24 November, 2024
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La Giunta comunale di Carbonia perde un altro pezzo: s’è dimesso l’assessore dei Lavori pubblici, Urbanistica, Rapporti con Area, Trasporti e Viabilità, Polizia Locale e Arredo urbano Riccardo Cireddu. Lo ha annunciato con un breve comunicato, il sindaco di Carbonia, Paola Massidda. Qualche mese fa si dimise Arianna Vinci, assessore delle Politiche sociali, sostituita da Loredana La Barbera.

«Oggi ho ricevuto e accettato le dimissioni dell’assessore Riccardo Cireddu – scrive Paola Massidda -. Le parole, contenute nella lettera recapitatami nella mattinata di oggi, mi danno l’opportunità di fare una riflessione e di inquadrarle nel contesto più ampio del nostro lavoro quotidiano e della nostra azione amministrativa. Leggo, con dispiacere, nelle sue dimissioni una giustificazione basata su un presunto allontanamento dal progetto iniziale che aveva animato l’esperienza del Movimento 5 Stelle. Ovviamente non condivido quanto affermato: competenza, abnegazione e consapevolezza delle difficoltà sarebbero dovute essere alla base della decisione di tutti noi ad impegnarci nell’amministrazione della nostra città. Duro lavoro in un contesto economico e sociale difficile e cercando di innestare la nostra idea di cambiamento e di innovazione politica in una comunità guidata da sempre secondo le vecchie logiche partitiche. Un cambiamento culturale, dunque, che richiede tempo, fatica e perseveranza. Continuiamo il nostro lavoro – conclude Paola Massidda – forti della fiducia ricevuta lo scorso giugno e che quotidianamente riceviamo dai cittadini che ci invitano ad andare avanti e a cambiare questa città.»

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«La valorizzazione dell’agricoltura produttiva è sempre al centro dell’azione della nostra Giunta. Con il mondo delle campagne e con i propri rappresentanti ci siamo sempre confrontati e continuiamo a farlo oggi con la delegazione di Coldiretti che abbiamoascoltato in conferenza dei capogruppo.»

Così il vice presidente Raffaele Paci, con l’interim all’assessorato dell’Agricoltura, a margine dell’incontro che si è tenuto per oltre due ore nella presidenza del Consiglio regionale. «Ci stiamo  nuovamente scontrando con problemi che abbiamo da decenni e dobbiamo affrontarli contemporaneamente su due direttrici: quella strutturale e quella emergenziale. Se ci concentriamo sulla rabbia di oggi, comprensibilissima per la difficile situazione che migliaia di pastori devono affrontare, perdiamo di vista le cause del problema. La discussione sulla legge Finanziaria è ancora aperta in Commissione Bilancio e lì possiamo lavorare per trovare le giuste soluzioni».

Il vice presidente ha quindi illustrato i diversi interventi che in questi mesi si sono concretizzati e quelli da attuare nelle prossime settimane.

«In questo momento – ha osservato Paci – ci troviamo di fronte a una crisi del prezzo del latte ovino a cui abbiamo risposto, dal punto di vista strutturale, con la costituzione dell’Organizzazione interprofessionale latte ovino sardo (Oilos), unico interlocutore della Regione che raggruppa due terzi di tutto il comparto ovicaprino, e con diversi strumenti finanziari dedicati, soprattutto, al mondo della cooperazione: dal Pegno rotativo al Pecorino bond. Sul versante dell’emergenza abbiamo avuto la rassicurazione, dal ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, sullo sblocco da parte di AGEA di circa 100 milioni di pagamenti comunitari arretrati: risultato raggiunto grazie a un lavoro costante di Giunta, Consiglio regionale, parlamentari sardi e associazioni di categoria.»

Sempre in raccordo con il ministero c’è lo strumento dell’inserimento del Pecorino romano nella raccolta dei formaggi sul bando agli indigenti oltre alle proposte licenziate dalla Quinta Commissione attività produttive sul sostegno alla diversificazione delle produzioni dei formaggi o al sostegno per il ricambio delle pecore a fine carriera.

