Michele Cossa (Riformatori): «Ho consigliato all’assessore Luigi Arru di recarsi una mattina al Centro diabetologico di Cagliari per rendersi conto personalmente di quale sia la vita quotidiana dei pazienti».
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«L’emergenza c’è, eccome: si tratta di una emergenza organizzativa, al vertice della quale c’è proprio l’assessorato regionale della Sanità. Ho consigliato all’assessore Luigi Arru di recarsi una mattina al Centro diabetologico di Cagliari per rendersi conto personalmente di quale sia la vita quotidiana dei pazienti. Lo faccia, anziché negare l’evidenza.»
Così il consigliere regionale dei Riformatori sardi Michele Cossa dopo le dichiarazioni alla stampa dell’assessore regionale della sanità. «La gente è stanca di sentire discorsi astratti, che prevedono ottime soluzioni in un futuro indefinito. È necessario agire adesso, non domani o dopodomani, imponendo a chi di dovere di mettere fine a questa situazione indegna – aggiunge Michele Cossa -. È normale che le prime visite debbano aspettare tra un anno e un anno e mezzo? Oppure che un paziente debba perdere una intera mattina dopo aver rinnovato la prescrizione del materiale al centro diabetologico per inoltrare le pratiche ai vari settori (per esempio via Romagna o medico di famiglia o farmacia o servizio farmaceutico) per sentirsi dire a volte che è tutto da rifare perché sono arrivate nuove disposizioni dall’assessorato? Sempreché non si scopra che il materiale non è disponibile! I pazienti vengono sballottati da un servizio all’altro per assurde deficienze organizzative o grazie al caos indotto proprio dall’assessorato della Sanità, evidentemente non in grado di gestire questi processi. La conseguenza è ogni giorno gli operatori sanitari cercano di svolgere serenamente il proprio lavoro ma contemporaneamente devono far fronte alla tensione e alla rabbia di persone che subiscono l’umiliazione di essere trattati come stracci dal sistema sanitario. Un sistema pagato a caro prezzo dai contribuenti – conclude Michele Cossa – che viene percepito come ostile, arrogante, sgarbato, a volte privo di umanità, predisposto ad aggravare, non ad alleviare la malattia».
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