24 November, 2024
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ARGIOLAS CAMMINI RELIGIOSI

Un’esperienza intima e autentica alla scoperta di luoghi unici dal punto di vista culturale e spirituale, in una terra dove l’accoglienza è considerata sacra. Spiritualità, accoglienza, turismo ‘lento’ sono i valori portanti della guida ‘Luoghi francescani in Sardegna’, presentata sabato al convento dei Cappuccini di Cagliari: un percorso a tappe, una dorsale che unisce 14 comunità dove si insediarono i seguaci di san Francesco d’Assisi, alla scoperta dell’indelebile traccia che i tre ordini francescani (Cappuccini, Conventuali e Minori Osservanti) hanno lasciato nel loro passaggio. Alghero, Bosa, Cagliari, Castelsardo, Fonni, Gesturi, Iglesias, Laconi, Luogosanto, Mores, Oristano, Pula, Sanluri e Sassari sono i luoghi coinvolti, testimonianze attuali ma radicate della storia del francescanesimo nell’Isola.

«Il ‘turismo dei cammini’ è un modello di turismo ‘sostenibile’ legato a comunità e antichi borghi – spiega l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio Barbara Argiolas -, incentrato sul benessere delle persone e sulla condivisione di culture ed esperienze tra viaggiatori e cittadini. La Sardegna è natura, paesaggio, cultura, storia millenaria, comunità autentiche e accoglienti. Dobbiamo ripartire dai luoghi vivi, dove patrimonio architettonico e culturale convivono in armonia con chi li abita: sono le persone a conferire alle destinazioni la dimensione esperienziale che i viaggiatori oggi cercano. I luoghi francescani offrono tutto questo.»

La guida, presentata da Alberto Dragone, responsabile della casa editrice ‘Terre di Mezzo’ curatrice della pubblicazione, racconta le sedi del francescanesimo, le strutture adibite all’ospitalità e le peculiarità architettoniche e artistiche di monasteri e santuari, spesso immersi in splendidi scenari paesaggistici: un’eccellenza ‘diffusa’ che mette insieme aspetti culturali e tradizioni. La tipica accoglienza francescana, ‘anima’ di un’esperienza unica, allo stesso tempo culturale, spirituale e turistica, permette di vivere una dimensione introspettiva, la bellezza dei luoghi favorisce la contemplazione e il senso di comunità porta serenità interiore: esattamente ciò che ricercano i viaggiatori in questo tipo di esperienze. Il percorso francescano è entrato a far parte del registro dei Cammini della Sardegna nel 2016, dopo la firma del protocollo di intesa tra assessorato, Conferenza episcopale sarda, ordini francescani e Comuni coinvolti, in base al quale è stato istituito un partenariato, con capofila Laconi, per garantire una governance sullo sviluppo del progetto.

Il percorso rientra nel progetto regionale del ‘turismo dei cammini’, che intende promuovere in maniera unitaria un’offerta declinata nei cammini di Nostra Signora Bonaria, di Santa Barbara, di Sant’Efisio, di San Giorgio vescovo di Suelli, di Santu Jacu, cui si aggiunge il percorso nei luoghi francescani, e nelle destinazioni di pellegrinaggio (Dorgali, Galtellì, Gesturi, Laconi, Luogosanto, Orgosolo e Sant’Antioco). «L’Assessorato – ha spiegato Barbara Argiolas – crede nello sviluppo degli itinerari religiosi e dei progetti incentrati sul turismo di comunità, ossia in un’offerta di viaggio sostenibile che consente di vivere al meglio il patrimonio materiale e immateriale dell’Isola, scoprire le peculiarità dei nostri territori ed entrare in contatto con chi li vive.»

Nel caso dei luoghi francescani, «la proposta della Sardegna coniuga una forte dimensione spirituale e identitaria con esperienze culturali e aspetti turistici, un turismo esperienziale di grande valore e appeal, complementare ad altri prodotti tematici che creano nuove motivazioni di viaggio e nuove stagionalità, favorisce una forte integrazione fra costa e aree interne e coinvolge le piccole comunità dell’Isola». La creazione di un’offerta di qualità, infatti, «stimola la crescita di competenze e professionalità sul territorio e diventa opportunità di occupazione: la richiesta di esperienze di viaggio incentrate sulla spiritualità e sul benessere psicofisico è in aumento soprattutto da parte dei turisti stranieri. Il nostro impegno ora – ha concluso Barbara Argiolas – si concentrerà sulla riconoscibilità regionale e sulla fruibilità e segnaletica dei cammini, con l’obiettivo di facilitare la loro iscrizione all’Atlante nazionale dei Cammini del Mibact».

