18 July, 2024
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Il capogruppo Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, chiede una proroga del bando giovani agricoltura, considerato il nuovo intoppo nelle pratiche per le risorse del piano di sviluppo rurale, con la misura inerente il primo insediamento in agricoltura bloccata.

«La struttura non è pronta e idonea ad affrontare le domande sulle pratiche di finanziamento europeo – spiega Gianluigi Rubiu -. Un vero e proprio caos quello che vive oggi l’organismo regionale dell’agricoltura che si ripercuoterà sicuramente sul mondo delle campagne causando gravi danni».

Gli stanziamenti sul primo insediamento in agricoltura riguardano i giovani sino al compimento del 41° anno, alla pubblicazione del bando (lo scorso 5 dicembre), con scadenza fissata al prossimo 16 gennaio.

«Si assiste alla confusione più totale con i progettisti, e sopratutto i giovani imprenditori, che non trovano risposte dagli uffici regionali. Non basta. Il portale Sian, che permette di caricare i dati in via informatica, non funziona. Ancora peggio, è impossibile ottenere gli applicativi e quindi non si possono trasmettere le pratiche. Una situazione che rischia di penalizzare gli agricoltori. Un passaggio necessario per agevolare l’Agenzia regionale Argea nella gestione delle pratiche e pianificare meglio il lavoro – aggiunge Gianluigi Rubiu, che sul tema ha presentato un’interrogazione urgente – così da venire incontro alle esigenze delle imprese giovanili e dei progettisti, considerando le migliaia di domande da presentare. Si tenga conto che la documentazione presentata consente di accedere a delle risorse con un bando a sportello, che vedrà nel giro di poche ore esauriti tutti i fondi, come ci insegnano le esperienze di altre regioni che ormai da due anni hanno aperto e chiuso il bando erogando i finanziamenti ai giovani imprenditori – conclude Gianluigi Rubiu -. E’ necessario, dunque, porre fine a questo ridicolo teatrino e organizzare al meglio il sistema informatico regionale per evitare che i giovani sardi e l’agricoltura possano perdere questa tanto attesa opportunità, oltre il pericolo di dover restituire anche parzialmente i fondi comunitari del piano di sviluppo rurale.»

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Da operatore del settore vorrei dare un piccolo contributo all’ampia discussione che si è sviluppata in questi giorni nel nostro territorio, sui social media e sulla stampa locale, riguardo l’aumento dell’aliquota delle imposte che si applicano sul premio Rc Auto. Si tratta di un provvedimento di grande impatto sociale, poiché riguarda tutte le famiglie che possiedono un veicolo. Pertanto, ritengo doveroso che circolino informazioni chiare e corrette e che la questione venga trattata nel modo più equilibrato possibile, per far capire alle persone interessate cosa succede, senza però innescare allarmismi ingiustificati.

Le imposte, che a decorrere dall’anno 2012 costituiscono tributo proprio derivato delle province, sino al 31/12/2016, nel Sulcis, erano del 12,5%. Dal primo gennaio 2017 sono state portate al 16% del premio netto di polizza: pertanto l’aumento è stato del 3,5%. Per fare un esempio pratico, nel nostro territorio, poiché il premio netto medio RCA è di circa 308 euro, l’aumento dell’imposta sarà in media di 10,78 euro annui.

L’aumento è stato deciso dal commissario straordinario della provincia del Sud Sardegna, per far fronte al taglio dei trasferimenti all’Ente da parte della Regione Sardegna e da parte dello Stato. Non voglio entrare nel merito delle decisioni politiche, ma non posso che dissentire da questo modo semplicistico di affrontare il problema, che incide sulle imposte in questa fase storica di crisi e recessione che affligge il nostro territorio. E’ presumibile, ma non auspicabile, che chi già aveva difficoltà a pagare l’assicurazione auto, decida suo malgrado di non pagarla più.

Credo invece che un piccolo ribasso dell’aliquota, seppur quasi impercettibile in termini assoluti, avrebbe fatto passare un messaggio positivo e, forse, le persone sarebbero state più incentivate ad assicurarsi e la nostra Provincia avrebbe incassato più imposte.

