppe Meloni (Pd) la mozione Pittalis e più «ha il solo merito di aver portato l‘attenzione sul tema delle emergenze nell’ambiente e su questo sono d’accordo: il sistema dei codici di allerta va migliorato e a oggi non è certamente utile. Va organizzato con maggiore efficacia. In occasione dell’alluvione del 2015 noi amministratori locali non abbiamo dormito per giorni ma in quei momenti non abbiamo pensato manco per un attimo di attaccare altre istituzioni. Il mio comune è rimasto tre giorni senz’acqua mentre quello accanto contava purtroppo i cadaveri».

Dopo aver salutato il presidente Pigliaru, l’on. Antonio Solinas (Pd) ha ricordato: «Erano decenni che mancava dalla Sardegna una nevicata così forte e ogni sistema di protezione civile sarebbe stata messa in crisi.  Certo che la nostra Protezione civile può migliorare e bene farebbe il Consiglio regionale a suggerire efficientamenti a una struttura abbastanza giovane. Certo, sulle allerta meteo abbiamo molto da ricevere e l’assessore Spano lo sa. All’amico Pietro Pittalis dico che il suo intervento è stato a dir poco ingeneroso».

«Bentornato al presidente della Regione», ha detto l’on. Giorgio Oppi (Udc), che ha aggiunto: «Noi non abbiamo l’abitudine di denigrare i predecessori, come invece ha fatto l’assessore Spano di recente, parlando male del nostro lavoro. La Protezione civile è stata istituita da noi nel 2009 e se la gara per la sala operativa è andata deserta è solo per la vostra incapacità. Noi siamo riusciti a istituire i parchi, cosa che nessuno era mai riuscito a fare prima, al di fuori della legge 31. E non avevamo questo rapporto critico con il personale dell’assessorato, come lo avete voi».

Per l’Upc ha preso la parola l’on. Pierfranco Zanchetta, che ha detto: «Non ci sono vittime in questa calamità delle scorse settimane, ed è importante. Cogliamo questa occasione per un confronto di merito sulla protezione civile, non per fare polemiche. L’incolumità dei nostri cittadini è la prima cosa che ci sta a cuore ma abbiamo anche il paesaggio e un grande patrimonio animale da tutelare. Per questo è necessario potenziare e migliorare la nostra protezione civile. Dovremmo prendere in considerazione il modello dei volontari dei vigili del fuoco del Trentino – Alto Adige, presenti in ogni comune».

L’on. Attilio Dedoni (Riformatori) «l’assessore non esiste ma esistono i doveri dell’assessorato e quello che non è stato fatto in queste settimane. Partiamo da un dato: il metro e mezzo di neve nel Nuorese. Ma quando ci si organizza, non lo si fa per gestire la normalità ma per gli eventi straordinari come questo che è appena capitato. Non facciamo paragoni con altre Regioni e Paesi, dove le nevicate sono molto più abbondanti, come gli Usa».

Per l’on. Angelo Carta (Psdaz) «chiedere la revoca di una delega all’assessore non è certamente un atto ordinario. Però in casi straordinari è possibile. Non è possibile invece il contrario: che la Giunta sfiduci il Consiglio regionale. L’ordine del giorno sul termovalorizzatore di Macomer, ad esempio, è stato del tutto disatteso e voi avete del tutto sfiduciato la maggioranza e il Consiglio, con il vostro atteggiamento. L’assessore Spano è andata in un crescendo di sordità arrivando al culmine in occasione dei disagi provocati da questa nevicata. E’ suo preciso compito tutelare le popolazioni del Nuorese e invece le avete lasciati completamente sole. Ancora una volta avete dimostrato di non avere a cuore il centro della Sardegna, ridotta ormai a cenerentola della Sardegna. Per questo chiedo che l’assessore si dimetta e sia rimosso il direttore della protezione civile».

Per l’on. Daniele Cocco (Sel) «anche questa richiesta di dimissioni di un assessore cadrà nel vuoto. Preoccupiamoci di costruire una protezione civile migliore per la Sardegna, prendendo ad esempio modelli come la Toscana e recependo le proposte che sono giunte dal Consiglio. Non è possibile che il 70 per cento della forza di Forestas d’inverno sia in cassa integrazione: nei gironi delle grandi calamità quel personale sarebbe stato utilissimo al lavoro nei Comuni».

