20 July, 2024
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«Una summa di tutte le opere artistiche presentate da venti pittori che rivestono un ruolo importante nel panorama locale, nazionale e internazionale.»

Così il sindaco Paola Massidda ha annunciato che sabato 31 marzo, alle ore 18.00, verrà inaugurata una grande mostra collettiva di pittura negli spazi espositivi situati all’interno della Biblioteca comunale di viale Arsia.

Alla rassegna parteciperanno i venti artisti che, dal 15 dicembre 2017 al 23 marzo 2018, sono stati protagonisti dei cinque appuntamenti previsti – con cadenza quindicinale – nell’ambito della mostra pittorica intitolata “sOttosOpra – l’arte in Libertà controllata”, svoltasi nei locali dell’Italy Snack & Wine Bar di viale Arsia. 

La conduzione della serata inaugurale della mostra collettiva sarà affidata ad Antonella Secci.

La mostra “sOttosOpra – l’arte in Libertà controllata” è stata organizzata dal gruppo culturale dei “Liberi Pensatori” con il patrocinio del comune di Carbonia. «Siamo soddisfatti per l’organizzazione di una nuova iniziativa culturale e artistica capace di dare lustro alla nostra città che, con questa mostra collettiva, sarà il punto di riferimento nel campo pittorico del Sud Sardegna. L’Amministrazione comunale desidera ringraziare Paola Matta, Carlo Giancola, Alfredo Mussetti, Daniela Matta e Salvatore Filia, pittori originari di Carbonia che, da che da diversi anni, si sono distinti per la promozione di iniziative allo scopo di rafforzare e intensificare il rapporto che lega la nostra Città con il mondo culturale», ha affermato l’assessore alla Cultura Sabrina Sabiu.

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Il capogruppo regionale dell’Udc Gianluigi Rubiu non risparmia critiche al disegno di legge sull’Urbanistica predisposto dalla Giunta regionale.

«Si tratta – spiega Gianluigi Rubiu – di una legge che ambisce a diventare unica e semplificativa, racchiudendo tutte le norme del comparto edilizio. Con questo disegno si rischia di mettere ulteriormente in ginocchio un settore strategico dell’economia sarda con l’edilizia che potrebbe essere ingessata da un insieme di norme restrittive e vincolante. La maggioranza intende imporre un caos semplificativo in una dei settori maggiormente colpiti dalla crisi.»

«Nell’impianto della legge si registra – aggiunge Gianluigi Rubiu – un eccessivo e indiscriminato  ricorso allo strumento della conferenza di servizi, con un utilizzo fuorviante della concertazione. Perché valori del paesaggio, territori costieri e vocazione agricola dovrebbero essere i temi di crescita e sviluppo invece sono dei concetti utilizzati per congelare o, peggio ancora, anestetizzare il territorio sardo.»

«A distanza di dieci anni dal varo del piano paesaggistico – sottolinea ancora Gianluigi Rubiu – si tenta di completare l’opera con una  legge disorganica e punitiva. Gli unici aspetti di coerenza sono dei doppioni ai principi già utilizzati nei diversi tasselli del piano casa. La legge snatura i piani urbanistici comunali, sottraendo alle amministrazioni locali il compito di decidere sul loro territorio. La tanto proclamata “Analisi dei fabbisogni” racconta di una Sardegna unica e uguale, senza tenere minimamente conto delle esigenze delle zone interne sempre più disabitate, e con una forte incidenza dello spopolamento. Non si nota nessun passo avanti sulle zone turistiche. C’è poi la mortificazione e penalizzazione delle aree agricole – conclude Gianluigi Rubiu -, concepite come un deserto perenne senza prospettive di sviluppo.»

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Sarà Simona Molinari la madrina del 14° Premio Bianca d’Aponte, l’unico concorso in Italia dedicato alla canzone d’autore femminile, che si terrà ad Aversa il 26 e il 27 ottobre 2018.

L’annuncio è stato dato nel corso della serata romana del “Premio Bianca d’Aponte in tour”, un trittico di appuntamenti per presentare il nuovo bando di concorso del Premio. Iniziato a Milano il 7 marzo, il piccolo tour si concluderà il 9 aprile a Napoli con un evento speciale al teatro Piccolo Bellini, dove verrà anche annunciato il nome del nuovo direttore artistico dopo la scomparsa, un anno fa, di Fausto Mesolella che ha diretto il Premio sin dalla sua nascita.

