25 November, 2024
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L’Associazione Culturale Palmas Vecchio, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di San Giovanni Suergiu, organizza anche quest’anno “Su Fogaroni De Santu Antoni” questo pomeriggio, alle ore 18,00, a Palmas Suergiu, presso il parchetto all’ingresso del paese. L’evento ha come finalità la raccolta di fondi che verranno poi devoluti alla parrocchia di Palmas per la sistemazione del campanile.

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Prosegue l’attività di comunicazione e promozione delle opportunità a sostegno del lavoro femminile e del welfare aziendale, organizzata dall’assessorato regionale del Lavoro. Martedì 14, a Cagliari (CPLF – ex CISAPI, in Via Caravaggio), e l’indomani a Sassari (Palazzo della Provincia, Piazza d’Italia), sono in programma due giornate a carattere seminariale dedicate alle più recenti misure adottate dalla Regione in questo campo.

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«Non esiste un progetto per il recupero della Piazza che deve svolgere un ruolo strategico per i trasporti e lo sviluppo turistico ed economico di Cagliari.»

Lo sostengono i consiglieri comunali Raffaele Onnis e Giorgio Angius insieme al deputato Pierpaolo Vargiu e al coordinatore cittadino Alessandro Palomba, che con una mozione rivolta al Sindaco e un’interrogazione parlamentare chiedono:

  • che la sua riqualificazione parta dall’acquisizione dell’area, attualmente di proprietà delle ferrovie dello Stato
  • l’ampliamento dello spazio con l’acquisizione e la demolizione dell’attuale stazione Arst di proprietà della Regione
  • la predisposizione di uno studio per la realizzazione di una grande stazione intermodale, che all’interno della grande area inutilizzata alle spalle dell’attuale stazione dei treni, veda presenti un grande parcheggio di scambio, le ferrovie in arrivo dalla linea storica, con il prezioso collegamento con l’aeroporto, e la congiunzione con la Stazione Repubblica.

I cagliaritani hanno assistito in questi anni al trasformarsi di un luogo storico e importante per l’identità della città, in una latrina a cielo aperto, in un dormitorio di senzatetto, in un covo per sbandati e piccoli delinquenti che cancellano la bellezza del posto, al trasformarsi in una “terra di nessuno” sottratta ai cittadini normali, che rende impossibile qualsiasi tentativo di valorizzazione della piazza, il cui stato di incuria è tristemente certificato dal totale abbandono dello stabile dell’Info Point.

«La Piazza Matteotti è il Centro intermodale del trasporto cittadino – concludono i Riformatori sardi – in essa confluiscono porto, aeroporto, ferrovie e trasporto pubblico locale: è indispensabile che essa venga ridisegnata in rapporto alle nuove esigenze e che sia definitivamente restituita ai cagliaritani per poter davvero concorrere a disegnare il nuovo ruolo strategico della città!»

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Con un totale di 213 medaglie assegnate si è conclusa la V edizione del concorso enologico internazionale Grenaches du monde, organizzato in Sardegna.

Durante la serata “La notte dei Grenaches” organizzata a Cagliari nei locali dell’ex Manifattura tabacchi, sono stati annunciati i nomi dei vini vincitori.

I cento giurati del concorso hanno premiato 213 vini tra i 684 campioni analizzati dai 100 giurati. Le etichette provenivano da 8 diversi paesi. Tra i riconoscimenti, 104 sono state le medaglie d’oro, 87 quelle d’argento e 22 quelle di bronzo.

All’Italia, pari merito con la Francia, sono andate in tutto 51 medaglie, di cui 44 alla Sardegna. Alla Spagna sono invece state assegnate ben 108.

In dettaglio:

SPAGNA 55 oro, 41 argento, 12 bronzo – per un totale di 108

FRANCIA 28 oro, 22 argento, 1 bronzo – per un totale di 51

SARDEGNA 18 oro, 21 argento, 5 bronzo – per un totale di 44

ALTRE ITALIA 3 oro, 3 argento, 1 bronzo – per un totale di 7

MACEDONIA 1 bronzo

AUSTRALIA 1 bronzo

SUD AFRICA 1 bronzo.