Per il Partito dei sardi ha preso la parola l’on. Congiu secondo cui «questa discussione avrebbe dovuto svolgersi in un modo normale. Stiamo dimenticando l’unico vero dato di questa vicenda: la neve è in Barbagia e isola il centro Sardegna ed è per questo che dovremmo dislocare nel centro della Sardegna tutti i mezzi antineve a disposizione nell’Isola. Questa è l’unica cosa che dovremmo imparare da questa vicenda».  

Per il Pd ha parlato il capogruppo, on. Pietro Cocco, che ha detto: «E’ vero che se l’assessore fosse andata sul posto avrebbe magari rassicurato le popolazioni ma non avrebbe cambiato i numeri della vicenda. I mezzi della Protezione civile erano tutti impegnati nel Nuorese e così tutte le organizzazioni di volontariato. Sono intervenuti circa 1.500 uomini». Pietro Cocco ha parlato anche dei  bollettini dell’allerta meteo e ha aggiunto: «Certo che il servizio va migliorato ma certo voi non siete in grado di dare lezioni a nessuno».

L’on. Tedde (Forza Italia) ha dato al presidente Pigliaru «un sincero in bocca al lupo ma senza sconti» e ha aggiunto nel merito del dibattito: «L’assessore Spanu è totalmente inadeguata a svolgere le funzioni che ricopre. Persino il capogruppo del Pd ha censurato l’assenza dell’assessore nei luoghi del disastro quando sarebbe stata utile proprio quella presenza delle istituzioni. Avete raccontato favole».

Per la Giunta ha replicato l‘assessore Spano, che ha riaffermato i dati della vicenda: «Intanto, i sindaci sono parte del sistema di protezione civile regionale, non sono un corpo separato. Molti sindaci ci ringraziano e non si sono sentiti soli: soltanto alcuni hanno avuto da dire. Già a inizio dicembre 2016 avevamo diramato le modalità di intervento e assegnato i propri mezzi spazzaneve e spargisale ai Comuni. Al momento della eccezionale nevicata i mezzi erano già sui territori e c’erano anche i mezzi delle associazioni di volontariato e di Forestas. Il coordinamento con le prefetture ha funzionato e così con le protezioni civili dei Comuni. Abbiamo messo a disposizione 1493 persone, molti dei quali richiamati dalla cassa integrazione».

Sui bollettini e gli avvisi di criticità, l’assessore ha detto: «Si tratta di documenti ufficiali, non di burocrazia. Siamo passati da 178 avvisi nel 2013 a 67 nel 2015 fino ai 33 del 2016. Questo significa risparmio di forze e di risorse da parte dei comuni e della Regione. Non dovete credere a chi dice che è possibile fare previsioni al metro quadro. Stiamo migliorando il sistema con investimenti infrastrutturali sulla rete idropluviometrica e degli igrometri. Stiamo finanziando anche la rete radio regionale. Insomma, stiamo lavorando e dobbiamo farlo in sinergia con i Comuni».

Il presidente Francesco Pigliaru ha ringraziato per gli auguri ricevuti e ha esordito dicendo: «Sarebbe stato più utile un dibattito aperto su come migliorare quello che è stato fatto finora.  Noi riteniamo di aver fatto tutto per avere la migliore protezione civile della Sardegna. Dobbiamo capire qual è il nostro livello del servizio e non mi interessa chi ha fatto e chi non ha fatto nel passato. Va a detto però a merito dell’assessore Spano che il centro funzionale decentrato in nove mesi è stato messo in funzione e oggi gestisce i rischi degli eventi meteo. Qualche complimento, onestamente, lo abbiamo avuto dai sindaci che hanno riconosciuto un netto miglioramento rispetto al passato. Possiamo e dobbiamo continuare a migliorare senza deresponsabilizzare i sindaci, che hanno i loro doveri».

Poi ha proseguito: «Ora abbiamo anche un manuale operativo e non è poco: magari da migliorare ma lo abbiamo. Non è accettabile però che noi facciamo sentire ai sardi che nulla è stato fatto in questi anni perché non è vero. Quando c’è stata la grande bufera di vento a Cagliari c’era un codice giallo: dobbiamo evidentemente migliorare la comunicazione e far capire a tutti, in tempo reale e con chiarezza, quando è in pericolo la sicurezza. Piena fiducia all’assessore Spano, del quale ho profondissima stima».

