21 July, 2024
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L’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, è intervenuta oggi in audizione in  commissione Governo del territorio sui contenuti del settore all’interno della manovra finanziaria 2018, che comprende interventi per complessivi 322 milioni di euro. Donatella Spano si è soffermata in particolare sui principali macro-obiettivi: bonifiche, rifiuti ed economia circolare, risorse forestali ed aree protette, prevenzione e gestione dei rischi.

«Per quanto riguarda le bonifiche – ha affermato l’assessore – le risorse saranno impiegate oltre che per le azioni di risanamento dei siti industriali e minerari inquinati anche per le attività di monitoraggio e controllo». Fra le altre voci di bilancio più significative, quelle relative all’amianto (6 milioni) ed alle discariche (7.5 milioni). «Per il funzionamento dell’Arpas, inoltre, saranno a disposizione 26 milioni ma, tenendo conto del fatto che la normativa nazionale ha cambiato la missione delle Agenzie potrebbe essere necessario – ha sottolineato Donatella Spano – disporre di più risorse, in un quadro di maggiori compiti che richiedono più capacità operative».

«In materia di economia circolare, ha poi ricordato l’assessore, “la Sardegna ha raggiunto le più avanzate Regione italiane con ottimi risultati nella raccolta differenziata (al 56% nel 2016), nella quantità di materiali riciclati (il 70%) e nella diminuzione di rifiuti prodotti (-10%) ed occorre proseguire questo percorso virtuoso attraverso la realizzazione di nuovi impianti, la diffusione degli eco-centri, l’incremento dei meccanismi di premialità/penalità». Novità in arrivo anche per il macro-obiettivo riguardanti le risorse forestali e le aree protette; per i “cantieri verdi” saranno a disposizione 7,9 milioni e sarà potenziato il sistema informativo ambientale Sira con un apposito modulo destinato alle imprese.

Nel settore della protezione civile, con una operazione di leasing da 17 milioni, sarà rinnovata buona parte del parco automezzi (Forestas, Corpo forestale, Protezione civile, Comuni) e «sarebbe opportuno – ha detto fra l’altro Donatella Spano – poter estendere questo intervento per soddisfare un maggior numero di richieste provenienti dai territori».

Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Peppino Pinna e Gianluigi Rubiu (Udc), Antonello Peru (Forza Italia), Giovanni Satta (Misto), Giuseppe Meloni (Pd) e Pierfranco Zanchetta.

Il presidente Solinas, nelle conclusioni, ha auspicato una maggiore collaborazione con gli uffici dell’assessorato, anche sui atti (campagna antincendi) per i quali non è previsto dalla legge un parere della commissione. «Inoltre – ha proseguito – non sempre è possibile conoscere compiutamente lo stato di alcune opere, come quelle previste dal mutuo infrastrutture, che stanno a cavallo fra assessorato dell’Ambiente e dei Lavori pubblici». «Infine, ha concluso Solinas – appare necessario sia intervenire presso il servizio Via (Valutazione di impatto ambientale) per evitare che molti progetti dei Comuni restino bloccati in attesa delle autorizzazioni, che accelerare ad un anno dalla legge di riordino le stabilizzazioni dei semestrali dell’Agenzia Forestas».

Sulle osservazioni del presidente, Donatella Spano ha assicurato una maggiore collaborazione con la commissione precisando che alcuni problemi del servizio Via derivano dalla complessità di alcune pratiche pesanti che riguardano il Sulcis e in parte dai problemi del post-alluvione in Gallura.

 

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«Il presidente Pigliaru disconosce il ruolo del Consiglio regionale». E’ il motivo della mozione presentata dai gruppi di opposizione, primo firmatario il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, sull’esito dell’incontro tra il governatore e il premier Paolo Gentiloni riguardante le quote finanziarie che lo Stato dovrebbe girare alla Sardegna. «Si ritiene non più procrastinabile – evidenzia Pietro Pittalis sostenuto dai capigruppo di Udc, FdI, Psd’Az, Uds e Riformatori Sardi – una discussione in aula sulla vertenza accantonamenti e sul summit che si è tenuto gli scorsi giorni a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio dei ministri. Tutte le forze politiche, comprese quelle del centrosinistra, hanno spinto per un maggior coinvolgimento dell’assemblea su questo tema cruciale – conclude Pietro Pittalis – perché la battaglia possa diventare di tutti i sardi. Abbiamo appreso che il summit non ha prodotto gli esiti sperati, con il disappunto del presidente Francesco Pigliaru. Occorre quindi rappresentare al Governo una situazione non più sostenibile, con risorse che dovrebbero essere trasferite alla Regione».

