25 November, 2024
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L’Unione cittadina di Carbonia si è riunita ieri per discutere del risultato elettorale e degli indirizzi nazionali del partito che si stanno sviluppando nei giorni dopo il voto. Accogliendo l’appello del vice segretario Martina, ha elaborato un documento da sottoporre al voto della base e da inviare ai diversi livelli del partito: Federale, Regionale e Nazionale.

«A Carbonia – si legge tra l’altro nel documento -, in seguito al risultato elettorale del 2016, i nostri rappresentanti in Consiglio comunale stanno esercitando un’opposizione seria e senza sconti e il Movimento 5 Stelle, che ha la maggioranza assoluta in Consiglio comunale, non perde occasione per attaccare i nostri consiglieri e per depotenziare i meccanismi che regolano la normale democrazia. Dai dibattiti nazionali, nei quali si paventano diverse soluzioni per la formazione del Governo e nei quali, sempre più spesso, coloro che ieri erano i grandi denigratori del PD, oggi lo sollecitano ad operare con senso di responsabilità e fare accordi con gli avversari politici, emerge una situazione di estrema confusione e instabilità. Situazione nella quale l’Unione cittadina di Carbonia ritiene che il PD debba rispettare la volontà di ciò che la maggioranza elettorale ha deciso, cioè di non dare fiducia al PD e di collocargli il ruolo di minoranza. Pensiamo che una soluzione diversa creerebbe non poche difficoltà e confusione anche ai compagni che ci rappresentano nelle varie istituzioni territoriali e che combattono quotidianamente contro quelle forze politiche con le quali a livello nazionale ci si dovrebbe alleare. Riteniamo, pertanto, che il nostro partito debba stare all’opposizione con umiltà e chiarezza, perché questo gli elettori hanno voluto e hanno espresso in maniera netta con il voto elettorale.»

Il documento, votato all’unanimità, verrà inviato alla Segreteria della Federazione del Sulcis Iglesiente, alla segreteria regionale e alla Segreteria Nazionale.

Il segretario dell’Unione Cittadina di Carbonia del PD Fabio Desogus.

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La sala riunioni del Centro anziani di via Brigata Sassari, a Carbonia, ha ospitato sabato sera un convegno organizzato dalla segreteria del sindacato SPI-CGIL, sui temi legati al servizio sanitario, con particolare riferimento alle recenti novità contenute nel piano di riorganizzazione della rete ospedaliera approvato dal Consiglio regionale della Sardegna e ai riflessi dello stesso su una particolare categoria sociale, quella degli anziani.

Dopo la relazione introduttiva della segreteria Rinalba Fadda, a tenere la relazione è stato chiamato Salvatore Arca, dipendente Asl in pensione, responsabile sanità dello SPI-CGIL del Sulcis Iglesiente. E’ seguito il dibattito. Erano presenti, tra gli altri, il presidente regionale dello SPI-CGIL Marco Grecu e la presidente regionale dell’Auser Maria Francesca Cherchi.

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È un appuntamento che si rinnova dal 1988, uno degli eventi più attesi dell’estate jazzistica: dall’8 al 16 agosto ritorna Time in Jazz, il festival internazionale ideato e diretto da Paolo Fresu tra il suo paese natale, Berchidda, e vari altri centri del Nord Sardegna.

Un cartellone come sempre fitto di nomi e proposte differenti caratterizza anche l’edizione numero trentuno della manifestazione che verrà presentata alla stampa martedì 27 marzo a Milano, presso il Palazzo della Triennale, in viale Alemagna, 6. All’incontro con i giornalisti, aperto al pubblico e con inizio alle 11.00, interverranno il direttore artistico Paolo Fresu e Pierluigi Stefanini, presidente di Unipol Gruppo tra i principali sponsor del festival. Al termine della conferenza stampa, è previsto un momento musicale con aperitivo.

 

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Venerdì 23 marzo, dalle 16,30, a Cagliari, nella Sala conferenze della Fondazione di Sardegna (via San Salvatore da Horta, 2), si terrà la cerimonia di consegna del “Premio Ninetta Bartoli”, giunto alla V edizione. Sarà l’occasione per un confronto sul ruolo delle donne nella società del futuro. Il premio è organizzato dalla FIDAPA sotto il patrocinio del Presidente del Consiglio regionale della Sardegna.

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Questa sera, dalle 18.00, presso l’ostello Marina si tiene una mostra contenente le foto scattate da giovani stranieri giunti a Cagliari per partecipare a uno scambio giovanile internazionale sul tema della fotografia e dell’ambiente urbano. Il progetto, atto a promuovere la valorizzazione dell’ambiente attraverso la fotografia, ha coinvolto 35 giovani provenienti da Italia, Romania, Bulgaria, Lituania e Lettonia.  Le foto conterranno scorci di vita quotidiana e angoli della città.

