26 November, 2024
Home2017 (Page 578)

[bing_translator]

Gli esiti della Conferenza dei Servizi relativi alla procedura VIA per la ripresa produttiva dell’Eurallumina sono chiari a tutti: 23 pareri positivi; 1 (last minute) contrario sul “paesaggio”, ritenuto non ostativo e vincolante. Unico NO rimasto e sul quale trovano appiglio alcune delle strumentalizzazioni di natura pseudo ambientalista e politico populista in atto in questi giorni.

23 pareri positivi frutto di 930 giorni di analisi, di verifica e di rispondenza alle normative sempre più restrittive di cui, i noti personaggi, come al solito, dimostrano di non tenere in alcun conto, cosi come degli 8 anni di mobilitazione delle Tute Verdi per la riconquista del Lavoro e della Dignità per loro e per il Territorio. Non ci sfugge e invece ci preoccupa il livello di decadimento comunicativo di alcuni rappresentanti delle istituzioni che, probabilmente vedendo la possibilità di una insperata e gratuita visibilità, si spingono ad affermazioni prive di qualsiasi fondamento scientifico, piuttosto che normativo, fino a sconfinare nel catastrofismo da codice penale nazionale (“omicidi”) ed internazionale (“genocidi”).

Per questo apprezziamo e sosteniamo la fermezza, la coerenza, la responsabilità ed il realismo dell’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu e della Giunta regionale, con la quale si afferma la correttezza delle procedure, del Lavoro degli Enti preposti alla valutazione dei progetti rispetto alle normative, prima ancora che delle scelte dei diversi livelli Istituzionali. Così come ne condividiamo l’analisi sull’accanimento ideologico e pregiudiziale verso l’Industria e verso il Sulcis Iglesiente.

Territorio che ha 128mila abitanti dei quali 37.860 disoccupati iscritti ai CSL; con la disoccupazione al 40% e quella giovanile e femminile al 77%. Territorio di cui si riempiono la bocca alcuni “professionisti” della politica e non solo, senza conoscere e spesso confondendo le realtà di cui sparlano a sensazione.

Per quanto ci riguarda ribadiamo che il territorio sta lottando unitariamente per l’uscita dalla recessione, per la ripresa economica e sociale che passa dalla salvaguardia di ogni posto di lavoro, dalla ripresa delle attività produttive, dall’infrastrutturazione e dallo sviluppo equilibrato, sostenibile e compatibile di tutti i settori e delle loro rilevanti potenzialità.

Il tutto rivendicando l’accelerazione dei tempi delle scelte e delle autorizzazioni nell’industria come nel turismo, nell’agricoltura, nell’artigianato, ecc. ecc., nelle bonifiche come nei Servizi, che stanno in capo alle precise responsabilità politiche e Istituzionali, le quali poi non possono che essere subordinate alla sostenibilità ambientale e sociale e al pieno rispetto delle leggi. Infine, quando si arriva alla conclusione di tutte le dovute procedure, di quel Lavoro se ne tenga semplicemente e rispettosamente conto.

Roberto Puddu segretario generale CGIL

Francesco Garau segretario generale FILCEM CGIL

[bing_translator]

L’assessorato regionale dell’Agricoltura informa gli istituti di credito che ha destinato la somma 2.500.000 euro alla concessione di aiuti in conto interessi alle Pmi, condotte da imprenditori agricoli attive nel settore della produzione agricola primaria, aventi sede operativa in Sardegna, per operazioni di credito a breve termine di durata fino a 12 mesi e ha approvato il Disciplinare di attuazione dell’intervento.

L’aiuto regionale, concesso sotto forma di aiuto de minimis, consiste nell’abbattimento totale del tasso annuo effettivo globale (Taeg) applicato all’operazione di credito.

Le operazioni di credito che possono beneficiare dell’aiuto devono essere concesse da Istituti di credito convenzionati con la Regione.

Gli Istituti di credito interessati all’intervento sono invitati a comunicare alla direzione del “Servizio competitività delle aziende agricole”, la volontà di sottoscrivere la convenzione con l’Amministrazione regionale.

[bing_translator]

Il tema dell’eclissi declinato come simbolo del dualismo, una concezione metafisica in cui la realtà è costituita da due sostanze fondamentali, ontologicamente separate e incapaci di interagire causalmente l’una con l’altra: l’interpretazione di questo assunto è uno dei punti da sviluppare in una residenza artistica organizzata a Cagliari dalla cooperativa Vox Day, puntando a rendere compatibili elementi strutturalmente diversi tra loro, grazie al confronto fra nuovi stili e nuovi contenuti, nuovi scenari artistici e culturali. Avviata lo scorso autunno e dedicata agli artisti regionali del settore musica e teatro, studenti e scuole, Eclissi (questo il titolo dell’iniziativa) entra ora nel vivo trovando spazio, tra il 18 febbraio e il 7 marzo, nel quartiere di Castello, nello storico Palazzo Siotto, centro culturale e di ricerca al civico 114 di via dei Genovesi, e nella sede dell’associazione Le Officine, in via Stretta 37.

