22 July, 2024
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Nell’ambito del progetto “Alternanza Scuola-Lavoro” è stato reso noto, a Nuoro, il bando per contributi/voucher alle imprese, finalizzato ad accrescere la qualità e l’efficacia dei percorsi di alternanza, promuovendo il coinvolgimento delle imprese. Si tratta di un bando a sportello rivolto alle imprese del nostro territorio che ospitano studenti in contesti di alternanza scuola-lavoro.
Le finalità e gli obiettivi sono quelli di favorire la co-progettazione tra scuole e imprese per percorsi di qualità, incentivare l’inserimento di giovani studenti, sostenere il coinvolgimento delle imprese e assicurare la formazione dei tutor aziendali che assistono gli studenti impegnati nei percorsi.

La dotazione finanziaria messa a disposizione dall’ente camerale per il presente bando è pari a € 76.800,00 per l’anno scolastico 2017/2018. Questo tipo di agevolazione non si configura come un aiuto di Stato, poiché le imprese che lo percepiscono svolgono un ruolo sociale a favore degli studenti, ricevendo fondi pubblici per favorire il raccordo tra la scuola e il mondo del lavoro. Il bando prevede il riconoscimento di un contributo a fondo perduto di importo pari a 500 euro per le imprese che ospiteranno uno studente mentre, per quelle che ne ospiteranno più di uno, il valore del voucher sarà di 700 euro. La medesima impresa ha facoltà di presentare ulteriori richieste di contributo per diversi percorsi di alternanza ma l’importo del voucher si ridurrà a euro 200 per percorsi che coinvolgono un solo studente e a euro 280 per percorsi che coinvolgono più studenti.

Le domande di contributo possono essere presentate a partire dalla data di pubblicazione del presente bando sino al 30/07/2018.

Tutta la modulistica e le istruzioni relative al bando sono disponibili sul sito della CCIAA di Nuoro.

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Venerdì 10 novembre, a Sant’Antioco, si è svolto un incontro pubblico organizzato dal comitato Porto Solky sulla storia delle infrastrutture portuali per l’isola.

Rolando Marroccu, uno dei portavoce del comitato, ha evidenziato come «tutte le proposte progettuali  hanno come elemento propulsore per l’economia la realizzazione di un nuovo porto polifunzionale nel golfo di Palmas attraverso la riconversione e l’ampliamento dell’attuale porto e la bonifica delle aree Sardamag, così da ospitare senza limitazioni grandi yacht e barche a vela oltre i 10 metri, che rappresentano il target da attrarre affinché l’indotto della nautica sviluppi elevate ricadute occupazionali». «Contrariamente alle aspettative – ha aggiunto Rolando Marroccu – il Piano Sulcis ha invece finanziato altre opere».

Rolando Marroccu ha citato, in particolare, il nuovo ponte e circonvallazione, per un totale di 57,5 milioni di euro.

«Dall’altro lato – denuncia il comitato Porto Solky -, Sant’Antioco rimane ancora priva di un porto turistico adiacente le aree Sardamag (le cui bonifiche necessitano di altri 12-14 milioni di euro), giacché allo stato attuale il Piano Sulcis non contempla alcuna progettazione e tantomeno nessun finanziamento per la sua realizzazione.»

Il comitato Porto Solky propone di rimodulare i 57,5 milioni di euro di ponte e circonvallazione a favore della realizzazione del porto turistico nel Golfo di Palmas, della bonifica delle aree Sardamag e di un intervento di riqualificazione urbana del lungomare di Sant’Antioco, nonché la messa in sicurezza della SS 126 tra Carbonia e Sant’Antioco.   

«Un primo passo positivo – commenta Alfonso Curridori, altro portavoce del comitato – è avvenuto grazie al recente avvio da parte dell’amministrazione comunale della procedura di valutazione ambientale strategica del piano regolatore portuale grazie al quale ha affermato il sindaco Locci, intervenuto nell’incontro, si potrà integrare, con il coinvolgimento dei cittadini, la pianificazione – oggi inesistente – per il porto turistico e le aree al contorno.»