Durante la serata è stato consegnato ufficialmente il testimone per l’organizzazione del concorso internazionale alla Catalogna, che si svolgerà ad aprile del 2018 nella Regione di Terra Alta, zona dove si coltiva il Grenaches bianco.

A salutare e ringraziare gli organizzatori anche il vice presidente della Regione Sardegna, Raffaele Paci che ha voluto sottolineare come il vino faccia «parte dell’identità di una regione e il Cannonau è uno dei simboli dei nostri prodotti e quindi attraverso questo e con simili manifestazioni volgiamo promuovere i nostri prodotti dell’agroalimentare in tutto il mondo. Ben vengano quindi manifestazioni come questa».

VINCITORI SARDI

MEDAGLIE D’ORO

ALGHERO ROSATO – 2016 TENUTE SELLA & MOSCA Alghero Rosato – Rosé

ARGEI – 2015 ARGEI LE FATTORIE RENOLIA DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

CHUERRA – 2014 VITIVINICOLA ANTICHI PODERI JERZU DOC Cannonau Di Sardegna Riserva JERZU – Rosso

COSTERA – 2014 ARGIOLAS DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

DICCIOSU – 2015 CANTINA LILLIU DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

DOLIA – 2015 CANTINA SOCIALE DI DOLIANOVA DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

FUDÒRA – 2015 Società agricola Pranu Tuvara DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

FUILI – 2012 Cantina Sociale Dorgali IGT Isola Dei Nuraghi – Rosso

HORTOS – 2011 Cantina Sociale Dorgali IGT Isola Dei Nuraghi – Rosso

IRILAI – 2013 CANTINA SOCIALE OLIENA DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

LE SABBIE – 2013 MELONI VINI DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

NEALE – 2015 Cantine di Orgosolo DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

NOAH – 2013 Cantina di Monserrato DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

SENES – 2013 ARGIOLAS DOC Cannonau di Sardegna Riserva – Rosso

TENUTE DELOGU – 2013 TENUTE DELOGU AGRICOLA DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

VASCA50 – 2012 MELONI VINI IGT Isola Dei Nuraghi – Rosso

VIGNARUJA – 2013 CANTINA SOCIALE IL NURAGHE DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

VIGNE RADAALGHERO – 2015 VIGNE RADAALGHERO DI CARDIN NADIA DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

MEDAGLIE D’ARGENTO

CANNONAU DI SARDEGNA RISERVA – 2013 TENUTE SELLA & MOSCA DOC Cannonau Di Sardegna Riserva – Rosso

AJANA – 2013 Azienda Vitivinicola Ferruccio Deiana & C. sas IGT Isola Dei Nuraghi – Rosso

ANZENAS – 2015 CANTINA SOCIALE DI DOLIANOVA DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

CANNONAU DI SARDEGNA – 2013 TENUTE SELLA & MOSCA DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

CANNONAU RISERVA – 2013 Cantina Santa Maria la Palma Alghero Soc. Coop. Ag DOC Cannonau Di Sardegna Riserva – Rosso

DELEDDA – 2015 Azienda agricola di CABIDDU Massimo DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

DEMINERA – 2015 Società agricola Sa Defenza dei fratelli Marchi SR DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

FERTAS – 2014 SOCIETA’ AGRICOLAAGRIFERTAS DI CONTU E C. DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

FÒLA – 2014 SOCIETÀ AGRICOLA SIDDÙRA DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

IL MUTO – 2014 AGRICOLA MONTESPADA DOC Cannonau Di Sardegna Riserva – Rosso

LOI CORONA ALBERTO LOI – 2011 VITIVINICOLAALBERTO LOI IGT Isola Dei Nuraghi – Rosso

