18 August, 2024
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Sono cinque, come gli appuntamenti (tutti di sabato alle 21.00) in programma a Palazzo Siotto, in via dei Genovesi 114 a Cagliari. Ottantotto, come i tasti del pianoforte degli affermati musicisti che si alterneranno sul palco della Sala dei Ritratti. 

Il 24 febbraio prende il via la seconda edizione di 5 x 88, rassegna musicale per pianoforte solo, ideata e prodotta dalla Fondazione di ricerca “Giuseppe Siotto” – ONLUS.

Sino al 12 giugno rinomati protagonisti del panorama nazionale e internazionale si avvincenderanno per  proporre il meglio dei  loro lavori più recenti. Arriverranno Mattia Vlad Morleo, Arturo Stàlteri, Claudio Espector, Gustavo Gini, sino a Billy Eidi.

Italia, Argentina, Francia: sono questi i paesi rappresentati dai musicisti invitati, scelti per l’occasione dalla direttrice artistica Irma Toudjian, pianista e compositrice libanese di nascita, armena di origini e italiana di adozione. 

Sabato 24 febbraio alle 21 si parte con Arturo Stàlteri. Il talentuoso pianista, conosciuto anche per la sua  conduzione di diversi programmi radiofonici Rai (da Il cammello di Radio 2 a Primo movimento su Radio 3) si esibirà in Low & Loud, concerto in cui proporrà, reintrerpretati sugli 88 tasti, brani di mostri sacri come Rolling Stones, Rino Gaetano, Radiohead ma anche pezzi da lui stesso composti.

Il 31 marzo il secondo appuntamento è affidato al giovanissimo Mattia Vlad Morleo. Appena diciassettenne è considerato tra i più promettenti esponenti della musica contemporanea con più di 20mila ascolti mensili sulle piattaforme digitali. In questa serata Morleo proporrà suoi brani tratti dall’album The Flying of the Leaf e alcuni inediti tutti per piano solo.

Il 14 aprile arriva l’argentino Claudio Espector, già direttore del Conservatorio Superior Manuel de Falla e recentemente premiato per la sua carriera dall’associazione dei critici musicali dell’Argentina nonché dal governo della sua città natale, Buenos Aires. Espector proporrà Visiones, tangos y revoluciones, concerto in cui proporrà autori che spazieranno da S. Prokofiev ad A. Mosolov, da J.J. Castro ad A. Ginastera.

Protagonista del quarto appuntamento, sabato 12 maggio, sarà ancora un pianista argentino: Gustavo Gini. Specializzato nella sonorizzazione di lungometraggi, si è diplomato a Buenos Aires per poi proseguire il proprio percorso artistico in Ungheria e in Europa. Ha lavorato anche negli Stati Uniti e nel proprio paese natale.

Sabato 16 giugno 5×88 si chiude con un viaggio nel pianoforte francese. Chopin, Fauré, Ravel, Sacre: è questo il repertorio proposto da Billy Eidi, affermato concertista e professore onorario alla prestigiosa CNSMD di Lione e all’Ècole Normale de Musique di Parigi.

«5×88 è un festival nato nel 2017 che mette in rete alcuni dei numerosi concerti proposti ogni anno a Palazzo Siotto – spiega Francesco Accardo, consigliere di amministrazione della Fondazione Siotto, che ha avuto l’idea della manifestazione -. L’idea è costituire un network di associazioni che possano lavorare assieme a un calendario condiviso, una vera e propria associazione di associazioni con oltre 25 aderenti da tutta la Sardegna. Obbiettivo è rendere Palazzo Siotto un polo di ascolto della musica contemporanea

L’organizzazione di 5 x 88 è a cura della Fondazione di ricerca “Giuseppe Siotto” – ONLUS, con il supporto delle associazioni Le OfficineACCuS (Associazione per la Cooperazione Culturale in Sardegna) e Suoni&Pause.

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Nuovo appuntamento in programma nell’ambito della rassegna “Carbonia Scrive”, questa sera, a partire dalle 18.00, presso la Biblioteca Comunale di Carbonia, con la presentazione del libro di Guglielmo Maccioni “ValleHHermosa”, con proiezione del book trailer creato dall’autore per l’occasione.

