24 November, 2024
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Si è concluso con un bilancio positivo il progetto “Non facciamoci prendere dal gioco…d’azzardo”, organizzato dall’Assi.Gap Onlus (Associazione Sarda per lo Studio e gli interventi sul gioco d’azzardo patologico), con il patrocinio ed il contributo economico del comune di Carbonia.
L’iniziativa, durata più tre mesi, si è conclusa venerdì scorso e ha coinvolto 140 classi, per un totale di 2.000 studenti appartenenti a 9 scuole di istruzione secondaria di primo e secondo grado della nostra città. 

Le psicologhe Diana Sotgiu, Martina Carta e Romina Locci hanno sensibilizzato gli studenti sui rischi e i pericoli che si insinuano a più livelli, economico, familiare, lavorativo, sociale e psicologico, in qualunque forma di gioco d’azzardo. 

La diffusione delle slot machine, dei videopoker e, più in generale, del gioco d’azzardo elettronico, ha assunto una dimensione rilevante, rendendo particolarmente esposti ai rischi di dipendenza gli appartenenti alle categorie più deboli, come i giovani. 

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Il 24 febbraio 2018, al Centro culturale Compagnia Cantante di via Dolcetta 21, prende il via il più originale festival blues della città di Cagliari.

Dalla passione per il Blues e dallo sforzo organizzativo di due associazioni sarde Compagnia Cantante e Good Vibrations nasce il ROSSO&BLUES Festival. Dai colori della città di Cagliari il rosso ed il blu prendo forma e vita questo originale Festival ispirato al rosso passione e al blu che rappresenta l’anima Blues di questo Festival. Obiettivo principale della rassegna: rimettere al centro il Blues nel panorama musicale cagliaritano e, soprattutto, riportare i più giovani ad ascoltare la musica dal vivo, quella bella, originale e senza fronzoli sia locale che internazionale.

L’idea nasce dall’incontro di idee tra due associazioni Compagnia Cantante e Good Vibrations che da subito si è rivelato foriero di idee fresche e di progetti originali tutti volti al coinvolgimento degli appassionati cagliaritani, che sono tanti, e anche dei non appassionati ma semplicemente curiosi di affacciarsi su questo mondo. Entrambe le Associazioni organizzatrici oltre ad essere profonde conoscitrici del panorama blues sardo, nazionale ed internazionale si sono dimostrate pazze quanto basta per cimentarsi una rassegna locale di questa portata. Hanno affrontato la sfida con tutte le difficoltà del caso nell’intento di creare qualcosa che sia davvero “alla portata di tutti” e che riporti la gente e i ragazzi ad apprezzare la buona musica dal vivo, per non lasciare il Blues relegato all’ascolto e all’apprezzamento dei conoscitori più appassionati. L’idea è semplice: apriamo le porte anche a chi, coinvolto in questa atmosfera, possa diventare un futuro appassionato e fruitore di un genere che affonda le radici nella storia ma che riesce sempre a farsi portatore del sentimento comune più moderno. Questo è lo spirito del ROSSO&BLUES che porterà sul suo palco tre diverse espressioni del Blues:

24 febbraio ore 22.00: T.R.E.S. The Radio Experience Service. Progetto che nasce nel 2010 dalla collaborazione del fratelli Roberto e Simone Lutti e Rolando Cappanera. Tutti musicisti che vantano una carriera nazionale ed internazionale, ricca di collaborazioni importanti come quella di Roberto Lutti negli USA con i Playing for Change. Questo progetto nasce dalla mescola spontanea tra diversi generi ed esperienze, tracce originali che diventano un viaggio dove blues, rock, funk e psichedelica formano una miscela esplosiva.

3 marzo ore 22.00: JAMES & BLACK. James soul man e pianista, Bella voce potente e profonda strappata al gospel, tradizioni afro americane e mix di generi musicali tra cui r&b e soul che si fondono col Blues. Duo dinamico che arriva da Austin in Texas debutta in Europa nel 2010 porta avanti un lungo tour europeo. In questa occasione saranno accompagnati da Carlo Sezzi alla batteria, Max Benassi alla chitarra e Fabrizio Leoni al basso.

