La travolgente vittoria sul Genoa ha lanciato il Cagliari al decimo posto e ha di fatto chiuso il discorso salvezza.
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La travolgente vittoria sul Genoa (4 a 1, con 2 goal di Marco Borriello e uno a testa di Joao Pedro e Diego Farias) ha lanciato il Cagliari al decimo posto in classifica e, all’inizio del girone di ritorno, ha di fatto chiuso il discorso salvezza (l’obiettivo prioritario chiesto al tecnico Massimiliano Rastelli la scorsa estate dal presidente Tommaso Giulini). I 26 punti fin qui conquistati in 20 partite disputate e, soprattutto, i 16 di vantaggio sul Palermo, terz’ultimo in classifica, pone i rossoblu al riparo da sorprese, a meno di un crollo verticale quasi impossibile. La squadra ieri ha giocato forse la miglior partita della stagione, un’autentica lezione di calcio ad un avversario che nel girone d’andata è stato capace di battere a Marassi prima il Milan poi alla Juventus ma che da qualche settimana attraversa una fase involutiva che l’ha fatta scivolare in una posizione anonima della classifica, tre punti dietro il Cagliari.
Il campionato del Cagliari ha avuto fino ad oggi due volti distinti: uno, bellissimo, esibito al Sant’Elia, dove Borriello e compagni hanno vinto ben 7 delle 10 partite disputate, 22 punti, settimo posto in classifica, con ben 24 reti segnate e 20 subite. I goal subiti sono tanti per le due pesantissime sconfitte interne subite (le uniche, oltre al pareggio in rimonta con la Roma) con la Fiorentina e il Napoli (con 5 goal a partita al passivo); uno anonimo, quello esterno, che pone il Cagliari al penultimo posto, con una sola vittoria (a Milano con l’Inter), un pareggio e ben 8 sconfitte, con soli 4 punti. Il bilancio complessivo parla di 8 vittorie, due pareggi e 10 sconfitte, con 31 goal segnati (l’ottavo attacco del campionato) e 44 subite (la peggiore difesa del campionato).
Gli ultimi risultati restituiscono serenità a tutto l’ambiente, ad iniziare dall’allenatore, messo in discussione non per la posizione di classifica che è sempre stata rassicurante, ma per alcune pesanti sconfitte subite, in particolare per le proporzioni di quelle interne con Fiorentina e Napoli. E consentono alla squadra di affrontare la prossima trasferta, sul campo della vicecapolista Roma, nella condizione di non avere niente da perdere. E se riuscisse a ripetere la prestazione fornita a Milano, nonostante il rendimento interno della Roma sia senza macchia (9 vittorie su 9 partite disputate, praticamente pari a quello della capolista Juventus che ha vinto tutte le 10 partite disputate) il risultato potrebbe anche non essere scontato.