21 July, 2024
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Una nuova piattaforma informatica totalmente innovativa e all’avanguardia sarà installata tra sabato sera e domenica all’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari. Un’infrastruttura hardware importantissima che migliorerà il lavoro degli operatori per offrire ai pazienti servizi di qualità sempre maggiore e in tempi rapidi.

Le operazioni di migrazione dei software avranno inizio sabato 25 novembre alle 18.00 e termineranno domenica 26 novembre alle 21.00: saranno effettuate durante il weekend proprio per fare in modo che non ci siano disagi per i cittadini e gli operatori sanitari.

A partire dalle 21.00 verranno riattivate le integrazioni  con gli applicativi esterni a Sisar, in particolare con il laboratorio di analisi. Lunedì mattina, alla riapertura del servizio di accettazione, al Policlinico e al San Giovanni potrebbe comunque esserci qualche rallentamento delle attività che non subirà in ogni caso interruzioni.

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Con il “Progetto Oliena” Abbanoa ha definito una “buona pratica” nell’ambito della Gestione attiva delle reti, l’ha “standardizzata”, ovvero l’ha resa applicabile ad altre situazioni e ora, sulla base di quel modello, sta avviando la fase operativa, che comincia naturalmente con i 30 Comuni della Sardegna caratterizzati dal più alto livello di perdite e le maggiori ripercussioni di servizio, a cui ne seguiranno altri 100 (entro il 2018). Il piano di lavoro del Gestore è stato presentato oggi a Cagliari, nel corso di una conferenza stampa che ha visto la partecipazione dell’Amministratore Unico Alessandro Ramazzotti, e del direttore generale Sandro Murtas.

Parte quindi, con l’affidamento dei servizi tecnici specialistici per l’ingegnerizzazione delle reti, il progetto di “Gestione attiva delle reti” in 130 Comuni della Sardegna entro il 2018 (primo appalto per i 30 centri con una percentuale di perdite che supera il 50% diviso in 3 lotti, finanziato con fondi FSC 2014-2020 per € 3.580.000). Progressivamente, e sempre con gare a evidenza pubblica, Abbanoa tratterà con questa metodologia altri 100 Comuni (entro il 2019).

«Abbiamo cambiato il paradigma: non si può pensare di sostituire tutte le reti con risorse infinite – spiega il direttore generale Sandro Murtas -. Si deve pensare a rendere intelligenti le reti esistenti adottando tecnologia e strumenti evoluti, anche innovativi. La metodologia che ha sviluppato Abbanoa è stata già considerata buona pratica a livello internazionale.»

In novembre la metodologia Abbanoa ed i risultati conseguiti a Oliena – dimezzamento delle perdite idriche –  sono stati infatti citati sulla stampa britannica, in  un lungo articolo pubblicato sul Telegraph la metodologia Abbanoa è stata presa come esempio da seguire. Realizzato con la collaborazione del player internazionale Hitachi, il progetto è anche rientrato tra i migliori progetti italiani raccolti in “Utili all’Italia”, la banca dati che contiene i risultati del primo censimento delle migliori pratiche nei Servizi Pubblici realizzato da Utilitalia, la federazione che riunisce 500 imprese italiane dei servizi idrici, energetici e ambientali.

Reti idriche intelligenti, le fasi di lavoro. Indagine sulla rete ammalorata (analisi) con installazione di misuratori portatili (diagnosi); adozione di sistemi innovativi di regolamento delle pressioni e delle portate, che sono la vera causa delle perdite, finalizzati ad ottimizzare il funzionamento idraulico delle reti (stabilizzazione del malato). Sono queste la fasi principali che consentono ad Abbanoa di intervenire in maniera “intelligente” sulle cause che provocano le dispersioni.

Nello specifico, il piano di lavoro che sottintende la metodologia segue una precisa programmazione:

• Analisi, ovvero esame critico del funzionamento della rete

• Diagnosi, ovvero definizione delle criticità e delle cause di malfunzionamento

• Prognosi, ovvero l’indicazione delle soluzioni da adottare, finalizzata a raggiungere il target previsto di aumento della efficienza della rete

Nella fase di “analisi” si procede quindi con la  verifica della rete e l’individuazione degli snodi principali, con la misura ed il monitoraggio delle portate, delle pressioni nelle condotte e dell’aria. Il monitoraggio sui flussi d’acqua, soprattutto nelle ore notturne quando i consumi delle utenze sono minimi, consente di individuare anche le dispersioni nelle reti che spesso non emergono direttamente in superficie (a questo scopo vengono utilizzati anche sistemi di rilevazione acustica e gas traccianti). Ma è nella fase di “diagnosi” che si definiscono meglio le criticità e le cause con le ipotesi di soluzione. La “prognosi” consiste invece nella scelta, tra le decine di combinazioni di soluzioni possibili, di quella più idonea in termini di efficienza, efficacia, economicità e stabilità.