Oltre all’assessore Barbara Argiolas, sono intervenuti padre Fabrizio, responsabile del progetto per i francescani, la sindaca di Laconi Anna Paola Zaccheddu, in rappresentanza dei 14 Comuni coinvolti, padre Salvatore Morittu e padre Maurizio che ha portato i saluti dell’arcivescovo Arrigo Miglio, presidente della Conferenza episcopale sarda. L’appuntamento è stato coordinato dal giornalista Paolo Matta.

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Nella stessa giornata in cui si concludeva il passaggio ad una nuova proprietà dello smelter di alluminio primario ex Alcoa, venerdì 15 febbraio nello stabilimento Eurallumina si è svolta un’infuocata assemblea.

«Gli annunci emanati dal ministro dello sviluppo Economico in conferenza stampa dopo la firma del passaggio da Alcoa a Sider Alloys, sull’importanza di rimettere in attività l’intera filiera dell’alluminio a partire dal primo anello, quello della raffinazione della bauxite in allumina, indicando come definizione conclusiva dei restanti passaggi autorizzativi il corrente mese di febbraio (affermazioni ribadite nel pomeriggio in un video messaggio, proiettato ad Iglesias) – si legge in una nota della RSU Eurallumina – non sono bastati a tranquillizzare le tute verdi sulcitane.»

«E’ indubbio e concreto l’impegno del ministro Calenda e del suo staff, come quello della Presidenza e di alcuni degli assessori regionali coinvolti nella interminabile fase autorizzativa, insieme a quello incessante del coordinatore del Piano Sulcis e di pochi rappresentanti politici del territorio e per onestà gli va riconosciuto – aggiunge la RSU -. Ma il loro sforzo propositivo, basato su accordi, protocolli, contratti di sviluppo, indirizzi strategici per il rilancio di un asset così importante per l’industria nazionale, rapporti governativi internazionali, già sottoscritti a tutti i livelli, non basta. Allo stesso modo la richiesta pressante di una multinazionale intenzionata a riprendere le produzioni, che ha mantenuto tutti gli impegni con le istituzioni e con i lavoratori, pronta a mettere in circolazione oltre 200 milioni di investimenti (180 spesi dalla fermata), attenendosi per il nuovo corso al rigoroso rispetto delle norme e alla legislazione in vigore sui temi ambientali, in proprio e a livello consortile con le altre grandi aziende. Con un piano industriale che prevede 357 lavoratori diretti (100 nuove assunzioni), oltre 200 per gli appalti, altrettanti nell’indotto, migliaia di persone con i familiari coinvolti. Come a nulla valgono anni di lotta e di sacrifici dei lavoratori, che senza sosta hanno urlato il loro diritto al lavoro.»

«L’Eurallumina Rusal – sottolinea la RSU – ha ufficializzato che risponderà alle nuove richieste di “chiarimenti”.

Nel tempo imposto dei 30 giorni a partire dal 7 febbraio, esaudirà la gran parte delle richieste, ma avrà necessità di un’ulteriore tempistica, valutata entro la fine di marzo – prima decade di aprile, per completare l’intera documentazione.

La richiesta di proroga “gli uffici”, si riserveranno di valutarla, una volta che sarà formalizzata, e condizionale d’obbligo “dovrebbe essere accolta”.

Vanno avanti, intanto, con buone possibilità di conclusione positiva, ma allo stato attuale non vi è nessun accordo formalizzato, le possibili sinergie per il trasferimento del vapore, da altra fonte di approvvigionamento.

Importante, la conferma del contratto di sviluppo, che verrà garantito, ma dovrà essere pena il suo ritiro, completato ovvero utilizzato entro il 2020.

Affrontato il tema degli ammortizzatori sociali, che si esauriranno il 31/12/2018  e senza la conclusione positiva dell’iter in corso, non sarà possibile poter individuare il percorso di sostegno per il restante periodo necessario al completo rientro dei lavoratori a tempo pieno.

