24 November, 2024
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Posticipo di lusso, questa sera, alle 20.45, alla Sardegna Arena, con la sfida della squadra di Diego Lopez alla capolista del campionato, il Napoli di Maurizio Sarri.

La squadra partenopea arriva in Sardegna con la ferma intenzione di centrare la decima vittoria consecutiva e, con i tre punti, di allungare in classifica a +4 sulla Juventus che ieri, all’Allianz Stadium di Torino, è stata fermata dalla neve che ha provocato il rinvio della partita con l’Atalanta di Giampiero Gasperini.

I precedenti recenti sono tutti dalla parte del Napoli che anche oggi fa paura con il suo straordinario tridente offensivo formato da Insigne, Mertens e Callejon, tra i migliori in Europa.

Il Cagliari, come ha sottolineato Diego Lopez alla vigilia, non si sente battuto in partenza ed è deciso a giocarsela per compiere l’impresa e conquistare punti pesantissimi in chiave salvezza. Le vittorie di ieri della Spal a Crotone e del Verona sul Torino, hanno accorciato la classifica in coda ed alla vigilia della partita odierna il Cagliari ha visto ridursi a 5 punti il margine sulla terz’ultima posizione, occupata dalla Spal.

Tra i più attesi in casa rossoblu c’è il bomber Leonardo Pavoletti, l’ex di turno, che cercherà di dare un dispiacere al Napoli con un goal che potrebbe avere un peso determinante sull’esito dell’incontro.

Dirigerà Piero Giacomelli di Trieste, assistenti di linea Alessandro Giallatini di Roma e Giulio Dobosz di Roma, quarto uomo Eugenio Abbattista di Molfetta. Addetti a VAR e AVAR Daniele Doveri di Roma e Alfonso Marrazzo di Roma.

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«Siamo orgogliosi di aver intitolato la Sala Giunta di Villa Devoto a Emilio Lussu, uomo di pensiero e azione che vedeva lontanissimo. Nei suoi scritti ci sono i problemi che oggi stiamo affrontando. In lui c’è una evidente, chiara avversione al centralismo accompagnata dalla consapevolezza della necessità di un reale decentramento delle funzioni e delle competenze. Uno Stato che voglia restare unito deve decentrare molto e dare responsabilità ai territori che conoscono i problemi e le soluzioni per affrontarli e risolverli.» 

Lo ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru, alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, alla cerimonia di intitolazione della Sala Giunta di Villa Devoto allo scrittore, intellettuale e leader politico.

Francesco Pigliaru, dopo aver scoperto davanti al presidente Sergio Mattarella la targa che intitola la Sala a Emilio Lussu, ha richiamato le idee e i valori del “Cavaliere dei Rossomori”: «Lo Stato, ci dice Emilio Lussu, non deve dominare ma governare e coordinare. È una lezione di straordinaria modernità. Occorre necessariamente fare riferimento al suo pensiero e ai suoi scritti, per capire quale strada seguire per rinnovare e dare nuovo vigore alla nostra autonomia». 

Alla cerimonia hanno preso parte gli assessori della Giunta, la sindaca di Armungia Donatella Dessì, l’assessore alla Cultura Antonio Quartu, ed il nipote di Lussu, Tommaso, nato a Roma, che ha deciso di vivere, insieme alla compagna Barbara e alla figlia Eva, presenti alla cerimonia, proprio ad Armungia, nella casa del nonno.

La cerimonia a Villa Devoto è avvenuta dopo la seduta del Consiglio regionale per la celebrazione dei 70 anni dello Statuto sardo.

Nel corso del breve incontro che ha anticipato la seduta solenne in Consiglio, Francesco Pigliaru ha donato al presidente della Repubblica Mattarella un’antica Carta della Sardegna, pubblicata a Venezia nel 1762, e i dolci gioiello “Amores” di Anna Gardu di Oliena, raffiguranti teste femminili con il copricapo tradizionale di Desulo, realizzati secondo una ricetta che si tramanda da 4 generazioni.

