25 November, 2024
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Il Consiglio regionale ha approvato il disegno di legge sulla pesca ed il disegno di legge sull’istituzione dell’anagrafe regionale degli studenti.

La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il Dl n. 492/A – Giunta regionale – “Disposizioni in materia di pesca”.

Per illustrare il provvedimento il presidente ha dato la parola al relatore, il presidente della commissione Agricoltura Luigi Lotto (Pd).

Prima di Lotto sono intervenuti alcuni consiglieri regionali sull’ordine dei lavori.

Il consigliere del Pds Roberto Desini, riferendosi alla partecipazione del presidente Gianfranco Ganau ad una video – conferenza con il comitato a sostegno del riconoscimento dell’insularità nella Costituzione attraverso una raccolta firme congiunta con la Sicilia, ha ricordato che «il Consiglio ha approvato una legge che prevedeva contributi alle società sportive per le trasferte nelle isole minori, legge ancora non applicata ed è un fatto vergognoso».

Il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi, ha segnalato in modo critico «il tentativo di eliminare la vigilanza presso le guardie mediche dimenticando che la stessa Regione, dopo un omicidio verificatosi nel 2003 a Solarussa, stanziò ben 30 miliardi di lire (allora) per il potenziamento di queste strutture con una forte attenzione al problema della sicurezza». Nel 2005, ha ricostruito ancora Giorgio Oppi, «si tentò una nuova eliminazione della vigilanza che fu però bloccata da una mozione votata all’unanimità dal Consiglio; a questo punto è necessario che l’assessore riferisca in Aula al più presto, per trovare prima una soluzione e poi, eventualmente, pensare ad altri provvedimenti».

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu, riferendosi ad un emendamento sulla legge in discussione che presenta forse alcuni profili di inammissibilità, ha chiesto che in ogni caso il testo sia distribuito, confrontandosi con gli uffici sulle parti che occorre approfondire.

Il consigliere Eugenio Lai (Art. 1 – Mdp), prendendo spunto dalla recente ricorrenza dell’8 marzo dedicata alla giornata internazionale della donna, ha lamentato che «dal 2017 i centri antiviolenza del Sud Sardegna sono bloccati e la situazione è incresciosa, riteniamo sul punto che l’assessore della Sanità abbia precise responsabilità e chiediamo perciò chiarimenti urgenti, possibilmente alla fine dei lavori».

Illustrando il disegno di legge all’ordine del giorno, il relatore Luigi Lotto (Pd) ha affermato che «la legge proposta dalla Giunta ed approvata dalla commissione con l’astensione della minoranza parte dall’esigenza di rimuovere una disparità di trattamento fra i canoni delle attività di acquacoltura a seconda della forma societaria degli operatori interessati, eliminando il privilegio concesso alle cooperative». Il tema è stato ora risolto con il nuovo testo, ha sostenuto Lotto, «che prevede un trattamento equo per tutti gli operatori del settore e, in più, viene introdotta una nuova disciplina della concessioni per le autorizzazioni alla pesca professionale e sportiva; in particolare l’elemento qualificante è la semplificazione delle procedure per la pesca sportiva, nel senso che non verrà più richiesto il tesserino ma basterà un semplice versamento con allegato il documento di identità». Quanto alla pesca subacquea, ha concluso, «si dà mandato alla Giunta di predisporre norme specifiche da sottoporre poi alla commissione».

Per i Riformatori sardi il consigliere Luigi Crisponi ha ricordato che «la commissione ha insistito su alcuni aspetti positivi, fra i quali l’assenza di norme sanzionatorie, riscontrando però che manca uno sguardo rivolto ad una realtà che chiedeva sburocratizzazione ed inoltre restano alcune criticità come l’aver trascurato pescatori disabili, il riferimento alle zone di riposo biologico, ad organismi di supporto tecnico scientifico, alla definizione del ruolo di associazioni sportive, a nuovi spazi per la gestione della fauna ittica ed acquatica». In sostanza, ha sintetizzato, «dietro lo sport ci sono opportunità di iniziative economiche che vanno considerate a cominciare dalla pesca a pagamento, soprattutto nelle aree interne».

Piermario Manca, del Pds, ha parlato di «una legge che la Sardegna aspettava però, rispetto alla mozione dell’aprile scorso con cui il Consiglio ha assegnato priorità alla pesca in Sardegna, la legge non basta perché siamo convinti che debba essere istituita una direzione generale all’interno dell’assessorato e dare nuovo slancio al settore che merita una sua identità; è una richiesta del Pds che intendiamo ribadire».

Il consigliere Gennaro Fuoco (Misto), ha osservato che «nei prossimi mesi si renderà necessario affrontare una volta per tutte la questione del demanio marittimo a 70 anni dallo Statuto speciale che, peraltro, lo definiva di pertinenza dello Stato, mentre in Sicilia e Friuli – Venezia Giulia è di competenza della Regione». E’ una questione fondamentale, a giudizio di Fuoco, «perché nella nostra Regione una intera macchina amministrativa opera nel settore senza averne titolarità e goderne i proventi economici e le stesse concessioni per la pesca producono risorse che vanno allo Stato; questo aspetto va modificato, possibilmente prima della legislatura, insieme ad una normativa a tutto campo che riguardi anche le concessioni delle spiagge e turistiche».

