Partito dei sardi: «Il diabete è un’emergenza nazionale della Sardegna».
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«Il diabete è un’emergenza nazionale della Sardegna che non può essere affrontata come un fatto ordinario e per questo chiediamo l’intervento immediato del presidente della Regione.»
Lo ha dichiarato il segretario del partito Paolo Maninchedda illustrando i contenuti di un’interrogazione del gruppo in Consiglio regionale, con cui si denuncia il “grave disagio” dei circa 100.000 pazienti sardi.
«Siamo la prima Regione al mondo per l’incidenza della malattia nella fascia di età fra 0 e 14 anni – ha aggiunto Paolo Maninchedda – e, nonostante questo. il nostro servizio sanitario non fornisce prestazioni adeguate ai malati, come i sensori che tengono sotto controllo l’andamento della glicemia.»
«Sul piano politico – ha concluso il segretario del Pds – ci chiediamo perché un partito di maggioranza sia costretto a presentare una interrogazione e convocare una conferenza stampa per richiamare l’attenzione del governo regionale su un problema che riguarda la salute dei sardi; comunque non ci fermeremo qui e siamo disposti ad ogni ulteriore forma di mobilitazione.»
«La Sardegna deve avere un approccio diverso sul diabete e sui pazienti – ha sottolineato il Consigliere Augusto Cherchi – componente della commissione Sanità – cominciando a cambiare le direttive della Giunta regionale e dell’assessorato perché tutti i dati scientifici dimostrano che investire oggi significa risparmiare domani e soprattutto migliorare l’efficacia delle cure ed il benessere dei pazienti.»
«Oggi – ha spiegato ancora Augusto Cherchi – per la cura del diabete la Sardegna spende il 10% del suo budget per le cure dirette (circa 300 milioni) senza contare i costi delle cure indirette, dovute cioè alle complicanze e all’insorgere di altre malattie causate dall’evoluzione dello stesso diabete. Esistono strumenti avanzati, farmaci innovativi, tecniche di diagnosi e cura, che consentono ai malati di ogni fascia di età di vivere meglio ed al sistema sanitario, in prospettiva, di ottenere risparmi consistenti. Basta un semplice esempio – ha concluso Augusto Cherchi -, per capire il disagio profondo dei pazienti sardi: la nostra Regione è una delle 2 del territorio nazionale che non fornisce un sistema di monitoraggio flash della glicemia costringendo il malato a pagarselo circa 150 euro al mese; con questo sistema un piccolo sensore misura il livello di glucosio 24 ore su 24 senza costringere la persona a pungersi continuamente il dito.»
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