24 November, 2024
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I Riformatori sardi sollecitano l’istituzione di una commissione d’inchiesta sulla Protezione civile. 

«Sulla Protezione civile – dice il consigliere regionale Michele Cossa – serve una commissione d’inchiesta, dopo la pessima gestione dell’emergenza e le allerta rosse non attendibili diramate in questi mesi».

«Vogliamo capire – aggiunge Michele Cossa – se la funzione principale della Protezione civile della Sardegna è quella di scaricare la responsabilità sui sindaci. L’assessore della difesa dell’Ambiente dovrebbe essere più attenta e meno supponente. I sardi sono soli davanti all’emergenza. Bisogna intervenire subito prima di dover piangere qualche vittima. Non è più tempo di approssimazione. Se la maggior parte dei comuni non hanno un piano di protezione civile è perché hanno bisogno di aiuto e di sostegno da parte della regione. In caso contrario – conclude Michele Cossa – avremo inutili piani fotocopia, e non strumenti tarati sul rischio specifico dei luoghi.»

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Il consigliere regionale del Partito Democratico Daniela Forma ha presentato insieme ai colleghi del centrosinistra Busia, Daniele Cocco, Collu, Comandini, Congiu, Cozzolino, Gaia, Lai, Lotto, Moriconi, Perra, Piscedda, Antonio Solinas, Tendas, Usula e Zanchetta un’interpellanza sui problemi legati allo smaltimento dei sottoprodotti di origine animale che stanno bloccando l’intera filiera della carne, dall’allevamento alla vendita sui banchi delle macellerie, passando per i frigomacelli e gli stabilimenti di trasformazione e lavorazione delle carni. Contestualmente, i consiglieri regionali del centrosinistra si mobilitano per facilitare la risoluzione del problema.

«I problemi giudiziari dell’unico operatore regionale nel settore del trattamento degli scarti di macellazione e più in generale dei sottoprodotti di origine animale – dichiara Daniela Forma – stanno determinando di fatto la paralisi dell’intera filiera agro-zootecnica-alimentare, impossibilitata a conferire i propri scarti e quindi vincolata nella propria produzione e attività lavorativa quotidiana.

Il Consiglio regionale si è subito fatto carico del problema e, grazie ai presidenti delle Commissioni Sanità ed Agricoltura, Raimondo Perra (PSI) e Luigi Lotto (PD), è stata prontamente ricevuta giovedì sera una delegazione rappresentante l’intera filiera regionale della carne. Altrettanto attenta e disponibile la Presidenza della Regione che con il Direttore Generale, dott. Alessandro De Martini, ha partecipato all’incontro e si è subito attivato per garantire una soluzione nell’immediato che eviti l’emergenza e sblocchi la situazione, rappresentando nel contempo l’urgenza – condivisa da tutti gli operatori del settore e dai consiglieri regionali presenti: Fabrizio Anedda, Gianfranco Congiu, Lorenzo Cozzolino, Emilio Usula, Piero Comandini e Antonio Gaia – conclude Daniela Forma – di trovare insieme soluzioni strutturali che portino la Regione Sardegna ad avere un efficiente sistema di raccolta, trasporto e smaltimento dei sottoprodotti di origine animale in un contesto di virtuosa offerta economica.»