Con l’augurio che le Istituzioni possano cambiare l’approccio avuto sino ad oggi per uscire da questa spirale negativa.

Dott. Salvatore Anedda

Agente Vittoria Assicurazioni di Carbonia

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Le aree archeologiche di Sant’Antioco hanno chiuso l’annualità 2016 con un bilancio di 30.000 presenze. Il museo e il tofet in testa seguiti da villaggio ipogeo, museo etnografico e forte sabaudo. Sono migliaia i turisti italiani e stranieri che arrivano a Sant’Antioco per visitare il patrimonio archeologico e storico locale, i dati rivelano un contributo importante della cultura sull’indotto economico cittadino, molti dei visitatori usufruiscono infatti di pacchetti creati ad hoc per le diverse esigenze di ristorazione. Sono decisamente in aumento anche le presenze straniere sia europee, tra cui spiccano i Francesi seguiti dai Tedeschi, sia extraeuropee tra cui ritroviamo visitatori provenienti dagli Stati Uniti, dalla Russia, Australia, Giappone, Israele e molti paesi del sud e centro America: Guatemala, Colombia, Brasile e Bolivia. Complici anche i numerosi eventi collaterali organizzati all’interno delle aree come mostre, conferenze scientifiche, laboratori didattici, concerti, rievocazioni storiche e rappresentazioni teatrali.

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Anche il deputato del Partito Democratico Emanuele Cani interviene sulla mancata istituzione dell’ufficio territoriale di Protezione civile.

«La mancata istituzione dell’ufficio territoriale di Protezione civile che ha già a Iglesias una sede operativa non può essere accettata – afferma Emanuele Cani -. E’ necessario che da parte della Regione ci sia un ripensamento affinché il territorio, dove peraltro proprio la Protezione civile ha mosso i primi passi nell’Isola, venga istituito l’ufficio territoriale come accade negli altri posti. Non è una questione campanilistica ma di organizzazione, logistica e buon senso. L’importanza della Protezione civile, la sua azione e la necessità di avere strutture operative e in grado di entrare in azione nell’arco di poco tempo è un fatto assodato. Per questo motivo – conclude Emanuele Cani – sostengo la mobilitazione e la protesta del coordinamento delle associazioni di protezione civile.»

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«Il Partito Democratico della provincia di Carbonia Iglesias sostiene la mobilitazione del coordinamento delle associazioni di protezione civile contro la mancata istituzione della struttura territoriale.»

Lo scrive in una nota Daniele Reginali, segretario del Partito Democratico di Carbonia Iglesias.

«E’ necessario che da parte della Regione ci sia un passo indietro e, come accaduto per Villacidro, si proceda anche per restituire al nostro territorio un importante servizio. Non è poi da sottovalutare che proprio il Sulcis Iglesiente – conclude Daniele Reginali – annovera le prime associazioni che sono state impiegate nella protezione civile in Sardegna.»

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Il termine per il pagamento dell’iscrizione all’Albo Autotrasporto è stato prorogato al 28 febbraio 2017.

«Con il Decreto Milleproroghe approvato il 29 dicembre scorso dal Consiglio dei Ministri, è arrivata la tanto attesa proroga al termine per il pagamento dell’iscrizione all’Albo Autotrasporto al 28 febbraio 2017. Uno slittamento che abbiamo chiesto ed ottenuto – commenta Giovanni Antonio Mellino, pente di Confartigianato Trasporto Sardegna – a fronte di una gravissima carenza che gli autotrasportatori hanno subito durante la procedura per registrarsi (per il terzo anno consecutivo) per poter eseguire il pagamento.»

Gli uffici nazionali e territoriali di Confartigianato, infatti, per tutto il mese di dicembre sono stati subissati da centinaia di segnalazioni da parte d’aziende di autotrasporto, commercialisti o agenzie di pratiche e che non riuscivano a completare il pagamento o ottenere risposte dai call center attivati dall’Albo per fornire assistenza.