Simona Molinari, napoletana di nascita, è una cantante e compositrice di grande rilievo della scena jazz e elettro-swing italiana. Due volte al Festival di Sanremo, vanta numerose collaborazioni con artisti di calibro internazionale come Al Jarreau, Gilberto Gil, Andrea Bocelli, Lelio Luttazzi, Fabrizio Bosso e Danny Diaz. Ha appena pubblicato il nuovo singolo ‘Maldamore’.

Il suo nome si aggiunge a quello delle altre prestigiose madrine del d’Aponte, come Paola Turci, Irene Grandi, Ginevra di Marco, Cristina Donà, Nada, Elena Ledda, Petra Magoni, Rachele Bastreghi, Andrea Mirò, Rossana Casale, Mariella Nava, Fausta Vetere e Brunella Selo.

Saranno proprio queste ultime due le protagoniste, insieme ad alcune delle passate finaliste del Premio, della tappa partenopea del d’Aponte in tour, in programma il 9 aprile. Una serata tutta al femminile che vedrà sul palco anche Momo e Federica Morrone (vincitrici del d’Aponte nel 2009 e nel 2017), Fede ‘N’ Marlen (Premio della critica ‘Fausto Mesolella’ 2017), Lea, Katres e Alfina Scorza (tutte premiate negli anni scorsi). L’evento è realizzato da BeQuiet, un progetto nato nel 2012 da un’idea dell’artista Giovanni Block, che ha intercettato l’esigenza di creare attorno alla canzone d’autore partenopea un vero e proprio circuito, fatto non solo di pubblico, ma anche di addetti ai lavori e appassionati. 

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«Apprendiamo che prima della seduta del Consiglio comunale del 23/03/2018, si è dimessa l’assessore al personale Paola Argiolas, senza specificare i motivi della sua decisione. Di fronte alle ennesime dimissioni in seno alla Giunta a 5 stelle guidata da Paola Massidda, non ci si può non domandare cosa stia accadendo all’interno dell’Amministrazione comunale di Carbonia.»

Inizia così una nota del segretario cittadino di Carbonia del Partito democratico, sulle dimissioni dell’assessore degli Affari Generali e del Personale del comune di Carbonia, Paola Argiolas.

«Non sono passati neanche due anni da quando il Movimento 5 Stelle si è insediato in Comune e da allora si contano 5 assessori dimissionari (su 7), varie dimissioni dai ruoli di Presidenza delle commissioni consiliari, un consigliere comunale dimesso, la dimissione dell’ex presidente del Consiglio – aggiunge l’ex assessore dello Sport della Giunta Casti -. Sono numeri che certificano la totale incapacità del sindaco Paola Massidda di tenere unita la sua maggioranza e la sua Giunta. Sono numeri che si devono accostare a quelli di una città che è sempre più allo sbando, nella quale le uniche decisioni politiche prese vanno nella direzione del taglio dei servizi, dello smantellamento totale dei servizi sociali cittadini e da quest’anno anche la novità dell’aumento delle tasse.»

«Riteniamo che i cittadini di Carbonia abbiano il diritto di conoscere le motivazioni per cui ci sono state così tante dimissioni da due anni a questa parte. Riteniamo che il Movimento 5 Stelle di Carbonia non possa più nascondersi dietro i “motivi personali” per giustificare la moria di assessori della Giunta Massidda. Riteniamo che il Sindaco in prima persona debba comunicare ai cittadini cosa sta avvenendo in Comune e debba rassegnare le sue dimissioni, per manifesta incapacità di amministrare la città di Carbonia e di tenere unita la sua maggioranza.

E’ ora che lo si dica apertamente: il sindaco Paola Massidda è inadatta al ruolo che sta ricoprendo e i consiglieri comunali che continuano a sostenerla sono complici di questo sfascio. Non si gioca con la vita dei cittadini di Carbonia – conclude Fabio Desogus -, il sindaco Paola Massidda abbia un sussulto di dignità e rassegni le sue dimissioni o i consiglieri comunali di maggioranza la sfiducino. Carbonia non merita questo.»

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«Avanti un altro… Si è dimesso l’assessore al Personale, ormai non si contano gli assessori che hanno abbandonato la barca dell’Amministrazione comunale che scivola nell’abisso del ridicolo, portando con sé, purtroppo, l’intera Città.»

Sono queste le prime parole di commento dell’ex sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, in un post pubblicato su facebook, alle dimissioni dell’assessore degli Affari Generali e del Personale della Giunta Massidda, Paola Argiolas.