NANIHA – 2015 TENUTE PERDARUBIA VELMER SOCIETÀ DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

PARÈDA – 2015 Meana Terra del Mandrolisai IGT Isola Dei Nuraghi – Rosso

PRO VOIS – 2010 Società Agricola F.lli Puddu S.s DOC Cannonau Di Sardegna Riserva NEPENTE DI OLIENA – Rosso

ROSATO – 2016 CANTINA ARU DI ARU MARIO DOC Cannonau Di Sardegna – Rosé

SAN CONSTANTINO – 2014 PODERI PARPINELLO SOCIETÀ AGRICOLA DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

SENES – 2012 ARGIOLAS DOC Cannonau Di Sardegna Riserva – Rosso

VIGNETI ZANATTA – 2015 ZANATTA DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

VINIOLA – 2013 Cantina Sociale Dorgali DOC Cannonau Di Sardegna Riserva – Rosso

ZOIOSU – 2015 TENUTA MASONE MANNU SOC. AGR. DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

SURRAU BRUT – 2013 SURRAU Spumante di qualità Brut Metodo Classico Rosè – Effervescente

MEDAGLIE DI BRONZO

ANGHELU RUJU – 2005 TENUTE SELLA & MOSCA Alghero Liquoroso Riserva – Vino rosso liquorso da dessert

MAMUTHONE – 2015 Cantina Giampietro Puggioni srl Societa’ Agricola DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

NURAGHE CRABIONI – 2014 TRESMONTES SOCIETÀ AGRICOLA DOC Cannonau Di Sardegna – Rouge

TUVARA ALBERTO LOI – 2011 VITIVINICOLA ALBERTO LOI IGT Isola Dei Nuraghi – Rosso

MAMAIOA ROSSO – 2015 AZIENDA VINICOLA ATTILIO CONTINI DOC Cannonau Di Sardegna Biologico – Rosso

I numeri del Grenaches nel mondo

poco più 200.000 ettari di coltivato, di cui:

100.000 ettari inSpagna

90 mila ettari in Francia

7 800 ettari circa in Italia,

7.600 ettari circa in Sardegna

I numeri del Cannonau in Sardegna

26.500 gli ettari di vitigni coltivati

7.600 gli ettari di Cannonau coltivati

2.230 gli ettari di Cannonau doc coltivati

5.500 gli ettari di Cannonau coltivati nelle province di Nuoro e Ogliastra

122.000 i quintali di Cannonau prodotti

90.000 gli ettolitri di vino Cannonau

9 milioni le bottiglie

40 ettolitri per ettaro la resa per ettaro.

In mattinata la delegazione di commissari, produttori, giornalisti ed esperti è stata accompagnata al villaggio nuragico di Barumini grazie proprio alla collaborazione del Comune di Barumini e della “Fondazione Barumini sistema cultura”. Notevole è stato l’interesse suscitato dall’insediamento di età nuragica sviluppatosi intorno a un nucleo più antico risalente al XVI-XIV secolo a.C.. Il sito è tutelato dall’Unesco come patrimonio dell’umanità.

E proprio in questa cornice meravigliosa, nel centro Lilliu, si è svolata la degustazione dei vini delle cantine del Sud Sardegna, grazie anche alla collaborazione della Camera di commercio di Cagliari (all’interno del sistema Unioncamere). Questo è stato il terzo appuntamento dedicato all’incontro tra produttori e commissari dopo quelli di Nuoro e Alghero. «Si tratta di occasioni importanti per far conoscere il territorio ma anche le realtà produttive sarde alla platea internazionale», ha spiegato Renzo Peretto, responsabile del settore viticoltura dell’Agenzia Laore. «Abbiamo fortemente voluto che questi momenti venissero organizzati e infatti sono una novità assoluta per il Grenaches du monde». Oltre ai vini, i commissari hanno assaggiato anche molti piatti della gastronomia isolana: dal tradizionale maialetto arrosto, ai salumi e formaggi, sino a piatti più elaborati come rana pescatrice, gamberi e perfino la rivisitazione sarda della polenta.

