23 December, 2024
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Dovrebbero terminare entro fine settimana i disagi per la circolazione stradale sulla Statale 126, dove da alcune settimane per la caduta di materiali dalla discarica dei fanghi rossi di Monteponi, è in funzione un semaforo che sta creando notevoli disagi agli automobilisti. I tecnici sono all’opera per mettere in sicurezza il sito e riportare la circolazione alla normalità.

I fanghi rossi si estendono per un tratto di circa un chilometro, fino all’altezza della chiesetta di San Severino, testimonianza delle attività metallurgiche degli impianti della miniera di Monteponi. Sono i resti dell’Impianto Elettrolisi che dal 1926, per circa mezzo secolo, ha recuperato lo zinco con un processo chimico-fisico: la colorazione rossa è legata alla presenza di notevoli quantità di ferro.

La soprintendenza ai Beni Culturali e Tutela del Paesaggio di Cagliari, in seguito alla dismissione degli impianti che hanno prodotto la vecchia discarica, ha posto un vincolo per la tutela dei fanghi.

 

 

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Giovedì 12 gennaio, a partire dalle ore 9.00, presso la Sala Eventi del Secondo Piano della Mediateca del Mediterraneo di Cagliari, gli studenti del Liceo artistico e musicale Foiso Fois saranno protagonisti del progetto EUMAN, dedicato agli studenti dei Licei Artistici e dei Licei Musicali e Coreutici italiani (inclusi i relativi indirizzi all’interno di Istituti secondari di secondo grado che offrono più indirizzi), che mira a sperimentare un modello virtuoso di educazione alla cittadinanza europea.

Il programma della giornata.

It’s EUMAN!

9.00-9.15: Gli Europe Direct: cosa sono, cosa fanno e le opportunità per i ragazzi. Introduzione a cura dello Europe Direct Sardegna

9.15-9.40: presentazione del concorso nazionale “It’s EUMAN!” e del progetto di CesUE

9.40-11.00: “Europa: che Passione! Storia di un amore tormentato”

Visione e discussione a seguire sul Recital musicale di Daniela Martinelli e Francesco Pigozzo, con Paolo Barillari, Davide Magnabosco e Michela Ciusani. Proiezione del filmato realizzato da RAI CULTURA, per la regia di Sandro Vanadia, in occasione della rappresentazione al teatro dell’Opera di Firenze nel novembre 2015. Trailer italiano qui, trailer inglese qui.

11.00-11.15: pausa.

11.15-13.00: “Migrazioni e Unione Europea”

a cura di Valentina Usai, CesUE, Movimento Federalista Europeo Cagliari

Lezione dialogica basata su metodologia dialettica: la lezione partirà dalle conoscenze effettive dei partecipanti, stimolerà domande e risposte provenienti direttamente da loro a complemento della trasmissione di conoscenze da parte del relatore. Tema centrale le problematiche connesse ai fenomeni migratori verso l’Unione Europea.

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L’assessore delle Politiche giovanili del comune di Carbonia, Carla Mario, invita i giovani, residenti o domiciliati nel comune di Carbonia per motivi di studio o di lavoro, con un’età compresa tra i 15 anni (compiuti) e i 29 anni (compiuti), a partecipare a un incontro/dibattito finalizzato alla costituzione della Consulta dei giovani.

«In un momento in cui la realtà giovanile è in continuo movimento e le problematiche sono numerose e complesse – spiega l’assessore Carla Mario -, l’Amministrazione comunale di Carbonia ritiene importante istituzionalizzare un momento di confronto e di dialogo, in cui i giovani possano partecipare attivamente ai processi decisionali che li riguardano, assumendo un ruolo da protagonisti attivi nella gestione della vita cittadina.»

La Consulta dei Giovani vuole essere rappresentativa del panorama giovanile cittadino nelle sue diverse espressioni, formali e informali, organizzate e non, con una particolare attenzione al mondo della scuola e dell’associazionismo, ben consapevole che in quegli ambiti non si esauriscono le energie e le risorse giovanili che la città di Carbonia è in grado di mettere in campo.