Per questo motivo, attraverso il coordinamento nazionale delle sigle di rappresentanza dell’Autotrasporto Unatras (a cui aderisce anche Confartigianato Trasporti) è stato chiesto il rinvio e la stessa Presidente dell’Albo si era impegnata a ottenerlo all’interno del Milleproroghe.

Confartigianato Trasporti ha chiesto al Comitato Centrale dell’Ambo Autotrasporto di risolvere i problemi del sito, per consentire alle imprese di pagare la quota entro la nuova data.

«Siamo comunque soddisfatti del risultato ottenuto – conclude il presidente Mellino – che ha fatto tirare un sospiro di sollievo, almeno fino al 28 febbraio 2017, a migliaia di nostre imprese che hanno ben altre “gatte da pelare” che stare dietro ad una burocrazia sempre più soffocante e lontana. La competizione con i colleghi europei ed extra europei si misura anche in queste piccole cose che incidono non solo nei bilanci aziendali ma nel tempo che ci si deve dedicare che viene tolto alla progettazione e gestione del business.»

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Passare il pomeriggio dell’ultimo giorno dell’anno nel centro storico di Arzachena è sicuramente un’esperienza che, chi non conosce il luogo dovrebbe assolutamente fare.

Arzachena con 13.544 abitanti è il terzo comune più popolato della Gallura, situato tra Olbia (58.723 abitanti) e Tempio Pausania (14.342), i due comuni capoluogo dell’ex provincia di Olbia Tempio.

Il centro storico si snoda tra viuzze lastricate su cui si affacciano le case e le attività della cittadina, sollevando lo sguardo lungo la via principale si scorge una salita e in fondo la chiesa di Santa Lucia, dedicata alla santa protettrice della vista. Edificata grazie ad un ex voto pronunciato nel 1904 da un cittadino di Arzachena e benedetta nel 1937.

Ben 76 scalini per raggiungere il sagrato, conducono anche ad un belvedere mozzafiato da cui si gode il panorama del centro abitato, dei vigneti e degli orti, il tutto circondato da piante ed arbusti della macchia mediterranea.

La chiesa consta di tre navate e un abside con un altare centrale su cui si trova la statua di Santa Lucia risalente ai primi del ‘900.

Al suo interno, in questi giorni di feste natalizie, si può ammirare una mostra di presepi realizzati da associazioni e scuole primarie del territorio.

Intorno alla piazza principale del centro storico che si preparava ad accogliere il concerto della cantante Dolcenera, una serie di stand artigianali ed agroalimentari attendevano i visitatori per ammirare ed assaggiare i loro prodotti.

Tra loro Franca e Alberto di Birori che con “La natura in barattolo” ti accompagnano in un mondo di profumi e sapori all’insegna della genuinità… dalla crema di cipolla, di aglio, di carciofi, di peperoncino, arrivando al pesto e al patè di olive, dai corposi funghi porcini sott’olio a quelli essiccati da mani sapienti. Prodotti della madre terra che la simpatica coppia raccoglie e con grande passione trasforma in bontà per palati raffinati… dalle creme per crostini, alle marmellate sino ai liquori dal gusto sopraffino.

E che dire poi dei prodotti de “Su Carrettoneri” di Stefano di Orotelli… crema di formaggio, formaggio arrosto, pistoccu bagnato nel brodo di vitello o pistoccu in “pani frattau”, il tutto accompagnato dal tipico rosso cannonau. Sapori di un tempo, propri di un’entroterra ricco di tradizioni che rischierebbero di perdersi se non fosse per chi come loro si impegna a tramandarle.

E di tradizioni si parla anche quando si scopre l’arte del maestro Giuseppe Amato, un giovane di Sarule dalle mani d’oro… abile nella realizzazione di basso rilievi in granito ed oggetti come lampade e tavolini. Il marmo freddo e duro assume, dopo essere stato lavorato dall’artista, sembianze di morbidezza, le sue opere acquisiscono un’anima e catturano lo sguardo di chi si ferma ad ammirarle.

Poco più in là la macelleria Orecchioni-Filigheddu mette in mostra le sue carni provenienti da allevamenti liberi dove gli animali pascolano e si nutrono senza l’utilizzo di mangimi.

