23 December, 2024
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Alle 20.30 la Dinamo in campo al PalaSerradimigni contro il Murcia per la 10° giornata di regular season della Champions League. Dopo aver ritrovato il successo in campionato contro la Dolomiti Energia Trento, la squadra sassarese cerca una conferma anche in Champions League, in un match che potrebbe risultare decisivo per l’accesso alla seconda fase. La Dinamo vinse la partita del girone d’andata in Spagna, lo scorso 25 ottobre, con il punteggio di 83 a 78.

«Giochiamo contro una squadra che è in forma, una squadra profonda, con 10 giocatori perfettamente alternabili. Hanno assetti particolari specialmente sotto canestro, dove possono giocare con due lunghi veri di ruolo oppure aprire il campo con dei 4 tiratori. La cosa importante è la qualità che riescono a mettere sul perimetro, dove mi aspetto tanto da Hannah e Oleson – ha detto coach Federico Pasquini -. Murcia è un’avversaria estremamente fisica, per alcune caratteristiche ricorda Trento e gioca una pallacanestro molto concreta e di sistema. Se vogliamo fare qualcosa di importante dobbiamo subito prendere il ritmo della partita con la difesa e sottrarre alle loro principali bocche da fuoco le giocate facili.»

Il club spagnolo quest’anno ha cambiato la guida tecnica: dopo 5 stagioni Oscar Quintana ha lasciato la panchina dell’Universidad Catolina de Murcia e al suo posto è arrivato il quarantunenne Ibon Navarro, reduce da due campionati all’ICL Manresa. Il mercato estivo è partito alla ricerca di un playmaker che potesse sostituire Facundo Campazzo, rientrato al Real Madrid dopo due anni di prestito a Murcia. La scelta è caduta su Clevin Hannah, già in Spagna nella stagione 2015-16 con la maglia di Bilbao. Statunitense di nascita ma di passaporto senegalese, arriva da una stagione travagliata tra Turchia e Lituania con le maglie di Demir IBB e Lietuvos Rytas. Tra le conferme il britannico Ovie Soko, visto a Brindisi nel finale di stagione 2015/16, Alberto Martin, Vitor Benite, Sadiel Rojas, la guarda Alex Urtasun, il centro Kevin Tumba e Marcos Delia. In estate sono arrivatele firme di Brad Oleson, guardia-ala statunitense con passaporto spagnolo, veterano della Liga ACB con ben 12 campionati consecutivi giocati in terra iberica, arriva a Murcia dopo aver disputato le ultime 4 stagioni e mezzo con la maglia del Barcellona; e dell’esterno Vitor Faverani, giocatore brasiliano naturalizzato spagnolo dal lungo curriculum, che ha vestito la maglia dei Boston Celtics insieme a quelle di Maccabi, Valencia e Barcellona.

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«La scelta della Sardegna come luogo di presentazione dell’art. 5 è particolarmente significativa. Con una grande intuizione, questa parte della Costituzione indica la strada che va verso l’autonomia e il decentramento evitando la tentazione di uno Stato centralistico, che sarebbe un grave errore, e sancendo princìpi per noi più che mai importanti.» Lo ha detto questa mattina il presidente della Regione Francesco Pigliaru intervenendo nell’Aula consiliare del comune di Cagliari alla cerimonia di presentazione della tappa sarda del “Viaggio della Costituzione” voluto dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e che porta la Carta in esposizione alla Manifattura Tabacchi, insieme allo Statuto speciale della Sardegna, sino al 30 gennaio.

Il presidente Pigliaru, che ha parlato insieme al sindaco Massimo Zedda, il prefetto Tiziana Costantino e il rettore dell’Università di Cagliari Maria Del Zompo, ha sottolineato come per la Sardegna l’autonomia sia «tema fondamentale e valore assoluto, non categoria astratta ma strumento essenziale per risolvere problemi specifici, che incidono concretamente sulla vita delle persone. Noi, che abbiamo una storia nostra, una cultura, una lingua e problemi molto diversi da quelli del resto del Paese, lo sappiamo meglio di chiunque altro. Sono differenze oggettive determinate anche dalla nostra condizione geografica di insularità, con gli svantaggi che ne derivano soprattutto sul fronte dei trasporti e della mobilità. Poter esercitare l’autonomia ci consente di affrontare questi problemi con più determinazione e più probabilità di risolverli. Grazie alla visione di fondo inscritta nella Costituzione, che ci mette al riparo da pericolose derive centralistiche, oggi operiamo attraverso un governo multilivello in cui i territori hanno responsabilità e possibilità di manovra molto importanti – ha aggiunto Francesco Pigliaru -, e le politiche regionali e locali sono un enorme, continuo catalogo di esperienze e buone pratiche. Dovrebbero essere raccolte, scambiate e fatte conoscere, perché molto spesso un territorio si trova a dover far fronte ad un problema che altri hanno già risolto e per il quale dunque esistono soluzioni già sperimentate. Proporremo in Conferenza delle Regioni che lo Stato prenda su di sé questo compito, in una forma di decentramento in cui si ponga come coordinatore e generatore di buone pratiche, accompagnando i singoli percorsi. E le Regioni, soprattutto quelle a Statuto speciale – ha concluso il presidente Pigliaru –, hanno un grande ruolo nel dimostrare che l’autonomia, contrapposta a illusorie soluzioni centralistiche, è un tassello fondamentale per governare meglio, cogliendo da vicino le esigenze dei cittadini e fornendo le risposte più efficaci».