 

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Ieri sera, con un concerto del Coro e dell’Orchestra degli allievi dell’istituzione musicale, è stato inaugurato l’anno di studi 2017/2018.

Un percorso che si apre all’inesegna di alcune novità. La prima è la nuova direzione del “Pierluigi da Palestrina”, affidata a Giorgio Sanna.

56 anni, docente di violino, Giorgio Sanna è stato eletto direttore del Conservatorio a giugno. L’ufficialità dell’incarico dal Miur è arrivata però solo martedì scorso. “Studiare in Conservatorio non è facile. E’ un sacrificio che va portato avanti con voglia di misurarsi con se stessi e con gli altri”, ha detto ieri il nuovo direttore, rivolto agli studenti.

Sanna ha espresso anche parole di ringraziamento nei confronti della direttrice uscente Elisabetta Porrà, che ha guidato l’istituzione musicale negli ultimi sei anni, e del presidente Gianluca Floris, il cui incarico la scorsa estate è stato rinnovato per il successivo triennio.

«L’arrivo di Giorgio Sanna alla direzione del nostro Conservatorio mi lascia particolarmente soddisfatto – ha detto Gianluca Floris – E’ una conferma della bontà del percorso fatto finora con Elisabetta Porrà. Un percorso che proseguiremo ora insieme.»

Con il nuovo anno accademico nel Conservatorio si appresta a partire il nuovo Corso propedeutico di launeddas, che sarà guidato da Luigi Lai, considerato il miglior suonatore in Sardegna di questo strumento, ancora in attività: gli iscritti sono 39. Quattro sono invece gli studenti del nuovo Triennio ordinamentale di Musica propedeutica ad indirizzo launeddas, guidato anch’esso da Lai.

Da quest’anno sarà attivato anche un Triennio di musiche tradizionali a indirizzo etnomusicologico.

Infine, per la prima volta il Conservatorio inserisce nella sua offerta formativa il Corso Suzuki, basato sul metodo per i più piccoli ideato da Sinichi Suzuki, il violinista giapponese secondo cui si può imparare a suonare uno strumento con la stessa naturalezza con cui si apprende la propria lingua madre. Saranno immatricolati al corso 80 bambini.

Dopo l’appuntamento di ieri sera, i concerti di inaugurazione del nuovo anno accademico, che propongono un programma incentrato su musiche di Antonio Salieri e sono diretti da Alberto Pollesel,  proseguono in giro per l’isola. Appuntamento stasera alle 18.00 nella Chiesa di Santa Maria Degli Angeli di Flumini di Quartu, domani (sabato 25 novembre), alla stessa ora, nel Teatro dei Salesiani di Selargius, domenica (26 novembre), sempre alle 18.00, nella Chiesa di Santa Maria Vergine Assunta di Cabras (Or). Maestri del coro sono Giuseppe Erdas e Pompeo Vernile.

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Un centro unico per la cura delle malattie del fegato, con quattro ambulatori collegati tra loro e che, in un unico ambiente di lavoro, garantiscono prestazioni ambulatoriali, day hospital e consulenze. È l’unità integrata di epatologia (Uniep), il centro ambulatoriale aziendale per la diagnosi e le terapie delle malattie del fegato, che l’Aou di Sassari ha attivato nei giorni scorsi, unificando così l’assistenza epatologica in città.

La creazione del centro nasce dell’esigenza appunto di unificare tutte le competenze di epatologia in un unico percorso assistenziale, in grado di garantire al paziente un accesso unico, chiaro e ben definito.

In precedenza, infatti, l’attività internistica riferita alla patologia epatica si è basata sulle competenza di medici che lavorano in contesti tra loro separati e dislocati in strutture, talvolta, lontane tra loro.

«Si tratta di una novità nel panorama dell’assistenza e delle cure – afferma il direttore generale dell’Aou Antonio D’Urso – una struttura integrata, in grado di trattare tutti i pazienti affetti da patologie del fegato. Si mettono assieme specialisti diversi, si elimina la frammentazione degli ambulatori, così da migliorare l’assistenza e creare un sistema che fa crescere le esperienze specialistiche.»