L’incontro/dibattito si terrà giovedì 19 gennaio, alle ore 17.00, nei locali della Sala polifunzionale di Piazza Roma (sotto il Portico).

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Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, propone una mozione per allungare la stagione venatoria in Sardegna. «Nelle altre Regioni si è posticipata la stagione, mentre l’Isola attende da anni il prolungamento del calendario – denuncia Gianluigi Rubiu. Una scelta che certifica il fallimento della maggioranza, incapace di venire incontro alle richieste del mondo venatorio. I cacciatori sardi si sentono offesi e umiliati da un assessore inadeguato, incompetente e punitivo. Mentre nelle Marche, in Toscana e nel Lazio si potrà sparare ad alcune specie sino al 31 gennaio, la Sardegna viene ancora una volta ridicolizzata e beffataLa caccia rappresenta un valore, una cultura, profondamente radicata nel tessuto sociale sardo. Pensiamo che anticipare la chiusura della stagione significhi tradire il popolo sardo. Una beffa per il mondo venatorio che, con gli agricoltori, si propone come un esercito di vero custode dell’ambiente. Il patrimonio ambientale venatorio deve essere salvaguardato con la presenza costante dei cacciatori. L’assessore Donatella Spano – conclude Gianluigi Rubiu – dimostri di essere realmente capace investendo risorse per questo universo, con una politica seria di tutela della caccia e di ripopolamento delle specie, altrimenti abbandoni la poltrona e sicuramente la sua assenza non lascerà rimpianti.»

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Mercoledì, alla ripresa dei lavori del Consiglio regionale, nell’aula di via Roma, approderà l’interpellanza sul bando “Diamante impresa”, già interamente finanziato con due milioni di euro provenienti dal Fondo sociale europeo con l’obiettivo di incrementare l’occupazione degli immigrati. La minoranza accusa la Giunta Pigliaru di negligenza nei confronti dei cittadini sardi, con un intervento che rischia di mettere fuorigioco le imprese isolane. Il capogruppo Pietro Pittalis e il consigliere regionale Edoardo Tocco (Forza Italia), primi firmatari dell’interpellanza, non risparmiano stoccate. «Non si mettono in discussione i valori di umanità e solidarietà inclusi nel bando. Nessuna contrarietà all’accoglienza dei migranti – sottolineano i due consiglieri di Forza Italia – ma pensiamo che le aziende isolane, che sono state schiacciate dalla crisi economica, avessero necessità di risorse indispensabili per lo sviluppo. Si tratta, di fatto, di una discriminazione nei confronti dei cittadini sardi, visto che la giunta appare insensibile alle nuove povertà che si trovano nei nostri centri». Da qui la richiesta di delucidazioni e chiarimenti su un intervento che sembra anomalo.

«Soprattutto – concludono Pietro Pittalis ed Edoardo Tocco – è in netto contrasto con le condizioni di difficoltà che colpiscono le attività produttive isolane. E’ necessario comprendere se la giunta abbia la consapevolezza della gravità sociale in Sardegna, con le statistiche che rappresentano l’aumento esponenziale della disoccupazione, con una punta di oltre il 25 per cento in alcune zone dell’Isola e la mancanza di nuove prospettive occupazionali per i giovani. Sarebbe opportuno destinare dei finanziamenti per favorire nuove assunzioni nelle aziende sarde, con misure di sostegno all’artigianato e al commercio e interventi per la nuova imprenditorialità isolana.»

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Si è disputata presso la Torre Spagnola di Portoscuso, la prima edizione di Gaming dedicata agli amanti dei videogiochi.

Al joystick si sono sfidati 16 ragazzi a FIFA 16, il celebre gioco della EA SPORTS che da decenni domina le scene per gli appassionati del pallone.

