26 November, 2024
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Poco più di due lustri della storia della Sardegna raccontati attraverso gli atti parlamentari. Documenti che svelano a studiosi e appassionati il ruolo assunto dalla Sardegna nel contesto mediterraneo ed europeo durante l’ascesa al trono e  la conquista dell’Impero da parte di Carlo V. Su questo periodo “tra l’autunno del Medioevo e gli albori dell’età moderna”, si concentra il nuovo volume degli Acta Curiarum Regni Sardiniae, il sedicesimo dei 24 complessivi inseriti nel progetto editoriale avviato negli anni ’80 dal Consiglio regionale della Sardegna e dedicato allo studio della storia parlamentare dell’Isola all’epoca dei viceré spagnoli (1355-1847).

La nuova edizione critica, divisa in due tomi, curata dalla professoressa Laura Galoppini dell’Università di Pisa, analizza e contestualizza gli atti parlamentari dei viceré Angelo de Vilanova (1518-1528) e Martino Cabrero (1530).

Soddisfazione per la pubblicazione del nuovo testo è stata espressa dal presidente del Consiglio Gianfranco Ganau: «Prosegue con vigore il lavoro di studio e pubblicazione di tutti i volumi della collana dedicata ai Parlamenti sardi – ha detto Ganau – a inizio legislatura abbiamo preso l’impegno di chiudere l’opera entro la fine di questo mandato. Mancano ancora otto volumi, due sono all’esame del Comitato scientifico e altri sei sono prossimi alla consegna. Si tratta di un lavoro preziosissimo che punta a ricostruire una parte importante della nostra storia».

Dal 20 dicembre scorso, le opere già pubblicate sono disponibili online sul sito del Consiglio regionale. «Oggi tutti i sardi, non solo studiosi e accademici, possono approfondire la materia e leggere, comodamente da casa, la storia dei nostri Parlamenti – ha proseguito il presidente del Consiglio regionale – il nostro impegno e spero prossimo risultato, rimane quello di far conoscere anche fuori della Sardegna l’importanza dell’opera sin qui svolta e la sua qualità, storica e scientifica, attraverso l’organizzazione di uno specifico appuntamento in una prestigiosa sede istituzionale nazionale».

Soddisfatto anche il presidente del Comitato Scientifico, Michele Cossa, che ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa per il contributo dato alla conoscenza delle nostre istituzioni parlamentari. «Quest’ultimo volume, in particolare,  consente di rivisitare un periodo considerato finora “secondario” dalla storiografia – ha detto Cossa – l’analisi dell’attività dei Parlamenti Vilanova e Cabrero svela invece un ruolo inedito della Sardegna nel contesto europeo e mostra un’Isola protagonista delle nuove istanze di modernità».

Al saluto del presidente Ganau e del presidente del Comitato scientifico Michele Cossa sono poi seguite le relazioni del prof. Angelo Torre dell’Università del Piemonte Orientale “A. Avogadro” e del prof. Gian Giacomo Ortu, componente del Comitato scientifico.

Il prof. Torre si è soffermato sulla natura pattizia del rapporto tra  parlamenti e sovrano. «Un rapporto confermato dall’analisi degli acta dei parlamenti Vilanova e Cabrero – ha detto Torre – dove si registra la concessione dei donativi alle casse del Regno in cambio della certificazione dei privilegi. Anche i Parlamenti analizzati dalla professoressa Galoppini sono caratterizzati dal dialogo tra sovrano e assemblea, siamo ancora lontani dalla monarchia assoluta».

Il prof. Ortu è invece entrato nel merito degli atti posti in essere dai due Parlamenti Vilanova e Cabrero: «Siamo in un periodo caratterizzato da grandi eventi europei: la protesta luterana, la conquista spagnola del Messico, l’apogeo dell’umanesimo e del Rinascimento italiano – ha detto Ortu – eventi dai quali la Sardegna rimane ai margini. Ciò che occorre rimarcare è invece il radicamento delle istituzioni parlamentari sarde nonostante il cambio di dinastia nella casa regnante spagnola dopo l’avvento degli Asburgo. Un radicamento dovuto a tre fattori: l’allontanamento del Re dalla vicende isolane, il superamento degli steccati etnici tra le elite che riporta in auge il concetto di naciò sardesca,e la minaccia esterna rappresentata dalle invasioni dei Mori». Il professor Ortu ha poi rimarcato l’importanza dell’approccio metodologico all’opera: «Non si tratta di una riproduzione meccanica di atti e documenti – ha concluso Ortu – i curatori hanno invece portato avanti una riflessione profonda sulle fonti. Il risultato è un altro documento che, con lo sviluppo dell’online, potrà costituire un ipertesto fruibile in tutte le direzioni».