La conferma del massimo impegno del governo, e della presidenza della Giunta, e delle istituzioni coinvolte (anche ieri dichiarato per l’ennesima volta) per la conclusione positiva del percorso di rilancio delle produzioni.»

Domani la RSU incontrerà il management aziendale, per valutare la rispondenza degli impegni assunti dalle istituzioni e le loro evoluzioni a distanza di qualche giorno. Successivamente verra riconvocata l’assemblea generale.

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La canzone d’autore al femminile targata Bianca d’Aponte continua a superare i confini di Aversa e, quest’anno, se ne va in giro per l’Italia. Sarà il “Premio Bianca d’Aponte in tour” e toccherà le tre principali città italiane – Milano (il 7 marzo), Roma (il 20 marzo) e Napoli (il 9 aprile) – con l’obbiettivo di portare su altri palchi le eccellenze del contest, giunto alla 14esima edizione, e presentarne il nuovo bando e le finalità artistiche.

Si parte con Milano dove l’appuntamento sarà il 7 marzo alla Salumeria della musica, storico locale meneghino. Fra i primi artisti confermati, i Favonio (che saranno i padroni di casa), Charlotte Ferradini e Irene Ghiotto (vincitrici rispettivamente nel 2012 e 2015), Patrizia Cirulli (già finalista del Premio) e tre artisti da sempre amici del d’Aponte, Mauro Ermanno Giovanardi, Kaballà e Bruno Marro. Altri ospiti sono in via di definizione.

A Roma la serata è in programma all’Asino che vola il 20 marzo. Il cast sarà annunciato prossimamente.

A Napoli la cornice sarà particolarmente prestigiosa, si tratta infatti del Piccolo Bellini. L’evento è realizzato da BeQuiet, un progetto nato nel 2012 da un’idea dell’artista Giovanni Block, che ha intercettato l’esigenza di creare attorno alla canzone d’autore partenopea un vero e proprio circuito, fatto non solo di pubblico ma anche di addetti ai lavori e appassionati. Il 9 aprile si esibiranno, fra gli altri, Momo e Federica Morrone (vincitrici del d’Aponte nel 2009 e nel 2017), Fede ‘N’ Marlen (Premio della critica ‘Fausto Mesolella’ 2017), Katres e Alfina Scorza (entrambe premiate negli anni scorsi per la miglior composizione). Salirà sul palco anche una delle madrine del Premio, Brunella Selo. Altri artisti presenti saranno comunicati prossimamente.

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Assessore Spanu Ogliastra incontra studenti e migranti

Lo ha detto l’assessore degli Affari Generali, Filippo Spanu, nell’incontro organizzato dalla Regione nell’Aula Magna dell’Istituto di Istruzione Superiore I.T.I., a Tortolì. Il momento di confronto ed approfondimento era inserito nell’iniziativa “La Regione incontra le scuole”, giunta al sesto appuntamento.

Sono intervenuti, oltre a Filippo Spanu, gli studenti ed i docenti delle classi quarte e quinte della scuola, il sindaco di Tortolì Massimo Cannas, il dirigente scolastico Franco Murreli, la mediatrice culturale Genet Woldu Keflay, la responsabile del Centro di accoglienza “Cortemalis” di Ilbono Sara Demurtas e Lucia Pinna, insegnante nel Centro provinciale d’istruzione per adulti del comune ogliastrino.

I giovani Soumalia e Mamadou Coulibaly del Mali, Diallo Kalidou originario del Senegal ed Umar Barry, nato in Guinea, hanno raccontato sogni e speranze della loro nuova vita. In Ogliastra, tra Ilbono e Tortolì, sono inseriti nel sistema scolastico e seguono corsi per l’apprendimento e il perfezionamento della lingua italiana.

«Anche in Ogliastra – ha sottolineato Filippo Spanu – abbiamo verificato che esiste una rete di assistenza ed accoglienza ben organizzata. Occorre ricordare, pur nella consapevolezza delle difficoltà ancora da superare, che solo nel Centro di accoglienza Cortemalis sono attivamente impegnati, con diversi ruoli, nove giovani sardi che hanno trovato, in queste attività, approdi lavorativi stabili e che in tutta l’Isola il sistema dell’accoglienza per i migranti garantisce un’occupazione a circa mille persone.»