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, nel suo intervento di replica ha definito l’intervento del presidente Pigliaru «un’autodifesa dettata da colleganza con l’assessore Spano e da ragioni di natura politica». «Chi ha responsabilità su ambiente e protezione civile – ha proseguito Pittalis – non può relegare le problematiche evidenziate nel corso del dibattito come eventi occasionali, non utili cioè a misurare capacità e adeguatezza dell’assessore». Il capogruppo ha accusato i consiglieri della maggioranza di «dare ragione ai sindaci che protestano contro l’assessore, quando sono sul territorio, e di difendere invece l’assessore quando sono seduti in Consiglio».

«Non serve – ha proseguito l’esponente della minoranza – far finta che nulla è accaduto, bisogna capire, infatti, cosa non ha funzionato nella macchina degli interventi e non si può solo affermare che i macchinari che non funzionano sono quelli acquistati nella passata legislatura.»

Pittalis ha quindi auspicato la fine della politica degli annunci da parte della Giunta ed ha evidenziato la carenza di fondi in bilancio per far fronte ai danni.

Il presidente del Consiglio ha quindi comunicato la convocazione della Quinta e della Seconda commissione per domani, giovedì 23 febbraio, alle 11 ed ha concesso la parola per dichiarazione di voto.

Ignazio Locci (Fi) ha preannunciato voto a favore («Serve riorganizzare la protezione civile e non basta che la Regione risponda al telefono alle richieste di aiuto», stessa dichiarazione da parte del suo collega di gruppo e di partito, Marco Tedde («Vi siete difesi con argomenti non pertinenti, l’assessore doveva ammettere le sue responsabilità») e da parte di Paolo Truzzu (Misto-Fdi): «L’assessore non mi ha convinto: dovete prendere atto di ciò che è accaduto e chiedere scusa»).

Mario Tendas (Pd) ha dichiarato voto contrario alla mozione («Davanti agli eventi eccezionali bisognerebbe evitare di accusarsi reciprocamente ma fare un’analisi seria per affrontare e risolvere i problemi dell’emergenza»), seguito da Piero Comandini (Pd): «Sono molte le discussioni che alimentano l’antipolitica e dico che la protezione civile va tolta dalla politica perché va oltre le istituzioni e la politica».

Contrario anche Luigi Lotto (Pd): «Non si fa marketing sull’emergenze non si fa speculazione e promozione politica su queste cose».

A favore, invece, Attilio Dedoni (Riformatori): «Auspico un confronto vero sul funzionamento della protezione civile in Sardegna» e Ugo Cappellacci (Fi) («Siete qui da tre anni, dite che la responsabilità del tutto è di Cappellacci, vi chiedo allora cosa avete fatto voi in questi tre anni nei quali governate la Sardegna»).

Favorevole anche Luigi Crisponi (Riformatori): dall’assessore abbiamo ascoltato un intervento debole e scoordinato, bene invece il presidente Pigliaru quando afferma che non servono contrapposizione su questo tipo di eventi.

Il presidente ha quindi proceduto con la votazione per appello nominale, il cui scrutinio ha dato il seguente risultato: favorevoli alla sfiducia dell’assessore dell’Ambiente 20, contrari, 32.

I lavori del Consiglio regionale riprenderanno giovedì 2 marzo, alle ore 16.00, con una seduta congiunta assieme al Consiglio delle Autonomie Locali in cui saranno affrontati i temi della Legge di Stabilità e dei rapporti Regione-Enti locali.

Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo convocata dal presidente dell’Assemblea Gianfranco Ganau al termine della seduta di questa mattina. La conferenza ha messo a punto anche la scaletta della riunione, suddividendo in modo paritario gli interventi dei rappresentanti del Cal e dei capigruppo del Consiglio.

Per quanto riguarda l’elezione dei Revisori dell’Ersu di Sassari, altro argomento che figurava all’ordine del giorno della seduta di questa mattina, il presidente Ganau eserciterà i poteri sostitutivi, tenendo conto delle indicazioni dei gruppi.

La Legge di Stabilità 2017, infine, comincerà il suo percorso in Consiglio una volta definiti i passaggi tecnico-giuridici relativi all’esercizio 2016 che si sono resi necessari a seguito della recente sentenza della Corte Costituzionale.