Il progetto, attualmente in corso, si concluderà venerdì 23 marzo. In parallelo alla mostra ci sarà anche una presentazione delle attività che hanno costituito il progetto, realizzato dall’associazione cagliaritana ABìCì, attiva nel settore delle politiche giovanili, della progettazione europea e dell’inclusione sociale.

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E’ arrivata la primavera e la Riviera del Corallo festeggia la nuova stagione in musica. Al Miramare Gastro & Music Pub è tutto pronto per un altro week-end di eventi. Dopo aver ospitato la scorsa settimana il concerto dei Tieni il Tempo, famosa tribute band cagliaritana degli 883 e Max Pezzali e aver festeggiato St. Patrick’s Day a ritmo di musica irlandese con le irish drinking songs dei Bordell il locale affacciato sulla passeggiata degli algheresi è pronto per dar spazio ad altri due importanti progetti musicali. Venerdì 23 marzo Friday Tribute Night, la rassegna musicale che porta ad Alghero l’esibizione dei più importanti tributi presenti sul territorio sardo propone un’anteprima assoluta per la città: Occhi di Yatta. In Riviera del Corallo per la prima volta il concerto della cartoon tribute band sarda. Cinque musicisti sassaresi, di cui due donne, ormai da sette anni portano su e giù per l’Isola il loro spettacolo dedicato alle sigle dei cartoni animati più celebri, prediligendo gli intramontabili classici degli anni ’80 e ’90, senza però disdegnare le più recenti o alcune chicche per intenditori, anche in lingua originale.
Il giorno successivo, sabato 24, sul palco un grande ritorno, i Cover Garden in concerto. La band algherese più apprezzata in tutta la Sardegna torna ad esibirsi al Miramare nell’unica loro data ad Alghero per tutto il mese di marzo. Giuliano Madau, Gian Luca Dedola, Gianluca Porcu e Daniele Piu portano in scena un repertorio completamente aggiornato dal gusto contemporaneo e prettamente ballabile.
Tutti gli eventi e i concerti del Miramare Gastro & Music Pub sono ad ingresso libero e gratuito, è inoltre attivo il servizio di cucina a cura di chef Claudio Cubeddu.

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«L’emergenza c’è, eccome: si tratta di una emergenza organizzativa, al vertice della quale c’è proprio l’assessorato regionale della Sanità. Ho consigliato all’assessore Luigi Arru di recarsi una mattina al Centro diabetologico di Cagliari per rendersi conto personalmente di quale sia la vita quotidiana dei pazienti. Lo faccia, anziché negare l’evidenza.»

Così il consigliere regionale dei Riformatori sardi Michele Cossa dopo le dichiarazioni alla stampa dell’assessore regionale della sanità. «La gente è stanca di sentire discorsi astratti, che prevedono ottime soluzioni in un futuro indefinito. È necessario agire adesso, non domani o dopodomani, imponendo a chi di dovere di mettere fine a questa situazione indegna – aggiunge Michele Cossa -. È normale che le prime visite debbano aspettare tra un anno e un anno e mezzo? Oppure che un paziente debba perdere una intera mattina dopo aver rinnovato la prescrizione del materiale al centro diabetologico per inoltrare le pratiche ai vari settori (per esempio via Romagna o medico di famiglia o farmacia o servizio farmaceutico) per sentirsi dire a volte che è tutto da rifare perché sono arrivate nuove disposizioni dall’assessorato? Sempreché non si scopra che il materiale non è disponibile! I pazienti vengono sballottati da un servizio all’altro per assurde deficienze organizzative o grazie al caos indotto proprio dall’assessorato della Sanità, evidentemente non in grado di gestire questi processi. La conseguenza è ogni giorno gli operatori sanitari cercano di svolgere serenamente il proprio lavoro ma contemporaneamente devono far fronte alla tensione e alla rabbia di persone che subiscono l’umiliazione di essere trattati come stracci dal sistema sanitario. Un sistema pagato a caro prezzo dai contribuenti – conclude Michele Cossa – che viene percepito come ostile, arrogante, sgarbato, a volte privo di umanità, predisposto ad aggravare, non ad alleviare la malattia».

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Una convenzione per consentire l’assistenza ai pazienti affetti da malattie infettive e che si trovano negli istituti penitenziari Sassari e di Alghero. L’hanno siglata la Aou di Sassari e l’Ats Sardegna – Assl Sassari e consentirà di effettuare visite mediche specialistiche, prescrivere farmaci anti-infettivi e predisporre piani terapeutici personalizzati. L’accordo, della durata di un anno, vedrà lavorare assieme, secondo un piano di lavoro concordato, i medici della clinica di Malattie infettive dell’AOU e quelli dell’unità operativa “Tutela della salute in carcere” dell’Assl sassarese.