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Piano Sulcis

A cinque anni esatti dalla firma (posta il 13 novembre 2012 nel vertice con i ministri Passera e Barca), ammontano a 600 milioni di euro le risorse del Piano Sulcis impegnate con obbligazioni giuridiche perfezionate nella misura dell’86% del totale, pari a 708 milioni e 572mila euro. Il resto delle risorse programmate, ma non ancora impegnate con obbligazioni giuridiche vincolanti, ammonta invece a circa 100 milioni di euro. La dotazione finanziaria pubblica, contabilizzata e monitorata, è ripartita in cinque macro programmi: Imprese (circa il 38% delle risorse), Infrastrutture (oltre il 30%), Bonifiche (circa il 24%), Scuola e Ricerca tecnologica (oltre il 7%), per un totale di 72 interventi. È quanto si rileva dallo Stato di attuazione del Piano redatto dal Coordinamento del Piano Sulcis alla data del 31 ottobre di quest’anno. Gli interventi, che vedono in qualità di soggetti attuatori le Amministrazioni e i soggetti statali (Mise, Invitalia, Anas, Enea), la Regione, la Provincia, i Comuni e altre istituzioni, stanno agendo da leva per rilevanti investimenti privati nel programma Imprese e in alcuni casi nel programma Ricerca tecnologica. Le aziende, inoltre, investono notevoli risorse proprie nella messa in sicurezza e nella bonifica dell’area industriale di Portovesme, mentre alcune attività del Piano, come per esempio le vertenze industriali e la riforma del Parco Geominerario, già portata a buon fine, assorbono un notevole impegno da parte del Coordinamento.
Nel Programma Imprese (267,2 milioni di euro) sono stati stipulati due Contratti di Sviluppo e un terzo Contratto è in fase avanzata di definizione. È a regime la Zona Franca Urbana di cui beneficiano oltre 4.300 micro e piccole imprese. I bandi conclusi di incentivazione di nuove iniziative e di piccole imprese esistenti hanno registrato 164 proposte di cui 69 hanno superato positivamente l’istruttoria di merito. Su un precedente bando 12 proposte sono state finanziate e i contributi sono in erogazione, e anche nel 2017 sono stati emessi nuovi bandi. Di particolare importanza l’attivazione del Contratto d’Investimento per progetti di maggiore dimensione (sino a 20 milioni di euro) che registra un buon numero di adesioni. I programmi Scuola, Sviluppo Competenze e Ricerca Tecnologica (per complessivi 56 milioni di euro) sono a regime. I programmi di bonifica delle aree minerarie ed ex Sardamag (oltre 164 milioni di euro) hanno cumulato ritardi negli anni scorsi, soprattutto a causa della messa in liquidazione di IGEA. Tuttavia, la rimessa in bonis della società e l’affidamento di alcuni progetti di bonifica ai Comuni hanno consentito lo sblocco del programma. Significativa la conclusione della rimozione dei rifiuti pericolosi generati dalla demolizione della ex Sardamag. Il programma Infrastrutture, invece, registra 22 opere con appalti aggiudicati per un importo di circa 112 milioni di euro e 18 cantieri di dimensione medio-piccola in corso o conclusi. Devono essere ancora appaltate opere per circa 100 milioni di euro che riguardano l’interconnessione delle dighe e i porti di Sant’Antioco, Carloforte, Calasetta e Buggerru. Per queste opere è in corso la progettazione. Il termine ultimo per l’assunzione degli impegni con obbligazioni giuridiche vincolanti è fissato al dicembre 2019.

Il coordinatore Tore Cherchi, ha parlato dello stato di avanzamento del Piano Sulcis questa sera, nell’incontro di presentazione del Festival SulciScienza, svoltosi nella sala convegni della Sotacarbo, riconoscendo i ritardi accumulati e, al tempo stesso, l’importanza delle risorse a disposizione in vari settori.