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Il comune di Sant’Antioco ha aperto le iscrizioni per il programma “CONI ragazzi”, un progetto sociale, sportivo ed educativo frutto della collaborazione tra Presidenza del Consiglio dei ministri, ministero della Salute e CONI, ideato affinché lo sport diventi un diritto di tutti. I bambini dai 5 ai 13 anni avranno una possibilità unica: praticare gratuitamente lo sport nel pomeriggio, per 2 ore alla settimana, scegliendo tra diverse discipline. Nel comune di Sant’Antioco le società coinvolte sono due: l’associazione sportiva dilettantistica Antiochense 2013 per l’attività motoria ed il calcio, e l’associazione sportiva dilettantistica V.B.A. Olimpia Sant’Antioco per l’attività motoria. Il progetto prevede, inoltre, un’importante campagna informativa sui corretti stili di vita, che coinvolgerà le società sportive, i ragazzi partecipanti all’iniziativa e le loro famiglie.

Tra gli obiettivi del programma, incoraggiare i bambini a svolgere attività fisica facilitandone il processo di crescita sana dal punto di vista logico, motorio e relazionale e dare una opportunità concreta alle famiglie che non hanno le possibilità economiche per sostenere i costi dell’attività sportiva extra scolastica. I requisiti: bambini dai 5 ai 13 anni (anno di nascita compreso tra il 2005 e il 2013); domicilio o residenza nei comuni identificati per il progetto (Sant’Antioco); dichiarazione ISEE attestante il reddito familiare. La conferma dei ragazzi partecipanti avverrà sulla base dell’ISEE privilegiando le fasce più basse ed i nuclei familiari con un numero maggiore di componenti.    

Le iscrizioni, possibili fino al 2 marzo 2018, si effettuano accedendo al portale online dedicato www.coniragazzi.it , oppure presentando il modulo cartaceo, debitamente compilato e firmato, alla società sportiva selezionata o presso la sede più vicina del CONI territoriale. La modulistica, il bando e l’elenco delle società sportive sono disponibili nel sito del comune di Sant’Antioco www.comune.santantioco.ca.it .  

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Il Consiglio regionale ha concluso la discussione regionale della nuova legge sugli appalti e ha dato via libera al passaggio agli articoli.

Per illustrare il provvedimento il presidente ha dato la parola al relatore Eugenio Lai (Art. 1 – Mdp). Lai ha ricordato in apertura il lavoro della commissione che ha sostanzialmente condiviso il testo apprezzando in particolare «la centralità della fase programmatoria, sia per le opere di competenza della Regione che per quelle di altri enti, esprimendo inoltre apprezzamento per l’autorizzazione unica che riduce e snellisce i tempi di progettazione ed esecuzione e per il riferimento alla qualità architettonica delle costruzioni pubbliche». Altre parti giudicate positivamente dalla commissione, secondo Lai, «l’introduzione dei principi di sostenibilità ambientale, la valorizzazione dell’importanza dei sopralluoghi, la semplificazione delle fasi di gara e la produzione di capitolati-tipo». «Rispetto al testo – ha proseguito Eugenio Lai – è stato introdotto un nuovo articolo, il 5/bis, che prevede la costituzione di una società di scopo per agevolare l’iter di realizzazione delle opere pubbliche ed infine, va sottolineato che il testo ha ottenuto dai capigruppo la corsia preferenziale, scelta giusta perché interviene in un momento di grande difficoltà per quanto concerne l’andamento dei lavori pubblici».

Il consigliere di Campo Progressista Francesco Agus, presidente della commissione Autonomia, ha parlato di «legge lungamente attesa e forse in notevole ritardo rispetto all’urgenza che il settore delle costruzioni pubbliche richiede». «La prima commissione – ha affermato Agus – ha discusso a lungo della materia anche per le sue ripercussioni sul sistema degli enti locali e sugli ordini professionali, per cui da un lato era necessaria una accelerazione, anche se probabilmente servivano passaggi di confronto ulteriori che, in Aula, consentirebbero di evitare errori». «Ci sono diversi emendamenti – ha spiegato Agus – che meritano di essere esaminati con attenzione; in particolare uno riguarda il fondo unico per gli Enti locali ed l’altro, quello della costituzione della società, sul quale ho alcune riserve perché a livello nazionale c’è una tendenza al contenimento e non all’espansione delle società pubbliche, per cui occorre riflettere ancora, auspico perciò un ragionamento allargato a soggetti esterni al Consiglio».

