24 November, 2024
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La VBA/Olimpia Sant’Antioco ha iniziato male il girone di ritorno, sconfitta 3 a 1 sul campo del Granaio Concorezzo (25 a 18, 18 a 25, 23 a 25, 23 a 25).

E’ stata una partita dai due volti: il primo, durato un solo set, nettamemte favorevole alla squadra di Graziano Longu che è sembrata in assoluto controllo dell’avversario, chiudendo il set con un netto parziale di 25 a 18.

Il rendimento della VBA/Olimpia, purtroppo, è sceso nettamente nel secondo set, che ha visto la squadra di casa capovolgere completamente l’inerzia della partita, pareggiando i conti con l’identico parziale di 25 a 18.

Il terzo set è risultato equilibrato, ma è stato il Granaio Concorezzo a chiudere il set e a portarsi avanti 2 set a 1, trascinato dall’opposto Cremona e del centrale Milani, con il parziale di 25 a 23.

Quarto set ancora equilibrato ma con una VBA/Olimpia incapace di svoltare e nel finale, sul 24 a 21 per i locali, Dalmonte e compagni sono riusciti ad annullare due match point ma si sono arresi, infine, con un altro 25 a 23, per il 3 a 1 finale.

Granaio Concorezzo: Cremona 18, Milani 16, Vecchiato 12, Devincenzo 5, Ravasi 4, Demaria 4, Porta (L1), Speziale, Costa, Schmidt, Asnaghi, Fumagalli, Sgarzella, Fracasso n.e. Coach: Claudio Gervasoni.

VBA Olimpia Sant’Antioco: Dalmonte 16, Genna 14, Crusca 9, Usai 6, Muccione N. 4, Muccione R. 4, Granara 3, Mocci (L1), Longu, Meleddu n.e. Coach: Graziano Longu.

Sugli altri campi, la capolista Pallavolo Saronno ha vinto al tie-break la sfida con una delle due prime inseguitrici, la Tipiesse Mokamore (25-18, 21-25, 23-25, 25-12, 15-11), mentre i Diavoli Rosa Brugherio hanno vinto agevolmente, come da pronostico, sul campo della Silvio Pellico (ancora a 0 punti), a Sassari, 3 a 0 (19-25, 22-25, 15-25).

La Pallavolo Sarroch ha superato nettamente il Volley Segrate per 3 a 0 (25-18, 25-19, 25-12), mentre la Pallavolo Olbia ha perso 3 a 1 sul campo dello Yaka Volley a Malnate (23-25, 25-21, 25-18, 25-15)

La Pallavolo Saronno guida la classifica con 37 punti, davanti ai Diavoli Rosa Brugherio 36, la Tipiesse Mokamore 34, la VBA/Olimpia Sant’Antioco 30 e il Granaio Concorezzo 26.

Sabato prossimo la VBA/Olimpia Sant’Antioco ospiterà alle 15.00 la Bocconi Sporteam Milano.

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Una perla di Marco Borriello in pieno recupero, la decima stagionale, ha evitato al Cagliari un’immeritata sconfitta interna con il Bologna, andato in vantaggio al 64′ con Mattia Destro dopo che il Cagliari aveva sprecato tante occasioni per sbloccare il risultato a proprio favore.

Il goal di Marco Borriello è arrivato quando sembrava ormai tutto compromesso. Al 91′ l’arbitro ha espulso Krafth per fallo da ultimo uomo su Marco Borriello lasciando il Bologna in 9 uomini, perché poco prima era stato già espulso Viviani, ed è stato proprio l’ex centravanti di Milan, Juventus e Roma a trasformare dal limite, scavalcando la barriera, alla sinistra del portiere del Bologna.

Il Cagliari ha affrontato la partita con una formazione ampiamente rimaneggiata per le assenze determinate da squalifiche ed infortuni, il Bologna privo di Dzemaili squalificato.