Nell’atmosfera tragica ma carica di speranze del dopoguerra emerge la storia del mite orologiaio Franz Schwabisch e degli enigmatici fatti che portarono lui e la sua famiglia ad intrecciare le proprie vicende personali con quelle di una terra lontana. Da una Amburgo distrutta dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale a un piccolo villaggio del sud Sardegna degli impetuosi anni ’70, una densa saga familiare tra personaggi e luoghi lontani nel tempo e nello spazio ma intimamente legati da un mistero.

Guglielmo Maccioni, architetto di origini sardo-siciliane, vive e lavora da quasi 30 anni a Firenze. In omaggio al suo romanzo, ambientato tra Amburgo e Vallermosa (Cagliari), ha compiuto in bicicletta l’intero viaggio dalla metropoli sul mare del Nord fino al sud della Sardegna. E’ alla sua prima prova letteraria.

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Il 24 febbraio l’aula magna della Facoltà di Medicina a Sassari, ospiterà un corso-lezione sull’endocrinologia pediatrica. L’incontro è aperto a specialisti in Allergologia e Immunologia, Endocrinologia, Gastroenterologia, Malattie metaboliche e diabetologia, Medicina generale, Nefrologia, Neuropsichiatria Infantile, Pediatria, Psichiatria, Scienza dell’alimentazione, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e infermieri.

Sarà l’occasione per fare il punto sui disturbi della crescita e dell’ipertiroidismo in età pediatrica, patologie che non hanno elevata incidenza nei bambini ma che risultano di difficile gestione per i pediatri e incidono profondamente sulla vita, anche psicologica, dei piccoli pazienti e dei genitori. Queste le finalità del corso “Lezioni di endocrinologia pediatrica”, in programma il 24 febbraio, alle ore 8,30, nell’aula magna della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Sassari.

L’incontro, organizzato dal Servizio di Endocrinologia in collaborazione con il Servizio Formazione dell’Aou di Sassari, consentirà anche di affrontare il tema delle patologie ”sindromiche” dell’infanzia e dell’adolescenza, argomento poco noto, ma di grande importanza.

«L’Endocrinologia pediatrica – spiega il direttore del Servizio di endocrinologia dell’Aou Mario Palermo – è una branca che coinvolge trasversalmente diversi specialisti, gli endocrinologi appunto quindi pediatri, neonatologi, nutrizionisti, neuropsichiatri infantili e che si è conquistata uno spazio a sé all’interno dell’Endocrinologia grazie alle conoscenze di fisiopatologia e clinica accumulatisi nel tempo.»

«È ormai accettato il concetto che il bambino, sia nell’infanzia che nella fanciullezza sino al periodo di “transizione”, si distingue dall’adulto sotto molti punti di vista. Elementi caratterizzanti sono, a esempio, i meccanismi che portano alla crescita somatica e alla pubertà», conclude lo specialista.

Al tavolo dei relatori si alterneranno esperti isolani (dell’Aou di Sassari e dell’ospedale pediatrico Microcitemico di Cagliari) e della penisola (ospedali Bambino Gesù di Roma e Gaslini di Genova) per discutere su come affrontare, dal punto di vista diagnostico e terapeutico, il “rebus” del bambino che non cresce o che si ammala di ipertiroidismo, patologia che comporta un atteggiamento terapeutico differente rispetto all’adulto.

Il taglio dell’incontro sarà prettamente pratico ma nelle relazioni non verranno trascurati gli aggiornamenti di ordine fisiopatologico. Il corso è aperto, sino a un massimo di cento adesioni, a specialisti in Allergologia e Immunologia, Endocrinologia, Gastroenterologia, Malattie metaboliche e diabetologia, Medicina generale, Nefrologia, Neuropsichiatria Infantile, Pediatria, Psichiatria, Scienza dell’alimentazione, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e infermieri.