Nel 2016 Aou e Asl avevano siglato apposita convenzione per il trattamento dei pazienti affetti da malattie infettive. Un atto che, già da allora, metteva in evidenza la necessità di garantire questo tipo di assistenza sanitaria all’interno delle case circondariali del territorio della provincia. E il motivo è chiaro: «Il carcere è un’occasione straordinaria di sanità pubblica e concentra numerose patologie, con soggetti affetti da Hiv, da epatiti C e B, quindi ancora malattie sessualmente trasmissibili e tubercolosi latente». A dirlo è Sergio Babudieri, direttore della clinica di Malattie infettive e presidente onorario della Società italiana di Medicina e sanità penitenziaria. Di origini romane, da oltre trent’anni vive e lavora a Sassari. Dal 1987 in Malattie infettive, per il suo lavoro ha conosciuto la realtà di San Sebastiano, il carcere cittadino ottocentesco, che dal 2013 ha chiuso i battenti per dare spazio alla nuova Casa circondariale “Giovanni Bacchiddu” a Bancali. Una realtà lontana da Sassari ma a volte, «anche in città, bastava un muro per separare, oscurare e nascondere la popolazione che stava al di qua di quella cinta muraria», aggiunge lo specialista.

In Italia, il dato sulla popolazione dei detenuti, aggiornato al 28 febbraio, è di 58.163 e di questi 2.402 sono donne e 19.765 stranieri. A Sassari, invece, alla stessa data i detenuti sono 492, 16 donne e 166 stranieri, quindi ad Alghero 126 di cui 46 stranieri.

Secondo le stime a disposizione degli specialisti, «perché mancano i dati epidemiologici ufficiali», oltre il 33 per cento della popolazione carceraria italiana è portatrice di epatite C, il 6 per cento di epatite B, quindi tra il 3 e il 4 per cento dell’Hiv e il 25/30 per cento della Tbc. Si comprende l’importanza dei medici infettivologi all’interno del carcere. «Ecco perché il carcere è occasione unica di sanità pubblica – aggiunge il direttore della clinica di Malattie infettive – perché oltre alla diagnosi è possibile iniziare una terapia su persone che, una volta tornate in libertà, sarebbe difficile rintracciare». Questa attività, che presenta le sue difficoltà, è centrale per la sanità pubblica. «Non farla in carcere, può significare perdere il contatto con molte malattie, non solo infettive. Ci troviamo difronte a persone che – prosegue Sergio Babudieri – non hanno certamente il bene salute in cima alle proprie necessità». L’obiettivo è, allora, oltre l’aspetto sanitario e terapeutico, quello della prevenzione. «Con il contatto diretto – spiega ancora – rendiamo maggiormente consapevoli queste persone della loro situazione e, una volta che saranno fuori, non trasmetteranno l’infezione. L’attività che portiamo avanti con il colleghi dell’Ats rappresenta quindi un nuovo stimolo, che va nel senso di considerare la sanità penitenziaria come sanità pubblica».

La Clinica di Malattie infettive è, comunque, sempre stata un riferimento sul territorio. «Storicamente – conclude il direttore della Clinica – siamo sempre stati impegnati con un’attività che ci ha portato a essere presenti nel territorio con i nostri specialisti, nelle comunità terapeutiche, nelle case famiglia, nell’assistenza domiciliare e, periodicamente, nelle scuole per la formazione e la sensibilizzazione degli studenti».

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Il Consiglio comunale di Carbonia è stato convocato in seduta ordinaria, presso la sala consiliare del Centro polifunzionale di Piazza Roma, per domani 23/03/2018, alle ore 18,30, in prima convocazione, per l’apertura della sessione di Bilancio, con la presentazione e discussione del Bilancio di previsione finanziario 2018/2020 ex D.Lgs. 118/2011 ed i suoi allegati.

I lavori del Consiglio comunale proseguiranno secondo il seguente calendario ed ordine dei lavori:

lunedì 26 marzo 2018, ore 18,30: esame e votazione degli emendamenti dal n. 1 al n. 19;

martedì 27 marzo 2018, ore 18,30: esame e votazione degli emendamenti dal n. 20 al n. 38;

mercoledì 28 marzo 2018, ore 18,30: votazione del Bilancio di previsione finanziario 2018/2020 ex D.Lgs. 118/2011 ed i suoi allegati.

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Un secco “no” al deposito nazionale per i rifiuti radioattivi in Sardegna. A ribadire la contrarietà il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, che palesa perplessità e preoccupazione sulla scelta del Governo.

«La nostra Isola ha già espresso la volontà contro la dislocazione delle scorie nucleari con un referendum popolare, con un’espressione poi rilanciata dalle assemblee comunali e dall’aula del consiglio regionale – ricorda Gianluigi Rubiu -. Non può certo essere disatteso questo giudizio. Sarebbe un colpo ulteriore alla nostra economia, già indebolita da una sofferenza senza via d’uscita – conclude Rubiu – L’arrivo delle scorie radioattive nell’Isola metterebbe a dura prova l’immagine turistica, senza poi dimenticare il pericolo derivante da una possibile individuazione del sito all’interno del territorio.»