Nel primo tempo in campo si è visto solo il Cagliari, andato ripetutamente vicino al goal, in particolare con Marco Sau, prima al 10′ poi al 15′ quando è stato fermato solo da un palo.

In avvio di ripresa gli attacchi del Cagliari sono diventati sempre più insistenti, ma, come già sottolineato, è stato il Bologna con Mattia Destro a sbloccare il risultato al 19′.

Il finale del Cagliari, trascinato dall’entusiasmo del Sant’Elia alla ricerca del goal del pareggio, è stato tutto cuore, con Salomon schierato nell’insolito ruolo di centravanti. E in piena Zona Cesarini, il meritatissimo goal del pari di Marco Borriello che porta il Cagliari a quota 27 punti.

 

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Il Carbonia passa a Villacidro, 3 a 1, con reti di Daniele Contu e Marco Foddi (2) ed aumenta il vantaggio sul Samassi, sconfitto pesantemente ad Arbus, 1 a 4, portandolo da 1 a 4 punti, rendendo così più sicuro il suo primato in classifica, al di là del risultato che scaturirà dal recupero tra Samassi e Seulo 2010.

Il Carbonia inizia così alla grande il girone di ritorno e, a questo punto, diventa la squadra da battere nella corsa verso la promozione in Eccellenza regionale.

Alle spalle della squadra di Andrea Marongiu rialza la testa il Guspini Terralba, corsaro a Carloforte (2 a 1) e terzo a 6 punti dalla vetta, mentre alle sue spalle c’è il vuoto, in quanto le due squadre appaiate al quarto posto, Arbus e San Marco (vittoriosa 2 a 9 sul campo della Tharros), sono lontane ben 10 punti dalla capolista Carbonia. Un punto dietro c’è il Suelo 2010, fermato sul 2 a 2 sul campo del Sant’Elena.

La giornata è stata nerissima per la Monteponi, piegata di misura sul campo del fanalino di coda della classifica Barisardo, 0 a 1, ed ora terz’ultima con un solo punto di vantaggio sulla Villacidrese e 2 sul Barisardo.

Sugli altri campi, vittoria per 2 a 0 sia per il Selargius sul Quartu 2000, sia per il Siliqua (in grande crescita con Vittorio Corsini in panchina) sulla Frassinetti Elmas.

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La Sulcispes inizia col piede giusto la seconda fase del campionato di Serie D,  e batte tra le mura amiche il Cus Sassari col punteggio di 86-74. I lagunari sono stati trascinati dalle ottime prove dei due lunghi Righetti e Markovic, a referto rispettivamente con 34 e 19 punti.

A dispetto del risultato finale, l’inizio di partita degli uomini di Massidda non è stato dei migliori: il Cus, formazione giovane e piuttosto rapida nelle esecuzioni offensive, è riuscito infatti a chiudere in vantaggio il primo quarto sul 18-20 sfruttando le ottime percentuali di Serra e Porcheddu. A sparigliare le carte da punto di vista tattico, nel corso del secondo periodo, è stata la zona 3-2 messa in campo dai sulcitani, che sono così riusciti a piazzare un parziale di 33-10 che ha permesso di guadagnare la testa dell’incontro con buon margine (+21 all’intervallo lungo).

Al rientro in campo la Sulcispes si è forse illusa troppo presto di averla chiusa, allora il Cus è stato bravo – con l’aiuto della zone press e dei raddoppi – a riportarsi in partita. Nel finale, però, i padroni di casa non hanno tentennato ulteriormente, e, sfruttando le ricezioni vicino a canestro dei propri lunghi, sono riusciti a condurre in porto senza troppi patemi la sesta vittoria consecutiva.

«Al di là dell’inizio un po’ difficoltoso – ha commentato coach Paolo Massidda – sono più che soddisfatto della prestazione dei ragazzi. Abbiamo fatto ciò che avevamo preparato alla vigilia, sfruttando bene la maggior fisicità del nostro pacchetto interni. Complimenti anche ai nostri avversari, che ci hanno messi in difficoltà giocando una buona pallacanestro.»