Per i Riformatori sardi, Luigi Crisponi ha definito il disegno di legge «una sfida su una materia importante e delicatissima per tutta la Sardegna, per le amministrazioni come per le categorie produttive ed i professionisti; le criticità sono e restano tante perché le questioni in ballo non sono da poco e già si parla di possibili impugnazioni da parte del Governo con riferimento al codice nazionale degli appalti e, sul piano interno, allo stesso ufficio legale della Regione». «In particolare – secondo Crisponi – emergono le lacune del confronto nelle commissioni, che è stato molto parziale, e potrebbero riservare sorprese negative: alla luce di queste considerazioni una accelerazione, che peraltro non ha precedenti nella storia del Consiglio, è quanto mai sconsigliabile per i rischi che comporta».

Parlando per il Pd, il consigliere Luigi Ruggeri ha manifestato apprezzamento per gli approfondimenti forniti dalla Giunta regionale «che ha ben dimostrato la difficoltà degli Enti locali di operare in un contesto così complesso richiedendo, appunto, una nuova legge organica; bene, inoltre, i riferimenti alla qualità architettonica, alla semplificazione del sistema, al migliore accesso sia ai lavori per le imprese attraverso la telematica che alle certificazioni richieste dalle gare, e bene anche il fondo di progettazione ed il recepimento di buone pratiche con un catalogo dettagliato per la predisposizione dei bandi». Luigi Ruggeri si è poi soffermato su altri passaggi della legge, dalla sensibilità ambientale all’uso di materiali locali per la realizzazione di interventi eco-compatibili. «Piuttosto – ha osservato in conclusione Ruggeri – la legge appare un po’ debole sul tema della responsabilità sociale dell’impresa, mentre ci sarebbe voluto più coraggio sia pure operando dentro gli spazi Ue; non basta limitarsi ad agevolare il cosiddetto lavoro difficile di soggetti ai margini del mercato ma occorreva il riferimento al ricorso eccessivo agli interinali e a meccanismi di contrasto alla concorrenza sleale anche di altri Paesi Ue, sulla scorta di positive esperienze nazionali ed europee».

La consigliera del gruppo Misto Annamaria Busia, ricordando la sua astensione in sede di commissione, l’ha motivata col mancato rispetto di alcune procedure legislative e soprattutto col mancato aggancio del testo al quadro normativo esistente, sostenendo fra l’altro che «la legge richiede un approfondimento con tutti i portatori di interesse, sia per alcune debolezze rilevate dall’ufficio legale della Regione, che per l’incertezza sullo strumento della centralizzazione degli acquisti, elementi che si inseriscono inoltre in un quadro nazionale in piena evoluzione». «Il mio non vuole essere un freno – ha chiarito Annamaria Busia – ma un rallentamento sarebbe opportuno, anche per evitare ulteriore confusione sul tema delle stazioni appaltanti alimentando ancora il contenzioso amministrativo; mi riservo l’esame di merito, in sede di dibattito, articoli ed emendamenti».

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu ha sostenuto che «la legge, da troppo tempo attesa da quanti hanno subito oggettivamente i danni della normativa precedente che ha ulteriormente aggravato la crisi del settore delle costruzione, è quanto mai necessaria perché, dal 2005, il Consiglio ha tentato più volte di intervenire su un universo di imprese e persone che lavorano con la pubblica amministrazione con difficoltà enormi, aggravate da una giurisprudenza estremamente volubile e da regole differenti da una stazione appaltante all’altra». Quindi, a suo avviso, «questo è il momento migliore per fare una nuova legge al servizio della Sardegna, per usare con coraggio i poteri della Regione perchè oggi abbiamo un vissuto legislativo che prima non c’era e ci siamo mossi nei paletti fissati dall’Anac, per stare vicino alle imprese sarde comprese quelle micro, ai nostri progettisti e ai nostri fornitori, tutti soggetti senza tutele». «La legge – ha detto ancora Gianfranco Congiu – è anche n esperimento anche sotto il profilo etico perché molto condivisa con la società civile, che ha partecipato ad un dibattito pubblico secondo il modello francese, inviando numerose indicazioni esterne attraverso internet; certamente si può migliorare, ma il passaggio in commissione Bilancio non serve perché non ci sono impegni di spesa rispetto alla legge di stabilità e siamo in presenza di una norma programmatica».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco, dopo aver ricordato che la legge «è arrivata in Aula al termine della conferenza capigruppo nella quale sono stati concordati i passaggi successivi» ha parlato di una «legge importante che bisogna fare perché quella esistente risale al 2005 e, nel frattempo, il settore delle costruzioni è cambiato più volte ed ha vissuto una delle crisi più dure della sua storia».«Il nostro problema – ha proseguito il capogruppo del Pd – è quello della burocrazia, nel senso che non demonizziamo nessuno e nemmeno vogliamo sostituire il liberismo spinto ma piuttosto tenere conto di un quadro normativo avanzato, anche se l’Aula resta sovrana». «Tutti abbiamo ricevuto sollecitazioni dal mondo delle imprese – ha aggiunto Pietro Cocco – mettiamole a frutto con apertura e spirito costruttivo, fermo restando che nella legge ci sono molte cose buone, riordino della programmazione regionale semplificazione e snellimento delle procedure, attenzione alla qualità delle opere e degli interventi architettonici, ridefinizione del ruolo dell’ufficio tecnico regionale che a volte rende più complicati i piani urbanistici dei Comuni, attenzione ai nuovi professionisti».