10 marzo ore 22.00: Francesco Piu – Peace and Groove Band. Miscela esplosiva di blues, funcky, rock e soul in chiave acustica. Francesco Piu cantante e chitarrista sardo che si è ritagliato uno spazio importante nel panorama blues nazionale ed internazionale. Collaborazioni e partecipazioni di tutto rilievo. Nel 2010 vince le selezioni nazionali e si esibisce nel Blues Challenge di Menphis. Il progetto Peace and Groove vince il premio Mario Cervo 2017 come miglior lavoro discografico. Si esibiranno sul palco con Francesco Piu voce, chitarra e armonica; Jim Solinas, Hammond, piano, cori; Gavino Riva basso, cori e Giovanni Gaias batteria e cori.

Queste, pertanto, le premesse di questa nuova esperienza del ROSSO&BLUES Festival con l’unico e importante obiettivo di aver creato una rassegna dove il Blues diventa efficace mezzo di reale e umana connessione tra le persone. Il desiderio è che per un’ora o due tutti mettano in tasca il cellulare e le connessioni virtuali e si incontrino invece per godere della buona musica, scambiarsi opinioni e tornare alle connessioni umane tra le diverse generazioni, il tutto creato e rafforzato dalla passione o la semplice curiosità verso il mondo del Blues.

 

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Il Centro Regionale di Programmazione gestirà il Centro di Informazione Europe Direct “Regione Sardegna” anche per il triennio 2018-2020. Le attività di formazione e informazione sulle politiche e opportunità europee sviluppate nel periodo 2013-2017 sono state valutate positivamente dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, in esito alla procedura del 2017 di selezione nazionale dei 44 Centri Europe Direct individuati fra le 120 candidature espresse da istituzioni, enti pubblici, università e associazioni.

Europe Direct è una rete che, in raccordo con la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, intende favorire il dialogo tra l’UE e i suoi cittadini con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza delle istituzioni europee sulle necessità dei vari territori locali e degli stessi cittadini riguardo alle politiche europee. La rete Europe Direct fornisce, dunque, informazioni sul funzionamento dell’Unione Europea, le sue istituzioni, le sue politiche, azioni e opportunità. In Sardegna, nel periodo 2018-2020, saranno attivi lo Europe Direct “Regione Sardegna”, presso la MEM – Mediateca del Mediterraneo, e lo Europe Direct “Comune di Nuoro”.

L’obiettivo è quello di rendere le opportunità europee sempre più a portata di mano per i sardi e la Sardegna.

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Il forte ritardo nella ripartizione delle somme ai Comuni, con gravi disagi che ricadono su migliaia di famiglie con un rallentamento nell’erogazione dei sussidi economici a favore dei soggetti affetti da disturbi psichici, con un esercito di bambini che soffrono di patologie legate all’autismo, è motivo di una denuncia del capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale Gianluigi Rubiu.

«Il problema sta assumendo dimensioni sempre più rilevanti nel comune di Iglesias ed in diversi centri del Sulcis Iglesiente – denuncia Gianluigi Rubiu – e va assolutamente risolto. Diversi Comuni hanno stanziato a favore delle famiglie i pagamenti per il mese di dicembre, ma con uno stanziamento a metà. Il motivo è chiaro. La Regione non ha ancora deliberato i finanziamenti per gli enti locali relativi ai sostegni per i pazienti psichici. Una condizione che non può essere tollerata visto che, a causa delle inaccettabili lungaggini dell’esecutivo regionale, i genitori di bimbi autistici o affetti da altre patologie, sono costretti a pagare dalle  loro tasche l’assistenza per i loro piccoli agli educatori. Un esborso economico – conclude Gianluigi Rubiu – a cui far fronte con le poche risorse disponibili, considerate le difficoltà per le cure delle malattie.»

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L’assessorato regionale delle Politiche sociali ha impegnato 77 milioni di euro come acconto per le leggi di settore (sussidi a favore di specifiche categorie di persone), i piani personalizzati della legge 162 (per persone con disabilità gravi e gravissime), il programma regionale di assistenza domiciliare “Ritornare a casa”. Le risorse sono state ripartite in base di fabbisogni dichiarati dai Comuni e saranno nelle casse comunali entro un mese.
Nel dettaglio, oltre 15 milioni – il 30% dello stanziamento totale – sono destinati alle leggi di settore come acconto per il 2018. Per “Ritornare a Casa” l’impegno di spesa come contributo ordinario è di 9 milioni e mezzo, mentre oltre 53 milioni – il 50% dello stanziamento totale – serviranno per dare continuità ai piani della legge 162 che sono stati tutti rifinanziati.
«Sappiamo che pazienti e famiglie hanno bisogno di avere certezza delle risorse – commenta l’assessore Luigi Arru – ed aver approvato la manovra finanziaria entro la metà di gennaio ci consente di poter trasferire le risorse alle amministrazioni comunali in tempi rapidi. Con l’impegno di spesa della Regione i Comuni possono anticipare le somme, assicurando la non interruzione dei servizi alle persone.»