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La Giunta regionale ha adottato le linee strategiche della nuova continuità territoriale aerea 2017-2021, su proposta dell’assessore dei Trasporti Massimo Deiana. Il provvedimento è stato trasmesso alla Commissione IV in Consiglio regionale che ieri ha avviato la discussione in merito. Una volta licenziato il testo definitivo la delibera potrà essere approvata dall’Esecutivo. Nel pomeriggio l’assessore ne ha illustrato i dettagli nel corso di una conferenza stampa.
«Il nuovo bando per la continuità territoriale risponderà molto meglio che in passato alle esigenze di connettività della Sardegna – ha detto il presidente Francesco Pigliaru -. Abbiamo analizzato le criticità, abbiamo ascoltato le parti sociali, valutato le variazioni e le prospettive della domanda, per elaborare un provvedimento che soddisfi il diritto alla mobilità di tutti i sardi. Un aumento importante della capacità e delle frequenze e una clausola di salvaguardia che consenta di intervenire a livello strutturale laddove si registrino modificazioni significative della domanda, caratterizzano il nuovo schema di imposizione degli oneri di servizio. Siamo certi – ha concluso il presidente Pigliaru – che si apprezzeranno da subito i vantaggi di un sistema complesso sul quale la Regione ha investito importanti risorse.»
«E’ stato un lungo e articolato lavoro di elaborazione tecnica e di condivisione con tutti i portatori di interesse – ha spiegato l’assessore Deiana ai giornalisti -. Sono state accolte diverse istanze e abbiamo fatto tesoro di tutte le difficoltà generate dal modello in vigore». La novità strutturale più importante è la clausola di salvaguardia che, in caso di scostamenti sensibili dei parametri economici della convenzione, superiori o inferiori al 5 per cento, consente di adeguare il provvedimento alle mutate condizioni. «Questa è una soluzione determinante – ha aggiunto l’assessore dei Trasporti – che evita di restare intrappolati in regole anacronistiche laddove intervengano modifiche significative ed è in grado di dare risposte alle reali necessità dell’utenza. L’offerta di posti è molto più elevata rispetto ad oggi e si attesta dall’80 per cento in più a oltre il 100 per cento in più nel quarto anno di operatività del contratto. Inoltre la previsione di voli e di capienza non sarà più articolata come nell’attuale sistema per mesi dell’anno bensì sarà stabilita sulla base della domanda quotidiana.»
Il nuovo schema di imposizione degli oneri di servizio pubblico proposto dal governo regionale prevede degli indirizzi specifici a partire dall’applicazione delle tariffa massima agevolata.
Per 12 mesi all’anno i residenti in Sardegna acquisteranno i biglietti per i voli da Alghero, Olbia e Cagliari diretti a Fiumicino, al netto di tasse e oneri aeroportuali, massimo a 37 euro. Dagli stessi tre scali isolani per Linate, invece, il costo del ticket sarà massimo di 46 euro. Sono stati così confermati i livelli tariffari attuali. Sono equiparati ai residenti anche i disabili, gli studenti universitari fino al compimento del 27esimo anno di età, i giovani dai 2 ai 21 anni, gli anziani sopra i 70 anni, senza alcuna distinzione legata alla nazionalità. Per i non residenti sarà applicata la medesima tariffa tranne che nel bimestre 1 luglio-31 agosto in cui saranno validi i seguenti costi: Alghero, Olbia, Cagliari-Fiumicino, massimo 70 euro, Alghero, Olbia, Cagliari-Linate, massimo 80 euro, sempre al netto delle tasse. In questo caso si tratta di una notevole riduzione rispetto al regime vigente che consentiva costi fino a 135 euro per Roma e fino a 165 per Milano. I biglietti a tariffa onerata sono privi di limitazioni e ad essi non sarà applicabile alcuna restrizione, né alcuna penale per cambio di data, ora e itinerario, e per il rimborso.
Entro l’inizio di ciascuna stagione aeronautica si procederà al riesame delle tariffe onerate sulla base del tasso di inflazione dell’anno precedente calcolato dall’indice generale dei prezzi al consumo Istat. L’aggiornamento tariffario avverrà anche ogni semestre in caso di variazione percentuale della media del costo carburante superiore al 5 per cento.
Le linee guida adottate della Giunta prevedono inoltre che la tipologia dell’aereo, la frequenza e quindi l’offerta di posti giornaliera richiesta e il conseguente coefficiente di riempimento siano coerenti con i risultati della domanda storica e con le proiezioni di crescita futura. In proposito, qualora dall’esame dei dati a consuntivo si dovessero prospettare scostamenti imprevedibili a carattere strutturale dei volumi di traffico superiori al 5 per cento, in eccesso o in difetto rispetto a quelli previsti nell’allegato tecnico alla delibera, la Regione o il vettore hanno facoltà di presentare un’istanza di verifica delle condizioni di equilibrio economico-finanziario. Restano valide le disposizioni relative all’incremento dei posti qualora i sistemi di prenotazione evidenzino una domanda superiore all’80 per cento per singola tratta.
I vettori si impegnano ad effettuare per ciascun mese (prima era calcolato su base annuale) il 98 per cento dei voli previsti nei programmi operativi con un margine massimo di cancellazioni pari al 2 per cento. Non è comunque consentita la cancellazione dei voli nella misura in cui non sia garantita l’andata e il ritorno in giornata in Sardegna e una permanenza significativa nella destinazione. Sono previste penali per ogni volo cancellato eccedente questo limite, per ogni volo ritardato eccedente la percentuale mensile del 20 per cento oltre i 15 minuti, per mancata attivazione del numero telefonico gratuito per l’utenza, per applicazione di aumenti non previsti, per indisponibilità del canale di vendita gratuito dei biglietti in Rete.
Infine sono stati eliminati alcuni requisiti di partecipazione e particolari prescrizioni di svolgimento del servizio attualmente previsti che possano limitare la concorrenza e generare discriminazioni tra i vettori comunitari potenzialmente interessati a partecipare alla gara.
La Regione si riserva di fornire ai vettori materiale pubblicitario di promozione del territorio isolano che sarà obbligatorio distribuire ai passeggeri; per ogni tratta e in ciascun volo dovrà essere assicurata una riserva di 2 posti per urgenze di carattere sanitario o per esigenze istituzionali. Tali posti rimarranno non vendibili sino alle 4 ore precedenti la partenza del volo; i vettori si impegnano a mettere a disposizione dei passeggeri un numero telefonico dedicato e gratuito per le informazioni e il supporto agli utenti per assistenze speciali, cambi e rimborso dei biglietti e per segnalazione dei disservizi; la vendita dei biglietti mediante il sito Internet dovrà essere completamente gratuita; sarà consentito il trasporto di bagaglio a mano e bagaglio in stiva di peso fino ai 23 chili.
La copertura finanziaria prevista è di 205 milioni di euro per quattro anni.