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Durante un intervento di controllo nei territori, l’Unità di Progetto per l’eradicazione della Peste suina africana in Sardegna, in stretto coordinamento con la Prefettura e la Questura di Nuoro, ha abbattuto in agro di Orgosolo, località Pradu, 268 maiali abbandonati al pascolo brado illegale, non registrati, mai sottoposti a controlli sanitari e di ignota proprietà. All’operazione, effettuata ieri, hanno preso parte personale dell’ATS, del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale, dell’Agenzia Forestas e dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna, in collaborazione con gli uomini e le donne dei corpi di polizia nazionali.
Sul tema della lotta alla PSA e sull’attuazione del piano di eradicazione portato avanti dalla Giunta ha preso la parola ieri mattina in Consiglio regionale il presidente Francesco Pigliaru, intervenendo a favore di un ordine del giorno proposto dalla maggioranza e approvato dall’Aula, che impegna la Giunta a un ancor maggiore rafforzamento del Piano contro la PSA.

«Se l’opposizione conosce modelli alternativi a quelli che stiamo usando noi, dovrebbe dirci quali sono e perché non li ha applicati quando ha governato – ha detto Francesco Pigliaru –. Gli abbattimenti sono cruciali e sono stati portati avanti in tutte le guerre nelle quali si è vinto contro la malattia. Cito il caso spagnolo: in Estremadura, che ha avuto per 40 anni la PSA, le campagne erano abbandonate e la produzione suinicola azzerata. In quel caso è stato inviato l’esercito che ha risolto il problema, e oggi l’Estremadura ha un settore che fattura circa 400 milioni di euro all’anno. Noi stiamo lavorando con grande coraggio ed esprimo la mia totale ammirazione per il lavoro faticosissimo che fa l’Unità di Progetto e per il contributo essenziale che sta dando. E spiace che alcuni consiglieri non siano completamente consapevoli di quanto è stato fatto, perché questa è una battaglia di tutti, non solo del centrosinistra, una battaglia per liberare le risorse economiche straordinarie che ci sono in alcune aree interne. La PSA non è il solo ostacolo allo sviluppo di questi territori, ma è uno di quelli decisivi e che vanno superati – ha concluso il presidente Pigliaru -, chiedendo che il dibattito su questo tema sia portato in Aula».

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Vax o no vax, vaccinarsi oppure no.  Il dubbio, la domanda che si fanno in molti. In medicina, la comunicazione gioca un ruolo chiave proprio per dissipare dubbi e rispondere agli interrogativi. Medici, giornalisti ed esperti di comunicazione si ritroveranno per discuterne venerdì 12 gennaio 2018 nell’Aula Boscolo della Cittadella universitaria (alle 14.30 strada statale 554, bivio per Sestu).

Al convegno (dal titolo “Comunicare con cura: il controverso caso dei vaccini, storia, filosofia, etica e cronaca di un dibattito aperto”) interverranno il Presidente dell’Ordine dei giornalisti Francesco Birocchi, Andrea Grignolo dell’Università di Roma “La Sapienza”, Elisabetta Lalumera dell’Università di Milano-Bicocca, Ferdinando Coghe dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari, Marcello Montibeller dell’Università di Sassari e Francesca Ervas dell’Università di Cagliari.

Uno dei relatori, Andrea Grignolio, sabato mattina sarà intervistato dalla professoressa Francesca Ervas in Aula Motzo (Facoltà di Studi Umanistici, via Is Mirrionis 1 Cagliari) alle 10.30. Andrea Grignolio parlerà del suo libro “Chi ha paura dei vaccini?”.

L’evento di venerdì 12 è organizzato dall’Ordine dei giornalisti della Sardegna con l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari, i corsi di laurea in Scienza della Comunicazione e Filosofia e Teorie della Comunicazione dell’Università di Cagliari, l’Osservatorio socioterritoriale per la comunicazione pubblica e Fondazione di Sardegna.

L’immunizzazione della popolazione dalle malattie infettive è un obiettivo primario per la salute pubblica. Tuttavia, nonostante l’ampio successo dei vaccini, testimoniato dalla scomparsa di alcune malattie infettive, in Italia si assiste ad un pericoloso calo della copertura vaccinale. Il seminario ha l’obiettivo di comprendere le ragioni di questo calo, indagando il modo in cui comunicano tanto i sostenitori quanto i detrattori delle vaccinazioni. Secondo studi recenti, infatti, alla base del fenomeno di resistenza ai vaccini ci sono sia la persuasione retorica di testi disponibili nella rete, la cui efficacia sembra andare molto oltre l’informatività scientifica, sia la mancanza di fiducia negli esperti (immunologi, comunicatori scientifici, operatori sanitari), nelle loro competenze e conoscenze sul tema di sicurezza dei vaccini.

Per medici, giornalisti e studenti di Scienze della comunicazione e Medicina, il seminario sarà valido per l’acquisizione dei crediti formativi.