Sulcispes Sant’Antioco-Cus Sassari 86-74

Sulcispes: Farci 6, Cavassa ne, Basciu ne, Massidda 15, Piras, Fox Layne 10, Righetti 34, Peloso ne, Cuccu 2, Markovic 19. Allenatore: Massidda.

Cus: Porcheddu 22, Ribichesu, Campus 5, Serra 23, Pani 11, Orrù 6, Manunta, Dellacà 5, Scarpa 2, Silanos, Impagliazzo 7, Puggioni. Allenatore: Sassu.

Parziali: 18-20; 51-30; 72-55.

Arbitri: Beltramini di Capoterra e Piras di Quartu Sant’Elena.

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Scatta oggi il girone di ritorno dei campionati di calcio di Promozione e Prima categoria.

Nel girone A del campionato di Promozione, il Carbonia di Andrea Marongiu difende il primato in classifica sul campo della pericolante Villacidrese (dirige Pasqualino Piras di Alghero, assistenti di linea Francesco Orrù di Cagliari e Luigi Antonio Urtis di Sassari) , inseguendo una nuova vittoria esterna, nella speranza di ricevere buone notizie dalla vicina Arbus, dove sarà impegnato il Samassi.

Il Carloforte, a caccia di punti dopo le due sconfitte subite nel finale del girone d’andata con Quartu 2000 e Frassinetti Elmas, ospita il temibile Guspini Terralba, non ancora rassegnato a uscire di scena dalla lotta per la promozione, nonostante una posizione di classifica inferiore alle ambizioni della società (dirige Michele Siro Ibba di Cagliari, assistenti di linea Francesco Meloni e Federico Mulas di Cagliari).

La Monteponi ha una grande chance per rilanciarsi nella corsa salvezza, sul campo del Barisardo, fanalino di coda della classifica (dirige Francesco Mulargia di Cagliari, assistenti di linea William Sunda e Andrea Cornacchia di Cagliari). Sarebbe però un errore sottovalutare l’avversario, visto anche come si è espresso domenica scorsa contro il Carbonia, impostosi con un solo goal di scarto al termine di 90′ molto combattuti.

Completano il programma della prima giornata del girone di ritorno, le seguenti partite: Sant’Elena Quartu – Seulo 2010, Selargius – Quartu 2000, Siliqua – Frassinetti Elmas e Tharros – San Marco Assemini ’80.

Nel girone B del campionato di Prima categoria, il girone di ritorno inizia con le seguenti partite: Seui Arcueri – Cortoghiana, Gergei – Andromeda, Atletico Narcao – Fermassenti, Viurtus Villamar – Guasila, Gonnosfanadiga – Libertas Barumini, Senorbì – Sadali e, infine, Europa 2008 Domusnovas – Villamassargia.

Il girone C del campionato di Seconda categoria, infine, giunto alla terza giornata di ritorno, prevede le seguenti partite: Is Urigus – Isola di Sant’Antioco, Iglesias – Musei, Gonnesa – Perdaxius, Atletico Masainas – Santa Barbara Bacu Abis, Acquacadda Nuxis – Santadi e Antiochense 2013 – Teulada.

 

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Il Cagliari di Massimo Rastelli va a caccia dei punti della definitiva tranquillità, questo pomeriggio, allo stadio Sant’Elia, nella sfida con il Bologna dell’ex Roberto Donadoni.

La squadra rossoblu, reduce dalla sfortunata trasferta sul campo della Roma, scenderà in campo priva di numerosi titolari. Tre assenze pesanti a centrocampo, reparto nel quale sono indisponibili Simone Padoin, Nicolò Barella e il nuovo arrivato Paolo Faragò. Massimo Rastelli recupera invece Davide Di Gennaro, uomo preziosissimo per illuminare il gioco. Mancano inoltre il trequartista titolare, Joao Pedro, e il suo naturale sostituto Diego Farias. Nonostante tutte queste assenze, il Cagliari affronta il Bologna, avversario con il quale condivide la posizione di metà classifica a quota 26 punti (anche se il Bologna deve recuperare una partita casalinga con il Milan), con grande carica e ottimismo, deciso a far valere la legge del Sant’Elia che finora ha fruttato la bellezza di 22 dei 26 punti complessivi, frutto di 7 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte (nel rendimento casalingo il Cagliari occupa la settima posizione, dietro tutte le grandi: Juventus, Roma, Inter, Napoli, Lazio e Milan).