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«Noi sapevamo e ora è assodato per tutti che quell’incauto e impraticabile 50% appare una trappola per la doppia preferenza di genere cui nessuno vorrebbe cadere. Ribadiamo quindi la nostra rivendicazione che aveva trovato soddisfazione nel testo unificato licenziato in commissione autonomia lo scorso 28 settembre, il quale interpretava integralmente la volontà di stralciare l’introduzione della norma sulla  doppia preferenza di genere prima di qualsiasi altro correttivo alla legge elettorale.»

Lo scrive, in una nota, il Coordinamento3 – Donne di Sardegna.

«“Il giorno del giudizio” dunque, è solo rimandato? Non vogliamo essere pessimiste. Vogliamo pensare che per un “eccesso di generosità”, i proponenti l’impresentabile emendamento, abbiano trascurato di fare i conti con i territori e con il relativo numero di seggi attribuiti, non casualmente ma proporzionalmente al numero di abitanti – aggiunge il Coordinamento3 -. Non è un caso che il legislatore nazionale, per i sistemi ove previste le preferenze, si sia limitato a porre la norma antidiscriminatoria ritenuta adeguata a garantire la parità di accesso alle consultazioni elettorali. Il nostro non vuole essere un  pressing asfissiante ma un fair play conciliante. Con questo spirito avevamo chiesto al presidente Ganau e ai capigruppo un incontro preliminare che ha deluso le nostre aspettative e la nostra fiducia per non essere stato accolto. Siamo convinte che se ci fosse stato; questo “incidente di percorso” non sarebbe capitato.»

Il “Coordinamento3” desidera, «arrivare al traguardo condividendo con i consiglieri la soddisfazione di un risultato storico per la politica sarda. A tale scopo auspica che questa settimana di passione tolga ogni dubbio e chiarisca tutte le incertezze a chi fino ad oggi, nonostante il tempo trascorso per riflettere, ancora ha avuto dubbi sull’unica proposta praticabile a garanzia di una equanime e realmente democratica espressione del diritto al voto».

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Il gruppo consiliare regionale di Art. 1 – SDP ha incontrato questa mattina la CGIL Sardegna per discutere della finanziaria all’esame del Consiglio regionale. I consiglieri di Art. 1 – SDP hanno condiviso le perplessità provenienti dal sindacato sulle tematiche legate al mondo del lavoro. Oggi è necessario che il lavoro sia al primo punto dell’agenda politica della maggioranza che governa la Sardegna e non servono più misure “una tantum” per far fronte alle necessità del momento, ma servono misure strutturali per aprire una nuova stagione di sviluppo e ripresa.

«Come gruppo consiliare di Art. 1 –  SDP abbiamo il dovere di ascoltare le analisi delle forze sociali più vicine al mondo del lavoro. Riteniamo indispensabile incrementare lo sforzo della Giunta sulle tematiche legate all’occupazione e per questo chiediamo che vengano inseriti in bilancio 100 milioni di euro per dare risposte concrete e applicabili nel breve-medio periodo.»

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Il Parlamento europeo, in un voto a scrutinio segreto, ha respinto la nomina del belga Karel Pinxten a membro della Corte dei conti (CdC) ed ha approvato gli altri sei candidati.

La nomina di Karel Pinxten, già membro della Corte per due mandati, era stata già respinta dalla commissione per il controllo dei bilanci, sempre a scrutinio segreto. Durante l’audizione della commissione parlamentare, diversi deputati hanno richiamato l’attenzione su una risoluzione del Parlamento volta a porre un limite di due mandati per i membri della CdC, mentre altri hanno ricordato l’indagine amministrativa in corso riguardante Pinxten.