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Si è tenuto ieri mattina, presso l’assessorato regionale del Lavoro, a Cagliari, un incontro tra i rappresentanti sindacali CISL Daniele Mele UST CISL Sulcis Iglesiente, Marco Mele FELSA CISL Sulcis Iglesiente ed il segretario particolare dell’Ufficio di Gabinetto, Mirko Vacca, per discutere delle problematiche inerenti i 15 lavoratori socialmente utili del Sulcis Iglesiente non ancora stabilizzati (9 dei quali erano presenti), a tutt’oggi di fatto senza alcun sussidio e senza alcuna soluzione a breve termine che preveda la cessazione del loro status di precari. Per questi lavoratori sono stati chiesti atti concreti a breve termine o l’attivazione di procedure come l’anticipo delle quote spettanti a carico della Regione.

In una situazione analoga si trovano gli operai in utilizzo, in assenza di linee guida sui progetti stabilite dai Comuni. In una spiacevole situazione potrebbero trovarsi anche gli ex operai Alcoa che, in attesa della mobilità in deroga, dovranno fare i conti con i termini della presentazione delle domande, l’incrocio dei dati con le liste ministeriali degli aventi diritto nel bacino disagiato del Sulcis Iglesiente, la certificazione delle liste, la determina di pagamento e la successiva comunicazione all’INPS e potrebbero vedere la liquidazione degli ammortizzatori sociali in tempi particolarmente lunghi.

A fronte di tutte queste problematiche con il segretario particolare dell’assessorato regionale del Lavoro, sono stati chiesti uno snellimento ed una velocizzazione delle procedure ed un ulteriore incontro la settimana prossima per verificare gli avanzamenti.

 

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Hanno giurato oggi nell’Aula di via Roma, due nuovi consiglieri regionali: Valerio Meloni (Pd) e Gian Filippo Sechi (Udc). La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, il Consiglio ha proceduto alla surroga del consigliere dell’Udc Giuseppino Pinna, recentemente deceduto. Al suo posto è subentrato il primo dei non eletti Gian Filippo Sechi. Successivamente l’Assemblea ha esaminato le dimissioni del consigliere del Pd Salvatore Demontis. Le sue dimissioni sono state accolte con votazione a scrutinio segreto, nella quale si sono espressi a favore 25 consiglieri, 20 hanno votato contro e 3 sono stati gli astenuti, i consiglieri Christian Solinas del Psd’az, Paolo Dessì del Misto e Alessandro Unali del Pds. Al termine dello scrutinio il presidente Gianfranco Ganau ha sospeso la seduta per convocare la Giunta per le elezioni che dovrà indicare il sostituto di Salvatore Demontis.

Alla ripresa dei lavori, il presidente ha dato lettura della delibera della Giunta per le elezioni cui è stato indicato Valerio Meloni come subentrante.

Conclusi gli adempimenti legati alla composizione dell’Assemblea,il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il disegno di legge n. 483 (disposizioni urgenti in materia di elezioni dei presidenti delle Province e dei Consigli provinciali).