La curatrice, infine, ha confermato le difficoltà incontrate nella redazione dell’opera: «Il testo contiene documenti inediti dei parlamenti con integrazione di fonti archivistiche sarde e catalane – ha detto la professoressa Laura Galoppini – integrazioni necessarie soprattutto per la ricostruzione dell’attività del Parlamento Cabrero di cui sono andati perduti i processi verbali e rimangono solo alcuni capitoli di Corte».

Documenti che rappresentano una preziosa testimonianza dell’evoluzione e della trasformazione politica e sociale della Sardegna nella prima metà del ‘500. Una Sardegna che vede l’emergere di nuovi ceti (piccola nobiltà, burocrazia reale e borghesia mercantile), il recupero da parte delle città regie dei territori occupati dai feudatari e la battaglia per limitare i poteri baronali.

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Si terrà domani, a Cagliari, in occasione della Giornata Internazionale della guida turistica, un incontro sulle novità legislative per la ri-abilitazione delle guide turistiche che vogliono esercitare nei siti medesimi della regione nella quale si sono abilitate e/o in altre regioni, organizzato dall’associazione regionale delle guide turistiche Sardegna.

L’appuntamento è fissato alle 10.00, presso l’Hotel Regina Margherita. Sarà un momento di ritrovo, informazione e confronto che vedrà la partecipazione, tra i numerosi ospiti, del sindaco di Cagliari, Massimo Zedda; dell’europarlamentare del Partito Democratico Renato Soru e dell’assessore regionale del Turismo Francesco Morandi.

Modererà il dibattito, il consigliere regionale del Partito Democratico Piero Comandini.

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Si è riunito questa mattina a Villa Devoto, a Cagliari, con il presidente della Regione Francesco Pigliaru e il ministro della Coesione territoriale e del Mezzogiorno Claudio De Vincenti, in qualità di referente del Governo, il Comitato di indirizzo e di controllo per la gestione del Patto per la Sardegna, che ha il compito di verificarne lo stato di attuazione. Del Comitato fanno parte rappresentanti dell’Agenzia per la coesione territoriale, del Dipartimento per le politiche di coesione e del Dipartimento per la programmazione ed il coordinamento della politica economica e per la Regione Sardegna il Direttore Generale Alessandro De Martini.
Il Patto per lo sviluppo della Regione Sardegna, firmato lo scorso 29 luglio tra il presidente Francesco Pigliaru e l’allora presidente del Consiglio, Matteo Renzi, prevede uno stanziamento complessivo di 2miliardi e 905 milioni di euro. Un miliardo e 509milioni provengono dal Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) 2014-2020 riprogrammato per rispondere alle reali esigenze del territorio. Le altre risorse disponibili ammontano acirca un miliardo mentre i rimanenti 385milioni fanno parte di finanziamenti già assegnati.
Per l’anno in corso sono immediatamente disponibili 277,6 milioni di euro, con un profilo di spesa previsto per tutto il 2017 di circa 263milioni e 757mila euro. Il Patto prevede investimenti suddivisi in sei macro-aree tematiche: Infrastrutture; Ambiente; Sviluppo economico e produttivo; Turismo, cultura, valorizzazione delle risorse naturali; Occupazione, inclusione sociale e lotta alla povertà, istruzione e formazione; Rafforzamento della Pubblica amministrazione.
L’accordo ha l’obiettivo di sostenere lo sviluppo economico-sociale della Sardegna e di migliorare la qualità dei servizi e della vita per i cittadini.
Le infrastrutture sono l’ambito in cui si concentra circa il 50% della spesa prevista per il 2017: circa 134milioni e 543mila euro, su un totale di 738 milioni 202 mila sino al 2020. Priorità va agli investimenti sull’edilizia scolastica con 63,763milioni per interventi destinati alla riqualificazione e all’ammodernamento. Con 23,5milioni si punta su potenziamento, ammodernamento tecnologico e razionalizzazione della rete infrastrutturale e dell’offerta di servizi sanitari. Altri 15milioni vanno al completamento e al miglioramento della rete ferroviaria della Sardegna. Quasi 20 milioni sono invece destinati alla rete stradale e ai servizi di mobilità. Per l’anno in corso sono poi finanzianti progetti in campo agricolo, universitario, delle energie rinnovabili e della mobilità elettrica con le Smart City.
Il profilo di spesa per il 2017 dedicato all’Ambiente è di circa 56milioni di euro (454 milioni e 397 mila sino al 2020), con 34 milioni rivolti agli interventi sul sistema del trattamento dei rifiuti, 14,9 milioni vanno invece alle infrastrutture idriche multisettoriali, mentre oltre 7milioni sono disponibili per l’efficientamento nella distribuzione dell’acqua per il consumo umano, per gli interventi di bonifica dei siti contaminati e per la riduzione del rischio ambientale.
Dieci milioni, equamente divisi al 50%, vanno invece alla ricerca e agli interventi a favore dello sviluppo economico e produttivo.Sono 45 i milioni previsti sino al 2020.
Lo sviluppo locale per la promozione del territorio ha a disposizione 15milioni, mentre altri 2 sono indirizzati alla salvaguardia e alla valorizzazione delle zone umide. Il totale, sino al 2020, è di 220 milioni.
I 45 milioni di tutta l’area tematica sono già disponibili per il finanziamento degli ammortizzatori sociali.
Chiude il profilo di spesa disponibile per il 2017 il rafforzamento della Pubblica amministrazione attraverso azioni di assistenza tecnica, sviluppo capacità e competenze, informazione, divulgazione, con una disponibilità di 1milione e 163mila euro su un totale di 7 milioni sino al 2020.

