28 July, 2024
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Un cinghiale cacciato domenica a Orgosolo, in località Fundales, è risultato positivo ai controlli sulla presenza della trichinella. Lo ha comunicato oggi l’Istituto zooprofilattico sperimentale (IZS) di Nuoro che ha eseguito le analisi di laboratorio sui campioni consegnati dai cacciatori. La notizia della presenza del pericolosissimo parassita, che può essere anche letale per l’uomo, arriva a pochi giorni dal ritrovamento della Trichinella nei maiali abbattuti il 9 gennaio scorso, sempre in agro di Orgosolo in località Pradu, dagli uomini dell’Unità di Progetto (UdP) per l’eradicazione della Peste suina africana (PSA) in Sardegna. L’ultimo ritrovamento di cinghiali infetti risale al 27 novembre del 2016 quando il parassita fu riscontrato in un gruppo di nove animali, sempre cacciati in territorio di Orgosolo.

L’assessorato dell’Igiene e Sanità, l’Unità di Progetto e l’Istituto zooprofilattico sperimentale dichiarano che: «Questo ulteriore riscontro di trichinella conferma che i consumatori del centro Sardegna sono esposti ad un pericolo reale» e rinnovano l’appello a tutti i consumatori di carni suine: «Acquistate prodotti sicuri, certificati e sottoposti ai dovuti controlli sanitari. Non portate in tavola carni o insaccati di dubbia provenienza, che mettono a rischio la salute delle famiglie e in particolare dei soggetti più vulnerabili: bambini e anziani». L’Unità di Progetto ha ricordato, inoltre, che «gli allevatori di suini che non lo abbiano ancora fatto continuano ad avere la possibilità di regolarizzarsi ed evitare così ogni rischio per la salute propria e delle proprie famiglie. In ogni caso, la Regione continuerà la lotta al pascolo brado illegale».

Il quarto provvedimento del piano di eradicazione della PSA prevede che i cacciatori che operano nei macroareali infetti dalla malattia (le cosiddette zone rosse) devono prelevare obbligatoriamente, su tutti i cinghiali abbattuti, un campione di diaframma per la ricerca della trichinella, un campione di sangue per la ricerca anticorpi PSA e un campione di milza per la ricerca virologica riguardante sempre la PSA.

 

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traghetto per La Maddalena

Via libera della Giunta regionale al disegno di legge sulla continuità territoriale tra Sardegna e Corsica, con lo stanziamento di 2.557.500 euro per la copertura degli oneri di servizio dal 2018 al 2020. «Con questo provvedimento – spiega l’assessore dei Trasporti, Carlo Careddu – si individuano le risorse con le quali sarà gestito il collegamento marittimo tra le due isole da Santa Teresa di Gallura a Bonifacio concludendo un percorso complesso sotto il profilo amministrativo e normativo».

La compensazione economica prevista dalla Regione sarà destinata a garantire il trasporto nei mesi invernali, da novembre a marzo, mentre nel restante periodo dell’anno la domanda di mercato consente la prestazione del servizio in regime di libero mercato.
«Seguirà una procedura ad evidenza pubblica – aggiunge l’assessore – attraverso la quale sarà selezionato un armatore di comprovata esperienza nel settore che dovrà gestire la tratta in continuità, nel rispetto di orari, tariffe e servizi specifichi a garanzia del diritto alla mobilità dei cittadini sardi e corsi e del libero scambio delle merci.»
Pur essendo di natura internazionale, il collegamento tuttavia riveste interesse prevalentemente locale, essendo considerato una rotta frontaliera a breve distanza. Questa caratteristica riconosciuta con decisioni ad hoc dalla Commissione europea consente all’amministrazione regionale di ripristinare il pubblico servizio nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale.
Come previsto dalla dichiarazione di intenti firmata da Sardegna e Corsica ad aprile 2017, l’affidamento della rotta in continuità avviene in regime sperimentale in attesa che si costituisca il Gruppo europeo di cooperazione territoriale, per le gestione congiunta dei servizi transfrontalieri di trasporto tra le isole, nell’ottica di ottimizzare le relazioni economiche e nel rispetto delle esigenze peculiari espresse dalle regioni coinvolte. Ajaccio si occuperà di attivare gli oneri di servizio pubblico per la tratta Propriano-Porto Torres.