Per Emanuele Garzia, vice presidente della Cciaa di Cagliari «la Sardegna può vivere di turismo ed enogastronomia. Grazie al concorso itinerante la delegazione ha potuto avere un quadro generale di tutta l’Isola e delle sue eccellenze». Per Gigi Picciau, presidente del consorzio Vini Sardi «con una manifestazione internazionale si focalizza l’attenzione sulla nostra regione, ma il lavoro non si ferma qui. La promozione deve continuare e soprattutto deve coinvolgere diversi campi affinché riesca ad ampliare i settori di investimento per il mondo produttivo sardo». Di sicuro «dal confronto ne scaturisce un miglioramento per i vini ma anche per la nostra economia, per le persone e per le cantine», ha aggiunto Giovanni Pinna, presidente del consorzio del Vermentino, nonché commissario del concorso e membro di Assoenologi Sardegna. «La strategia deve essere condivisa: dobbiamo presentarci uniti come “Sardegna”, non per singoli territori, per dare un messaggio più forte»

A seguire una serie di testimonianze di commissari, buyer e produttori internazionali presenti al concorso.

Entusiasta Stephen Quinn, un giornalista australiano esperto di vini che ora vive in Gran Bretagna dopo 25 anni passati in Asia. «È la prima volta che vedo la Sardegna e faccio parte della giuria del Grenaches du monde e sono rimasto impressionato dal panorama che mi ricorda un po’ il Portogallo, un po’ l’Australia e anche il Sud America», ha detto. «Una buona terra per coltivare il vino. E dopo aver assaggiato diversi Cannonau penso abbia una gamma completa di tipologie e gusti». Quinn si è detto anche soddisfatto del concorso, della sua organizzazione con personale molto competete: «Mi piace l’idea di avere così tanti giudici perché la degustazione è molto soggettiva quindi l’unico modo per essere obiettivi e avere tanti giudizi diversi».

Per Quentin Sadler, giornalista britannico, «è affascinante essere in Sardegna perché rappresenta un continente in una “piccola” Isola con bei panorami, bella gente, buon cibo e ottimo vino». A suo dire «il Cannonau è un vino brillante e come il Grenaches ha il dono della versatilità».

Luis García Modrego presidente della cooperativa di viticoltori Santo Cristo (denominación de origen Campo de Borja) nella zona di Saragozza. Circa cinque-seicento di ettari di vigne che per il 70% producono garnacha (Cannonau) autoctono. «È la prima volta che partecipo a un evento di questo genere e sono molto soddisfatto per la qualità dei prodotti e per l’accoglienza ricevuta. Per me è tutto perfetto». Per il produttore spagnolo, Grenches du monde rappresenta uno stimolo per fare sempre di più e per migliorare la qualità dei vini.

Andrea Alonso Castaño, una sommelier e buyer del settore enologico per un’importante ditta spagnola che si occupa di grande distribuzione, tra i presidenti delle 20 commissioni in giuria, considera questa esperienza straordinaria: «Ho apprezzato la buona qualità dei vini, il lavoro e lo sforzo dei produttori per favorire la diversificazione. Il grenache è un vino versatile che si presta a diversi tipi di lavorazione e a essere apprezzato anche da un pubblico meno esperto». Elogi anche per la Sardegna: «Un’isola che mi ha incantato, un angolo di paradiso. Mi ha sorpreso sapere che è terra di longevità, un aspetto che non conoscevo, un posto in cui sarebbe bello venire a vivere».

Giuliana Dalla Longa, formatrice Aspi, l’unica associazione di sommellerie italiana riconosciuta all’estero da Asi (Association de la sommellerie internationale), tra i commissari del concorso: «È stata un’esperienza positiva, per l’eccellente organizzazione e per l’opportunità di assaggiare prodotti che normalmente non si trovano sotto casa, alcuni assolutamente sorprendenti, di spessore notevole, in tutte le versioni, bianchi, rossi e da dessert». Per Dalla Longa, manifestazioni del genere sono molto importanti: «Il nostro ruolo, fortemente legato alla sensorialità, richiede infatti un costante impegno e aggiornamento e il mettersi in gioco, confrontarsi con altre realtà è fondamentale per crescere».