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni, rilanciando i temi di un recente dibattito cui partecipò anche l’assessore, ha criticato «il mancato approccio moderno ai problemi della pesca in Sardegna, che presuppone anche l’adeguamento degli organici e la definizione di nuovi compiti e strategie». In Sardegna, ha aggiunto, «abbiamo il 70% delle zone umide d’Italia e quindi la presenza della pesca nelle acque interne, accanto a quella tradizionale e quella di altura appannaggio di altre marinerie, insomma c’è un intero settore da riordinare e rispetto a questi dati di fatto la legge è insufficiente». Da parte nostra, ha detto ancora Dedoni, «abbiamo sollecitato spesso la maggioranza ma purtroppo le cose non sono cambiate, resta il fato che serve una nuova normativa più ampia ed organica per inserire la pesca all’interno del comparto agro alimentare e dare finalmente un esempio di buona politica alla Sardegna».

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu, dopo aver valutato positivamente che approva in Aula il tema della pesca dopo che è stato trascurato per 4 anni, ha dichiarato che «la legge si limita ad intervenire su un problema di particolare (comunque importante) ma non offre quella visione di insieme di cui la Sardegna ha bisogno, basti pensare che un anno fa il governo nazionale ha chiesto alla Sardegna di dotarsi di una carta vocazionale, cioè il piano regolatore della pesca, e avremmo dovuto farlo presto e bene perché siamo un’Isola». La Sardegna non ha grandi numeri, solo 2000 marinerie, ed importiamo l’80% del prodotto che consumiamo, significa che ci sono spazi di crescita enormi che vanno sfruttati, attraverso una legge specifica in grado di sostenere le imprese del settore».

Il capogruppo di Cps Piefranco Zanchetta ha espresso condivisione per l’emendamento del collega Gianfranco ongiu, a suo avviso coerente con la volontà del Consiglio di istituire una direzione generale dedicata alla pesca. Finalmente, ha commentato, «la Regione ha una legge moderna rivolta ad un comparto per il quale si è fatto qualcosa ma occorre fare molto di più allargando il campo di intervento ad una normativa organica anche a tutela della grande qualità del nostro prodotto». Abbiamo vietato la pesca ai ricci con la canna, ha concluso, «è un paradosso ma fa capire che ci dobbiamo muovere in maniera molto più incisiva».

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu, nel merito della legge, ha ribadito il suo no alle sperequazioni ed il suo all’apertura ad imprese non cooperative, affermando che a suo giudizio «resta comunque in ombra il principio di programmazione più volte richiamato nella relazione, cioè il punto è che le nostre imprese della pesca non vengano pregiudicate, per esempio nell’accesso alla finanza pubblica soprattutto di fonte europea». Pensiamo in Sardegna le migliori politiche per rilanciare il settore sottraendolo all’assalto di marinerie più evolute, ha poi auspicato Gianfranco Congiu, «senza dimenticare che se altri hanno raggiunto questi traguardi significa che hanno lavorato bene; è la strada da seguire e dobbiamo tracciarla ora che in sede comunitaria si discutono le scelte del settore». Gianfranco Congiu, infine, si è soffermato ancora una volta sulla la mozione votata a larga maggioranza dal Consiglio per istituire una direzione generale ad hoc per la pesca: «dobbiamo muoverci concretamente su questa strada e, per quanto riguarda il mio emendamento mi riservo di presentare una proposta orale più snella».

Dopo l’on. Gianfranco Congiu ha preso la parola l’on. Luigi Lotto (Pd), che ha detto: «Mi fa piacere che questo provvedimento di legge stia destando l’attenzione del Consiglio, che sta dibattendo sul settore pesca nel suo complesso. E’ importante che ci si ponga oggi il problema di gestire dentro l’assessorato dell’Agricoltura la pesca nel suo complesso come un settore economico. Lavoriamo insieme da oggi per mettere in piedi nelle prossime settimane un disegno di legge complessivo e nel frattempo approviamo questo provvedimento tampone».  

Per Forza Italia ha preso la parola l’on. Alessandra Zedda, secondo cui «stiamo perdendo un’occasione: questo provvedimento avrebbe avuto una funzione maggiore se avessimo considerato quanto dice il DM 2016 quando si parla delle 12 miglia nautiche dalle proprie linee di base. Se noi siamo davvero una regione autonoma e speciale dobbiamo usare i nostri poteri sino in fondo. Possiamo riferire anche alle acque interne il concetto di piccola pesca e di pesca artigianale? Possiamo davvero appellarci a vari aspetti positivi del decreto ministeriale che ho citato prima».

Ha preso poi la parola l’assessore Pierluigi Caria, che ha risposto a tutti i rilievi dei consiglieri regionali intervenuti in precedenza. «Auspico che ci sia una direzione generale della Pesca o comunque di un servizio rafforzato all’interno dell’assessorato, visto che di pesca per la Regione oggi si occupano soltanto nove persone, nonostante alti fatturati e un importante numero di addetti».

L’assessore ha ricordato che «quest’anno sono arrivate dai pescatori richieste di finanziamento per circa 20 milioni, molto più rispetto che in passato» e ha aggiunto: «Siamo intervenuti con questo provvedimento per eliminare una disparità di trattamento a seconda della veste giuridica che si utilizza, tra coop e società di capitali. Dobbiamo evitare il rischio che qualche azienda della pesca chiuda e dovevamo disciplinare il canone di concessione dell’area demaniale oltre ad alcuni aspetti burocratici. Certo, l’obiettivo è riformare tutto il settore come da più parti l’Aula sta sollecitando: io sono favorevole a lavorare a una proposta generale per il comparto, anche per il tema del fermo biologico e della pesca del tonno, del corallo e dell’aragosta. Oggi, intanto, risolviamo questi problemi».