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lavoro, servizi

«Mi fa particolarmente piacere partecipare a questa iniziativa, finanziata con risorse del Fondo Sociale Europeo all’interno del nostro programma “Green & Blue Economy”, rivolto alla formazione professionale di qualità – ha detto Virginia Mura -. Questo è un chiaro modello di innovazione nella formazione: disegna nuovi percorsi professionali tenendo conto degli spazi che si aprono nel mercato e converte, quasi in “tempo reale”, quella che viene raccontata solo come ‘emergenza’, i rapporti col mondo islamico, in opportunità per le nostre aziende.»

«Le imprese e i professionisti che conseguiranno la qualifica per realizzare e commercializzare prodotti con la certificazione “Halal” – ha aggiunto Virginia Mura -, potranno accedere alle enormi opportunità legate al commercio estero verso i paesi del Nord Africa, un bacino di centinaia di milioni di abitanti, ma anche sviluppare il mercato interno, costituito in larga parte dagli immigrati di prima e seconda generazione che sono qui da anni, a cui si sono aggiunti coloro che si sono integrati, dopo essere giunti da noi con i flussi migratori di questi anni. Un progetto come questo – ha concluso l’assessore del Lavoro -, contribuisce inoltre all’avanzamento culturale del nostro mondo imprenditoriale ed economico e, più in generale, della nostra società: la buona integrazione si realizza anche assicurando a ciascuno prodotti garantiti in ossequio ai propri dettami religiosi.»

Halal è una parola araba che significa “lecito”, cioè tutto quanto permesso dalla religione musulmana. Le certificazioni Halal sono quindi associate alle prescrizioni islamiche e attestano la conformità dei prodotti ai dettami religiosi. Esse, disciplinate dagli standard di qualità ISO, sono fondamentali per il commercio in tutti i paesi della cosiddetta Halal Economy e, in generale, per tutti i consumatori di fede musulmana.

Il progetto “Commercio e Produzioni Halal in Sardegna” svilupperà la formazione degli operatori orientata ai mercati della “Halal Economy” e alla creazione di imprese sarde specializzate nel settore nei comparti agroalimentare, cosmetico, farmaceutico e turistico, sviluppando innovativi processi di produzione e commercializzazione per un mercato locale ed internazionale sempre più attento alle certificazioni Halal.

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A Cagliari domenica 18 febbraio si svolgerà, Maslenitsa il “carnevale slavo” per le vie della Marina con raduno alle ore 15.00 in Piazza San Sepolcro e conclusione alle ore 17.00.

Non mancheranno i tradizionali “Bliny” una sorta di “crepe” dai vari gusti, che rappresentano il sole, il simbolo di questa antica tradizione molto sentita in Ucraina, Bielorussia e Russia.

La manifestazione itinerante sarà allietata dalla musica ed i canti di due virtuosi artisti Vladimir Hinko (fisarmonica), Maria Kutchinskaya (Salterio) solisti del complesso emerito di Stato della Bielorussia “Khoroshky”.

Svetlana e Aksana operatrici del laboratorio di disegno e creatività artistica del progetto NOI-INSIEME LR 46/90 si occuperanno del face painting (trucchi del viso) per tutti i bambini che vorranno.

Tanti piccoli giochi a premi e indovinelli per bambini e adulti con in palio souvenir e tipici dolci slavi. Verranno premiate, infine, le migliori maschere!

La domenica di Masleniza e anche chiamata la giornata del “perdono” perché è tradizione, quando ci si incontra, chiedersi l’un l’altro scusa per le eventuali offese anche involontarie che si possono aver fatte ad amici, parenti e conoscenti! 

La manifestazione si tiene nell’ambito del Progetto “Rete per l’interazione culturale e la conoscenza” dell’Associazione Cittadini del Mondo Onlus – Biblioteca “Rodnoe Slovo” – Centro di lingua russa e cultura slava di Cagliari. Con il contributo della Fondazione di Sardegna ed il patrocinio del Consolato onorario Repubblica Belarus in Cagliari. 

La comunità immigrata proveniente dall’Europa Orientale e dall’area post-sovietica è molto presente in Sardegna, dove è grandemente maggioritaria la componente femminile, donne che svolgono un ruolo sociale molto importante, soprattutto nel settore della cura alla persona, tante di loro, infatti, sono lavoratrici badanti, alle quali sempre più sardi affidano la cura dei propri genitori anziani e nonni. Negli ultimi anni, i ricongiungimenti familiari, la nascita di numerose coppie miste, e la significativa presenza in città di studenti universitari provenienti in particolar modo dalla Bielorussia, allarga ulteriormente la composizione anagrafica e sociale di una comunità fortemente integrata desiderosa di condividere con i Sardi le proprie tradizioni nel segno dello scambio culturale.