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«Grazie a una struttura più flessibile rispetto al passato, grazie ad una maggiore autonomia, le agenzie fiscali, nel momento in cui l’emendamento che ho presentato si trasformasse in norma, diventeranno lo strumento ideale per un fisco sempre più moderno e collaborativo con i contribuenti». Lo dichiara il senatore del Partito democratico Silvio Lai, relatore del dl fiscale.

«L’obiettivo principale – spiega Silvio Lai – è quello di garantire una concreta responsabilizzazione delle agenzie. Sarà inoltre possibile un più forte incremento spontaneo degli obblighi tributarie e, allo stesso tempo, un più serrato contrasto agli illeciti. Proprio per favorire questi scopi, la durata dell’incarico del direttore si amplia a cinque anni, ma con la possibilità di revoca se per due anni consecutivi non si raggiungono gli obiettivi prefissati. Le risorse per finanziare questa riforma sono legate a quote percentuali su specifiche imposte e tasse. Per i dipendenti si applicherà il contratto pubblico – conclude il senatore del Pd – con deroghe per l’assunzione di lavoratori e dirigenti specializzati.»

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Sono dieci le squadre iscritte alla fase locale della 55ª edizione della Coppa Santa Barbara, torneo di calcio giovanile riservato alla categoria allievi, organizzato dalla delegazione provinciale Carbonia Iglesias della FIGC, in programma dal 15 novembre al 26 dicembre.

Le squadre sono state suddivise in due gironi eliminatori così composti.

Girone A: Atletico Narcao, Ex Biancoblu, Don Vito Sguotti, Mineraria Carbonia, Monteponi Iglesias.

Girone B: Bindua Iglesias, Carbonia, Carloforte, Isola Sant’Antioco, Marco Cullurgioni Giba.

Il girone A è composto da squadre partecipanti al campionato provinciale allievi, mentre le squadre formanti il girone B militano nel campionato regionale.

La formula prevede partite di solo andata nei campi ufficiali delle prime nominate in calendario. Si  qualificano per la fase successiva (quarti di finale) le prime 4 squadre di ciascun girone.

Calendario e programma della prima giornata.

Girone A.

Atletico Narcao – Mineraria Carbonia mercoledì 15 novembre, ore 15.00, campo Comunale Rio Murtas.

Moteponi Iglesias – Don Vito Sguotti Carbonia, giovedì ore 15.00, campo Comunale Casmez Iglesias.

Riposa: Ex Biancoblu.

Girone B.

Carbonia – Bindua Iglesias, giovedì ore 15.30, campo Comunale Is Gannaus.

Carloforte – Marco Cullurgioni Giba, mercoledì ore 15.30, campo Comunale Nuovo Puggioni Carloforte.

Riposa: Isola di Sant’Antioco.

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Ha preso il via questa mattina, e durerà una settimana, a Sassari, la prima sessione dei corsi pratici di counselling per l’allattamento al seno. In aula lavoreranno insieme operatori che provengono dalla realtà ospedaliera e territoriale, compresi i pediatri di libera scelta, per garantire l’integrazione interprofessionale di quanti operano nel percorso nascita e nel sostegno continuo all’allattamento materno.

Questa mattina, al settimo piano del Santissima Annunziata, ad aprire il corso erano presenti il direttore sanitario dell’Aou Nicolò Orrù, il direttore dell’Assl Sassari Giuseppe Pintor e il responsabile della Neonatologia dell’Aou Giorgio Olzai.

In aula questa mattina c’era il personale sanitario proveniente dalle due aziende, operatori dei centri nascita, dei reparti di pediatria ospedaliera, dei consultori familiari e dei pediatri di libera scelta. «La formazione sarà gestita in maniera integrata da formatori della Assl Sassari e dell’Aou che – ha ricordato Giorgio Olzai – hanno effettuato un adeguato percorso di formazione, previsto dal piano regionale di prevenzione».

I corsi, infatti, sono previsti all’interno del programma regionale per gli interventi di promozione della salute “Comunità in Salute”, e «l’obiettivo – ha chiuso il direttore della Neonatologia che ha ringraziato gli uffici aziendali della Formazione dell’Aou – è promuovere azioni finalizzate a facilitare comportamenti salutari nella popolazione, attraverso la promozione di stili di vita sani».

