Gli Ordini dei Medici Veterinari della Sardegna sollecita l’adeguamento del tariffario della categoria.
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«L’agroalimentare in Sardegna registra ricavi complessivi per 1,1 miliardi di euro (dati febbraio 2018). Dietro queste aziende ci sono i professionisti che lavorano nei dipartimenti di prevenzione, medici e veterinari che con la loro attività di controllo ufficiale garantiscono la sicurezza degli alimenti prodotti a tutela della salute dei consumatori tutti.»
Lo scrivono in un comunicato congiunto, gli Ordini dei Medici Veterinari della Sardegna.
«L’export dell’agroalimentare necessita di un atto ufficiale che richiede approfondite verifiche e responsabilità da parte del Dirigente Veterinario che attesta che l’alimento è prodotto nel rispetto della legge – si legge ancora nel comunicato -. Il tariffario tanto discusso, dopo 30 anni e dopo le nuove regole imposte dalla normativa europea, nazionale e regionale, doveva essere adeguato ed è rimasto comunque uno dei più bassi d’Italia per quanto riguarda le prestazioni extra Lea, cioè prestazioni rese nell’interesse dell’utente.»
«Non corrisponde al vero la notizia diffusa da alcuni giornali che il nuovo tariffario aumenti in maniera considerevole le tariffe, scaricando sulle spalle delle aziende agricole isolane costi enormi per il comparto agroalimentare. Sostenere ciò – conclude il comunicato congiunto degli Ordini dei Veterinari della Sardegna – è cosa grave e offende chi ogni giorno lavora con dedizione e responsabilità.»
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