25 December, 2024
Home2018Gennaio (Page 21)

[bing_translator]
«Siete i testimoni di una cultura che vuole cambiare e quanto realizzato in questi giorni, grazie al vostro prezioso intervento, è l’esempio di lavoro in rete degli ospedali.»

Così l’assessore regionale della Sanità Luigi Arru si è rivolto agli anestesisti rianimatori dell’Aou di Sassari che, in questi giorni, sono stati impegnati in una serie di interventi con l’utilizzo dell’Ecmo mobile per salvare la vita a pazienti con grave problema respiratorio come complicanza dell’influenza.

Il rappresentante della giunta di Francesco Pigliaru, accompagnato dal direttore generale dell’Aou Antonio D’Urso, dal direttore sanitario Nicolò Orrù, dal direttore della Rianimazione universitaria Pier Paolo Terragni, e con il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau ed il sindaco Nicola Sanna ha fatto un sopralluogo nella Rianimazione del Santissima Annunziata.

Rivolgendosi al responsabile della Rinamazione ospedaliera, Luigi Solinas, e al coordinatore Alessandro Nasone, ha sottolineato l’alta specialità messa a disposizione dall’ospedale di Sassari per la Sardegna. Uno scambio intelligente di collaborazione tra professionisti della rete ospedaliera isolana che vede mettere in campo strumentazioni di alta tecnologia.

L’assessore Luigi Arru, infine, ha fatto sapere di aver dato disposizione perché le aziende ospedaliere e le aziende sanitarie acquistino l’Ecmo, l’apparecchio per l’ossigenazione del sangue utilizzato in ambito di terapia intensiva. Una scelta dettata dalla necessità di fronteggiare l’aumento del fabbisogno di pazienti da trattare per insufficienza respiratoria acuta grave.

Le Rianimazioni dell’Aou di Sassari sono centro di riferimento regionale per l’insufficienza respiratoria acuta, Cres, e sono inserite nella rete nazionale “Respira”, specializzata nel trattamento delle insufficienze respiratorie acute severe.

 

[bing_translator]
È attivo nei nuovi locali da poco più di due mesi e ha, a sua disposizione, spazi ampi, attrezzati e più confortevoli. È il nuovo day hospital oncologico situato al terzo piano della Clinica di Malattie infettive la cui apertura, da subito, ha rappresentato un salto di qualità nell’assistenza dei pazienti, seguiti in precedenza nel vecchio Dh situato nella palazzina di Clinica Medica.
I nuovi spazi sono composti da una sala d’attesa, un’accettazione, tre ambulatori medici, tre sale per la terapia, spogliatoi e bagni, una stanza per la segreteria e un’altra per l’archivio.

Nel Dh sono state installate, inoltre, dieci nuove poltrone per le sedute di chemioterapia. Nuove e confortevoli, le poltrone sono state donate dalle associazioni Mariangela Pinna Onlus, Fidapa e Lions Club Sassari Monte Oro. Ciascuna poltrona ha un costo di circa 4.300 euro. La donazione ha arricchito la dotazione a disposizione della struttura.

Questa mattina la direzione aziendale dell’Aou ha voluto presentare i nuovi locali che «ci consentono di fare un passo avanti nell’assistenza agli utente – ha detto il direttore generale Antonio D’Urso – in linea con la nostra mission che punta a rendere migliore l’esperienza del paziente in ospedale. Questo di oggi è un risultato che abbiamo raggiunto anche con l’aiuto delle associazioni che ci hanno fornito uno stimolo importante». Il manager ha voluto ringraziare anche il direttore della Clinica di Malattie infettive, Sergio Babudieri, che «in un’ottica di squadra ha messo a disposizione questi spazi».

È stato il direttore della struttura di Oncololgia Medica, Antonio Pazzola, a illustrare il progetto del nuovo day hospital e a ricordare il finanziamento con fondi regionali resi disponibili dall’assessore Luigi Arru. Il primo cittadino di Sassari Nicola Sanna ha sottolineato «come questo sia un momento importante perché dà la consapevolezza che l’ospedale non sia un luogo di tristezza. Inoltre è il segno dell’attenzione e dell’impegno corale». Il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, ha voluto evidenziare il fatto che i nuovi locali e l’arredo con le nuove poltrone siano «il risultato dell’ottima intesa tra pubblico e privato». L’assessore regionale della Sanità Luigi Arru ha rimarcato il «bell’esempio di sanità. Ci fa capire – ha detto – che in attesa del cambiamento, con la realizzazione del nuovo ospedale, non è possibile restare fermi mentre è importante lavorare per risolvere i problemi esistenti».