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore del Lavoro Virginia Mura, ha recepito nella sua riunione di oggi le “Linee Guida di disciplina dei tirocini formativi e di orientamento”, frutto dell’Accordo tra Governo, Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano approvato il 25 maggio dello scorso anno. Il provvedimento, che arriva dopo il parere favorevole già ottenuto dalla Commissione regionale per i servizi e le politiche del lavoro (nella seduta del 6 dicembre scorso), sarà ora trasmesso ora alla Commissione del Consiglio regionale competente, e tornerà in giunta per l’approvazione definitiva da parte dell’Esecutivo. Allegate al testo della delibera approvata oggi, le nuove disposizioni sostituiscono le precedenti risalenti al 2013. Le nuove Linee Guida nazionali – come ha ricordato l’assessore Mura -, sono state adottate tenendo conto non soltanto della evoluzione normativa intervenuta con l’approvazione del Jobs Act (ed in Sardegna con l’approvazione della L.R. 9/2016), ma anche delle indicazioni provenienti dall’Unione Europea. Il Consiglio dell’Unione europea, infatti, nel marzo del 2014, era intervenuto con una specifica Raccomandazione agli Stati membri sollecitandoli a garantire «adeguati livelli qualitativi dei tirocini, considerati uno strumento chiave per il conseguimento degli obiettivi della strategia di Europa 2020, poiché agevolano la transizione scuola-lavoro ed incrementano la mobilità dei lavoratori».  Le nuove Linee Guida, inoltre, superano alcune criticità che erano emerse nell’applicazione delle precedenti disposizioni. In particolare, la durata dei tirocini pur restando di norma di sei mesi prorogabili, potrà anche essere di durata inferiore: fino a un mese e – come richiesto da alcune regioni -, fino a 14 giorni per il solo caso di tirocinanti-studenti durante il periodo estivo. Non solo: con le nuove Linee Guida viene rafforzato il ruolo del tutor e vengono focalizzati meglio i suoi doveri; viene valorizzata tutta l’attività formativa (che ora potrà essere riconosciuta come competenza acquisita) e viene individuata in 400 euro mensili l’indennità minima per il tirocinante. Vengono inoltre fissate una serie di regole per il monitoraggio delle misure (per controllare e il numero di quante di esse si trasformano in rapporto di lavoro), nonché le disposizioni sulla vigilanza circa il corretto svolgimento dei tirocini.

«Oltre che su altri vari aspetti, anche su questo punto la Sardegna si è già portata avanti – ha ricordato l’assessore Virginia Mura -. La Regione ha infatti già da tempo stipulato un Protocollo d’intesa con l’Ispettorato del Lavoro, che rafforza proprio la vigilanza sul corretto svolgimento dei tirocini formativi già attivati.»

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 Sanità laboratorio analisi ospedali provette

