24 November, 2024
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La Giunta regionale proporrà una rimodulazione del Psr per dare risposte ai giovani esclusi dai bandi per il primo insediamento in agricoltura.

E’ l’impegno assunto dall’assessore regionale dell’Agricoltura Pierluigi Caria al termine dell’incontro con i rappresentanti della Coldiretti e la commissione “Attività produttive” del Consiglio regionale dopo la protesta dei giovani agricoltori per le vie di Cagliari.

«La Regione ha ricevuto 2.985 domande per le misure del pacchetto giovani – ha detto Pierluigi Caria – di queste ne sono state finanziate 883 con 70 milioni di euro. Restano fuori 2100 richieste per le quali cercheremo di trovare una soluzione. Questa passa necessariamente attraverso una rimodulazione del Psr con lo spostamento di risorse verso gli investimenti.»

Per soddisfare tutte le domande, servirebbero tra gli 80 e i 100 milioni di euro. «La questione sarà affrontata lunedì prossimo nel Tavolo verde convocato in Regione – ha aggiunto Pierluigi Caria – in quella sede dovrà essere indicata una strada da percorrere per presentare una piattaforma unitaria a Bruxelles. Il primo marzo sarà in Sardegna una delegazione della Commissione Europea che ascolterà le nostre proposte. La Ue non esclude una rimodulazione del Psr ma, per ottenere il via libera dalle istituzioni europee, occorre aver prima aver “lanciato” tutte le misure del Piano».

Dall’assessore Pierluigi Caria è arrivata anche una precisa presa di posizione sulle modalità da seguire per dare ristoro ai giovani che hanno presentato le domande: «Credo che la soluzione migliore sia quella di uno scorrimento delle graduatorie del primo bando anche se il Psr prevede la pubblicazione di un secondo bando – ha affermato Pierluigi Caria – se così fosse ci batteremo perché siano rispettati i requisiti previsti nel primo bando e non ci siano esclusi per sopravvenuti limiti di età».

I giovani della Coldiretti, accompagnati da alcuni agronomi e dai sindaci di Villasor e di Barrali, hanno raccontato le loro vicissitudini nella presentazione delle domande. «Chiedere di insediarsi prima di aver ottenuto il via libera al finanziamento – hanno spiegato i ragazzi della Coldiretti – ha creato grosse difficoltà di natura finanziaria a noi ed alle nostre famiglie». Contestata anche la scelta di procedere con i bandi a sportello.

D’accordo sulla necessità di trovare una soluzione per i giovani aspiranti agricoltori tutti i componenti della Commissione agricoltura.

«Non si possono mandare a casa 2.000 ragazzi che hanno creduto in questa possibilità – ha detto il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu – la Commissione e la Giunta si attivino per individuare il percorso migliore». Sulla stessa lunghezza d’onda gli altri rappresentanti della minoranza. «Siamo pronti a dare il nostro contributo – ha detto Antonello Peru (Fi) – solo la politica può trovare una soluzione. Occorre mettercela tutta». Secondo Giovanni Satta (Psd’Az-La Base) «il futuro della Sardegna passa attraverso l’agricoltura. Gli errori del bando sono imputabili alla politica e alla burocrazia regionale. C’è l’obbligo politico e morale a trovare una soluzione». Anche per Luigi Crisponi (Riformatori) occorre dare una risposta al più presto: «Se così non fosse potremmo parlare di totale fallimento del Piano di sviluppo rurale».

Favorevoli ad una rimodulazione del Psr anche i consiglieri di maggioranza Antonio Gaia (Upc), Mario Tendas e Piero Comandini del Pd. «La Commissione si faccia carico di verificare quali risorse possono essere recuperate per procedere a una modifica del Piano – ha detto Antonio Gaia – in caso affermativo sarebbe meglio procedere a uno scorrimento delle graduatorie del primo bando». Per Mario Tendas occorre guardare in faccia alla realtà:  «Nel bilancio regionale non ci sono risorse disponibili, la rimodulazione del Psr è una scelta obbligata». Stesso giudizio da parte di Piero Comandini: «Ai giovani deve essere data una risposta, gli appuntamenti delle prossime settimane con i rappresentanti della Commissione Europea saranno decisivi. La protesta di oggi deve essere il punto di partenza per costruire un percorso comune e ottenere la rimodulazione del Psr».

Il presidente della Commissione “Attività Produttive” Luigi Lotto ha garantito l’impegno del parlamentino per trovare una soluzione percorribile che soddisfi le richieste dei giovani. «L’assessore ha indicato una via – ha detto Lotto – la Commissione farà la sua parte fino in fondo».