«L’unico responsabile di tutto ciò – ha aggiunto Giuseppe Casti – è il sindaco Paola Massidda che conferma la propria incapacità di guidare la Giunta e di far fronte ai problemi di Carbonia, che, a causa Sua, negli ultimi mesi, si sono aggravati.»

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«Il sindaco di Carbonia ha raggiunto un risultato incredibile…ha fatto cinquina. Mi spiace farle constatare che amministrare la città non equivale a giocare a tombola.»

Fabio Usai, capogruppo di opposizione, lo ha detto questa mattina, rivolto al sindaco di Carbonia, Paola Massidda, dopo le dimissioni del quinto dei sette assessori, Paola Argiolas, con i quali la Giunta monocolore del Movimento 5 Stelle aveva iniziato ad amministrare la città di Carbonia il 5 luglio 2016.

«Constatiamo l’ennesima prova di instabilità e inadeguatezza di questa Giunta», ha concluso Fabio Usai, il consigliere più votato alle elezioni del 5 giugno 2016 con 867 preferenze.

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LA NOTIZIA

Questa sera, alle ore 19.00, la sede dell’Associazione culturale OMA (Opus Music & Art) in via Sanzio, 89 a Carbonia, ospiterà la Band “Chiodi Blu” che presenterà “7”.

“7” è il primo disco della band CHIODI BLU. Loro sono: Monica Mureddu, voce; Alessandro Murgia, chitarra; Marco Mancini, chitarra; Diego Soddu, basso; Paolo De Liso, drum-set; per l’evento di Carbonia suonerà il basso Maurizio Bonetti.

Il disco, con già 3 videoclip e 3 teaser pubblicati su youtube, è in concorso per il miglior Videoclip italiano autoprodotto su “Videoclip Italia contest” ed è stato già notato da alcune etichette discografiche della penisola.

«Il disco evoca sonorità appartenenti alla galassia dell’alternative rock e alla musica d’autore. Il ritorno all’arte come sperimentazione, improvvisazione e condivisione per una forma canzone-strumento di narrazione della realtà contemporanea ispirata a sonorità metropolitane e contaminata da altri linguaggi espressivi come il fumetto, il teatro e la cinematografia.»

La copertina è firmata dal punk artist internazionale, Graziano Origa.

Il disco è prodotto dall’associazione di Carbonia OMA (Opus Music & Art).

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Nuovo appuntamento culturale alla biblioteca comunale di piazza dei 45. In programma per lunedì 26 marzo alle ore 17, infatti, ci sarà l’incontro con Laura Bonalumi, autrice del libro “Voce di lupo”, edizioni Piemme 2017.

La scrittrice milanese, autrice di libri per ragazzi, illustrerà il suo romanzo che, in questi giorni, viene presentato nelle scuole medie inferiori e superiori del Nord Sardegna.

Attraverso un linguaggio semplice, diretto ed estremamente evocativo, Laura Bonalumi parla ai lettori di «come si diventa grandi – spiegano gli organizzatori – e di quanto bene faccia rimanere un po’ da soli con se stessi, allontanarsi da tutto per ritrovare il proprio posto nel mondo. Un racconto per ragazzi ma non solo; una storia che va dritta al cuore degli adulti che non hanno perso la voglia d’avventura».

Il romanzo è il racconto di un ragazzino in fuga in cerca di se stesso dopo una terribile tragedia in cui ha perso il più caro amico, un viaggio che è una fase di passaggio per diventare grandi.

L’incontro è organizzato dalla biblioteca comunale e dalla libreria “Il Labirinto Mondadori” di Stintino.

 

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Il 7 aprile partirà ufficialmente la raccolta delle firme per la proposta di legge di iniziativa popolare per l’inserimento nella Costituzione del principio di insularità, con banchetti in tutti i capoluoghi delle 20 Regioni Italiane e nei 36 comuni aderenti all’Associazione Nazionale dei Comuni delle Isole minori, ma è già iniziata a livello nazionale la campagna di sensibilizzazione del Comitato Promotore. Oggi a Roma si terrà un incontro promosso dal Gremio dei Sardi,  nel corso del quale Michele Cossa illustrerà la nuova importante iniziativa, sostenuta da un ampio  fronte politico sardo e siciliano, dalla Fasi (la Federazione delle associazioni degli emigrati sardi in Italia), dall’Ancim.