L’Aula ha approvato il passaggio agli articoli e sull’articolo 1 l’on. Gianfranco Congiu (Pds) ha presentato un emendamento orale, l’articolo 1 bis, che prevede entro tre mesi che l’assessore Pierluigi Caria proponga l’istituzione della Direzione generale della pesca, acquacoltura e politiche del mare all’interno dell’assessorato all’Agricoltura. 

L’on. Alessandra Zedda (FI) a nome del gruppo ha espresso parere favorevole all’emendamento Gianfranco Congiu e così il gruppo dei Riformatori sardi con l’on. Luigi Crisponi e l’Udc con l’on. Gianluigi Rubiu. Favorevole anche l’on. Pierfranco Zanchetta (Upc), il Psd’Az con l’on. Angelo Carta e anche l’on. Luigi Lotto per il Pd, che ha auspicato  a breve un provvedimento di riordino del settore, non solo l’istituzione della direzione generale.

L’articolo 1 è stato approvato e così l’articolo 1 bis.

L’articolo 2 è stato messo in discussione con cinque emendamenti, i primi quattro a firma di Forza Italia e l’ultimo a firma del Pd.

L’on. Alessandra Zedda (FI) ha accolto l’invito al ritiro dei quattro emendamenti. L’articolo 2 è stato approvato e così l’emendamento aggiuntivo 5, relativo «alle persone con disabilità e con disagio economico, agli ultrasettantenni e ai minori».

Sull’articolo 3 è intervenuto l’on. Luigi Crisponi (Riformatori), che ha manifestato perplessità sulla norma. Anche l’on. Gianluigi Rubiu (Udc) ha contestato la norma, sostenendo che «non dice nulla ma delega nei fatti l’attività legislativa alla giunta regionale». 

L’assessore Pierluigi Caria e l’on. Luigi Lotto (Pd) hanno difeso il richiamo alla normativa nazionale e le direttive della Giunta che saranno sottoposte al parere della commissione. L’on. Luigi Crisponi (Riformatori) ha ribadito: «Siamo davanti a una delega totalmente in bianco  verso la giunta regionale. Dobbiamo essere consapevoli di questo e del rischio che la materia della pesca subacquea non sia modernizzata”. L’assessore Pierluigi Caria ha difeso ancora l’articolo 3, “sul quale il Consiglio esercita la sua vigilanza nell’ambito delle norme nazionali e comunitarie».

L’articolo 3 è stato approvato e così l’articolo 4.

Sull’articolo 5 l’on. Luigi Crisponi (Riformatori) ha parlato della necessità di una copertura finanziaria per la legge mentre l’on. Giuseppe Meloni (Pd) ha replicato: «Questo provvedimento era necessario e porterà denaro, poco o molto non lo so, nelle casse della Regione. Non capisco lo spirito della opposizione di qualcuno in quest’Aula».

L’articolo 5 è stato approvato e così il 6.

L’Aula ha poi approvato il testo finale della legge.

Il relatore di maggioranza, Mario Tendas (Pd) ha illustrato iter consiliare e contenuti del disegno di legge n. 440 (Istituzione dell’Anagrafe regionale degli studenti) che su proposta della Giunta ha come obiettivo la tracciabilità dei percorsi scolastici dei singoli studenti al fine di combattere la dispersione scolastica. Il consigliere Tendas ha inoltre evidenziato la condivisione della Seconda commissione consiliare ed ha evidenziato alcuni correttivi apportati al testo dell’esecutivo per rendere il provvedimento più funzionale e snello e adeguarlo alle recenti disposizioni contenute all’interno dei decreti sulla buona scuola.

In ordine alla dotazione finanziaria, Mario Tendas, ha ricordato le  difficoltà di copertura con l’impiego delle risorse europee ed ha quindi confermato l’impiego di fondi regionali: «La quantificazione finanziaria è stata stabilita in modo da consentire il primo avvio del sistema dell’anagrafe studenti ed è pari a complessivi 120mila euro». L’esponente della maggioranza ha quindi ricordato che “l’’istituzione dell’anagrafe degli studenti deve contenere gli elementi conoscitivi necessari a garantire, a livello regionale, l’adempimento delle competenze in materia di diritto-dovere all’istruzione e la valutazione delle politiche in materia secondo quanto disposto dal decreto legislativo n. 75 del 2005”. «Il provvedimento di cui si auspica l’approvazione in Consiglio – ha concluso Mario Tendas – è utile a monitorare l’abbandono scolastico in tempo reale, rilevando quell’insieme di segnali e campanelli d’allarme rappresentati da assenze reiterate e frequenti, interruzioni di percorso, bocciature e mancata acquisizione di competenze che conducono all’insuccesso scolastico e all’abbandono prematuro della scuola o di altri canali formativi».

La consigliera del Pd, Rossella Pinna, ha espresso vivo apprezzamento per le previsioni normative contenute nel Disegno di legge n. 440 “perché ci aiuta a contrastare il triste fenomeno della dispersione scolastica”. L’esponente della maggioranza ha dunque evidenziato i positivi risultati ottenuti negli ultimi due anni in termini di riduzione del tasso di dispersione scolastica in Sardegna ed ha definito l’anagrafe degli studenti “lo strumento utile per programmare rete scolastica e edilizia e monitorare carriera scolastica dei nostri giovani”. La consigliera del Pd ha inoltre ricordato l’emendamento presentato dalla Seconda commissione per ampliare la platea dei  soggetti iscritti all’anagrafe, comprendendo anche i bimbi  da zero a sei anni, per intercettare precocemente i segnali della povertà educativa in relazione alla presenza di nidi e scuole dell’infanzia. La consigliera Pinna ha concluso ribadendo che “combattere la povertà educativa in Sardegna resta una priorità”.

