21 July, 2024
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L’Amministrazione comunale di Carbonia ha definito un nutrito programmi di eventi per l0’ultima decade del mese di novembre e per il prossimo mese di dicembre.

Concerto di Piero Marras, Fiera del libro edito in Sardegna, spettacoli in lingua sarda, concerti gospel, mostre artistiche, appuntamenti letterari, celebrazioni per la ricorrenza della nascita di Carbonia e il Villaggio di Babbo Natale. 

Sono solo alcuni dei pezzi forti previsti all’interno del ricco cartellone di iniziative culturali programmate dall’Amministrazione comunale di Carbonia per gli ultimi due mesi dell’anno. 

«Si tratta di un’articolata programmazione, contraddistinta da un’ampia offerta di spettacoli di qualità e di elevata valenza culturale. In questa settimana è in corso di svolgimento il Festival della Scienza, con una serie di conferenze, incontri e seminari di alto livello dal punto di vista del rigore scientifico – spiega l’assessore della Cultura Sabrina Sabiu -. In seguito, presenteremo ai cittadini iniziative che spazieranno dalla musica al teatro, dalla cultura alla storia, dalla letteratura all’arte. Iniziative calibrate in base a tutti i gusti dei nostri concittadini.»

Di seguito alcune anticipazioni: 

• 22 novembre: nella Biblioteca comunale di Carbonia, appuntamento letterario con Cristina Caboni, autrice del libro “La rilegatrice di storie perdute“; 

• 23 novembre: serata dedicata alla Campagna di sensibilizzazione contro la violenza nei confronti delle donne;

• 24, 25 e 26 novembre: presso l’Auditorium della Grande Miniera di Serbariu si svolgerà la “Fiera del Libro edito in Sardegna”

• 25 novembre: al Teatro Centrale è previsto il concerto della Banda musicale cittadina “Vincenzo Bellini” per la ricorrenza di Santa Cecilia; 

• 30 novembre: appuntamento letterario con “Carbonia Scrive”. La scrittrice Livy Former presenterà i suoi nuovi libri “Il serpente e la farfalla” e “Nemici, porci e principesse”;

• 1° dicembre: nella Sezione di Storia Locale della Grande Miniera di Serbariu si terrà la presentazione dell’ultimo libro di Paolo Fadda, dal titolo “Montevecchio. L’ingegnere che la fece più grande”;

• 4 dicembre: nell’ambito della festa in onore di Santa Barbara, a Bacu Abis verrà inaugurata la lapide commemorativa dei minatori deceduti nelle miniere del luogo;

• 4 dicembre: al Teatro di Bacu Abis si svolgerà un concerto gospel;

• 4 dicembre: presso la Carbosulcis sarà visitabile una mostra di vignette satiriche curata dai minatori del sito;

• Dal 7 al 17 dicembre: mostra artistica di Maria Rosalba Cadoni presso la saletta del Portico;

• 8 dicembre: al Teatro di Carbonia si terrà uno spettacolo di beneficenza, in lingua sarda, organizzato dal Lions Club di Carbonia; 

• 8-10-17-18 dicembre: Villaggio di Babbo Natale nel Parco archeologico di Cannas di Sotto;

• 16 dicembre: nella location del Teatro Centrale si esibirà in concerto Piero Marras;

• 16-17 dicembre: “Nel segno del Natale”, spettacolo di animazione per bambini;

• 16-17 dicembre: “Hd Day for Christmas 2017“, esibizione motoristica dei “Babbi Natale” a scopo benefico;

• 18 dicembre: celebrazioni per festeggiare il settantanovesimo compleanno di Carbonia;

• Dal 18 al 24 dicembre: mostra “Radici della città” presso la saletta del Portico;

• 25 dicembre: Concerto gospel al Teatro Centrale.

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Sabato 18 novembre, dalle ore 17.00, presso il Lù Hotel, a Carbonia, si terrà l’assemblea provinciale di Articolo Uno – MDP “Cambiamo l’Italia”.