Gli studenti ora dovranno preparare un video sui contenuti del dibattito. Il servizio, con stile giornalistico, sarà costituito da immagini e interviste realizzate al termine della mattinata e poi inserito nel sito istituzionale della Regione.

Nei mesi scorsi la Regione ha incontrato i giovani delle scuole superiori di Quartu, Iglesias, Macomer, Sassari e Nuoro.

Prima dell’incontro nella scuola di Tortolì, l’assessore Spanu, accompagnato dal sindaco di Ilbono, Andrea Piroddi, ha visitato il Centro di Accoglienza “Cortemalis”. Nella sala riunioni si è intrattenuto con i responsabili della struttura e con i quaranta ragazzi che in questa casa hanno trovato ospitalità.

L’assessore, nell’occasione, ha ribadito l’importanza dei progetti di volontariato sociale, promossi dalla Regione e rivolti ai migranti, e annunciato il prossimo bando indirizzato a Comuni e associazioni «per dare continuità a un’iniziativa che ha già coinvolto oltre centro richiedenti asilo e che produce buoni risultati ai fini dell’inclusione e dell’integrazione».

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Sette carri, diverse centinaia di maschere e migliaia di spettatori. La sfilata di Carnevale 2018 a Teulada ha avuto uno straordinario successo. Per alcune ore il paese ha messo da parte i problemi quotidiani ed ha dato sfogo alla voglia di divertirsi. La sfilata è partita dal piazzale antistante l’oratorio di Don Bosco, al bivio della strada per Santadi, e si è sviluppata attraverso le vie del centro, nelle quali carri allegorici, figuranti e maschere della più antica tradizione sarda, hanno animato e coinvolto il numerosissimo pubblico presente. Hanno partecipato gruppi e carri provenienti da vari centri del Sulcis Iglesiente e da altre province. L’arrivo poco dopo le 17.00 in Piazza Fontana, dove sono stati premiati i carri classificati ai primi tre posti (rispettivamente con 500, 400 e 350 euro): al primo posto il carro “I Flintstones” di Carbonia, al secondo “Il popolo laborioso” di Carbonia, al terzo “I Tirolesi” di Gonnesa. Il premio per il miglior gruppo è andato all'”Esercito del selfie” di Perdaxius, quello per la miglior maschera ad una del gruppo “Horror Movie” di Teulada. Un rimborso spese è stato assegnato al quarto carro e ai gruppi con un minimo di 20 componenti.

Le fotografie sono di Enrico Cambedda.

«Mi sento di ringraziare tutti quelli che hanno collaborato a vario titolo per la riuscita della manifestazione (e chiedo perdono fin d’ora se ne dimentico qualcuno) – ha commentato su facebook il sindaco, Daniele Serra -: in particolare i ragazzi del comitato organizzatore (vera anima del carnevale teuladino) Antonella, Steve Garau, Maria, Cassandra e gli altri. L’Associazione 39′ parallelo ed il suo presidente Pier Luigi Marci, la stazione dei carabinieri ed i vigili urbani di Teulada, Don Ignazio, le teuladine delle zeppole, tutti i volontari e in particolare quelli delle ambulanze TARV e Sud Sardegna Emergenze, gli amici del Motoclub Le Dune e la Protezione Civile di Sant’Anna, le imprese che hanno fornito i mezzi per la sicurezza stradale, gli sponsor che si sono aggiunti al contributo del Comune, la popolazione tutta e i visitatori per la grande partecipazione. Le maschere, i carri e i gruppi, la nostra maschera storica Su Boinarxiu e Su Pastori che hanno fatto festa e colore. Devo, infine, ringraziare gli uffici e i dipendenti comunali e i miei consiglieri Francesco Zedda, Gloria Addis, Antonio Frongia, Massimo Etzi e Mauro Manca, che hanno seguito i vari aspetti della manifestazione e lavorato fianco a fianco agli organizzatori in questi mesi come una grande squadra. Non è mai semplice organizzare eventi di questa portata, le nuove norme sulla sicurezza prevedono ancora più attenzioni e richiedono assunzioni di enormi responsabilità.»