La Giunta regionale ha approvato un programma per la riorganizzazione della Rete dei Servizi di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale in conformità con la nuova rete ospedaliera. Su proposta dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, si prevede l’accentramento dell’attività di produzione/lavorazione di emocomponenti e l’affidamento all’Areus del coordinamento del sistema regionale sangue, con particolare riferimento alle attività di scambio e compensazione del sangue e degli emocomponenti.
«Il sistema trasfusionale – ha spiegato l’assessore della Sanità – ha subito negli ultimi anni profondi cambiamenti, per l’adeguamento alle normative nazionali ed europee e per le mutate condizioni organizzative del sistema sanitario regionale e nazionale, che ha definito gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera. L’Accordo Stato-Regioni del 2012, in particolare, prevede che le attività di produzione degli emocomponenti siano progressivamente concentrate in strutture trasfusionali che garantiscano adeguati livelli di qualità e standardizzazione e che abbiano requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi previsti dalle normative vigenti. Si raccomanda la concentrazione delle attività di lavorazione degli emocomponenti in Strutture trasfusionali con volumi minimi di 40.000 donazioni di sangue intero/anno.» 
Il Sistema trasfusionale regionale ha 10 Servizi Trasfusionali, con le relative Unità Organizzative Trasfusionali (UOT): nell’Area omogenea Nord – Ovest: Sassari (AOU), Alghero (ATS), Ozieri (ATS); nell’Area omogenea Nord – Est: Olbia (ATS); nell’Area omogenea Nuorese – Nuoro (ATS); nell’Area omogenea Ogliastra – Lanusei (ATS); nell’ Area omogenea Oristanese – Oristano (ATS); nell’Area omogenea Medio Campidano – San Gavino (ATS); nell’Area omogenea Sulcis Iglesiente – Carbonia (ATS); nell’Area omogenea Sud – Est: Cagliari (AOB). A questi si aggiungono le tre Unità di Raccolta (U.d.R.) gestite dall’AVIS provinciale di Cagliari e di Sassari e dall’AVIS comunale di Sassari. Nel corso del 2016 sono state prodotte 82.287 unità di sangue, a fronte di un consumo di 111.680.
«La nostra realtà trasfusionale – ha aggiunto Luigi Arru – appare attualmente caratterizzata da una eccessiva parcellizzazione dell’attività trasfusionale, con la conseguente difficoltà a raggiungere gli standard di qualità omogenei. L’aggiornamento della Rete dei Servizi di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale coinciderà con un accentramento dell’attività di produzione/lavorazione di emocomponenti e di validazione sierologica.»
Nell’arco di un triennio e in accordo con le altre Aziende sanitarie, l’AREUS dovrà elaborare un piano che, gradualmente, porti all’efficientamento del Sistema e quindi all’accentramento dell’attività di lavorazione negli HUB di Cagliari e di Sassari. L’AREUS avrà, inoltre, il compito di proporre le modalità di organizzazione dei trasporti sulla base delle condizioni geomorfologiche della Sardegna, delle vie di comunicazione e delle strategie di raccolta del sangue.

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La Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara ha pubblicato un avviso pubblico per la selezione di 40 persone da selezionare tra gli ex dipendenti della società ATI Ifras, i collaboratori ed i consulenti a contratto dell’ATI Ifras e anche di società del gruppo impiegate nelle attività del progetto denominato “Parco Geominerario della Sardegna”.
10 di questi 40 operatori si occuperanno della manutenzione del cantiere archeologico Nuraghe Sirai di Carbonia.
«Si tratta di un’ottima opportunità per contribuire alla tutela e alla valorizzazione di uno dei principali siti archeologici della Sardegna, avvalendosi di figure professionali esperte e qualificate», ha commentato il sindaco di Carbonia, Paola Massidda.

Gli altri 30 lavoratori opereranno nel complesso archeologico di Pani Loriga a Santadi, nella zona archeologica di Sant’Antioco e presso il Nuraghe Seruci di Gonnesa.
Si tratta di una serie di lavori che verranno eseguiti al fine di valorizzare e curare la manutenzione dei principali siti archeologici presenti lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara.
Il contratto di lavoro sarà di 12 mesi. Sono diverse le figure professionali richieste: archeologo, educatore ambientale, tecnico rilevatore, tecnico amministrativo, operaio qualificato capo squadra, operaio specializzato, rilevatore, disegnatore, catalogatore, operaio qualificato. Le domande di partecipazione alla selezione dovranno pervenire alla Fondazione Cammino Minerario Santa Barbara, a mano, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o a mezzo posta elettronica certificata, entro le ore 12.00 del 26 gennaio 2018.
Gli interventi sono stati concertati con i Comuni a cui fanno capo i singoli compendi archeologici, tra cui appunto il comune di Carbonia, il quale è socio della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara. La città mineraria costituisce peraltro una delle principali delle tappe del percorso di 400 km attraverso cui si snoda il Cammino di Santa Barbara, divenuto ormai un vero e proprio punto di riferimento per il turismo religioso, storico e naturalistico del Sulcis Iglesiente.

