Michele Cossa (Riformatori): «La scelta di tagliare i fondi per la vigilanza delle guardie mediche porterà alla soppressione del servizio armato a partire dal 2019 in tutte le guardie mediche della Sardegna».
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«La scelta di tagliare i fondi (da 15 a 5 milioni di euro l’anno) per la vigilanza delle guardie mediche porterà alla soppressione del servizio armato a partire dal 2019 in tutte le guardie mediche della Sardegna: una scelta scellerata che mette a rischio l’incolumità di operatori sanitari e pazienti.»
Lo denuncia il consigliere regionale dei Riformatori sardi Michele Cossa, che ha presentato una interrogazione al presidente della Regione Francesco Pigliaru e all’assessore della Sanità Luigi Arru.
«Soprattutto in alcune realtà la presenza di personale armato ed addestrato ad usare le armi non è sostituibile da un portiere né tantomeno dalla video sorveglianza, che non permette certo un intervento immediato e non protegge il medico quando questo deve intervenire a domicilio o comunque all’esterno dei locali della guardia medica, come capita specialmente nelle aree rurali – aggiunge Michele Cossa -. A parte i tragici precedenti che avevano portato alla istituzione di questo servizio oggi siamo in presenza di una situazione generale che non permette di abbassare la guardia sul versante della sicurezza di chi lavora, come testimoniano anche le aggressioni notturne nei confronti di autisti di ARST e CTM. La Giunta – conclude Michele Cossa – risparmi su altro, ma non sulla sicurezza delle persone.»
Quadro riepilogativo delle guardie mediche in Sardegna.
Carbonia 20
Cagliari 37
Sanluri 11
Lanusei 11
Nuoro 32
Oristano 26
Sassari 33
Totale 170
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