All’incontro nei nuovi locali erano presenti anche il direttore sanitario dell’Aou Nicolò Orrù quindi i presidenti delle associazioni che hanno contribuito a donare le nuove poltrone per le chemioterapie: Antonio Contu per Mariangela Pinna Onlus, Ersilia Fiori della Fidapa sezione di Porto Torres e Gavino Terrosu past president del Lions Club Sassari Monteoro. È stato il cappellano delle cliniche don Eugenio Pesenti, infine, a benedire i nuovi locali.
La direzione strategica dell’Aou con l’apertura del nuovo day hospital ha dato il via a una riorganizzazione programmata degli spazi che consentirà, inoltre, di iniziare i lavori anche per la ristrutturazione del Dh oncologico del Santissima Annunziata.

Infatti, al terzo piano della Clinica di Malattie infettive è previsto, in una fase successiva e per il tempo necessario alla ristrutturazione dei locali, anche il trasferimento della struttura situata al primo sottopiano del nosocomio sassarese. Una volta terminati i lavori, i due day hospital oncologici, che fanno capo all’Unità operativa complessa di Oncologia diretta da Antonio Pazzola, saranno trasferiti al Santissima Annunziata. Diventerà, così, un’unica struttura, moderna ed efficiente, in grado di accogliere l’intera attività diurna oncologica e tutto il personale medico e infermieristico attualmente suddiviso nelle due strutture di Dh.

Per la realizzazione delle opere di ristrutturazione l’Aou di Sassari ha ricevuto dalla Regione un finanziamento finalizzato dell’importo di 500mila euro. L’ufficio tecnico dell’azienda di viale San Pietro sta completando il progetto per l’avvio della gara d’appalto.
I lavori prevedono la realizzazione di sei ambulatori medici, una sala Pis, cioè punto di informazione e supporto, un ambulatorio psicologico, quattro sale terapie dove saranno suddivise 14 poltrone per chemioterapie e 6 letti, quindi una sala d’attesa, un archivio e spazi di supporto.

L’unità operativa complessa di Oncologia medica dell’Aou, diretta da Antonio Pazzola, prende in carico ogni anno circa 1200 nuovi pazienti malati di tumore. Il day hospital situato al primo sottopiano del Santissima Annunziata effettua ricoveri diurni e visite ambulatoriali e registra circa 400 prime diagnosi ogni anno alle quali si aggiungono circa 2.500 accessi ambulatoriali, tra visite di controllo, chemioterapie giornaliere endovena e terapie ormonali.

Il day hospital al terzo piano di Malattie infettive effettua ricoveri diurni e visite ambulatoriali e fa registrare circa 450 prime diagnosi ogni anno oltre a circa 1900 accessi ambulatoriali tra visite di controllo, chemioterapie giornaliere endovena e terapie ormonali.

L’Oncologia medica, inoltre, al quarto piano dell’ospedale di via De Nicola ha a che un reparto per le degenze ordinarie (ricoveri ordinari diurni e notturni h24), con 18 posti letto. Sono circa 1.300 i ricoveri annui. Allo stesso piano è presente una sala per le terapie brevi che registra circa 350 prime diagnosi ogni anno e circa 2.250 accessi ambulatoriali tra visite e terapie per tossicità da chemioterapia, visite di follow-up, chemioterapie brevi, biopsie.

L’unità operativa complessa di Oncologia Medica è composta da un direttore, quattro medici che operano nel reparto degenze del Santissima Annunziata, quattro medici presenti nel day hospital al primo sottopiano del Santissima Annunziata, tre medici al day hospital di Malattie infettive. A questo personale si aggiunge una coordinatrice del reparto degenze del Santissima Annunziata, 13 infermieri professionali per il reparto degenze, una coordinatrice per i due day hospital, quindi quattro infermieri per il day hospital del Santissima Annunziata e tre infermieri per il day hospital al terzo piano di Malattie infettive.