Il torneo, organizzato da Giuliano Grassullo, con l’aiuto della Pro loco di Portoscuso, ha riscosso un grande successo e già si pensa al prossimo anno con un incremento sia di iscritti sia di piattaforme giocabili, dalla Formula 1 ai famosi “picchia duro” come Tekken o Mortal Kombat.

Il torneo è stato completato interamente in una giornata e l’idea di averlo organizzato la domenica prima del Santo Natale, ha riscosso molti consensi e diverse sono state le visite alla Torre Spagnola, nell’occasione aperta al pubblico.

A livello puramente tecnico, non sono mancate le sorprese, con qualche giovanotto di belle speranze che ha estromesso dal torneo chi sembrava poter vincere facilmente la Coppa.

Ad aggiudicarsi la Coppa è stato Gianluigi Matteu di 28 anni di Portoscuso che ha battuto in finale Filippo Loi di 14 anni; al terzo posto Cristian Jones, anche lui quattordicenne, che ha sconfitto per la finale del terzo e quarto posto Mattia Uccheddu di 29 anni.

Per il prossimo anno si pensa ad una organizzazione dell’evento congiunta tra Grassullo Technologies e la palestra di Portoscuso AsD Fitness Action, i preparativi già fervono…

Dario Fenu

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La Dinamo ha travolto anche Caserta (95 a 77, primo tempo 43 a 34) centrando la quarta vittoria consecutiva e accede alle Final Eigh di Coppa Italia, che nel primo turno la vedranno opposta all”Avellino.

I ragazzi di coach Federico Pasquini, avanti per tutti i 40’, hanno trovato energia e punti da tanti protagonisti: a partire da un super David Bell, Mvp tra i sassaresi con i suoi 24 punti a referto, frutto di un 6/9 da tre, 4 falli subiti, 2 assist. Doppia cifra anche per Trevor Lacey (11 punti), un grande Dusko Savanovic (17 punti e 4 rimbalzi) e Gani Lawal (16 punti, 6 rimbalzi, 6 falli subiti e 2 stoppate). Una prestazione solida e autoritaria contro una Caserta trascinata da un grande Edgar Sosa, ex di giornata, autore di 24 punti, 8 falli subiti e 9 assist.

La Dinamo domani tornerà in palestra per lavorare in vista della prossima sfida di Basketball Champions League, in programma mercoledì contro il Besiktas.

Inizialmente coach Federico Pasquini ha mandato in campo Bell, Lacey, Devecchi, Sacchetti e Lydeka, coach Dell’Agnello ha risposto con Sosa, Putney, Gaddefors, Jackson e Watt. È stato Sosa ad aprire le danze, gli ha risposto David Bell dall’arco. Gli ospiti si sono portati avanti con Putney e Sosa. Break di 6 punti firmato Sacchetti e Dinamo avanti. Tripla di Watt e Czyz per il controsorpasso, ha risposto un autoritario Savanovic che, con 3 punti e l’assist per Lawal, ha chiuso il primo quarto sul 20 a 17.

Una stoppata strepitosa di Gani Lawal e la schiacciata di Johnson Odom hanno aperto una seconda frazione nel segno della Dinamo. Stipcevic, Savanovic e D’Ercole hanno portato la Dinamo al massimo vantaggio: +15. Sosa e Putney hanno accorciato le distanze e con un break di 9-0 la Juve si è riportata a -6. Reazione biancoblu condotta da Lacey, il primo tempo si è concluso sul punteggio di 43 a 34.

Al rientro dall’intervallo lungo, la Dinamo ha tenuto la testa avanti con le triple di David Bell, l’intensità di Lacey, la classe di Savanovic e l’aggressività sotto canestro di Gani Lawal. Gli ospiti hanno provato a risalire la china condotti da Sosa, Putney e Watt ma la Dinamo non ha mai mollato (74 a 60). Edgar Sosa ha provato a condurre la rimonta campana in solitaria, i giganti hanno riscritto il massimo vantaggio con il gioco da 4 punti (tripla + tiro libero) di David Bell dai 6.75 per il +22.