 

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Il Consiglio regionale ha eletto il nuovo segretario dell’ufficio di presidenza e designato la terna di nomi per la costituzione del Comitato di indirizzo della Fondazione di Sardegna.

Il nuovo segretario dell’ufficio di presidenza è Giovanni Satta, in rappresentanza del gruppo consiliare Psd’Az-La Base, eletto con 24 voti su 49 votanti.

Per la designazione di una terna di nomi per la costituzione del comitato di indirizzo della Fondazione di Sardegna, dopo la chiamata nominale dei consiglieri, le operazioni di voto e lo spoglio, il presidente Ganau ha comunicato lo scrutinio per l’indicazione della terna: Giulio Steri (32), Antonello Cabras (31) e Gian Giacomo Pisotti (16).

Il Consiglio regionale ha poi affrontato il disegno di legge 473, che detta disposizioni urgenti di modifica alla legge regionale 2 del 2016, ossia la legge di riordino del sistema degli enti locali. Il disegno di legge è stato proposto dall’assessore Cristiano Erriu.

Per primo ha preso la parola l’on. Pietro Pittalis, capogruppo di Forza Italia, che ha detto: «E’ grazie anche nostra disponibilità e al nostro senso di responsabilità che questo disegno di legge trova ingresso con urgenza nel nostro parlamento, visti i riflessi che il provvedimento avrà nel sistema degli enti locali. Ma il dibattito della Giunta e della maggioranza rischia di passare nel silenzio generalizzato e ne parlano solo i giornali, non il Consiglio regionale. C’è il leader di una forza politica di maggioranza che parla sui media e dà la cifra dello stato di salute di questa maggioranza. Sentire il presidente Francesco Pigliaru che propone piani e provvedimenti e annuncia una Sardegna che non esiste, che è solo scritta nei libri che usano all’Università non è accettabile. Va portata alla luce del sole la crisi politica in atto: fuori da questo palazzo c’è un mondo che non ne può più. Voteremo questo provvedimento perché si tratta di norme nazionali che vanno inserite in legge e perché in tutti questi anni abbiamo dimostrato il nostro senso di responsabilità ma il vostro modo di fare è sempre lo stesso: tutto è straordinario, tutto avviene all’ultimo».

Per il Pd ha preso la parola il capogruppo, l’on. Pietro Cocco, che ha detto: «Io starei all’esame della norme all’ordine del giorno e alle disposizioni normative in materia di associazioni dei Comuni. L’altra norma consentirà ai dottori commercialisti di essere inseriti nell’elenco regionale dei revisori. L’ultima norma riguarda lo sblocco del personale nella città metropolitana e nelle province. Ringrazio comunque l’opposizione per la disponibilità offerta nel portare in Aula rapidamente questo disegno di legge».

Anche l’assessore Cristiano Erriu ha ringraziato il Consiglio per la disponibilità a un esame celere e ha illustrato le norme oggetto del provvedimento, che riguardano appunto i dottori commercialisti, il piano di riordino degli ambiti ottimali dei comuni ai fini del Plus e l’adeguamento alla Finanziaria dello Stato che di recente ha sbloccato il turn over per le assunzioni negli enti locali.

Su proposta del presidente Gianfranco Ganau il Consiglio regionale ha votato il passaggio agli articoli e poi l’articolo 1, 2.

Sull’articolo 3 l’assessore Cristiano Erriu ha presentato un emendamento orale per definire cosa si intende per «il personale andato in pensione nel triennio precedente» e definire dunque quanto nuovo personale può essere assunto in parziale sostituzione. «Non può essere conteggiato il personale che dalla provincia è transitato in Regione nel triennio ai sensi dell’articolo 70 comma 1 della legge regionale 2 del 2016», ha detto l’esponente della Giunta.

L’Aula ha approvato l’articolo 3 così emendato  e poi l’articolo 4, che prevede che non siano introdotti nuovi oneri finanziari per l’attuazione della legge. Il testo finale del provvedimento è stata poi approvato all’unanimità.

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Il presidente del Consiglio regionale, Ginfranco Ganau, ha presentato stamane il consuntivo dell’attività svolta nel 2017.

