Il 25 novembre 2016 abbiamo pubblicato la storia di Sara (che sotto ripubblichiamo integralmente), una ragazza di Carbonia che con il sostegno dei suoi genitori è riuscita a vincere la sua battaglia con la sordità. Sara negli ultimi tre mesi ha portato avanti la sua battaglia con varie iniziative, tra le quali la pubblicazione nel suo profilo facebook del video #FacciamociSentire che fino al momento in cui scrivo queste righe, ha avuto 20.165.624 visualizzazioni, 639.995 condivisioni e oltre 91.000 Mi piace.
La storia di Sara
Oggi vorrei raccontarvi in breve una storia, quella della mia famiglia.
Mia madre era un insegnante di italiano/latino al liceo e mio padre uno psichiatra. Attualmente sono in pensione.
Ho 3 fratelli e una sorella.
Sì, siamo una famiglia numerosa.
E nel lontano 1974 è stata con noi qualche giorno, un’altra bambina, Giada. Con lei avremmo fatto una squadra di pallavolo completa.
Il vuoto per la perdita di un figlio deve essere indescrivibile… poi sono arrivati altri di noi figli…
Nel 1979 nasco io.
Una rosolia materna al quarto mese di gravidanza non è l’inizio di una bella storia, ma la fiducia e la speranza di un figlio, comunque atteso e desiderato, fanno credere alla possibilità positiva di affrontare il problema che ne viene.
Così sono nata io e la previsione di gravi malformazioni nel tempo si è concretizzata nella certezza di essere “normalmente” sorda. Una specie di miracolo.
Se sono diventata così lo devo ai miei genitori.
Lo devo a loro per la tenacia e la forza positiva di credere in qualcosa.
Mia madre decise di farmi da “logopedista”, anni di pazienza, sua e di arrabbiature di tutte e due… come tra madre e figlia.
Allora non esistevano gli attuali strumenti che potessero migliorare la crescita di un bambino sordo.
Una condizione “invisibile” e sottovalutata da molte persone e spesso anche dai medici.
Mia madre e mio padre si armarono di tutto punto per non farmi mancare nulla tant’è che sono cresciuta quasi con la convinzione di essere una bambina udente.
Sono cresciuta, comunque, circondata da persone che mi rispettavano anche perché so che insieme ai doveri ci sono anche i diritti, soprattutto per chi ha un problema che anche gli altri devono aiutare a risolvere.
A volte con sofferenza ma sempre con tenacia ho difeso il mio diritto al rispetto; ora sono qui per rivendicare i diritti che ci sono stati negati per anni.
Il diritto all’informazione e alla comunicazione è uno di questi.
Dalla mia famiglia ho ricevuto questa consapevolezza!
Chi crede in questa iniziativa ha già vinto!!!
Perché proprio GRAZIE A VOI e al vostro supporto mi sento meno sola.
Noi siamo la forza… e insieme noi possiamo vincere!!!
GRAZIE ANCORA siete tutti meravigliosi.
#FacciamociSentire Sempre!!!
Sara Gerini