Finale senza più storia e vittoria biancoblu con il punteggio di 95 a 77.

Ritornando alla Poste Mobile Final Eight in programma a Rimini dal 16 al 19 febbraio, sarà dunque la Scandone Avellino la sfidante ai quarti della Dinamo Banco di Sardegna. Ieri sera, al termine delle sfide dell’ultima giornata di andata del campionato, sono stati definiti gli accoppiamenti. Domani si disputerà l’ultimo match valido per la 15° giornata, tra la Forst Cantù e la capolista dell’Olimpia Milano, sfida che però non cambierà gli equilibri del tabellone appena definito. Ai quarti di finale Devecchi e compagni affronteranno i lupi della Sidigas Avellino di coach Pino Sacripanti, squadra che la Dinamo ha incontrato più volte nel precampionato e affrontato al PalaSerradimigni nel girone di andata.

Ecco gli altri accoppiamenti: la capolista Olimpia Milano affronterà l’Enel Brindisi, la Grissin Bon Reggio Emilia incontrerà la Betaland Capo d’Orlando, mentre l’Umana Reyer Venezia sfiderà la matricola della Germani Brescia che ha staccato ieri in volata il biglietto per la competizione che mette in palio il primo trofeo del 2017.

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ABIO Iglesias Onlus (Associazione per il Bambino in Ospedale), organizza un nuovo Corso di Formazione per aspiranti volontari ABIO, per ampliare il servizio nei reparti di Pediatria e Chirurgia Pediatrica dell’Ospedale CTO di Iglesias.

Il primo incontro Informativo, che precede il Corso di Formazione di base, è previsto per il 16 gennaio, presso i locali di Soccorso Iglesias in via Barbagia n. 2 ad Iglesias, dalle ore 17.00 alle ore 19.00.

Per partecipare è indispensabile iscriversi; l’iscrizione all’Informativo è gratuita e non vincolante per la successiva partecipazione all’intero Corso di Formazione.

Per informazioni e iscrizioni è possibile contattare l’Associazione all’indirizzo email direttivoabioiglesias@gmail.com , tramite la pagina Facebook ABIO Iglesias Onlus e al numero 3466395205.

ABIO Iglesias è attiva in città dal 2005 e al momento è presente con i suoi volontari nei Reparti di Pediatria e di Chirurgia Pediatrica dell’Ospedale CTO ad Iglesias.

ABIO Iglesias aderisce a Fondazione ABIO Italia Onlus. I volontari ABIO Iglesias si occupano di sostenere e accogliere bambini e famiglie, al fine di attenuare i fattori di rischio derivanti dall’ingresso in una struttura ospedaliera. Inizialmente presenti presso l’Ospedale F.lli Crobu, hanno operato dal 2007 nel reparto di pediatria dell’Ospedale Santa Barbara e attualmente sono attivi nei Reparti di Pediatria e Chirurgia Pediatrica all’Ospedale CTO di Iglesias.

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Scade il prossimo 31 gennaio il termine per richiedere l’inserimento nelle graduatorie regionali di medicina generale e di pediatria di libera scelta per il 2018 e l’integrazione dei titoli validi per la determinazione del punteggio.
Gli interessati dovranno presentare la domanda, completa di marca da bollo, tramite raccomandata con avviso di ricevimento indirizzata a:
Regione Sardegna
Assessorato regionale dell’Igiene e sanità e dell’assistenza sociale
Direzione generale della sanità
via Roma, 223 – 09123 Cagliari

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Una tragedia elisabettiana in una Sardegna arcaica e senza tempo: si apre il sipario sul “Macbettu” di Alessandro Serra, tratto dal “Macbeth” di William Shakespeare – in cartellone (in anteprima) domani, martedì 10 gennaio, alle 20.45, al Teatro Centrale di Carbonia (dove inaugurerà la stagione di prosa e danza 2016-17) e giovedì 12 gennaio, alle 21.00 all’Auditorium Comunale di Arzachena e poi in tournée tra marzo e aprile nell’Isola, sotto le insegne del CeDAC per la stagione de La Grande Prosa nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.