Secondo i dati elaborati dall’Agenzia Argea negli ultimi 12 mesi fra premi PAC e pagamenti PSR sono stati liquidati per l’Agricoltura sarda 138 milioni e 196mila euro, mentre entro marzo sono previsti i pagamenti su Indennità compensativa 2016 (26milioni di euro), Benessere animale 2016 (30milioni), liquidazioni pregresse di Argea (6,4milioni), Premio unico 2016 (38milioni).

Il rinvio del bando sulla Misura 6.1, precisano le strutture dell’assessorato dell’Agricoltura, è stato deciso a seguito delle richieste di sospensioni giunte da 26 amministrazioni comunali colpite nelle scorse settimane dalle forti nevicate, per cui hanno dichiarato anche lo stato di Calamità naturale, e dalla Federazione regionale dei dottori Agronomi e dei dottori Forestali della Sardegna.

«Le manifestazioni – ha spiegato Paci – sono sempre utili per arricchire il confronto e il dibattito con nuove idee che giungono dagli operatori sul campo. Proprio grazie al continuo confronto con le associazioni agricole, nella seconda metà del mandato, come Giunta porteremo avanti la riforma delle Agenzie agricole regionali, portando questi soggetti ad essere più presenti sui territori e meno a Cagliari. Sosterremo inoltre chi davvero lavora in campagna, rimodulando e rivedendo alcuni strumenti del PSR.»

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Stamane, a Cagliari, è esplosa la protesta di oltre 4.000 agricoltori e allevatori della Coldiretti. I trattori hanno aperto il corteo che, partito da viale Trieste, a pochi passi dal Palazzo della Regione, ha percorso tutto il viale Trieste, la via Roma e si è concluso sotto il Palazzo del Consiglio regionale, dove si sono sviluppati gli interventi dei rappresentanti degli agricoltori e degli allevatori, di alcuni dei numerosi sindaci che hanno partecipato alla manifestazione con la fascia tricolore al petto. Tra gli interventi, quello del sindaco di Cagliari, Massimo Zedda. L’obiettivo della protesta è stata la Giunta regionale, accusata del mancato rispetto degli impegni assunti sull’intera vertenza del mondo agro-pastorale sardo, ormai al collasso.

Al centro della vertenza il prezzo del latte ma anche il mancato sostegno al settore con l’impiego dei fondi comunitari. La manifestazione si è protratta per alcune ore, fino a quando una delegazione della Coldiretti e di sindaci è stata ricevuta dal presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, dal vicepresidente della Giunta regionale Raffaele Paci e dalla conferenza dei capigruppo.

«Il Consiglio regionale è consapevole della crisi vissuta dal mondo delle campagne – ha detto il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau al termine dell’incontro della Conferenza dei capigruppo con la delegazione della Coldiretti -. E’ una situazione disastrosa alla quale vanno date risposte immediate. Abbiamo ascoltato con attenzione le osservazioni provenienti dai pastori, sono certo che stasera l’Aula saprà trovare una soluzione adeguata.»

I rappresentanti dei pastori, anche con toni decisi, hanno chiesto al Consiglio di valutare alcune modifiche alle soluzioni individuate dalla risoluzione approvata la scorsa settimana dalla Quinta commissione del Consiglio regionale. «Vanno bene gli interventi strutturali e gli incentivi sul credito – hanno detto il presidente e il direttore di Coldiretti Battista Cualbu e Luca Saba – adesso però va affrontata l’emergenza. Le aziende hanno bisogno di liquidità, il Consiglio valuti il ricorso al de minimis». Con i rappresentanti di Coldiretti c’erano anche alcuni sindaci che hanno partecipato alla manifestazione di questa mattina. Tutti hanno ribadito la necessità di intervenire in aiuto del settore ovicaprino, asse portante dell’economia isolana. «Se non si interviene subito – hanno detto i primi cittadini – le conseguenze saranno disastrose sul piano sociale».

Il vicepresidente della Giunta regionale Raffaele Paci ha ribadito l’attenzione dell’esecutivo al dramma delle campagne. «Sono situazioni che si trascinano da decenni e che vanno affrontate in modo strutturale – ha detto Raffaele Paci – adesso bisogna intervenire per risolvere l’emergenza ma allo stesso tempo occorre guardare al futuro. Sentiamo la rabbia della piazza e la conosciamo ma non dobbiamo fare l’errore di risolvere l’emergenza senza affrontare i problemi strutturali. Il bilancio della Regione è ancora aperto, in questi giorni lo sta esaminando la Commissione competente del Consiglio regionale. All’interno della Finanziaria L’Aula può individuare le risorse da destinare al settore».