 

 

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Spiritualità, accoglienza, turismo “lento” e sostenibile sono i valori portanti del percorso francescano e della guida “Luoghi francescani della Sardegna”, che sarà presentata sabato 17 febbraio, alle 10.30, nel convento di Sant’Ignazio, in viale Frà Ignazio, a Cagliari.

Il volume “racconta” le sedi del francescanesimo, le strutture adibite all’ospitalità e le peculiarità architettoniche e artistiche di monasteri e santuari, spesso immersi in splendidi scenari paesaggistici, all’interno di un itinerario a tappe che si sviluppa attraverso 14 comunità dove si insediarono i seguaci di san Francesco d’Assisi: Alghero, Bosa, Cagliari, Castelsardo, Fonni, Gesturi, Iglesias, Laconi, Luogosanto, Mores, Oristano, Pula, Sanluri e Sassari.

La presentazione è affidata ad Alberto Dragone, responsabile della casa editrice ‘Terre di Mezzo’, curatrice di redazione e pubblicazione. Interverranno l’arcivescovo Arrigo Miglio, presidente della conferenza episcopale, la sindaca del comune di Laconi Anna Paola Zaccheddu in rappresentanza dei Comuni inseriti nel partenariato, i referenti degli ordini dei tre ordini francescani.

I lavori, coordinati dal giornalista Paolo Matta, saranno chiusi dall’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio Barbara Argiolas e saranno occasione per illustrare prospettive e sviluppi del Percorso francescano in Sardegna e, più in generale, del progetto regionale sul «turismo dei cammini e destinazioni di pellegrinaggio».

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«È una relazione particolarmente severa, che noi prendiamo come stimolo a fare sempre meglio, ma ricordo che ci sono vincoli esterni che rendono difficile e a tratti impossibile procedere con la rapidità e l’efficacia che per primi vorremmo, dal blocco dei turn over all’impossibilità di ricorrere a consulenze sul bilancio armonizzato.»

L’ha detto l’assessore del Bilancio Raffaele Paci intervenendo alla Corte dei Conti subito dopo la relazione sulla verifica del rendiconto 2016 della Regione.

«Ci sono norme del bilancio armonizzato di non facile lettura, sia nella interpretazione che nella applicazione, e indubbie difficoltà ad affrontare i cambiamenti organizzativi che dall’armonizzato derivano: lo dimostra il fatto che lo Stato pretende dalle amministrazioni regionali il bilancio armonizzato ma per se stesso continua a rinviarlo. La Sardegna sul bilancio armonizzato non ha fatto sperimentazione, ci siamo trovati di fronte a norme nuove e complesse, spesso farraginose, e da questo sono dipesi i ritardi. Il 2016 è stato poi un anno particolarmente complicato – ha ricordato Paci – perché dopo la sentenza della Corte abbiamo dovuto modificare ben quattro leggi, nonostante la gestione 2016 fosse ormai chiusa e corretta, per la contestazione di un aspetto che riguardava 31 milioni e, ricordo, era puramente formale e non intaccava in alcun modo nella sostanza la legge di bilancio. Ma nonostante questo, abbiamo raggiunto risultati importanti: forte abbattimento del debito regionale, certezza delle entrate, tempi più rapidi nei pagamenti, forte riduzione dell’abbandono scolastico, impegno sulle politiche sociali come nessun altra regione italiana, certificazione di tutti i fondi europei della programmazione 2007-2013.»

Il vicepresidente della Regione ha poi sottolineato la necessità di chiarire nel merito alcuni aspetti evidenziati nella relazione perché, al di là del controllo formale, ci sono una serie di valutazioni su cui è importante fare chiarezza.