Un team che vede lavorare gomito a gomito quattro medici dell’unità operativa di Medicina interna del Santissima Annunziata, due medici dell’unità operativa di Gastroenterologia, quattro medici dell’unità operativa di Malattie infettive, e ancora due medici dell’unità operativa di Patologia medica e un medico della clinica Medica.

I medici hanno iniziato l’attività già da alcuni giorni nei locali situati al primo sottopiano della palazzina di Malattie infettive.

«Il nostro obiettivo – spiegano Francesco Bandiera e Sergio Babudieri che assieme a Giuliano Alagna, Salvatore Sassu, Noemi Manzoni, Ivana Maida, Maria Antonietta Seazzu, Alberto Muredda, Salvatore Zaru, Mina Oggiano, Antonello Solinas, Giovanni Garucciu e Gianpaolo Vidili ha costituito l’équipe medica dell’Uniep – è effettuare circa 30 prime visite epatologiche a settimana quindi oltre un centinaio di visite di controllo e circa 30 visite di elastometria epatica, che consentono di valutare le condizioni del fegato in presenza di alcune patologie.»

Quattro gli ambulatori presenti, coordinati da Giovanni Garrucciu, ai quali si può accedere per le prime visite attraverso la prenotazioni a Cup. Le visite successive, invece, vengono fissate direttamente dai medici dell’Uniep, così da inserire il paziente in un percorso unico di assistenza e cura.

Il paziente con patologia epatica, una volta preso in carico, viene così inserito all’interno di percorsi diagnostici e terapeutici appropriati, distinti per diversi quadri clinici: tra questi epatopatia da alcol, epatite da virus, epatite da disordini metabolici, epatite da farmaci, epatopatia da danno vascolare, epatopatia associata a colestasi, epatite autoimmune e tumori epatici. I medici potranno condividere i dati del paziente attraverso un’unica cartella clinica, canalizzare i ricoveri, creare integrazione con i medici radiologi e programmare la presa in carico del paziente epatopatico nel post-ricovero.

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Con oltre 400 negozi e tante nuove aperture in arrivo Bottega Verde offre l’occasione a tanti giovani di entrare nel mondo del lavoro. Il messaggio che l’azienda rivolge ai giovani ben motivati è chiaro: «Se ci sai fare, non perdere neanche una chance per entrare a far parte del nostro team! SEI GIOVANE E NON HAI ANCORA ESPERIENZE PROFESSIONALI? Sei nel posto giusto! Bottega Verde offre tante opportunità per metterti in luce e fare esperienza». La sezione “Lavora con Noi” del sito aziendale è ben organizzata per l’invio della propria candidatura rispetto alle posizioni aperte, perché esse sono divise regione per regione e poi per i vari punti vendita. Le figure maggiormente ricercate sono:…

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://www.suntini.it/diariolavoro_bottega_verde.html .

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La Giunta comunale di Sant’Antioco, nella seduta di giovedì 23 novembre 2017, ha approvato l’istituzione del Polo per l’infanzia sperimentale Generale Carlo Sanna”: un servizio fortemente voluto dall’amministrazione guidata dal Sindaco Ignazio Locci che, sin dal suo insediamento, ha avviato le procedure per la realizzazione del progetto (compresi i lavori propedeutici di messa in sicurezza della struttura, situata in via Massimo D’Azeglio). Alla base della decisione, sia i nuovi panorami legislativi che impongono tali percorsi, sia il significato storico e culturale che l’Asilo Carlo Sanna rappresenta nell’immaginario collettivo della comunità antiochense. L’Amministrazione comunale ha ritenuto doveroso puntare ad una rivisitazione dell’utilizzo della struttura (che rischiava la chiusura), finalizzato a dare risposta all’esigenza rappresentata negli ultimi decenni dalle nuove famiglie: quella dei servizi per la prima infanzia. Il progetto, infatti, prevede l’istituzione del Nido e della Sezione Primavera, che si affiancheranno alla già esistente Scuola dell’infanzia.

Per l’assessore della Pubblica istruzione Rosalba Cossu «rimettere in moto il “Carlo Sanna” rappresenta un importante traguardo: era nostra precisa intenzione attivare i servizi di valenza sociale ed educativa che consentono ai genitori di crescere i propri figli in totale serenità  senza rinunciare agli impegni professionali e alle incombenze quotidiane. E oltre alla sua funzione pratica, c’è poi un aspetto di non poco conto – conclude l’assessore Cossu – il valore storico dell’Asilo Carlo Sanna, che è stato centrale nella formazione di intere generazioni. Non potevamo permettere che venisse chiuso e perdesse la sua funzione originaria».