La Plenaria ha respinto la sua nomina con 310 voti favorevoli, 284 contrari 81 astensioni.

La nomina del candidato italiano, l’ex giudice Pietro Russo, membro della CdC dal 2012, è stata approvata con 506 voti a favore, 81 contrari e 66 astensioni.

Dopo aver consultato il Parlamento, il Consiglio deciderà in merito alla nomina di ciascun candidato.

La Corte dei conti europea è l’organo di vigilanza finanziaria dell’UE con sede a Lussemburgo. La Corte ha 28 membri, uno per ogni Stato membro, nominati per un mandato rinnovabile di sei anni. Il Consiglio, previa consultazione del Parlamento, decide in merito al candidato presentato da ciascun Paese. Se il Parlamento adotta un parere sfavorevole su una delle nomine, il Presidente chiede al Consiglio di ritirare la candidatura e di presentarne una nuova. Tuttavia, il Consiglio può anche scegliere di procedere con la nomina di un candidato respinto dal Parlamento.

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La commissione Governo del territorio presieduta dal vice presidente Antonio Solinas (Pd) ha ascoltato l’assessore dei Trasporti Carlo Careddu sui contenuti della manovra finanziaria 2018. Rinviando ad una data successiva specifici approfondimenti riguardanti la continuità territoriale ed il trasporto pubblico locale.

Nella sua relazione Carlo Careddu ha parlato di una manovra «di mantenimento, con partite importanti ancora aperte ed alcune esigenze, come attività specialistiche (nuovo contratto Trenitalia, monitoraggio del servizio ferroviario) e soprattutto il rinnovo del parco rotabile ferro-gomma, che richiedono risorse per potersi inserire negli spazi di co-finanziamento previsti da leggi nazionali».

Carlo Careddu si poi soffermato sul collegamento internazionale Santa Teresa-Bonifacio, attualmente gestito dal vettore Moby in regime di libero mercato. «Per noi – ha aggiunto – si tratta di una linea fondamentale ed abbiamo già pronto un Disegno di legge che potrà essere sottoposto alla commissione ed al Consiglio non appena individuata la copertura finanziaria, stimata dagli uffici in circa 1.6 milioni di euro per gli anni 2018 e 2019». «Inoltre – ha rimarcato – va ricordata l’importanza strategica di questa rotta che, insieme a quella Porto Torres-Propriano, potenzieranno gli scambi commerciali fra Sardegna e Corsica in un quadro di collaborazione internazionale che porterà i due governi regionali a gestire direttamente i collegamenti fra le due isole».

Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Pierfranco Zanchetta (Cps), Antonello Peru (Forza Italia) e Giovanni Satta (Misto) che si sono soffermati su problematiche di particolare importanza.

Pierfranco Zanchetta si è espresso in modo molto critico sullo stato dei collegamenti fra Santa Teresa e Bonifacio (dove opera, ha detto, “una carretta del mare”) auspicando una azione più incisiva della Regione anche sulle tratte affidate, ora alla Delcomar, fra la Sardegna e le isole minori (La Maddalena e Carloforte). «C’è molto malessere nell’utenza – ha affermato – perché le tariffe sono troppo alte e non si comprende perché i sardi non debbano essere equiparati agli abitanti delle due isole».

«C’è poi una questione specifica sui lavoratori ex Saremar – ha continuato – che va affrontata subito: dovevano essere tutti riassorbiti e non è stato così, dovevano avere sostegni al reddito o essere prepensionati (se in possesso dei requisiti) con un intervento a cura dell’Aspal di cui però non si sa nulla, chiedo perciò una audizione dell’assessore del Lavoro per verificare quanto è stato fatto.»

Peru ha invece chiesto notizie sul progetto di una metropolitana di superficie che avrebbe dovuto collegare la città di Sassari con l’aeroporto di Alghero attraverso una nuova rete formata da alcuni centri dell’hinterland sassarese. «Si tratta di un progetto con risorse importanti – ha detto – e mi risulta sia stato ridimensionato con un altro riguardante solo il retroterra urbano di Sassari, perdendo ogni senso strategico, economico e funzionale».