Nel Bologna Roberto Donadoni è orfano dello svizzero Dzemaili, l’uomo più in forma, reduce dalla doppietta decisiva realizzata al Torino, squalificato; ma ci saranno Destro, bomber col gol sempre in canna, e sulla fascia sinistra Krejci, all’andata una vera spina nel fianco della difesa cagliaritana.

Prima della partita verrà consegnato al capitano del Bologna un oggetto artistico opera del ceramista di Assemini Andrea Farci.

Chiusa la Curva Nord per squalifica, il resto dello stadio presenterà il tutto esaurito, anche grazie alla scelta fatta della società di praticare un prezzo unico di 10 euro in tutti i settori. La risposta dei tifosi è stata eccezionale e tutti sanno quanto conti la loro spinta, al Sant’Elia, per la squadra di Massimo Rastelli.

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Focus sul tema complesso e attuale della terza età in “Classe di ferro” – originale e “profetica” commedia di Aldo Nicolaj in tournée nell’Isola per la stagione 2016-17 de La Grande Prosa firmata CerDAC – nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna – nella mise en scène di Laros per la regia di Giovanni Anfuso. Sotto i riflettori tre interpreti straordinari – Paolo Bonacelli, noto attore di teatro e cinema, raffinato interprete pinteriano, con una lunga carriera costellata di successi, dal debutto con Vittorio Gassman ai recenti “Il malato immaginario” e “La brocca rotta” di Kleist e Giuseppe Pambieri, volto noto del piccolo schermo, dal fortunato “Sorelle Materassi” a “Incantesimo” e “Affari di famiglia”, ma soprattutto attore teatrale, dagli inizi al Piccolo Teatro di Milano alle tournées con la compagnia Pambieri-Tanzi fino al recentissimo “Re Lear”, e Valeria Ciangottini – versatile interprete fra teatro, cinema e tv, dal felice esordio ne  “La dolce vita” di Federico Fellini, alle fiction come “Giornalisti”, “E poi c’è Filippo” e “Un passo dal cielo”. Le scenografie sobrie ed essenziali sono di Alessandro Chiti, i costumi di Adele Bargilli, le musiche di Massimiliano Pace e il disegno luci di Giovanni Caccia.

La pièce ironica e dolceamara che getta uno sguardo sulla condizione degli anziani, dopo il debutto odierno, alle 20.45 al Teatro Centrale di Carbonia, sarà in cartellone domenica 29 gennaio, alle 21.00, al Teatro Grazia Deledda di Paulilatino, lunedì 30 gennaio, alle 21.00, nel Padiglione Tamuli delle ex Caserme Mura di Macomer e, infine, martedì 31 gennaio, alle 21.00, al Teatro Comunale di Sassari.

Un intrigante e spietato affresco di varia umanità affiora dalla celebre commedia di Aldo Nicolai, (ri)scoperta in Italia dopo il fortunato debutto ad Budapest nel 1974, e rappresentata più volte con successo (memorabile la versione del 1987 con Gianni Santuccio e Ciccio Ingrassia), per una riflessione sul destino delle donne e degli uomini ormai avanti con l’età, tra l’evoluzione della famiglia e l’idea della vecchiaia in seno alla civiltà dei consumi. Esclusi ormai dal mercato del lavoro, beneficiari – nei casi migliori – di una pensione il cui valore tende progressivamente a ridursi, con molto, a volte troppo tempo libero a disposizione, gli anziani si ritrovano a fare i conti con la solitudine e con una forma sottile di emarginazione, ma anche e soprattutto con la propria immagine di sé, con il timore di trasformarsi in un peso per figli e nipoti, o peggio ancora l’incubo di finire i propri giorni in una casa di riposo.