La Spagna, intanto, si prepara ad accogliere l’edizione 2018 del Grenaches du monde che si svolgerà in Catalogna (nella regione di Terra Alta). Joan Arrufì, presidente della denominazione di origine Terra Alta (200 km a sud di Barcellona), «è molto contento dell’invito e di poter visitare la Sardegna attraverso i suo vini, il Cannonau, la sua storia, la sua gastronomia, la sua cultura», ha detto. «Il prossimo anno prenderemo il testimone per il concorso nella nostra zona caratterizzata da un clima “Mediterraneo interno” che favorisce la coltivazione di una uva diversa, la Garnacha bianca. Vi faremo conoscere questo vitigno, la nostra regione e l’intera Catalogna».

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Il Teatro Centrale di Carbonia e l’Istituto “Francesco Ciusa” di Nuoro hanno ospitato due giornate, il 5 e 6 febbraio, dedicate al ricordo dello sterminio e delle persecuzioni dei deportati militari e politici italiani e stranieri nei campi nazisti, organizzate dall’Associazione Mutilati e Invalidi di Guerra, in collaborazione con l’Associazione Culturale Polacco-Sarda. Per la prima volta, in Sardegna, si sono svolti incontri e confronti di tre internati in tre campi di concentramento diversi, in occasione della “Giornata della memoria” per ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione dei cittadini ebrei nonché tutti coloro, civili e militari, che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte e che, opponendosi al progetto di sterminio, hanno salvato vite e protetto perseguitati, a rischio della loro vita.

Sono state raccontate le esperienze di tre sfortunati protagonisti/vittime di quelle pagine tristissime della storia del XX secolo.

Due lo hanno fatto personalmente, intervistati dal giornalista Graziano Canu:

Michele Montagano, 95 anni, deportato militare che ha raccontato gli oltre venti mesi di disciplina rigida e vessatoria e le sadiche punizioni dei carcerieri, la fame terribile, il rigore del clima senza adeguati indumenti, la mancanza di assistenza sanitaria, la sporcizia, i parassiti, la privazione di notizie da parte delle famiglie, la lenta distruzione della personalità, per ridurre a semplici stuk, che in tedesco vuol dire pezzi.

Bodgan Bartnikowski, 85 anni, che ha testimoniato la sua esperienza di bambino internato nel campo di concentramento di Auschwitz. Porre accanto la parola bambini a quella “Auschwitz” implica la celebrazione della più evidente contraddizione della storia e della più grande atrocità. Allo stesso tempo gli occhi dei bambini sono gli unici capaci di elargire un quadro fedele di quella che era la dura e cruda verità della realtà dei campi di concentramento.

Uno, Modesto Melis, venuto a mancare lo scorso 9 gennaio all’età di quasi 97 anni, è stato ricordato con un filmato realizzato da Graziano Canu sulla base di un’intervista realizzata recentemente, arricchita da immagini e fotografie raccolte negli ultimi anni che hanno visto Modesto Melis protagonista di decine e decine di incontri, soprattutto nelle scuole, in tanti comuni della Sardegna ma anche a Roma e a Mauthausen, dove è voluto ritornare nel settembre del 2014, 69 anni dopo la sua liberazione.

Ricordare significa testimoniare ancora oggi il rifiuto di ogni forma di razzismo e di discriminazione del diverso, insegnare l’importanza del rispetto dell’altro, del dialogo tra le persone e tra i popoli come unico imprescindibile strumento di pace.

I due incontri sono stati realizzati anche grazie alla sensibilità della Presidenza del Consiglio Regionale, nella persona dell’on. Gianfranco Ganau, del comune di Carbonia e dell’Ambasciata della Repubblica di Polonia in Roma.