L’assemblea pubblica sarà il momento per organizzarsi nel territorio, discutere insieme sul panorama politico locale e nazionale e dialogare sulle azioni da intraprendere in vista delle elezioni politiche.

L’obiettivo è costruire un progetto di governo per realizzare «una società più equilibrata, accogliente, meno individualista, che si batta per sviluppare una coscienza dei diritti e delle libertà fondamentali», «per contrastare il populismo e l’avanzata delle forze antisistema e della destra isolazionista e reazionaria».

Per questo i promotori del progetto intendono costruire e radicare in tutte le comunità un campo di esperienze democratiche e progressiste legate alle culture socialiste, liberali, cattoliche democratiche e ambientaliste, al mondo civico dell’associazionismo e del volontariato, alla grande mobilitazione popolare manifestatasi nel recente referendum costituzionale.

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Il Coordinamento Italiano Sanità Aree Disagiate e Periferiche (CISADeP) costituitosi esattamente un anno fa, raggruppa circa cinquanta comitati che si battono per il diritto alla salute nelle aree periferiche e disagiate di tutte le Regioni Italiane.

«Dopo diverse richieste scritte, finalmente è arrivata la risposta che tanto attendavamo dal Ministero; infatti, una delegazione del CISADeP, si recherà dopo aver ricevuto l’invito al ministero della Salute il prossimo 21 novembre – dice la presidente Emanuela Cioni -. Ad incontrare la presidente ed una delegazione del coordinamento, ci sarà il dott. Andrea Piccioli, della Direzione Generale della Programmazione Sanitaria. Il CISADeP, incontrando il dott. Andrea Piccioli, intende avviare un dialogo costruttivo con il ministero della Salute per affrontare le difficoltà a livello sanitario che sono emerse negli ultimi anni nelle aree particolarmente disagiate e periferiche della nostra Nazione.»

«Riteniamo, infatti, che il D.L. 70/2015 presenti diversi punti lacunosi e poco chiari in materia, che, di fatto, lasciano spazio alla libera interpretazione delle Regioni, non garantendo così in queste aree il diritto alla salute sancito dall’art. 32 della Costituzione, in quanto il decreto, frutto di una particolare stagione politica, orientata alla necessità del contenimento della spesa pubblica, interviene in un’ottica di razionalizzazione di questi aspetti, piuttosto che affrontare anche la problematica del benchmark strettamente sanitario in merito alla tutela della salute, lasciando quindi tali aspetti in secondo piano – aggiunge Emanuela Cioni -. Le criticità e le situazioni difficili nelle aree particolarmente disagiate e periferiche di tutte le Regioni, riguardano in modo particolare l’Emergenza – Urgenza, efficace, appropriata, sicura ed adeguata, la strutturazione efficace ed efficiente delle reti dei servizi sostitutivi ed i punti nascita di queste aree, tutti argomenti che richiedono, a partire dal D. L. 70/2015, uno studio approfondito ed anche decisioni politiche relative che possono essere assunte solo da atti ufficiali del Governo e delle Regioni in sede di Conferenza Unificata Stato/Regioni, da far poi diventare leggi dello Stato.»

«Per tale motivo, data l’enorme sofferenza, a volte drammatica, dei nostri concittadini, non si può più procastinare questo problema di urgente e drammatica attualità, che costituisce un tassello indispensabile perché la popolazione possa rimanere su questi territori, evitando spopolamento e desertificazione delle aree interne e montane, foriere di ulteriori problemi per lo Stato. Per questo motivo ci siamo riuniti più volte in questi anni e abbiamo prodotto materiale di studio e di riflessione, cercando di trovare le soluzioni possibili a partire proprio dalla normativa vigente. Ecco perché – conclude Emanuela Cioni – cercheremo di “strappare” al Ministero rassicurazioni in merito alle nostre richieste per una situazione che perdura da fin troppo tempo.»