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Una Finanziaria di sviluppo, che punta a potenziare la ripresa rafforzando fortemente il tessuto economico, sociale e lavorativo della Sardegna, con particolare attenzione all’istruzione. Con il via libera definitivo del Consiglio regionale decolla la manovra per il 2018: poco meno di 8 miliardi di euro, niente esercizio provvisorio di bilancio, tasse al minimo per dare ossigeno a famiglie e imprese, un Piano per il lavoro per tutte le categorie in difficoltà, Fondo unico per gli Enti locali confermato e l’incremento del 50% del Reis, il reddito di inclusione sociale.
«Questa è la Finanziaria della ripresa: intercetta, rafforza e amplifica i segnali positivi che stanno arrivando – dice il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Ed è la Finanziaria del lavoro e del sociale: con LavoRas e con l’aumento del Reis vogliamo dare risposte alle categorie più deboli della società, garantendo assistenza ai poveri, intervenendo sulle emergenze e nello stesso tempo creando occasioni di lavoro per i giovani e i meno giovani, per garantire quell’inclusione che è un aspetto fondamentale e imprescindibile della nostra manovra. E poi, un grande investimento sull’istruzione, dalla scuola all’Università per assicurare ai nostri giovani quella formazione indispensabile a costruire una realtà lavorativa solida. Quindi diamo risposte immediate a chi è in difficoltà ma teniamo lo sguardo lungo sul futuro con gli investimenti per le nuove generazioni per innescare meccanismi virtuosi di crescita e sviluppo.»
Approvata dalla Giunta regionale lo scorso 17 ottobre, la manovra è stata volutamente lasciata aperta al contributo del Consiglio per le modifiche considerate prioritarie. E così ai 156 milioni stanziati dalla Giunta per l’istruzione con il potenziamento di Iscol@, la lotta alla dispersione scolastica e il finanziamento del settore universitario se ne sono aggiunti con gli emendamenti di maggioranza altri 17 e 200mila euro per borse di studio Ersu, fitto casa, borse di specializzazione mediche, finanziamento delle università di Cagliari e Sassari. Ai 346 milioni stanziati per il Sociale, una delle principali priorità dell’esecutivo, se ne sono aggiunti altri 24,1 per portare il Reis stabilmente da 30 a 45 milioni di euro, per finanziare con 5 milioni le leggi di settore e garantire il funzionamento di centri antiviolenza, educazione alimentare e reddito di libertà.
Grande, costante, particolare attenzione al tema centrale: il lavoro. E così, come promesso dalla Giunta, sta prendendo forma LavoRas, piano straordinario da 127milioni che si snoderà principalmente attraverso cantieri e bonus occupazionali. «Con LavoRas vogliamo dare risposte a tutte le categorie in difficoltà, ai giovani e ai meno giovani, a chi sta cercando lavoro e a chi l’ha perso anche in età già avanzata, alle donne per garantire servizi che permettano loro di potersi inserire con serenità nel mondo del lavoro – dice Francesco Pigliaru -. Oltre a LavoRas, ci sono 41,2 milioni per le politiche di salvaguardia, 22,2 per le politiche di conciliazione e 103,1 per le politiche attive in essere. Un totale di 323 milioni e mezzo a cui aggiungere 70 all’anno per 2019 e 2020». 
Per l’agricoltura oltre ai 344 milioni della Giunta ci sono i 20 per le calamità del settore non ovicaprino che si aggiungono ai 25 statali e ai 45 per l’ovicaprino, e finanziamenti per apicoltori, cavallini della Giara, allevamento, bandi per la pesca e lotta durissima alla peste suina africana che si vuole completamente eradicare in tempi brevi. 10milioni in più vanno a Cultura e Sport oltre ai 73 della Giunta per la valorizzazione dei Giganti di Mont’e Prama ma anche per le industrie creative, le residenze artistiche e un piano straordinario di scavi archeologici. Altri 5 milioni destinati all’Ambiente con i 627 stanziati dalla Giunta: con un piano di investimento da 17 milioni saranno acquistati moderni mezzi multiuso per il potenziamento del sistema regionale della protezione civile. E poi bonifiche dei siti inquinati, gestione dei rifiuti, contrasto all’erosione costiera. 55 milioni vanno al Turismo per l’allungamento della stagione, l’attivazione di sistemi di iperconnessione con i visitatori e la valorizzazione in chiave turistica dei tratti identitari dell’isola. Con 50 milioni per l’edilizia si lavorerà a un piano di manutenzione degli alloggi Area, all’efficientamento energetico degli edifici pubblici e a nuovi progetti di housing sociale. La politica per i trasporti può contare su 554 milioni, più 3,4 per ripianare il debito Arst: fra le priorità, oltre alla continuità territoriale aerea e marittima, la mobilità urbana, le reti ciclabili, l’interconnessione fra hub portuali e aeroportuali, il potenziamento e l’integrazione dei trasporti su ferro e gomma. Alla Sanità sono destinati 3 miliardi e 488 milioni: oltre a garantire i Lea, saranno riorganizzate le cure territoriali, attuate la riforma della rete ospedaliera e il piano di riqualificazione e riorganizzazione del sistema. Per innovazione, sviluppo tecnologico, internazionalizzazione, metanizzazione e mobilità elettrica ci sono 134 milioni. Fra gli altri emendamenti principali ricordiamo 26 milioni per i lavori pubblici nei comuni, 3,7 milioni per l’acquisto di sangue destinato alle trasfusioni, 2,3 milioni all’anno per tre anni per il contratto integrativo di medici di famiglia e pediatri. Ancora, il piano neve da 1,5 milioni con 500mila euro all’anno per tre anni ai comuni montani per lo sgombero, 8 milioni all’anno per tre anni al Teatro Lirico di Cagliari, 100mila euro per l’azzardopatia, 200mila euro per l’acquisto di defibrillatori per scuole e palestre, 6,6 milioni per quest’anno e 7 ciascuno per 2019 e 2020 per garantire la continuità territoriale con le isole minori, 400mila euro quest’anno e 500mila ciascuno per i prossimi due per l’abbattimento dei costi di trasporto da e verso le isole minori dei non residenti.
«Abbiamo mantenuto le promesse, non andare in esercizio provvisorio, varare un piano per il lavoro e dare risposte forti sul sociale, l’istruzione e l’agricoltura – dice l’assessore della Programmazione Raffaele Paci -. Ringrazio tutto il Consiglio regionale, la nostra maggioranza ma anche l’opposizione per il contributo che ha dato durante il dibattito. Anche quest’anno abbiamo scelto di portare in Aula una Finanziaria aperta, non blindata, perché fosse un momento di confronto, di elaborazione e, soprattutto, di scelte condivise per favorire lo sviluppo e l’inclusione di tutti i sardi. Ricordo che abbiamo deciso di non aumentare le tasse, tenendole al minimo e rinunciando di fatto a incassare 230 milioni per lasciarne 130 alle famiglie e 100 alle imprese. Stiamo lavorando molto e con grande impegno e serietà per centrare obiettivi che possono cambiare il futuro della Sardegna e dei nostri giovani, e questa Finanziaria – conclude Raffaele Paci – è un tassello fondamentale di questo percorso.»
 

