26 November, 2024
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L’incontro ristretto tra le organizzazioni sindacali nazionali e la Sider Alloys, la società che dovrebbe rilevare lo stabilimento ex Alcoa di Portovesme, fissato per la giornata di lunedì 29 gennaio, è stato rinviato. La nuova data non è stata ancora fissata. L’incontro è molto atteso per conoscere il piano industriale dell’azienda e quindi per un confronto sul numero dei dipendenti che dovrebbero far parte del progetto di rilancio produttivo. Questo confronto avrebbe dovuto avere inizio nell’incontro tenutosi lo scorso 11 gennaio ma lo stesso è stato tanto breve quanto interlocutorio. La prossima data certa già fissata è quella del 15 febbraio, quando secondo il cronoprogramma annunciato in occasione della visita del ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda a Portovesme, dovrebbe essere ufficializzata l’acquisizione dello stabilimento da parte della Sider Alloys ma, al momento, contrariamente a quanto annunciato nella stessa occasione alla presenza del ministro, non è stata ancora ufficializzata l’acquisizione transitoria dello stabilimento da parte di Invitalia.

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E’ prevista per domani una giornata di mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori Eurallumina con manifestazione davanti all’assessorato regionale dell’Ambiente.

La RSU Eurallumina in una nota ribadisce la ormai non più procrastinabile definizione in termini positivi dell’interminabile iter, considerando ampiamente dettagliato e garantito il pieno rispetto delle rigorose normative sui temi ambientali e sanitari.

La RSU Eurallumina, nel proseguimento dello stato di mobilitazione permanente ha annunciato l’innalzamento del livello delle iniziative tese al raggiungimento di tale obiettivo, se in tempi celeri non si arrivasse alla chiusura del verbale da sottoporre a delibera regionale per la V.I.A. e la successiva A.I.A. di competenza della provincia del Sud Sardegna.

La mobilitazione generale nella giornata di domani, giovedì 25 gennaio 2018, prevede la sospensione di tutte le attività operative all’interno dello stabilimento (escluse sicurezza, emergenze ed impianto TARI), e la manifestazione ed il presidio davanti all’assessorato regionale dell’Ambiente, in via Roma a Cagliari, a partire dalle ore 8,30.

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Migliaia di giovani alla ricerca di un lavoro e studenti provenienti dalle scuole di tutta la Sardegna hanno varcato questa mattina i cancelli del Sardinian Job Day 2018, alla Fiera di Cagliari, per incontrare le aziende partecipanti e sostenere i circa tremila colloqui previsti nella giornata di oggi, la prima delle due in programma. L’iniziativa, dedicata alle politiche attive per il lavoro e firmata dalla Regione Sardegna con l’organizzazione dell’Aspal (Agenzia sarda per le Politiche attive del Lavoro), è stata inaugurata questa mattina dal presidente della Regione Francesco Pigliaru e dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti.
Insieme a loro, nella visita agli stand, l’assessore del Lavoro, Virginia Mura, il sindaco di Cagliari Massimo Zedda ed il direttore generale dell’Aspal, Massimo Temussi.
La mattinata è proseguita con il convegno “Le riforme del lavoro e gli effetti sulla Sardegna. Come stabilizzare la crescita occupazionale”, che dopo i saluti del sindaco Zedda e l’introduzione di Massimo Temussi, ha ospitato gli interventi del presidente Francesco Pigliaru, del ministro Giuliano Poletti e del presidente dell’Anpal (Agenzia nazionale per le Politiche attive del Lavoro) Maurizio Dal Conte.
Prima di recarsi in Fiera, il ministro Giuliano Poletti è stato accolto a Villa Devoto dal presidente Francesco Pigliaru. 

Nel pomeriggio spazio alle testimonianze di personaggi del mondo dell’impresa e del lavoro, Flavio Manzoni, direttore del Design Ferrari, e Alberto Onetti, fondatore e CEO di Mind The Bridge, che raccontano, introdotti e intervistati da Giuseppe Deiana (L’Unione Sarda), le sfide affrontate e le competenze trasversali acquisite.
Al Sardinian Job Day partecipano anche 11 servizi per l’impiego pubblici di 9 paesi europei (Germania, Spagna, Francia, Belgio, Polonia, Slovenia, Portogallo, Romania, Finlandia), a conferma della propensione sempre maggiore dell’Aspal a stringere collaborazioni con le best practice a livello internazionale. La manifestazione è stata anche l’occasione per la firma di un protocollo di intesa tra il direttore generale dell’Aspal Massimo Temussi ed il responsabile del Wup, l’ufficio regionale per il lavoro di Cracovia, in Polonia, per attività di collaborazione e scambio di metodologie e prassi per migliorare i servizi offerti in entrambi i Paesi.