 

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«L’accordo sull’ex Alcoa rappresenta un segnale importante per l’intero sistema industriale isolano, oltre che nazionale.»
Lo ha detto oggi l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras. «È un risultato fondamentale, frutto della condivisione di un percorso avviato dal MISE e Invitalia, e ci auguriamo che si arrivi presto alla riapertura dello stabilimento di Portovesme. La Sardegna ha già agganciato la ripresa in ambito industriale e lo testimoniano sia le recenti stime ISTAT che i dati sull’export, il cui incremento è attribuibile anche alle politiche di internazionalizzazione varate dall’Assessorato dell’Industria. Il rilancio produttivo dello smelter di Portovesme, inoltre, sarà fondamentale per ridare slancio alle piccole e medie imprese che gravitano nel Sulcis e che hanno sofferto enormemente la crisi. Ora ci aspettiamo una rapida soluzione anche per Eurallumina, essenziale per completare la filiera dell’alluminio, e per la vicenda che riguarda la Keller di Villacidro. Per quest’ultima – ha concluso Maria Grazia Piras – stiamo lavorando affinché si possa valutare quanto prima una manifestazione di interesse concreta da parte di investitori disponibili a rilanciare lo stabilimento.»

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Nel giorno in cui i lavoratori ex Alcoa festeggiano la firma dell’accordo sul passaggio di proprietà dello stabilimento ex Alcoa da Invitalia alla Sider Alloys, attraverso il quale intravedono concretamente un prossimo ritorno sul posto di lavoro, non arrivano notizie altrettanto positive e incoraggianti dall’assemblea dei lavoratori Eurallumina svoltasi questa mattina a Portovesme.

Un comunicato stampa diffuso nella tarda mattinata dalla RSU aziendale, disegna un quadro buio nell’interminabile iter procedurale, giunto al 43° mese, 1.308 giorni. «Il livello delle richieste non si esaurisce ma tende continuamente ed in misura inesauribile ad aumentare, inserendo, in questa circostanza, un nuovo elemento (condiviso da uffici ambiente e per la V.I.A. dalla Sanità per la V.I.S. e della provincia del Sud Sardegna per l’A.I.A.), un termine di tempo a carattere perentorio entro il quale rispondere – si legge nella nota -: 30 giorni dal ricevimento della comunicazione (7 febbraio 2018) e ancora (testuale): “In assenza del quale, comunque, si darà seguito all’iter istruttorio di competenza, affinché la Giunta regionale possa adottare l’atto deliberativo relativo all’espressione del giudizio di compatibilità ambientale”. E se non vi fossero ulteriori risposte, chiediamo, sulla base di questi “infiniti dubbi”, la valutazione negativa sarebbe solo un atto formale, perché già decisa? E se le risposte fossero parziali o ritenute non congrue, o non fosse sufficiente il tempo accordato, varrebbe lo stesso criterio negativo?».

«I passaggi, le azioni, gli atteggiamenti che lo hanno reso impraticabile e ulteriormente complicato, sono e rimarranno scolpiti in modo indelebile nella storia, così come rimarrà indelebile la lotta di resistenza impari di questi anni condotta dai lavoratori, contro forze ideologicamente contrarie e oscure, residenti in ogni anfratto della contorta macchina amministrativo-burocratica e sostenuta esternamente dai loro alleati, insieme a parti della società civile, riconducibili ai frequentatori dei migliori salotti radical chich e ambienti culturali d’elite sardi, dalla cui comodità pretendono di pontificare e decidere per la vita degli altri e che si palesano anche con articoli sulla stampa che mirano a pressare o meglio – a giustificare chi secondo loro, deputato a decidere, lo farà in modo negativo, dimostrando di essere al corrente di dettagli e probabili valutazioni estemporanee interne alle istituzioni, che a nessuno, neanche alla proponente, era dato conoscere perché non ufficiali, ma che sembrano in procinto di realizzarsi, almeno dagli ultimi avvenimenti – prosegue la nota – della RSU Eurallumina -. Il tutto agevolato da norme contorte e farraginose che possono essere interpretate e dove è facile dissimulare eventuali contrarietà e, soprattutto, è difficile riconoscerle, norme per le quali i lavoratori hanno giustamente chiesto l’applicazione, ma guidata sempre dal “buon senso”, richiesta ad oggi completamente ignorata.»