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I “Briganti” sono l’arma in più del Carbonia nel testa a testa con il Samassi per la promozione in Eccellenza.  La squadra di Andrea Marongiu ha raggiunto una grande maturità che le ha permesso di tornare in testa alla classifica tre settimane fa, prima della sconfitta interna subita nel derby casalingo con il Carloforte, incidente di percorso che ha consentito al Samassi il controsorpasso. La squadra va, gioca bene, in casa e fuori, sta valorizzando tanti giovani e, a 11 giornate dalla conclusione della stagione regolare, è impossibile prevedere come terminerà il testa a testa con la squadra campidanese, a meno di cali improvvisi di entrambe e quindi di un rientro in gioco del Guspini Terralba, partito con grandi ambizioni, ma oggi terzo in classifica, distanziato di ben 8 punti dalla capolista Samassi e di 6 dalla vicecapolista Carbonia.

Sul piano tecnico il confronto tra Samassi e Carbonia è stato fin qui equilibrato, lo scontro diretto disputato l’11 dicembre a Samassi per l’11ª giornata del girone d’andata è stato vinto dalla squadra di Paolo Busanca per 2 a 0 e se l’equilibrio dovesse persistere, la prima posizione che prevede la promozione diretta in Eccellenza potrebbe essere decisa dal confronto diretto del girone di ritorno, in programma allo stadio Comunale “Carlo Zoboli” di Carbonia.

E’ chiaro che, visto il rendimento di entrambe le squadre, scontro diretto a parte, d’ora in avanti anche un solo passo falso di una o dell’altra potrebbe diventare decisivo e in questo entusiasmante testa a testa, la squadra biancoblu ha dalla sua un’arma in più molto importante, rappresentata dal gruppo ultras de “I Briganti”, sempre presente, sia nelle partite casalinghe sia in quelle in trasferta, in tribuna e non solo. Domenica scorsa, in occasione della partita vinta contro il Quartu 2000, “I Briganti” hanno organizzato la seconda edizione della “Festa biancoblu”, in collaborazione con il Carbonia Calcio e l’associazione Primavera Sulcitana.

 

Alleghiamo l’album fotografico della seconda edizione della festa, realizzato domenica 19 febbraio 2017 con le fotografie di Nadia Pische.

          

Ricordiamo che la prima edizione de “La festa biancoblù” (svoltasi il 13 marzo 2016, in occasione della partita vinta per 4 a 0 con la Villacidrese) è in finale al premio “Italive 2016”, nella categoria “raduni ed eventi sportivi”. In caso di vittoria, l’appuntamento con la premiazione è nella Capitale, nella prima metà di marzo, nella suggestiva location dell’area archeologica dello stadio di Domiziano, in piazza Navona, insieme al ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo. Le fotografie che seguono sono relative alla prima edizione della festa.

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Maggiori investimenti e risorse destinate ai trapiantati di organi, tessuti e cellule. Il potenziamento della nuova casa di accoglienza Lions per i pazienti. Sono le richieste contenute in un’interpellanza presentata in Consiglio regionale dal capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu, anche sull’onda delle invocazioni delle associazioni di volontariato dei donatori d’organi.

«La Sardegna potrebbe rappresentare un polo di eccellenza nel Mediterraneo nel settore dei trapianti – spiega Gianluigi Rubiu –  Occorre un salto di qualità. Si può ragionevolmente arrivare a raggiungere un’organizzazione che potenzia e migliora la quantità e la qualità dei trapianti dell’Ospedale Brotzu per raggiungere gli standard previsti dalla legge. Attraverso il supporto delle associazioni impegnate nel settore – conclude Gianluigi Rubiu – è opportuno dare un segnale significativo per favorire l’adeguamento delle strutture e delle prestazioni sanitarie alle esigenze dei cittadini.»

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Domani, giovedì 23 febbraio, alle 17.30, presso “I Sufeti”, in Piazza De Gasperi 1, a Sant’Antioco, è in programma la presentazione del volume “Teresa Noce – Rivoluzionaria professionale”, autobiografia di una partigiana comunista.
Organizzano l’Associazione Agorà ed Edizioni Rapporti Sociali, con il patrocinio del comune di Sant’Antioco.