Poco dopo, prendendo la parola sull’ordine dei lavori, il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha espresso la sua difficoltà a stare in Aula, «come tanti altri consiglieri impegnati in campagna elettorale», senza la presenza dell’assessore dell’Agricoltura «che deve riferire all’Aula la situazione dell’Aras, il mancato trasferimento dei fondi a Laore, e le difficoltà dei lavoratori Apa 7 dei quali, in queste ore, hanno ricevuto lettere di licenziamento, fatto di inaudita gravità». Su questi temi, ha sostenuto, «c’è la sensibilità dei colleghi di tutti gli schieramenti per cui il Consiglio deve occuparsene con urgenza e dare risposte chiare». Chiedo quindi, ha concluso, «un incontro dell’assessore con i lavoratori, anche dopo i lavori del Consiglio».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha affermato che «sui problemi di Aras il Consiglio ha lungamente dibattuto e c’è anche una proposta di legge del Pd sulla stabilizzazione, per cui nostro orientamento è da sempre favorevole come abbiamo ribadito anche recentemente in sede di conferenza dei capigruppo». Stiamo parlando, ha aggiunto Cocco, «di un patrimonio professionale notevole della Regione che opera in tutti i territori della Sardegna, i cui costi sono sostenuti da fondi regionali così come per l’Apa; il problema riguarda la definizione delle procedure, in tempi molto rapidi, tenendo conto delle novità normative nel frattempo intervenute anche a livello nazionale».

Il capogruppo di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco ha ricordato che, sulla vicenda, «ci sono percorsi avviati ma non conclusi da troppo tempo; ora occorre accelerare nel rispetto della volontà di tutto il Consiglio perché non si tratta di argomenti da campagna elettorale ma di problemi seri che riguardano la comunità regionale».

Il capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni ha affermato che «è il momento di mettere a regime quei lavoratori che hanno fornito alla Regione un servizio fondamentale per la tenuta del sistema agricolo sardo; ne parliamo da molte legislature senza risultati ed è giunto il momento di decidere, senza dimenticare la riforma complessiva degli enti regionali agricoli che ad oggi producono solo burocrazia».

La consigliera Annamaria Busia (Misto) ha ricordato che, oltre alla legge che va applicata, «vi sono comportamenti adottati in senso positivo in altre situazione uguali e simili, come per esempio i lavoratori del San Giovanni Battista di Ploaghe, questi lavoratori sono retribuiti quindi l’intervento è a costo zero per la Regione».

Il presidente della commissione Agricoltura Luigi Lotto (Pd) ha manifestato il suo  dispiacere nel vedere il Consiglio regionale continuare una discussione «a 9 anni dall’applicazione della legge che prevedeva la stabilizzazione di questi lavoratori all’interno di Laore; non è giusto, insomma, che un problema del genere si lasci morire nella disattenzione di ben due esecutivi, a questo punto se la legge non va bene si cambi, altrimenti la si applichi, in modo che ognuno si assuma le proprie responsabilità».

Per il Pds il consigliere Piermario Manca ha condiviso la richiesta di un confronto con l’assessore dell’Agricoltura in Aula, ricordando che Consiglio ha fatto grandi sforzi per approvare il bilancio in tempi regolari mentre poi, da 2 mesi, i lavoratori non ricevono lo stipendio». L’Unione europea, ha proseguito, «ha cambiato alcune normative sugli alberi genealogici e può essere una buona occasione per decentrare tutte le competenze in Sardegna».

Il neo consigliere Valerio Meloni ha dichiarato che «l’ampio consenso sui problemi dei lavoratori Aras ed Apa, manifestato in numerose occasioni, riguarda in realtà un percorso (attraverso interlocuzioni con associazioni di categoria e lavoratori) per la ricerca delle migliori soluzioni». In altre parole, a giudizio di Valerio Meloni, «la volontà comune c’è ma occorre stare dentro il tetto delle assunzioni imposto dal Governo nazionale».

Giovanni Satta, del gruppo Misto, si è detto «allibito perché su questo argomento non c’è niente di politico, Pietro Pittalis ha parlato di 7 lettere di licenziamento e vorremmo che fosse data una risposta a questi lavoratori che, come tanti altri, hanno operato al servizio della Regione per decine di anni: la Regione è in ritardo, anche rispetto lle tendenze nazionali di riforma e non c’è dubbio che gli assessori Raffaele Paci e Pierluigi Caria debbano dare risposte chiare».

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu ha criticato in modo forte la «rincorsa ai licenziamenti fino a portare in Aula in modo inaccettabile il dibattito; è necessaria la presenza del’assessore e c’è anche una nostra mozione sulla quale non torniamo indietro e riguarda la mancata disponibilità di fondi presso Laore». La cosa più grave, secondo Congiu, «è che i licenziamenti vengono pensati altrove e questo mi fa rabbrividire, pur essendo la Regione una sorta di socio di maggioranza». «Oggi – ha concluso Gianfranco Congiu – il quadro legislativo consente di accentrare in Sardegna queste competenze e io sono stufo di subirle».