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Si è svolta questa mattina, nella sede dell’assessorato della Pubblica Istruzione, la conferenza stampa di presentazione della delibera che modifica i parametri per l’accesso ai contributi per lo spettacolo dal vivo. L’assessore Dessena, insieme ai rappresentanti degli organismi di spettacolo, ha illustrato le variazioni più rilevanti ai criteri che regolano i finanziamenti al mondo del teatro, della musica e della danza. Su proposta di delibera dell’assessore della Cultura Giuseppe Dessena, infatti, la Giunta ha approvato le modifiche, ammodernando e adattando l’applicazione dell’articolo 56 della legge regionale 22/90.
«È una grande soddisfazione essere riusciti a modificare una delibera che permaneva da tanti anni, causando un diffuso e generale scontento del comparto – ha detto Dessena -. Sui criteri vigenti ci sono stati problemi ogni anno e richieste continue di modifiche da parte degli operatori dello spettacolo dal vivo. Si è giunti finalmente a un primo risultato condiviso, che soddisfa meglio le attuali esigenze, attraverso modalità delle quali siamo particolarmente convinti e orgogliosi, ovvero con un tavolo inclusivo e partecipato insieme a tutti i rappresentanti del settore. Con gli organismi ci si è più volte riuniti e si è discusso ogni dettaglio, facendo riferimento all’evoluzione del quadro normativo in materia. Ma più che alla composizione delle strutture abbiamo concordato di dare priorità alla valutazione dei progetti. Questo è solo un primo passo: da qui a breve riuniremo di nuovo il tavolo per parlare del disegno di legge.»
Il percorso di ascolto intrapreso in questi mesi tra l’Assessorato ed i rappresentanti delle organizzazioni dei settori ha portato a diverse modifiche dei criteri. Tra queste, l’introduzione di nuove tipologie di soggetti ammissibili, i requisiti di accesso al contributo regionale e alle premialità, e alcuni aspetti concernenti la rendicontazione. «Al bando potranno accedere, per esempio, le compagnie che abbiano tre anni di attività invece che cinque – ha precisato l’assessore Dessena – e potranno inoltre partecipare le aggregazioni Ats e Ati (associazioni temporanee di scopo e impresa) che precedentemente non erano previste. Incentiviamo questa buona pratica dell’aggregazione con premialità significative. Il punteggio è stato sostanzialmente ricalibrato: dalla struttura, ovvero dalla capacità occupazionale e di gestione dei teatri, la valutazione si sposta agli elementi relativi a produzione, diffusione e organizzazione degli spettacoli, dunque alla qualità». 
I nuovi criteri. Al bando potranno accedere le compagnie che abbiano tre anni di attività invece che cinque, come precedentemente previsto. Tra i soggetti ammissibili sono inoltre previste le aggregazioni, ovvero Ati e Ats (associazioni temporanee di impresa/scopo).
E’ stata inserita la distinzione tra rassegne e festival, con riferimento alla durata temporale: la rassegna deve contenere almeno 15 spettacoli con titoli diversi, in un unico cartellone, che sia la sintesi di un progetto culturale coerente.
Il calcolo del contributo avverrà sulla base media contributiva del triennio precedente e non più del quadriennio. E’ stata inoltre stabilita la differenziazione tra gli organismi di nuovo inserimento e quelli già inseriti nella programmazione. Gli organismi di nuovo inserimento non accedono ai contributi premiali.
E’ stato abbassato il punteggio minimo per l’accesso alla premialità, che passa dai precedenti 30 agli attuali 25 punti, nelle schede di valutazione. Per le compagnie di produzione che hanno sede legale e svolgono l’80% della attività spettacolistica nelle province di Nuoro, Sud Sardegna, Oristano, (o ex province) di Carbonia Iglesias, Medio Campidano, Nuoro, Ogliastra ed Oristano, il contributo regionale può rappresentare fino al 70% delle spese sostenute: gli organizzatori di rassegne e festival devono svolgersi nei territori disagiati.