L’assessore della Pubblica Istruzione, Giuseppe Dessena, ha ricordato l’obiettivo dell’esecutivo e della maggioranza («abbattere la dispersione scolastica») ed ha evidenziato l’investimento di 80 milioni di euro nel quadriennio per ridurre il tasso di dispersione scolastica che negli ultimi due anni si è ridotto di 5.3 punti percentuali. «Con l’istituzione dell’anagrafe degli studenti – ha concluso Dessena – potremo disporre della mappatura del percorso di studi dei ragazzi e interfacciare l’anagrafe con tutte le altre anagrafi esistenti, superando gli ostacoli imposti dalle norme sulla privacy».

Approvato il passaggio agli articoli, l’Aula, con distinte e successive votazioni, ha dato il via libera all’articolo 1 (Istituzione); articolo 1 bis (finalità); soppresso in commissione l’articolo 2 è stato approvato l’articolo 3 (Tipologia e gestione dei dati); l’articolo 4 (Modalità di funzionamento e processo di implementazione e integrazione del sistema informativo) e l’articolo 5 (Norma finanziaria).

Votato il testo finale della legge con 33 favorevoli e 10 astenuti l’Aula ha quindi approvato anche il  documento n. 19, inerente il Programma delle attività del Corecom per l’anno 2018, dopo che il capogruppo del Psd’Az-La base, Angelo Carta, ne aveva illustrato i contenuti evidenziando le voci ridefinite in sede di Seconda commissione (la voce “Rimborsi spese e missioni” da euro 20.000 a euro 10.000; – la voce “Dotazione per postazioni conciliazione decentrata” da euro 35.000 a euro 20.000; – la voce “Oneri per convenzioni enti locali, università e tirocini” da euro 35.000 a 20.000; – la voce “Oneri per le verifiche previste dalla L.R. n. 3 del 2015” da euro 10.000 a euro 7.500; – la voce “Spese postali” da euro 1.000 a euro 0; – la voce “Abbonamenti a riviste e acquisto di libri” da euro 3.000 a euro 2.000; – la voce “Comunicazione istituzionale” da euro 10.000 a euro 2.000; – la voce “Iniziative, studi e ricerche connessi all’attività istituzionale” da euro 30.000 a euro 12.500; – la voce “Spese varie ed impreviste” da euro 15.000 a euro 5.000).

Dopo una breve sospensione dei lavori sono state poste in discussioni le mozioni n. 374 e n. 265 sul piano di riorganizzazione delle sedi Inps e sulle sue ripercussioni in Sardegna.

La consigliera del Pd, Daniela Forma, ha illustrato la mozione 374, ed ha ripercorso le varie fasi della riorganizzazione dell’Inps ed ha enunciato compiti e funzioni dell’ente nonché  i principali servizi erogati dall’istituto nazionale della previdenza rimarcando “i timori e le preoccupazioni che si vanno manifestando in Sardegna per la possibile chiusura di  18 sportelli Inps, nei centri delle cosiddette zone interne dell’Isola”. «Sarebbe lo smantellamento dei servizi dello Stato nelle zone più deboli della Sardegna – ha concluso la consigliera Forma – e gli indicatori nazionali non possono essere applicati alla realtà sarda, pena la sottrazione di servizi essenziali per i nostri territori».

Il consigliere di Art. 1 – Sdp, Luca Pizzuto, ha quindi chiesto il rinvio della discussione della mozione sulla Saremar ed il presidente del Consiglio, dopo aver accordato alla richiesta, ha concesso la parola al consigliere dei Riformatori, Luigi Crisponi, per l’illustrazione della mozione n.265 sempre sulla riorganizzazione delle sedi Inps. L’esponente della minoranza ha quindi criticato con veemenza le decisioni dello Stato e dell’Inps tendenti alla chiusura di presidi fondamentali nelle nostre comunità ed ha inviato l’esecutivo regionale ad azioni forti e conseguenti per scongiurare lo smantellamento dei servizi vitali. «Non c’è stato il sostegno energico e vigoroso della Giunta alle proteste delle nostre comunità – ha tuonato Crisponi – e lo spopolamento è anche figlio di una politica regionale troppo morbida nei confronti dello Stato». Il consigliere dei Riformatori sardi ha concluso il suo intervento con l’invito all’assessore Spano perché “faccia valere nel confronto con il governo e con l’Inps il drammatico appello del Consiglio per salvare i servizi nelle zone interne dell’isola e scongiurare così una vera e propria bancarotta sociale”.

Ha quindi preso la parola il consigliere Marco Tedde (Forza Italia) che ha denunciato un evidente arretramento dello Stato nell’Isola: «La chiusura delle sedi Inps arriva dopo quella della caserme dei carabinieri e della polizia e di alcuni uffici postali. Provvedimenti che non fanno altro che acuire il dramma dello spopolamento di cui tutti parlano ma che nessuno ha il coraggio di affrontare con decisione. La verità è che si dirada la presenza dello Stato in Sardegna con il venir meno di servizi pubblici essenziali».

Tedde ha poi ricordato di aver presentato lo scorso anno, insieme al Gruppo di Forza Italia, un’interrogazione analoga per lamentare la chiusura di alcuni uffici postali senza ottenere risposta dalla Giunta Pigliaru: «Oggi si parla di altro, il problema si sta allargando. Non è accettabile che le sedi Inps vengano trasformate in punti d’ascolto. La Sardegna è la seconda regione italiana per estensione territoriale con una rete viaria insufficiente. Regione e Consiglio devono aprire una vertenza con lo Stato, un braccio di ferro deciso. Non si può sempre parlare di chiusure. Occorre affrontare il problema una volta per tutte nella sua complessità. Lo spopolamento continua a crescere. Non può essere mitigato, come sostiene qualcuno, con l’arrivo dei migranti, serve una forte presenza dello Stato che crei economia e ricchezza».