Gianfranco Ganau ha sottolineato che l’anno appena terminato è stato caratterizzato da una produzione legislativa di qualità. Nel 2017 le leggi approvate sono state 27, 3 le risoluzioni, 4 i documenti, 12 le mozioni e 11 gli ordini del giorno. Il presidente, rispondendo alle domande dei giornalisti, oltre ad illustrare i dati, ha ricordato l’approvazione della legge finanziaria nei tempi senza che sia stato necessario il ricorso all’esercizio provvisorio, le modifiche alla legge statutaria in materia di rappresentanza di genere, la battaglia per l’insularità «giusta e sacrosanta» e la questione vitalizi «Il Consiglio aspetta la legge nazionale di riferimento». «L’auspicio – ha concluso Gianfranco Ganau – è l’approvazione, entro la fine della legislatura, della legge urbanistica».

Alleghiamo il video della conferenza stampa integrale.

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L’assessore regionale degli Affari Generali Filippo Spanu ieri, a Cagliari, nella sala riunioni dell’ex Cisapi, ha incontrato i dirigenti dell’amministrazione, degli enti e delle agenzie, sulle nuove modalità organizzative. 
«Con il vostro contributo la Giunta vuole portare a termine un processo di riorganizzazione delle strutture della Regione in grado di migliorare le prestazioni della macchina amministrativa – ha detto l’assessore Spanu -. Occorre semplificare e distribuire meglio le risorse umane e professionali disponibili e completare il percorso avviato con la legge 24 del 2014. L’obiettivo primario è quello di rispondere in modo sempre più efficace e tempestivo alle richieste dei cittadini e delle imprese.»
«Presto – ha spiegato Filippo Spanu – porterò all’attenzione della Giunta i risultati della ricognizione di questi mesi. E’ nostra intenzione accorpare prima di tutto alcuni servizi nell’ottica della razionalizzazione e della semplificazione per consolidare il Sistema Regione. E’ necessario attuare un intervento di razionalizzazione con il fine esclusivo di evitare inutili sovrapposizioni, migliorare l’efficienza, creare un maggior collegamento tra le strutture e valorizzare tutte le competenze. Non è un processo semplice ma, con la collaborazione di tutti, vogliamo raggiungere il traguardo in tempi brevi.»
Filippo Spanu ha sottolineato quanto sia necessario inserire nuove figure apicali per far fronte alle carenze degli organici ed introdurre idee e progettualità che possano arricchire la pubblica amministrazione regionale: «Abbiamo bandito un concorso per 20 nuovi dirigenti che devono avere, come indicato nel bando, doti di leadership e capacità di guidare gruppi di persone al raggiungimento di determinati risultati. Una novità rispetto al passato in linea con l’esigenza di rendere più moderna la macchina amministrativa e più misurabili le prestazioni delle figure apicali». 
L’esponente della Giunta, che ha risposto alle domande formulate dai tanti dirigenti presenti, ha inoltre ricordato la recente sottoscrizione, da parte del Coran e delle organizzazioni sindacali, del nuovo contratto dopo un lungo periodo di blocco: «Una buona base di partenza che, insieme all’inserimento di energie nuove attraverso il concorso, è in grado di determinare, a partire dalle posizioni di vertice, novità molto positive per il Sistema Regione».

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Via libera con voto unanime in V commissione, presieduta dall’on. Luigi Lotto, questa mattina, sulla proposta della Giunta regionale di delimitazione territoriale e delle altre norme necessarie per dare operatività alla zona franca interclusa di Portovesme.

E’ stato il vicepresidente Raffaele Paci a illustrare il testo, che l’esecutivo ha elaborato nell’ambito del Piano Sulcis dopo aver consultato gli enti locali del territorio e ha poi recepito nel protocollo d’intesa del novembre 2012. La Giunta ha spiegato che «i mutamenti del quadro normativo di riferimento hanno comportato la necessità dell’adozione delle nuove norme e della delimitazione territoriale».

Al termine della relazione dell’assessore Raffaele Paci, la commissione ha messo ai voti la proposta, che è stata approvata all’unanimità e torna ora in Giunta per la delibera definitiva.