Protagonisti del progetto quattro artisti di ambiti, percorsi e cifre stilistiche differenti: il cantante, musicista e attore Andrea Bruschi, l’illustratore e fumettisa Andrea Bruno, l’attrice, musicista e cantautrice Mimosa Campironi e l’americano Blaine L. Reininger, musicista e performer cofondatore dei Tuxedomoon. Rifletteranno sul tema dell’eclissi dai propri punti di vista, anche stimolati dalle prerogative tipiche dello storico quartiere cagliaritano, avvicendandosi nell’arco di tre settimane fino a riunirsi per dare vita, a conclusione delle rispettive residenze, a un evento finale collettivo, un vero e proprio spettacolo fra musica, teatro e disegni, che verrà presentato al pubblico (ingresso a 8 euro) la sera del 7 marzo (ore 21.00) a Palazzo Siotto.

Le attività in programma, alle quali il pubblico può partecipare attivamente, comprendono due workshop e una mostra. Il primo appuntamento è con Andrea Bruschi, che sabato 18 febbraio (dalle 14.00 alle 19.00) e domenica 19 (dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00), tiene in via Stretta 37 un laboratorio sulla presenza scenica (titolo: “Stay On Stage”), indicato in particolare ai giovani musicisti o a chiunque voglia affinare la propria tecnica e acquisire maggiore sicurezza sul palco nelle esibizioni dal vivo. Partendo dalla visione di videoclip e riprese di concerti di icone del rock e del pop, i partecipanti saranno portati all’analisi dello spazio e della rappresentazione scenica, dei costumi di scena e del loro significato, della gestualità e del body language. Prevista anche una verifica on stage, con strumenti in mano, a esito del laboratorio.

Live Patra 2008

 

 

[bing_translator]

Il bando a sportello da 2,6 milioni di euro sull’efficientamento energetico ha già finanziato 40 imprese, a poco più di due mesi dalla sua apertura. Altre 40 domande sono in istruttoria e in tempi brevissimi anche queste imprese avranno le risorse per realizzare i progetti. Lo ha reso noto l’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, nel corso del seminario organizzato a Cagliari dall’assessorato dell’Industria e da Sardegna Ricerche sul tema “L’efficienza energetica al centro della strategia delle imprese”. Il bando, che prevede un contributo fino al 65%, consente di intervenire sull’Audit e di finanziare iniziative di efficientamento.
«Gli imprenditori che hanno presentato domanda – ha detto l’assessore Piras – adesso hanno quattro mesi di tempo per presentare il Piano Audit e per realizzare un intervento coerente con l’Audit stesso. Ciascuna impresa ha ottenuto 40mila euro per la realizzazione del progetto. Le altre domande saranno istruite nei prossimi mesi fino all’esaurimento dei fondi disponibili. È molto probabile che entro l’estate spenderemo integralmente le risorse previste dal bando.»
«È un ottimo risultato – ha aggiunto l’assessore dell’Industria – l’efficienza energetica, per le imprese, significa da un lato minori costi di produzione, e quindi maggiori profitti, e dall’altro rappresenta uno stimolo all’innovazione tecnologica nella gestione energetica. Basti pensare alle opportunità che questi interventi possono offrire alle numerose aziende sarde e alle start-up che operano soprattutto nell’ambito della ricerca e dei nuovi sistemi tecnologici.»
«Il prossimo obiettivo sono le famiglie – ha concluso Maria Grazia Piras – abbiamo proposto al Consiglio regionale uno stanziamento di 10 milioni di euro, contenuto nella Legge Finanziaria, per l’efficientamento degli edifici privati. Si tratta di un fondo rotativo che consentirà di aumentare la qualità energetica del patrimonio immobiliare della Sardegna che oggi si trova in media in una classe energetica molto bassa.»