«Teulada crede nel suo carnevale e non rinuncia anzi rilancia – ha concluso Daniele Serra – e poco ha da scoraggiarsi per eventi concomitanti, lo dimostrano ancora una volta i fatti. Attrus annus mellus!»

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Grandissima partecipazione e tanto divertimento per la prima edizione del “Carnevale antiochense”. 10 carri allegorici e 6 gruppi a piedi hanno sfilato per le strade della città in mezzo ai tantissimi cittadini (e non soltanto) che si sono ritrovati in centro per una giornata all’insegna del divertimento. E, dopo la sfilata, grande finale con la festa in Piazza Umberto: musica, balli e oltre 2.500 fritti distribuiti.

«E’ stato un vero successo – commenta soddisfatta l’assessore dello Spettacolo Roberta Serrenti – abbiamo creduto in questo evento e la risposta dei cittadini è stata entusiasmante: in tanti, nonostante il maestrale pungente, si sono riversati lungo il percorso del corteo per assistere alla manifestazione. Era nostra precisa intenzione riproporre la tradizionale sfilata di Carnevale: un appuntamento che era finito nel dimenticatoio ma di cui la comunità sentiva la mancanza. E la grande partecipazione di ieri ne è stata la dimostrazione. Questa è solo la prima edizione del “Carnevale Antiochense”, per il prossimo anno cercheremo di fare meglio nella convinzione ci sia sempre qualcosa da migliorare. Tengo a ringraziare, a nome di tutta l’Amministrazione comunale, il Centro Commerciale Naturale Sulki e l’Associazione “Su Forti” che hanno collaborato attivamente all’organizzazione dell’evento.»

Grande apprezzamento hanno riscosso le maschere tradizionali sarde: i “Boes e Merdules” di Ottana e i “Bois fui janna morti” di Escalaplano. Ma i veri protagonisti sono stati tutti coloro che hanno aderito all’iniziativa, senza distinzione: dai carri (per citarne soltanto alcuni: “Isola del tesoro”, “La tribù che balla”, “Discomusic anni 70”) alle tante maschere colorate (fra le quali un gruppo della scuola cittadina di “Via Virgilio”). Senza dimenticare le migliaia di cittadini che hanno preso parte alla manifestazione.

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Si è svolta oggi la visita sulla Moby Dada, a Cagliari, di circa 50 bambini della scuola dell’infanzia “Provvidenza Sacro Cuore”, che hanno potuto scoprire tutti i segreti della nave e conoscere da vicino i marinai che ogni giorno viaggiano per mare, svolgendo un lavoro tanto affascinante quanto particolare e tutto da scoprire.

I piccoli visitatori, accompagnati dagli insegnanti, hanno avuto la possibilità di vedere dall’interno come è fatta una nave, rimanendo piacevolmente sorpresi dalle simpatiche decorazioni della Moby Dada (dove sono presenti alcuni dei più famosi personaggi dei “Looney Tunes”) e ascoltando con grande interesse le spiegazioni del Comandante della nave sulle tante curiosità dei mestieri del mare, catturando l’attenzione dei bambini per tutta la durata della visita.

«Per il Gruppo Onorato Armatori è stato un grande piacere aver ospitato a bordo i bambini, offrendo loro la possibilità non solo di visitare la nave, ma anche di parlare con il personale di bordo e conoscere più da vicino i mestieri del mare – afferma il presidente di Tirrenia, Pietro Manunta -. Ritengo molto importanti questo tipo di iniziative, che permettono di far conoscere meglio la nostra realtà, e la felicità che i piccoli visitatori hanno mostrato oggi a bordo è la dimostrazione che esperienze come questa vanno senz’altro ripetute anche in futuro.»

Oltre 4.000 partenze per la Sardegna (fino a 24 al giorno) previste per il 2018. Tirrenia, insieme a Moby, offre il più grande network di collegamenti e una vasta scelta di orari e porti di partenza, con la possibilità in alta stagione di viaggiare sia in notturna che in diurna grazie al potenziamento delle corse. Viaggiare con Moby e Tirrenia significa sentirsi completamente a proprio agio, in un ambiente piacevole con un’atmosfera di relax e divertimento.