“Classe di ferro” racconta la vita di tre personaggi – Libero Bocca, Luigi Lapaglia e l’allegra e dolce Ambra – diversissimi per temperamento, educazione e condizione sociale, ma accomunati dalla data di nascita, che s’incontrano casualmente in un parco cittadino e frequentandosi iniziano a conoscersi, a confidarsi reciprocamente inquietudini e incertezze sul futuro. Tra i due uomini nasce se non proprio un’amicizia una sorta di intesa, tanto che di fronte alla prospettiva del ricovero in un ospizio scelgono l’ipotesi surreale di una fuga dalla realtà e dalle angosce del presente, verso la dimensione poetica dell’infanzia – o almeno una ritrovata giovinezza – lontano dalla crudeltà del mondo.

La cifra umoristica privilegiata dall’autore mette in risalto i tratti più significativi e grotteschi della personalità dei protagonisti, ma soprattutto rivela tutte le incongruenze e mancanze della società contemporanea, con il disgregarsi della famiglia che rende più fragile la sfera degli affetti, il venir meno delle occasioni d’incontro nel ritmo frenetico delle giornate e  per la lontananza geografica, cosicché i genitori di figli ormai adulti, e quindi i nonni diventano figure simboliche ma remote. Il dialogo tra le generazioni si spezza, nonni e nipoti si conoscono a malapena e soprattutto il ruolo antico e fondamentale dei vecchi, portatori di saggezza ed esperienza finisce con il venir meno, mentre l’uscita dalla fase lavorativa per sopraggiunti limiti di età finisce con il sancirne la presunta “inutilità” relegandoli ad una funzione sempre più marginale.

In effetti – rispetto alla realtà fotografata da Aldo Nicolaj nella sua “Classe di ferro” sono intervenuti ulteriori mutamenti: nell’Italia di oggi spesso i giovani che non trovano o perdono il lavoro sono di nuovo costretti a rifugiarsi nell’alveo della famiglia d’origine, gli stipendi inadeguati hanno finito con il trasformare le piccole pensioni in una risorsa fondamentale e basilare per l’economia. Una nuova tragedia – che offrirebbe interessanti spunti alla penna arguta e alla fantasia del commediografo – tra i più noti e apprezzati del Novecento, autore di folgoranti monologhi e atti unici, oltre che di brillanti commedie, sembra aleggiare nell’aria.

Il ruolo storico degli anziani – detentori di un sapere antico, forgiato con gli anni, e tramandato nei secoli – sembra ormai superato – eppure nella frenesia della vita moderna, laddove si riesca a preservarlo, il contatto e il confronto tra le diverse generazioni costituisce una risorsa preziosa: testimoni di un’altra epoca e di quella attuale, i vecchi possono svelare ai più giovani il senso profondo dell’esistenza, offrendo il supporto del loro vissuto, dei valori e dei principi, facendosi memoria viva del passato e della storia. L’evoluzione della tecnica e in particolare delle forme di comunicazione – di cui molti anziani si sono impadroniti agevolmente – ha reso possibile superare le barriere geografiche, così come i progressi della medicina hanno migliorato la qualità della vita anche dopo la maturità. Il mondo è cambiato – ma la realtà descritta di Nicolaj risulta ancora sorprendentemente attuale.

“Classe di ferro” regala i tre ritratti indimenticabili di due uomini e una donna alla ricerca del proprio posto nel mondo, tre personaggi che rivendicano la propria dignità, l’importanza dei  ricordi, l’unicità delle loro storie a fronte dell’inesorabile scorrere dei giorni, e suggerisce interessanti spunti di riflessione sull’oggi e il domani, le derive della civiltà e il valore delle radici e dell’identità da cui prende forma e forza la personalità individuale – senza dimenticare i legami primari e gli affetti.