«La fine dell’iter sarà anche il momento nel quale saranno chiare le responsabilità che si assumerà chi metterà la parole fine (unico caso in Europa occidentale) ad una produzione strategica per il comparto industriale nazionale qual è la raffinazione della bauxite e per i prodotti da essa derivati, promo anello della filiera dell’alluminio, la cui ripresa è stata più volte annunciata – rimarca la RSU Eurallumina -. Responsabilità che passano per la cancellazione degli ingenti investimenti programmati nell’area di grave crisi del Sulcis Iglesiente e di circa 600 posti di lavoro tra diretti e dell’indotto, circa 100 nuove assunzioni che, con i servizi e i fornitori, corrispondono a circa 1.000 famiglie, un evento dalle proporzioni catastrofiche e drammatiche, in un territorio già colpito da una grave crisi senza fine.

Un peso sociale di cui si dovrà fare carico interamente la Regione Sardegna, perché sia chiaro: si potrà impedire il rilancio di una produzione e far scappare l’ennesima multinazionale (tra le poche che hanno dimostrato con i fatti di voler investire nel territorio), ma le persone e le famiglie, pretenderanno di poter continuare a sopravvivere. Nella peggiore delle ipotesi, la Rusal farà i suoi investimenti in altri paesi, i rappresentanti politici avranno il loro stipendio o riprenderanno il proprio lavoro, come il proprio lavoro avranno i funzionari e i tecnici, mentre i lavoratori tutti e le loro famiglie saranno gli unici a pagare personalmente questo assurdo scenario.

E per questo annunciamo, in caso di evoluzioni negative, con la dignità e civiltà che ci ha sempre contraddistinto in questi lunghi e difficili anni, l’inasprirsi delle azioni di contrasto a questo possibile e tragico epilogo, con ancora più determinazione nella rivendicazione del diritto al lavoro, perché ad esso non rinunceremo mai.»

«Lanciamo un avviso a chi già si trova a percorrere le strade nel labirinto delle autorizzazioni sui medesimi temi e a chi si appresta ad intraprenderle: si sappia che il progetto di cancellazione del comparto industriale in Sardegna parte da lontano, sino ad oggi respinto dalla lotta e dalla determinazione dei lavoratori che si sono spesi con impegno e sacrifici, ma che attende, per compiersi, che cada il primo ostacolo oggi rappresentato dall’Eurallumina; perché su questo principio, con questi atteggiamenti e su questi insuperabili vincoli anche ideologici, non sarà consentito a nessuno ottenere le autorizzazioni propedeutiche allo sviluppo dei loro progetti. Incidere nella situazione sopra descritta non è semplice e mobilitazioni di particolare intensità mirate a rappresentare l’aspettativa delle tante famiglie che vivono questo dramma, in questo caso, purtroppo servono a poco: l’avversione, anche fisica, dimostrata da chi vede i lavoratori, padri e madri di famiglia che rivendicano il proprio diritto al lavoro, come un intralcio e un fastidio verso la propria ovattata quotidianità, ne rende chiara l’insofferenza e il fatto che il mondo è cambiato e sta cambiando molto velocemente, a svantaggio di chi è più debole. Invitiamo tutti a riflettere e ad agire per tempo – conclude la RSU Eurallumina – chi sino ad oggi è stato solo spettatore, pensando che quanto accaduto agli altri non possa verificarsi nel proprio caso, metta in campo, prima possibile, strumenti e azioni mirate a contrastare questo nefasto scenario, prima che sia davvero troppo tardi.»

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Anche Alcoa saluta con soddisfazione il passaggio di proprietà dello stabilimento di Portovesme.

A seguito della firma dell’accordo di cessione alla società svizzera Sider Alloys, nel pomeriggio Alcoa ha diffuso una nota nella quale dichiara: «Alcoa esprime soddisfazione per la firma del contratto che ha trasferito in data odierna la proprietà dello smelter di Portovesme. Alcoa augura alla nuova proprietà e ai lavoratori di Portovesme le migliori fortune per il futuro e ringrazia tutti i partner di Alcoa per la valida collaborazione offerta nel corso di questi anni in Sardegna»