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Il “cartellino giallo” comminato al Parco Geominerario dalla Rete Globale dei Geoparchi, Programma UNESCO IGGPI è al centro di forti polemiche, in particolare da parte della Segreteria della Consulta delle Associazioni del Parco Geominerario. Oggi, nonostante sia domenica, il Commissario Straordinario del Parco Geominerario Tarcisio Agus, ha diffuso un comunicato stampa sul lavoro svolto per affrontare e risolvere i problemi.
«Sull’onda delle polemiche per il “cartellino giallo” comminato al Parco Geominerario dalla Rete Globale dei Geoparchi, Programma UNESCO IGGP, il cui parere positivo è necessario per potersi fregiare del simbolo Unesco, parere ancora non ufficialmente trasmesso ma assunto in via informale, il Parco ha ritenuto di dover comunque comunicare tale esito ed è già impegnato nelle azioni necessarie affinché sia concesso ancora una volta il “cartellino verde” – si legge nel comunicato stampa del commissario Tarcisio Agus –. Nel frattempo, il Parco ha ritenuto di dover ripartire dai Comuni, forza propulsiva dell’Ente nonché costitutiva. Pertanto in questi mesi, per ben due volte, sono stati incontrati Sindaci ed amministrazioni comunali con colloqui stabiliti direttamente presso le otto aree che costituiscono la rete.
D’intesa con il Presidente della Comunità del Parco, il Commissario Straordinario ha potuto sondare gli umori dei Sindaci, la maggioranza dei quali ha risposto all’appello, sebbene altri tuttavia permangano nella diffidenza. Questi incontri, propedeutici anche all’insediamento del Consiglio Direttivo ove siederanno quattro Sindaci in rappresentanza delle otto aree del Parco, hanno consentito di rafforzare il rapporto con l’Ente, condividendo, in primo luogo, la predisposizione di nuovo materiale atto a valorizzare le otto aree, con i suoi siti minerari, i geositi, gli ambiti paesaggistici, l’archeologia e le produzioni artigianali e agroalimentari, nonché tutto il sistema della ricezione. Un lavoro impegnativo ma necessario, per rappresentare il Parco nella sua complessità e potenzialità, non solo in Sardegna, ma in Italia ed in Europa.»
«Dagli incontri è anche emersa l’esigenza da parte di alcuni Sindaci, da tempo manifestata con atti formali indirizzati al Parco, di un sostegno economico perché possano migliorare la propria proposta culturale, provvedendo alle strutture museali che abbisognano di interventi di consolidamento e di recupero allo scopo di renderle nuovamente o maggiormente fruibili. Altri ancora hanno chiesto il rifacimento o una nuova segnaletica – si legge ancora nel comunicato stampa -. Ritenuto di dover porre mano anche agli avanzi di amministrazione accumulatisi negli anni e sfruttando la chiusura del bilancio in essere del 2017, si è programmato un primo intervento di investimenti pari a 1.633.000 €, che nella prima fase interesserà i seguenti Comuni:
Buggerru – manutenzione ed interventi presso il Museo della Miniera;
Carbonia – progetto di cartellonistica entro e fuori dal complesso di Serbariu;
Fluminimaggiore – sistemazione e pavimentazione area esterna miniera “Su Zurfuru”;
Iglesias – intervento di completamento della seconda sala espositiva minerali presso l’Istituto Minerario;
Lula – sistemazione viabilità di accesso alla miniera di “Sos Enattos”;
Masullas – opere di completamento Geo Museo Monte Arci;
Montevecchio – Guspini – predisposizione del Piano Particolareggiato del Borgo minerario di Montevecchio e intervento recupero Direzione della Miniera di Montevecchio;
Montevecchio – Arbus – intervento di messa a norma degli immobili della foresteria e dell’Ufficio Geologico;
Nuxis – studio del sito minerario “Sa Marchesa”;
Pau – manutenzione straordinaria del museo dell’ossidiana;
Sant’Antioco – segnaletica nelle aree costiere;
Villamassargia – intervento di ripristino distribuzione idrica ed elettrica presso il villaggio minerario di “Orbai”;
Villasalto – interventi da realizzarsi nel sito minerario di “Su Suergiu”.»
«La realizzazione dei suddetti interventi tendono quindi a migliorare ed ampliare l’offerta turistica, nonché predisporre strumenti di conservazione e di futura promozione all’interno delle aree ricadenti nel Parco Geominerario, costituendo elemento significativo di opportunità culturale ed economica per le diverse aree, tendenti alla valorizzazione e conoscenza dell’intera rete del Parco.
In quest’ottica e sulla base della capacità assunzionali del Parco, L’Ente avrebbe voluto farsi carico, d’intesa con i Comuni, della gestione tutti i progetti presentati, ma la norma del limite assunzionale non lo ha permesso. Pertanto, d’intesa con la Regione Sardegna, è stato presentato un progetto di utilizzo per 15 lavoratori ex Ati-Ifras, che verranno distribuiti su quattro aree del Parco ed in particolare a Lula; Orani; Montevecchio – Guspini e sede del Parco Geominerario ad Iglesias. I progetti proposti si pongono in continuità con altri interventi già posti in essere dal Consorzio del Parco e prevedono:
– l’esecuzione di piccoli interventi di manutenzione ordinaria, con annessi interventi di sistemazione delle aree verdi pertinenziali (Villa Pertusola) – Comune di Iglesias;
– la valorizzazione del Borgo Minerario di Montevecchio (Guspini); (sistemazione e cura degli spazi verdi e delle aree attrezzate a gioco e a sosta, manutenzione staccionate e cartellonistica);
– la manutenzione e/o il ripristino della sentieristica esistente e la pulizia dei Siti minerari di Guzzurra e Arghentaria (Lula); ai fini dell’accessibilità (sfalcio d’erba, pulizia di arbusti, manutenzione cunette, riassetto del fondo, etc);
– la manutenzione e/o il ripristino della sentieristica esistente e la pulizia dei Siti minerari di San Francesco, Sa Menta, Istellai e Lasasai Bonu Core (Orani); ai fini dell’accessibilità (sfalcio d’erba, pulizia di arbusti, manutenzione cunette, riassetto del fondo, etc).
Gli interventi, articolati in un unica fase, verranno attivati in contemporanea per tutti i siti, impiegando tutto il personale per 12 mesi.
L’Ente rimane disponibile con tutti i Comuni – conclude Tarcisio Agus -, in particolare con quelli ancora fuori dai progetti di utilizzo, per trovare un’intesa con la Regione Sardegna che consenta il superamento dei limiti assunzionali, richiamando tutti i lavoratori ad operare presso le aree di riferimento e dare finalmente un concreto apporto all’infrastrutturazione delle aree del Parco Geominerario.»