Il Consiglio di Amministrazione del Banco di Sardegna ha approvato i risultati preliminari di bilancio consolidati al 31 dicembre 2017.
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Oggi, a Sassari, il Consiglio di Amministrazione del Banco di Sardegna presieduto da Antonello Arru ha approvato i risultati preliminari di bilancio consolidati al 31 dicembre 2017. In allegato trovi il comunicato completo.
Il bilancio individuale 2017 del Banco di Sardegna si chiude con un utile ante imposte di 12,6 milioni di euro e netto di 8,9 milioni.
Si registra una performance molto positiva del margine di intermediazione, che sale a 362 milioni di euro, con una crescita di 38 milioni (+11,8%) sul dicembre 2016, confermando la buona dinamica degli indicatori strutturali riferiti sia ai ricavi sia ai costi. Sono infatti di particolare soddisfazione, anche in raffronto ai benchmark di mercato, la tenuta del margine d’interesse e la crescita di 15,4 milioni (+13%) delle commissioni nette, come pure la riduzione di 12 milioni (-4,2%) delle spese amministrative. Di conseguenza, il cost/income è sceso al 69,4%, quasi 9 punti percentuali in meno rispetto al 78,2% del 2016, mentre il rapporto tra commissioni nette e primo margine ha superato per la prima volta il 40%, rispetto al 37% del 2016.
La notevole crescita dei ricavi da commissioni, associata al buon andamento delle attività finanziarie, ha consentito di coprire interamente il significativo aumento (+30,4 milioni) delle rettifiche di valore sui crediti, resosi necessario per presidiare, con svalutazioni di carattere gestionale, posizioni già deteriorate. In questo modo, l’approccio ancora più conservativo delle politiche sugli accantonamenti ha determinato un deciso incremento degli indici di copertura, saliti al 23,8% (dal 18,4% di fine 2016) per gli UTP e al 54,9% (dal 53,2%) per le sofferenze, mentre il grado di copertura complessivo dei crediti deteriorati è salito al 46,6% (dal 44% di fine 2016), con un Texas ratio sceso al 98,1%.
Inoltre, registriamo positivamente il calo dei flussi e degli stock sia per gli UTP sia per le sofferenze, con il conseguente miglioramento del rapporto tra crediti deteriorati netti e impieghi, sceso di 1,7 punti percentuali rispetto al 2016.
È’ altresì importante sottolineare come, pur in presenza di svalutazioni su crediti per 83,8 milioni e dell’apporto di 13,5 milioni ai fondi di risoluzione per le crisi bancarie e al fondo interbancario di tutela depositi, il buon andamento della gestione operativa consenta di far comunque registrare un utile ante imposte di 12,6 milioni di euro e netto di 8,9 milioni.
Molto incoraggiante anche il trend degli impieghi alla clientela, che salgono a 7,8 miliardi, con una crescita su base netta di 175 milioni (+2,3%), grazie a nuove erogazioni per oltre un miliardo di euro, che hanno compensato oltre 800 milioni di rimborsi rateali e scadenze; in questo contesto, è da registrare una punta di eccellenza per i mutui casa, che hanno visto nuove erogazioni per oltre 416 milioni (+47% sul 2016), ed una buona crescita (+8%) anche dei prestiti personali.
La raccolta diretta supera gli 11 miliardi, +5,2% sul 2016; si conferma in crescita anche il risparmio gestito, con un +14,9% sul 2016. Di tutta soddisfazione è anche la dinamica di buona crescita della nuova clientela privati e imprese, che ha superato il numero di 635mila.
In ultimo, non certo per importanza, vorrei segnalare il mantenimento di indicatori di solidità patrimoniale di assoluta eccellenza, con un CET1 ratio del 32,12%, tra i più elevati del sistema, che rappresenta un segnale di grande tranquillità e fiducia per i nostri attuali e futuri clienti.
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