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Sabato 13 gennaio 2018, alle ore 11.00, nei nuovi locali dell’Istituto Tecnico Economico “Cesare Beccaria” in via Brigata Sassari, a Carbonia, verranno inaugurati i nuovi laboratori didattici realizzati con il finanziamento del “Piano Sulcis nell’ambito del progetto didattico “La Scuola azienda produce, il turista degusta”.

Verranno inaugurati:

n° 2 LABORATORI DI SIMULAZIONE IMPRESA TURISTICA (FrontOffice/BackOffice Alberghiero, Tour Operator, Agenzia Viaggi, Interazione con il WWW, Web Business, Marketing online, Gestione WebSite, …)

n° 2 LABORATORI DI SIMULAZIONE AZIENDALE (Analisi di Mercato, Gestione economica ed organizzativa, Gestione del Personale, Gestione del Magazzino, Web Business, Gestione WebSite, …)

n° 1 LABORATORIO DI SIMULAZIONE SOFTWARE COMPANY (Creazione WebSite, Analisi, Design e creazione DB standalone e WebDB, Ideazione e realizzazioni di grafica digitale, …)

Le nuove e avanzate dotazioni tecnologiche favoriranno una maggiore e migliore qualificazione delle conoscenze e competenze specifiche dei curricoli dei quattro indirizzi offerti dall’Istituto: Turistico, Amministrazione Finanza e Marketing, Relazioni internazionali per il Marketing, Sistemi Informativi Aziendali.

All’inaugurazione interverranno:

Il coordinatore del Piano Sulcis: Salvatore Cherchi

L’assessore della Pubblica istruzione della Regione Sardegna: Giuseppe Dessena

L’amministratore straordinario della Provincia del Sud Sardegna: Mario Mossa

Il sindaco di Carbonia: Paola Massidda

Il referente del progetto: Verter Bertoloni.

Parteciperanno all’evento:

I genitori e gli alunni

I dirigenti scolastici degli Istituti Comprensivi del territorio del Sulcis Iglesiente

Il progetto del Beccaria, nell’ambito del Piano Sulcis, dal titolo “l’azienda scuola produce, il turista degusta” riguarda il complesso degli Istituti presenti nelle sedi di Carbonia, Santadi e Villamassargia.

SCUOLA PRODUCE, IL TURISTA

L’AZIENDA SCUOLA PRODUCE, IL TURISTA DEGUSTA

I.T.C. “C. BECCARIA”

L’Istituto di Istruzione Superiore ITC n. 2 Beccaria, con sede a Carbonia in via Brigata Sassari, attualmente costituito da tre sedi, ovvero dall’Istituto Tecnico Economico con sede a Carbonia e dagli Istituti Professionali per i Servizi per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale presenti nelle sedi di Santadi e di Villamassargia.

Con la riforma scolastica del 2010/2011, l’offerta formativa dell’Istituto si è ampliata e aggiornata:

 nella sede di Carbonia sono attivi quattro indirizzi dell’Istituto Tecnico Economico – Turistico, Amministrazione Finanza e Marketing, Relazioni Internazionale per il Marketing, Sistemi Informativi Aziendali.

 Nelle due sedi decentrate è attivo l’indirizzo professionale rivolto ai servizi per la valorizzazione e commercializzazione delle produzioni agricole con specificità legate alle tradizioni locali vitivinicola e oleicola a Santadi e delle produzioni zootecniche e i suoi derivati a Villamassargia.

La strategia delineata dal piano Sulcis prevede una visione unitaria ed integrata di interventi territorialmente aggregati, rivolti alla salvaguardia del tessuto produttivo e in particolare alla valorizzazione degli ambiti formativi di eccellenza sui quali si possono basare prospettive di sviluppo e occupazione.

l’Istituto di Istruzione Superiore ITC n. 2 Beccaria di Carbonia ha proposto un progetto integrato nell’ottica di valorizzazione degli specifici ambiti formativi dell’Istituto, realizzando una sinergia efficace tra interventi strutturali, metodologie didattiche-professionali indirizzate al mondo del lavoro, allo sviluppo tecnologico ed alla simulazione didattica di attività imprenditoriali.