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Il sistema delle Costruzioni in Sardegna, i dati del settore e la prossima Legge Urbanistica Regionale saranno gli argomenti del Convegno Regionale organizzato da Confartigianato Imprese Sardegna, in programma domani, sabato 21 gennaio, a Cagliari, al Caesar’s Hotel (via Darwin), dalle ore 12.00, dal titolo “Il Sistema delle Costruzioni in Sardegna e le norme sul governo del territorio”.

I lavori verranno aperti dall’intervento di Maria Carmela Folchetti (Presidente Confartigianato Imprese Sardegna) cui seguiranno quelli di Stefano Mameli (Segretario Confartigianato Imprese Sardegna) con “Lo stato di salute del “Sistema Casa” in Sardegna. I dati di Confartigianato” e di Cristiano Erriu (Assessore regionale degli Enti Locali, Finanze e Urbanistica) con “Proposte per il governo del territorio. Stato dell’arte e strategie della nuova legge urbanistica regionale”.

La chiusura del convegno verrà affidata alle riflessioni di Giacomo Meloni (Presidente Regionale di Confartigianato Edilizia Sardegna).

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«Basta con il No a tutto e con la politica del “Non si può fare”. Così non si va da nessuna parte e certo non possiamo aspettarci che la crescita e lo sviluppo si materializzino magicamente senza impulso. La Finanziaria 2017 dimostra ancora una volta che la Giunta regionale non ha alcuna idea di sviluppo: le manca il coraggio di guardare avanti e di liberarsi dalle briglie del partito dell’ostruzionismo.»

Ignazio Locci, vicepresidente di minoranza (Forza Italia) del Consiglio regionale, è durissimo nei confronti della Giunta regionale guidata da Francesco Pigliaru, per le scelte fatte nella nuova manovra finanziaria.