«L’allattamento al seno è una priorità di salute pubblica – ha ricordato Nicolò Orrù – perché si tratta di una pratica importante dal punto di visita culturale, sociale della donna, oltreché importante per lo stesso bambino; rafforza il rapporto madre e piccolo e aiuta a garantire una maggiore copertura anticorpale al bambino. Con l’attivazione di questi corsi – ha concluso il direttore sanitario dell’Aou – vogliamo attivare nel nostro ospedale regole e protocolli promossi dall’Oms e avviare un percorso che consenta alle nostre strutture di diventare “ospedale amico dei bambini”.»

Il programma rappresenta, infatti, un’occasione per le aziende del sistema sanitario sardo per avviare un percorso per l’accreditamento di eccellenza, fornito dall’Oms-Unicef con l’iniziativa “Insieme per l’allattamento: Ospedali e Comunità amici dei bambini uniti per la protezione, promozione e sostegno dell’allattamento materno”.

Uno dei primi passi per accedere all’accreditamento è, infatti, formare tutto il personale sanitario con corsi di aggiornamento appropriati per il ruolo svolto nel percorso nascita.

«Più lavoriamo assieme in materie a forte integrazione ospedaliero-territoriale – ha aggiunto Giuseppe Pintor, che ha espresso apprezzamento per l’iniziativa – migliori potranno essere le risposte che potremo dare all’utenza e le sinergie per l’appropriatezza delle cure.»

Ecco allora che le lezioni puntano a migliorare la formazione di base per assicurare agli operatori sanitari strumenti, conoscenze e competenze pratiche, univoche e condivise, necessarie per promuovere e sostenere, in maniera efficace, l’allattamento al seno. È considerata fondamentale l’acquisizione di conoscenze sulle peculiarità del latte materno, sull’allattamento al seno nel neonato a termine, nel prematuro, nel neonato patologico e sulla salute della madre. Saranno affrontate anche le tematiche relative alle influenze del travaglio e del parto e le modalità di approccio alla gestante e alla coppia madre e bambino.

Sono state previste già altre due sessioni della durata di una settimana ciascuna: la seconda inizierà il 27 novembre e la terza il 22 gennaio 2018. Gli operatori interessati a segire i corsi possono trovare le informazioni utili sul sito web dell’Aou di Sassari e della Assl di Sassari nella sezione Formazione quindi nella pagina dedicata agli eventi formativi.

È previsto un articolato programma di formazione che nel corso del 2018 coinvolgerà tutto il personale sanitario e non sanitario che a vario titolo entra in contatto non le gestanti, le mamme e i bambini.