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Il Rotary Club di Carbonia martedì 14 novembre ha conferito una borsa di studio dell’importo di 1.000 euro allo studente delle scuole cittadine che ha seguito un regolare corso di studi, sia in relazione all’età anagrafica che ai risultati conseguiti al termine degli anni scolastici, e che agli esami di diploma relativi all’anno scolastico 2016/2017 ha conseguito la massima valutazione di 100/100 e lode. Tale valutazione finale, unita alla media delle valutazioni finali conseguite in terza e quarta e di ammissione all’esame di quinta, hanno costituito gli elementi di valutazione per stilare la graduatoria di merito tra gli studenti segnalati dagli Istituti scolastici.

Lo studente più meritevole è risultata Giulia D’Ascanio dell’Istituto Angioy di Carbonia, che oltre ai 100/100 con lode, ha avuto una media di 9,44 in 3ª, 9,33 in 4ª e 10 in 5ª. L’assegno/borsa di studio, unitamente all’attestato di merito, è stato consegnato dal presidente del Rotary Club, Gianni Mezzena, presenti i genitori della giovane e la dirigente scolastica, Antonietta Cuccheddu.

Gli altri studenti segnalati sono quattro dell’Istituto Tecnico Beccaria e uno del Liceo Amaldi. I primi quattro sono: Eleonora Nonnis, 100 al diploma ed una media di 9,09 in 3ª, 9,27 in 4ª e 9,40 in 5ª; Roberta Angioni, 100 al diploma, 8,55 in 3ª, 9,27 in 4ª e 9,40 in 5ª; Anastasia Cabras, 100 al diploma, 8,27 in 3ª, 9,09 in 4ª e 9,40 in 5ª; Michele Guerra, 100 al diploma, 8,27 in 3ª, 8,56 in 4ª e 8,30 in 5ª.

Giuseppe Sanna del Liceo Amaldi, infine, ha ottenuto 100/100 e lode al diploma ed una media di 9,22 in 3ª, 8,89 in 4ª e, infine, 9 in 5ª.

 

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Nel 2016 la Regione Sardegna ha investito sulla formazione di 350 tra operatori locali e progettisti in grado di supportare gli enti richiedenti per il Servizio Civile. Nel 2015 i progetti approvati sono stati 133 (su 278 istruiti) ed hanno coinvolto 610 giovani; l’anno successivo i volontari sono stati 544 per 93 progetti approvati (su 179 pervenuti); nel 2017 il numero dei giovani è invece salito a 740 e i progetti approvati sono stati 145 (su 250 a oggi pervenuti, tenuto conto che il termine per la presentazione delle domande scade il 20 novembre).
«Sono cifre che testimoniano un riscontro positivo delle nostra attività, nonostante nel settore siano state registrate alcune criticità», ha detto l’assessore del Lavoro, Virginia Mura, intervenendo al convegno organizzato a Cagliari sul tema “Servizio Civile Universale: sfida per il territorio e opportunità per i giovani”, al quale ha partecipato tra gli altri anche il Capo dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il consigliere Calogero Mauceri.
«Il Servizio Civile – ha affermato l’assessore Mura – è una sfida per il territorio perché, attraverso azioni mirate e programmi di intervento, è possibile incidere positivamente anche nella lotta contro lo spopolamento delle zone interne. Purtroppo, l’elevato numero di piccoli Comuni porta di conseguenza alla presentazione di progetti parcellizzati. Ecco perché occorre una programmazione con una forte guida a livello regionale. Ma il Servizio Civile – ha aggiunto l’assessore del Lavoro – è, soprattutto, un’opportunità enorme per tanti giovani che vogliono affacciarsi nel mondo del volontariato e in quello del lavoro. Con le attività di Servizio Civile inserite nel Programma Garanzia Giovani, anche in Sardegna si stanno già creando occasioni importanti per i cosiddetti Neet, i ragazzi che non studiano né lavorano. Favorire l’accesso di questa fascia di giovani ai progetti di Servizio Civile consente di ottenere un duplice risultato: da un lato, aiuta i ragazzi a entrare in contatto con le realtà di volontariato; dall’altro, facilita l’acquisizione di competenze che possono rivelarsi di grande aiuto per l’ingresso nel mercato del lavoro.» 
L’assessore Mura si è poi soffermata sul ruolo e sulle responsabilità della Regione in materia di Servizio Civile, ribadendo che uno degli obiettivi è sostenere validi progetti di interesse locale.