A nome della Giunta il vice presidente Raffaele Paci, dopo aver annunciato la disponibilità dell’assessore Caria al confronto in Aula, ha annunciato che «i pagamenti destinati a Laore per il pagamento degli stipendi ai lavoratori sono stati formalizzati il 13 febbraio scorso, per cui gli stipendi arriveranno con sollecitudine, fermo restando che i tempi tecnici del dopo finanziaria sono quelli che sono». «Per il resto – ha aggiunto Raffaele Paci – si sta lavorando ad una riforma complessiva di unificazione di Ara ed Apa nel cui ambito sarà affrontato il problema delle stabilizzazioni».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha ribadito di non aver detto niente sul merito delle questioni insistendo però sulla richiesta di confronto con l’assessore perché, ha nuovamente sottolineato, «in ballo ci sono 350 posti in organico che non vorrei fossero già assegnati in altri settori, a parte il fatto che commissari gestiscono la situazione da Roma mentre qui i licenziamenti intanto vanno avanti».

Il presidente Gianfranco Ganau ha comunicato che gli uffici stanno verificando la disponibilità dell’assessore Pierluigi Caria a partecipare ai lavori dell’Aula.

Poco dopo il Consiglio ha cominciato l’esame del disegno di legge 483 sulle elezioni delle Province e dei Consiglio provinciali, sulla base dell’art. 102 del regolamento e di un accordo unitario dei capigruppo.

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha brevemente riassunto i termini della questione ricordando che, rispetto alla prima scadenza del 31 dicembre 2017, «si è registrato il ricorso di alcuni Sindaci i quali, di fronte alla scadenza, hanno sostenuto che non avrebbero potuto partecipare e quindi essere rappresentanti; per questo spostare termine è quanto mai opportuno, magari prolungando la scadenza di 45-120 giorni». Per il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu è condivisibile la proposta all’attenzione del Consiglio «che rende giustizia e riporta la democrazia nel sistema Province che era venuta meno con lunghi commissariamenti». Abbiamo contrastato la scadenza del 31 dicembre, ha affermato, «a favore di una norma sulla rappresentanza che di fatto reinserisce il 50% dei Comuni sardi; siamo poi disponibili ad individuare di comune accordo un ulteriore allungamento del termine».

Il presidente della commissione Autonomia Francesco Agus (Campo progressista) ha osservato che «è preferibile arrivare ad un accordo con tutti i Comuni per prolungare il termine; è vero poi che questo è un piccolo intervento su legge riforma che non deve far dimenticare la necessità di riprenderla in mano, soprattutto perché è una legge modellata sulla Delrio e sul referendum costituzionale ma le cose poi sono andate diversamente e bisogna prenderne atto con nuovi contenuti e nuove risorse».

Per il Pds il consigliere Roberto Desini ha parlato di «piccoli accorgimenti giusti per togliere le Province dalla mano dei burocrati ma è opportuno che, da qui a giugno, ci si metta al lavoro per rivedere il sistema regionale delle Province e la riforma del 2016, ormai completamente superata ma formalmente in vigore e rilevante anche dal punto di vista finanziario, perché costringe la Regione a forti interventi finanziari per consentire agli enti intermedi di chiudere i bilancio». Sono contro le elezioni di secondo livello, ha aggiunto, «perché sono una grande ipocrisia mentre tutti sanno che un Sindaco fare bene nel suo Comune e contemporaneamente nell’esecutivo provinciale».

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni, ha espresso la posizione favorevole del suo gruppo per uno spostamento dei termini ma, ha avvertito, «senza andare troppo in là».

L’assessore Cristiano Erriu si è detto favorevole alla proposta di rinvio delle elezioni ma ha suggerito un differimento della data. «C’è la necessità di alcuni adempimenti organizzativi. Sarebbe meglio fissare le elezioni dopo il 45° giorno dal voto per il rinnovo dei consigli comunali stabilendo come termine ultimo il 15 ottobre 2018.