La struttura effettua oltre 6mila sedute di terapia all’anno.

[bing_translator]

La Direzione generale degli ammortizzatori sociali e della formazione, del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, ha emanato la circolare n. 21 del 22 dicembre 2017, concernente l’individuazione dei criteri per l’approvazione dei programmi di Cassa integrazione guadagni straordinaria (Cigs) per le imprese operanti nel settore dell’editoria.
La circolare riprende quanto definito nel Decreto Interministeriale n. 100495 del 23 novembre 2017.

Proprio nel citato decreto si trova la novità più rilevante: al contrario della disciplina ordinaria in materia, l’articolo 3 dispone che «per le imprese del settore dell’editoria, non trova applicazione, ai fini della concessione del trattamento di integrazione salariale straordinaria, il requisito occupazionale di cui all’articolo 20, comma 1, del decreto legislativo n. 148 del 2015». 
In poche parole, per le aziende editoriali non viene richiesto il numero minimo di 15 dipendenti per accedere alla Cassa integrazione, come è invece prescritto per tutti gli altri settori produttivi. Un importante sostegno, specifico per la piccola editoria, sostenuto fortemente dall’Uspi (Unione stampa periodica italiana).

Il ricorso alla Cigs è possibile per le seguenti causali:
a) riorganizzazione aziendale per crisi;
b) crisi aziendale, compresi i casi di cessazione dell’attività produttiva della azienda o di un ramo di essa anche in costanza di fallimento;
c) contratto di solidarietà difensivo (Cds).

Al trattamento possono fare ricorso le imprese editrici o stampatrici di giornali quotidiani, di periodici e le agenzie di stampa a diffusione nazionale. La cassa può riguardare i giornalisti professionisti, i pubblicisti, i praticanti e i dipendenti. Possono essere coinvolti dai programmi di Cigs anche i lavoratori assunti con contratto di apprendistato professionalizzante.
I lavoratori beneficiari devono possedere, alla data di presentazione dell’istanza di Cigs, una anzianità di effettivo lavoro di almeno 90 giorni presso l’unità produttiva per la quale è richiesto l’intervento di Cigs.

I giornalisti professionisti iscritti all’Inpgi, che siano stati sospesi o abbiano fruito della Cassa per la causale di riorganizzazione in presenza di crisi per almeno tre mesi, anche non continuativi, nell’arco dell’intero periodo autorizzato, hanno la facoltà di optare per la liquidazione anticipata della pensione di vecchiaia, se in possesso dei requisiti previsti dalla legge 416/81. L’accesso al trattamento pensionistico anticipato preclude ai giornalisti la possibilità di instaurare o mantenere rapporti di lavoro.
I poligrafici (e grafici editoriali), durante la fruizione di ognuna delle causali di accesso all’ammortizzatore sociale, possono accedere sia all’esodo che al prepensionamento, fermi restando i criteri di cui alla legge 416/81.

Il trattamento di integrazione salariale può avere durata massima di 24 mesi, anche continuativi in un quinquennio mobile. A determinate condizioni, il limite può raggiungere i 36 mesi.

Infine, riguardo al procedimento da seguire per richiedere la Cigs (per esempio termini e modalità di trasmissione delle istanze), il decreto rinvia alla disciplina ordinaria (articolo 25 del Dlgs 148/15).

Fonte Notiziario Uspi

[bing_translator]

I quattro consiglieri regionali del gruppo consiliare Art. 1 – Sdp Daniele Secondo Cocco, Eugenio Lai, Luca Pizzuto e Paolo Zedda, prendono posizione sul nuovo licenziamento di un lavoratore-sindacalista da parte dell’Aias.

«Vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà e vicinanza a Michele Serra, ultimo sindacalista licenziato da Aias. Michele, come dice lui stesso, non aveva mai ricevuto richiami e aveva sempre svolto serenamente il suo lavoro – scrivono in una nota i quattro consiglieri regionali di Art. 1 – Sdp -. Sarebbe necessario che l’azienda facesse chiarezza su questi ultimi quattro licenziamenti, in quanto avvenuti nei confronti di lavoratori impegnati anche come sindacalisti, in prima linea nella richiesta degli stipendi arretrati e quindi dei propri diritti. Il nostro gruppo chiederà, all’assessore Luigi Arru e al direttore generale Ats Fulvio Moirano, la risoluzione definitiva di questa vicenda – concludono Daniele Secondo Cocco, Eugenio Lai, Luca Pizzuto e Paolo Zedda – per poter restituire stipendi e dignità ai lavoratori coinvolti e mettere la parola fine a questa triste e vergognosa situazione.»

[bing_translator]

L’Aias ha licenziato Michele Serra, sindacalista della Cgil. E’ stato lo stesso lavoratore ad annunciarlo questa mattina con un post pubblicato nel suo profilo facebook.

«Questa mattina ho ricevuto la lettera di LICENZIAMENTO – ha scritto Michele Serra -. In tutti questi anni, quasi 26, penso di aver fatto sempre bene il mio lavoro, mai un richiamo, sono sempre stato considerato un lavoratore da prendere da esempio. Ma in questa azienda non serve la meritocrazia – ha aggiunto Michele Serra – sono stato licenziato per la mia attività sindacale, per aver rivendicato per me e per i miei colleghi il diritto fondamentale dello STIPENDIO pagato regolarmente.»
Quello di Michele Serra è il quarto caso di un lavoratore-sindacalista licenziato dall’Aias. Prima di lui era toccato, nell’ordine, a Roberto Fallo della Cisl, Armando Ciosci dell’Usb ed Antonello Repetto della Cisnal).

[bing_translator]

«La notizia della chiusura del centro disabili di Carbonia lascia sgomenti. Il Centro è rivolto a persone che meritano un’attenzione particolare e che sino a poco tempo fa trovavano in quel centro risposte adeguate alle loro esigenze. Un’Amministrazione comunale non può pensare di chiudere, neanche temporaneamente, servizi del genere. Ci schieriamo al fianco dei ragazzi e delle loro famiglie, sostenendo la loro più che legittima protesta. Chiediamo, insieme a loro, l’immediata riapertura del Centro.»

Lo scrive, in una nota, il circolo di Carbonia di “Liberi e Uguali”.

«Carbonia – conclude la nota – si è sempre distinta per una particolare attenzione verso le persone in difficoltà e ci batteremo perché continui in questa direzione.»

[bing_translator]

Si concluderà a fine febbraio, o al massimo nella prima settimana di marzo, il progetto “Non facciamoci prendere dal gioco…d’azzardo”, messo in campo dall’Assi.Gap Onlus (Associazione Sarda per lo studio e gli interventi sul Gioco d’azzardo patologico), con il patrocinio ed il contributo economico del comune di Carbonia.
Si tratta di un’importante iniziativa per la prevenzione della ludopatia, rivolta agli studenti delle scuole secondarie di I e II grado del territorio. Il progetto nasce dalla consapevolezza del fatto che il lavoro sinergico dell’assessorato delle Politiche sociali e dell’assessorato della Pubblica istruzione del comune di Carbonia, dell’Assi.Gap Onlus e delle scuole possa rappresentare un ottimo antidoto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico.
Le psicologhe Diana Sotgiu, Martina Carta e Romina Locci hanno coinvolto circa 2.400 studenti, sensibilizzandoli sui rischi e i pericoli che si insinuano a più livelli, economico, familiare, lavorativo, sociale e psicologico, in qualunque forma di gioco d’azzardo. La diffusione delle slot machine, dei videopoker e, più in generale, del gioco d’azzardo elettronico, ha assunto una dimensione rilevante, rendendo particolarmente esposti ai rischi di dipendenza gli appartenenti alle categorie più deboli, come i giovani.
Al progetto hanno fino ad ora partecipato sei istituti scolastici: Liceo Classico, Liceo Scientifico, Istituto IPIA, Istituto Beccaria, Camilla Gritti e Don Milani.
I prossimi appuntamenti sono stati fissati per il 7 febbraio, quando le psicologhe dell’Assi.Gap Onlus incontreranno gli studenti della Scuola media Satta e, successivamente, allorché è previsto l’incontro con i ragazzi della Scuola Media Pascoli (il 12 febbraio a Bacu Abis, il 15 febbraio a Carbonia ed il 16 febbraio a Cortoghiana).
L’ultima tappa è prevista all’Istituto Tecnico Angioy, con data ancora da definire.