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Quindici persone sono state arrestate questa mattina con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di stupefacenti, nell’ambito di un’operazione condotta dai carabinieri delle compagnie di Carbonia, Cagliari, Nuoro, Lanusei, Sassari, Bonorva, Macomer, Iglesias, San Vito e Quartu Sant’Elena in collaborazione con le unità cinofile ed i Cacciatori di Sardegna.

La banda dei trafficanti di droga si era era spartita il traffico nell’Isola, dividendola consensualmente in due e collaborando per il trasferimento della droga dalla Penisola.

L’operazione, avviata nello scorso di settembre dai carabinieri della compagnia di Carbonia, ha consentito di accertare che ad oggi la banda ha movimentato 85 kg di cocaina e 1,5 kg di eroina. Un’associazione molto pericolosa – così l’ha definita il comandante provinciale dei carabinieri di Cagliari, Luca Mennitti -, che nonostante gli ingenti sequestri di droga portati a termine dai militari, circa 16 kg, continuavano a importarne senza sosta.

I carabinieri e la Dda di Cagliari questa mattina hanno arrestato Sandro Arzu, 49 anni, al vertice della banda che gestiva il traffico di cocaina nel Nord Sardegna con i fratelli Italo, 52, Luca 44 anni, Roberto, 51 ed Andrea Ferreli, 41 anni, tutti di Arzana.

Nel Nord Sardegna lavorava il gruppo capitanato da Alessandro Ghisu, 30 anni, di Ghilarza fermato insieme agli altri componenti della banda: Pietro Fadda, 32 anni, di Alghero; Sebastiano Nuvoli, 33 anni, di Sindia; Graziano Obinu, 33 anni, di Nuoro; Giovanni Piu, 34 anni, di Sassari; Bruno Fanni, 60 anni, di Tortolì; Salvatore Muntone, 34 anni, di Nuoro; Vincenzo Piras, 38 anni, di Arzana; Alessandro Tedde, 32 anni, di Sassari; e, infine, Luca Zedde, 28 anni, di Sorgono.

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Sono stati riaperti i termini dell’avviso pubblico per la ricezione delle manifestazioni di interesse da parte di enti e organismi di diritto pubblico interessati all’impiego degli ex lavoratori Ati Ifras che ricadono nel territorio del Parco Geominerario della Sardegna. La scadenza, come proposto dall’assessore Cristiano Erriu, è stata fissata al 30 giugno 2018.
Su proposta dell’assessore Luigi Arru, le Aziende del servizio sanitario regionale sono state autorizzate a contrarre – con i rispettivi istituti tesorieri – un’anticipazione di cassa per un totale di 200mila euro. Approvata dall’Esecutivo la ripartizione delle risorse per il funzionamento degli uffici di piano degli ambiti PLUS: come prima quota – pari all’80% dello stanziamento totale – sono stati assegnati quasi 16 milioni. Infine, è stato prorogato per il 2018 il Piano Regionale di selezione genetica per la resistenza alla Scrapie classica degli ovini, così come già adottato per il triennio 2015/2017.
Come proposto dall’assessore Giuseppe Dessena, la Giunta ha nominato Giovanni Deiana direttore generale della Direzione Beni culturali. L’esecutivo ha poi dato il nulla osta alla proroga dell’esercizio provvisorio del bilancio dell’Ersu di Cagliari, per l’anno finanziario 2018, e ha approvato il conto consuntivo per l’esercizio finanziario 2016 dell’Isre di Nuoro autorizzando per lo stesso Istituto l’esercizio provvisorio di Bilancio per il 2018. È stato infine approvato definitivamente il Piano dell’offerta formativa e della rete scolastica della Regione Sardegna per l’anno scolastico 2018/2019.
La Giunta ha dato il via libera all’esercizio provvisorio dell’Agenzia Regionale per l’Edilizia Abitativa (AREA) per l’anno 2018, nel periodo compreso tra il 28 febbraio e il 31 marzo, come proposto dall’assessore Edoardo Balzarini.

 

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Il presidente della Regione Francesco Pigliaru è intervenuto questa mattina al convegno Sardegna in Rete, organizzato dal Polo Museale nel suggestivo scenario della Pinacoteca, in Cittadella dei Musei, a Cagliari.