Luca Pizzuto (Art. 1 – Mdp) ha annunciato il suo voto favorevole al provvedimento ma, allo stesso tempo, ha invocato una modifica della legge di riordino degli enti locali. «L’assetto delle province deve essere rivisto alla luce dell’esito del referendum sulle province e delle indicazioni dell’Unione Europea che ha sottolineato la necessità di scegliere gli organi rappresentativi attraverso elezioni dirette e non di secondo livello. Oggi noi votiamo la proroga ma chiediamo di rimettere in discussione la legge. Le province non stanno funzionando».

La consigliere di Forza Italia Alessandra Zedda ha invece annunciato la sua decisione di uscire dall’Aula e di non partecipare al voto.

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi messo mette in votazione il passaggio agli articoli. Il Consiglio ha approvato in rapida successione gli articoli 1” Modifiche all’articolo 26 della legge regionale n. 2 del 2016 (presidente della provincia)” e 2 “Modifiche all’articolo 27 della legge regionale n. 2 del 2016 (Consiglio provinciale). Via libera anche all’emendamento orale proposto dall’assessore Erriu con il quale si stabilisce che la data delle elezioni dei nuovi consigli provinciali sarà fissata a partire dal 45° giorno dalla elezione dei consigli comunali e non oltre il 15 ottobre 2018.

Successivamente sono stati approvati anche gli articoli 3 “Norma finanziaria” e 4 “Entrata in vigore”. Si è poi passati alla votazione del testo finale della legge che è stato approvato all’unanimità (46 favorevoli su 46 votanti).

Ha quindi chiesto la parola il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, per sollecitare ancora una volta la presenza in aula dell’assessore all’agricoltura Pierluigi Caria.

All’esponente della minoranza ha risposto il presidente Gianfranco Ganau: «L’assessore Caria si trova fuori Cagliari, gli uffici stanno contattando la sua segreteria per verificare la disponibilità ad essere presente in Aula prima della conclusione dei lavori».

Il Consiglio è quindi passato all’esame della proposta di legge n. 482 “Disposizioni varie in materia sanitaria”.

Pietro Cocco, capogruppo del Pd e primo firmatario del provvedimento, ha spiegato gli obiettivi della proposta. «Interveniamo sulla sanità convenzionata che costituisce il perno della riforma delle cure primarie. Questa proposta mette ordine sul tema delle indennità da corrispondere ai medici del 118 e di continuità assistenziale. Il comma 3 dell’art. 1 ha lo scopo di adeguare gli stanziamenti destinati al finanziamento delle indennità aggiuntive della continuità assistenziale che, nei precedenti accordi integrativi sono stati fortemente sottodimensionati».

Pietro Cocco ha quindi annunciato la presentazione di un emendamento, firmato da tutti i capigruppo, che interviene sulle aziende ospedaliere e l’Ats per garantire il funzionamento dei servizi.

Augusto Cherchi (Pds)  pur riconoscendo l’urgenza di sanare una situazione sul fonte delle indennità dei medici in continuità assistenziale ha posto un problema per il futuro. «Cosa succederà da dicembre in poi? Questa legge sana una situazione pregressa. Il rischio è di pagare le prestazioni solo se effettivamente svolte. Verrà pagato solo l’atto di salire in ambulanza. Così si sminuisce il lavoro dei medici».

Per Marco Tedde (Fi) la sanità sarda attraversa un momento molto difficile. «Mancano i farmaci, gli strumenti per le sale operatorie, l’acqua calda nel reparto di neurochirurgia a Sassari. E’ un disastro totale. Da novembre dello scorso anno ci sono problemi anche nella sanità convenzionata che è un perno del sistema. Da allora l’Ats ha comunicato ai medici di base e di guardia medica la sospensione delle loro indennità. Oggi si cerca di fare una sorta di condono intervenendo sull’autonomia privata con una legge. Il problema va risolto ma con gli strumenti giusti. Intervenire con una legge su un contratto collettivo non è possibile. La Regione Sardegna non ha queste competenze».

Sulla stessa lunghezza d’onda Edoardo Tocco (Forza Italia). «La sanità convenzionata ha un ruolo importante, in alcuni casi sta implodendo per una problematica di sistema – ha detto Tocco – la riforma ha creato un distacco completo dai territori. Perché si va avanti con gli atti aziendali senza attendere la risposta del Mef? E’ vero che si vogliono tagliare le guardie armate nelle guardie mediche?».