«I nuovi servizi del “Polo per l’infanzia Generale Carlo Sanna” prenderanno avvio nel 2018, garantendo continuità del percorso educativo e scolastico delle bambine e dei bambini di età compresa tra tre mesi e sei anni di età – spiega l’assessore delle Politiche sociali Eleonora Spiga – verranno attivati il Nido e la Sezione Primavera, nonché la Scuola dell’infanzia (attualmente già in funzione). Il Nido e la Sezione Primavera, va specificato, rappresentano una vera novità: a livello comunale, infatti, non era mai stata prevista la loro istituzione. Quanto alle rette – conclude l’assessore – saranno in funzione dell’Isee e dell’orario prescelto, che potrà essere parziale (7.15-13.00), pieno (7.15-16.00) ed eventualmente prolungato (7.15-18.00).»

Esprime soddisfazione il sindaco Ignazio Locci, per il quale «scongiurare la chiusura del “Generale Carlo Sanna”, attivando servizi indispensabili all’armonia e alla piena realizzazione delle famiglie, rappresenta una scommessa che vogliamo vincere senza riserve. Siamo felici di aver investito tempo e risorse in questo progetto».

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«Ho confermato il mio pieno e convinto sostegno alla legge sulla mobilità ciclistica che dopo esser stata approvata alla camera attende ora il via libera definitivo dal senato. Ritengo sia un provvedimento giusto su un argomento che attende da tempo un intervento normativo per disciplinare e diffondere la cultura e l’utilizzo delle biciclette sia in ambito urbano che extraurbano.»

Lo afferma, in una nota, il senatore del Partito democratico Silvio Lai.

«La bici, infatti, può essere sia un mezzo di trasporto utilizzabile in città e per migliorare dunque la qualità dell’aria, sia per attività turistiche e ricreative – aggiunge Silvio Lai -. Penso quindi anche agli effetti positivi che l’approvazione di questa legge avrebbe in Sardegna. La creazione di una rete ciclabile, tra i progetti e gli obiettivi già avviati anche dall’attuale Giunta regionale, consentirebbe infatti di avere a disposizione percorsi naturalistici di rara bellezza e che potrebbero attirare l’arrivo nell’isola dei turisti delle due ruote. A questo proposito ricordo che nella legge di stabilità 2017 il ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha previsto la realizzazione di nuove ciclovie, tra cui quella della Sardegna. Nel mese di agosto scorso è stato già firmato anche un protocollo d’intesa. C’è, dunque, un impegno anche da parte del governo e con questa legge si aggiungerebbe un altro fondamentale tassello al percorso che porta alla creazione di una rete nazionale e, in questo caso, di una rete regionale degli itinerari ciclabili in Sardegna.»

«Per quanto mi riguarda – conclude il senatore del Partito democratico – sono pronto a dare il mio contributo per fare in modo che questa legge possa essere approvata entro la fine della legislatura anche in Senato.»

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«L’ospedale Brotzu deve essere salvaguardato, evitando il rischio di un depotenziamento dei reparti.»

E’ l’allarme lanciato del consigliere regionale Edoardo Tocco (Forza Italia) – vice presidente della commissione salute nel palazzo di via Roma – in seguito alle ricadute negative sul nosocomio prodotte dalla riforma di riordino ospedaliero.

«Un progetto che sta palesando i suoi risultati negativi, con lo smembramento di alcuni reparti fondamentali per l’assistenza sanitaria ai cittadini – aggiunge Edoardo Tocco -. Alcune decisioni drastiche, con il taglio di diversi servizi stanno creando oggettivo disorientamento, preoccupazione e disagio nella popolazione, in particolare tra i pazienti. E’ ormai evidente la distanza che si è creata tra il manager dell’Ats e l’assessore della Sanità, considerato che è mancata la convocazione di un tavolo di confronto sul comparto sanitario in seguito alla recente riforma – conclude Edoardo Tocco -. Diversi sono i punti caldi: dalla riorganizzazione del settore sino agli orari di lavoro, con turni massacranti in alcuni reparti, sino alle indennità previste dagli accordi integrativi ma attualmente bloccate per i medici di Medicina Generale, per la Guardia medica e per il 118.»

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Un costante incremento demografico, una popolazione che per motivi di lavoro, di istruzione e di servizi sanitari si sposta quotidianamente verso il capoluogo regionale. Villaspeciosa dista da Cagliari poco meno di 20 km. Da sempre il punto di attrazione per i residenti è il capoluogo regionale, ma questa condizione non è stata sufficiente per avere il riconoscimento formale di far parte dell’area metropolitana

Il Consiglio comunale di Villaspeciosa ha votato all’unanimità la richiesta di entrare a far parte del nuovo ente territoriale.