Dopo Pietro Cocco, è intervenuta Alessandra Zedda (Forza Italia). «Avremmo gradito – ha detto la vicecapogruppo di Forza Italia – che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella avesse, stamattina, almeno detto due parole sullo Statuto». Nel merito del disegno di legge la consigliera è stata chiara: «Su questo provvedimento è necessaria la massima condivisione e la massima partecipazione della minoranza». Per Alessandra Zedda questa legge è importante e va fatta, ma c’è l’esigenza  di limare la parte burocratica, semplificare le parti non chiare in modo da approvare un testo che sia uno  strumento per lo sviluppo della nostra Regione.

Per la Giunta regionale è intervenuto l’assessore regionale ai lavori pubblici Edoardo Balzarini che ha detto: «Il filo comune tra tutti è il notevole interesse verso questa legge. Si tratta di una legge  innovativa, originale che non  vuole fare concorrenza ai testi normativi nazionali ma che anzi  sviluppa aspetti che sono di competenza regionale. Quindi non è una  sfida al governo centrale. Anzi, colma un vuoto legislativo. Certo, essendo una legge innovativa, è una legge che osa, ma questo non vuol dire entrare in competizione con lo Stato».

Il presidente Gianfranco Ganau ha messo in votazione (per alzata di mano) il passaggio agli articoli che è stato approvato. La seduta è stata tolta. Il Consiglio sarà convocato a domicilio.

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Emozioni uniche anche grazie alle condizioni meteo avverse – freddo, pioggia e neve che hanno caratterizzato la tre giorni di Rovigo.

I giovani aspiranti hanno affrontato le impegnative prove rally su questo tracciato estremamente selettivo dove le protagoniste assolute sono state le prestazionali Abarth 124 Spider e le Abarth 595 Competizione: un mix perfetto di potenza, divertimento e adrenalina allo stato puro, e hanno deliziato gli appassionati col loro sound grintoso e coinvolgente.

La novità di questa quinta edizione è Abarth 124 spider: un’automobile adrenalinica sviluppata dalla Squadra Corse Abarth, garantendo un grintoso dinamismo e un piacere di guida che solo una vera roadster può offrire con un’agilità ottimale ed un feeling di guida di livello superiore. La meccanica raffinata e l’impiego di materiali speciali hanno permesso di limitare il peso a soli 1.060 kg, per un rapporto peso/potenza di 6,2 kg/CV, il migliore della sua categoria; inoltre, l’ottimale distribuzione dei pesi garantisce una risposta sincera ed esaltante. Sotto il cofano pulsa un potente e affidabile motore turbo a quattro cilindri. Il propulsore eroga 170 CV (circa 124 cavalli per litro) e 250 Nm di coppia, per una velocità massima di 232 km/h e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 6,8 secondi con cambio manuale a sei marce dalla corsa corta.

La collaborazione tra Abarth e Rally Italia Talent è in perfetta sintonia con la tradizione dello Scorpione che ha nel suo DNA lo sport, la potenza, un sound inimitabile e la competizione.

L’edizione 2018 di Aci Rally Italia Talent si conferma la migliore in termini di iscritti di tutte le precedenti edizioni ha segnato il numero record d’iscritti, oltre 7.000.

Il prossimo fine settimana, Aci Rally Italia Talent targato Abarth si sposta in Sicilia per la penultima Selezione che si disputerà sul nuovissimo Circuito Vincenza Ispica di Ispica in provincia di Ragusa.

