La squadra navale della Marina Militare ha concluso un addestramento nel Golfo di Taranto.
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Le componenti aero-navali della Marina Militare appartenenti ai comandi operativi della Squadra Navale di Brindisi, Taranto, La Spezia e Augusta hanno concluso ieriun’attività addestrativa nel Golfo di Taranto che ha impegnato uomini e donne delle Forza Armata in esercitazioni a complessità crescente.
L’attività, iniziata il 6 marzo, ha visto la partecipazione della portaerei Cavour con nove aerei AV8B+ imbarcati, dell’incrociatore portaeromobili Giuseppe Garibaldi con a bordo gli elicotteri EH-101 e MH-90, dei caccia Durand de la Penne e Andrea Doria, delle fregate Zeffiro e Virginio Fasan, dei pattugliatori d’altura Libra e Comandante Borsini e della rifornitrice di squadra Etna, oltre che a velivoli Gulfstream CAEW (Conformal Airborne Early Warning) e Eurofighter Typhoon dell’Aeronautica Militare e a due elicotteri AH 129 Mangusta dell’Esercito Italiano.
Le esercitazioni condotte nel campo della sorveglianza marittima, delle manovre cinematiche ravvicinate, dei rifornimenti in mare, delle operazioni anfibie, del tiro con le artiglierie di bordo, dell’antinquinamentoe della Difesa Aerea integrata tra i velivoli dell’aviazione della Marina e velivoli dell’Aeronautica Militare hanno consentito di mantenere ed incrementare l’addestramento degli equipaggi in uno scenario caratterizzato dalla presenza di minaccia convenzionale e asimmetrica.
L’addestramento ha permesso in particolare alla portaerei Cavour di riprendere l’attività con i velivoli del Gruppo Aerei Imbarcati, consentendo ai piloti di effettuare le “carrier qualifications” (qualifiche necessarie per operare dal ponte di volo della nave) e a nave Garibaldi, nel suo ruolo di portaelicotteri anfibia, di effettuare un raid “eliassalto” con lo sbarco di un’aliquota del 1° Reggimento della Brigata Marina San Marco con la scorta dei due elicotteri Mangusta dell’Esercito Italiano.
L’attività svolta nel Golfo di Taranto rientra nell’addestramento degli equipaggi e degli assetti aeronavali allo scopo di mantenere un elevato standard di capacità della Squadra Navale per garantire prontezza operativa e flessibilità tattica per adempiere quotidianamente e in maniera efficace ai compiti di difesa del Paese “sul mare e dal mare”, di sicurezza marittima, di tutela degli interessi strategici nazionali oltre che nel campo delle attività a favore della collettività.
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