Secondo Piermario Manca (Pds) «il livello di civiltà di un popolo si misura dalla qualità e quantità dei servizi offerti. Risulta indubbio che in Sardegna stiamo regredendo, c’è un arretramento generale dello Stato».

Piermario Manca ha evidenziato le palesi differenze sociali tra la Sardegna e il resto d’Italia: «La popolazione invecchia e si concentra nelle città – ha detto il consigliere del Partito dei Sardi – se si continua così si condanna l’Isola all’oblio. Non è accettabile un arretramento dello Stato di queste dimensioni, non abbiamo strumenti per contrastare lo spopolamento. Questo fenomeno si combatte solo con il presidio del territorio. Occorre attivare tutte le pressioni possibili nei confronti dello Stato perché siano garantiti i servizi essenziali».

Pierfranco Zanchetta, capogruppo dei Cristiano Popolari Socialisti, condividendo l’impostazione della mozione presentata dalla collega Daniela Forma (Pd), ha rivendicato la necessità di un rafforzamento della presenza dello Stato nell’Isola.

Rivolto all’on. Luigi Crisponi ha detto: «Senza polemica vorrei ricordare che l’iniziativa di sopprimere le province è stato l’inizio di una sottrazione di servizi. Il venir meno delle funzioni svolte dalle istituzioni periferiche ha contribuito a creare la situazione attuale».

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu ha auspicato la presentazione di un ordine del giorno unitario con l’inserimento di ulteriori due punti rispetto a quelli contenuti nelle mozioni: l’acquisizione del piano di ristrutturazione dell’Inps e la possibilità di presentare osservazioni da parte delle regioni interessate dai tagli sentendo i comuni interessati.

L’assessore Filippo Spanu, dopo aver ringraziato i presentatori delle mozioni, ha rivendicato la bontà dell’azione portata avanti dalla Giunta nei confronti del governo centrale. «Battere il pugno sul tavolo può servire a dare visibilità all’impegno della Regione ma non basta – ha detto Filippo Spanu – occorre avere numeri da spendere, unità d’intenti e  capacità di intavolare una trattativa per far valere i nostri interessi».

Filippo Spanu ha poi ricordato che non è la prima volta che la Giunta si occupa di Inps: «Lo abbiamo fatto a inizio legislatura affrontando una situazione simile. Allora la razionalizzazione mandata avanti dall’Istituto di previdenza ha generato alcuni benefici. Con l’impegno delle amministrazioni locali si sono evitate chiusure di uffici attraverso operazioni di risparmio. Sei o sette sedi dell’Inps hanno ottenuto canoni più bassi o comodati gratuiti e in cambio hanno mantenuto le sedi aperte. Credo che sia necessario mantenere un atteggiamento unitario, coinvolgendo le amministrazioni locali». Secondo Filippo Spanu questo è il metodo da seguire, una scelta che finora ha dato buoni frutti: «E’ accaduto sulle Camere di Commercio (con il mantenimento di tre sedi su quattro in Sardegna) o con l’accordo sulla sicurezza stipulato con il ministero degli Interni. In questo caso non si parla di arretramento ma di avanzamento dello Stato con la previsione di un potenziamento dei presidi della forza pubblica e la riapertura della caserma della Guardia di Finanza a Macomer».

Filippo Spanu ha poi rivelato l’avvio di una trattativa con il Governo e con la sede centrale dell’Istituto di previdenza: «C’è un confronto in atto che parte da una serie di indicatori e tematiche (vecchiaia, difficoltà viaria, infrastrutturazione digitale) – ha detto Filippo Spanu – contiamo di portarlo avanti lavorando a stretto contatto con le amministrazioni locali».

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi dato la parola ai presentatori delle mozioni per la replica.

La consigliera Daniela Forma (Pd) ha mostrato apprezzamento per le parole dell’assessore e si è detta favorevole a una sintesi tra le due mozioni con l’inserimento di alcune integrazioni. «Accolgo con favore i suggerimenti dell’on. Gianfranco Congiu (Pds) sulla richiesta di acquisizione del Piano di ristrutturazione dell’Inps e sul coinvolgimento degli enti locali – ha affermato l’esponente del Pd – inserirei anche una richiesta di potenziamento dell’organico dell’Inps in Sardegna. Nell’ultimo triennio sono andate in pensione 15 persone e non sono state sostituite, altre 20 usciranno nel 2018. L’Istituto di previdenza ha bandito un concorso per 365 funzionari, approfittiamo dell’interlocuzione con il governo per richiedere da subito il rafforzamento dell’organico nell’Isola».

Il consigliere Luigi Crisponi (Riformatori) si è detto favorevole alla presentazione di un ordine del giorno unitario chiedendo la di rimandare la presentazione del testo alla seduta di domani mattina.

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi dichiarato chiusa la seduta e convocato il Consiglio per domani alle 10.00, annunciando che, al termine della seduta mattutina, la Conferenza dei Capigruppo incontrerà una delegazione dei lavoratori ex Hydrocontrol e Sigma.

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La Garante per l’infanzia e l’adolescenza Grazia Maria De Matteis esprime preoccupazione per la situazione che si sta creando in alcune zone della Sardegna in seguito ad alcuni banali disservizi che di fatto impediscono l’accesso al servizio scolastico ai minori in regola con l’obbligo sanitario. La Garante ha rivolto una raccomandazione alle Autorità competenti.