Domani pubblicheremo un ampio resoconto sulla giornata di protesta odierna, con un ricco album fotografico.

 

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E’ durissimo il giudizio dell’assessore regionale dell’Urbanistica Cristiano Erriu sulla vicenda Eurallumina, dopo lo stop imposto ieri dal ministero dei Beni culturali, con l’aggiornamento della Conferenza dei servizi al prossimo 8 febbraio.

«In attesa dell’esito della Conferenza sull’ampliamento della vasca di deposito dei fanghi di lavorazione dell’alluminio, necessaria per la ripresa dell’attività produttiva, rimane la forte preoccupazione per la posizione espressa dal ministero dei Beni culturali che potrebbe metterla in discussione o addirittura vanificarla.»

«Dai resoconti della riunione – aggiunge Cristiano Erriu – è emersa una contrapposizione tra i due rami dell’Amministrazione, regionale da una parte e statale dall’altra, con la prima che nell’esercizio delle sue funzioni in materia di paesaggio, attraverso gli uffici della Tutela, ha dato il via libera, mentre la seconda si è assunta la responsabilità di interpretare unilateralmente le disposizioni del Piano Paesaggistico regionale disconoscendo, peraltro, precedenti proprie decisioni. Il parere positivo dell’Ufficio Tutela paesaggio della Regione si aggiunge a quello favorevole delle altre Amministrazioni convenute, pur, in alcuni casi, con le necessarie prescrizioni e giuste cautele. Così, se la Regione Autonoma della Sardegna ritiene esclusa dalla fascia costiera la zona industriale di Portovesme, il ministero dei Beni culturali, prescindendo dalla posizione della Regione, pretende di applicarne la disciplina. Nonostante la Regione, il ministero e il comune di Portoscuso, con un’attività di verifica puntuale, abbiano escluso la presenza in tale sito di beni repertoriati nel Piano paesaggistico regionale, il Ministero si ostina a voler applicare un regime di salvaguardia a tutela di beni che non esistono solo perché tale assenza non è stata ancora recepita formalmente nel PUC.»

L’assessore Erriu sottolinea che «gli indirizzi contenuti nelle schede d’ambito del PPR vengono letti come se avessero contenuto prescrittivo, e quindi si arriva al paradosso che il polo industriale di Portovesme, una zona con il più alto tasso di crisi sociale ed economica di tutta Italia, diviene per il ministero dei Beni culturali un’area oggetto di semplice ed esclusiva ‘rinaturalizzazione’. Tutto ciò non avviene in un’area vergine ma in un vasto comparto produttivo che esiste da diversi decenni e che ha necessità di questo intervento programmato per continuare a esistere appunto come area produttiva e non come deserto industriale. In questo modo i rappresentanti del Governo italiano, con atteggiamento schizofrenico, contraddicono le parole e i comportamenti di apertura, in direzione del consolidamento del polo dell’alluminio del Sulcis, alla cui difesa da molti mesi sono impegnati direttamente il ministero dello Sviluppo economico e la stessa Presidenza del Consiglio dei ministri, oggetto per altro di accordi e intese proposti e sottoscritti dallo stesso Governo nazionale. Ciascuno – conclude Erriu – deve essere ora chiamato alla responsabilità delle proprie scelte amministrative di fronte a territori che attendono risposte in modo univoco, chiaro e coerente».

La Conferenza dei Servizi non ha concluso al termine di due giorni di lavoro l’esame della documentazione del progetto di rilancio produttivo dello stabilimento Eurallumina di Portovesme ed ha aggiornato i lavori alla prossima settimana. Alcuni lavoratori, in segno di protesta, per il nuovo rinvio di una procedura autorizzativa arrivata al 923esimo giorno, hanno occupato una sala riunioni del Palazzo della Regione, a Cagliari, dove si è svolta la Conferenza dei Servizi che ha visto impegnati ben 23 enti nella valutazione delle 53 integrazioni richieste alla Rusal nei mesi scorsi.
La situazione è molto delicata. I lavoratori, dopo anni di lotte, hanno seguito da vicino la Conferenza dei Servizi, nella speranza che potesse essere il passo decisivo per il via libera al progetto e quindi a precise garanzie sul loro futuro occupativo ed ora chiedono una decisione definitiva.