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Torna in scena per una serata speciale organizzata dall’associazione Codice Segreto lo spettacolo di Lucidosottile “Cinquetto tirato a lucido: il concerto che sconcerta”. Appuntamento sabato 27 gennaio all’Auditorium Comunale di piazzetta Dettori a Cagliari con inizio alle ore 20.45, per un appuntamento il cui ricavato servirà a sostenere il progetto di “Vita Autonoma”, iniziato nel lo scorso anno per i giovani dell’associazione che si occupa di organizzare attività per l’integrazione di persone con differenti abilità. Ingresso 12 euro, prevendita presso il Centro Sociale Exmè in via Sanna (angolo via Santa Maria Goretti) a Pirri mercoledì e giovedì dalle 9.00 alle 13.00 e venerdì dalle 9.00 alle 17.00, info alla mail info@codicesegreto.net.

Scritto da Tiziana Troja e Maurizio Temporin e diretto da Tiziana Troja, “Cinquetto tirato a lucido: il concerto che sconcerta” è uno spettacolo scoppiettante con gag e colpi di scena che vede protagonista il gruppo Cinquetto, composto da Carla “Dottoredda” Caredda, Federico “Federique” Melis, Stefano “Oni” Onano, Daniela “La Riccia” Pibiri e Alessandro “Panda” Ragatzu. “Cinquetto tirato a lucido” è così un viaggio musicale tra swing, pop, rock, gospel, soul e classico, un concerto continuamente interrotto da incidenti, gag, baruffe fra i protagonisti che, brano dopo brano, scopriranno i loro caratteri, i loro vizi, le loro manie, le idiosincrasie attraverso dialoghi ironici e dissacranti. Un mescolarsi di voci e pianoforte, melodie e cori, con un ensemble che già con il nome esprime il suo carattere carico di brio e leggerezza.

L’associazione Codice Segreto è un’associazione di promozione sociale che si occupa di organizzare attività per l’integrazione delle differenti abilità. L’obiettivo è creare opportunità di socializzazione e di stimolo per l’autonomia individuale, opportunità di incontro, confronto, crescita, sostegno e divertimento.

Il progetto di Vita Autonoma, iniziato lo scorso anno, prevede un incontro settimanale e dei pernottamenti fuori casa durante il week end per aver modo di toccare con mano quali sono le dinamiche reali della vita autonoma e sperimentare e rafforzare le abilità apprese. Il progetto nasce dalla necessità di preparare i giovani dell’associazione ad una vita indipendente, lontana dalle proprie famiglie, in un contesto abitativo che consenta di sentirsi veramente uomini e donne adulte e vuole essere una palestra di autonomia in grado di aiutare i giovani a rafforzare le competenze già acquisite nel corso degli anni e svilupparne di nuove che li aiutino nella vita quotidiana, garantendo un miglioramento alla qualità della loro vita e a quella della loro famiglia.

All’interno del percorso sono previste delle trasferte per i giovani atleti che svolgono attività sportiva coordinata dalla Polisportiva Popolare Exmè. I giovani, infatti, si stanno allenando per la loro partecipazione ai Giochi Nazionali Estivi Special Olympics che si svolgeranno a Montecatini dal 4 al 10 giugno prossimi, un’ulteriore palestra per lo sviluppo delle autonomie individuali.

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Una nuova piattaforma per l’emergenza lavoro e per lo sviluppo non è un elenco di richieste e di proposte ma è prima di tutto la condivisione di scelte sulle quali promuovere e sostenere la partecipazione e la mobilitazione della nostra gente insieme alle istituzioni, alle forze politiche e sociali, economiche, culturali.

Nel mio intervento nel numero 311 del periodico “La Provincia del Sulcis Iglesiente” del 29 dicembre scorso, ho concluso ricordando la grande marcia per lo sviluppo che nell’autunno del 1992 ha raggiunto a piedi tutti i comuni del nostro territorio, ha portato la marcia a piedi a Cagliari il 30 ottobre con la più grande manifestazione popolare che si ricordi e ha quindi raggiunto Roma a piedi da Civitavecchia dove siamo sbarcati la mattina del 5 dicembre e quindi entrati a Roma nella tarda serata del giorno dell’Immacolata. La mattina seguente la marcia ha raggiunto il Vaticano per l’udienza col Papa Giovanni Paolo II che ci ha incoraggiato ad andare avanti “per il lavoro si fa questo e altro”.