Domenica pubblicheremo una lunga intervista realizzata questa sera da Nadia Pische con Giuseppe Pambieri.

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Si è tenuta stamane l’inaugurazione dell’anno infermieristico 2017.

Due saranno gli argomenti principali che saranno declinati nel corso dell’anno:

a) l’ingresso della ASL 7 Carbonia in ATS Sardegna con la costituzione dell’Area Socio Sanitaria Locale di Carbonia che governerà i 140.000 residenti del Sulcis Iglesiente.

b) La revisione del Codice di Deontologia Infermieristica e dei principi che regolano l’esercizio professionale e i rapporti con i cittadini.

Sul punto a), oggetto del dibattito odierno, registriamo la partecipazione di sindaci e politici regionali del territorio, di sindacati e associazioni e dipendenti della ex ASL 7 che hanno convenuto, unitamente al Collegio IPASVI, di ritenere definitivamente superato il dualismo geo politico, perdente, Carbonia verso Iglesias e di cooperare ad ogni occasione utile al rafforzamento del mantenimento di una risposta assistenziale adeguata alla domanda di salute del territorio.

Quali servizi mantenere, quali servizi chiudere, quali servizi creare sarà una sollecitazione che verrà via via portata all’attenzione del management della ASSL, della ATS Sardegna e dell’Assessorato alla Salute, perché gli operatori sanitari e i cittadini non restino impigliati nella “stessa” rete del disservizio palese o latente, e rispondendo i primi in termini di responsabilità e i secondi in termini di salute.

E per avere ben chiaro il contesto nel quale operatori, cittadini e amministratori si trovino ad agire, si è ritenuto di dover sollecitare con determinazione la Regione alla condivisione del quadro epidemiologico, senza il quale non sarà che parziale la conclusiva analisi e sintesi delle cose da fare come farle e dove farle e chi debba farle nel Sulcis Iglesiente.

Sulle battaglie di contenuto e di tema nelle sedi istituzionali, si è posta l’attenzione sul ruolo insostituibile dei rappresentanti politici nelle amministrazioni regionali e locali: sono loro il primo punto di riferimento per il cittadino se, come si ritiene debba essere, si guarda alla politica come impegno e patto con il territorio per quanto si intenda proporre di fare nei confronti della comunità in senso lato, prescindendo dall’appartenenza “partitica” o “associativa”.

Anche in tal modo si rafforza il concetto del superamento del dualismo Carbonia verso Iglesias con una attenzione al superamento delle gabole del dualismo impegno politico verso organizzazione di appartenenza.

Indignarsi rispetto alle cose da fare non è più sufficiente, occorre una cooperazione tra le diverse ed essenziali anime del territorio, canalizzando le energie con obiettivi a breve medio e lungo termine e senza dispersione di forze, di voce e di rappresentanza delle istanze nel territorio sia per la sanità pubblica che per la privata convenzionata.

Il Sulcis iglesiente non può essere considerata periferia da svuotare dei servizi e della dignità, ma territorio che per la sua conformazione geografica necessita e ambisce a passare da consumatore di prestazioni a produttore di qualità ed efficienza. Le professionalità presenti in ASSL Carbonia e le conduzioni politiche dei Comuni per i 140mila cittadini che governano possono garantire questo traguardo.

Dovranno essere scelte scevre da interessi di parte, o l’attenzione sui temi della salute e della sanità andrà a scemare sino al rischio che la neonata ASSL possa essere considerata bacino limitrofo all’area vasta cagliaritana nonché realtà la più distante possibile dalla ATS Sardegna in termini non solo chilometrici.

Si è accennato alle Case della Salute, agli ospedali di comunità, al rafforzamento delle cure domiciliari, ad una maggiore attenzione per la sanità nelle isole di Sant’Antioco e Carloforte, ad una mappa dei disservizi negli stabilimenti ospedalieri Sirai, Santa Barbara e CTO per aiutare chi dovrebbe a risolverli per non lasciare tra l’incudine e il martello il fruitore finale dei servizi dei quali dovrebbe disporre: il cittadino.