«Avere molte cose da offrire è importante, renderle conosciute lo è altrettanto – ha detto Francesco Pigliaru -. Possiamo raggiungere l’obiettivo solo mettendole in rete e lavorando insieme, connettendo strategie e condividendo azioni. La rete, soprattutto per noi che abbiamo un’archeologia così straordinariamente diffusa nel territorio, è una condizione essenziale – ha aggiunto il presidente Pigliaru – e occasioni come questa sono più che mai preziose per costruirla. La prima condizione sono le regole, perché la rete deve non solo indicare che quel bene esiste, ma anche certificarne la qualità, sia in termini di valore che di fruibilità. Ciò significa lavorare non per escludere ma per disciplinare, aiutando chi è più debole da questo punto di vista a raggiungere gli standard migliori. Abbiamo bisogno di diffondere nel territorio e nel tempo il turismo che arriva in Sardegna, è anche una questione di sostenibilità per le nostre spiagge.»

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Antonio Asàra è stato nominato dalla Giunta regionale direttore generale dell’Agenzia sarda delle entrate. 56 anni, laureato in Economia e Commercio, dirigente del settore finanziario al comune di Arzachena, Antonio Asàra ricoprirà per tre anni il ruolo affidatogli, in aspettativa dall’attuale incarico. Il bando per la manifestazione di interesse era stato pubblicato lo scorso 11 settembre, con scadenza al 13 novembre. Hanno presentato domanda 17 candidati. La scelta è stata fatta dopo la valutazione di curricula e requisiti anche attraverso un colloquio con i candidati idonei, con il supporto tecnico dei direttori generali della Presidenza, del Bilancio e del Personale.
Con la nomina del direttore generale l’Ase, istituita con legge del Consiglio a ottobre del 2016, diventa ufficialmente operativa. «L’Agenzia sarda delle Entrate è un pezzo importante per il controllo fiscale complessivo, essenziale per la nostra regione – dice l’assessore del Bilancio Raffaele Paci -. Primo compito dell’Ase sarà, infatti ,il calcolo preciso delle nostre spettanze, grazie a un monitoraggio costante e a una trattativa paritaria fatta da addetti specializzati direttamente con Roma. L’Agenzia accentrerà la riscossione dei tributi regionali propri e monitorerà costantemente il flusso dei tributi di spettanza regionale. In prospettiva puntiamo al riversamento diretto nelle casse regionali dei tributi erariali compartecipati, un passaggio già previsto dalle norme di attuazione, che richiede un accordo con lo Stato già avviato». 
Lo scorso ottobre, la sentenza della Corte Costituzionale aveva dato ragione alla Sardegna contro il ricorso dello Stato sulla legittimità dell’Ase. I giudici avevano dichiarato l’Ase legittima, dando il via libera all’avvio della sua attività. Non solo. La Corte aveva richiamato lo Stato al dovere della trasparenza e della massima condivisione sui tributi dovuti alla Regione, perché se non lo facesse ne comprometterebbe l’autonomia. Ancora, i giudici avevano sottolineano che se ci fosse stata la dovuta chiarezza sulle somme da versare nelle casse della Regione, la vertenza entrate durata oltre dieci anni e chiusa nel 2016 dall’attuale Giunta con le norme di attuazione, non sarebbe mai esistita. Per quanto invece riguarda l’unica contestazione accolta, su un aspetto formale e del tutto marginale ovvero il conto corrente su cui il governo deve versare i soldi alla Regione, viene fatta decadere la norma contenuta nella legge regionale che prevedeva il versamento sul conto dell’Ase non ancora accreditato nel circuito della Tesoreria.

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Lavori pubblici agricoltura diga acqua risorse idriche
 La Giunta regionale ha approvato oggi – su proposta del presidente della Giunta regionale Francesco Pigliaru, d’intesa con gli assessori dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini e della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano – una modifica temporanea e sperimentale al Piano di laminazione statica dell’invaso della diga di Maccheronis sul rio Posada, nel comune di Torpè.
La modifica consentirà il superamento delle soglie di riempimento prefissate nello stesso piano, permettendo così un maggior riempimento dell’invaso. Contestualmente saranno incrementate le misure di Protezione Civile in capo ai sindaci e alla Regione. Nei prossimi giorni il livello dell’acqua dell’invaso potrà essere portato da 38 metri sul livello del mare a 42 metri. Tale quota potrà essere mantenuta fino al mese di settembre consentendo di modificare il volume utile di regolazione dagli attuali 12,2 milioni di metri cubi a 22,1 milioni di metri cubi. «Sulla base delle attuali previsioni meteorologiche – hanno detto gli assessori Balzarini e Spano – si ipotizza di incamerare nell’immediato 5 milioni di metri cubi d’acqua e, successivamente, altri 5 milioni». 
L’approvazione della delibera segue l’incontro convocato ieri (19 febbraio) a Cagliari dall’assessore Balzarini al quale hanno preso parte rappresentanti di ARPAS, Direzione Generale della Protezione Civile, Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale, ENAS, Direzione Generale del Distretto Idrografico della Sardegna, del Dipartimento di ingegneria civile, ambientale e architettura dell’Università di Cagliari Direzione Generale dei Lavori Pubblici e i Sindaci dei Comuni di Posada e Torpè. Nel corso della riunione è emersa la necessità di coniugare le esigenze di protezione delle popolazioni a valle dell’invaso con quelle di approvvigionamento del territorio con particolare riferimento alle necessità delle attività produttive su cui gravano ricorrenti problemi di siccità.
«Al fine di garantire le condizioni di sicurezza per le popolazioni a valle i sindaci dei Comuni di Posada e di Torpè – hanno concluso gli assessori Spano e Balzarini – hanno contestualmente sottoscritto uno specifico impegno che prevede l’aggiornamento immediato, con Deliberazione del Consiglio Comunale, del Piano comunale di protezione civile e di attuare sin d’ora le relative misure.»