E’ la prima delle 15 manifestazioni in programma fino alla data del 7 aprile. Nei prossimi giorni analoghi incontri si svolgeranno a Torino, Bologna, Milano e Napoli.

In Sardegna la mobilitazione avverrà attraverso un grande evento che vedrà impegnati sindaci e amministratori locali.    

In attesa della decisione del TAR sul ricorso contro il parere negativo dell’ufficio regionale per il referendum, il Comitato promotore ha deciso, dunque, di alzare il tiro: l’insularità non è più una rivendicazione che interessa strettamente i territori che ne vengono direttamente penalizzati (Sicilia e Sardegna in primis) ma deve diventare una questione di tutta la comunità nazionale.

Dare finalmente parità di condizioni rispetto al “continente” significa imprimere una svolta epocale al modo in cui lo Stato ha sempre affrontato il problema delle Isole, cioè pompando ingenti risorse finanziarie, che hanno favorito lo sviluppo di una economia assistita, che si basava quasi unicamente sul sostegno pubblico ed è crollata quando questo è venuto meno. Accanto ad essa sono cresciuti la mala pianta del clientelismo, l’inefficienza e la corruzione, ma non una economia endogena, in grado di reggersi autonomamente.

Questo modello è finito per sempre, ciò che è stato certificato con chiarezza anche dai referendum della Lombardia e del Veneto del 22 ottobre scorso e dalle trattative che le regioni più ricche d’Italia stanno portando avanti a tappe forzate per ottenere il diritto a trattenere una quota maggiore delle risorse che ogni anno pagano per la coesione nazionale.

Chiedere il riconoscimento costituzionale del principio di insularità significa dunque dire basta all’assistenzialismo e affermare con orgoglio che i sardi sono in grado di farcela da soli, purché vengano messi nelle stesse condizioni degli altri italiani, principalmente sul piano della continuità territoriale e di tutti quegli svantaggi strutturali che penalizzano così pesantemente le isole rispetto agli altri territori italiani.

Obiettivo finale è l’“indipendenza” economica della Sardegna: una Sardegna che non solo diventa in grado di sostenere se stessa e di offrire a resistenti e ospiti servizi di qualità ma che è in grado di agganciarsi al treno delle regioni più ricche d’Italia e d’Europa.

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Dal 26 al 28 marzo il Conservatorio di Cagliari ospiterà la seconda edizione delle Giornate europee del bandoneon, un importante progetto di scambio interculturale con alcuni conservatori europei in cui lo strumento figura tra le materie di studio.

Dopo la prima edizione, svoltasi l’anno scorso ad Avignone (Francia), questa volta sarà il capoluogo sardo a diventare una piccola capitale di questo strumento, attirando l’attenzione di tutto il mondo musicale a esso legata e richiamando ospiti ed artisti di fama mondiale.

L’insegnante tutor del corso sarà l’affermato concertista e didatta argentino Victor Villena, già docente di Bandoneon nel Conservatorio Codarts di Rotterdam e insignito, quando ancora aveva 17 anni, del titolo di “bandoneonista rivelazione” da parte dell’Accademia internazionale di tango di Buenos Aires.

Nata dal connubio tra le classi del Conservatorio du Grand Avignon e il Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina”, l’iniziativa ha un carattere seminaristico che quest’anno vedrà la partecipazione, oltre che degli allievi di bandoneon, degli studenti delle classi di Violino, Viola, Violoncello, Contrabbasso, Pianoforte, Flauto e Clarinetto dell’istituzione musicale cagliaritana. Parteciperà anche una delegazione di studenti del Conservatorio di Avignone guidata dalla tedesca Yvonne Hahnn, tra i più apprezzati docenti di bandoneon.

Insieme alla delegazione francese ci saranno anche gli allievi della classe di Bandoneon del “Pierluigi da Palestrina”, tenuta dal maestro Fabio Furia, e l’Ensemble SCISMA, orchestra da camera di allievi del Conservatorio di Cagliari composta da diversi elementi tra archi, fiati, pianoforte e percussioni.

Nato in Germania a metà dell’Ottocento, il bandoneon fu concepito come strumento da utilizzare durante le funzioni religiose in quelle chiese che non potevano permettersi l’acquisto di un organo. Alla fine dello stesso secolo arrivò in Sud America, e ben presto divenne l’accompagnamento del tango.

In Europa solo di recente i conservatori hanno riscoperto l’importanza del bandoneon: in Italia quello di Cagliari è l’unico ad offrire corsi di questo strumento.