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La Sulcispes Sant’Antioco è uscita nettamente sconfitta dal difficile campo di Uri. Avanti soltanto nel primo quarto, la squadra antiochense ha ceduto sotto i colpi di un avversario determinato che ha vinto la partita con il punteggio di 79-50.

«Abbiamo chiuso il primo quarto in vantaggio di due punti, poi gli avversari hanno preso fiducia conducendo così la gara – ha detto il presidente della Sulcispes, Salvatore Ingrande – la panchina corta e le conseguenti poche rotazioni ci hanno profondamente penalizzato, per cui il nostro coach ha fatto veramente il possibile per quanto riguarda la gestione degli elementi a disposizione, facendo entrare anche i nostri under che si sono ben comportati. Questa è stata una brutta settimana che ha tenuto fermi sia Borghero e Cavassa per influenza, che Tosadori (fuori per lavoro, ma a disposizione già da questa settimana) e Casula sempre per infortunio, rimaneggiando ancor più il gruppo in occasione delle sedute di allenamento. La prossima sfida ci vedrà impegnati contro una squadra abbastanza talentuosa e ostica. Daremo il massimo in questi giorni – ha concluso Salvatore Ingrande -, anche perché solo con il lavoro costante in allenamento si possono ottenere poi delle prestazioni soddisfacenti.»

Uri – Sulcispes 79 a 50

Parziali: 13 a 15, 20 a 12, 22 a 12, 24 a 11.

Uri Club: Moledda 20, Masu 8, Delogu 8, Spanu 12, Flumene 8, Risso 15, Giordo 2, Zoagli 6, Sanna 0, Addis 0. All. Aldo Motzo.

Sulcispes: Cera, Rasset 18, Pintus 8, Castiglia 7, Aralossi 11, Piras 4, Basciu 0, Peloso 2, Ingrande 0, Era 0. All. Paolo Massidda.

Arbitri: Laconi e Gavini.

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Martedì sera, alle 20.45, al Teatro Centrale di Carbonia, per la stagione di prosa e danza del Cedac 2018, è in programma lo spettacolo Mvula Sungani Physical Dance – Odyssey Ballet, musiche AA.VV., con Emanuela Bianchini e con i solisti della compagnia Mvula Sungani Physical Dance, arrangiamenti e musica dal vivo Alessandro Mancuso e Riccardo Medile, costumi di Giuseppe Tramontano, regia e coreografie Mvula Sungani

“Una storia d’amore mediterranea”: Odyssey Ballet è un balletto innovativo in cui la Physical Dance di Mvula Sungani si fonde con le musiche etniche dell’area mediterranea. La contaminazione alle base della creatività dell’artista italo-africano, la forte matrice etnica della sua ricerca, l’innovazione dei linguaggi proposti, il tema dell’integrazione, rendono questa nuovissima opera multidisciplinare un momento di riflessione sulle tematiche sociali attuali. Il cast di altissimo livello vede l’etoile Emanuela Bianchini ed i solisti della Mvula Sungani Physical Dance danzare su musiche elettroniche miscelate ad esecuzioni dal vivo. La regia e le coreografie sono di Mvula Sungani, le musiche originali e di origine popolare, i costumi di dello stilista Giuseppe Tramontano, le luci le scene ed i multimedia degli MSPD Studios.

Il tema dell’integrazione del “diverso” molto caro al regista e coreografo che ha vissuto un’infanzia complessa per le sue origini africane in un Italia che all’epoca non era pronta a comprendere l’altro e quello dell’emergenza umanitaria relativa ai clandestini che sta vivendo il nostro meridione, vogliono porre l’accento sull’odissea di chi nel mare vede il futuro e nel mare ripone tutte le sue speranze, le speranze di chi vorrebbe solo poter vivere una vita serena con chi ama…

L’autore, fortemente stimolato dal proprio vissuto, formula una personale e suggestiva ipotesi: e se il poema fosse un racconto sentimentale autobiografico scritto da una donna che pensa al proprio uomo partito per un viaggio della speranza e le protagoniste femminili dell’opera fossero tutte alter-ego della stessa autrice? Potrebbe sembrare un’ipotesi folle eppure questa teoria è sostenuta da alcuni tra i più importanti esperti in poemi epici e da accreditati letterati del ‘900 come Samuel Butler, Robert Graves e L.G. Pocock.