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Oltre 400 bliny (la crepes ai vari gusti simbolo del Carnevale slavo) offerti gratuitamente al pubblico, 50 piccoli, ma graditi, regali distribuiti fra i bambini vestiti in maschera, numerosi ed antichi giochi della tradizione popolare e contadina slava alla quale hanno partecipato adulti e bambini con originali premi simbolici arrivati direttamente dall’Est Europa, musica e balli di gruppo, girotondi e serpentine ad inseguire “Ciucielo” il fantoccio di pezza al centro della festa: tutto questo è stato “Maslenitsa” il Carnevale Slavo festeggiato a Cagliari lo scorso 18 febbraio che con i costumi tradizionali bielorussi, russi, ucraini, e persino uno uzbeco, ha colorato il quartiere della Marina e la Piazza San Sepolcro.

Un pomeriggio di conoscenza reciproca che ha coinvolto la comunità immigrata ed i numerosi cagliaritani presenti, che non si sono limitati a fare da spettatori ma vi hanno preso attivamente parte.

La musica ed i canti di Vladimir Hinko (fisarmonica), Maria Kutchinskaya (Salterio) solisti del complesso emerito di Stato della Bielorussia “Khoroshky” hanno accompagnato la festa e dato lustro alla scenografia del gruppo artistico amatoriale della comunità immigrata “Progetto Noi Insieme” nato nell’ambito dei bandi legge regionale 46/90 che proprio nella parrocchia di “Sant’Eulalia” trova la sua base operativa.

 Il laboratorio di cucito e creatività sartoriale del progetto “Noi-Insieme“, ha, invece, messo a disposizione accessori di abbigliamento tradizionale che sono stati indossati dai partecipanti ai gruppi di conversazione di lingua russa “Parliamoci per imparare e fare amicizia” che raccoglie italiani appassionati di cultura slava e madre lingua.

La festa ha visto anche la partecipazione di un gruppo di studenti della 2ª F del Liceo Pitagora dove fra le lingue straniere viene studiato anche il russo.

La manifestazione è parte della “Rete per l’interazione culturale e la conoscenza” dell’Associazione Cittadini del Mondo Onlus – Biblioteca “Rodnoe Slovo” – Centro di lingua russa e cultura slava di Cagliari che gode del contributo della Fondazione di Sardegna, e del patrocinio del Consolato onorario Repubblica Belarus in Cagliari. 

Maslenitsa è un’antica festa slava molto sentita in Ucraina, Bielorussia e Russia, con musica, canti, balli, giochi e maschere che fanno riferimento ai costumi nazionali. Simboleggia la fine dell’inverno e l’inizio della quaresima prima della Pasqua cristiano ortodossa. Dura una intera settimana, l’ultimo giorno, la domenica è anche detto, il giorno del perdono, in cui è tradizione chiedere l’un l’altro scusa per le offese inferte, si fa pace e ci si abbraccia, prima di iniziare la Quaresima.

I “bliny”, una sorta di “crepe” dai vari gusti, rappresentano il sole, e sono il simbolo della festa di Maslenitsa.

 

E’ stata ufficializzata oggi con un documento di 10 pagine, la proposta di sviluppo per il Sulcis Iglesiente elaborata a seguito del convegno promosso dalla Cisl del Sulcis lo scorso 7 dicembre, frutto di una condivisione di diversi soggetti, la relazione del segretario generale CISL Fabio Enne e dell’economista dottor Franco Manca, i numerosi interventi delle associazioni datoriali (CONFAPI in particolare), commercianti, imprenditori, artigiani, liberi professionisti, rappresentanti istituzionali e della società civile.

Questi suggerimenti, assieme a quelli arrivati successivamente, sono stati assemblati in un’unica proposta di piano di rilancio per dare risposte su problematiche immediate e di prospettiva.

Gli obiettivi per la ripresa produttiva, occupazionale ed economica del territorio sono finalizzati ad un rilancio dello stesso attraverso il coinvolgimento della popolazione per generare un modello di sviluppo adeguato ed innovativo.

Tra le finalità occorre:

Ricercare soggetti interessati ad insediarsi sul territorio per creare ricchezza stabile.

Aumentare il numero dei residenti nel territorio.

Aumentare le presenze turistiche.

Favorire la nascita di attività produttive nei vari settori di intervento merceologico.

– Far crescere l’occupazione.