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assessore Caria a Thiesi
Oltre cento persone tra allevatori, agricoltori, amministratori locali, esponenti delle associazioni di categoria, ma anche agronomi e rappresentanti politici del territorio si sono confrontati venerdì con l’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, nella sala Aligi Sassu di Thiesi. Ad aprire i lavori, che hanno spaziato a 360 gradi su tutte le maggiori tematiche di interesse agricolo, il sindaco Gianfranco Soletta. Dopo l’intervento di bilancio sulle attività portate avanti in questi 7 mesi di mandato, l’assessore dell’Agricoltura ha iniziato a rispondere alle numerose domande poste dal pubblico. Un question time fittissimo di argomenti che ha animato il confronto per oltre 3 ore.
«Uno degli strumenti migliori per arricchire e migliorare l’attività svolta in questi mesi – ha detto Pierluigi Caria – è andare nei territori per confrontarsi con i cittadini e gli operatori del settore. Solo in questo modo le azioni della politica possono avere le giuste integrazioni e le buone proposte per migliorare l’efficacia degli interventi.»
Fra i numerosi temi affrontati, subito quello della legge 20/17 sui 45 milioni dedicati al comparto ovicaprino per i danni da siccità e la riduzione del prezzo del latte di queste ultime stagioni. Proprio lo scorso 8 novembre, a 47 giorni dall’entrata in vigore della norma, la Regione ha iniziato a pagare le domande di aiuto sui 13 euro a capo ovino e caprino presente nelle aziende sarde al 30 giugno 2017. Fino a questo week end erano state mandate in liquidazione oltre 400 pratiche a fronte delle 5mila già presentate dai pastori nei 32 sportelli territoriali dell’Agenzia Laore Sardegna. «Tutte le circa 12mila aziende del comparto sono beneficiarie del finanziamento», ha ricordato l’assessore che rivolgendosi alla platea ha aggiunto: «I soldi ci sono per tutti. Presentate le domande». Su invito anche di alcuni interventi venuti dal pubblico Pierluigi Caria è tornato sulla questione della regolarità dei pagamenti INPS: «Si tratta di verifiche obbligatorie per legge, una legge nazionale, che tutti gli Enti pubblici sono tenuti a effettuare prima di erogare qualsiasi tipo di pagamento alle imprese. Qualora gli imprenditori agricoli non fossero tuttavia in regola con i pagamenti ci si può accordare con l’INPS per una rateizzazione del dovuto o per una compensazione totale attraverso l’ammontare dell’aiuto dei 13 euro». Anche coloro che quindi avessero qualche rata in arretrato nei pagamenti previdenziali sarebbero sempre beneficiari dell’intervento.
L’assessore ha poi ricordato che il riconoscimento da parte del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf) della declaratoria presentata dalla Regione sull’emergenza siccità, e nello specifico sulla riduzione delle produzioni foraggere, permetterà a tutte le aziende zootecniche, quindi anche a coloro che allevano bovini o cavalli, di poter accedere agli strumenti messi a disposizione dal Fondo di solidarietà nazionale: dalla possibilità di richiedere, per dodici mesi, la riduzione fino al 50% dell’INPS, all’attivazione della sospensione delle rate sui mutui agrari. Sul versante delle criticità dovute al perdurare della siccità Caria ha ribadito l’impegno preso lo scorso 5 settembre, da parte della Giunta e del Consiglio regionale con le associazioni di categoria agricola, nel cercare di reperire ulteriori 20 milioni di euro per il comparto bovino e per il resto dell’agricoltura, attraverso fondi da individuare nella prossima legge finanziaria o con la rimodulazione di risorse già esistenti per interventi di carattere strutturale. «Stiamo lavorando a una declaratoria sulla siccità per i danni che hanno colpito tutti gli altri comparti agricoli – ha aggiunto Pierluigi Caria – dove dobbiamo completare i controlli sul campo e le rendicontazioni sulle diverse criticità affrontate dai territori». 
Sul piano delle azioni di contrasto alla siccità si è poi fatto il punto sull’investimento da 30milioni di euro di fondi FSC per il miglioramento delle funzionalità dei Consorzi di bonifica, piuttosto che dei 50milioni stanziati dall’Assessorato dei Lavori pubblici per aumentare le capacità di raccolta delle acque nelle dighe o per effettuare i collaudi sui nuovi interventi fatti negli invasi.