40 marciatori, consapevoli di essere rappresentanti non solo delle realtà lavorative da cui provenivano ma anche dell’intero Sulcis Iglesiente che, a sua volta, si sentiva pienamente rappresentato da loro.

Non ci sono alternative possibili per affrontare la gravissima situazione del territorio. Nell’intervento del numero scorso ho richiamato il decreto per il riconoscimento dell’area di crisi industriale complessa. Ora invito tutti a leggere il dossier sull’area di crisi del Sulcis Iglesiente, predisposto dalla Regione Sardegna nel 2016 per la richiesta al Governo del riconoscimento di area di crisi e vi invito a rileggere i dati che sono stati pubblicati sempre nel numero scorso come riportati dal dott. Franco Manca nel convegno della Cisl del 7 dicembre 2017. Dati che si possono così sintetizzare nel confronto tra il 2008 e il 2016: le persone in cerca di lavoro nel 2008 erano 5.000 mentre nel 2016 erano raddoppiate cioè 10.000; il tasso di disoccupazione è passato dal 10% al 20,6% e quello giovanile dal 42,9% al 59,8%, mentre il tasso di occupazione scende dal 50,4% al 43,8%.

L’esigenza di costruire una nuova piattaforma non può essere ignorata e ciò significa fare delle scelte in grado di affrontare insieme l’emergenza lavoro e le prospettive di nuovo sviluppo.

Sicuramente dalle scelte che saremo capaci di fare, se saremo capaci di farle, dipende la possibilità di costruire consenso, condivisione, partecipazione e solo in questo modo  la marcia può ripartire.

Dal coordinamento dei Riformatori Sardi è partita una richiesta in questa direzione per l’apertura del confronto con tutte le istanze rappresentative del territorio. Ce la metteremo tutta per alimentare la speranza.

Abbiamo l’urgenza di mettere a frutto le nostre possibilità e possiamo farlo facendo le scelte giuste per una piattaforma che per i Riformatori Sardi del Sulcis Iglesiente  dovrà fondarsi su quattro piani tra loro coordinati e in grado di dare risposte all’emergenza lavoro e alle scelte per le prospettive di sviluppo, fermo restando che dobbiamo difendere le nostre industrie:

  • Piano Sulcis, che dovrà essere oggetto di un profondo aggiornamento su scelte condivise nel territorio per le quali spendere le risorse finanziarie ora non spese, non spendibili e quelle da rimodulare;
  • Piano di lavori pubblici e privati incentivati, adeguato allo stato di emergenza, basato sulla certezza dei finanziamenti e dei tempi e sulle scelte del territorio in grado di dare lavoro alle imprese locali e alla manodopera locale per l’infrastrutturazione urbana e territoriale come base per le nuove prospettive di sviluppo;
  • Piano di riconversione e di riqualificazione nei comparti dell’industria, dell’agricoltura, del turismo e dell’artigianato, come previsto dal decreto sull’area di crisi e che dobbiamo ancora cominciare a definire, cosa che ci viene richiesta dal medesimo decreto;
  • Piano di formazione specifico come fattore determinate nell’ambito degli interventi con l’obiettivo di raggiungere anche quella fascia ampia di giovani e meno giovani che rischia di restare fuori dallo studio e dal lavoro per la vita.