Questo progetto si articola in tre parti. Si considerano le macro aree ritenute fondamentali per Io sviluppo del territorio:

1. Comparto Agricolo Agroalimentare

2. Comparto Attività Produttive lndustria Artigianato specializzato

3. Comparto Turistico

In questa proposta l’integrazione tra i comparti indicati, agroindustria, turismo e servizi, è il mezzo per promuovere la crescita economica e sociale del territorio e per permettere la sua valorizzazione in chiave di crescita, ambiente, cultura. Ciò provocherà anche l’incremento delle produzioni agricole locali, oltreché nei servizi all’industria e la crescita di attività produttive e dell’edilizia.

Il piano sarà contestualmente trasmesso alle istituzioni politiche dei vari livelli e a tutti i soggetti che ricoprono ruolo di programmazione economica, in questo caso riferito al nostro territorio.

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Nel sito istituzionale del comune di Sant’Antioco www.comune.santantioco.ca.it , nella sezione “Servizi”, è stata inserita una sottosezione dedicata al “Contributo Ambientale di Soggiorno”, dove reperire tutta la documentazione relativa all’imposta. Nella sottosezione “Contributo Ambientale di Soggiorno” è possibile reperire: Delibera di istituzione dell’imposta e relativo Regolamento; l’Informativa generale; l’Informativa dedicata agli ospiti delle strutture ricettive; nonché tutta la modulistica riservata ai gestori delle strutture. Si fa presente che a breve saranno presenti nella medesima area anche le traduzioni nelle più diffuse lingue straniere di: Informativa ospiti e moduli di Esenzione, Esenzione Gruppi e Rifiuto di pagamento.

Il “Contributo Ambientale di soggiorno” è un provvedimento introdotto con deliberazione del Consiglio comunale n° 50 del 28/12/2017 e si applica nel territorio del comune di Sant’Antioco dal 1° aprile al 31 ottobre di ciascun anno. L’imposta è destinata a finanziare gli interventi previsti nel bilancio di previsione comunale, quali servizio di igiene urbana, interventi di manutenzione, pulizia e sorveglianza strade, piazze, spiagge, pinete e verde pubblico e di accessibilità delle spiagge e delle coste; promozione del sistema turistico locale; spese generali sostenute dal Comune per interventi, attività e iniziative nel settore turistico, culturale e ambientale fino al 20% dell’introito previsto.

 

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La Sulcispes ha vinto di misura la difficile gara casalinga contro la Scuola Basket Cagliari. I lagunari hanno dominato il primo quarto, chiuso con un margine di 9 punti di vantaggio, 21 a 12, mentre nel secondo hanno subito il ritorno degli avversari che hanno rosicchiato 3 punti con un parziale di 16 a 13 a proprio favore; nel terzo quarto tra le due squadre è regnato l’equilibrio, 20 a 20, come anche nell’ultimo quarto, nel corso del quale la squadra di Paolo Massidda è riuscita a conservare il vantaggio acquisito inizialmente, 14 a 13, per il definitivo 68 a 61.

«E’ stata una partita molto combattuta, come ci aspettavamo – ha detto alla fine coach Paolo Massidda – abbiamo rispettato il piano partita nel quale era necessario calare il ritmo per quanto riguardo l’intensità, anche perché gli avversari erano molto più rapidi di noi e dovevamo dosare le energie, gestendo bene le offensive e limitando le azioni avversarie in contropiede. Faccio i complimenti alla squadra, perché non era affatto semplice vincere questo match – ha concluso Paolo Massidda – sarà difficile vincere in trasferta in tutti i campi, per cui è fondamentale, in questa fase, fare risultato in casa. Sabato prossimo giocheremo ad Uri, contro una squadra decisamente esperta e cinica. Faremo il possibile per affrontarli al meglio.»

Sulcispes – Scuola Basket Cagliari 68 a 61

Parziali: 21 a 12, 13 a 16, 20 a 20, 14 a 13.

Sulcispes: Cera, Borghero 3, Rasset 25, Castiglia 13, Aralossi 10, Piras 4, Peloso, Ingrande, Cavassa 13, All.: Paolo Massidda.

Scuola Basket Cagliari: Garau, Marras 1, Spano 13, Badellino 4, Al Alyan 6, Manca 6, Cicotto 7, Melis, Piras 17, Poma 1, Chessa, Lorrai 6, All. Francesco De Vita.