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Victor Ibarbo ritorna al Cagliari, lo ha annunciato la società rossoblu nel suo sito internet.

Di seguito il comunicato ufficiale.

Un grande ritorno in casa Cagliari: Victor Ibarbo indosserà di nuovo la maglia rossoblù.

Il talento colombiano, 26 anni, proviene dal Panathinaikos, dove aveva cominciato la stagione in prestito.

Arrivato in Sardegna nel 2011, con il Cagliari ha totalizzato 121 presenze in tre stagioni e mezzo, tra Campionato e Coppa Italia, segnando 15 gol. Memorabile il primo realizzato a Catania quando, partendo dalla linea di fondo, si liberò di due avversari e depositò il pallone in porta.

Nel febbraio 2015 si trasferisce in prestito alla Roma dove milita sino alla fine della stagione, con 13 presenze. Inizia la stagione 2015-2016 in Premier League con il Watford. A gennaio ritorna in Colombia, nell’Atletico Nacional, la squadra che lo aveva lanciato: in sei mesi colleziona 13 presenze con 2 gol in Coppa Libertadores.

La scorsa estate parte la sua nuova avventura in Grecia: con il Panathinaikos Atene scende in campo 19 volte tra campionato, Coppa Nazionale ed Europa League segnando 3 reti.

Velocità e imprevedibilità i suoi marchi di fabbrica, qualità che gli hanno permesso di conquistare anche la Nazionale colombiana – dove ha all’attivo 14 presenze con 1 gol e la partecipazione ai Mondiali 2014 – e che metterà ora a servizio della squadra di mister Rastelli.

Bentornato tra noi, Victor!

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Il capogruppo Udc in Consiglio regionale Gianluigi Rubiu sollecita la Regione a sostenere il comparto agropastorale con risorse per la vertenza latte.

«La Regione si impegni a destinare appena l’1 per cento del proprio bilancio alla risoluzione del problema del pecorino romano ammassato – sostiene Gianluigi Rubiu -. Non possiamo mettere in piedi nessun percorso di rilancio con un peso di invenduto di questa portata. Poi si pensi a disegnare un progetto serio per favorire la ripresa del settore. Tra crisi del latte (e del pecorino romano), premi comunitari e altri contributi pagati sempre più in ritardo, un comparto agricolo che manca di una figura di riferimento, vista l’assenza da oltre un mese dell’assessore dell’Agricoltura, il settore agropastorale grida a gran voce il suo disagio. Domani scenderanno in piazza migliaia di operatori. In un momento così delicato in cui sono in gioco le sorti di diverse migliaia di aziende sarde – aggiunge Gianluigi Rubiu, che ha proposto anche l’istituzione di una commissione per il prezzo del latte – non è possibile assistere a dichiarazioni del ministro Maurizio Martina che intende stanziare  4 milioni di euro per il ritiro dei formaggi dagli scaffali. Una cifra sufficiente solo a eliminare il 10% del formaggio ammassato. E’ l’ennesima offesa e umiliazione per la Sardegna. La Giunta – conclude il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale – dia risposta ad un comparto in grave difficoltà, con un progetto di sostegno al settore.»

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«97 milioni di euro in arrivo per il comparto ovicaprino. Ma non è tutto oro quello che luccica. Nello specifico, a seguito dell’incontro svoltosi oggi tra il ministro Maurizio Martina e una delegazione di consiglieri regionali convocato per affrontare la crisi del comparto ovicaprino, il Ministro si è impegnato a erogare alla Sardegna, entro il mese di febbraio, quasi 100 milioni ripartiti in tre diversi interventi. Posto che restano dubbi sulla tempistica assicurata dal Ministro, le misure illustrate da Martina mettono in luce limiti generali e disparità di trattamento.»

Lo scrive in una nota Ignazio Locci, vicepresidente del Consiglio regionale, componente del gruppo Forza Italia Sardegna.

