Il Comitato Porto Solky prosegue la sua battaglia per la realizzazione del porto polifunzionale di Sant’Antioco.
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Il Comitato Porto Solky prosegue la sua battaglia per la realizzazione del porto polifunzionale di Sant’Antioco. Sabato sera, la sala i Sufeti, ha ospitato un affollatissimo incontro nel quale il comitato ha reso pubblico un documento Anas «che sancisce l’inesistenza di penali, quindi scioglie l’ultima riserva per la rimodulazione dei finanziamenti a favore della realizzazione del porto polifunzionale di Sant’Antioco e la messa in sicurezza della SS 126 tra bivio Sirai e Sant’Antioco».
I rappresentanti del Comitato (i portavoce sono Rolando Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau) hanno svolto una relazione sull’esito dell’incontro con il coordinamento del Piano Sulcis, avvenuto recentemente presso la Regione Sardegna, nel corso del quale è stata presentata la proposta sul porto polifunzionale «che l’intero territorio del Sulcis attende da decenni», e sono state evidenziate «le criticità ed incongruenze inerenti la realizzazione del nuovo ponte che di fatto impedirebbero un vero sviluppo della nautica».
E’ stato inoltre chiarito che «i finanziamenti non si perdono», come «confermato dallo stesso coordinatore del Piano Sulcis Salvatore Cherchi, che ha altresì sottolineato l’essenzialità che le rimodulazioni dei finanziamenti devono avvenire attraverso atti ufficiali».
«Non si fanno opere inutili e, soprattutto, contro la volontà della popolazione – è stato sottolineato – non si mandano i carri armati a fare il ponte di Sant’Antioco.»
«Per quanto riguarda le tanto temute penali, ennesimo terrorismo psicologico dopo il falso ponte pericolante», il Comitato ha fatto formale richiesta di informazioni ad Anas Roma «la quale, dando riscontro ai quesiti posti, ha finalmente fugato ogni dubbio in maniera inequivocabile che ad oggi “non esistono penali!»
E’ stato quindi affrontato il problema relativo all’appalto aggiudicato che, grazie alla normativa vigente, «può essere revocato a seguito di sopravvenuti motivi di pubblico interesse, quali:
- Il viadotto non è più un progetto strategico.
- Il viadotto nasconde il ponte romano.
- Il viadotto sposta l’uscita del paese nella zona industriale.
- Il viadotto deturpa lo skyline del paese e della laguna.
- L’attuale ponte non è pericolante, tra l’altro in questi giorni l’amministrazione comunale di Sant’Antioco ha già richiesto fondi per la sua riqualificazione.
- Il viadotto impedirebbe la realizzazione del raccordo tra la nuova darsena turistica e le aree ex Sardamag destinate alla ricettività al servizio della nautica.
- Una variata questione economica, esiste un notevole incremento dei costi che dai 19 milioni del 2015 si è passati ai 67 milioni preventivati da Anas nel 2016.»
L’assemblea ha deciso di inviare un formale invito a tutti i consiglieri comunali «affinché prendano in carico tutto il lavoro svolto dal Comitato Porto Solky e le relative conclusioni in un incontro pubblico da svolgersi presso l’aula consiliare, possibilmente entro il prossimo sabato 24 febbraio, in modo tale che la Politica, intesa a tutti i livelli, esprima pubblicamente le proprie volontà prima delle elezioni Politiche del 4 marzo».
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