             

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L’Amministrazione comunale di Carbonia guidata dal sindaco Paola Massidda, nel rispetto della legge 92 del 2004, ha celebrato ieri 10 febbraio 2017 il Giorno del Ricordo, istituito per conservare «la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».
Con questa giornata l’Amministrazione comunale ha voluto testimoniare «la propria vicinanza al dolore procurato da una strage dimenticata per cinquant’anni, nella quale, tra il 1943 ed il 1947, in Istria e in Dalmazia i partigiani slavi si vendicarono contro i fascisti e gli italiani non comunisti, torturando, massacrando, affamando e gettando nelle foibe, cavità carsiche di origine naturale con ingresso a strapiombo, circa diecimila persone vive o morte».
Per favorire una riflessione su questi eventi, che coinvolsero anche noi sardi, con una prospettiva di pace, dialogo e sviluppo di una coscienza civile tra popoli europei, le bandiere istituzionali del Palazzo Comunale sono state issate a mezz’asta.
Alle ore 16.00, presso Parco Martiri delle Foibe, è stata deposta una corona in commemorazione della strage.
Hanno partecipato alla celebrazione i giovani di Casa Pound con uno striscione realizzato con una rosa rossa e la scritta “FOIBE, IO NON SCORDO”.

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La sconfitta è stata pesantissima, sia per l’unicità sia per le proporzioni, ancora brucia tanto, ma otto mesi dopo, a Carbonia, il centrosinistra rialza la testa ed avvia una difficile ma, a questo punto, inevitabile opera di ricostruzione. Ieri sera, la sala conferenze della Grande miniera di Serbariu ha ospitato un’assemblea pubblica promossa da Giuseppe Casti, proprio il principale protagonista, in negativo, della “storica” sconfitta del ballottaggio del 19 giugno che ha portato il Movimento 5 Stelle al governo della città.

La scorsa settimana il centrosinistra aveva dato il “primo segnale di vita” in occasione della conferenza stampa organizzata dai gruppi di opposizione per denunciare quella che è stata definita “l’inadeguatezza” del Movimento 5 Stelle alla guida del comune di Carbonia. Ieri si è tenuta l’assemblea pubblica alla Grande miniera e a breve sono state preannunciate nuove iniziative.

La ricostruzione non si presenta facile, perché la disaffezione di larghi strati dell’elettorato del centrosinistra che hanno fatto convergere un ampio consenso sul Movimento 5 Stelle, non sarà facilmente recuperabile in questo primo scorcio di consiliatura.

Il Movimento 5 Stelle, com’era inevitabile, avendo eletto 15 consiglieri privi di esperienze precedenti e formato una Giunta con un sindaco e sette assessori ugualmente tutti alla loro prima esperienza, sta pagando lo “scotto del noviziato”, ma conserva grande credito e, soprattutto, una fiducia a più lungo termine rispetto ai sette mesi e una settimana trascorsi dall’insediamento della Giunta Massidda.

Il centrosinistra sta avviando la ricostruzione e il lavoro che verrà programmato e realizzato, potrà vedere i suoi frutti a medio e lungo termine. Gli attori, più o meno protagonisti, al di là delle dichiarazioni “bellicose” degli ultimi giorni, questo lo sanno molto bene.

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Cagliari si prepara a vivere una grande serata di calcio, allo stadio Sant’Elia, dove la squadra di Massimiliano Rastelli alle 20.45 ospiterà la Juventus, indiscussa solitaria capolista del campionato. Il tecnico rossoblu ritrova il bomber Marco Borriello ma, purtroppo, dovrà fare a meno ancora di Diego Farias. Ritorna anche Simone Padoin e, per la prima volta, tra i convocati c’è Victor Ibarbo, ritornato a Cagliari due anni dopo la sua partenza per Roma.