[bing_translator]

sviluppo, ricerca

Dalla gestione satellitare degli incendi all’agricoltura di precisione, passando per il monitoraggio ambientale e la sorveglianza del territorio per garantire più sicurezza. L’aerospazio si fa strada nella vita dei sardi con i progetti vincitori del bando della Regione pubblicato a settembre da Sardegna Ricerche nell’ambito della S3 (Strategia di specializzazione intelligente) e finanziato dal Por Fesr 2014-2020 con 5 milioni di euro. Cinque dei nove progetti verranno immediatamente finanziati, parzialmente il sesto, altri due hanno superato la soglia di punteggio minima per la finanziabilità pari a 70/100: è questo l’esito (http://bit.do/SR-Aerospazio) della commissione di esperti incaricata della valutazione tecnico-scientifica dei progetti partecipanti, nove in totale. Sei degli 8 progetti sono focalizzati sulle due aree tematiche dei Droni e sensori per applicazioni civili e duali e del Monitoraggio ambientale e del territorio basato su tecnologie satellitari, mentre 2 sono relativi all’area della caratterizzazione dei materiali per applicazioni aerospaziali. Il costo di ognuno va da un minimo di 515.800 euro a un massimo di 1.250.000. Per finanziare tutti i progetti ammessi mancano poco più di 2 milioni di euro che, si impegna l’assessore della Programmazione Raffaele Paci, saranno garantiti per completare lo scorrimento della graduatoria.
«L’aerospazio farà crescere la Sardegna, ne siamo sempre stati convinti e oggi ancora di più, perché i progetti presentati e approvati dimostrano come anche in questo settore si stia passando dalla teoria, dalla ricerca, alle ricadute reali sul territorio – dice Raffaele Paci -. Sono progetti che coniugano la tradizione, per esempio l’agricoltura, con l’innovazione e l’alta tecnologia, indispensabili per rilanciare quella tradizione, rafforzarla e renderla capace di affrontare le nuove sfide imposte dal mondo digitalizzato. E questo passaggio dalla teoria alla pratica è strategico, perché significa aprire nuove, concrete opportunità di occupazione e sviluppo – aggiunge il vicepresidente della Regione -. I numeri del bando sono molto significativi, dimostrano una grande vitalità delle imprese del settore dell’aerospazio, una forte propensione all’innovazione e all’alta tecnologia, una decisa tendenza a mettersi in gioco, a investire, a credere in queste importanti possibilità dopo anni di crisi generale. Anche in questo caso infatti, come già successo per altri bandi, le richieste hanno superato l’importo, abbiamo messo a disposizione 5milioni e abbiamo avuto richieste per 8: un segnale molto positivo, perciò ci impegniamo a garantire al più presto l’importo necessario a finanziare tutti i progetti approvati, per accompagnare questa voglia di ripresa da parte delle imprese, incoraggiate anche dai dati confortanti su Pil, export, occupazione».
«Quello aerospaziale è un settore estremamente innovativo e “di nicchia”, questo primo bando (http://bit.ly/2mOuvud) può essere letto come sperimentale a tutti gli effetti – sottolinea il direttore di Sardegna Ricerche Giorgio Pisanu -. La risposta delle imprese e del sistema regionale della ricerca consente tuttavia di affermare che potrebbe trattarsi di una scommessa vincente: una valutazione decisiva dipenderà dall’effettivo impatto dei progetti realizzati. Il nostro ruolo in questo progetto complesso consiste, oltre che nel curare la gestione operativa della procedura, nel creare le condizioni per far dialogare le Università e i centri di ricerca con le aziende ad alta tecnologia del settore, forti in questo dell’esperienza della creazione e gestione del Parco tecnologico e della partecipazione al Distretto Aerospaziale della Sardegna. Vorrei, infine, evidenziare la qualità delle proposte pervenute, riconosciuta dalla Commissione di valutazione, che le ha giudicate quasi tutte meritevoli dell’intervento.»
Il bando prevedeva che i progetti venissero elaborati e presentati in collaborazione fra imprese e organismi di ricerca. Dei 20 soggetti complessivamente coinvolti, 14 sono imprese (di cui 7 socie del Distretto Aerospaziale della Sardegna) e 6 organismi di ricerca (5 del Dass).