«Una delle misure maggiormente attese era quella che prevede gli acquisti di formaggi per gli indigenti – aggiunge Ignazio Locci -. Ebbene, il bando Agea dovrebbe uscire entro febbraio ma al pecorino romano verranno riservati soltanto 4 milioni. Una cifra che evidenzia l’intento di favorire il grana padano a discapito del pecorino. Basta fare due calcoli per capire la portata della fregatura: se il romano venisse pagato sei euro al kg si toglierebbero dal mercato circa 6mila e 600 quintali di prodotto, a fronte di 150mila quintali prodotti negli ultimi due anni.»

«Ma non solo: per la macellazione delle pecore di oltre 4 anni, lo stesso bando dovrebbe stanziare la cifra risibile di tre milioni, ovvero 250 euro ad azienda. Insomma, non serve chissà quale analisi per capire che si tratta di una beffa. Il Ministro sappia che con questi interventi e, soprattutto, con queste somme, non risolve alcunché. Il comparto ha bisogno di altro, e non dell’elemosina. Che, come sempre – conclude Ignazio Locci -, spetta alla Sardegna.»

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Sul servizio di elisoccorso in Sardegna, Edoardo Tocco (FI) propone una convenzione con l’Aeronautica militare. Una piattaforma nella base di Decimomannu per gli interventi che vanno dal Cagliaritano all’area di Oristano e Iglesias. Un distaccamento ad Alghero Fertilia per il Nord Sardegna, comprese le emergenze in Gallura. E’ la geografia del servizio di elisoccorso nell’Isola che potrebbe essere una realtà attraverso una convenzione con l’Aeronautica.

Parte dall’attività limitata dell’attuale sistema, il consigliere regionale Edoardo Tocco (FI), per prospettare un cambio di marcia nel settore dell’emergenza urgenza.

«Costi troppo alti e tempi di intervento che si allungano all’infinito. La verità è che in Sardegna, dal 2013, è stato trasferito il reparto 80esimo Centro Sar, ma non si è utilizzato il potenziale di questo avamposto – dice Edoardo Tocco -. La Regione avrebbe infatti la possibilità di attivare una convenzione con l’Aeronautica militare per garantire interventi per tutto l’arco della giornata 24ore, senza interruzioni notturne. Una macchina già collaudata, considerato che sia i medici che i gruppi speleologici si addestrano con in mezzi dell’Aeronautica.» Un piano che – secondo Tocco – potrebbe consentire un salto di qualità dell’emergenza urgenza.

«Senza dubbio – aggiunge Edoardo Tocco – si riscontrerebbero dei soccorsi più rapidi ed efficaci. Si tenga conto peraltro che la Regione ha già stanziato 91 milioni di euro per il servizio di elisoccorso. Un accordo con l’Aeronautica avrebbe dei costi molto ridotti, in grado di garantire un risparmio consistente. Non solo. Le professionalità interne alle forze armate sarebbero pescate dal contingente isolano, mentre con l’attuale disegno l’appalto verrebbe dato ad una ditta della Penisola, con i capitali isolani che andrebbero dunque all’esterno. Il salvataggio dei pastori, isolati a Urzulei a causa del maltempo, indica – conclude Edoardo Tocco – ancora una volta la necessità di un intervento di emergenza che possa coniugare per la Sardegna sicurezza e tempestività.»

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E’ in programma domenica 5 febbraio, ad Ozieri, la prova unica del Campionato regionale di Ciclocross 2017, per l’organizzazione del G.S. Giorgione Ozierese Carrera.

Questi i titoli in palio:

Esordienti 1° anno;

Esordienti 2° anno;

Allievi 1° anno;

Allievi 2° anno;

Donne Esordienti 1° e 2° anno (unico);

Donne Allieve 1° e 2° anno (unico);

Donne agoniste (unico);

Juniores;

Open(Under 23 – Elite);

Master Juniores – Master Sport (unico);

Master 1;

Master 2;

Master 3;

Master 4;

Master 5;

Master 6, 7, 8 (unico);

Elite Sport Women- Master Women 1-2 (unico);

Il titolo si assegna a condizione che risultino almeno tre partenti per ciascuna delle suddette categorie od accorpamenti.

Non sono previsti ulteriori accorpamenti, prima della partenza, oltre quelli sopra indicati.