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Sono in arrivo in questi giorni in Sardegna oltre 40 milioni di euro destinati a circa 7mila imprenditori agricoli. L’ultima tranche di pagamenti sull’anticipazione del 70% della domanda unica, firmata ieri dall’Agenzia nazionale per le erogazioni in agricoltura (Agea) con il decreto n. 5, porta a oltre 90 milioni di euro l’ammontare totale di premio comunitario giunto sull’Isola dal 20 ottobre 2017. Salgono invece a circa 23.900 le aziende beneficiarie. I dati specifici riguardanti la Regione Sardegna sono stati forniti dal soggetto competente Agea su richiesta dell’Agenzia regionale Argea. Le erogazioni delle anticipazioni sulla domanda unica proseguiranno con cadenza settimanale fino al prossimo 30 novembre 2017.

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Francesco Pigliaru ha ripercorso le tappe che hanno portato alla realizzazione del CeSAR «a partire dalla legge sulla promozione della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica firmata da Gianluigi Gessa. E tutte queste tappe – ha evidenziato – sono state caratterizzate da un dialogo istituzionale fruttuoso e costante, come sempre dovrebbe accadere. È un successo di tutti ed è un modello che ha ispirato altre realtà sarde nella stessa direzione: qui si lavora insieme, superando le divisioni, perché solo così si può crescere e diventare competitivi. Su questo progetto, che davvero possiamo definire scintillante, sono state giustamente investite risorse importanti sia per le opere murarie che per la parte scientifica», ha detto, citando in particolare i circa 8 milioni per le attrezzature e macchinari di alta tecnologia. «A questi si aggiungono le risorse del Patto per la Sardegna – ha concluso il presidente Pigliaru in riferimento ai 30 milioni per la ricerca, di cui 3 sono destinati al potenziamento del sistema CeSAR – dal cui sviluppo trarrà giovamento non solo l’Università ma tutto il contesto, a partire dalle imprese». 
«Pensiamo il CeSAR come un’infrastruttura di ricerca a servizio del territorio – ha aggiunto l’assessore della Programmazione, Raffaele Paci -. Questi laboratori sono concepiti per essere a disposizione certamente dei ricercatori, ma sin dove possibile anche delle imprese, perché dobbiamo indirizzare la nostra ricerca sempre più a vantaggio dell’innovazione tecnologica e quindi della ripresa economica e dell’occupazione. Faremo di tutto perché il CeSAR sia inserito come uno dei punti di eccellenza della Sardegna nel Piano nazionale delle Infrastrutture di ricerca – ha proseguito Raffaele Paci, che ha poi ricordato alcuni degli interventi principali della Regione su questo fronte: dal finanziamento del progetto Sprint al Contamination Lab –
sino al bando per la ricerca di base, che sta per uscire e vale 6 milioni.»

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«Si faccia un fronte comune per evitare altri tagli nelle residenze sanitarie assistenziali del territorio». E’ l’appello rivolto dal capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale Gianluigi Rubiu, con una lettera inviata ai sindaci del Sulcis Iglesiente: «La Giunta ha tagliato, infatti, una quota considerevole delle risorse destinate al sostegno economico e al pagamento delle rette mensili per gli anziani o malati ospitati nelle cliniche convenzionate con il sistema sanitario regionale».