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L’assessore regionale della Programmazione, Raffaele Paci, ha incontrato il vice presidente esecutivo di Saras, Dario Scaffardi, e il presidente della controllata Sarlux, Francesco Marini. All’incontro era presente anche il presidente di Confindustria Sardegna Meridionale, Maurizio De Pascale. I vertici della Saras, tra i principali operatori indipendenti della raffinazione del petrolio, hanno illustrato il piano d’investimenti che in Sardegna prevede 645 milioni fino al 2019, di cui 80 per continuare a garantire la compatibilità ambientale degli impianti.
Un piano verso cui Paci ha espresso apprezzamento rispetto sia agli investimenti che alle attività di sviluppo nel rispetto della tutela ambientale. «Le politiche per l’attrazione di investimenti sono centrali per la nostra Giunta e le consideriamo strategiche per la Sardegna e la sua economia – ha detto l’assessore Paci -. Lo stesso discorso vale per l’alta tecnologia, il digitale, l’Ict, abbiamo sempre detto che è l’innovazione l’unico modo che può permettere alle industrie di fare il salto di qualità verso il futuro, infatti sosteniamo anche la politica nazionale per l’Industria 4.0. Con la Saras credo ci siano prospettive di collaborazione sia nel campo delle nuove tecnologie che in quello della conoscenza e dello sviluppo del capitale umano. La diffusione della conoscenza è fondamentale, e allora servono formazione professionale e analisi delle competenze per favorire l’incontro fra domanda e offerta di lavoro, condizione per creare sviluppo e occupazione. Dunque alla Saras guardiamo con molto interesse – ha concluso Paci – non solo all’attività di trasformazione del petrolio ma anche all’impegno nella tutela dell’ambiente e alla produzione e trasferimento di conoscenza».
Durante l’incontro si è anche parlato di metano e delle possibili prospettive per la Sardegna. «La diffusione del metano sull’intero territorio della Sardegna è un obiettivo centrale per la Giunta, prima di tutto per ridurre gli alti costi che attualmente gravano su imprese e cittadini, situazione alla quale vogliamo rapidamente mettere fine con l’apporto ancora una volta indispensabile dei privati».

La Saras, da parte sua, ha espresso volontà di collaborazione. «Siamo consapevoli di come il metano possa aiutare a far ripartire l’economia della Sardegna – ha assicurato Scaffardi – per questo metteremo a disposizione di chi vorrà realizzare l’infrastruttura il sito industriale di Sarroch.»