L’occasione è stata la delibera di Giunta rgionale 35/32 del 2017, pubblicata sul BURAS lo scorso 9 novembre, avente ad oggetto l’”Adozione Piano di riordino territoriale. Legge regionale 4 febbraio 2016, n. 2 Riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna”, art. 4. In tale delibera il comune di Villaspeciosa è stato inserito nell’ambito territoriale ottimale del Campidano di Cagliari.

«I cittadini di Villaspeciosa – afferma Elio Mameli, sindaco di Villaspeciosa – si spostano quotidianamente verso il capoluogo regionale o verso i comuni dell’area vasta, soprattutto per motivi di lavoro, di studio e per fruire dei servizi sanitariRiteniamo – sottolinea Mameli – che la Città Metropolitana sia un’opportunità che potrà dare maggiori servizi ai nostri concittadini anche in termini di mobilità, vero punto critico per chi oggi è costretto a pendolare tutti i giorni verso Cagliari.»

Oggi il comune conta circa 2600 abitanti e vede gran parte dei lavoratori impiegati nei Servizi e nella Pubblica Amministrazione. Negli ultimi 5 anni la popolazione è aumentata di circa il 10%, attraendo residenti soprattutto dal capoluogo e dall’area vasta di Cagliari. Il 95% degli studenti frequenta un Istituto superiore della città metropolitana (il 70% frequenta a Cagliari città).

1La città metropolitana comprende comuni che non hanno maggiori requisiti del nostro per potersi considerare a tutti gli effetti parte del sistema metropolitano di Cagliari – afferma Stefano Mameli, capogruppo di maggioranza in Consiglio comunale – anche l’ultimo ingresso, quello del comune di Uta, distante 1 km da Villaspeciosa, dimostra che il nostro territorio non può che far parte della Città Metropolitana. Abbiamo tutti gli indicatori che confermano chiaramente il nostro status e chiediamo a gran voce che la nostra posizione venga presa in considerazione. La Città Metropolitana è nata con la finalità di gestire problematiche proprie di un’area metropolitana, le stesse che riguardano i cittadini di Villaspeciosa.»

«A seguito del mandato ricevuto dell’intero Consiglio comunale, abbiamo presentato la nostra formale richiesta all’assessorato degli Enti locali, ma siamo pronti a discutere la proposta in tutte le sedi – conclude il sindaco Elio Mameli – ci aspettiamo disponibilità da parte dell’Amministrazione regionale, ad essere ascoltati al fine di essere inseriti nel nuovo ente territoriale.»

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Aereo Meridiana 2

L’incremento medio dei posti per la continuità territoriale aerea da e per la Sardegna nei periodi festivi dell’Immacolata e di Natale si attesta ad oggi a circa il 50 per cento rispetto alle capienza ordinaria prevista dal decreto. Non sono esclusi ulteriori aumenti di capacità nelle settimane seguenti. È ciò che è stato deciso ieri mattina dal Comitato paritetico di monitoraggio convocato dall’assessore dei Trasporti Carlo Careddu al quale hanno partecipato le compagnie aeree Alitalia, Meridiana e Blue Air e i rappresentanti dell’Enac con il direttore regionale, Marco Di Giugno.Specificamente nel periodo 6-12 dicembre Alitalia prevede i seguenti incrementi: Alghero-Milano-Alghero +77% (1.600 posti in più); Cagliari-Roma-Cagliari +16% (2.300 posti in più); Cagliari-Milano-Cagliari +56% (4.500 posti in più). Meridiana invece su Olbia-Roma-Olbia incrementa del 67% (3.122 posti in più) mentre su Olbia-Linate-aumenta la capacità del 144% (4.690 posti in più).

Nel periodo natalizio 20 dicembre-9 gennaio gli incrementi di Alitalia sono: Alghero-Milano-Alghero +80% (4.700 posti in più); Cagliari-Roma-Cagliari +30% (12.000 posti in più); Cagliari-Milano-Cagliari +60% (14.000 posti in più). Meridiana: Olbia-Roma-Olbia +103% (13.646 posti in più); Olbia-Linate-Olbia +166% (15.298 posti in più).

Per la rotta Alghero-Roma-Alghero nei periodi festivi la compagnia Blue Air ha garantito un raddoppio netto della capacità e delle frequenze con l’aggiunta di un aereo da 160 posti. Meridiana ha infine ricordato che i nuovi aerei più capienti in dotazione alla compagnia, Boeing 737-800, offrono rispetto agli MD 80 il 14% di posti in più.