Gli obbiettivi formativi del progetto sono tesi a:

a) far acquisire le competenze necessarie per favorire l’interazione con gli operatori del settore turistico e imprenditoriale

b) promuovere nuove attività nel campo dell’imprenditoria delle produzioni agricole, dell’agroalimentare

c) sviluppare la capacità e le competenze necessarie a creare, gestire una realtà caratterizzata dall’informatizzazione avanzata nelle aziende in generale ed in quelle aziende agricole.

I laboratori didattici che verranno inaugurati sabato 13 gennaio 2018 sono realizzati nella sede di Carbonia – I.T.E.:

a) due laboratori di simulazione di impresa turistica

b) due laboratori di simulazione aziendale

c) un laboratorio di simulazione software company

I laboratori in corso di realizzazione nella sede di Villamassargia – I.P.S.A.S.R. sono:

a) un laboratorio di lavorazione carni

b) un mini caseificio didattico

c) un impianto di smaltimento reflui

I laboratori in corso di realizzazione nella sede di Santadi – I.P.S.A.S.R. sono:

a) un oleificio didattico

b) una cantina didattica

c) un impianto di smaltimento reflui.

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Nella sede dei Servizi Sociali di via XVIII Dicembre, a Carbonia, dal 28 novembre 2017 è attivo il servizio di doposcuola per 20 bambini dai 6 ai 15 anni. Si tratta di giovani appartenenti a famiglie indigenti, che vengono costantemente seguite dai Servizi Sociali.

Il servizio di doposcuola si svolge il pomeriggio, dalle ore 14.30 alle 19, dal lunedì al venerdì, a cura dei volontari del Servizio Civile Nazionale, che assistono i giovani nelle attività di studio, svolgimento dei compiti e in attività ludico-ricreative. «Un’attività strategica messa in campo dal comune di Carbonia per offrire ai ragazzi più bisognosi uno spazio di aggregazione, integrazione e socializzazione. Siamo felici – ha annunciato l’assessore dei Servizi sociali Loredana La Barbera – di poter comunicare che il servizio di doposcuola proseguirà anche nel periodo estivo, venendo incontro così alle esigenze delle famiglie indigenti della nostra città. La chiusura delle attività è prevista per il 12 novembre 2018».

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Il Consiglio regionale ha approvato il bilancio di previsione delle entrate e delle spese del Consiglio. 

La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con le dichiarazioni di voto finali sulla manovra finanziaria.

Prima degli interventi dei consiglieri il relatore del provvedimento Franco Sabatini (Pd) ha sollecitato in base all’art.89 del Regolamento alcune modifiche a due emendamenti approvati in precedenza, riguardanti le procedure dei Resi (reddito di inclusione sociale) e la scadenza dei corsi destinati alle guide turistiche. Le proposte di modifica sono state accolte.

Aprendo la serie delle dichiarazioni di voto, il consigliere Fabrizio Anedda (Misto-Sinistra sarda), favorevole, ha parlato di «un bilancio appesantito per il 98% dalle spese correnti, mentre il resto è stato lasciato ad iniziative di singoli consiglieri, ad eccezione delle misure del Piano lavoro che ha una dotazione finanziaria pari al doppio di quanto destinato a pastori». Ma più che alla quantità delle risorse, ha suggerito Anedda, «è necessario rivolgere molta attenzione all’utilizzo corretto delle risorse perché nel sistema regionale ci sono ancora sprechi ed inefficienze, solo in questo modo si libereranno risorse vere per sviluppo e lavoro».

Alessandra Zedda, vice capogruppo di Forza Italia, ha sostenuto che quella in esame «non è certo la nostra finanziaria purtroppo lacunosa in settori molto importanti per la Sardegna come trasporti, risorse idriche e programmazione territoriale». Forse, ha proseguito, «gli unici interventi positivi sono quelli sul lavoro perché voluti dal Consiglio; per il resto abbiamo una sanità vicina al collasso nel silenzio della maggioranza e della Giunta mentre proliferano le nuove strutture che determineranno molto probabilmente altri 150 milioni di euro di costi aggiuntivi per tacere dei soldi spesi per appetiti personali di consiglieri o amici».

Roberto Deriu, vice capogruppo del Pd, ha detto di non capire perché la manovra non possa appartenere «anche all’opposizione che ne ha condiviso e votato molte parti; nel documento, a nostro giudizio, c’è finalmente la risposta a problemi antichi dell’Isola, a partire dagli studenti poveri ma meritevoli che potranno accedere agli studi universitari, mentre durante la giunta Cappellacci la metà degli idonei è rimasta fuori; ora da 2 anni tutti i beneficiari hanno le borse di studio e per l’anno prossimo ci saranno 1000 borse di studio in più, risultato eccezionale merito di tutto il Consiglio».

Emilio Usula (Misto-Rossomori), contrario, ha affermato che avrebbe preferito avere qualche dubbio a fronte di un giudizio sulla manovra totalmente negativo a parte i tempi di approvazione. Il problema, ha affermato, «è che comunque gli interventi saranno molto limitati su povertà estreme e famiglie ai margini della vita sociale, lavoro e disoccupazione ancora troppo alte per giovani e donne con molti ragazzi costretti in un quadro in cui è ancora altissimo l’ed abbandono scolastico». Sarebbe stato meglio, ha concluso, «ascoltare di più la Sardegna per capire la realtà e rendersi conto che la Regione è in condizioni drammatiche, il divario con la penisola resta preoccupante e lo stesso piano lavoro è una polverizzazione di misure senza strategia».