«Bisogna partire dal presupposto che i numeri ci dicono chiaramente che dall’avvio della crisi economica (2007-08) siamo ancora in decrescita – aggiunge Ignazio Locci -. A parte qualche timido segnale visto solo dagli amanti dei numeri – che naturalmente non si manifesta nell’economia reale – siamo indietro su tutti i fronti. Il centrosinistra non ne prende atto e, al contrario, decanta misure che, forse, un giorno produrranno qualche risultato. Io resto invece convinto che alla base ci siano politiche sbagliate, senza coraggio, ancorate alla visione arcaica che non ci consente di fare il salto, guardando al futuro.»

«Manca la forza di fare quello che tradizionalmente non si fa perché ci hanno sempre detto che non si può fare e, di conseguenza, l’audacia di fare bene quello che non si fa – sottolinea ancora Ignazio Locci -. Siamo indietro, perché non sappiamo rispondere alle domande: come ci poniamo di fronte alla strategia di crescita? Come valutiamo le politiche industriali regionali rispetto a quelle nazionali? Possiamo parlare e investire su energie alternative alle tradizionali, anziché cedere al partito del No a tutto, che tiene le mani ancorate sul freno a mano tirato incurante della fase di stagnazione economica da cui non riusciamo a uscire? Solo investendo in nuove strategie potremo dare le risposte che attendono i poli industriali di Portovesme, Ottana, Macchiareddu, Porto Torres e Sarroch (Saras). Senza uno sguardo al domani, inteso come nuova frontiera, non supereremo mai la condizione di insularità e non daremo mai un impulso alla crescita.»

«E se l’industria è un settore che sta pian piano morendo per l’assenza di nerbo, non se la passa certamente bene l’edilizia, messa all’angolo dal solito partito del No che, convinto di difendere l’ambiente ponendo un freno a tutto, sta affossando l’economia. Non possiamo andare avanti così, cedendo alla veste ipocrita dell’ambientalismo integralista: occorrono coraggio e misure che, nel pieno rispetto dell’ambiente e del paesaggio, ridiano impulso al comparto edile. E in quest’ottica, bisogna saper declinare i temi della semplificazione amministrativa e della rigenerazione urbana. Investire in questi settori significa ridare una speranza alla Sardegna. Ma occorre essere razionali – conclude il vicepresidente del Consiglio regionale – e capire che dietro il partito del No c’è un’ipocrisia che nuoce ai sardi e alla Sardegna.»

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Il nuovo bando si riferisce alla selezione di 1.050 volontari per l’attuazione di progetti di servizio civile nazionale in Italia di cui:

– 1.000 da avviare in 116 progetti in tutta Italia autofinanziati dal Ministero dei Beni e delle attività Culturali e del Turismo

– 4 da avviare in 1 progetto finanziato dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena

– 20 da avviare in 1 progetto di un Ente della regione Sicilia

– 20 da avviare in 2 progetti di Enti della regione Puglia

– 6 da avviare in 1 progetto di un ente Nazionale

Per poter partecipare alla selezione occorre innanzitutto individuare il progetto a cui si vuole partecipare.

Dopo…

L’articolo completo è consultabile nel sito http://www.diariolavoro.it/lavoro_servizio_civile.html)

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La prima Regione italiana per e-commerce è la Campania per quanto riguarda gli acquisti online da parte dei consumatori, seguita da due Regioni del Nord. Al primo posto delle Regioni più attive per presenza sul web troviamo una sola Regione, la Valle d’Aosta e quindi le province autonome di Trento e Bolzano. Quindi in questo panorama la Sardegna è la seconda Regione ma occupa il quarto posto di questa classifica distanziando altre Regioni in modo molto netto.

Un risultato che è stato raggiunto in soli 4 anni: nel 2012 la presenza delle aziende nel web era solo di 3,8%, ora si è saliti al 17%, ben 6 punti percentuali superiore alle media nazionale che rimane all’11%. Un dato importante come ha sottolineato il presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Carmela Folchetti che ha voluto far notare di come “La nostra regione si conferma terra fertile per lo sviluppo delle attività connesse al web e allo sviluppo della ‘manifattura 4.0’”.

