In scena giovedì sera, presso il Piccolo Auditorium di Cagliari, “La tragedia di Guevara” di Muin Bsiso.
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Il Gruppo Storico Teatro, diretto da Monica Zuncheddu, è al suo esordio.
Dodici giovani attori, provenienti in gran parte dalla Compagnia di Ragazzini di Cagliari, si cimenteranno con “La tragedia di Guevara” di Muin Bsiso (Gaza, 1927 – Londra 1984). Lo spettacolo sarà accompagnato, con musiche originali, dalla fisarmonica di Luigi Lai.
In scena domani 22 marzo, alle ore 20.00, presso il Piccolo Auditorium in piazzetta Dettori a Cagliari, lo spettacolo rientra nella programmazione della quindicesima edizione di “Al Ard” Doc Film Festival organizzato dall’Associazione Sardegna Palestina.
Si tratta di una sintesi dell’opera teatrale in versi “Ma’ sàt Guevara” (La tragedia di Guevara) del 1969 di cui la versione italiana è tratta da Antologia di letteratura palestinese, a cura di Wasim Dahmash, Roma, Università Sapienza, 2005.
Subito dopo la morte di Muin Bsiso, riconosciuto tra i più grandi scrittori arabi di tutti i tempi, un compositore egiziano cantava: “Muin, voce delle vittime / riempi la mia con la tua voce”. È stato sepolto al Cairo poiché non poté mai tornare nella città dove era nato e nella cui storia la famiglia affonda le sue radici.
Muin Bsiso fa paura anche da morto. Fin da giovanissimo milita nel Partito Comunista Palestinese. Conosce la prigione, la guerra, l’occupazione, gli assedi e i massacri, ma continua instancabile la sua lirica combattiva e insieme delicata. Per Bsiso la poesia è impegno sociale e politico al fianco delle vittime.
Quando nel 1982 le truppe israeliane assediano Beirut, un gruppo di scrittori pubblica un foglio letterario “al-Ma‘raka” (La battaglia) – che tra l’altro fu il titolo della prima opera di Bsiso (Il Cairo, 1952) – e sceglie due suoi versi come motto della nuova pubblicazione: “Aqbalu fa-la musàwama / al-majd lil-muqàwama” (Sono venuti, che nessuno contratti / gloria alla resistenza).
Comincia a pubblicare poesie nel 1946 sul giornale Hurriyya (Libertà) di Giaffa. Tra il 1952 e il 1983 ha pubblicato 29 volumi di poesia e di teatro in versi. Sue opere sono tradotte in molte lingue tra le quali: inglese, francese, tedesco, spagnolo, italiano, russo, turco, azeri, uzbeco, persiano, urdu, hindi, giapponese, coreano.
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