«Senza la conoscenza dei dati sulla produzione del latte in Sardegna, ancora sconosciuti fino a oggi, è impensabile ragionare seriamente su qualsiasi intervento di programmazione delle produzioni dei formaggi e quindi di calmierizzazione delle fluttuazioni finanziarie che, fra rialzi e crolli ingovernabili, fanno pagare ai pastori il prezzo più alto di queste crisi». Lo ha voluto puntualizzare Pierluigi Caria nel ricordare che aver chiesto ai pastori le fatture sulle produzioni del latte delle stagioni 2015-2016 e 2016-2017 servirà finalmente per fare chiarezza sul reale stato dei numeri che interessano il comparto. L’assessore dell’Agricoltura ha inoltre ricordato che «qualora gli aventi diritto all’aiuto dei 13euro a capo non avessero emesso fatture di vendita o corrispettivi sulla produzione del latte, avendolo autoconsumato o trasformato in formaggi, verranno comunque ammessi all’erogazione delle risorse». L’aiuto spetta a tutti anche ai pastori che non hanno fatture del latte prodotto nelle due annualità richieste. Si può infatti inviare una mail PEC all’Agenzia Agris Sardegna con una autocertificazione delle produzioni di latte autoconsumate.
Una riflessione è stata poi dedicata all’Organismo interprofessionale latte ovino sardo, dove sono rappresentati tutti i portatori di interesse del comparto: dai pastori ai trasformatori privati o del mondo della cooperazione. «Il prezzo del latte – ha osservato l’assessore – non lo possiamo decidere noi Regione o Oilos. Lo decide il mercato. Per cercare di far risalire il prezzo del latte è necessario puntare seriamente sulla diversificazione e fare in modo che i tanti mercati internazionali in crescita, che chiedono sempre di più formaggi o derivati del latte ovicaprino, abbiano a disposizioni le nostre produzioni. Per questo abbiamo promosso un bando sulla diversificazione investendo 3milioni dove per le prima volta tutte e tre le Dop sarde (Pecorino romano, pecorino sardo e fiore) si muovono assieme. Abbiamo uno studio di mercato che ci prospetta, qualora le cose dovessero andare come da programma, una crescita delle vendite del 20% nel prossimi anni». 
Il pagamento dei 45milioni è stato il banco di prova per le strutture regionali, e in particolare per l’Agenzia Argea Sardegna, sul piano della gestione finanziaria autonoma in campo agricolo. Anche sul versante della programmazione e della costruzione degli applicativi, in autonomia rispetto all’Agea nazionale, l’Argea sta dimostrando di saper fare da sola. Negli ultimi mesi infatti, in mancanza dei software che Agea si era impegnata a far avere alla Regione Sardegna per la gestione delle Misure 4.1, 4.2, e 6.1, sono stati creati dalla nostra Agenzia. Si è quindi passati da istruttorie fatte a mano, con carta e penna, a istruttorie lavorate con i programmi informatici: nelle prossime settimane dovrebbero arrivare novità importanti attraverso la pubblicazione delle graduatorie. «L’iter per l’istituzione dell’Ente pagatore autonomo – ha spiegato Pierluigi Caria – è a un buon punto e presto porteremo in Giunta una delibera che ci farà fare un nuovo passo in avanti così da far nascere l’Organismo pagatore regionale alla fine del 2018». 
Con 1 miliardo e 308 milioni di euro, la Sardegna ha il quarto Programma di sviluppo rurale più ricco di tutta Italia. Le risorse dedicate agli investimenti che riguardano soprattutto le Misure 6.1, sul primo insediamento dei giovani in agricoltura, 4.1 sugli investimenti nelle aziende agricole, 4.2 sugli investimenti a favore degli impianti di trasformazione/commercializzazione, hanno ormai esaurito le risorse. A fronte di tutte le domande ricevute in questa programmazione sarà necessario attendere il nuovo PSR 2020-2026, che partirà presumibilmente fra il 2022 e il 2023. «Dobbiamo decidere quindi se vogliamo una programmazione agricola che punti sugli investimenti o sul sostegno – ha chiesto l’assessore ai presenti in sala – perché la coperta dei fondi disponibili è corta. I soldi per far crescere la nostra agricoltura sono quasi tutti impegnati. Possiamo rimodulare il PSR e trovare nuove economia, ma questo lo dobbiamo decidere insieme. Ecco perché, probabilmente all’inizio del prossimo anno, faremo gli Stati generali sull’agricoltura: un momento di confronto importantissimo dove tutti i portatori di interesse del mondo delle campagne potranno dire la loro su come programmare il futuro agricolo della nostra regione. In quell’occasione – ha concluso Pierluigi Caria – tutti noi saremo chiamati ad assumerci le nostre responsabilità». 
Tanti altri temi sono stati poi affrontati nel corso dei lavori thiesini: dai programmi sul Pegno rotativo finanziati per i formaggi in stagionatura e non ancora venduti, al Prestito di conduzione agraria costruito in accordo con le banche per la compensazione degli interessi a 12 mesi da parte della Regione verso gli agricoltori. E poi i ritardi sui pagamenti del PSR e le nuove anticipazioni attese per il prossimo mese, il bando sui riproduttori bovini e il benessere animale sempre dei bovini.
All’assemblea era presente, intervenendo in sala, il presidente della Commissione Attività produttive del Consiglio regionale, Luigi Lotto.