Efficienza quindi come obiettivo, una sanità tangibile, operatori sanitari gratificati per gli impegni profusi negli anni di disconosciuta professionalità, recupero dei diritti alla progressione economica, soprattutto testimoni di una sanità che funziona, che ascolta e che si fa ascoltare nel rispetto dei ruoli e delle ragioni degli attori della vita aziendale e sanitaria del Sulcis Iglesiente ma altrettanto decisa e determinata a rapportarsi ai propri interlocutori di riferimento alla pari.

Mercoledì prossimo il Collegio IPASVI manifesterà per e tra gli operatori e gli assistiti della Rosa del Marganai. La linea tracciata è quella della partecipazione e condivisione delle realtà e problematiche del tessuto sociale ed economico nella sanità pubblica e privata del Sulcis Iglesiente.

Graziano Lebiu

Presidente IPASVI Sulcis Iglesiente

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«La vertenza che riguarda il futuro dello stabilimento Eurallumina è molto importante per il nostro territorio, sia sotto il profilo occupativo sia sotto quello produttivo.»

Lo sostiene, in una nota, la R.S.U. Filctem CGIL – Femca CISL – Uiltec UIL di I.G.E.A. S.p.A, Unità Produttive di Campo Pisano, Furtei, Lula e Gadoni.

«I lavoratori che manifestano in difesa di un’eccellente professionalità hanno tutto il nostro sostegno e la nostra solidarietà – aggiunge la nota – . Siamo convinti che produzione industriale e rispetto dell’ambiente possano e debbano convivere. Gli esempi che arrivano dall’Olanda, Germania o Austria ne sono una prova. Le regole ci sono e vanno rispettate da tutti. La lentezza delle procedure e l’eccessiva burocratizzazione dei processi poco giova alla crescita di un paese. Questi due giorni saranno determinanti per i lavoratori Eurallumina ai quali ribadiamo vicinanza e sostegno. Rilanciare il primo anello della filiera dell’alluminio significa dare la possibilità al territorio e alla Sardegna di riavviare un importante sistema economico produttivo d’eccellenza. Ci sono le volontà, le intese, i progetti e le correzioni. Ognuno, nel rispetto delle regole che valgono per tutti, faccia la sua parte. Noi siamo con i lavoratori dell’Eurallumina; per questo motivo – conclude la nota – lunedì 30 gennaio parteciperemo e sosterremo l’iniziativa promossa dalla RSU.»

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Come ho avuto modo di segnalare all’assessore Spano in commissione Ambiente, è necessario accelerare l’istituzione in Sardegna della tariffa unica sulla raccolta differenziata dei rifiuti. In primo luogo perché le tariffe attuali non sono né giuste né eque, con differenze che vanno dai circa 100 fino ai 280 euro nei diversi territori dell’isola, per un servizio con caratteristiche identiche che incide in modo significativo sui redditi di famiglie ed imprese sarde.

Differenze così vistose, inoltre, non sono giustificabili anche perché non mettono sullo stesso piano amministrazioni e cittadini virtuosi che hanno lavorato ed investito molto sulla cultura della difesa dell’ambiente e dell’economia sostenibile.

Ritengo infine che la diffusione della raccolta differenziata non sia solo una buona pratica amministrativa o la positiva espressione del senso civico dei cittadini, ma anche un modo efficace per risparmiare risorse preziose, migliorare l’immagine dei nostri centri urbani e continuare nelle politiche di tutela dell’ambiente.

Per arrivare agli obiettivi appena citati è indispensabile sempre di più riuscire ad aumentare il tasso di raccolta differenziata in Sardegna premiando chi raggiunge alte percentuali attraverso la politica delle premialità e degli sgravi dei costi in discarica ed eliminare le discrasie citate in precedenza.

Eugenio Lai

SEL Sardegna

Vicepresidente del Consiglio regionale