«I primi effetti sono stati inevitabili, con 29 esuberi nella struttura di Iglesias Rosa del Marganai, ma i riflessi negativi sono destinati ad allargarsi – sottolinea Gianluigi Rubiu -, considerato il ruolo e l’importanza che riveste il complesso nel territorio del Sulcis Iglesiente non solo in termini occupazionali ma anche di assistenza e cura, rilevato inoltre che la stessa a causa dei tagli e della carente pianificazione dei tetti di spesa da parte della Regione si trova in una situazione quasi cronica di disavanzo del bilancio che impedisce alla stessa di continuare a garantire i servizi attualmente forniti e gli attuali livelli occupazionali mettendo quindi a rischio i posti di lavoro, è opportuno esprimere la contrarietà a questa miope misura di risparmio attuata dalla Giunta regionale che genera effetti devastanti per la vita delle persone.»

«Si chiede di valutare l’opportunità di convocare, così come è stato fatto nel comune di Iglesias – conclude Gianluigi Rubiu – il Consiglio comunale, con una seduta straordinaria delle assemblee civiche del Sulcis Iglesiente, presso la sede dell’assessorato dell’Igiene e Sanità, in presenza dell’assessore Luigi Arru o in subordine a convocare un incontro con una delegazione composta anche dai capigruppo consiliari, al fine di reperire le risorse sufficienti per evitare la riduzione delle prestazioni e dell’occupazione.»

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In occasione della pubblicazione del decreto interministeriale MISE/MEF del 5 giugno 2017 che dà attuazione a 10 nuove Zone Franche Urbane individuate a suo tempo da una delibera CIPE del 2009 e finanziate solo con legge di stabilità 2016, ieri – in vista della pubblicazione del relativo bando di assegnazione – l’assessore delle Attività produttive del comune di Iglesias, Alessandro Pilia, ha partecipato nella Sede dell’IFEL, in qualità di assessore e su delega del sindaco quale rappresentante del comune di Iglesias, all’incontro dei Comuni interessati con il dott. Carlo Sappino, direttore incentivi alle imprese del MISE ed il suo staff, titolare della gestione dello strumento.

Nel corso dell’incontro è stata valutata la possibilità di richiamare la perenzione di somme già destinate alle ZFU e non spese, per consentire di aumentare il finanziamento della misura stanziato dalla legge di stabilità e che ad oggi ammonta a 30 milioni di euro.

Con la pubblicazione del decreto è stata avviata la procedura attuativa vera e propria che prevede la sottoscrizione di un Accordo di programma fra MISE e Comuni e la pubblicazione del bando indirizzato alle imprese destinatarie.

La pubblicazione del bando avverrà nei primi mesi del prossimo anno. Tutti gli interessati potranno presentare la domanda online e ci sarà, dal momento della pubblicazione del bando, un mese di tempo per avviare la procedura. Per andare incontro alle diverse esigenze e alle richieste di delucidazioni che si presenteranno, l’Amministrazione comunale di Iglesias predisporrà un apposito ufficio cui si potranno rivolgere tutti gli interessati per avere chiarimenti e supporto necessario.

Le risorse previste dalla Zona Franca Urbana non potranno che produrre un giovamento all’economia della città che, attraverso una serie di misure e iniziative, cerca di fronteggiare crisi che colpisce il territorio.

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ricci

Sostenibilità della risorsa, contrasto al prelievo ed alla vendita abusiva dei ricci di mare, sono i temi cardine che hanno dato origine al nuovo calendario e alla normativa vigente per questa stagione. Una ragionevole preoccupazione, supportata dai rilievi scientifici sulla sostenibilità ambientale, ha imposto ragionamenti sulla riduzione della quantità di pescato e delle giornate di prelievo in mare. Nessuna allarmismo eccessivo deve investire quindi l’intera filiera del riccio poiché, nel rispetto delle nuove regole, si possono garantire gli equilibri ambientali, il lavoro dei pescatori ed i gusti dei consumatori. L’azione di monitoraggio sugli stock in mare sarà costantemente aggiornata attraverso il lavoro dei tecnici dell’Agenzia regionale Agris Sardegna in collaborazione con i ricercatori delle Università.
Lo rende noto l’assessorato dell’Agricoltura, competente per il comparto Pesca ed acquacoltura.