Peppino La Rosa

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Riunione Giunta dicembre 2017

La Giunta regionale ha approvato gli obiettivi strategici in materia di prevenzione della corruzione e di trasparenza, con riferimento al Piano triennale 2018/ 2020. In particolare, la delibera proposta dalla Presidenza ha puntato su quattro obiettivi: lo sviluppo della piattaforma gestionale RAS-ELP per il completamento della mappatura dei processi dell’Amministrazione con possibilità di estensione al Sistema Regione per la misurazione del rischio ed il monitoraggio delle misure preventive; l’evoluzione e l’implementazione della sezione Amministrazione trasparente del sito; azioni di formazione destinate al personale dell’Amministrazione, già approvate nel Piano triennale e, eventualmente, da riprogrammare in base a nuove esigenze e, infine, l’adozione di iniziative, collaborazioni e strumenti che favoriscano i contatti con la società civile per divulgare la cultura della legalità.
La Giunta ha poi stabilito che il manuale “Regole e suggerimenti per la redazione dei testi normativi”, elaborato dall’Osservatorio Legislativo Interregionale (OLI) ed improntato a principi di chiarezza e semplicità di formulazione e al rispetto delle regole di tecnica legislativa adottate a livello europeo e nazionale, sia il riferimento ufficiale per gli atti di sua competenza.

Su proposta dell’assessore Donatella Spano, la Giunta ha espresso un giudizio positivo di compatibilità ambientale, condizionato a prescrizioni, per il progetto di sistemazione idraulica del Rio San Gerolamo-Masone Ollastu e interventi di ricostruzione delle opere pubbliche danneggiate nelle località Poggio dei Pini e altre frazioni, dagli attraversamenti sulla S.S. 195 verso monte. Giudizio positivo, condizionato a prescrizioni, anche per il progetto proposto da Anas nella SS. 195 Sulcitana, per la demolizione e ricostruzione dei ponti in corrispondenza del Rio San Girolamo al km 12+650 e del Rio Masone Ollastu, al km 13+250 e il raccordo plano-altimetrico del tratto stradale intermedio, ubicato a Capoterra e proposto sempre da ANAS.

La Giunta ha dato il via libera inoltre al Piano regionale delle ispezioni degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante per il triennio 2016-2018 e al Programma regionale annuale relativo al 2017-2018. Non sarà infine sottoposto a ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale, condizionato a prescrizioni, l’intervento, a Capoterra, per le attività di recupero di rifiuti non pericolosi da utilizzare in parziale sostituzione del cemento nella produzione di misto cementato. L’esecutivo ha inoltre autorizzato l’esercizio provvisorio di bilancio per Arpas.

Il Servizio Patrimonio, di concerto con l’Industria, vende a un privato un terreno in territorio di Uta acquisito dalla Regione a seguito della liquidazione della Valriso Spa. L’acquirente si farà carico delle bonifiche del terreno oggetto di vendita.

Con la delibera presentata dall’assessore Luigi Arru sono state approvate definitivamente direttive e linee di indirizzo per l’avvio dell’Azienda regionale dell’emergenza e urgenza della Sardegna (Areus).

Via libera dalla Giunta, su proposta dell’assessora Maria Grazia Piras, alle Linee guida per l’Autorizzazione Unica degli impianti alimentati da fonti rinnovabili. Saranno ridotte le fasi procedimentali non necessarie; saranno ridotti, dove possibile, i termini del procedimento amministrativo e saranno introdotti elementi di innovazione tecnologica e informatica nei rapporti tra pubbliche amministrazioni, cittadini e imprese. Le Linee guida sono le stesse utilizzate dall’assessorato dell’Agricoltura per gli impianti fotovoltaici installati sulle serre.

Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, la Giunta ha approvato due delibere che autorizzano l’esercizio provvisorio del bilancio per l’anno 2018 delle Agenzie agricole regionali Argea Sardegna e Agris Sardegna. Tale esercizio è autorizzato per quattro mesi dall’1 gennaio al 30 aprile 2018.

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A Rivoli (Torino), nella mattina di domenica 21 gennaio 2018, presso la Sala al 2° Piano della Casa del Conte Verde, Via F.lli Piol 8, si è svolto con pieno successo l’incontro organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale “4 Mori” in onore di Antonio Gramsci (Ales, 22 gennaio 1891 – Roma, 27 aprile 1937) a 127 anni dalla nascita del Grande Sardo.