«Voglio sottolineare come le procedure siano state rapide, e ringraziare chi ci ha lavorato, a poco più di tre mesi dalla pubblicazione del bando le valutazioni sono concluse. Una rapidità – evidenzia l’assessore Paci – che è indispensabile per dare risposte immediate alle imprese ma anche per favorire il massimo ampliamento e consolidamento del settore aerospazio, dove lavoriamo per attrarre imprese che creano occupazione, come è successo con l’insediamento di Avio a Villaputzu. Le nostre eccellenze sono riconosciute anche dalla Nasa, presente in Sardegna per la fase finale della missione della sonda Cassini seguita proprio dal Radiotelescopio di San Basilio, e ci sono in programma importanti missioni aerospaziali in cui la Sardegna avrà ruoli determinanti. Proseguiamo convinti in questa direzione – conclude il vicepresidente della Regione -. E garantiamo sostegno pieno e costante dalla Giunta, che su questo settore punta anche investendo importanti risorse.»

[bing_translator]

   

Fervono i preparativi per il Carnevale di Sant’Antioco. L’Amministrazione comunale, in collaborazione con il Centro Commerciale Naturale “Sulki” e l’Associazione Culturale “Su Forti”, organizza la sfilata di Carnevale e una grande festa in Piazza Umberto dedicata ad adulti e bambini. L’appuntamento è fissato per domenica 18 febbraio: carri allegorici e gruppi mascherati sfileranno per le strade della città, in un tripudio di colori e musica. A conclusione del corteo, in Piazza Umberto, si svolgerà una festa con animazione, musica e divertimento per  tutti.

«Vogliamo che Sant’Antioco riprenda a festeggiare il Carnevale con una sfilata e una festa che, all’insegna della socialità, coinvolgano tutta la comunità – commenta l’assessore dello Spettacolo Roberta Serrenti – rallegrando le famiglie e soprattutto i bambini. Per questo auspico un’ampia adesione di cittadini».

All’evento parteciperanno carri e gruppi provenienti da diverse zone della Sardegna, nonché l’Associazione culturale “Boes e Merdules” di Ottana, che porterà le sue prestigiose maschere. Sono previsti rimborsi sia per i gruppi sia per l’allestimento dei carri. Successivamente verranno fornite ulteriori informazioni sugli orari e sul percorso che seguirà la sfilata.

Per le modalità di partecipazione e per ogni ulteriore informazione è possibile contattare l’associazione “Su Forti” al numero 349 1604918 e il CCN “Sulki” al 346 1256205.

 

[bing_translator]

Si è svolto ieri pomeriggio, nella sala polifunzionale di piazza Roma, il primo incontro pubblico sulla prossima istituzione del Centro Commerciale Naturale nella città di Carbonia. La proposta lanciata dall’assessore delle Attività Produttive Mauro Manca, ha l’obiettivo di dar vita ad un nuovo strumento in grado di contribuire concretamente alla rivitalizzazione ed alla riqualificazione della città. Si tratta di una moderna forma di aggregazione e cooperazione tra tutti gli operatori economici del centro urbano, al fine di realizzare politiche comuni di marketing, pubblicità e comunicazione. Una nuova entità di cui il comune di Carbonia sarà socio onorario.
All’incontro hanno partecipato diversi commercianti, sia individualmente sia sotto forma di associazioni. È stato un momento di partecipazione, dialogo e condivisione, che ha visto i commercianti intervenire nel dibattito, esprimendo i loro pareri e le loro istanze in merito al futuro Centro Commerciale Naturale.
Al termine della riunione, non si è giunti ad una soluzione univoca. Per questo motivo, i commercianti e l’Amministrazione Comunale si sono riservati di verificare ed approfondire tutti i dettagli, in un nuovo incontro già fissato per il 1° febbraio, alle ore 15.00, sempre nella sala polifunzionale, con l’auspicio di arrivare ad una soluzione unitaria e condivisa.