Giovanni Satta, infine, ricordando che nel 2020 scadrà la convenzione fra Stato e Tirrenia, ha chiesto notizie sugli indirizzi della Regione in materia di trasporto marittimo esprimendo forti riserve, nel settore aereo. Su una privatizzazione dell’aeroporto di Alghero «senza prospettive di sviluppo».

Nella replica, l’assessore Carlo Careddu ha ribadito il massimo impegno per la Santa Teresa-Bonifacio e quanto alla situazione dei lavoratori ex Saremar, ha annunciato un bando sul monitoraggio del servizio e l’introduzione di nuovi servizi notturni che potrebbe consentire il riassorbimento di una buona parte del personale.

Per quanto riguarda il metro di superficie di Sassari, l’assessore ha comunicato che il progetto è stato de-finanziato ed ora occorrerà vedere «da dove e come si può ripartire».

Sulla nuova convenzione con Tirrenia Careddu ha auspicato una “grande coesione” della Sardegna per affrontare in modo nuovo e su basi solide i nuovi scenari del trasporto marittimo. In materia di trasporto aereo, l’assessore si è detto a favore della costituzione di un soggetto unico del sistema regionale. «Ho già fatto incontri con i principali operatori – ha affermato – e sono allo studio diverse soluzioni; quanto alla Regione non deve certamente fare l’imprenditore ma esercitare un ruolo autorevole».

 

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Domani, giovedì 16 novembre, alle 10.00, nella sala stampa del Consiglio regionale, il segretario nazionale del Partito Sardo d’Azione, Christian Solinas, e il presidente del movimento La Base, Efisio Arbau, illustreranno termini e prospettive dell’accordo politico con il movimento Fortza Paris. Parteciperà ai lavori il presidente di Forza Paris, Gianfranco Scalas.

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Sanità-ospedali

E’ partito dagli ospedali di San Gavino, Duilio Casula di Monserrato (Aou di Cagliari), Lanusei, San Martino di Oristano, San Michele e Microcitemico dell’Azienda Brotzu il progetto dell’Agenas “Valutazione partecipata del grado di umanizzazione delle cure“, che vede coinvolti 45 pazienti di 37 associazioni appartenenti a Tramas, la rete dei cittadini nata nel 2015 per iniziativa dell’assessorato della Sanità.
Il progetto, partito in Sardegna a fine settembre, è stato illustrato questa mattinadall’assessore Luigi Arru, dalla referente e risk manager dell’assessorato, Rita Pilloni, e dai rappresentanti delle associazioni che vi partecipano.
«Si tratta di una alleanza pazienti-operatori – ha detto Luigi Arru -. Cittadini formati aiutano il sistema a migliorare, facendo osservazioni, richiamando al rispetto di alcune procedure, segnalando disservizi in modo alternativo a quello classico dell’ufficio relazioni col pubblico (Urp). Non viene fatta una classifica degli ospedali – ha aggiunto l’assessore della Sanità – ma una verifica del rispetto di tutti quelli aspetti che concorrono all’umanizzazione delle cure. Un lavoro che non resterà fine a stesso, ma che dovrà essere condiviso con chi ha ruoli decisionali, dai direttori generali all’assessore stesso. Il miglioramento della qualità dei servizi al cittadino e dell’umanizzazione delle cure – ha concluso – è un processo continuo e che richiede tempo: le Regioni più avanti di noi nel campo del coinvolgimento attivo dei pazienti, hanno iniziato percorsi simili a questo molti anni fa.»
Rita Pilloni ha spiegato come funziona il progetto: «Si parte dai quattro pilastri della sicurezza: l’approccio sistemico alla riduzione del danno, lo sviluppo della cultura della sicurezza, il coinvolgimento dei pazienti come partner nel campo della sicurezza, le decisioni da prendere sulla base di evidenze. Il cambiamento verso organizzazioni affidabili – ha detto – passa per il coinvolgimento attivo dei pazienti e dei loro rappresentanti nelle decisioni sui trattamenti e le priorità per la ricerca e l’organizzazione».
Con la Rete dei cittadini, dal 2015, l’Assessorato ha avviato un processo di coinvolgimento e formazione dei cittadini/pazienti e dato vita a Tramas: «Fanno parte di Tramas – ha affermato ancora la risk manager – i cittadini che hanno partecipato ai corsi negli scorsi anni e oggi partecipano attivamente al progetto dell’Agenas».
Lo scopo del progetto è mettere a confronto tutte le strutture Ospedaliere Nazionali, secondo un modello di valutazione basato sulla rilevazione da parte dell’équipe locale (un gruppo di lavoro costituito da professionisti della struttura di ricovero da cittadini) di 142 elementi, contenuti in un apposito strumento di rilevazione omogeneo e condiviso a livello nazionale (check-list).
Cittadini osservatori e operatori fanno insieme la rilevazione delle strutture ospedaliere, inserendo in un “diario di bordo” le criticità rilevate e le precisazioni. Una volta ultimata la rilevazione nei 18 ospedali sardi individuati per il progetto, i risultati saranno inviati all’Agenas che elaborerà un report nazionale. I cittadini saranno coinvolti anche nella predisposizione dei piani di miglioramento e nella verifica successiva sulla correzione dei disservizi individuati.
Le rilevazioni negli ospedali sardi si concluderà il 15 dicembre prossimo.