L’aspetto psicologico dell’opera ci presenta un racconto pieno di simboli e simbologie; Calipso può rappresentare il matrimonio, Nausicaa l’innamoramento, Circe ed i suoi incantesimi la trasgressione, mentre Penelope la fedeltà. Allo stesso tempo il Ciclope e le altre figure mitologiche sono maschere delle incertezze date dal futuro. La volontà dell’autore è quella di rappresentare un’opera visiva di tipo cinematografico. Il linguaggio coreografico è la physical dance, risultato di una fusione di tecniche classiche e contemporanee contaminate con la danza etnica, le tecniche circensi, l’acrobatico e le arti marziali. I costumi e l’ideazione scenografica prevedono una visione essenziale, stilizzata e l’imponente impatto visivo di un disegno luci innovativo conferisce all’opera la spettacolarità delle più grandi produzioni.

 

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Si è svolta stamane la seduta solenne del Consiglio regionale per celebrare il 70esimo anniversario dello Statuto sardo, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La seduta solenne è stata aperta dal presidente del Consiglio Gianfranco Ganau che, dopo aver salutato il Capo dello Stato, ha ricordato fra l’altro nel suo intervento che lo Statuto Sardo, terza legge costituzionale approvata dalla Repubblica, «ha affermato l’autonomia della Sardegna per una pluralità di condizioni, a cominciare dal suo grave isolamento, anche per farla valere nei confronti dello Stato».

«Autonomia è anche responsabilità – ha aggiunto Gianfranco Ganau – ed ecco perché lo Statuto seppe suscitare accese aspettative e grandi speranze, dopo lunghe dominazioni che trasformarono in un certo senso la storia dei sardi in una storia degli altri.»

«Specialità ed autonomia – ha detto ancora il presidente del Consiglio regionale – contribuirono alla costruzione di una nuova piccola patria per i sardi, con passaggi fondamentali come il rilancio economico del primo dopoguerra ed il piano di rinascita, con i loro problemi ed errori, consentendo alla Sardegna (quasi d’improvviso) di affacciarsi alla modernità ed iniziare un lungo periodo di pace, progresso, avanzamento economico, superamento della povertà, lotta all’analfabetismo ed alle malattie.»

Il presidente del Consiglio ha concluso sottolineando che «l’art. 13 del nostro Statuto parla delle responsabilità dello Stato e della Regione e consideriamo questa norma una declinazione al futuro del significato più alto della nostra specialità, una specialità della quale siamo orgogliosi e che ci richiama al grande impegno di affrancare la Sardegna da ogni povertà, ed alla responsabilità (comune a tutte le istituzioni) nei confronti della comunità sarda di dimostrarci in grado di essere artefici del nostro destino».

Successivamente ha preso la parola il presidente della Regione Francesco Pigliaru che ha iniziato il suo discorso sottolineando la coincidenza fra i 70 anni dello Statuto speciale della Sardegna ed i 70 anni della Costituzione repubblicana.

«Dalla Costituzione in particolare – ha messo in evidenza il presidente – emerge quel principio di uguaglianza che, per essere applicato pienamente alla Sardegna, richiede ordinamenti speciali e differenziati.»

«Lo stesso riferimento costituzionale all’autonomia – ad avviso di Francesco Pigliaru – dimostra non solo che l’autonomia ben governata è un potente collante dell’unità nazionale ma soprattutto che è un errore credere che esistano politiche centraliste universalmente efficaci.»

«Con il Patto per la Sardegna – ha detto nella seconda parte del suo intervento il presidente Pigliaru . si sono fatti passi avanti importanti che però non incidono positivamente sia sulla normativa europea che sulla sua interpretazione ed è questa la ragione per cui chiediamo al Governo centrale di affiancare presso le istituzioni europee la nostra richiesta di riconoscere la condizione insulare quale requisito per aiuti specifici sul modello di quanto avviene per le Regioni ultraperiferiche. Se si considerano correttamente gli svantaggi associati all’insularità – ha detto ancora Pigliaru – è importante che siano rese chiare le regole in base alla quali ci viene imposto un livello così alto di accantonamenti che ci pare ingiustificato, ingiusto, indifferente alle tante tipologie di costi aggiuntivi che dobbiamo sopportare.»