Critico anche l’intervento di Giorgio Oppi (Udc): «Sarebbe stato opportuno andare in Commissione prima di portare la legge in aula – ha detto Oppi – i problemi della sanità sono sotto gli occhi di tutti, da dicembre la situazione peggiorerà. Sul Mater Olbia, volete dire qualcosa? A oggi non esiste nessuna deroga, è solo un “pour parler”. Dire che si partirà a giugno è una buffonata».

Ha quindi preso la parola per la replica l’assessore alla sanità Luigi Arru: «Stiamo cercando di porre rimedio a una situazione partita nel 2017 che riguarda sia il contratto collettivo nazionale che l’integrativo regionale. La delibera vuole dare un’interpretazione corretta su ambedue. Le regioni sono state sollecitate a farlo. Riteniamo strategico il ruolo dei medici di continuità e del 118 nell’ottica dell’integrazione dei servizi territoriali e di quelli ospedalieri». L’assessore ha poi indicato gli obiettivi dell’azione della Giunta: «Vogliamo impegnare e valorizzare i giovani medici anche nelle forme contrattuali, si vuole fare ragionamento con i sindacati per valorizzare le guardie mediche nella Case delle salute. Ci interessa cambiare la modalità di fare medicina. Il disegno di legge ci permette di dare un’interpretazione alla norma nazionale. La delibera consente di chiarire molti punti e di tranquillizzare operatori che svolgono ruolo importante».

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione il passaggio agli articoli che ha ottenuto il via libera dall’Aula.

Successivamente sono stati approvati gli articoli 1 “Disposizioni in materia di sanità convenzionata” e 2 “Norma finanziaria” e i relativi emendamenti.

Il testo finale è stato approvato con 30 voti a favore su 30 votanti. 16 gli astenuti

Il presidente Ganau ha quindi dichiarato conclusa la seduta annunciando che l’assessore all’agricoltura Pierluigi Caria parteciperà alla Conferenza dei capigruppo convocata per le 13.30.

Il Consiglio si riunirà il prossimo 26 febbraio alle 10.30, in seduta solenne, per le celebrazioni del 70° anniversario dell’approvazione dello Statuto speciale alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella. 

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Grande festa, sabato sera, a San Giovanni Suergiu, con la sfilata del Carnevale 2018. Dieci carri e gruppi, centinaia di maschere e alcune migliaia di spettatori hanno riempito il centro del paese, sfidando anche la leggera pioggia caduta lungo quasi tutto il percorso.

Al termine sono stati assegnati i premi ai primi tre classificati: il carro migliore è risultato quello dei “Tirolesi” di Gonnesa, che hanno preceduto il “Popolo Laborioso” di Carbonia e il carro della “Ferrari” di Villamassargia. A fine sfilata, grande festa in piazza, con canti e balli fino a sera.

 

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San Giovanni Suergiu è uno dei 62 comuni italiani (su un numero complessivo di oltre 8.000) ad essere entrato, ad oggi, nel sistema dell’anagrafe digitale unica (Anpr), il secondo in Sardegna dopo Burcei. Il sindaco Elvira Usai, a nome di tutta l’Amministrazione comunale, sottolinea il lavoro svolto dai dipendenti che, nonostante le tante difficoltà, raggiungono obiettivi prestigiosi.

 

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Jonhatan Tavernari. Foto ufficio stampa Dinamo Banco di Sardegna.

La Dinamo Banco di Sardegna ha rinnovato il contratto di Jonhatan Tavernari per i prossimi due anni. L’ala italo-brasialiana ha mostrato tutte le sue abilità in una serie crescente di prestazioni, registrando l’high stagionale nella partita in casa contro l’Auxilium Torino lo scorso 27 gennaio, chiudendo a referto con 15 punti, 5/7 da tre in 20’ sul parquet, meritandosi così la conferma fino al 2020.

Il rinnovo del contratto di Jonhatan Tavernari arriva dopo quelli di Scott Bamforth e Dyshawn Pierre. Il prossimo a firmare il rinnovo del contratto dovrebbe essere Shawn Jones. La Dinamo sta seguendo una strategia diversa rispetto alle ultime stagioni, quando a fine anno ha cambiato quasi interamente il roster. Ora conferma i migliori in una base che la prossima estate, quasi certamente, verrà completata con alcuni inserimenti mirati.