«Fermo restando la valutazione positiva sull’importante funzione che i vaccini hanno per la tutela della salute pubblica, le difficoltà di comunicazione o ingiustificate lungaggini burocratiche – scrive Grazia Maria De Matteis – non devono ostacolare il diritto all’istruzione ovvero il diritto dei più piccoli a fruire dei servizi sociali relativi alla cura dell’infanzia.»

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Si è svolta contemporaneamente, in tre diverse sedi, a Cagliari, a Palermo e presso la Associazione Nazionale dei Comuni delle Isole Minori, ANCIM, la conferenza stampa che ha illustrato la partenza della grande iniziativa nazionale rivolta al riconoscimento della questione dell’insularità.

Nei mesi scorsi, il Comitato sardo, ha raccolto 92.000 firme per il referendum per l’insularità in Costituzione, mentre quello siciliano sta chiedendo con forza una consultazione popolare per l’inserimento del tema nello Statuto isolano, legge a valenza costituzionale.

Tutti e tre i Comitati hanno oggi annunciato la nascita di un fronte unito che sostiene una nuova, straordinaria sfida con l’obiettivo di trasformare la questione insulare in una vera e propria vertenza nazionale.

Come hanno spiegato i promotori, sabato 7 aprile partirà dunque in tutta i capoluoghi italiani la raccolta delle sottoscrizioni per la presentazione di una proposta di legge di iniziativa popolare, di modifica alla Costituzione, che preveda l’inserimento del principio di insularità.

Gli italiani residenti nelle Isole non intendono condurre battaglie di rivendicazione “contro” qualcuno, ma chiedono invece che l’intera comunità nazionale, di cui gli isolani si sentono parte a pieno titolo, si impegni a garantire il superamento degli svantaggi oggettivi derivanti dalla condizione di insularità, in modo che siano pienamente garantiti i diritti di cittadinanza e le pari opportunità di tutti gli italiani, dovunque essi siano residenti.

Le cinquantamila firme indispensabili per la presentazione della proposta non verranno dunque raccolte soltanto in Sicilia, in Sardegna e nelle piccole isole, dove sarebbe facilissimo raggiungere in brevissimo tempo le sottoscrizioni indispensabili.

Per scelta, il Comitato promotore raccoglierà le firme in tutte le città della penisola, da Roma a Milano, da Napoli a Bari, a Torino, a Venezia, e chiederà con determinazione a tutti gli italiani che abitano nella penisola di condividere questa battaglia di civiltà, che ripudia per le Isole ogni strategia di sviluppo fondata sull’assistenzialismo e rilancia invece la cultura della responsabilità, della solidarietà e della competizione basata su uguali punti di partenza.

Il riconoscimento costituzionale della situazione d’insularità è, dunque, la strada tracciata per ottenere parità sostanziale di diritti e pari opportunità, che apre ai regimi di vantaggio, per compensare le condizioni sfavorevoli di contesto.

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Paolo Ledda non è più l’allenatore della San Marco Assemini ’80, ex capolista del girone A del campionato di Promozione regionale.

«La SSD San Marco Assemini 80 comunica che in data odierna Paolo Ledda è stato sollevato dall’incarico di allenatore della prima squadra – si legge in una nota della società asseminese -. Al tecnico vanno i più sentiti ringraziamenti per il prezioso lavoro svolto in questa stagione e i migliori auguri per il proprio futuro, sia in ambito personale che sportivo. Nelle prossime ore – conclude la nota – la SSD San Marco Assemini 80 comunicherà il nome del tecnico che siederà in panchina a partire dal prossimo impegno in campionato.»

La decisione è maturata dopo la netta sconfitta subita dalla squadra domenica sul campo del Vecchio Borgo Sant’Elia (3 a 1), costato il primo posto in classifica occupato praticamente dall’inizio della stagione, a vantaggio della coppia La Palma – Monte Urpinu – Arbus.

La società la scorsa estate ha investito sul mercato per tentare il salto di categoria ed ora che, dopo la prematura eliminazione dalla Coppa Italia, vede messa in discussione la leadership del girone e quindi la promozione in Eccellenza, ha deciso di dare una scossa al gruppo, a otto giornate dalla conclusione del campionato.

 

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Tre diverse serate per proporre i Carmina Burana di Carl Orff nell’esecuzione di un imponente organico messo in piedi dal Conservatorio di Cagliari.

Giovedì 15 marzo, alle 19,30, nella chiesa di San Luca a Quartu Sant’Elena, e poi ancora venerdì 16 e giovedì 22 marzo, nell’Auditorium dell’istituzione musicale (in piazza Porrino), l’opera del grande compositore tedesco sarà messa in scena nel grande concerto che nelle serate del 16 e del 22 marzo avrà anche un doppio scopo benefico: contribuire alla raccolta fondi per la costruzione di una scuola nel degradato quartiere di Rodolfo Grios, nella cittadina di Chinantega, in Nicaragua, e raccogliere soldi per le borse di studio da destinare ai migliori giovani musicisti dei due conservatori della Sardegna.

Nel dettaglio, con il concerto di venerdì 16 (alle 18.30) il Conservatorio aderisce al progetto “Nuevos Horizontes”, ideato dall’associazione Solidando a favore dei bambini più sfortunati del Centro America. Con la serata del 22 marzo (alle 18.30), invece, si contribuisce a raccogliere fondi per il concorso di esecuzione musicale “Golfo degli Angeli”, in collaborazione con il Lions club Cagliari est.