Una pièce visionaria e avvincente sulla (ir)resistibile ascesa al trono di un uomo ambizioso e temerario, sedotto dalle ambigue profezie delle sorelle fatali, con una scrittura drammaturgica elegante e essenziale che mette l’accento sulla folle vertigine del potere e sui segni arcani di un mondo soprannaturale. I suoni aspri e la forza icastica della lingua sarda nella variante logudorese (nella traduzione curata da Giovanni Carroni) – tra l’eco dei riti apotropaici del carnevale e la ferocia di una civiltà antica di re e pastori – caratterizzano una mise en scène di grande suggestione, capace di far dialogare universi apparentemente lontani – la Scozia del Basso Medioevo e l’Isola dei balentes al centro del Mediterraneo.

Sotto i riflettori Fulvio Accogli, Andrea Bartolomeo, Leonardo Capuano, Giovanni Carroni, Maurizio Giordo, Stefano Mereu, Felice Montervino, Leonardo Tomasi: un cast rigorosamente al maschile – secondo la convenzione teatrale dell’epoca – per un dramma sugli abissi del cuore umano e gli inganni della mente, fino allo smarrimento della follia.

Tra le più celebri tragedie di Shakespeare il “Macbeth” rivive in una versione insolita, tra le misteriose apparizioni delle streghe, creature soprannaturali maliziose e perverse che si dilettano a giocare con il destino dei mortali, e le tradizioni conviviali della società agro-pastorale, dall’ospitalità al banchetto, che qui si venano di amara e consapevole ironia all’ombra del tradimento.

Sulla via del ritorno dal campo di battaglia il vittorioso generale Macbeth e il fido Banquo si imbattono nelle enigmatiche figure di donne che predicono loro un glorioso avvenire – per l’uno il regno per l’altro la paternità di una stirpe regale – instillando in entrambi il dubbio e il sospetto, ma anche la pericolosa tentazione di assecondare, o meglio dare una mano al destino. Salutato dalle maghe come Barone di Glamis e signore di Cawdor, Macbeth vede avverarsi come una promessa l’improbabile annuncio – sarà però la sposa a rafforzare la sua determinazione e indurlo al delitto, dando così inizio ad una interminabile spirale di sangue, con il massacro di amici e nemici, fino all’inevitabile cupa conclusione.

Una pièce di stringente attualità nel descrivere l’accecamento determinato dalla brama di potere e, infine, la solitudine e inquietudine che accompagno i regnanti – e in particolare chi abbia conquistato il trono attraverso il sacrificio e la sofferenza altrui, e sia dunque vulnerabile alle accuse, alle ritorsioni, al ricatto e alla vendetta.

La cifra peculiare di Alessandro Serra, che reinventa lo spazio attraverso sapienti “coreografie” e rigorose geometrie di corpi in movimento, in un’attenta prossemica con pochi e fondamentali elementi scenografici – un monolite da cui scaturiscono le creature malefiche, come vomitate dalla terra, una porta a segnare l’ingresso del palazzo, e la soglia dell’orrore, pietre come cuscini – e come pugnali – per Macbeth che «ha ucciso il sonno», in cui spicca una regina seducente e enigmatica, che impera sull’animo del consorte, incarnandone la forza virile e la potenza femminile in un’eleganza androgina.

Il finale è già scritto ma risolto in una forma poetica e onirica, quasi rarefatta, contrapposta alla cupa violenza della storia, quasi a riportare oltre le nebbie del sogno l’amara tragedia shakespeariana – e i suoi moderni epigoni, con un breve sussulto di commozione per la fine della Lady – segretamente ma emblematicamente trasfigurata nel fulcro di una vicenda epica di guerrieri ed eroi.