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Si è insediata stamane, nella sede dell’assessorato regionale del Lavoro, a Cagliari, la Commissione regionale per i servizi e le politiche del lavoro, istituita dalla legge regionale 9 del 2016. Un nuovo tassello, dunque, nell’attuazione della Riforma, adottata dal Consiglio Regionale il 17 maggio dell’anno scorso, che al suo articolo 7 istituisce l’organismo e gli attribuisce il compito di concorrere alla definizione degli indirizzi e delle scelte programmatiche adottate dalla Giunta regionale in materia di politiche attive per il lavoro.

«La Commissione è un luogo di confronto che diventerà sempre più importante per ricevere proposte e considerazioni riguardanti gli interventi sul lavoro – dice l’assessore Virginia Mura -. Lo scopo individuato dalla legge è di affiancare la Giunta nell’elaborazione e attuazione delle politiche attive per il lavoro, per giungere a misure sempre più efficaci e in grado di incidere nella realtà, grazie alla sinergia e al confronto permanente con gli altri attori del sistema.»

La Commissione è presieduta dall’assessora regionale del Lavoro ed è composta da quattro rappresentanti delle organizzazioni sindacali e quattro di quelle datoriali comparativamente più rappresentative a livello regionale. Ne fanno parte, inoltre, un rappresentante del terzo settore; tre componenti designati rispettivamente dall’Ufficio scolastico regionale per la Sardegna, dalle organizzazioni della formazione professionale e dalle università della Sardegna; la consigliera regionale di parità; quattro componenti designati dall’ANCI; due rappresentanti designati dalle associazioni delle persone con disabilità e un rappresentante designato dalle organizzazioni dei soggetti accreditati per l’erogazione dei servizi per il lavoro. Agli incontri, inoltre, partecipa di diritto il direttore generale dell’Aspal.

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Da oggi il sito www.progettoager.it pubblica i due bandi grazie ai quali Ager – Agroalimentare e ricerca, sosterrà progetti di ricerca scientifica a favore dell’agroalimentare italiano. Si tratta di risorse destinate all’agricoltura di montagna (importo del bando 500mila euro) e ai prodotti lattiero-caseari (importo del bando 2 milioni di euro). Le proposte potranno essere presentate fino alle ore 17.00 del 24 maggio 2017.

I bandi saranno presentati in diretta streaming giovedì 23 febbraio dalle 10.30 alle 12.00, dove sarà possibile inviare domande grazie a una chat live. La diretta sarà accessibile dal seguente link: http//bit.ly/BandiAGER2017 .

Il programma è così articolato:

Finalità e obiettivi del progetto Ager. La scelta dei settori di intervento.

Ugo Dozzio Cagnoni – Presidente del Comitato di gestione Ager.

Bandi Agricoltura di montagna e Prodotti lattiero-caseari. I soggetti che possono candidare proposte, la formulazione del piano economico, i casi di esclusione, i criteri per la valutazione dei progetti.

Linee guida per le attività di comunicazione e disseminazione.

Valentina Cairo – Project manager Ager.

La gestione delle criticità per ottimizzare la progettazione e la rendicontazione.

Diana Pozzoli – Vice direttore Area Ricerca Scientifica e Tecnologica, Fondazione Cariplo (capofila di Ager)

Clemente Andrea Savy – Ufficio Amministrazione Erogazioni, Fondazione Cariplo (capofila di Ager)

Modera Riccardo Loberti, referente comunicazione e disseminazione Ager.

 

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Silvio Lai (senatore PD) – Foto del profilo facebook di Silvio Lai.

Il senatore del Partito Democratico Silvio Lai interviene sull’incontro di stamane tra il governatore della Sardegna Francesco Pigliaru e il ministro della Coesione Territoriale e del Mezzogiorno Claudio De Vincenti.

«Avrei voluto che l’incontro con Claudio De Vincenti per la verifica dell’attuazione del patto della Sardegna fosse l’occasione per allargare la valutazione alle altre questioni che sono aperte con il governo sui temi dell’agroalimentare – scrive Silvio Lai in una nota -. Tra questi le colture necessarie alla chimica verde, la pesca e la crisi del latte. Sul primo il Governo ha un andamento variabile, talvolta sostiene la chimica verde e le politiche colturali necessarie, talvolta favorisce i consorzi delle plastiche usate. Serve una linea chiara altrimenti Matrìca non ha futuro. Sulla pesca non si intravede ancora un’apertura concreta alla possibilità che le barche sarde siano autorizzate alla pesca del tonno, visto che sono tutte escluse a vantaggio delle barche siciliane e campane e nonostante in questi tre anni si sia passato da 2000 tonnellate autorizzate all’Italia a 3.500, concesse solo alle stesse imbarcazioni già attive. Anche la Regione dovrebbe richiedere formalmente una soluzione a questo tema.  