Il capogruppo di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco ha sostenuto che «questa finanziaria è la migliore possibile in questo momento difficile e si danno finalmente alcune risposte concrete nonostante l’atteggiamento negativo dello Stato sugli accantonamenti che grida ancora vendetta con la risposta inaccettabile di appena 15 milioni». Credo molto al progetto LavoRas, ha aggiunto, «che ha visto aumentare le risorse ed auspico che una regia efficiente garantisca la spesa dei fondi disponibili con la massima celerità».

Per Forza Italia Edoardo Tocco ha messo in evidenza che «si tratta di una finanziaria che lascia una profonda amarezza perché manca di una prospettiva convincente ed è piena di contraddizioni come quella dell’assessore che vuole impiegare i fondi per il lavoro in attività di integrazione dei migranti». Resta, ha concluso, «il problema strategico di una Giunta incapace di guardare avanti; i sardi hanno capito ed un primo acconto arriverà il prossimo 4 marzo».

Il consigliere del Pd Walter Piscedda, favorevole, «l’intervento del Consiglio è stato molto significativo rispetto alla proposta originaria, in piena collaborazione con la Giunta e l’intera maggioranza, e contiene interventi tutt’altro che banali, misure strutturali su lavoro, istruzione e sulle politiche sociali».

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu, contrario, ha parlato di una manovra «non all’altezza delle aspettative e delle esigenze dei sardi, che non ha convinto nemmeno la maggioranza, una manovra che con la corsa agli emendamenti ha corretto solo parzialmente l’impianto della legge, senza tracciare un nuovo modello di sviluppo per la Sardegna dove lavoro, disoccupazione e continuità restano i grandi mali della Sardegna». La nostra percezione, ha concluso, «è la stessa delle categorie produttive, delle forze sociali, di associazioni e dei semplici cittadini: in sintesi pochi soldi, troppa burocrazia, niente coraggio».

Il consigliere Paolo Zedda di Art. 1 – Mdp ha osservato sul piano generale che «approvare la finanziaria entro l’anno sarà un fatto positivo che determinerà una profonda differenza rispetto al passato; inoltre quest’anno si è data attuazione, sia pure parziale, ai principi del bilancio armonizzato, cioè il Consiglio ha svolto il suo ruolo di indirizzo lasciando alla Giunta la definizione di dettaglio ed inoltre è positivo l’impegno sull’istruzione con una dispersione scolastica calata dal 25 al 18%, dato eccezionale che fra l’altro apre spazi importanti per diminuire la disoccupazione».

Il consigliere Giovanni Satta (Misto) ha parlato di una finanziaria «che lascia poco spazio alla fantasia con troppe rigidità, fondi a destinazione vincolata e troppe marchette, perché è vero che le risorse sono poche ma questo è frutto di un rapporto sbagliato con lo Stato a causa della decisione di Soru nel 2006 di mettere a carico della Regione spese ingenti come la sanità, che quest’anno crescerà ancora». Occorre invece una inversione di tendenza nei rapporti Stato-Regione, «per ribaltare, fra gli altri, anche l’accordo-porcheria sulle servitù militari che non ha alcuna ricaduta positiva su nessun fronte, ad esempio la Sardegna ha un indotto della presenza militare di circa 140 milioni mentre la Sicilia più di 600».

Per Gianmario Tendas (Pd), favorevole, «prima di tutto va sottolineato che è stato scongiurato l’esercizio provvisorio ma poi, nel merito, vedo una manovra coerente con le linee politiche e programmatiche dell’amministrazione di centro sinistra su scuola con infrastrutture ammodernamento e didattica, lavoro con un programma di ampio respiro e politiche sociali con un forte incremento delle risorse disponibili: tuttavia serve molta attenzione sulle procedure tecnico-burocratiche per assicurare qualità e velocità della spesa».

Il consigliere dell’udc Giorgio Oppi, contrario, dopo essersi detto meravigliato  per le troppe mancette, ha accusato la Giunta di scarsa autorevolezza e di aver più volte disatteso le scelte del Consiglio a cominciare dalla sanità, «settore molto malato con le persone peggiori collocate nelle posizioni migliori, con un deficit in aumento e con il rebus del Mater Olbia dove bisogna ripartire da capo perché tutto è scaduto il 31 dicembre e forse i posti non ci sono più».

Il capogruppo del Cps Pierfranco Zanchetta, favorevole, ha espresso soddisfazione per la tempistica nell’approvazione, senza enfasi ma con realismo, «di una manovra che assicurerà prospettive migliori ai sardi, respingendo visioni catastrofistiche che non fanno che peggiorare il clima della comunità regionale». Questa finanziaria, ha aggiunto, «è in sintonia con i sardi per sviluppo, lavoro con un provvedimento concreto come LavoRas, istruzione ed attenzione alle fasce più deboli, fermo restando che il 2018 dovrà essere quello della rinegoziazione degli accantonamenti con lo Stato».