«Abbiamo voluto concedere a Diego una settimana in più di riposo per evitargli possibili problemi futuri e averlo a disposizione domenica prossima contro la Sampdoria – ha detto alla vigilia Massimiliano Rastelli -. Marco si è allenato con una certa regolarità, è convocato, vedremo domani. Ibarbo ha lavorato per una settimana con i compagni, è a disposizione Affrontiamo una squadra stratosferica, con possibilità infinite di cambiare tattica di gioco: variano senza problemi dai lanci lunghi al gioco corto, con scambi rapidi e tagli. Non danno mai punti di riferimento. Ci vorrà il miglior Cagliari per portare a casa un risultato positivo.»

Massimiliano Rastelli ritiene che il Cagliari non sia battuto in partenza. «Non partiamo sconfitti ancora prima di cominciare. Giochiamo in casa, il nostro stadio ci dà una grossa carica, qui riusciamo a farci rispettare. Dovremo essere concentrati dal primo secondo sino al fischio finale per evitare cali di tensione, avere grande convinzione, spirito agonistico e qualità. Molto dipenderà dalle prestazioni individuali».

Sarà una serata speciale anche per la presenza allo stadio di Gigi Riva, che verrà premiato dal presidente del CONI, Giovanni Malagò, con il “Collare d’Oro”.

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Niente da fare per la VBA/Olimpia Sant’Antioco, questo pomeriggio, sul campo della capolista Pallavolo Saronno. 3 a 0 il risultato finale, con punteggi parziali tanto netti da non lasciare dubbio a recriminazioni: 25 a 18, 25 a 19, 25 a 15. La squadra di Graziano Longu, di fatto, non è mai entrata in partita, tanto chiaro è stato il divario tra le due squadre, più o meno identico a quello già emerso nella gara d’andata, lo scorso 29 ottobre, quando Genna e compagni misero insieme 47 punti in 3 set, contro i 52 oggi odierni.

In classifica, per la concomitante netta sconfitta del Granaio Concorezzo, piegato per 3 a 0 sul campo dello Yaka Volley a Malnate, per la VBA/Olimpia non cambia niente, in quanto resta al quarto posto, con 33 punti, 7 di vantaggio sul Granaio Concorezzo. Cresce, invece, il ritardo sulla terza posizione, occupata dalla Tipiesse Mokamore, vittoriosa per 3 a 0 sul campo della Ticomm&Promaco Gorgonzola, ora distante 7 lunghezze; un punto più su i Diavoli Rosa Brugherio, vittoriosi sulla Lombarda Motori Milano per 3 a 0, mentre la Pallavolo Saronno guida la classifica con due punti di vantaggio sulla più immediata inseguitrice.

Sabato prossimo la VBA/Olimpia tornerà a giocare al PalaGiacomoCabras, alle 18.00, in una partita dall’esito scontato, contro la Silvio Pellico Sassari, battuta anche oggi in casa, per 3 a 0, dal Volley Segrate.

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La Vba/Olimpia Sant’Antioco alle 15.30 gioca sul campo della capolista Pallavolo Saronno per la terza giornata di ritorno del girone B della B1 di volley maschile. Sulla carta, anche in considerazione del risultato della gara d’andata, vinta nettamente a Sant’Antioco dalla formazione lombarda, finora imbattuta sul proprio campo, il pronostico pende tutto contro la Vba/Olimpia ma proprio il non aver niente da perdere potrebbe dare una carica ed uno slancio in più ai ragazzi di Graziano Longu per tentare l’impresa “impossibile”.
La Pallavolo Saronno è una squadra di grande levatura per la categoria, con giocatori di assoluto valore, tra i quali spiccano Canzanella (grande protagonista nella gara d’andata), Spairani, Cerbo e Coscione.
Graziano Longu avrà a disposizione dopo diverse settimane Michele Deserio e un gruppo con il morale alto e una grande voglia di continuare a stupire in un campionato che con il quarto posto è andato fin qui al di là di ogni più rosea aspettativa della vigilia.