Il concerto vedrà sul palco l’Orchestra del Conservatorio, diretta da Alberto Pollesel, il Coro del Conservatorio, diretto da Giuseppe Erdas e Pompeo Vernile, e il Coro di voci bianche “Chorus opera” diretto da Laura Porceddu.

Solisti saranno i soprani Ilaria Vanacore (15-16 marzo) e Maria Grazia Piccardi (22 marzo), il tenore Michelangelo Romero, il baritono Francesco Leone.

Al pianoforte ci saranno invece Marco Francesco Schirru e Federico Melis.

L’ingresso è libero e gratuito per il concerto del 15 marzo. Libero e a offerta per le due serate del 16 e 22 marzo.

Pe informazioni si possono contattare i referenti del progetto Aurora Cogliandro, Alberto Pollesel e Massimo Spiga tel. 070 493118. Pagina Facebook: Conservatorio di Cagliari.

Composta tra il 1935 e il 1936 la Carmina Burana è una cantata scenica basata su 24 poemi trovati tra gli omonimi canti medievali. Il titolo completo è “Carmina burana: Cantiones profanae cantoribus et choris cantandae, comitantibus instrumentis atque imaginibus magicis”. Dopo la prima rappresentazione a Francoforte, Orff ottenne un grandissimo successo, e la cantata fu eseguita in altre città tedesche. Nonostante fosse ostacolata dal regime nazista per il tono erotico di alcuni canti, divenne l’opera musicale più conosciuta tra quelle composte in quegli anni.

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Sono 25 le imprese artigiane di mobili e arredi, tessuti e tappeti, ceramiche artistiche, sughero, ferro, pietre, legno e vetro lavorato ma anche di forni a legna e di altre lavorazioni artistiche che, da tutta la Sardegna e dall’Abruzzo, giovedì 15 marzo a Oristano, presso i locali del Museo Diocesano Arborense, incontreranno 14 buyer provenienti da Stati Uniti, Germania, Bulgaria e Polonia.

L’evento, 10 ore di incontri e 144 contrattazioni business to business tra produttori e compratori, interior designers e rivenditori esteri, sarà una vera e propria “vetrina” di presentazione dei prodotti “Made in Sud” verso i mercati internazionali interessati.

L’incoming sardo, organizzato dall’ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane in collaborazione con Confartigianato, nell’ambito del Piano Export Sud 2, attività a favore delle PMI delle Regioni del Mezzogiorno, ha l’obiettivo di sviluppare e consolidare la conoscenza della realtà produttiva di Arredo e Complementi del Meridione d’Italia e di favorire il processo di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese del settore.

Il programma prevede giovedì 15 marzo, alle 9.00, l’apertura delle contrattazioni con i saluti del presidente regionale di Confartigianato Imprese Sardegna, Antonio Matzutzi, della rappresentante dell’ICE-Agenzia, Daniela Luca e della trade analyst dell’Ufficio ICE-Agenzia di Sofia, Todorka Tzvetkova. La giornata proseguirà con gli incontri business to business fino a sera.

Il giorno seguente, venerdì 16 sarà dedicato alle visite aziendali rappresentative delle eccellenze e delle peculiarità del territorio esclusivamente per i buyer esteri. Il percorso prevede la partenza della comitiva da Oristano che raggiungerà Senorbì per la visita alla Sudlegno. Successivamente, tappa a Guasila da Erminio Caria, Mogoro da Su Trobaxiu, Samugheo da Urru e Simaxis da Tek Ref. Chiusura la sera a Oristano alla CMA.

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«Una bella notizia che farà felici tanti ragazzi della nostra città. Annunciamo ufficialmente che il Comune di Carbonia ha aderito ad Eurodesk, la rete di informazione e orientamento dei giovani dell’Unione Europea. Il progetto prevede l’apertura di uno specifico centro informagiovani nella sede comunale situata in via XVIII Dicembre.»

Con queste parole il sindaco di Carbonia, Paola Massidda, ha voluto informare i cittadini in merito alla prossima apertura di un servizio che sarà in grado di dare risposte alle esigenze di molti giovani della nostra città.
Soddisfazione è stata espressa dall’assessore alle Politiche giovanili Loredana La Barbera, che è stata la principale artefice della realizzazione di questo progetto, fortemente voluto dall’Amministrazione comunale «per garantire un nuovo servizio a favore dei giovani, che rappresentano i pilastri del futuro della nostra città. Lo sportello erogherà servizi qualificati di informazione, formazione e aggiornamento sulle politiche e sui programmi messi in campo dall’Unione Europea in favore della gioventù. In sostanza, si tratta di un’agenzia informagiovani evoluta, in linea con le modalità di informazione e comunicazione adottate oggigiorno dai giovani», ha affermato l’assessore Loredana La Barbera.
Come ha spiegato l’assessore della Pubblica istruzione Valerio Piria, «l’obiettivo è quello di aumentare la possibilità di partecipazione delle nuove generazioni alle opportunità offerte dall’Unione Europea, consentendo ai ragazzi di Carbonia di abbattere le distanze culturali, promuovendo così la manifestazione dei diritti di cittadinanza dei giovani in Europa».
Il comune di Carbonia ha provveduto a nominare un referente del centro Eurodesk locale, che verrà appositamente formato attraverso la partecipazione a seminari e incontri. L’Amministrazione comunale di Carbonia metterà a disposizione uno spazio fisico dove verranno ospitati gli archivi, sia cartacei che informatici, di Eurodesk, favorendone la consultazione gratuita da parte dei giovani.
Un servizio che avrà ricadute importanti anche dal punto di vista culturale, dal momento che sarà incentrato sul programma Erasmus +, a favore dell’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport.