«Tema principale per dimensione, la crisi del comparto ovino, che tocca la gran parte delle esportazioni regionali, migliaia di nostre aziende e molto della nostra identità – aggiunge Silvio Lai -. Su questo occorre dire che mentre la regione sta facendo un passo avanti con i 14 milioni disponibili e vincolati all’aumento de prezzo del latte, messi a disposizione del bando indigenti, il Governo sta mettendo allo stesso bando un tetto di 4 milioni all’acquisto di pecorino romano.»

«Noi diciamo che le regole debbano restare le stesse degli altri anni: quando il parmigiano costava meno non si metteva un tetto all’acquisto di quel formaggio, ora che il pecorino romano ha un prezzo basso porre un tetto al suo acquisto appare una ingiustizia inaccettabile. Per questo un appello al presidente Francesco Pigliaru – conclude il senatore del Partito Democratico -: nel confronto con il governo si chiarisca che la Sardegna deve essere trattata come le altre regioni anche nell’agroalimentare.»

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Casa dolce casa? A quanto pare non molto, anche se i sardi non se ne rendono conto. Secondo i dati dell’ultima ricerca1 effettuata dall’Osservatorio di Sara Assicurazioni, la compagnia assicuratrice ufficiale dell’Automobile Club d’Italia, se il 53% dei sardi dichiara di sentirsi al sicuro nella propria casa, il 31% degli intervistati ammette di non comportarsi in modo adeguato per evitare gli incidenti domestici. Il 23% sostiene che il problema degli incidenti non sia solo una questione di comportamento ma che stia negli edifici non a norma, mentre un altro 20% è convinto che non venga data abbastanza informazione a riguardo. 

Gli incidenti più temuti tra i sardi risultano essere la fuga di gas per il 64% degli intervistati, gli incendi per un altro 57% e le perdite d’acqua per il 34%. Il piccolo incidente dovuto a distrazione quale ad esempio la scivolata, l’inciampo o la rottura di un vetro preoccupa solo il 26% degli abitanti della regione, segno del fatto che il problema sia decisamente sottovalutato: secondo i dati forniti dal Dipartimento di Medicina del Lavoro dell’Ispesl (Istituto per la prevenzione e sicurezza del lavoro), infatti, ogni anno circa 4,5 milioni di incidenti avvengono tra le pareti di casa di cui 8.000 mortali. Il più frequente è decisamente la caduta, che copre il 40% degli incidenti domestici. 

Se i danni alle persone (73%) sono la conseguenza che i sardi temono di più a seguito di un incidente domestico, al secondo posto si colloca il timore di dover subire danni strutturali alla casa (46%). In questo caso, l’ansia maggiore per gli intervistati è legata al denaro da dover spendere per riparare il danno (60%), ma anche al fatto che l’incidente avvenga quando in casa non c’è nessuno, come ad esempio quando si è in vacanza (42%), o dover aspettare molto tempo prima di poter risolvere il problema (30%). Il 22% degli intervistati, infine, si rivela altruista: si preoccupa, infatti, per il danno che potrebbe essere arrecato ai vicini.

Casalinghe (35%), bambini (29%) e persone anziane (34%) sono, secondo i sardi, i soggetti più a rischio incidente tra le pareti domestiche: le prime perché trascorrono molto tempo in casa, utilizzando la maggior parte degli elettrodomestici, i secondi a causa del loro carattere spesso esuberante, che li porta a trascurare o sottovalutare le conseguenze del loro comportamento. La preoccupazione maggiore per quanto riguarda le persone anziane, invece, è legata ai pericoli in cui possono incorrere a causa dei problemi di deambulazione e vista debole.

Che fare allora per cercare di prevenire spiacevoli inconvenienti? Se al fato non si può comandare, certamente si possono indossare calze antiscivolo o mettere tappetini antiscivolo per evitare cadute, non lasciare candele o caminetti accesi incustoditi per prevenire incendi, controllare sempre che i fornelli siano spenti e che tutti i rubinetti siano chiusi prima di uscire di casa, evitare di maneggiare fili elettrici con mani bagnate per non prendere la scossa e tenere coltelli o detersivi lontani dalla portata dei bambini.