[bing_translator]

Gabriella Murgia è il nuovo presidente della commissione regionale per la realizzazione della parità tra uomini e donne. Dipendente pubblico, abilitata all’esercizio della professione di consulente del lavoro, dirigente sindacale FEDRO e socia FIDAPA, Gabriella Murgia attualmente è impegnata nella Commissione per l’equità e le pari opportunità del comune di Oristano.
Barbara Congiu, avvocato, e Antonella Secchi, imprenditrice, sono le nuove vicepresidenti.
Nel corso della riunione di ieri è stato votato all’unanimità l’ordine del giorno della prossima seduta, che si terrà il prossimo 27 febbraio, incentrato sulla necessità di riportare all’attenzione dell’opinione pubblica e della politica il tema della rappresentanza di genere e finalizzato a sostenere l’inserimento della doppia preferenza di genere nella legge elettorale.

[bing_translator]

La battaglia per le accise, che valgono un miliardo di euro l’anno, riprende. I Riformatori sardi hanno deciso di presentare ricorso all’Alta Corte europea per sanzionare il governo italiano che ha bloccato la norma sulle accise votata dal Consiglio regionale all’unanimità. Lo hanno annunciano  oggi il coordinatore regionale e il presidente del partito, Pietrino Fois e Roberto Frongia.

«L’articolo 8, comma 1, lettera d, e ancor più il comma 2, dello Statuto Speciale della Regione Autonoma della Sardegna, costituisce un grande risultato storico per la nostra Regione, riferito all’esito finale della lunga iniziativa politica regionale denominata “Vertenza sulle Entrate”, con la quale lo Stato riconobbe, con l’approvazione del comma 834 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, a favore della Sardegna, tra le altre partite di entrate elencate dal citato articolo 8, anche la compartecipazione, nella misura dei 9/10 delle imposte di fabbricazione su tutti i prodotti che ne siano gravati, percette nel territorio della regione  e non solo ma anche quelle, sebbene riferite a fattispecie tributarie maturate nell’ambito regionale e che affluiscono, in attuazione di disposizioni legislative o per esigenze amministrative ad uffici finanziari situati fuori del territorio della regione.

La questione di fondo è che la compartecipazione sulle accise, in quanto imposta di fabbricazione maturate nell’ambito regionale, gravanti sui prodotti petroliferi “fabbricati” in Sardegna, la cui entità è dell’ordine di alcuni miliardi di euro, non viene riconosciuta a favore della nostra regione.

Fa più comodo, infatti,  allo STATO CENTRALE, interpretare, con una forzatura giuridica fantasiosa, che le accise siano delle imposte di consumo e che quindi la compartecipazione debba essere riconosciuta limitatamente alle “accise” riferite ai consumi avvenuti nell’ambito del territorio regionale.

Il paradosso che si crea è che così lo STATO non risparmia niente ma le compartecipazioni che dovrebbero essere versate ai sardi vengano invece riconosciute alle regioni italiane nelle quali i prodotti petroliferi fabbricati nella nostra isola vengono invece consumati.   

E’ indiscutibile che le accise siano delle “imposte di fabbricazione”, e stupisce come, pur di voler sottrarre alla Sardegna una parte rilevante delle entrate dovuteci, si trovino mille argomentazioni, tutte senza alcun fondamento giuridico,  per sostenere che le accise non sono delle imposte di fabbricazione ma imposte di consumo. Ma stupisce ancora di più quando chi dovrebbe in prima fila difendere le nostre prerogative statutarie, in funzione del proprio ruolo di governo regionale, si prostra alla volontà dello Stato Centrale, allineandosi su interpretazioni artificiosamente create per non riconoscere quanto ci debba essere dato.

1) Basterebbe considerare che il prezzo finale che il consumatore paga sui prodotti petroliferi è gravato dall’IVA (che viene quindi calcolata anche sulle accise) per dimostrare che, non potendo in alcun modo esistere l’imposta su un’imposta,  è fin troppo evidente che le accise siano a tutti gli effetti un’imposta di fabbricazione e non imposte sul consumo, ma che quindi concorrono  a comporre il costo complessivo del prodotto, insieme agli altri costi di produzione, legittimandolo come imponibile per il calcolo dell’IVA. Se invece fosse un imposta di consumo lo STATO commetterebbe un palese illecito nei confronti dei cittadini, applicando illogicamente un’imposta su un’imposta.

2) Un’altra considerazione è derivata dalla organizzazione effettiva sull’imposizione e riscossione delle accise: il prodotto finito, prima di uscire dalla fabbrica, viene monitorato e misurato dall’Ufficio delle Entrate, che provvede ad emettere delle note di addebito dell’imposta nei confronti dell’azienda produttrice e nel contempo, emette un provvedimento di “sospensione temporaneo del gravame tributario” finalizzato al trasferimento del prodotto in “depositi fiscali” localizzati, guarda caso strano, fuori dalla Sardegna (lungo le coste tirreniche e adriatiche). Una traslazione nel tempo dell’imposizione fiscale che non muta però il soggetto sul quale grava il debito tributario.