Il consigliere Paolo Truzzu (Misto-Fdi), contrario, ha detto che «la legge non può essere la nostra perché ancora una volta il Consiglio ha perso una buona occasione per sganciarsi dalla competizione elettorale, pur avendo approvato interventi su alcuni temi importanti come diritto allo studio ed agricoltura senza però affrontare i veri nodi dello sviluppo». La stessa spesa sociale in aumento, ha lamentato Truzzu, «non è cosa di cui essere contenti perché vuol dire che non ci sono prospettive di crescita; inoltre si è sbagliato nel non ascoltare le nostre proposte in materia di spopolamento e sostegno alla natalità, lasciando spazio a tesi bizzarre come quella dell’assessore Arru che sbaglia anche concettualmente perché i migranti sono tutti uomini e non possono dare alcun contributo positivo alla lotta contro lo spopolamento».

Il capogruppo del Psd’Az, Angelo Carta, contrario, ha messo l’accento «su un fatto nuovo che la Giunta ha trattato come sempre, cioè che è iniziato l’ultimo anno della legislatura ed il prossimo 4 marzo ci saranno le elezioni politiche». Purtroppo, ha continuato, «la pioggia di emendamenti dimostra che ha prevalso la volontà di tornare sul territorio con qualcosa in tasca dalla ristrutturazione di una chiesa o dal sostegno ad un premio di poesia; gli stessi ordini del giorno in coda alla finanziaria (quasi tutti della maggioranza) su temi importantissimi per la Sardegna sono il segnale che le risposte davvero importanti non sono arrivate».

Il consigliere dei Riformatori Luigi Crisponi, contrario, ha definito «la finanziaria senza risultati che lascerà tutto come prima, se non peggio, con cittadini di serie A e di serie B, questi ultimi sacrificati e dimenticati per l’ennesima volta come quelli di Ottana; e poi famiglia, povertà, giovani, politiche sociali, componenti della società sarda che confermeranno la posizione della nostra Regione come fanalino di coda incapace di far rialzare la schiena alla comunità regionale».

Sempre per i Riformatori il capogruppo Attilio Dedoni, contrario, ha criticato la scarsa attenzione della Regione nella ricerca di nuove forme di finanziamento da parte Stato, «anzi abbiamo assistito ad una ritirata generale e ad una resa senza condizioni con la rinuncia ai ricorsi». E’mancata insomma, secondo Dedoni, «la capacità di una programmazione forte capace di guardare al futuro con fiducia e si è preferito ripiegare su piccoli favori a piccoli gruppi di interesse trascurando sviluppo, trasporti e soprattutto sanità che, come dicono tutti i sardi, fa schifo».

Il consigliere Giuseppe Fasolino (Fi) ha annunciato voto contrario ed ha definito la finanziaria “deludente e senza strategia politica, influenzata dal clima elettorale”. «Mi sarei aspettato politiche più importanti per i giovani, i trasporti e il turismo – ha aggiunto l’esponente della minoranza – ed invece avete ricercato solo il consenso a breve». Fasolino ha dichiarato di apprezzare il piano “Lavoras” ed i tempi con i quali si è proceduto nell’approvazione della manovra: «Ma questa manovra non è la “nostra” perché la nostra manovra la faremo il prossimo anno». Mariano Contu (Fi) ha annunciato voto contrario («questa finanziaria di fine legislatura avrebbe dovuto elencare risultati piuttosto che proposte») ed ha lamentato ritardi nelle politiche del lavoro e dello sviluppo.

Il presidente della commissione Bilancio, Franco Sabatini (Pd), ha espresso soddisfazione per lavoro svolto in commissione e in Consiglio («abbiamo migliorato una manovra già bene impostata dalla Giunta») ed ha evidenziato in termini positivi i dati Istat sul lavoro  e l’economia. L’esponente della maggioranza ha quindi ricordato alcuni significativi stanziamenti per il diritto allo studio, il Reis (45 milioni), l’agricoltura (90 milioni complessivi in pochi mesi) e  100 milioni di nuove risorse per il lavoro. «Abbiamo fatto molto per la Sardegna – ha concluso Sabatini – e moltissimo per aiutare chi è più in difficoltà».

Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, ha salutato con favore i tempi di approvazione della manovra («bene il mancato ricorso all’esercizio provvisorio») ed ha definito la manovra “un  documento di bilancio in linea con l’esigenze della società sarda”. L’esponente della maggioranza ha quindi ricordato i postivi giudizi espressi dai rettori delle Università e dai sindacati ed ha evidenziato i “segnali di ripresa che si registrano nell’Isola” ad iniziare dal Pil e dall’occupazione.

«Via autopromuovete e vi incensate ma dimenticate di dire che cosa hanno prodotto di positivo le vostre  quattro finanziarie approvate dall’inizio della legislatura». Così il capogruppo Fi, Pietro Pittalis, ha preannunciato il voto contrario del gruppo ed ha insistito sui ritardi nella ripresa che si registrano in Sardegna. Per il lavoro, l’esponete della minoranza, ha parlato di “dati drogati dal lavoro stagionale e turistico” ed ha insistito sulla drammatica situazione occupazionale ad Ottana. «Descrivete una Sardegna che non esiste – ha concluso il capogruppo – e il giudizio sul vostro operato lo daranno i sardi il prossimo 4 di marzo».

Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente Ganau ha posto in votazione la legge di Stabilità  2018 e successivamente il bilancio di previsione triennale 2018-2020 e la Manovra 2018-2020 è stata approvata con 28 favorevoli e 16 contrari.