1 Indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nextplora nel 2016 su di un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d’età, sesso ed area geografica.

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Il Tribunale di Oristano ha confermato la legittimità dello slaccio per il condominio di Funtana Meiga, 280 villette in riva al mare a San Giovanni di Sinis nel territorio di Cabras, per un debito di 265mila euro per numerose fatture mai pagate. Sono tutte collegate a un’unica utenza intestata a una società. Per la seconda volta il maxi-complesso per le vacanze è finito nell’elenco delle utenze plurimorose in slaccio del Gestore unico. E come già avvenuto con il primo contenzioso – comunica l’ufficio stampa e comunicazione di Abbanoa -, anche questa volta il giudice ha stabilito la legittimità dell’operato di Abbanoa.

La sospensione dell’erogazione era scattata lo scorso settembre. Il condominio aveva fatto ricorso e il Tribunale aveva temporaneamente sospeso lo slaccio con un provvedimento “inaudita altera parte”, ovvero senza sentire la controparte: cioè Abbanoa. Quando nei giorni scorsi il giudice ha approfondito la vicenda la realtà emersa era ben differente da quando sostenuto dal condominio. La società che gestisce Funtana Meiga ha sostenuto che la sospensione del servizio fosse avvenuta senza alcun preavviso. Abbanoa, rappresentata dall’avvocato Stefano Manso, ha dimostrato di aver effettuato tutti i passaggi previsti per concludere la procedura di messa in mora.

Il primo sollecito risale al 2013 e il secondo al 2014 con ben due anni e mezzo di tempo rispetto ai 10 giorni previsti dal regolamento del Servizio idrico integrato. E’ risultata legittima anche la tariffa applicata: non domestica con impegno. Era stata la stessa società di Funtana Meiga a richiederla con il contratto presentato nel 2010.

Il giudice non ha mancato di censurare la condotta della società rappresentante del condominio nello svolgimento del contenzioso. La sospensiva accordata a settembre, infatti, metteva sull’avviso la ricorrente che avrebbe dovuto «dimostrare di avere pagato almeno la metà dell’importo del credito» per vedersi confermato il blocco dello slaccio. Si basava anche su una ricostruzione “del tutto fantasiosa” di un precedente contenzioso: anche in quel caso c’era stata una sospensiva poi ribaltata dando il via libera allo slaccio. In quell’occasione la sospensione della fornitura era stata revocata grazie al pagamento delle fatture insolute.

«La violazione degli obblighi nascenti dal contratto rende intollerabile – ha sottolineato il giudice – l’esecuzione del contratto stesso e, pertanto, legittimo il rifiuto della propria prestazione ovvero, se trattasi di prestazioni continuate o periodiche, la sospensione dell’esecuzione. In ogni caso, la tutela è sottoposta alla condizione di un comportamento non contrario alla buona fede, il principio generale che governa l’esecuzione dei contratti». Per questi motivi  il giudice ha accolto le istanze di Abbanoa. Il Tribunale ha revocato il provvedimento che sospendeva lo slaccio (che sarà rieseguito nei prossimi giorni, salvo pagamento dei debiti) e condannato Funtana Meiga a pagare anche 2mila euro di spese legale.

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Una manifestazione unica nel suo genere, famosa in tutto il mondo, che per due giorni regala grandi emozioni. È la Sartiglia, evento che si svolge a Oristano e che quest’anno si terrà il 26 e 28 febbraio prossimi.

Moby e Tirrenia sostengono questa speciale manifestazione che richiama ogni anno migliaia di persone, attratte in particolare dalla corsa de Su Componidori, cavaliere che si cimenta in una discesa sfrenata al galoppo cercando di cogliere la stella con una spada. Ma sono tanti i momenti emozionanti: dalla Vestizione al Corteo, fino alla corsa delle Pariglie con le spericolate acrobazie dei cavalieri.

Le Compagnie del Gruppo Onorato Armatori contribuiranno al successo della manifestazione garantendo pubblicità all’evento, pubblicando sui siti internet www.tirrenia.it e www.moby.it tutte le informazioni utili riguardanti la Sartiglia all’interno della sezione “Territorio ed Eventi” presente nelle home page dei portali, e promuovendo l’evento nelle rispettive pagine social.