Dopo i saluti del presidente del Circolo, Renzo Caddeo, e di Franco Dessì, sindaco di Rivoli, Giovanni Carpinelli (docente di Storia contemporanea presso Università di Torino e coordinatore scientifico della Fondazione Istituto “A. Gramsci” del Piemonte) ha proposto un ritratto del grande politico e pensatore sardo, partendo da questa premessa: «C’è un Gramsci prima della morte e uno dopo la morte. Come è accaduto per un pittore come Van Gogh, anche per Gramsci la fama postuma è di gran lunga superiore a quella del personaggio stesso da vivo». In sintesi: «Nelle cose che Gramsci fa e scrive si percepisce una fede comunista vicina allo spirito delle origini. L’obiettivo è l’emancipazione delle classi subalterne più ancora che la vittoria di un partito. In un primo tempo, sulla base dei Quaderni del carcere, si è pensato a lui come al teorico della rivoluzione in Occidente (con l’idea dell’egemonia). Oggi appare ancora più giusto vedere in lui un pensatore politico della crisi».

Maria Luisa Righi, della Fondazione Gramsci, ha presentato l’Edizione nazionale degli scritti di Gramsci, illustrando uno per uno i volumi finora pubblicati ed  esponendo i criteri specifici di questa grande operazione critica volta a inserire l’opera omnia di Gramsci nel patrimonio culturale che costituisce il vanto dello spirito nazionale dell’Italia in quanto “immortala” la eredità lasciataci dai grandi autori classici. Per il piano dell’opera ci si colleghi a questo link: http://www.fasi-italia.it/index.php/calendario-eventi-a-cura-di-paolo-pulina/icalrepeat.detail/2018/01/21/1775/10/presentazione-dell-edizione-nazionale-degli-scritti-di-antonio-gramsci-associazione-di-promozione-sociale-4-mori-di-rivoli-to

Nella sezione “Scritti 1910-1926” è stato pubblicato il secondo volume relativo al 1917. Nella sezione “Quaderni del carcere” sono stati pubblicati: Quaderni di traduzioni (uscito nel 2007), Quaderni miscellanei (il cui primo tomo è uscito nel 2017). Per quanto riguarda “l’Epistolario”, sono già stati pubblicati i volumi relativi al 1906-1922, e al gennaio-novembre 1923.  Nella sezione “Documenti” sono apparsi nel 2016 gli “Appunti di glottologia 1912-1913”.

Maria Luisa Righi ha sottolineato il fatto che i volumi già editi hanno messo in rilievo numerose novità nella biografia politica e umana di Gramsci, da cui gli studi gramsciani non potranno prescindere (le lettere dei corrispondenti, le lettere inedite, la relazione con Eugenia Schucht, l’attività di critico musicale, il ristabilimento corretto dei testi, le nuove annotazioni, ecc.).

«Le novità portate dai volumi editi – ha detto Righi – possono stimolare a studiare Gramsci sia chi lo ha fatto in passato, sia chi si approccia ad esso per la prima volta.»

Nell’intervento finale l’on. Umberto D’Ottavio, della commissione Cultura della Camera dei deputati, ha ricordato che il Parlamento italiano (Legge 3 novembre 2016, n. 207) ha approvato a larga maggioranza il benemerito provvedimento, promosso dalla deputata sarda Caterina Pes del PD, che attribuisce lo status di “monumento nazionale” alla casa di Ghilarza dove Gramsci visse dal 1898 gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza con i suoi familiari, casa-museo gestita da anni da un gruppo di volontari, che in qualche momento ha rischiato la chiusura per mancanza di fondi.

Richiamata l’opposizione incrollabile manifestata coraggiosamente da Gramsci contro il regime fascista, D’Ottavio  ha invitato a seguire la lezione gramsciana “Odio gli indifferenti” e contrastare  la riabilitazione di un dittatore come Benito Mussolini che gruppi vari, specie sui social network,  cercano vergognosamente di operare trascurando tranquillamente la negazione delle libertà democratiche  che ha caratterizzato  tutto il Ventennio fascista.

Paolo Pulina

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Oggi, mercoledì 24 gennaio, la compagnia Is Mascareddas ha tenuto un incontro con la stampa per lanciare un appello sulla sua situazione: ad aprile lascerà il teatro MomoTI di Monserrato ed è ancora senza un nuovo spazio a Cagliari che possa ospitare un ingente patrimonio culturale frutto di 38 anni di attività: i pupazzi, burattini e marionette di 32 produzioni, la mostra permanente di creazioni, il laboratorio artistico, la biblioteca Yorick con oltre 4mila volumi sul teatro di figura e soprattutto la stagione di teatro per famiglie con oltre 38mila spettatori paganti dal 2008 al 2017.