3) Il riconoscimento della compartecipazione sulle accise a favore della Regione Sardegna, come imposta di fabbricazione, nella misura dei 9/10, è opportuno ricordare che lo STATO intendeva riconoscere alla nostra regione una sorta di “prezzo di compensazione” per l’immenso danno ambientale creato dallo stabilimento di fabbricazione e lavorazione dei prodotti petroliferi, localizzata in un punto incantevole delle nostre coste, a vocazione turistica, al centro dell’area metropolitana di Cagliari, sulla quale insiste una presenza di oltre 500mila abitanti.

La partita in gioco per la Regione Sardegna è molto elevata e i Riformatori sardi l’hanno sempre denunciata e indicata anche nel suo valore presunto se pur approssimato per difetto.

Occorre infatti considerare che in Sardegna si produce attualmente circa il 20% dell’intera produzione nazionale di prodotti petroliferi gravati da accise e destinati al consumo interno, che pertanto genera  circa 1/5 delle entrate misurate nel Bilancio dello Stato per accise +IVA sulle accise, che complessivamente ammontano annualmente  a circa 30 miliardi di euro.

Ricordando che la compartecipazione riconosciuta sulle entrate regionali sull’IVA è nella misura dei 9/10 di quella percetta sui consumi registrati nel territorio regionale (lettera f del comma 1 dell’articolo 8 dello Statuto) diventa immediato calcolare che a fronte dei soli 450 milioni di euro che ci vengono corrisposti annualmente come compartecipazione sulle accise, la regione Sardegna ha un credito annuale verso lo STATO di ben oltre 3 miliardi di euro ogni anno.

Questo spiega perché lo Stato su questo fronte sia completamente sordo alle richieste dei sardi e nel contempo si prenda beffa di noi dal momento che, come se giocasse al gioco delle tre carte , va a sostenere  quando gli fa comodo esattamente la validità della tesi opposta.

Con l’approvazione del comma 1 dell’articolo 1 della L.R. n. 7 del 21 gennaio 2014, 2014 , con la quale veniva approvata la Finanziaria ed il Bilancio di previsione per l’anno 2014, la volontà unanime del Consiglio Regionale Bilancio Regionale, fu quella di mettere in mora lo STATO richiedendo quanto ci era dovuto, in una misura se pur forfettaria annuale di 1 miliardo di euro.

Si registrò in quei giorni politicamente un momento di grande spessore autonomistico della nostra potestà legislativa.

La reazione dello Stato non si fece attendere ed il 27 marzo del 2014, forse anche fuori dai termini di ammissibilità, depositò un ricorso presso la Corte Costituzionale richiedendo la dichiarazione di incostituzionalità dell’articolo 1, comma 1, della nostra Legge Regionale 7/2014.  

Questa straordinaria ed esaltante volontà unanime del nostro consiglio Regionale è stata poi incomprensibilmente e dolosamente dimenticata dall’attuale governo regionale, che di fronte al ricorso dello STATO contro questo disposto normativo, ha preferito, prostrandosi supinamente alla volontà dello Stato Centrale e mortificando quindi non solo la volontà di tutti i sardi ma anche la nostra Autonomia Statutaria, la cui forza era contenuta nel dettato dell’articolo 8, non costituendosi nel giudizio e rinunciando a portare le proprie fortissime ragioni del fondamento dei nostri diritti statutari di fronte alla Corte Costituzionale.

I Riformatori Sardi sono convinti che questa inerzia del governo regionale costituisca in ogni caso un gravissimo atto di tradimento alla nostra Autonomia e che non poteva optare di non scendere in campo per giocare una “partita” così importante per le Entrate regionali.

Oggi parrebbe, a distanza di tre anni, che i lamenti di questo governo regionale contengano anche un non velato pentimento per aver consumato un atto di tanta viltà nei confronti di tutti i sardi».

[bing_translator]

La quarta giornata della “Poule A” del campionato di Serie D propone alla Sulcispes Sant’Antioco una nuova, insidiosissima trasferta sul campo della Scuola Basket Cagliari. Al PalaCEP, i lagunari andranno a caccia di una duplice impresa: proseguire quella striscia positiva che dura ormai da 8 partite, e cancellare la sconfitta della regular season, quando i ragazzi allenati da Giuseppe Pau si imposero sul punteggio di 98-76 approfittando di un ultimo parziale disastroso da parte di Cavassa e compagni.