Da qui diventa ancora più importante continuare a lavorare per superare il digital divide, perché il problema non è quello di trovare spesso le migliori offerte adsl e telefono, quanto il fatto di poterne usufruire veramente dei servizi offerti e pagati (maggiori dettagli su http://www.cartedipagamento.com/offerte-adsl-telefono.htm).

Folchetti ha anche aggiunto che questi dati “confermano le potenzialità dell’e-commerce per la crescita delle imprese sarde in primis quelle dell’agroalimentare, questo è un modo intelligente di vendere i prodotti e promuovere il valore artigiano dei territori e un metodo parallelo al tradizionale commercio che consente di abbattere le distanze e di raggiungere anche mercati lontani. Purtroppo, però, ci sono ancora problemi legati a siti web non adeguati al commercio digitale a cataloghi ancora solo in italiano e non plurilingue e, in alcune aree, a infrastrutture tecnologiche (linee internet) che, di fatto, limitano l’operatività delle imprese”.

Quindi è innegabile che ci sia ancora molta strada da fare, e nonostante i consumatori sardi abbiano ridotto l’abitudine di acquistare online, questa sembra essere realmente la via giusta da percorrere per scrollarsi di dosso una crisi, che al di là dell’impegno profuso dalle aziende sarde sembra non voler dare spazio al giusto benessere che il lavoro onesto dovrebbe garantire a tutti.

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I Riformatori sardi vanno ancora all’attacco contro le ipotesi di rilancio delle Province.

«I sardi hanno espresso la volontà di eliminare le province dalla Sardegna. Non di ridurle, non di modificarle. Eliminarle. Non c’è altra parola se non “ridicolo” per descrivere il comportamento dell’attuale giunta regionale che non sta facendo altro che fregarsene di quanto ha deciso legittimamente il popolo sardo – dice Giacomo Fantola -. La caduta vertiginosa dell’apprezzamento dell’operato della giunta, testimoniata dalle graduatorie del sole 24 ore, rende palese il sentimento che i sardi hanno sviluppato in questo periodo. La Giunta regionale continua a prendere in giro i sardi: dai commissariamenti dei consigli, alle proroghe, fino allo studio dei nuovi confini per delle nuove, ennesime province. Da sardo chiedo ai miei governanti di smetterla. Non chiedo dimissioni – conclude Giacomo Fantola -, non chiedo teste di assessori incompetenti, chiedo solo che venga dato seguito alle indicazioni dei sardi che quattro anni fa hanno chiesto l’eliminazione definitiva delle province.»

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Il Parlamento europeo ha rinviato alla Commissione la sua proposta per una “lista nera” dei Paesi considerati a rischio per riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo, chiedendo di ampliarla per includere, ad esempio, i territori che agevolano i reati fiscali.

Judith Sargentini (Verdi/ALE, NL), co-relatrice, ha detto: «L’ampia maggioranza del voto riflette la forza della posizione del Parlamento circa l’inadeguatezza dell’elenco attuale. Ora speriamo che la Commissione si dimostri più ambiziosa nelle revisioni, in modo da stilare una lista nera che sia atta allo scopo».

Krišjānis Karins (PPE, LV), l’altro co-relatore, si è astenuto nel corso della votazione, poiché: «Un Paese dovrebbe essere incluso nella ‘lista nera’ solo quando vi sia una chiara evidenza di una minaccia sistematica di riciclaggio di denaro e di finanziamento del terrorismo. La Commissione ha bisogno di avere un algoritmo semplice e trasparente, in grado di sostenere il controllo pubblico». 

La Commissione elenca undici Paesi (Afghanistan, Iraq, Bosnia-Erzegovina, Siria, Guyana, Laos, Uganda, Vanuatu, Yemen, Iran e Corea del Nord) giudicati carenti nella lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo. Le persone e i soggetti giuridici dei Paesi inclusi nella lista nera sono soggetti a controlli più severi quando fanno affari in Europa. 

La risoluzione è stata approvata a maggioranza assoluta con 393 voti in favore, 67 voti contrari e 210 astensioni.