Si è quindi passati all’esame del bilancio di previsione delle entrate e delle spese del Consiglio regionale che è stato illustrato dal questore Fabrizio Anedda (Misto) che ha rimarcato l’avanzo di 11 milioni di euro nel 2017. Il consigliere del Pds, Piermario Manca ha chiesto lumi sulla mancata spendita di tale consistente cifra ed il presidente Ganau ha evidenziato che si tratta di somme accumulate anche nelle passate legislature.

Il consigliere dell’Udc, Giorgio Oppi, annunciando voto favorevole al bilancio del Consiglio non ha mancato di rappresentare  una serie di criticità in ordine al personale ed alla mancata espletazione di bandi e gare. Oppi ha inoltre denunciato il mancato riconoscimento ai consiglieri regionali in aspettativa dei contributi lavorativi. Una lamentazione ripresa anche dai consiglieri Mario Tendas (Pd) («chi è qui in aspettativa deve percepire i contributi previdenziali, come accade a qualunque altro lavoratore») e Roberto Desini (Pds) che ha auspicato nuove formule per il reperimento dei collaboratori dei consiglieri regionali ed ha annunciato un voto di astensione. Il questore Alessandro Unali (Pds) ha assicurato l’impegno del collegio dei questori per risolvere il problema contributivo ed ha rimarcato al restituzione delle somme alla Regione perché non spese. Il capogruppo di Fi, Pietro Pittalis, ha invece denunciato il paradosso che vede l’associazione degli ex consiglieri regionali disporre di risorse per l’organizzazioni di incontri e convegni mentre ai gruppi consiliari non è riconosciuto alcuno stanziamento per la promozione dell’attività politica («sono contrario ad un ritorno ai sistemi di gestione del passato ma si possono ipotizzare soluzioni adeguate alle necessità dei gruppi politici»). Pittalis ha concluso auspicando tempestivi interventi di manutenzione per il palazzo del Consiglio “così da restituire dignità alla casa di tutti i sardi”.

Il presidente del Consiglio Gianfranco Ganau ha quindi fornito alcune delucidazioni assicurando interventi in sede di contrattazione sindacale “per porre fine alla discrepanza stipendiale tra categorie paritarie di lavoratori in Consiglio” ed ha concordato sulla necessità di un’idonea collocazione per gli autisti. Il presidente ha anche annunciato la dotazione di defibrillatori semi automatici ed ha ricordato che sul tema dei contributi per i Consiglieri è già incardinato un provvedimento che potrà essere esitato in tempi brevi. Gianfranco Ganau ha quindi ricordato l’attivazione di alcuni concorsi per l’assunzione di nuovo personale ed ha rassicurato sugli interventi di manutenzione per il palazzo del Consiglio regionale.

Il consigliere Pds, Piermario Manca, si è detto “non completamento soddisfatto” ed ha confermato il voto di astensione. Il presidente Ganau ha quindi posto in votazione il quadro riepilogativo delle entrate; quindi il quadro riepilogativo delle spese e la tabella riassuntiva e poi si è tenuta la votazione finale che ha sancito l’approvazione del documento con 28 voti favorevoli. 

Il presidente ha quindi dichiarato chiusa la seduta ed ha convocato il Consiglio per martedì 16 gennaio, alle 16.00.

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Al fine di effettuare i lavori di completamento delle opere primarie di urbanizzazione in località Sa Perda Bianca, dal 10 cennaio al 10 aprile 2018 è prevista la chiusura del traffico veicolare in via delle Gardenie e in via delle Primule.

«Una misura che consentirà di prevenire i pericoli alla pubblica incolumità, garantendo nel contempo gli standard di sicurezza stradale», ha affermato l’assessore ai Lavori Pubblici Gian Luca Lai.
Verranno ovviamente garantiti gli accessi pedonali alle abitazioni e, in caso di necessità, la corretta e regolare circolazione dei veicoli tramite movieri o semaforo mobile.

 

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Sono state differite al 29 e 30 gennaio quindi al 5 e 7 febbraio le elezioni dei componenti elettivi dei comitati di dipartimento dell’Aou di Sassari. Lo ha deciso questa sera la direzione dell’azienda di viale San Pietro, assieme alla commissione elettorale aziendale, per consentire la massima adesione dei professionisti.

La direzione, in una nota pubblicata anche sul sito web dell’Aou di Sassari, fa sapere che alcune organizzazioni sindacali questa mattina hanno chiesto la «sospensione delle elezioni», «anche per una maggiore definizione dei ruoli di ciascun componente all’interno dei comitati di dipartimento e per permettere ai colleghi interessati il tempo necessario per le candidature».

La direzione aziendale ha optato per il differimento dei termini.

Una scelta quest’ultima dettata anche dal fatto che, precisa la direzione dell’Aou di Sassari, «le elezioni erano già state indette con delibera 703 del 15 dicembre 2017» e quindi «nel rispetto dei termini previsti per lo svolgimento nelle date indicate in precedenza».

«Si tratta di una decisione che va nella direzione di favorire la più ampia partecipazione democratica – aggiunge il direttore generale Antonio D’Urso – e devono essere intese come un’occasione di crescita della nostra comunità aziendale.»

Le elezioni quindi si terranno il 29 e 30 gennaio, il 5 e 7 febbraio nelle stesse sedi, orari e dipartimenti interessati che erano stati già decisi: cioè dalle ore 9.00 alle ore 18.00, al settimo piano del Santissima Annunziata e nell’aula didattica di Malattie infettive.