Lunedì 5 marzo al Teatro Piccolo Auditorium di Cagliari e mercoledì 7 marzo al Teatro Civico di Sassari, “Uno Nessuno Centomila” con Enrico Lo Verso.
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Approda in Sardegna la tournée nazionale di Uno Nessuno Centomila, interpretato da Enrico Lo Verso, adattato e diretto da Alessandra Pizzi.
Lo spettacolo andrà in scena lunedì 5 marzo al Teatro Piccolo Auditorium di Cagliari e mercoledì 7 marzo al Teatro Civico di Sassari, anziché sabato 3 al Comunale come precedentemente annunciato.
I biglietti già acquistati in prevendita per la data del 3 marzo al Teatro Comunale sono validi anche per il 7 marzo al Civico. I posti sono stati riposizionati per settori e fasce di prezzo simili.
Coloro che invece non volessero assistere allo spettacolo del 7 marzo potranno chiedere il rimborso del biglietto presso il punto vendita di acquisto dello stesso, entro e non oltre il 10 marzo. Sono rimborsabili solo i biglietti perfettamente integri.
Il celebre attore darà vita ai personaggi del romanzo più conosciuto di Pirandello, “il più amaro di tutti, profondamente umoristico, di scomposizione della vita”, quello che sintetizza meglio il pensiero di uno dei più grandi drammaturghi di tutti i tempi.
Ospite dei più importanti festival e teatri nazionali ed internazionali, da più di un anno lo spettacolo sta attraversando l’Italia riscuotendo grandi consensi di critica e di pubblico, soprattutto dei più giovani, e registrando il sold-out quasi ovunque. Nello scorsa stagione il “mattatore” della narrazione e la sua dinamica regista si sono pertanto aggiudicati il Premio Franco Enriquez.
“Uno Nessuno Centomila” è l’adattamento teatrale della storia di un uomo che sceglie di mettere in discussione la propria vita, a partire da un dettaglio minimo, insignificante. Il pretesto è un appunto, un’osservazione banale che viene dall’esterno. I dubbi di un’esistenza si dipanano attorno ad un particolare fisico. Le cento maschere della quotidianità, lasciano il posto alla ricerca del Sé autentico, vero, profondo. L’ironia della scrittura rende la situazione paradossale, grottesca, accentua gli equivoci. La vita si apre come in un gioco di scatole cinesi, e nel fondo è l’essenza: abbandonare i centomila, per cercare l’uno, a volte può significare fare i conti con il nessuno. Ma forse è un prezzo che conviene pagare, pur di assaporarla, la vita.
Avrebbe voluto che Pirandello fosse vivo, spiega Alessandra Pizzi, per mostrargli la grandezza della sua parola, l’attualità del suo messaggio, chiedendosi, nell’osservare l’immobilità del pubblico ad ogni spettacolo, se Pirandello fosse mai stato consapevole delle conseguenze che avrebbe potuto produrre la tumultuosa portata dello stesso.
Da qui l’idea di una nuova ed originale messa in scena volta a rendere la perennità del messaggio pirandelliano, l’atemporalità del protagonista, uomo di ieri, di oggi, di domani.
In forma di monologo, il testo è affidato al racconto e alla bravura di Enrico Lo Verso che, dopo anni di assenza dal teatro, torna sul palcoscenico per dar vita ad un contemporaneo Vitangelo Moscarda, l’uomo “senza tempo”, e ai personaggi del romanzo, in un allestimento minimale ma mutevole in ogni contesto. Una sorta di seduta psicoterapeutica, da cui ci si sente irrimediabilmente attratti, per affondare le mani nella propria mente, inconsapevoli degli scenari che potrebbero aprirsi.
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