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Il Gruppo Marinedi, primo network portuale turistico italiano, attualmente composto da 13 Marina operativi, per un totale di 5.520 posti barca, ed altri 10 in sviluppo e Fountaine Pajot, azienda francese leader nel settore della produzione di catamarani di lusso, sia a vela che a motore, hanno siglato una importante partnership con l’obiettivo di favorire lo sviluppo del settore dei multiscafo e del turismo nautico nelle coste del Mediterraneo centrale.

Grazie a questa partnership, i Clienti di Fountaine Pajot potranno navigare lungo le coste del Mediterraneo centrale, scoprendo itinerari inaspettati ed ancora, intatti, usufruendo dei servizi di qualità offerti dai Marina della Rete Marinedi a condizioni esclusive.

Inoltre con questa Partnership, i due Gruppi rafforzano ulteriormente il proprio impegno verso i temi ambientali e la promozione della cultura del Mare. Il Gruppo Marinedi, che può vantare tra i suoi Marina l’unico porto in Italia ubicato all’interno di un’area marina protetta, il Marina di Villasimius, e che da sempre collabora con diverse associazioni di tutela dell’ambiente marino, offrirà infatti condizioni ancora più vantaggiose ai clienti di Fountaine Pajot proprietari delle ultime versioni Eco Cruising.

«L‘accordo con il Gruppo Marinedi– spiegano Domenico Furci e Steven Guedeu di Fountaine Pajot, – e con i suoi vari Marina dislocati nel Mediterraneo, ha l’obiettivo di incrementare i servizi after sales per i nostri clienti italiani e stranieri , garantendo un ormeggio sicuro, a prezzi competitivi e con servizi all’altezza degli elevati standard di Fountaine Pajot, in alcuni dei tratti più belli del Mediterraneo.»

Secondo Renato Marconi, amministratore del Gruppo Marinedi, «il segmento dei Catamarani è molto interessante, con buone prospettive di crescita in base ai trend attuali di mercato. Il Gruppo Marinedi vuole essere un punto di riferimento per le imbarcazioni multiscafo, che, grazie al comfort  che possono offrire, sono un ottimo strumento per avvicinare sempre più persone al mondo della nautica».

Grazie a questa partnership verranno organizzati alcuni eventi per far scoprire agli appassionati di nautica la qualità dei prodotti del Gruppo francese e le splendide location dove sono ubicati i Marina della Rete Marinedi.

Il progetto Marinedi in continua espansione porterà tra qualche anno a connettere alla Rete oltre venti Marina operativi nel Mediterraneo, pronti ad accogliere i clienti Fountaine Pajot, sicuri di trovare nella Rete una offerta di qualità a condizioni vantaggiose.