Il presidente della Regione ha messo l’accento sulle tante riforme strutturali varate dal governo regionale, precisando che si è trattato «di scelte difficili in un periodo caratterizzato dalla peggior crisi dal dopoguerra; ma non ci sono alternative per chi persegue l’interesse generale e vuole riavvicinare i cittadini alle istituzioni. In definitiva – ha detto infine il presidente rivolgendosi al Capo dello Stato – la Sardegna, per superare il divario economico col resto della Penisola, chiede pari opportunità e maggiori spazi di autonomia, oltre ad un dialogo con lo Stato che è parte integrante della autonomie regionali come è previsto dalla Costituzione».

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L’on. Paolo Ferrero, vicepresidente della Sinistra Europea, già segretario nazionale del partito della Rifondazione Comunista, sarà in Sardegna martedì 27 e mercoledì 28 febbraio, per un mini tour elettorale a sostegno della lista “Potere al Popolo”. Martedì 27, a partire dalle ore 17.30, parteciperà ad un’assemblea pubblica organizzata nel Centro Culturale di via Roberto Cattaneo 82, alla quale interverranno anche i candidati Pierina Chessa, Sergio Diliberto, Simona Deidda e Mariangela Pedditzi. Mercoledì 28, dalle ore 10.30, terrà una conferenza stampa a Cagliari, in via San Domenico 10. Sempre mercoledì, dalle 16.30 incontrerà i lavoratori a Ottana, in via Emilio Lussu, con Amedeo Spagnuolo, Anna Cacciatori ed Enzo Gamba; dalle ore 19.00 sarà alla festa di “Potere al Popolo” a Sassari, in piazza Mercato Civico, con Sabina Sechi, Andrea Lai, Angelo Marras e Silvia Pittalis.

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Un goal di Mattia Bodano ha dato la vittoria al Carloforte contro l’Idolo di Arzana nella quinta giornata di ritorno del girone A del campionato di Promozione. La squadra di Pasquale Lazzaro ha interrotto così la serie di tre sconfitte consecutive ed ha ridotto da 7 a 5 lunghezze il ritardo dalla capolista San Marco Assemini ’80 che ha pareggiato senza goal il big match con l’Arbus, e a 2 quello sulla coppia Arbus-La Palma Monte Urpinu che occupa la seconda posizione.  Per il resto la classifica è rimasta pressoché immutata, in conseguenza di ben 5 pareggi nelle 8 partite disputate, con soli 10 goal realizzati. Le altre due vittorie, entrambe esterne e di misura, le hanno conquistate il La Palma Monte Urpinu sul campo dell’Andromeda a Siurgus Donigala, 1 a 0, e il Gonnosfanadiga a Siliqua, 2 a 1.

Il Carbonia ha strappato un prezioso pari a Villanovatulo, sul campo del Seulo 2010, una delle formazioni più in forma di questo scorcio di stagione (10 punti nelle ultime 5 giornate). La squadra di Andrea Marongiu ha confermato una grande affidabilità difensiva e, allo stesso tempo, difficoltà in chiave offensiva. Il pari lascia inalterata la posizione delle due squadre, divise da un solo punto (il Seulo 2010 è 6°, il Carbonia 7°).

Sugli altri campi, tre pareggi con l’identico punteggio di 1 a 1, tra Bari Sardo ed Arborea, Vecchio Borgo Sant’Elia e Quartu 2000 e, infine, tra Sant’Elena Quartu e Selargius.

Nel girone B del campionato di 1ª categoria, il pari della capolista Monteponi a Senorbì, 2 a 2, e la contemporanea netta vittoria del Villamassargia a Cortoghiana, 5 a 0, hanno ridotto a due punti il divario tra le due squadre in vetta alla classifica e rende la corsa verso la promozione diretta incerta e ricca di interesse. La quinta giornata del girone di ritorno ha registrato la vittoria della Fermassenti nel derby di Villaperuccio, 3 a 2; due pareggi per 1 a 1 tra Gioventù Sportiva Samassi ed Atletico Masainas, Atletico Narcao e Libertas Barumini; larghe vittorie della Gioventù Sarroch sulla Virtus Villamar, 6 a 1, e della Villacidrese sul Domusnovas Junior Santos, 6 a 2; vittoria di misura ma con tanti goal, 4 a 3, per il Villanovafranca sul Pula.

Complessivamente sono stati messi a segno 40 goal in 8 partite, alla media di 5 a partita.