 

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Frontex, l’Agenzia europea delle guardie costiere e di frontiera, ha pubblicato oggi un’analisi dei rischi legati all’immigrazione per il 2018.

«Nel 2017, il numero totale di attraversamenti illegali di frontiera nell’UE è sceso al livello più basso in quattro anni, soprattutto a causa di un calo dei rilevamenti sulle rotte del Mediterraneo orientale e dei Balcani occidentali, gli analisti di Frontex scrivono nell’analisi del rischio per il rapporto del 2018 pubblicato oggi – si legge nel sito http://frontex.europa.eu/-. Il totale annuale di 204.700 ha segnato una diminuzione significativa rispetto agli anni recenti, ma non ha ancora fatto ritorno alla situazione prima del 2014, quando le cifre andavano da 72.000 a 141.000 rilevazioni.»

«Mentre il confronto su base annua mostra che le rotte del Mediterraneo orientale e dei Balcani occidentali hanno avuto il più grande calo in termini assoluti, lo sviluppo più significativo dello scorso anno è stato l’improvviso crollo del numero di attraversamenti illegali delle frontiere nel Mediterraneo centrale. L’improvvisa inversione su questa rotta si è svolta a luglio – si legge ancora nel sito http://frontex.europa.eu/-. In contrasto con le tre principali rotte migratorie, il numero di rilevamenti nel Mediterraneo occidentale ha raggiunto un livello senza precedenti, più del doppio rispetto al precedente record del 2016.

In relazione ai cambiamenti sulle rotte migratorie, la quota relativa dei cittadini africani è aumentata rispetto al 2016, trainata dal numero in rapida crescita di migranti dei paesi del Maghreb (in particolare Marocco, Algeria e Tunisia) nella seconda metà dell’anno. Di conseguenza, i cittadini africani rappresentavano quasi i due terzi dei migranti irregolari che arrivavano sulle rive dell’UE.»

«L’analisi dei rischi per il 2018 presenta anche vari indicatori relativi alle frontiere esterne e alla migrazione dell’UE nel 2017. Questi includono:

• 204.700 rilevamenti di valichi di frontiera illegali tra i valichi di frontiera (-60%)
• 183.500 rifiuti di ingresso (in calo del 15%)
• 51.400 rendimenti effettivi da parte degli stati membri (-14%)
• Frontex ha assistito più di 14.000 resi (+33%)
• 10-200 rilevamenti di trafficanti/facilitatori di persone (-19%)
Il rapporto di Frontex include anche analisi in evidenza su argomenti come:

• il ruolo delle guardie di frontiera nella lotta al terrorismo
• l’impatto della criminalità transfrontaliera in mare e il ruolo crescente di Frontex nella sua lotta
• tratta di esseri umani
• movimenti migratori secondari nell’UE
L’analisi del rischio per il 2018 conclude che il mare, specialmente lungo le rotte del Mediterraneo, rimarrà il percorso più attivo per l’attraversamento illegale delle frontiere esterne dell’UE, ma anche uno dei più pericolosi per i migranti. Frontex, l’Agenzia europea delle guardie costiere e di frontiera, sta aprendo la strada per estendere la cooperazione tra le varie autorità, contribuendo alla lotta contro i vari reati transfrontalieri, nonché un ulteriore coordinamento negli sforzi di ricerca e soccorso.»