Massimo accoglie i suoi clienti spiegando come sono trattate le carni e quanto siano sani i prodotti in vendita, preparati con cura ed attenzione.

Un pomeriggio tra cultura e tradizione, condiviso con voi cari lettori, rinforza sempre più l’importante concetto della necessità di far conoscere i paesi del centro della Sardegna ai tanti turisti che vengono nella nostra isola per la bellezza delle spiagge e non sanno quanto di magico ci sia tra le campagne e i monti della nostra amata terra sarda.

Nadia Pische

                         

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Monta la protesta di molti cittadini di Carbonia per quella che considerano una nuova penalizzazione da parte del comune. Non bastava il trasferimento dell’ufficio cimiteriale nei locali dell’ex pretura in via 18 dicembre, stamane all’arrivo alla seconda entrata del cimitero, i visitatori hanno avuto la sorpresa di un bel muretto di blocchetti fresco di cemento, nato per impedire il transito delle auto sull’ultima parte costruita del camposanto. Le proteste si sono sollevate a gran voce da parte di coloro che, per questioni di salute, usufruiscono di quel tratto di strada sterrata per andare a portare i fiori ai loro cari utilizzando la loro auto.

La strada è stata bloccata per questioni di sicurezza: un manto sconnesso e tombini aperti potrebbero essere causa di incidenti. L’alternativa sembrerebbe essere quella di passare dall’ingresso principale ed usufruire della macchinetta a disposizione per tutta la giornata. Certo non è la stessa cosa che andarci in intimità o con la comodità della propria auto, ma se questa deve essere una sicurezza in più per il cittadino, non ci resta che apprezzare la decisione dell’amministrazione comunale che ha voluto mettere in sicurezza un tratto di strada a rischio.

Nadia Pische

 

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È nata ufficialmente ieri, secondo la legge regionale che l’ha istituita, l’Azienda per la tutela della salute che ha incorporato e fuso le otto aziende sanitarie locali. Insieme all’Azienda ospedaliera Brotzu, alle Aziende ospedaliero-universitarie di Cagliari e Sassari e all’Areus (Azienda regionale per l’emergenza-urgenza), l’Ats completa il nuovo quadro del sistema sanitario sardo.
«L’Ats rappresenta una sfida epocale» ha detto l’assessore della Sanità, Luigi Arru, a Sassari questa mattina per la presentazione ufficiale insieme ai vertici della nuova azienda unica e agli otto direttori delle aree socio sanitarie locali:
Di seguito l’organigramma completo della ATS Sardegna:
Direttore Generale: Fulvio Moirano
Direttore Sanitario: Francesco Enrichens
Direttore Amministrativo: Stefano Lorusso
ASSL di Sassari: Giuseppe Pintor
ASSL di Olbia: Pierpaolo Pani
ASSL di Nuoro: Andrea Marras
ASSL di Lanusei: Pino Frau
ASSL di Oristano: Mariano Meloni
ASSL di Sanluri: Antonio Onnis
ASSL di Carbonia: Maria Maddalena Giua
ASSL di Cagliari: Paolo Tecleme.
«Stiamo ridisegnando il sistema tenendo come riferimento l’interesse delle persone – ha detto Luigi Arru – e senza annunci. L’Azienda unica rappresenta principalmente uniformità dell’assistenza, qualità dei servizi ovunque e a parità di costi». L’assessore Arru ha ringraziato i commissari che per due anni hanno lavorato «in una situazione difficile, riuscendo a portare a casa risultati importanti. I direttori delle Assl non sono direttori generali – ha precisato – e sono stati scelti dal direttore generale Fulvio Moirano con una selezione pubblica e trasparente».
«Non sarà un percorso breve, ma i risultati arriveranno» garantisce Luigi Arru. Anche Fulvio Moirano ha sottolineato come occorrano almeno sei mesi per vedere i primi passi: «Occorre l’atto aziendale, quasi una sorta di statuto dell’Ats. Certamente sarà importante investire sulla formazione e sulle risorse umane, creando aree di coordinamento, confrontandoci attivamente con le organizzazioni sindacali e i rappresentanti dei territori».