«La Scuola Basket è una squadra che tradizionalmente ci fa soffrire – dice coach Paolo Massidda – il loro roster è composto soprattutto da esterni abili in transizione e col penetra e scarica, mentre in difesa cercano di mettere in difficoltà l’avversario pressando continuamente, anche a tutto campo. Dovremo essere bravi a contrastarli, limitando il gioco rapido e difendendo bene sui loro uomini chiave, con Loddo e Fois in testa. Sarà un impegno difficile anche in virtù del fattore ambientale: il palasport di via Talete è sempre molto caldo e dà una spinta in più alla squadra di casa, che si esprime meglio anche dal punto di vista realizzativo.»

La gara, insomma, propone dei temi tattici non troppo diversi da quelli della scorsa settimana contro Nuoro: «E’ così – aggiunge l’allenatore sulcitano – molto dipenderà dalla nostra bravura nell’imporre la pallacanestro a noi più congeniale, fatta di esecuzioni a metà campo e di ricezioni per i lunghi. Rispetto alla gara contro i Sirbones bisognerà senz’altro migliorare l’atteggiamento iniziale: quando si finisce sotto è sempre difficile riprendere le partite, a maggior ragione in questa fase del campionato, in cui il livello qualitativo si è alzato notevolmente. Per cui domenica spero di vedere la giusta aggressività fin dalla palla a due».

L’infermeria della Sulcispes inizia a svuotarsi: Fox Layne si sta pian piano lasciando alle spalle gli acciacchi che lo hanno condizionato nelle ultime settimane, e anche Cuccu pare aver superato definitivamente i problemi alla schiena.

Palla a due sabato 18 febbraio, alle 18.00, al Palasport di via Talete a Cagliari. Dirigeranno Fabio Carrus di Selargius e Roberto Beltramini di Capoterra.

[bing_translator]

L’Italia è un paese ricco di storie imprenditoriali di successo nel settore food. La catena di ristoranti “La Piadineria” lo testimonia. Nata nei primi anni ’90, grazie all’organizzazione gestionale e alla bontà degli ingredienti tutti rigorosamente freschi e made in Italy, il marchio è diventato ben presto un successo tanto che qualche anno dopo si è dato l’avvio alla creazione in franchising di locali su tutto il territorio nazionale. I ristoranti “La Piadineria”, che hanno come prodotto gastronomico di punta la piadina romagnola, sono diventati nel tempo 134, sono presenti in 35 città italiane nei maggiori centri commerciali o strade centrali e affollate e vi lavorano 600 persone. E la corsa non si arresta qui. Sono in previsione 30 nuove aperture che creeranno 150 nuovi posti di lavoro, tra addetti…

L’articolo completo è consultabile nel sito http://www.diariolavoro.it/lavoro_la_piadineria.html .

[bing_translator]

Prenderà il via mercoledì 22 febbraio, alle 18.00, la sessione di bilancio 2017 del Consiglio comunale di Carbonia, convocata dal presidente Massimiliano Zonza in seduta ordinaria.

I lavori del Consiglio proseguiranno secondo il seguente calendario ed ordine dei lavori:

Giovedì 23 febbraio 2017 –  ore 18,00: esame e votazione degli emendamenti dal n. 1 al n. 28;

Venerdì 24 febbraio 2017 –  ore 18,00:  esame e votazione degli emendamenti dal n. 29 al n. 56;

Lunedì 27  febbraio 2017 –  ore 18,00: esame e votazione degli emendamenti dal n. 57 al n. 82:

Martedì 28 febbraio 2017 – ore 18,00: votazione del Bilancio di previsione finanziario 2017/2019 ex D.Lgs. 118/2011 e suoi allegati.

[bing_translator]

Giovedì 23 febbraio, alle ore 18.00, presso la Biblioteca comunale (piano terra), all’interno del Parco Villa Sulcis (ingresso da viale Arsia), è in programma il 2° appuntamento nell’ambito del nuovo ciclo di “Carbonia Studia 2017”programma di conferenze dedicate all’antropologia, all’archeologia e alla storia, organizzato da diversi anni dal comune di Carbonia.

L’archeologo Fabio Nieddu presenterà “Luoghi sacri e culti di età nuragica. Il ruolo dei santuari tra il II e il I millennio a.C.” . La conferenza illustrerà i culti e la religione praticata nei lunghi secoli della civiltà nuragica. Partendo dal puro dato archeologico si indagherà sulle linee di continuità e le trasformazioni che rispecchiano i cambiamenti della struttura sociale, in particolare nel periodo cruciale fra la fine del II millennio e l’inizio del I millennio a.C.