All’incontro con i giornalisti sono intervenuti Tonino Murru e Donatella Pau di Is Mascareddas, e hanno preso la parola l’assessore alla Cultura del Comune di Cagliari Paolo Frau ed il critico teatrale e giornalista Walter Porcedda.

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Con l’intesa firmata dal ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli e dal presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru, si rinnova anche quest’anno l’impegno del Miur e della Regione Sardegna per la lotta alla dispersione scolastica, per l’innalzamento delle competenze e per garantire l’inclusione nelle situazioni di svantaggio socio-culturale delle studentesse e degli studenti. Il protocollo riguarda la realizzazione del progetto Tutti a Iscol@, attivato dal 2015.

«Strutturare politiche di contrasto alla dispersione scolastica – ha commentato il ministro Valeria Fedeli – è di fondamentale importanza non solo per il mondo della scuola e per la filiera della conoscenza, ma per tutto il Paese. Combattere la povertà educativa è, infatti, un modo per combattere tutte le altre povertà. Studentesse o studenti che non trovano risposta alle loro esigenze e alle loro ambizioni nel percorso di studi e abbandonano così l’iter formativo sono una perdita incalcolabile per la società nel suo complesso. Dobbiamo agire sulla dispersione scolastica e sulla povertà educativa in maniera sinergica e condivisa, perché è responsabilità di tutte e tutti noi che componiamo la comunità educante. L’intesa che abbiamo firmato va proprio in questa direzione. E lo fa predisponendo azioni di lungo termine, grazie a una programmazione pluriennale. La scuola è società e l’impegno su questi temi è quindi responsabilità di tutte e di tutti.»
«La dispersione scolastica è il nostro grande nemico e lo combattiamo con tutto l’impegno, investendo energie e risorse – ha detto il Presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru -. Nello specifico del protocollo per Tutti a Iscol@, la certezza dell’articolazione triennale è per noi molto importante, perché ci permette di avere lo sguardo lungo, offrendo ai ragazzi una prospettiva di continuità che amplifica e rafforza il valore del programma. Importante sottolineare, inoltre, che l’intesa, nella sua estensione triennale, consentirà a docenti e personale ATA di veder riconosciuto il punteggio maturato per il servizio prestato in Tutti a Iscol@. È un altro, importante tassello nelle politiche per la scuola che abbiamo portato avanti con determinazione fin dal primo giorno – ha concluso Francesco Pigliaru -, nella ferma convinzione che solo attraverso l’istruzione possiamo costruire un futuro per i nostri ragazzi e, con loro, per la Sardegna.» 
Tutti a Iscol@ è articolato su tre linee di intervento che, attraverso diversi strumenti, possono essere utilizzate per operare in maniera integrata. La linea A, recupero delle competenze di base, la Linea B con scuole aperte e i laboratori extracurricolari e, infine, la Linea C che garantisce il supporto psicologico e l’integrazione nel sistema scuola. Il protocollo si inserisce nell’attuazione della linea A che, al fine di garantire il miglioramento delle competenze, prevede docenti, individuati tra quelli inseriti nelle graduatorie a esaurimento, e personale Ata aggiuntivo, inserito nelle graduatorie provinciali permanenti o nelle graduatorie/elenchi provinciali ad esaurimento, che saranno a supporto degli studenti e delle istituzioni scolastiche coinvolte nei progetti. Sia al personale docente che Ata, con le risorse aggiuntive della Regione Sardegna, è riconosciuta la valutazione del servizio prestato con l’attribuzione del punteggio nelle graduatorie a esaurimento, permanenti, d’istituto e negli elenchi provinciali a esaurimento. Inoltre, la Regione e il Miur, potranno valutare di attivare un potenziamento organizzativo in caso di Autonomie scolastiche che si trovino in situazioni di reggenza e risultino beneficiarie di finanziamento di progetti Tutti a Iscol@.
Oltre al programma straordinario di edilizia scolastica Iscol@, con 250 milioni di investimenti, in questi anni la Regione ha stanziato per il diritto allo studio circa 30 milioni destinati a diverse azioni e circa 50 milioni per il progetto Tutti a Iscol@, avviato in via sperimentale a partire dall’anno scolastico 2015/2016.