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Il Coro di voci bianche del Conservatorio di Cagliari compie vent’anni. In occasione dell’importante traguardo, apre le selezioni per rinnovare i suoi organici, organizzando audizioni sia per il Coro di voci bianche, quello che accoglie ragazzi dai 9 ai 16 anni, sia per il Vivaio di voci bianche, rivolto a piccoli tra i 7 e i 10 anni.

Nato dall’eredità lasciata dal Teatro lirico di Cagliari, ed arricchitosi ben presto di nuovi elementi, il Coro di voci bianche del Conservatorio è diventato nel tempo una realtà autonoma, sviluppando un proprio repertorio e una propria attività artistica.

Dirette da Enrico di Maira, le voci bianche del Conservatorio affiancano anche il coro del Teatro Lirico di Cagliari nelle produzioni operistiche che ne prevedono l’impiego: nel corso del tempo ha partecipato a opere come Carmen (2000, 2011), Opricnik (trasmessa in diretta radiofonica da Rai Radio Tre nel 2003 e incisa per la casa discografica Dynamic), Otello (2003, 2013), La Bohème (nell’edizione del 1998, trasmessa in tutto il mondo, con Andrea Bocelli nel ruolo di Rodolfo, e nella produzione del 2003, e successivamente nel 2009 e nel 2016), Tosca (2001, 2010, 2014), Hans Heiling (trasmessa in diretta Euroradio nel 2004), I Pagliacci (2011), Lo Schiaccianoci (2004, 2010) e Turandot (2004, 2014. 2017).

In ambito concertistico hanno particolare rilevanza le interpretazioni della Spring Symphony di Britten diretta da Gérard Korsten e della Matthäus Passion di Bach, diretta da Peter Schreier. Esibizioni, queste, che hanno mostrato come nell’attività concertistica il Coro sia capace di spaziare dal repertorio sacro a quello profano.

Per le iscrizioni alle selezioni dei nuovi componenti c’è tempo per tutto il mese di novembre.

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«Sarebbe davvero un disastro per la credibilità del sistema e per il buon funzionamento della sanità sarda qualora la Regione Sardegna desse davvero corso alla decisione annunciata ufficialmente di revocare le indennità previste dagli accordi integrativi per i medici di Medicina Generale, per la Guardia Medica e per il 118.»

Lo dichiara il deputato dei Riformatori sardi Pierpaolo Vargiu che, con un’interrogazione urgente, chiede l’immediato intervento dei ministri della Sanità e dell’Economia perché evitino il vero e proprio tsunami che sta per abbattersi sulla sanità sarda.

«In alcune regioni italiane (Abruzzo e Basilicata in testa) – aggiunge Pierpaolo Vargiu – le richieste di chiarimenti da parte della Corte dei Conti hanno innescato azioni di autotutela con sospensione di importanti voci stipendiali per i medici di Guardia Medica e richieste di restituzione di somme sino a 60.000 euro che sarebbero una vera e propria tragedia per le famiglie interessate. La situazione conseguente è una vera e propria sommossa dei medici, che si sentono presi in giro dalle Regioni, con tutte le comprensibili conseguenze sulla qualità dei servizi.»

«Nell’attuale situazione di profonda crisi del sistema sanitario sardo – conclude il parlamentare cagliaritano – è del tutto evidente che un contenzioso con i medici (che peraltro da anni attendono invano il rinnovo del contratto) sia un drammatico elemento aggiuntivo di perdita della qualità delle prestazioni sanitarie ai cittadini sardi che è assolutamente indispensabile evitare!»