 

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Si è tenuto ieri, a Sassari, un incontro tra il gruppo di lavoro Anci, l’assessore della Difesa dell’ambiente, Donatella Spano, e il presidente dell’Anci Sardegna, Emiliano Deiana, sui temi della protezione civile. Il vertice, il secondo dopo quello del 31 gennaio, è stato l’occasione per gli approfondimenti del nuovo riordino normativo con l’apposito gruppo di lavoro dell’Anci e per la condivisione del calendario degli incontri territoriali con tutti i sindaci sardi.
«La nuova normativa di protezione civile ci impone una coerenza della nostra pianificazione in armonia con le disposizioni nazionali in ottica di maggiore sicurezza dei sardi. Gli incontri territoriali saranno l’occasione di approfondimenti tecnici e della condivisione del piano regionale prima dell’approvazione preliminare in giunta. Dopo il passaggio con l’Esecutivo ci saranno trenta giorni di tempo per ulteriori osservazioni dei cittadini prima dell’approvazione definitiva» ha detto l’assessore Donatella Spano. Prioritaria la sicurezza delle popolazioni anche per il presidente Deiana, che ha sottolineato: «Gli incontri del tavolo tecnico proseguono con un duplice obiettivo: stiamo creando le condizioni per informare tutti i sindaci delle novità normative e per spingere i Comuni a completare la pianificazione comunale e preferibilmente sovracomunale per garantire una sicurezza ancora maggiore delle comunità locali». 
Il programma degli incontri parte domani 21 febbraio, con i sindaci della Provincia di Sassari, il calendario degli appuntamenti: alle 15,30 nella sede dell’Ersu di Sassari (nella Corte Santamaria in via Coppino). Il 28 febbraio si continua con i sindaci del Nuorese (alle 10,30 all’Isre in via Mereu a Nuoro). Stesso giorno, ma alle 15,30, la Protezione civile incontra i primi cittadini dell’Oristanese ad Abbasanta (Tanca regia). Per la Provincia del Sud Sardegna e la Città metropolitana la data è l’8 marzo, alle 10,30 a Cagliari, nella sala anfiteatro regionale (via Roma 253).
Ieri hanno partecipato alla riunione il direttore regionale della Protezione civile Graziano Nudda con alcuni dirigenti e funzionari, il direttore di Forestas Antonio Casula e il direttore della Stazione del Corpo forestale di Tempio Pausania Giancarlo Muntoni. Per il gruppo di lavoro dell’Anci erano presenti i sindaci di Pattada, Angelo Sini, di Fonni, Daniela Falconi, di Galtellì, Angelo Santo Porcu, di Luogosanto, di Villamassargia, Debora Porrà, e l’assessore del comune di Cagliari, Claudia Medda.

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Il 21 febbraio di ogni anno, in tutto il mondo, si celebra la Giornata Internazionale della Guida Turistica, istituita nel 1990 dalla World Federation of  Tourist Guide Associations e promossa in Italia dall’Associazione Nazionale Guide Turistiche.

Tantissimi gli eventi che le guide turistiche abilitate di tutta Italia cureranno nei giorni 21-24-25 febbraio 2018, offrendo itinerari e visite guidate gratuite a istituti e luoghi della cultura.

Con l’intento di divulgare la conoscenza del territorio, la Sardegna sarà presente all’appello grazie all’associazione regionale delle guide turistiche Sardegna.

Sono 7 le visite guidate promosse in Sardegna (la necropoli di Tuvixeddu a Cagliari, il Nuraghe Asoru a San Vito, il palazzo regio a Cagliari, la foresta pietrificata di Martis e Carloforte, con 3 itinerari distinti tesi a valorizzare la storia del popolo tabarchino di origini ligure dal medioevo ad oggi).

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Attraverso il “Workshop Impresa 4.0” che si terrà il 28 febbraio, la Camera di Commercio di Nuoro intende illustrare le applicazioni digitali a disposizione di Imprese ed Imprenditori:

  • La Fatturazione Elettronica, che consente gratuitamente in un’unica soluzione online la compilazione, la trasmissione, la gestione e la conservazione delle fatture;
  • Il Cassetto Digitale dell’Imprenditore, come punto di accesso gratuito ad informazioni e documenti ufficiali e aggiornati come visure, atti, bilanci del Registro delle Imprese e fascicoli elettronici;
  • Il servizio di gestione dei Libri Digitali, pensato per aiutare le imprese a gestire in totale sicurezza e con pieno valore legale tutto il processo di digitalizzazione dei libri d’impresa, facendo risparmiare tempo e risorse.

I lavori verranno aperti, alle 11.00, dall’intervento di Agostino Cicalò, presidente Camera di Commercio di Nuoro. Seguiranno i servizi digitali per l’imprenditore: Andrea Deplano e Francesco Coco – Infocamere. Concluderà i lavori il dibattito.