«I giovani di Carbonia avranno a disposizione un’ampia gamma di opportunità di studio, di formazione, di esperienze lavorative o di volontariato all’estero», ha affermato l’assessore della Cultura Sabrina Sabiu.

 

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Sono risultati vani tutti i tentativi dei medici del reparto di Rianimazione dell’ospedale Brotzu di Cagliari, di tenere in vita Alberto Riccaboni, il ventenne studente di Ingegneria di Iglesias, coinvolto domenica nel terribile scontro tra due auto verificatosi sulla strada statale 126, all’altezza del km 30, nel tratto compreso da Gonnesa e Iglesias. Il giovane stava rientrando a casa con tre compagni di squadra, a bordo di una Nissan, dopo aver giocato una partita di calcio a cinque con la squadra Under 21 di Gonnesa.

L’auto si è scontrata con una Citroen condotta da un uomo di 44 anni che viaggiava insieme alla figlia di 11 anni.

Sul posto si sono recati i carabinieri di Iglesias e Gonnesa che hanno effettuato i rilievi ed avviato le indagini per ricostruire la dinamica dell’incidente.

Le condizioni di Alberto Riccaboni, che viaggiava su un sedile posteriore, sono apparse subito gravissime ai soccorritori (sono intervenuti anche l’ambulanza del 118 ed i vigili del fuoco), tanto che, dopo un breve passaggio al CTO di Iglesias, è stato trasferito al reparto di Rianimazione dell’ospedale Brotzu di Cagliari. Tutti i tentativi dei medici, purtroppo, come già sottolineato, sono risultati vani.

Una volta che i medici hanno accertato la morte cerebrale, i genitori del giovane, figlio unico, hanno dato il consenso alla donazione degli organi.

Alberto Riccaboni. Fonte: Facebook.

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Le elezioni Politiche sono ormai alle spalle ed il pensiero di molti è già rivolto alle prossime elezioni Amministrative.

I Comuni del Sulcis Iglesiente che tra un paio di mesi (la data non è stata ancora ufficializzata) saranno chiamati alle urne per eleggere i nuovi sindaci ed i Consigli comunali, sono tre: Iglesias, Teulada e Fluminimaggiore.

Oggi concentriamo la nostra attenzione su Iglesias, il Comune più grande, fino ad alcuni anni fa capoluogo, insieme a Carbonia, della provincia di Carbonia Iglesias.

La campagna elettorale è già iniziata da tempo e, rispetto a cinque anni fa, nel panorama politico cittadino c’è una sostanziale novità che promette di rivoluzionare gli equilibri: la presenza del Movimento 5 Stelle. Nel 2013 il Movimento 5 Stelle non si presentò alla competizione elettorale per dissidi interni agli attivisti, ma questa volta dovrebbe esserci e, stando ai risultati delle recenti elezioni Politiche, molto agguerrito, deciso a conquistare la guida del Comune per i prossimi cinque anni.

I numeri emersi sono clamorosi e, seppure le elezioni Amministrative siano profondamente diverse rispetto alle Politiche, i numeri e la recente esperienza vissuta dalla vicina Carbonia, inducono a profonde riflessioni.

Nei collegi uninominali della Camera e del Senato, il M5S il 4 marzo a Iglesias ha raggiunto rispettivamente il 46,30% e il 46,31%; il PD, alla guida della città con la Giunta del sindaco Emilio Gariazzo, ha registrato un risultato assai negativo, rispettivamente l’11,82% alla Camera e l’11,83% al Senato.

Forza Italia ha raggiunto il 12,63% alla Camera e l’11,99% al Senato; la Lega, con il Psd’Az, l’8,77% alla Camera ed il 9,99% al Senato; l’Udc il 5,95% alla Camera ed il 4,20% al Senato; Fratelli d’Italia il 3,07% alla Camera ed il 4,15% al Senato; Liberi e Uguali il 3,32% alla Camera ed il 3,13% al Senato.

Va detto che cinque anni fa il centrodestra si presentò alle elezioni con una lista civica, Piazza Sella, che raggiunse il ballottaggio con il candidato sindaco Gian Marco Eltrudis che perse di misura lo scontro con Emilio Gariazzo: 51,68% contro 48,32%.

Oggi c’è già in campo una candidata a sindaco, Valentina Pistis, capogruppo di Cas@ Iglesias (espressione dei Riformatori sardi, cinque anni alleata con il centrosinistra e poi passata all’opposizione nel corso della consiliatura e, a livello regionale, da anni componente della coalizione di centrodestra), che ha anche il sostegno della lista del Partito Comunista del consigliere Alberto Cacciarru. Nei prossimi giorni potrebbero esserci novità dagli altri schieramenti, perché il tempo stringe e le scadenze per le Amministrative sono ormai alle porte.

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Nel 1913 il tedesco Karl Albrecht aprì il primo negozio di alimentari Aldi ad Essen in Germania. Così nasce l’avventura di questa fortunata impresa. In seguito i figli Karl e Theo Albrecht hanno aperto nuovi supermercati sia in Europa che nel resto del mondo facendo diventare il gruppo Aldi un colosso della grande distribuzione. Oggi l’azienda possiede oltre 5.900 punti vendita e per il 2018 è prevista l’apertura di altri 45 punti vendita anche in Italia. I primi 10 saranno aperti nei prossimi mesi e richiederanno l’assunzione di 880 persone, entro fine anno si arriverà all’inserimento complessivo di 1.500 persone. Le figure maggiormente richieste sono: … 

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://www.suntini.it/diariolavoro_aldi.html .